Esperienza reale Storie di ordinaria follia

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I TEMPI MODERNI / W lo sport - quinta parte

Ora che spero vi abbia chiarito a grandi linee quale fosse la situazione e le sue dinamiche, voglio iniziare a entrare più nel dettaglio dei vari incontri più significativi. A dispetto di quanto uno possa immaginare, in sede cercavamo di evitare eccessi tranno quando arrivava qualche ospite. Paradossalmente a darci certi tipi di problemi era la madre di Luca che, quando aveva voglia di fare la zoccola, si presentava tutta agghindata iniziando a provocarechiunque vedesse per primo.

Così chi capitava se la scopava anche in piedi appoggiata a un muro, magari mentre il figlio se ne stava al al computer come se nulla fosse: dopo un po' anche a lui Sandra aveva iniziato a stufare. Era più divertente quando veniva alle orgie in villa dove si faceva fare di tutto, dimostrando anche di essere molto bisessuale, oppure quando iniziò ad avere sotto il suo giogo alcune signore che, in cambio del suo aiuto finanziario, venivano letteralmente abusate da lei e a volte anche da noi in gruppo.

Vi racconto di Lalla e Pina, due cugine che avevano un negozio di abbigliamento che però andava abbastanza male. Entrarono così in contatto con Damian tramite una loro conoscente, che aveva parlato alle due di una sorta di santone capacedi risolvere i problemi della gente, alludendo al tempo stesso a come questo però avanzasse delle pretese quando si trattava di belle donne.

Lalla e Pina si somigliano abbastanza. Lalla all'epoca era sui 45 anni, mora mediterannea, capelli lisci e di piccola statura. I lineamenti sono carini ma quello che ti colpiscono sono le tette, una quarta abbondante che ancora sta su, e il sedere pagnottoso ma assolutamente non floscio. Pina ha qualche anno di più, un po' più alta e slanciata con i capelli rossi tinti e abbastanza corti. Con una espressione più svampita, era messa peggio della cugina a culo, abbastanza piatto anche se gradevole per chi piace così, mentre a tette la superava con una settima che, vista l'età, iniziava a sentire il peso degli anni ma ancora da urlo.

Lalla è separata con un figlio, mentre Pina ha sempre un figlio ma è regolarmente sposata. Quando andarono da Damian erano coperte di buffi, con Lalla che aveva speso anche i soldi che il marito le girava per il figlio, roba da pardere l'affidamento. In quel periodo noi era già da un po' che avevamo l'accordo con il santone. Quando le due si presentarono da lui, vestite in modo carino ma non eccessivamente provocante, gli parlarono dei loro problemi economici.

"Forse mi avete per un direttore di banca, io curo lo spirito non i portafogli" disse Damian con la sua consueta aria severa. Le due rimasero spiazzate e balbettarono qualcosa sul fatto che tizia aveva detto che lui le poteva aiutare. "Io mi prendo cura di tutte le pecore del mio gregge" rispose lui "domenica vi aspetto di vedervi qui per la cerimonia, poi vedrete che per voi le cose inizieranno a sistemarsi".

Le due disorientate fecero quanto chiesto poi, visto che il tempo per loro iniziava a stringere che avevano diverse scadenze, sussurrarono all'uomo prendendolo in disparte che avevano una certa fretta di iniziare il loro percorso. Lui allora fece cenno di sì con il capo e le invitò a rimanere a pranzo con gli altri. Tutti gi baciavano le mani e parlavano tra di loro del più e del meno e lui sempre in silenzio ad ascoltare.

Finito di mangiare, disse a Lalla e Pina di seguirlo e fece cenno a una coppia di filippini, marito e moglie, di andare con loro. Entrarono nella sua stanza e lui fece al marito "racconta alle nostre due nuove amiche il vostro percorso". Mentre lui con gli occhi pieni di gioia iniziò a raccontare di come erano finiti quasi sulla strada e di comeavevano trovato lavoro e serentià dopo essere entrati in quella chiesa, la moglie una tipa piccolissima e magra, si inginocchiò come in automatico davanti a Damian iniziando a masturbarlo dopo aver tirato fuori quel bastone nero.

Stando a quanto raccontatoci poi dalle due, lei lo succhiava riuscendo a malapena a prendere la cappella, con il cazzo che era ben più lungo del viso della donna. Il marito come se nulla fosse continuava a raccontare poi, quando ebbe finito, Damian si rivllse alle due cugine "allora adeso che sapete di cosa siamo capaci di fare grazie all'amore verso il nostro Signore, volete unirvi a noi oppure andarvene?". Nel dire questo l'uomo indicò la donna intenta a succhiare, facendo capire cosa avrebbero dovuto fare.

"Ammetto che un cazzo così mai lo avevo visto in vita mia, ma la cosa che mi spinse ad alzarmi e andare da lui fu il terrore di poter perdere mio figlio, il negozio e tutto il resto" mi disse Lalla quando mi raccontò la sua storia, mentre Pina si unì al trio dopo un paiodi minuti mentre la cugina già era con quel cazzone in bocca.

L'uomo poi si alzò echiese alle tre di leccarlo tutte insieme mentre lui finiva di spogliarsi. Poi iniziò a baciarle, toccarle e denudarle. "Si staccò un attimo da noi lasciandoci nude vicino la sua sedia, poi tornò con del lubrificante e mi prese per mani, invitandomi a impalarmi su di lui mentre con un mano mi lubrificava la fica" aggiunse Pina al racconto "mi ritrovai come inflilzata da quel palo, mentre lui mi leccava le tette e mi baciava con forza succhiandomi la lingua".

"Io venni dopo pochi minuti che mi impalò" disse invece Lalla, con la cugina che ridendo disse che pure lei lo stesso "del resto era più di un anno che non scopavo". "Ci ha scopate tutte e tre senza sosta, o a cavalcioni sopra di lui o a pecora, mentre il marito della donna si masturbava senza però avvicinarsi, poi ci ha messo tutte e tre in ginocchio e ci ha sborrato in faccia chiedendoci poi di leccarci a vicenda". "Lalla quella è stata la prima volta che ci siamo baciate" disse ridendo Pina, visto che quella scopata ha cambiato la vita delle due.

Pochi giorni dopo Sandra infatti si presentò nel loro negozio "io sono l'aiuto divino che avete chiesto", poi iniziò a prendere vestiti per qualche migliaio di euro. "Mi piacciono le vostre cose ma mi piacete ancora di più voi due, ora se chiudete la porta e fate quello che vi dico io nel retro vi pago i vestiti e tormerò qasi ogni giorno".

"La scopata cor prete diciamo aveva rotto i nostri tabù, così facemmo come disse la donna" mi raccontò poi Lalla "ci pagò con la carta, poi andammo nel retro e iniziò a baciarci e toccarci, poi si spogliò e ci chiesedi leccarle la fregna". La cosa andò avanti per un po' poi, una volta goduto, Sandra se ne andò dicendole "a domani, vengo orario chiusura pranzo non prendete impegni".

La volta dopo la donna fu ancora più esplicita presentandosi al negozio insieme a Mic e Teo "io non vi do soldi ma vi faccio fare tanti scontrini, così potete anche mettere in venditail negozio facendo vedere che lavorate bene, pagate i vostri buffi, poi un lavoro ve lo trovo io. Però la domenica dovete continuare ad andare alla cerimonia e qualsiasi mio desiderio deve essere soddisfatto".

"Presentandosi con quei due pischelletti cosa volesse era chiaro, ma ormai non avevamo altre possibilità così le chiedemmo solo una cosa, 5.000 euro cash che avevamo delle scadenze imminenti" fece Lalla. Per Sandra andava bene "domani loro vi portano i soldi, garantito, ora però li dovete far godere". "Madò Carlos che tettone che hanno, quella rossa servivano due mani per reggerne una" mi fece poi Mic "hanno iniziato a sbocchinarci e a metterselo tra le tette, mentre l'altra zoccola della madre di Luca da dietro le toccava e le dava delle troie".

I due ragazzi così se le sono scopate per bene, mentre Sandra si masturbava dirigendo i lavori "la prossima volta prima vi svuotate il sedere così vi fate inculare zoccolacce che non siete altro", e così dicendo rubò i due ganzi mettendosi a pecora facendosi inculare da uno e prendendo in bocca l'altro.

"Quella rossa, Pina, godeva e sudava come un'ossessa, ma quando me lo ha ripreso tra le tette non ce l'ho fatta pià e sono venuto come una fontana" fu il commento di Mic, mentre Teo da quanto ha capito è venuto nel culo di Sandra. Da quel momento le due cugine sono diventate una sorta di divertimento della madre di Luca e di Damian, ma alla fine hanno risolto ogni problema economico anche se come ha ammesso Lalla "dopo aver preso in culo il cazzo der prete ho camminato male per tre giorni". Ma questa è un'altra storia.
 
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ks421

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Che dire...
Ho letto tutto, sono un pò stordito dalla mole di cose che hai scritto.
Ho idee chiare su dove mettere il confine tra le cose reali e quelle che non lo sono, e ti faccio i miei complimenti.
Sei stato molto bravo/coraggioso nel mettere il naso in una serie di ambienti dicendo molto ma senza dire troppo.
Paradossalmente, nonostante la lunghezza hai fatto un grande lavoro di sintesi. Considero questo punto la prova della tua grande capacità di scrittura.
Più avanti rileggerò il tutto volentieri con più calma.
 
