Racconto di fantasia Un dettaglio inaspettato

Bonner

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Io tag dice "Racconto di fantasia", ma chissà se lo è realmente, se è solo un modo per rimanere ancora più nell'ignoto...Storia reale...di finzione...vera a metà...cosa c'è di vero e cosa di falso...davvero ci interessa? A volte il limite tra realtà e finzione e così sottile da confondersi ed è questo il bello dei racconti.

Successe tutto la scorsa primavera. Le temperature erano abbastanza alte, tali da permetterci di girare con abiti leggeri. La natura era al massimo del suo splendore, verde ovunque e il profumo dei fiori ovunque nell'aria. Il clima favorevole dopo un lungo inverno ed una lunga pandemia alle spalle aveva spinto tutti a volersi godere la libertà ed infatti nel pomeriggio la città si riempiva di persone vogliose di uscire di casa. Chi intento soltanto a passeggiare, chi a fare dello sport, chi a portare semplicemente fuori il cane, ma anche tanti bambini che giovavano ovunque.
Fu in uno di quei pomeriggi domenicali che come accadeva ogni settimana mi ero dato appuntamento con Laura, la mia ragazza, nel parco sotto casa per farci una bella passeggiata all'aria aperta prima di tornare tra le quattro mura di casa mia dove vivo da solo da due anni (ora ne ho trentadue), mentre Laura, ventiseienne, vive ancora con i suoi.
Appena la vidi nel punto che avevamo stabilito di incontrarci rimasi strabiliato per quanto fosse particolarmente bella quel giorno. È sempre stata una bella ragazza, alta poco meno di un metro e settanta, mora e snella, con un culo a mandolino e due tette non troppo grandi ma perfettamente sode tanto da stare su da sole anche senza reggiseno, La cosa che ho sempre apprezzato di lei, oltre al fisico è sicuramente la sua aria da brava ragazza, la tipica ragazza della porta accanto, complici anche gli occhi azzurri chiari che risaltano con i capelli scuri. Possiamo dire che è un po' un incrocio tra Taylor Swift per il viso angelico e Lorella Boccia di qualche anno fa per il corpo. In quell'occasione portava un paio di leggins in ecopelle nera che mettevano bene in risalto le gambe affusolate e soprattutto il culo a mandolino, mentre sopra portava una magliettina nera semi trasparente tutta fatta di ricami e fantasie dalle quali si intravvedeva sotto un reggiseno in pizzo anch'esso nero. Il suo essere una brava ragazza e a tratti timida l'ha sempre portata a non mettere spesso in risalto il suo corpo, ho dovuto molto lavorarci per farla un po' sbloccare quindi si capisce che vederla vestita in quel modo era per me una piacevole sorpresa che mi eccitò subito. Purtroppo però non essendo a casa non potevo saltarle addosso e quindi dopo esserci salutati con un bel bacio iniziammo a fare una camminata chiacchierando del più e del meno, per lo più aggiornandoci sulle novità degli ultimi giorni.
Una cosa che ci ha sempre accumunato e la passione per gli animali solo che io non ne ho mai avuti, mentre Laura è sempre cresciuta con un cane e da qualche anno ha un bastardino dopo che il Golden Retriever con il quale era cresciuta era morto pochi mesi prima. Poco distante sul prato avevo notato un labrador che giocava col padrone. Quest'ultimo cercava di prendergli dalla bocca un ramo mentre il cane continuava a tirare rifiutandosi di mollarlo. Sapendo quanto Laura amasse i cani le feci notare la scena e proprio mentre eravamo fermi ad osservarlo, il cane ci notò e dopo essersi bloccato ad osservarci per qualche istante, con mio stupore iniziò a galoppare verso di noi. Rimanemmo entrambi spiazzati per qualche momento, ma quando ci raggiunse ci mise davvero poco per farci capire che le sue intenzioni erano tutto fuorché minacciose e così ci mettemmo a ridere.
Una buona usanza è sempre quella di chiedere il permesso al padrone prima di accarezzare un cane e così portai lo sguardo sul suo amico umano salutandolo mentre ridevo per la scena.
-Buongiorno!-
Se io mi ero trattenuto per buon costume, Laura si accucciò subito ad accarezzare il cane che non perse tempo a farle le feste tutto contento.
L'uomo, che avrà avuto si e no sui 45-46 anni, sorridendo si avvicinò a noi
-Scusatemi. È un furbone lui, appena vede che qualcuno gli da attenzioni corre in cerca di coccole-
Laura era persa e continuava ad accarezzarlo salutandolo con tanto di vocine. Alzò lo sguardo solo quando sentì l'uomo parlare
-Ma no si figuri. Probabilmente ha sentito l'odore del mio cane...ma ciao pelosone!! quanto coccolo sei?!-
-Che razza è il suo?- chiese subito lo sconosciuto.
-È un bastardino di taglia media. Anche lui un gran coccolone ma è anche un delinquente. Ne fa di ogni-
A quel punto sì alzò così da parlare meglio con il padrone
-Quanti anni ha?-
-3 anni da poco...il suo?-
-Eh la birba ne ha quasi sette. È un vecchietto- rispose Laura.
Io non avendo cani facevo fatica ad entrare nel discorso, tant'è che mi ritrovai un po' in difficoltà sentendomi tagliato fuori da un discorso nel quale non trovavo appigli. Certo, li amavo, ma non avevo molta esperienza e soprattutto avevo poco da raccontare. Così ne approfittai per accovacciarmi e coccolare un po' il Labrador.
Di tanto in tanto alzavo lo sguardo e quasi subito notai qualcosa di strano perché non mi sembrava che l'uomo tenesse costantemente lo sguardo sugli occhi di Laura mentre parlavano, anzi sembrava abbassarli spesso, ma facevo fatica a giudicare per il mio angolo di visione.
Per lasciarli chiacchierare senza sentirmi in imbarazzo nel silenzio rimasi accovacciato per un po' fingendomi distratto dal cane mentre loro si raccontavano vari aneddoti riguardanti i propri cani.
Dopo un po' le gambe iniziarono a bruciarmi e così mi rialzai sorridendo ad entrambi
-Bhe quella volta Jack ha fatto arrabbiare parecchio tua mamma-
intervenni scherzosamente giusto per partecipare al discorso. Nel dirlo guardai Laura e proprio in quel movimento notai un particolare che mi raggelò la spina dorsale in un secondo facendomi subito salire una vampata di calore. Probabilmente nell'accucciarsi e poi rialzarsi le si erano mossi sia la maglietta che il reggiseno e allineandosi le parti con meno ricami di entrambi, ora si vedeva chiaramente un capezzolo con tanto di areola.
Capii allora perché l'uomo faticava a guardarla negli occhi. Certo! Aveva chiaramente notato quel particolare molto prima di me e si stava godendo il capezzolo in bella vista di una giovane ed avvenente ragazza. Avrei voluto avvertirla del particolare, ma non sapevo come fare. Glielo dicevo così davanti all'uomo? Mi sentii impotente e così buttai soltanto uno sguardo sull'uomo che sorrideva mentre Laura gli raccontava l'aneddoto. Gli occhi del padrone del Labrador per un po' rimasero fissi su quelli della mia ragazza annuendo e sorridendo di tanto in tanto, ma poi si abbassarono nuovamente e indugiarono almeno un paio di secondi ormai chiaramente sul capezzolo in trasparenza che sembrava essere anche parzialmente turgido. Volevo andarmene al più presto, era l'unica soluzione. Mi ritrovai a sorridere nervosamente, ormai spettatore silenzioso della loro chiacchierata, pervaso dalla gelosia all'idea che un uomo nemmeno anziano e devo dire prestante, un uomo che vedevo spesso con il cane in quel parco sotto casa, ora si stesse gustando davanti ai miei occhi il capezzolo con tanto di areola della mia ragazza che non si era nemmeno accorta.
L'impotenza era quella che più mi torturava e l'inconscio mi portò ad immaginare come quell'uomo sapesse che io non potevo fare nulla e a maggior ragione stesse godendo di poter scorgere un qualcosa che teoricamente avrei dovuto poter vedere solo io. E di certo era pure un gran bel vedere!