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TEMPI MODERNI / W lo sport - sesta parte

Immaginate di avere la possibilità di essere voi il regista dei film porno che vedete. Un regista con un budget non illimato ma al tempo stesso molto importante. Ecco, questa è stata sotanzialmente la vita di Luca in quel periodo grazie anche al simposio che si venne a creare con Marco, il marito di chiara, e in parte anche con il padre dopo che nella loro famiglia sostanzialmente era stato rotto ogni tabù, con i rapporti tra di loro per certi versi diventati squallidi alla massima potenza.

C'è un detto che dice "meglio essere fortunati che figli del re". Luca anche se madre natura non è stata particolarmente generosa in quanto a bellezza, dotazione e anche carattere, può essere descritto come un figlio di re al tempo stesso anche fortunato. Molto fortunato, visto che spesso delle situazioni si ricombinavano come dei regali inaspettati per le sue perversioni.

Il ragazzo così utilizzando le telecamere e i microfoni posizionati nella villa, era il regista dei suoi film porno: era lui che organizzava le situazioni e, quando tra gli uomini presenti c'era qualcuno che sapeva delle riprse, dava precise indicazioni su cosa fare. La villa ormai serviva solo quello: Mic era andato in un appartamento al centro, piccolo ma molto bello, sempre di Luca, mentre Teo continuava a vivere lì a che a mò di guardiano anche se alla fine passava più notti a dormire in sede che in quella che sarebbe il suo domicilio.

Durante gli incontri Luca si posizionava nella "sala regia" costruita a casa sua, si segava e zoomava al tempo stesso. Spesso preferiva però essere anche presente dal vivo, dedicandosi poi una sorta di lavoro di montaggio. Da accordi i video dopo massimo una settimana dovevano sparire, a meno che non ci servivano per scopi ricattatori: in quel caso tenevamo degli estratti. A volte si incontrava in sede con Marco e si chiudevano in quello che era il suo ufficio. Una volta chiesi a teo cosa pensava che facessero e lui mi rispose "Carlos credo che si facciano le seghe guardando i filmati". Naturalmente Marco impazziva quando vedeva la moglie presente nei video, tanto che suggeriva a Luca per lei situazioni sempre più estreme.

In particolari ai due intrigavano le situazioni dove erano presenti le tipe della pallavolo, ragazze-fidanazate-mogli-madri che erano l'esemplificazione della donna della porta a canto. A riguardo non furono poche le litigate. Noi non volevamo che Luca tirasse troppo la corda con loro, visto che sarebbe bastato un nulla per rimpere il giocattolo che a noi interessava. Alla fine giungemmo a una sorta di accordo: alle serate in cui erano chiamate a partecipare per accordo, cercava di non esagerare, mentre in quelle extra dove loro volontariamente accettavano allora lì poteva dare sfogo a tutta la sua perversione.

Della pallavolo però vi parlerò la prossima volta, visto che oggi voglio soffermarmi su un gran colpo di fortuna di Luca. nella nostra fitta rete di conoscenze ben presto entrò Carlo, un importante dirigente di un colosso partecipato nostrano. Di lui si mormorasse che avesse spalle e culo coperti dalle amicizie paterne, molto ma molto importanti e controverse. Insomma era un intoccabile nell'azienda che si era ritagliato un ruolo ben preciso: era lui che decideva quali aziende, eventi o film sostenere econimicamente tramite sponsorizzazioni.

Una posizione che lui utilizzava per la soddisfazione dei propri piacere sessuali, con una assiduità delle voglie da far concorrenza a Luca. Sei una attrice che vuole emergere? Proponiti a Carlo e chiedi di incontrarlo, soddisfalo e vedrai che, nel film che la sua azienda ha sponsorizzato, avrai un ruolo. Stessa cosa vale per la tv, per le manifestazioni, per i giornali etc... La tua attività ha bisogno di uno sponsor? Manda tua moglie o tua figlia da Carlo. Vuoi vincere quel concorso o quel festival? Se Carlo lo sponsorizza, vai da lui.

Quando una si presentava al suo cospetto, lei parlava della sua situazione e dei suoi desideri. Lui non prometteva mai nulla, ascoltava e poi iniziava a palpeggiare. Se quelle ci stavano, poi lui esaudiva i loro desideri ma non diceva mai cose tipo "se ci stai cone me ti faccio questo favore", mica era stupido a fare delle sorte di ricatti. Lui è inattaccabile e noi entrammo in contatto con lui mandandole ragazze che avevamo con la nostra agenzia: lui le scopava e poi esaudiva i desideri se erano fattibili, se non erano fattibili diceva chiaramente fin dove poteva arrivare.

Tutti contenti, soprattutto Luca quando l'uomo chiese di poter utilizzare la villa in maniera sistematica per i suoi incontri: per lui era perfetta bella, con tutti i confort, discreta ma al tempo stesso anche abbatsanza centrale. Per Luca fu una manna, visto che poteva filmare tutti i suoi incontri e spararsi delle gran seghe. Ecco perchè accettammo la sua richiesta.

Delle volte lo invitammo a una delle nostre serate ma lui, con garbo, rifiutò sempre. Non gli piacevano le cose affollate, ma amava approfittare di quelle donne da solo. Come tipo Carlo all'epoca era di poco sotto i cinquanta, di media statura con capelli ricci e corti edegli occhi scuri. Un uomo gradevole, celibe, gran cultore del fisico che ostentava con camicette sempre attillate che mettessero in luce i pettorali. in mezzo alle gambe un pisello di lunghezza normale, forse un po' più largo rispetto alla media.

Prima di ogni incontro si prendeva la sua bella pasticchetta di viagra, prediligendo un sesso orale profondo e poi con una mania per il sesso anale: avendo un cazzo normale anche se sempre durissimo, quasi tutte si facevano inculare viste le insistenze anche se era la prima volta, il tutto per arrivare al loro obiettivo. Altre particolarità: durava tantissimo, disolito si faceva una sola scopata con delle pause che utilizzava per proporre il pissing e quando veniva era una fontana; nell'atto poi diventava incredibilmente volgare, insultando le poverette rinfacciando loro le necessità che le avevano spinte a contattarlo.

Spesso quando Luca non c'era toccava a me fare il regista visto che di esperienza a riguardo ne avevo molta. Ora devo interrompere, ma come posso vi racconto due degli episodi di lui che più mi sono rimasti impressi.
 
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TEMPI MODERNI / W lo sport - settima parte

Anche se di certo non è stata tra le scopate più movimentate, la volta che Carlo incontro Nancy (il suo nome completo è uno di quelli del Sud tipo Maria Annunziata Immacolata o cose del genere) una donna di circa 50 anni, separata e con figli, che dall'alto del suo lavoro di estetista si era messa in mente di far carriera nel mondo della recitazione, me la ricordo bene.

Per lei forse ci sarebbe stata una parte in qualche film degli anni '70 o '80 visto che la sua cadenza dialettale era marcatissima. I soldi messi da parte in più li aveva spesi in larga parte per gonfiarsi le tette e le labbra, mentre il resto del corpo era molto tonico grazie alla sua passione per il fitness. I suoi capelli molto corti e l'abbigliamento in pelle le davano un look aggressivo. Del resto il suo carattere è forte anche perché in pratica ha dovuto crescere i figli da sola tra grandi sacrifici.

Dopo aver partecipato, e vinto, alcuni concorsi di bellezza riservati a miss over, ha preso parte ad alcuni corti fatti da un giovane aspirante regista della sua città. Delle cagate mostruose ma lei, usando un termine alla Boris, era talmente cagna che non la faceva parlare neanche in quelle cagate. Dopo aver passato una vita difficile e in un sostanziale anonimato, con i figli grandi ora voleva diventare famosa. A ogni costo.

L'organizzatore di uno dei concorsi così le parlò di Carlo e, dopo essersi fatto fare un bel pompino per il disturbo, li ha messi in contatto istruendola a dovere. Il modus è sempre lo stesso: lei lo ha aggiunto su Facebook, qualche chiacchiera di rito e poi lei gli ha chiesto se potevano conoscersi di persona. Carlo così l'ha invitata in villa e si sono messi d'accordo.

Come al solito Carlo aspettava le sue ospiti mangiando frutta e guardando la tv, in un atteggiamento molto rilassato. Quando il taxi arrivò, aprì il cancello a la andò ad accogliere fuori, facendola poi accomodare nel salone. Per una questione igenica, ci eravamo accordati che non poteva utilizzare le camere, ma questo era perché le inquadrature e l'audio nel salone erano perfetti.

Carlo la faceva parlare dopo averle offerto da bere, lui è astemio solo spremute e succhi, e lei lo stava martellando con tutto quello che aveva fatto... ovvero solo cagate. Gli disse poi che il suo sogno era quello cinematografico o al limite teatrale, facendo poi il nome di una serie di registi. Carlo le disse che alcuni di questi erano suoi grandi amici e, alla richiesta da parte di lei di una buona parola, lui si mise a ridere mentre Nancy iniziò a muovere la mano sopra i suoi pantaloni.