-Ma sapete che lui fa anche salvataggio?-
Quelle parole mi punsero come cento aghi dietro la schiena e provai una forte rabbia. Avevo come l'impressione che stesse allungando il brodo pur di continuare a godersi la visione.
-Wow davvero???? Che bello!!-
Laura era entusiasta, era innamorata del cane e continuava a chiacchierare ignara che stava dando spettacolo.
Non mi rimase che stare lì e, sentendomi un po' umiliato, mi arresi partecipando alla conversazione
-Dev'essere molto buono e paziente. Da quant'è che lo fa?- chiesi allora io.
-Eh da quando aveva un anno. Io sono un bagnino e così ho pensato di far provare anche lui e ho visto subito che ama l'acqua-
Dovevo ammetterlo...non mi arrivò subito, ma assieme alla gelosia, la rabbia e il senso di umiliazione, stavo iniziando ad eccitarmi all'idea che un uomo adulto fosse davanti a me a guardarsi il capezzolo della mia ragazza. Appena me ne resi conto, tempo qualche secondo e mi venne un forte erezione sotto i jeans.
Non capivo come potesse eccitarmi una cosa del genere. Mi vergognai di me stesso, mi sentii uno sfigato a provare eccitazione per una cosa del genere, ma era così, tanto che non avevo nemmeno più fretta di andarmene e io stesso mi ritrovai ad osservare quel capezzolo rosa sbarazzino e l'areola leggermente più scura fare capolino tra i ricami della maglietta e del reggiseno.
Dopo quasi un quarto d'ora ci congedammo, l'uomo si riallontanò e così guardai Laura
-Comunque ti si vede il capezzolo sotto la maglia- esclamai con semplicità, come se la cosa non mi desse troppo fastidio.
Lei di colpo abbassò lo sguardo notando finalmente a sua volta il dettaglio e corse a ripararsi
-Eh vabbè...sarà stato contento il signore-
Quella frase, detta con quella nonchalance, non me la sarei proprio aspettata da Laura, ma mi eccitò se possibile ancora di più
-Di sicuro!-
Mi girai verso l'uomo col cane, ormai distante una ventina di metri e lo beccai...si stava gustando il culo della mia ragazza.
Gli sorrisi e con un braccio attorno alla sua vita, mi allontanai con Laura.
 
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L'episodio del capezzolo di Laura messo in bella vista giusto per caso mi colpì molto. Devo ammettere che continuai a pensarci nei giorni successivi. Mi ritrovai a pensarci spesso, anche mentre lavoravo in ufficio e ogni volta mi veniva nell'immediato una forte erezione costringendomi a distrarmi per non rischiare di fare figuracce a dir poco imbarazzanti. Fu da allora che iniziai a sviluppare questo tipo di fantasie. Avevo scoperto che sapere Laura vista o anche semplicemente in condizione di rischiare di essere in qualche modo "vista" da altri uomini mi eccitava moltissimo e la voglia di ritrovarmi in situazioni simili era sempre più forte.
Fu facendo sesso uno dei giorni seguenti che preso dal momento le raccontai quanto mi avesse eccitato sapere che quell'uomo le stava beatamente fissando il capezzolo in trasparenza sotto maglietta e reggiseno. Ero curioso di sapere se lo stesso valeva per lei, anche vista la sua risposta così spiazzante che mi ha dato una volta scoperto il dettaglio, ma non fui molto soddisfatto visto che mi rispose con un semplice -mmm si...molto eccitante!-, ma sembrava più presa dal sesso del momento che da altro.
Purtroppo il suo essere sostanzialmente timida e per bene rendeva il tutto difficile, ma mi convinsi che dovevo soltanto lavorarci un po'.
Quando finimmo di far sesso le riproposi di nuovo l'argomento -Dai dì la verità...eri sincera quando prima hai detto che ti ha eccitato sapere che quell'uomo ti ha guardato per tutto il tempo il capezzolo?-
Laura mi guardò e quasi sospirò sorridendo -Ma quanto sei porcello?? Ti ha eccitato molto, vero?? Bhe...ci ho ripensato un po' nei giorni successivi e ammetto che un po' eccitante lo era. Però bho, anche un po' imbarazzante. Cioè se mi ricapita di rivederlo per strada penso vorrò sotterrarmi-
Al chè mi misi a ridere -Macchè! Anzi...sono sicuro che il nostro amico sarebbe felice di rivederti e probabilmente butterebbe subito l'occhio nella speranza di rivedere qualcosa-
-Scemo!- se la cavò lei e la discussione finì lì.
La cosa mi eccitava eccome e non vedevo l'ora di sperimentare con lei, tanto che più volte le chiesi di riproporre qualcosa di simile, ma lei mi diede del porco e si rifiutò sempre categoricamente. L'occasione per fare qualcosa arrivò quell'estate.
Eravamo in vacanza in una località marittima distante un paio d'ore da casa nostra, era una calda sera di inizio luglio e dopo una bellissima giornata passata ad arrostirci sotto il sole ci facemmo una bella doccia rigenerante durante la quale la toccai un po' lasciandola però sapientemente a bocca asciutta così che le rimanesse la voglia.
Uscendo dalla doccia dopo di me si lamentò dandomi dello stronzo, ma io mi misi a ridere ammirandola nuda con l'accappatoio aperto
-Questa sera ti voglio eccitata. Ci sfogheremo soltanto una volta tornati in albergo, ma prima d'allora voglio godermi la serata-
Ormai ci conoscevamo perfettamente e notò subito il mio sguardo furbo, tant'è che sorrise sospettosa
-Che cos'è quel sorriso?? Ti conosco...che cos'hai in mente?-
-Mmm niente.....-
-Come niente?? Dai sputa il rospo!!-
Sorrisi e sospirai -Facciamo così. Questa sera pago tutto io e potrai prendere tutto quello che vorrai. In cambio però farai quello che ti dirò-
-Mmm cosa intendi?-
-Eh no, la regola è che non devi saperlo prima. Devi soltanto essere disposta a fare qualsiasi cosa ti dirò-
-mmm....ok vediamo-
Bhe, era già una buona risposta, sapevo che avrei dovuto accontentarmi di quelle parole, ma contavo di poter ottenere qualcosa anche se magari non tutto.
Continuammo i preparativi. Io optai per una semplice t-shirt nera con una stampa, blue jeans, scarpe da tennis, braccialetti e i miei soliti due anelli. Lei invece mi stupì, perché si mise un vestito in raso molto sexy ed elegante al tempo stesso, color panna, con un gioco di incroci sulla scollatura che mettevano in risalto la parte alta dei seni bianchi rispetto al resto del corpo più abbronzato e leggermente arrossato dalla giornata di sole. Il vestito si teneva sulle spalle con delle sottili spalline che nemmeno si notavano visto il colore non troppo diverso da quello della pelle anche se un po' più chiaro e sotto arrivava a metà coscia. A concludere l'outfit un paio di sandali aperti color argento con tacco che le slanciava le gambe nude. Sotto il vestito avevo notato che si era messa un reggiseno a balconcino con tessuto morbido in pizzo bianco e perizoma abbinato.
Durante la cena me la mangiai con gli occhi e la riempii di complimenti. La provocai più volte dicendole che quella sera voleva far morire tutta la fauna maschile del posto e lei inizialmente reagiva con imbarazzo seppur si illuminasse ad ogni parola gentile, ma io quella sera la volevo più sciolta e così continuai a riempirle il bicchiere di un buonissimo vino rosso, lasciando che almeno metà bottiglia se la scolasse Laura senza rendersene conto.
Inutile dire che a metà cena si iniziò a notare come la tattica stava sortendo l'effetto voluto, infatti non era ubriaca, ma era brilla quel che bastava per sentirsi più leggera.
Fu allora che approfittai per iniziare a giocare.
-Allora...primo obbligo della serata. Alzati il vestito fino ad inizio coscia e tieni le gambe un po' aperte senza farlo platealmente, come fosse una distrazione-
Lei mi fissò un paio di secondi sorridendo tra il malizioso e lo stupito e ridacchiò. Non sapevo come l'avrebbe presa ma si limitò a sospirare arrendevole e fissandomi negli occhi la vidi portare le mani sotto il tavolo. Mosse un po' il busto e poi come nulla fosse prese il bicchiere e bevve un sorso senza mai staccarmi gli occhi di dosso. Ricorderò sempre lo sguardo che aveva...avrei potuto scoparla su quello stesso tavolo in quel momento.