Carlo allora si voltò e posò il bicchiere su una mensola e, come si voltò verso di lei, la vide che si toccava i seni con fare provocante. Fu lei a prendere l'iniziativa e lui la lasciò fare. Fece un piccolo strip rimanendo nuda eccezion fatta per le calze e il perizoma, poi spogliò l'uomo e dopo i complimenti per i muscoli iniziò a succhiarlo. Lui se ne stava spaparanzato a godersi quel pompino rumoroso e profondo, mentre con una mano le accarezzava il culo rotondo e molto sodo per la sua età.

Poi lui si alzò, si levò i calzini e le fece "mi piaci, sei una gran troia, ora ci divertiamo". Lei un po' spiazzata poco dopo si ritrovò tutto il cazzo dell'uomo in gola. "Guarda che labbra da bocchinara che ti sei fatta, forza succhiaaa succhiaaa!!" e così dicendo tenendola per la nuca la faceva andare avanti e insietro sul suo cazzo con un ritmo forsennato. Lei ogni tanto si staccava come se aveva dei conati, me lui era inflessibile "vieni qui che abbiamo appena iniziato" e sbam le rificcava il cazzo in gola.

Poi la mise a pecora e feci una zoomata sul suo volto stravolto dal trattamento ricevuto, con il trucco tutto sfatto e il mascara che colava. "Hai la fica stretta eh, strano con quella faccia da zoccolona dovresti aver preso chilometri di cazzi". Ogni tanto lui la tirava a sè per baciarla e palparle le tettone, il tutto mentre la scopava da dietro con una foga animalesca facendola gridare in un mix di piacere e sofferenza.

"No il culo no ti prego" disse lei quando lui iniziò a metterle le dita nell'ano, "mi sono operata lì non posso". "Allora vieni in bagno che ti rifaccio il trucco" e seguì una abbondante pisciata con lei che mi pare teneva aperta anche la bocca. Poi si mise a scoparla in piedi in bagno, poi si mise sul water e la fece mettere a cavalcioni sopra di lui.

Poi con lei gocciolante ancora di piscio la riportò sul divano "adesso succhia che ti voglio sborrare in bocca". Come sua prassi, le scopava letteralmente la bocca e si sentivano chiaramenti dei rumori osceni: c'è da dire che Nancy succhiava alla grande di suo, alla vecchia maniera, facendoti sentre bene le labbra sulla cappella. Quando le sborrò tenendola ferma per la testa lei non ce la fece a inghiottire tutto e ne sputò una parte fuori liberandosi dalla presa.

Carlo la richiamò all'ordine facedosi ripulire il cazzo: la posizione era perfetta e potevo stringere perfettamente sul volto di lei, tutto sporco del trucco e pieno di sperma. Finito il tutto come per magia diventava più umano, andando a fare il bagno-doccia assieme tra baci e carezze. "Io adesso però voglio lavorare" disse lei mentre si rivestiva, lui la accarezzo e le disse "il taxi sta arrivando, ti accompagno alla porta". Lei alla fine ebbe una chiamata importante da una compagnia teatrale da quello che ho visto, ha fatto parte di uno spettacolo poi dai suoi social vedo che è tornata a fare l'estetista a tempo pieno.

Sempre i social mi fanno tornare in mente un altro episodio. Una madre che voleva che sua figlia partecipasse a un programma televisivo. La ragazza alla fine partecipo' ma durò poco in questa sorta di talent. Carlo anche questa volta esaudì le richieste della donna, una moglie di un ingegnere bionda, magra e con una terza rifatta anche abbastaza male, ma molto carina di viso nonostante non fosse più una ragazzina.

Ogni volta che pubblica una foto, o con il marito o con i figli con poi ste frasi a cazzo sull'importanza della famiglia e dell'amore, me la rivedo sdraiata a terra con le gambe dietro le orecchie, mentre Carlo faccia a faccia la inculava selvaggemente come se forse la fica quasi rimbalzandole sopra "te lo finisco a rompere sto culo, quanti ne hai presi eh guarda quanto sei sfondata".

"Unooo, uno soloooo" rispose lei con la voce stravolta dal piacere. Allora Carlo si fermò e ridendo le disse "ti ha aperto per bene tuo marito, fagli i complimenti". E lei ridendo con le mani in faccia "ma quale mio marito, quello già è tanto che mi scopa davanti...". A rompere il culo della donna è stato un architetto che condivide lo studio con il marito, che l'ha scopata e inculata per anni e probabilmente ancora continua a farlo.

Per la cronaca la scopata tra i due fu molto selvaggia, con lei che gridava e lo incitava a "spaccarle il culo" e lui di certo non se lo faceva ripetere. Quando si trovava di fronte a donne così "aggressive" e porche allora lui era meno dominante, quasi come si adaggiasse sulla sua lunghezza d'onda. Quando invece la lei si dimostrava più sottomessa oppure piangente, allora tirava fuori il peggio di se ma anche questa è un'altra storia.
 
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Apro una parentesi su Tempi Moderni (grazie per i complimenti e per le richieste che mi avete fatto in privato, proverò poi a continuare) con un nuovo racconto che si basa su una storia vera raccontatami nella sua interezza da un caro amico e che in parte ho vissuto in prima persona; naturalmente la storia che leggerete è romanzata per ovvi motivi ma, per quanto riguarda i dettagli sessuali, cercherò di essere più fedele possibile alla realtà dei fatti. Mai come questa volta vi invito se SIETE SENSIBILI ALLE TEMATICHE RELIGIOSE DI NON PROSEGUIRE NELLA LETTURA DEL RACCONTO.

CHE DIO CI AIUTI - prologo

Il mio nome è Pio e in questo caso si potrebbe parlare di nomen omen, visto che provengo da una famiglia romana molto religiosa la cui storia - e anche le cui fortune - è legata a doppio filo con quella del Vaticano. Al momento dell'inizio di questa storia che vi sto per raccontare - tanto assurda quanto perversa - avevo 55 anni e fisicamente non stavo attraversando il momento migliore della mia vita: piccolo di statura, sono sempre stato magro salvo poi ingrassare clamorosamente negli ultimi anni, tanto ora da avere una pancia che mi precede. Ricciolino con i capelli bianchi, ho un aspetto pacioccone e bonario, con gli pcchi chiari supportati dagli occhiali da vista piccoli e rotondi e la barba sempre fatta.

In mezzo alle gambe però ho un bel pennellone, lungo più di 20cm e bello largo, che a volte viene su anche senza il bisogno del viagra. Vista la mia obesità però oltre a non apparire particolarmente piacente, anche se in fondo sono un uomo piacevole e distinto, da anni non ho un particolare vigore sessuale anche perché mi basta veramente poco per andare in affanno. Ecco perché in quel periodo iniziai la mattina ad andare in palestra seguito da un personal trainer, anche con buoni risultati che riuscirono a rimettermi un minimo in forma lasciandomi libero una voltaa settimana anche di poter godere delle gioie della tavola.

Come detto dal punto di vista lavorativo sono in stretto contatto con la Chiesa: ho una tipografia e stampo praticamente solo materiale religioso, dai libri fino ai celebri "foglietti" che trovate la Domenica sui banchi delle Chiese. Grazie a particolari accordi che vanno avanti fin da prima che nascessi, ho una sorta di monopolio per quanto riguarda il centro di Roma anche se alcune ottime commesse le ho mollate, ma di questo vi parlerò in seguito. Tagliando corto, ho molti soldi anche perché dispongo di diversi immobili che ho in affitto sempre in zone centrali e altamente turistiche. Io però preferisco vivere in campagna poco fuori Roma, dividendomi con un appartamento situato proprio sopra la tipografia.

Come carattere mi ritengo una persona affabile, mi piace stare in compagnia ma anche da solo per leggere un buon libro; sono sempre molto gentile ma so bene come non farmi fregare anzi, spesso, tiro fuori un forte cinismo di fondo e anche una spregiudicatezza che hanno aiutato a rafforzare la mia attività. Ho tantissimi conoscenti ma pochi amici, quelli veramente con la A maiuscola, perfettamente divisi tra il paese dove vivo e la città dive lavoro.

Dal punto di vista sessuale tutta la mia vita è stata condizionata dalla religione; mio fratello minore è un prelato di rango come lo sono stati diversi zii mentre i miei genitori per tutta la vita sono stati dei fedeli modello, eccezion fatta per quanto mia madre si faceva sbattere dal portiere del nostro palazzo. Mia madre era all'epoca una bella donna, mora mediterranea con due belle tette, e da ragazzo facevo le medie ero nascosto in un androne perché stavo giocando con gli amici. Quando la vidi scendere verso le cantine non mi meravigliai, salvo poi notare che invece entrare nella nostra cantina andava oltre. Dopo una ventina di minuti vidi uscire il nostro portiere, e lei fece capolino alcuni minuti dopo.