Soddisfatto tornai a mangiare senza dire nulla.
Ci fu un po' di silenzio per un paio di minuti durante i quali ci scambiammo spesso occhiate. L'alcool aiutava e quel gioco sembrava eccitare entrambi. Guardai la sua scollatura, mi ispirava troppo, soprattutto per il tessuto fino che cadeva sulle sue curve. Bevvi un sorso guardandola, mi presi il mio tempo, riappoggiai il bicchiere sul tavolo e poi -abbassati il reggiseno sotto il seno"
Lei spalancò gli occhi -ma sei pazzo??-
Sorrisi ma avevo uno sguardo fermo e deciso -le regole le conosci. Io pago e tu segui le mie indicazioni-
Al chè, appoggiata con i gomiti sul tavolo, si portò una mano a coprirsi il volto. Prese un forte respiro rialzando il busto, nemmeno mi guardò. -Ok...aspettami...-
Non capii il motivo ma si alzò e si allontanò verso il bagno portandosi dietro la borsa.
Quel suo alzarsi aumentò a dismisura la mia curiosità perché continuai a chiedermi che cosa aveva in mente.
Non potei far altro che attendere cincischiando un po' al telefono per non finire di mangiare prima di lei e dopo poco tempo la vidi riapparire davanti a me. Quando si sedette e si sistemò il vestito notai subito che sotto non portava il reggiseno. Era evidente dal fatto che si vedevano perfettamente i suoi capezzoli. Erano particolarmente turgidi, segno che era eccitata e il tessuto leggero e lucente non aiutava minimamente a nascondere il particolare. Il mio volto si illuminò di un sorriso soddisfatto e perverso oltre che ovviamente eccitato quando la guardai negli occhi
Lei sembrava in particolare difficoltà, tanto che incrociò le braccia sul tavolo nel tentativo di nascondere il più possibile il seno
-Non dimenticarti che il vestito deve stare all'inizio della coscia-
-Che palle!-
sbottò subito lei ma seppur sembrasse imbronciata, era altrettanto arrendevole, tanto che non aspettò un attimo e subito si alzò il vestito con un movimento deciso e veloce.
La cena allora continuò, con io che ormai ce l'avevo di marmo, soprattutto dopo che il padrone del locale, un signore sulla cinquantina, passò per chiedere se andava tutto bene e portando via i piatti doveva sicuramente aver notato i capezzoli, non c'era alcun modo perché non li notasse.
-Vi porto qualcos'altro? Un dolce?- ci chiese
-Cosa avete?- Chiesi subito io. Ci elencò allora i classici dolci che hanno i ristoranti. Io optai subito per la panna cotta al caramello e così l'uomo chiese a Laura cosa prendeva. L'immagine che mi si presentò fu l'uomo in piedi girato verso Laura che davanti a me teneva le braccia incrociate sul tavolo ma senza riuscire a coprire i capezzoli che erano completamente in evidenza come due bottoni sul vestito di raso. Una volta prese le ordinazioni l'uomo si allontanò
-Oddio che vergogna. Praticamente gli ho sbattuto in faccia le tette-
-È così che ci si fa trattare bene in un locale-
Lei rise divertita
-Sappi che ti sto odiando tantissimo....comunque due tavoli dietro di te c'è un signore che è da prima che mi guarda-
La notizia mi provocò una fitta al petto. Pensai subito al vestito alzato, chissà se dalla sua posizione riusciva a vederle le mutande
-Bhe stai tenendo le gambe aperte?-
-Certo...per cosa credi che mi stia guardando se no?-
-Ah....-
Non mi aspettavo di reagire così, ma non sapevo davvero cosa dire. Sul momento mi salì un'improvvisa gelosia ma non volevo porre fine al gioco, quindi mi sforzai di rimanere coerente
-Bhe lascia che guardi allora-
-Ti piace che gli altri mi guardino eh?...che porco!-
-Secondo me anche a te piace farti guardare anche se non lo ammetti-
-Non ti darò mai questa soddisfazione-
Ma i suoi occhi parlavano da soli.