Mi misi di punta e quando vidi che la scena si era riproposta, rischiando l'osso del colloe striscinado sotto i balcini del primo piano, arrivai in corrispondenza della finestra alta della cantina del portiere scorgendo mia madre piegata a novanta mentre veniva scopata da dietro dall'uomo. Dopo aver dato una pulitina al vetro per poter guardare meglio, le altre volte mi godetti lo spettacolo meglio anche se non avevano molta fantasia: le in piedi chinata a 90, maglia sollevata e tettone fuori dal reggiseno, lui che la pompa con vigore per poi piantarle il cazzo in bocca e venire.

Non ci vuole uno psicologo per capire quanto sia stato scioccante questa cosa per me; a posteriori sono stato fortunato che dopo un maio di mesi la cosa si interruppe, visto che per me stava diventando una droga. La mia poca fede in quel momento venne del tutto meno, anche se per tutta la mia vita ho finto di essere un buon cristiano solo per convenienza. In più da questo ricordo deriva senza dubbio la mia indiscussa passione per le tettone. Anche il mio matrimonio potete immaginare non sia stato sfavillante.

Sposai Giuliana poco dopo aver finito gli studi, lei figlia di un autista di un vescovo magra e senza tette; entrambi vergini ci abbiamo messo giorni prima di avere un rapporto completo: il mio cazzo era troppo grande per la sua fica e lei non voleva assolutamente che io la leccassi o lubrificarsi. Mentre la scopavo piangeva dal dolore, ma rimase subito incinta. Non riuscimmo ad averne altri che lei aveva dei problemi e, con nostro figlio Giovanni all'epoca poco più di un bambino, decise di prendere i voti e di diventare suora: con il mio consenso e una speciale dispensa ecclesiastica, le fu possibile e il nostro matrimonio fu annullato.

Mandai Giovanni a studiare in un collegio religioso e, di nuovo libero, decisi di guardarmi intorno: dopo anni che avevo represso ogni istinto sessuale pensando solo al lavoro, volevo sfogarmi. Viaggiando molto iniziai a frequentare prostitute: in pratica ebbi il mio primo pompino a 35 anni, stesso momento in cui per la prima non solo leccai una fica, ma anche la penetrai con le dita.

Poi un giorno incontrai Joanna. Anzi a dire la verità me la suggerì Vincenzo, il mio più grande amico che è anche un prelato. Lui è l'unica persona con cui all'epoca parlavo anche di questo, gli raccontavo delle mie passioni e delle mie avventure con le prostitute; lui faceva altrettanto, solo che gli piacevano gli uomini. Entrambi eravamo come prigionieri della nostra prigione e sapevamo benissimo che potevamo fidarci l'un con l'altro.

"C'è una brasiliana tutta tette e culo che rischia di dover tornare a casa" visto che il marito, un altro che lavora per il Vaticano, l'ha mezza ripudiata perché sterile. Quando la vidi era vestita come una suora laica, ma sotto le ampie vesti intuivo forme da urlo: piccolina e mulatta con grandi occhi scuri e un bellissimo sorriso, da una parte aveva la solarità dei brasiliani ma dall'altra viveva con questo crucco del non essere stata capace nel dare un figlio al marito.

Anche lei religiosissima ai limiti del fanatismo, Giuliana in confronto è una atea, iniziammo a frequentarci e non facevo che immaginare cosa ci fosse sotto quei maglioni e quelle gonne lunghe. Molto simpatica con lei sono stato subito bene, così le dissi che ero invaghito di lei: per tutta risposta scappò e si ripresentò in tipografia tipo una settimana dopo. Era stata in crisi e, dopo aver chiesto consiglio credo pure al papa, disse che in maniera molto discreto ci saremmo potuti sposare. Ma come sposare... io volevo solo mettere le mani su quelle tettone... alla fine dissi che ero d'accordo ma prima con una gran supercazzula le feci firmare la divisione dei beni. Le dissi subito che non mi interessava avere figli e lei ne fu molto sollevata anche se turbata da questa cosa, ma in cambio mi dovetti accollare buona parte della sua famiglia.

La prima notte da sposati mi presi una pasticca di viagra. La aspettavo a letto e lui si presentò in vestaglia trasparente e tutta in pizzo... una figa mostruosa, due tettone color caffellatte sode con due grandi capezzoloni, il culo grande ma duro come una pietra. Venne da me e mi baciò "cosa vuoi che faccia?", io ero impietrito con il cazzo che mi scoppiava "tutto amore mio...". Joanna fuori dalla camera da letto è una sorta di suora bigotta, ma a letto il suo credo è "devo fare tutto quello che il mio uomo mi chiede, devo soddisfarlo sennò non sono una buona moglie".

Con lei scoprii cosa significava il termine la gioia del sesso, mi faceva dei pompini favolosi e delle spagnole da film porno, si faceva scopare senza ritegno godendo come una pazza: quando era vicina all'orgasmo iniziava a strillare in portoghese, sudando in maniera indicibile e quasi contorcendosi quando veniva. Unici tabù: niente sesso anale, niente sperma addosso o in faccia e niente parolacce o linguaggio scurrile. Con lei a fianco trovai la mia dimensioni iniziando però a ingrassare spaventosamente: ero sempre a pranzo o cena con amici, poi a casa mi facevo spompinare per poi scopare mia moglie a pecora.

A lei piacque molto quando andammo a vivere in campagna, dove poteva curare il giardino sua grande passione. Poi legò con il gruppo della Chiesa, prese subito in mano le redini del coro e restava a dormire a Roma solo quando si faceva tardi. Io invece mi dividevo e spesso restavo a dormire sopra la tipografia, soprattutto quando andavo allo stadio a vedere la Lazio oppure avevo una cena o del lavoro da sbrigare. In più continuavo a girare per lavoro sia in Italia sia all'estero.

Il lato negativo fu che dovetti accollarmi i parenti di Joanna. Con noi in campagna venne a vivere Maria, la sorella più piccola che per un anno fu una sorta di soprammobile: entrata giovanissima in convento, dopo aver confessato di avere delle turbe sessuali ed essere stata abusata da un prete, ha lasciato il velo entrando in crisi. Il prete non aveva tutti i torti: Maria fisicamente è la copia di mia moglie, culo marmoreo e tettone indicibili, ancora più grosse di quelle di Joanna almeno una sesta contro la quinta di mia moglie. Riccia al contrario della mia lei che è liscia, anche lei ha uno splendido sorriso le poche volte che ride o che spiccica una parola.

Joanna con lei ha un atteggiamento quasi maniacale di protezione, ma dopo un anno da reclusa in casa ha iniziato a uscire anche per non andare in chiesa, prendendo parte anche lei alla vita della parrocchia e attirando inevitabilmente gli sguardi dei compaesani. La terza sorella Tereza invece è una ex sportiva, con un fisico snello e tonico e uno sguardo più severo. È sposata con un dipendente pubblico con palesi problemi di gioco e alcool, tanto che per salvare la loro situazione economica assunsi in tipografia le tre figlie e detti loro un mio appartamento dove vivere.

Mara (19 anni all'epoca) studiava e a volte dava una mano al box ingresso dove era fissa Greta (24 anni) mentre Silvia (27 anni) lavorava alle macchine e devo dire che erano tutte brave nel loro lavoro, tanto che dopo un po' praticamente lasciavo loro in negozio insieme a una mia storica dipendente (una zitella rinsecchita di 60 anni) che in pratica faceva le mie veci.

Silvia e Greta sono alte come la madre, ma mentre la seconda è longilinea con un culo sproporzionato per la vita e sodissimo, la prima ha due belle tettone un pò calanti e un viso molto bello, Greta invece ha un naso un po' schiacciato che le toglie molta bellezza; Mara invece è come le zie: molto piccolino con un visino carino, capelli lisci e lunghi, belle tettone sode e piene e un culo gigantesco ma comunque duro vista la grandezza.

In quel periodo al paese ci furono diverse rapine e così, senza dire nulla alle donne per non spaventarle, istallai oltre a un antifurto anche un sistema di telecamere che registravano tutto, in hd e 24h, tutta la nostra casa che era un po' isolata; lo stesso poi feci nella tipografia e nell'appartamento sopra: dal mio cellulare o dal mio pc così potevo avere sempre tutto sotto controllo.

La nostra vita però cambiò quando a Roma si presentò Joao, un ragazzo sulla ventina mulatto, magro, alto e ricciolino, con l'apparecchio ai denti e l'aria da rincoglionito. Era il figlio di una loro cugina e inizialmente lo mandai in una struttura ricettiva delle suore in attesa di sistemarlo da qualche parte.
 

Nastrin2

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Apro una parentesi su Tempi Moderni (grazie per i complimenti e per le richieste che mi avete fatto in privato, proverò poi a continuare) con un nuovo racconto che si basa su una storia vera raccontatami nella sua interezza da un caro amico e che in parte ho vissuto in prima persona; naturalmente la storia che leggerete è romanzata per ovvi motivi ma, per quanto riguarda i dettagli sessuali, cercherò di essere più fedele possibile alla realtà dei fatti. Mai come questa volta vi invito se SIETE SENSIBILI ALLE TEMATICHE RELIGIOSE DI NON PROSEGUIRE NELLA LETTURA DEL RACCONTO.