La cena era finita. Ci alzammo e andammo a pagare. Alla cassa c'era una donna, probabilmente la moglie del titolare e vidi come, mentre batteva sullo schermo, guardava schifata in direzione del seno di Laura, ma aveva poco da sdegnarsi, la cosa non faceva che eccitarmi ancora di più.
Pagammo e uscimmo. La serata non era ancora finita...
 
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Grazie mille! Se volete sbizzarrirvi con qualsiasi pensiero, osservazione etc a me fa piacere e mi invoglia a continuare ;)
 

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L'episodio del capezzolo di Laura messo in bella vista giusto per caso mi colpì molto. Devo ammettere che continuai a pensarci nei giorni successivi. Mi ritrovai a pensarci spesso, anche mentre lavoravo in ufficio e ogni volta mi veniva nell'immediato una forte erezione costringendomi a distrarmi per non rischiare di fare figuracce a dir poco imbarazzanti. Fu da allora che iniziai a sviluppare questo tipo di fantasie. Avevo scoperto che sapere Laura vista o anche semplicemente in condizione di rischiare di essere in qualche modo "vista" da altri uomini mi eccitava moltissimo e la voglia di ritrovarmi in situazioni simili era sempre più forte.
Fu facendo sesso uno dei giorni seguenti che preso dal momento le raccontai quanto mi avesse eccitato sapere che quell'uomo le stava beatamente fissando il capezzolo in trasparenza sotto maglietta e reggiseno. Ero curioso di sapere se lo stesso valeva per lei, anche vista la sua risposta così spiazzante che mi ha dato una volta scoperto il dettaglio, ma non fui molto soddisfatto visto che mi rispose con un semplice -mmm si...molto eccitante!-, ma sembrava più presa dal sesso del momento che da altro.
Purtroppo il suo essere sostanzialmente timida e per bene rendeva il tutto difficile, ma mi convinsi che dovevo soltanto lavorarci un po'.
Quando finimmo di far sesso le riproposi di nuovo l'argomento -Dai dì la verità...eri sincera quando prima hai detto che ti ha eccitato sapere che quell'uomo ti ha guardato per tutto il tempo il capezzolo?-
Laura mi guardò e quasi sospirò sorridendo -Ma quanto sei porcello?? Ti ha eccitato molto, vero?? Bhe...ci ho ripensato un po' nei giorni successivi e ammetto che un po' eccitante lo era. Però bho, anche un po' imbarazzante. Cioè se mi ricapita di rivederlo per strada penso vorrò sotterrarmi-
Al chè mi misi a ridere -Macchè! Anzi...sono sicuro che il nostro amico sarebbe felice di rivederti e probabilmente butterebbe subito l'occhio nella speranza di rivedere qualcosa-
-Scemo!- se la cavò lei e la discussione finì lì.
La cosa mi eccitava eccome e non vedevo l'ora di sperimentare con lei, tanto che più volte le chiesi di riproporre qualcosa di simile, ma lei mi diede del porco e si rifiutò sempre categoricamente. L'occasione per fare qualcosa arrivò quell'estate.
Eravamo in vacanza in una località marittima distante un paio d'ore da casa nostra, era una calda sera di inizio luglio e dopo una bellissima giornata passata ad arrostirci sotto il sole ci facemmo una bella doccia rigenerante durante la quale la toccai un po' lasciandola però sapientemente a bocca asciutta così che le rimanesse la voglia.
Uscendo dalla doccia dopo di me si lamentò dandomi dello stronzo, ma io mi misi a ridere ammirandola nuda con l'accappatoio aperto
-Questa sera ti voglio eccitata. Ci sfogheremo soltanto una volta tornati in albergo, ma prima d'allora voglio godermi la serata-
Ormai ci conoscevamo perfettamente e notò subito il mio sguardo furbo, tant'è che sorrise sospettosa
-Che cos'è quel sorriso?? Ti conosco...che cos'hai in mente?-
-Mmm niente.....-
-Come niente?? Dai sputa il rospo!!-
Sorrisi e sospirai -Facciamo così. Questa sera pago tutto io e potrai prendere tutto quello che vorrai. In cambio però farai quello che ti dirò-
-Mmm cosa intendi?-
-Eh no, la regola è che non devi saperlo prima. Devi soltanto essere disposta a fare qualsiasi cosa ti dirò-
-mmm....ok vediamo-
Bhe, era già una buona risposta, sapevo che avrei dovuto accontentarmi di quelle parole, ma contavo di poter ottenere qualcosa anche se magari non tutto.