CHE DIO CI AIUTI - prologo

Il mio nome è Pio e in questo caso si potrebbe parlare di nomen omen, visto che provengo da una famiglia romana molto religiosa la cui storia - e anche le cui fortune - è legata a doppio filo con quella del Vaticano. Al momento dell'inizio di questa storia che vi sto per raccontare - tanto assurda quanto perversa - avevo 55 anni e fisicamente non stavo attraversando il momento migliore della mia vita: piccolo di statura, sono sempre stato magro salvo poi ingrassare clamorosamente negli ultimi anni, tanto ora da avere una pancia che mi precede. Ricciolino con i capelli bianchi, ho un aspetto pacioccone e bonario, con gli pcchi chiari supportati dagli occhiali da vista piccoli e rotondi e la barba sempre fatta.

In mezzo alle gambe però ho un bel pennellone, lungo più di 20cm e bello largo, che a volte viene su anche senza il bisogno del viagra. Vista la mia obesità però oltre a non apparire particolarmente piacente, anche se in fondo sono un uomo piacevole e distinto, da anni non ho un particolare vigore sessuale anche perché mi basta veramente poco per andare in affanno. Ecco perché in quel periodo iniziai la mattina ad andare in palestra seguito da un personal trainer, anche con buoni risultati che riuscirono a rimettermi un minimo in forma lasciandomi libero una voltaa settimana anche di poter godere delle gioie della tavola.

Come detto dal punto di vista lavorativo sono in stretto contatto con la Chiesa: ho una tipografia e stampo praticamente solo materiale religioso, dai libri fino ai celebri "foglietti" che trovate la Domenica sui banchi delle Chiese. Grazie a particolari accordi che vanno avanti fin da prima che nascessi, ho una sorta di monopolio per quanto riguarda il centro di Roma anche se alcune ottime commesse le ho mollate, ma di questo vi parlerò in seguito. Tagliando corto, ho molti soldi anche perché dispongo di diversi immobili che ho in affitto sempre in zone centrali e altamente turistiche. Io però preferisco vivere in campagna poco fuori Roma, dividendomi con un appartamento situato proprio sopra la tipografia.

Come carattere mi ritengo una persona affabile, mi piace stare in compagnia ma anche da solo per leggere un buon libro; sono sempre molto gentile ma so bene come non farmi fregare anzi, spesso, tiro fuori un forte cinismo di fondo e anche una spregiudicatezza che hanno aiutato a rafforzare la mia attività. Ho tantissimi conoscenti ma pochi amici, quelli veramente con la A maiuscola, perfettamente divisi tra il paese dove vivo e la città dive lavoro.

Dal punto di vista sessuale tutta la mia vita è stata condizionata dalla religione; mio fratello minore è un prelato di rango come lo sono stati diversi zii mentre i miei genitori per tutta la vita sono stati dei fedeli modello, eccezion fatta per quanto mia madre si faceva sbattere dal portiere del nostro palazzo. Mia madre era all'epoca una bella donna, mora mediterranea con due belle tette, e da ragazzo facevo le medie ero nascosto in un androne perché stavo giocando con gli amici. Quando la vidi scendere verso le cantine non mi meravigliai, salvo poi notare che invece entrare nella nostra cantina andava oltre. Dopo una ventina di minuti vidi uscire il nostro portiere, e lei fece capolino alcuni minuti dopo.

Mi misi di punta e quando vidi che la scena si era riproposta, rischiando l'osso del colloe striscinado sotto i balcini del primo piano, arrivai in corrispondenza della finestra alta della cantina del portiere scorgendo mia madre piegata a novanta mentre veniva scopata da dietro dall'uomo. Dopo aver dato una pulitina al vetro per poter guardare meglio, le altre volte mi godetti lo spettacolo meglio anche se non avevano molta fantasia: le in piedi chinata a 90, maglia sollevata e tettone fuori dal reggiseno, lui che la pompa con vigore per poi piantarle il cazzo in bocca e venire.

Non ci vuole uno psicologo per capire quanto sia stato scioccante questa cosa per me; a posteriori sono stato fortunato che dopo un maio di mesi la cosa si interruppe, visto che per me stava diventando una droga. La mia poca fede in quel momento venne del tutto meno, anche se per tutta la mia vita ho finto di essere un buon cristiano solo per convenienza. In più da questo ricordo deriva senza dubbio la mia indiscussa passione per le tettone. Anche il mio matrimonio potete immaginare non sia stato sfavillante.

Sposai Giuliana poco dopo aver finito gli studi, lei figlia di un autista di un vescovo magra e senza tette; entrambi vergini ci abbiamo messo giorni prima di avere un rapporto completo: il mio cazzo era troppo grande per la sua fica e lei non voleva assolutamente che io la leccassi o lubrificarsi. Mentre la scopavo piangeva dal dolore, ma rimase subito incinta. Non riuscimmo ad averne altri che lei aveva dei problemi e, con nostro figlio Giovanni all'epoca poco più di un bambino, decise di prendere i voti e di diventare suora: con il mio consenso e una speciale dispensa ecclesiastica, le fu possibile e il nostro matrimonio fu annullato.

Mandai Giovanni a studiare in un collegio religioso e, di nuovo libero, decisi di guardarmi intorno: dopo anni che avevo represso ogni istinto sessuale pensando solo al lavoro, volevo sfogarmi. Viaggiando molto iniziai a frequentare prostitute: in pratica ebbi il mio primo pompino a 35 anni, stesso momento in cui per la prima non solo leccai una fica, ma anche la penetrai con le dita.

Poi un giorno incontrai Joanna. Anzi a dire la verità me la suggerì Vincenzo, il mio più grande amico che è anche un prelato. Lui è l'unica persona con cui all'epoca parlavo anche di questo, gli raccontavo delle mie passioni e delle mie avventure con le prostitute; lui faceva altrettanto, solo che gli piacevano gli uomini. Entrambi eravamo come prigionieri della nostra prigione e sapevamo benissimo che potevamo fidarci l'un con l'altro.

"C'è una brasiliana tutta tette e culo che rischia di dover tornare a casa" visto che il marito, un altro che lavora per il Vaticano, l'ha mezza ripudiata perché sterile. Quando la vidi era vestita come una suora laica, ma sotto le ampie vesti intuivo forme da urlo: piccolina e mulatta con grandi occhi scuri e un bellissimo sorriso, da una parte aveva la solarità dei brasiliani ma dall'altra viveva con questo crucco del non essere stata capace nel dare un figlio al marito.

Anche lei religiosissima ai limiti del fanatismo, Giuliana in confronto è una atea, iniziammo a frequentarci e non facevo che immaginare cosa ci fosse sotto quei maglioni e quelle gonne lunghe. Molto simpatica con lei sono stato subito bene, così le dissi che ero invaghito di lei: per tutta risposta scappò e si ripresentò in tipografia tipo una settimana dopo. Era stata in crisi e, dopo aver chiesto consiglio credo pure al papa, disse che in maniera molto discreto ci saremmo potuti sposare. Ma come sposare... io volevo solo mettere le mani su quelle tettone... alla fine dissi che ero d'accordo ma prima con una gran supercazzula le feci firmare la divisione dei beni. Le dissi subito che non mi interessava avere figli e lei ne fu molto sollevata anche se turbata da questa cosa, ma in cambio mi dovetti accollare buona parte della sua famiglia.

La prima notte da sposati mi presi una pasticca di viagra. La aspettavo a letto e lui si presentò in vestaglia trasparente e tutta in pizzo... una figa mostruosa, due tettone color caffellatte sode con due grandi capezzoloni, il culo grande ma duro come una pietra. Venne da me e mi baciò "cosa vuoi che faccia?", io ero impietrito con il cazzo che mi scoppiava "tutto amore mio...". Joanna fuori dalla camera da letto è una sorta di suora bigotta, ma a letto il suo credo è "devo fare tutto quello che il mio uomo mi chiede, devo soddisfarlo sennò non sono una buona moglie".

Con lei scoprii cosa significava il termine la gioia del sesso, mi faceva dei pompini favolosi e delle spagnole da film porno, si faceva scopare senza ritegno godendo come una pazza: quando era vicina all'orgasmo iniziava a strillare in portoghese, sudando in maniera indicibile e quasi contorcendosi quando veniva. Unici tabù: niente sesso anale, niente sperma addosso o in faccia e niente parolacce o linguaggio scurrile. Con lei a fianco trovai la mia dimensioni iniziando però a ingrassare spaventosamente: ero sempre a pranzo o cena con amici, poi a casa mi facevo spompinare per poi scopare mia moglie a pecora.

A lei piacque molto quando andammo a vivere in campagna, dove poteva curare il giardino sua grande passione. Poi legò con il gruppo della Chiesa, prese subito in mano le redini del coro e restava a dormire a Roma solo quando si faceva tardi. Io invece mi dividevo e spesso restavo a dormire sopra la tipografia, soprattutto quando andavo allo stadio a vedere la Lazio oppure avevo una cena o del lavoro da sbrigare. In più continuavo a girare per lavoro sia in Italia sia all'estero.

Il lato negativo fu che dovetti accollarmi i parenti di Joanna. Con noi in campagna venne a vivere Maria, la sorella più piccola che per un anno fu una sorta di soprammobile: entrata giovanissima in convento, dopo aver confessato di avere delle turbe sessuali ed essere stata abusata da un prete, ha lasciato il velo entrando in crisi. Il prete non aveva tutti i torti: Maria fisicamente è la copia di mia moglie, culo marmoreo e tettone indicibili, ancora più grosse di quelle di Joanna almeno una sesta contro la quinta di mia moglie. Riccia al contrario della mia lei che è liscia, anche lei ha uno splendido sorriso le poche volte che ride o che spiccica una parola.

Joanna con lei ha un atteggiamento quasi maniacale di protezione, ma dopo un anno da reclusa in casa ha iniziato a uscire anche per non andare in chiesa, prendendo parte anche lei alla vita della parrocchia e attirando inevitabilmente gli sguardi dei compaesani. La terza sorella Tereza invece è una ex sportiva, con un fisico snello e tonico e uno sguardo più severo. È sposata con un dipendente pubblico con palesi problemi di gioco e alcool, tanto che per salvare la loro situazione economica assunsi in tipografia le tre figlie e detti loro un mio appartamento dove vivere.

Mara (19 anni all'epoca) studiava e a volte dava una mano al box ingresso dove era fissa Greta (24 anni) mentre Silvia (27 anni) lavorava alle macchine e devo dire che erano tutte brave nel loro lavoro, tanto che dopo un po' praticamente lasciavo loro in negozio insieme a una mia storica dipendente (una zitella rinsecchita di 60 anni) che in pratica faceva le mie veci.

Silvia e Greta sono alte come la madre, ma mentre la seconda è longilinea con un culo sproporzionato per la vita e sodissimo, la prima ha due belle tettone un pò calanti e un viso molto bello, Greta invece ha un naso un po' schiacciato che le toglie molta bellezza; Mara invece è come le zie: molto piccolino con un visino carino, capelli lisci e lunghi, belle tettone sode e piene e un culo gigantesco ma comunque duro vista la grandezza.

In quel periodo al paese ci furono diverse rapine e così, senza dire nulla alle donne per non spaventarle, istallai oltre a un antifurto anche un sistema di telecamere che registravano tutto, in hd e 24h, tutta la nostra casa che era un po' isolata; lo stesso poi feci nella tipografia e nell'appartamento sopra: dal mio cellulare o dal mio pc così potevo avere sempre tutto sotto controllo.

La nostra vita però cambiò quando a Roma si presentò Joao, un ragazzo sulla ventina mulatto, magro, alto e ricciolino, con l'apparecchio ai denti e l'aria da rincoglionito. Era il figlio di una loro cugina e inizialmente lo mandai in una struttura ricettiva delle suore in attesa di sistemarlo da qualche parte.
Non farci aspettare troppo per il seguito!
 

sormarco

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CHE DIO CI AIUTI - prologo

Il mio nome è Pio e in questo caso si potrebbe parlare di nomen omen, visto che provengo da una famiglia romana molto religiosa la cui storia - e anche le cui fortune - è legata a doppio filo con quella del Vaticano. Al momento dell'inizio di questa storia che vi sto per raccontare - tanto assurda quanto perversa - avevo 55 anni e fisicamente non stavo attraversando il momento migliore della mia vita: piccolo di statura, sono sempre stato magro salvo poi ingrassare clamorosamente negli ultimi anni, tanto ora da avere una pancia che mi precede. Ricciolino con i capelli bianchi, ho un aspetto pacioccone e bonario, con gli pcchi chiari supportati dagli occhiali da vista piccoli e rotondi e la barba sempre fatta.

In mezzo alle gambe però ho un bel pennellone, lungo più di 20cm e bello largo, che a volte viene su anche senza il bisogno del viagra. Vista la mia obesità però oltre a non apparire particolarmente piacente, anche se in fondo sono un uomo piacevole e distinto, da anni non ho un particolare vigore sessuale anche perché mi basta veramente poco per andare in affanno. Ecco perché in quel periodo iniziai la mattina ad andare in palestra seguito da un personal trainer, anche con buoni risultati che riuscirono a rimettermi un minimo in forma lasciandomi libero una voltaa settimana anche di poter godere delle gioie della tavola.

Come detto dal punto di vista lavorativo sono in stretto contatto con la Chiesa: ho una tipografia e stampo praticamente solo materiale religioso, dai libri fino ai celebri "foglietti" che trovate la Domenica sui banchi delle Chiese. Grazie a particolari accordi che vanno avanti fin da prima che nascessi, ho una sorta di monopolio per quanto riguarda il centro di Roma anche se alcune ottime commesse le ho mollate, ma di questo vi parlerò in seguito. Tagliando corto, ho molti soldi anche perché dispongo di diversi immobili che ho in affitto sempre in zone centrali e altamente turistiche. Io però preferisco vivere in campagna poco fuori Roma, dividendomi con un appartamento situato proprio sopra la tipografia.

Come carattere mi ritengo una persona affabile, mi piace stare in compagnia ma anche da solo per leggere un buon libro; sono sempre molto gentile ma so bene come non farmi fregare anzi, spesso, tiro fuori un forte cinismo di fondo e anche una spregiudicatezza che hanno aiutato a rafforzare la mia attività. Ho tantissimi conoscenti ma pochi amici, quelli veramente con la A maiuscola, perfettamente divisi tra il paese dove vivo e la città dive lavoro.

Dal punto di vista sessuale tutta la mia vita è stata condizionata dalla religione; mio fratello minore è un prelato di rango come lo sono stati diversi zii mentre i miei genitori per tutta la vita sono stati dei fedeli modello, eccezion fatta per quanto mia madre si faceva sbattere dal portiere del nostro palazzo. Mia madre era all'epoca una bella donna, mora mediterranea con due belle tette, e da ragazzo facevo le medie ero nascosto in un androne perché stavo giocando con gli amici. Quando la vidi scendere verso le cantine non mi meravigliai, salvo poi notare che invece entrare nella nostra cantina andava oltre. Dopo una ventina di minuti vidi uscire il nostro portiere, e lei fece capolino alcuni minuti dopo.

Mi misi di punta e quando vidi che la scena si era riproposta, rischiando l'osso del colloe striscinado sotto i balcini del primo piano, arrivai in corrispondenza della finestra alta della cantina del portiere scorgendo mia madre piegata a novanta mentre veniva scopata da dietro dall'uomo. Dopo aver dato una pulitina al vetro per poter guardare meglio, le altre volte mi godetti lo spettacolo meglio anche se non avevano molta fantasia: le in piedi chinata a 90, maglia sollevata e tettone fuori dal reggiseno, lui che la pompa con vigore per poi piantarle il cazzo in bocca e venire.

Non ci vuole uno psicologo per capire quanto sia stato scioccante questa cosa per me; a posteriori sono stato fortunato che dopo un maio di mesi la cosa si interruppe, visto che per me stava diventando una droga. La mia poca fede in quel momento venne del tutto meno, anche se per tutta la mia vita ho finto di essere un buon cristiano solo per convenienza. In più da questo ricordo deriva senza dubbio la mia indiscussa passione per le tettone. Anche il mio matrimonio potete immaginare non sia stato sfavillante.

Sposai Giuliana poco dopo aver finito gli studi, lei figlia di un autista di un vescovo magra e senza tette; entrambi vergini ci abbiamo messo giorni prima di avere un rapporto completo: il mio cazzo era troppo grande per la sua fica e lei non voleva assolutamente che io la leccassi o lubrificarsi. Mentre la scopavo piangeva dal dolore, ma rimase subito incinta. Non riuscimmo ad averne altri che lei aveva dei problemi e, con nostro figlio Giovanni all'epoca poco più di un bambino, decise di prendere i voti e di diventare suora: con il mio consenso e una speciale dispensa ecclesiastica, le fu possibile e il nostro matrimonio fu annullato.

Mandai Giovanni a studiare in un collegio religioso e, di nuovo libero, decisi di guardarmi intorno: dopo anni che avevo represso ogni istinto sessuale pensando solo al lavoro, volevo sfogarmi. Viaggiando molto iniziai a frequentare prostitute: in pratica ebbi il mio primo pompino a 35 anni, stesso momento in cui per la prima non solo leccai una fica, ma anche la penetrai con le dita.

Poi un giorno incontrai Joanna. Anzi a dire la verità me la suggerì Vincenzo, il mio più grande amico che è anche un prelato. Lui è l'unica persona con cui all'epoca parlavo anche di questo, gli raccontavo delle mie passioni e delle mie avventure con le prostitute; lui faceva altrettanto, solo che gli piacevano gli uomini. Entrambi eravamo come prigionieri della nostra prigione e sapevamo benissimo che potevamo fidarci l'un con l'altro.

"C'è una brasiliana tutta tette e culo che rischia di dover tornare a casa" visto che il marito, un altro che lavora per il Vaticano, l'ha mezza ripudiata perché sterile. Quando la vidi era vestita come una suora laica, ma sotto le ampie vesti intuivo forme da urlo: piccolina e mulatta con grandi occhi scuri e un bellissimo sorriso, da una parte aveva la solarità dei brasiliani ma dall'altra viveva con questo crucco del non essere stata capace nel dare un figlio al marito.

Anche lei religiosissima ai limiti del fanatismo, Giuliana in confronto è una atea, iniziammo a frequentarci e non facevo che immaginare cosa ci fosse sotto quei maglioni e quelle gonne lunghe. Molto simpatica con lei sono stato subito bene, così le dissi che ero invaghito di lei: per tutta risposta scappò e si ripresentò in tipografia tipo una settimana dopo. Era stata in crisi e, dopo aver chiesto consiglio credo pure al papa, disse che in maniera molto discreto ci saremmo potuti sposare. Ma come sposare... io volevo solo mettere le mani su quelle tettone... alla fine dissi che ero d'accordo ma prima con una gran supercazzula le feci firmare la divisione dei beni. Le dissi subito che non mi interessava avere figli e lei ne fu molto sollevata anche se turbata da questa cosa, ma in cambio mi dovetti accollare buona parte della sua famiglia.

La prima notte da sposati mi presi una pasticca di viagra. La aspettavo a letto e lui si presentò in vestaglia trasparente e tutta in pizzo... una figa mostruosa, due tettone color caffellatte sode con due grandi capezzoloni, il culo grande ma duro come una pietra. Venne da me e mi baciò "cosa vuoi che faccia?", io ero impietrito con il cazzo che mi scoppiava "tutto amore mio...". Joanna fuori dalla camera da letto è una sorta di suora bigotta, ma a letto il suo credo è "devo fare tutto quello che il mio uomo mi chiede, devo soddisfarlo sennò non sono una buona moglie".

Con lei scoprii cosa significava il termine la gioia del sesso, mi faceva dei pompini favolosi e delle spagnole da film porno, si faceva scopare senza ritegno godendo come una pazza: quando era vicina all'orgasmo iniziava a strillare in portoghese, sudando in maniera indicibile e quasi contorcendosi quando veniva. Unici tabù: niente sesso anale, niente sperma addosso o in faccia e niente parolacce o linguaggio scurrile. Con lei a fianco trovai la mia dimensioni iniziando però a ingrassare spaventosamente: ero sempre a pranzo o cena con amici, poi a casa mi facevo spompinare per poi scopare mia moglie a pecora.

A lei piacque molto quando andammo a vivere in campagna, dove poteva curare il giardino sua grande passione. Poi legò con il gruppo della Chiesa, prese subito in mano le redini del coro e restava a dormire a Roma solo quando si faceva tardi. Io invece mi dividevo e spesso restavo a dormire sopra la tipografia, soprattutto quando andavo allo stadio a vedere la Lazio oppure avevo una cena o del lavoro da sbrigare. In più continuavo a girare per lavoro sia in Italia sia all'estero.

Il lato negativo fu che dovetti accollarmi i parenti di Joanna. Con noi in campagna venne a vivere Maria, la sorella più piccola che per un anno fu una sorta di soprammobile: entrata giovanissima in convento, dopo aver confessato di avere delle turbe sessuali ed essere stata abusata da un prete, ha lasciato il velo entrando in crisi. Il prete non aveva tutti i torti: Maria fisicamente è la copia di mia moglie, culo marmoreo e tettone indicibili, ancora più grosse di quelle di Joanna almeno una sesta contro la quinta di mia moglie. Riccia al contrario della mia lei che è liscia, anche lei ha uno splendido sorriso le poche volte che ride o che spiccica una parola.

Joanna con lei ha un atteggiamento quasi maniacale di protezione, ma dopo un anno da reclusa in casa ha iniziato a uscire anche per non andare in chiesa, prendendo parte anche lei alla vita della parrocchia e attirando inevitabilmente gli sguardi dei compaesani. La terza sorella Tereza invece è una ex sportiva, con un fisico snello e tonico e uno sguardo più severo. È sposata con un dipendente pubblico con palesi problemi di gioco e alcool, tanto che per salvare la loro situazione economica assunsi in tipografia le tre figlie e detti loro un mio appartamento dove vivere.

Mara (19 anni all'epoca) studiava e a volte dava una mano al box ingresso dove era fissa Greta (24 anni) mentre Silvia (27 anni) lavorava alle macchine e devo dire che erano tutte brave nel loro lavoro, tanto che dopo un po' praticamente lasciavo loro in negozio insieme a una mia storica dipendente (una zitella rinsecchita di 60 anni) che in pratica faceva le mie veci.

Silvia e Greta sono alte come la madre, ma mentre la seconda è longilinea con un culo sproporzionato per la vita e sodissimo, la prima ha due belle tettone un pò calanti e un viso molto bello, Greta invece ha un naso un po' schiacciato che le toglie molta bellezza; Mara invece è come le zie: molto piccolino con un visino carino, capelli lisci e lunghi, belle tettone sode e piene e un culo gigantesco ma comunque duro vista la grandezza.

In quel periodo al paese ci furono diverse rapine e così, senza dire nulla alle donne per non spaventarle, istallai oltre a un antifurto anche un sistema di telecamere che registravano tutto, in hd e 24h, tutta la nostra casa che era un po' isolata; lo stesso poi feci nella tipografia e nell'appartamento sopra: dal mio cellulare o dal mio pc così potevo avere sempre tutto sotto controllo.

La nostra vita però cambiò quando a Roma si presentò Joao, un ragazzo sulla ventina mulatto, magro, alto e ricciolino, con l'apparecchio ai denti e l'aria da rincoglionito. Era il figlio di una loro cugina e inizialmente lo mandai in una struttura ricettiva delle suore in attesa di sistemarlo da qualche parte.
Quasi un harem.
 

JackBrina

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IL POSTO FISSO

Alvaro


La vita è da sempre molto strana, proprio quando ritrovi una certa serenità per guardare con fiducia al futuro ecco che il mondo di colpo ti può crollare addosso. Mi chiamo Alvaro, ho 49 anni e adesso vi dirò il mio punto di vista in questa incredibile vicenda. Sono sposato con Lara che ha 44 anni e ho un figlio che invece ne ha 24. Io dopo aver fatto per alcuni anni il militare, sono tornato a vivere in un popoloso centro nelle vicinanze di Roma dove ho incontrato la mia futura moglie: ci siamo innamorati subito e il matrimonio è stato necessario quando lei è rimasta incinta.

Lara è la tipica donna mediterranea. Mora, scusa di carnagione, capelli mossi e folti, alta circa 1,60 ma con tutte le forme al posto giusto: due tettone quinta misura ancora piene e un bel culone, non sodissimo a ma abbondante e soffice senza risultare cadente. I lineamenti del viso non sono bellissimi, senza trucco le rughe si notano, ma nel complesso si tiene in forma soprattutto con lunghe passeggiate e degli esercizi in casa. Io sono un uomo di media statura, un po' appesantito dagli anni ma cn dei lineamenti molto belli: da ragazzo con le signorine ero molto popolare. Mio figlio invece è un ragazzo molto solare e pieno di amici, solo che dopo aver fatto un solo anno di università trova solo alcuni lavoretti saltuari in periodo di vendemmia o di raccolta delle olive.

Quando ero un militare ero nel Friuli e di ragazze ne ho avute molte. Mi è pesato lasciare la divisa soprattutto per due amici colleghi che avevo, ma quando mio padre andò in pensione mi lasciò il suo posto in fabbrica. Così decisi di tornare, incontrai Lara e misi su famiglia. Mai avuto rimpianti, anche se adesso spesso mi capita di pensare a cosa sarebbe stata la mia vita se fossi restato militare.

Lara l'ho conosciuta che era vergine, aveva avuto un ragazzo con cui non era andata oltre pompini e spagnole. Quando la scopai per la prima volta mi persi tra quelle tettone e, vivendo io da solo, scopavamo di continuo godendo entrambi come matti: la domenica arrivavamo a farlo anche cinque volte e spesso era lei a prendere l'iniziativa. Una volta aveva il ciclo e le proposi di farlo nel culo. Lei aveva paura ma la convinsi. Io sono normodotato e con calma riuscii ad incularla. Lei si toccava e gemeva ma dopo un po' iniziai a sentire un forte odore di cacca e il finale potete immaginarlo.

Con mia grande sorpresa dopo qualche giorno mi disse che si era confidata con Pina, sua cugina con cui è molto intima, e lei le ha spiegato come pulirsi l'intestino prima di prenderlo dietro. Pina ha due anni più di Lara, gambe molto magre culo piccolo ma anche lei due tettone molto grosse, credo almeno una sesta, naturalmente ora non più florida dopo aver fatto due figlie. Mora pure lei con i capelli a caschetto, da anni è divorziata e da quello che mi racconta Lara ha cambiato diversi amici.

Prima della gravidanza il sesso era frequente e appagante (pompini, sborrate in gola e inculate), poi naturalmente dopo la nascita del figlio abbiamo rallentato. Con gli anni abbiamo comunque rapporti costanti e belli, anche se una volta la tradii. Ero all'addio al celibato di un mio amico militare, a Trieste. In onore dei vecchi tempi, con lei e con Mario (altro grande ex collega) pagammo tre mignotte slovene, molto giovani, che ci scopammo a casa di Mario. Mia moglie è sempre stata molto gelosa e quella sera l'ho considerata come un piccolo strappo al nostro amore.

I problemi iniziarono quando la fabbrica dove lavoravo chiuse lasciandoci a casa. Da quel momento iniziò una lunga trafila di cassa integrazione, mobilità, contratti a tempo etc... Lara invece lavoricchiava come estetista, una cosa positiva fu che iniziò a depilarsi la passera lasciando solo un ciuffetto, ma poi insieme alla cugina iniziarono a fare le pulizie ma la cosa non era fissa.

Negli ultimi anni così mi è venuta una sorta di depressione. Uscivo poco, zero social e con gli amici solo il sabato insieme a mia moglie e anche il sesso era quasi scomparso. Lara cercava di tranquillizzarmi e io cercavo di mascherare tutto per non far capire la situazione a nostro figlio. Poi Lara iniziò ad aumentare le volte che andava a pulire, trovando un contratto in un b&b nella zona dei castelli. Nostro figlio poi iniziò a lavorare grazie a una borsa lavoro, che si tramutò poi in un posto fisso. Grazie a un avvocato dove mia moglie andava a pulire trovai anche un part-time in un ufficio come tuttofare.

Tutto era più tranquillo e quando nostro figlio andò a vivere da solo tornammo anche a fare sesso. Le medicine che prendevo però mi rendevano difficile raggiungere l'erezione, con le scopate che alla fine si risolvevano in dei 69. Poi arrivò un giorno che mi ha cambiato la vita. Mi telefonò Mario, il mio ex collega militare, dicendomi che era a Roma e di vederci. Pranzammo insieme e lui aveva fatto abbastanza carriera. Io nascosi le mie problematiche e gli dissi che la mia vita era monotona ma infondo felice. Lui disse che mi invidiava, che invece lui non è riuscito a costruirsi una famiglia in quanto scapolo incallito. Il non avere figli gli dispiaceva molto.

Con molto tatto ma memore della nostra serata triestina all'addio al celibato, mi disse che il giorno prima un suo superiore lo aveva portato in un bordello e si era fatto una bella scopata. Mi disse che se volevo potevamo andare anche subito visto che è sempre in funzione. Gli chiesi dove fosse e lui, prendendo un bigliettino da visita, mi disse il nome: era il b&b dove faceva le pulizie mia moglie.

Declinai ma al tempo stesso gli feci qualche domanda sul posto. "Guarda è un villino isolato, entri dentro e ci sono varie ragazze. Paghi 50 euro per entrare e poi 1 ore con la ragazza ti costa 200, 250 con anal e 300 a testa se in gruppo". Gli chiesi allora che tipo di ragazze c'erano "guarda Alvaro, c'erano alcune milf tettone ma alla fine mi sono scopato una studentessa". Chiesi di più sul tipo di donne e lui mi fece "hanno tutta l'aria di essere ragazze comuni, due milf aveva belle tette ma quella più carina se l'è presa il suo superiore".

Io non sapevo neanche la via precisa del b&b, ma avevo letto il bigliettino, ma difficilmente poteva trattarsi di un omonimo nella stessa zona. Salutai Mario e lui mi disse che a Roma sarebbe tornato spesso così ci ripromettemmo di rivederci. A casa non dissi nulla, poi dopo due giorni quando sapevo che doveva lavorare al b&b dopo un po' mi misi in macchina. Non fu facile trovarlo, non c'erano indicazioni, ma dopo un po' venni fermato da un vigilante. Mi chiese dove andassi, gli risposi a funghi e mi invitò a rigirare in quanto ero in una proprietà privata. Così girai e nascosi l'auto in una stradina, per poi imboscarmi a piedi nella vegetazione.

Vidi arrivare e andare via diverse macchine, tutte di grande cilindrata o comunque bei modelli, poi vidi Lara e sua cugina andare via. Saranno state dentro dalle tre alle quattro ore, e ormai mi ero convinto che le due lì dentro si prostituivano. Cosa fare? Volevo avere la certezza, così scrissi a Mario di chiamarmi quando tornava a Roma. Passò un mesetto per me infernale, poi lo incontrai a pranzo.

Gli mostrai una foto di mia moglie, che lui non conosceva, e lui imbarazzato la riconobbe come una delle milf, poi lo stesso fece con Pina. Scoppiai a piangere e gli spiegai chi fossero. Lui era imbarazzatissimo e giurava di non essere andato con Lara. Mi calmai e lo tranqullizzai, poi mi spiegò che al vigilante va detta una parola d'ordine: "cosmico". "Mario mi devi fare un favore, domani alle 15 vai al bordello, ci dovrebbe essere mia moglie. Scopatela e inculala a sangue, poi raccontami tutto ti prego". Lui mi dette del matto, io insistetti e alla fine accettò.

Il giorno dopo quando Lara uscii di casa ero fuori di me tanto che dovetti prendermi un tranquillante. Verso le 17 Mario mi scrisse e poi lo chiamai. "Alvaro io ora ti racconto, ma tu giurami che non te la prenderai con me, ho solo fatto quello che mi hai detto. Sono andato e lei non c'era ma la cugina si. Ho chiesto se ci fosse l'altra mora tettona e mi ha detto che era occupata. Dopo un po' è sceso dalle scale un signore anziano ma distinto, poi dopo una decina di minuti lei. Mi ha detto che aveva solo 1 ora, non di più, e ci siamo accordati per 250 euro".

"Tua moglie è molto bella, mi ha detto entrati in camera che finalmente le era capitato un bell'uomo e non un vecchietto... " Gli chiesi come era vestita e lui "con un corpetto nero, calze nere autoreggenti e perizoma, mi ha fatto un bel pompino giocando spesso con le tette e pi l'ho messa a pecora". "lei godeva?" gli chiesi, e lui "si abbastanza ma le puttane lo fanno, è stata molto partecipe e soprattutto per incularla è bastato un pò di gel poi l'ho pompata per almeno 20 minuti, credo sia venuta un paio di volte, poi alla fine mi ha fatto spagnola e le sono venuto in bocca. Naturalmente i rapporti tutti protetti".

Gli dissi "grazie Mario" e riattaccai. Non sapevo cosa fare, ma poi quando Lara tornò le chiesi "ti è piaciuto il cazzo del mio amico Mario?". Lei mi guardò raggelata, poi le dissi "so tutto, l'ultimo che ti scopato oggi è un mio amico e l'ho mandato io". Lei scoppiò a piangere e mi urlò "la colpa è tua che non sei capace a trovarti un lavoro, ho dovuto pensare a tutto io per salvare questa famiglia!!". "Brutta troia ora mi racconti tutto sennò ti sputtano!".

Questo è quello che successe. Lara e Pina avevano chiesto all'avvocato dove pulivano delle ore in più. Davide, questo è il suo nome, disse alle due che volendo poteva dare degli extra ma per altri servizi... loro alla fine accettarono e lui volle scoparle insieme. Davide è un uomo molto bello, alto brizzolato e con degli occhi azzurri magnetici. A detta di mia moglie ha un cazzo molto lungo , oltre i 20cm, ma non molto largo. Così Lara si trovò a sbocchinare bocca a bocca con le cugina il cazzo dell'uomo, che passò molto tempo a giocare con le loro tettone. Poi le scopò entrambe alternandosi. La cosa poi si ripetette e lui iniziò a incularle entrambe.

Mia moglie poi si è fatta scopare dal nostro sindaco, motivo per cui nostro figlio ha trovato lavoro. Gabriele il sindaco è un tipo pelato, quadrato come un palestrato e abbastanza atletico. Stando a Lara, ha un cazzo normale, forse un po' più largo della media, ma sempre duro: un autentico toro capace quando sborra di fare anche dieci schizzi. Il primo incontro fu nel b&b. Lei lo aspettava in intimo, lui entrò che era al telefono facendole segno di succhiargli il cazzo. Così andò avanti per un po': lei ciucciava e lui al telefono. "Poi mi ha letteralmente aperto il culo, mi ha spaccato quello stronzo. Sono tornata a casa con le tette viola per gli schiaffoni, il culo spaccato e lo stomaco pieno di sborra, però è stato di parola...".

Il sindaco poi l'ha riscopata altre volte riservandole sempre lo stesso trattamento, con l'avvocato che poi propose alle due di iniziare a prostituirsi al b&b. Loro accettarono visto che ormai ogni tabù era rotto e i soldi erano buoni. La cosa andava avanti da circa un anno "non ho idea di quanti cazzi ho preso, ma io potevo solo poche ore ogni tanto, Pina invece andava anche la sera". A suo dire solo due volte ha accettato di farlo in gruppo (con due uomini), facendo anche una doppia penetrazione in una occasione. Spesso erano uomini belli e prestanti ma molto più spesso erano vecchi e mosci. In una scatola nascosta mi mostrò che aveva messo da parte circa 10mila euro.

Detto questo vi chiederete: tu che hai fatto? L'ho perdonata e detto che per me poteva continuare, ma con la promessa che mi doveva sempre dire tutto. Il sesso tra di noi è quasi fermo, lei mi racconta segandomi e alla fine sborro senza avere una erezione. Decisi così di passare a un livello superiore, con lei che iniziò a dedicarsi quasi a tempo pieno a questa nuovo professione molto remunerativa.

Non tutto però in questi ambiti va sempre per il verso giusto.
mah,poi ci lamentiamo del perchè le donne ci perculano in lungo e largo
 

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