Continuammo i preparativi. Io optai per una semplice t-shirt nera con una stampa, blue jeans, scarpe da tennis, braccialetti e i miei soliti due anelli. Lei invece mi stupì, perché si mise un vestito in raso molto sexy ed elegante al tempo stesso, color panna, con un gioco di incroci sulla scollatura che mettevano in risalto la parte alta dei seni bianchi rispetto al resto del corpo più abbronzato e leggermente arrossato dalla giornata di sole. Il vestito si teneva sulle spalle con delle sottili spalline che nemmeno si notavano visto il colore non troppo diverso da quello della pelle anche se un po' più chiaro e sotto arrivava a metà coscia. A concludere l'outfit un paio di sandali aperti color argento con tacco che le slanciava le gambe nude. Sotto il vestito avevo notato che si era messa un reggiseno a balconcino con tessuto morbido in pizzo bianco e perizoma abbinato.
Durante la cena me la mangiai con gli occhi e la riempii di complimenti. La provocai più volte dicendole che quella sera voleva far morire tutta la fauna maschile del posto e lei inizialmente reagiva con imbarazzo seppur si illuminasse ad ogni parola gentile, ma io quella sera la volevo più sciolta e così continuai a riempirle il bicchiere di un buonissimo vino rosso, lasciando che almeno metà bottiglia se la scolasse Laura senza rendersene conto.
Inutile dire che a metà cena si iniziò a notare come la tattica stava sortendo l'effetto voluto, infatti non era ubriaca, ma era brilla quel che bastava per sentirsi più leggera.
Fu allora che approfittai per iniziare a giocare.
-Allora...primo obbligo della serata. Alzati il vestito fino ad inizio coscia e tieni le gambe un po' aperte senza farlo platealmente, come fosse una distrazione-
Lei mi fissò un paio di secondi sorridendo tra il malizioso e lo stupito e ridacchiò. Non sapevo come l'avrebbe presa ma si limitò a sospirare arrendevole e fissandomi negli occhi la vidi portare le mani sotto il tavolo. Mosse un po' il busto e poi come nulla fosse prese il bicchiere e bevve un sorso senza mai staccarmi gli occhi di dosso. Ricorderò sempre lo sguardo che aveva...avrei potuto scoparla su quello stesso tavolo in quel momento.
Soddisfatto tornai a mangiare senza dire nulla.
Ci fu un po' di silenzio per un paio di minuti durante i quali ci scambiammo spesso occhiate. L'alcool aiutava e quel gioco sembrava eccitare entrambi. Guardai la sua scollatura, mi ispirava troppo, soprattutto per il tessuto fino che cadeva sulle sue curve. Bevvi un sorso guardandola, mi presi il mio tempo, riappoggiai il bicchiere sul tavolo e poi -abbassati il reggiseno sotto il seno"
Lei spalancò gli occhi -ma sei pazzo??-
Sorrisi ma avevo uno sguardo fermo e deciso -le regole le conosci. Io pago e tu segui le mie indicazioni-
Al chè, appoggiata con i gomiti sul tavolo, si portò una mano a coprirsi il volto. Prese un forte respiro rialzando il busto, nemmeno mi guardò. -Ok...aspettami...-
Non capii il motivo ma si alzò e si allontanò verso il bagno portandosi dietro la borsa.
Quel suo alzarsi aumentò a dismisura la mia curiosità perché continuai a chiedermi che cosa aveva in mente.
Non potei far altro che attendere cincischiando un po' al telefono per non finire di mangiare prima di lei e dopo poco tempo la vidi riapparire davanti a me. Quando si sedette e si sistemò il vestito notai subito che sotto non portava il reggiseno. Era evidente dal fatto che si vedevano perfettamente i suoi capezzoli. Erano particolarmente turgidi, segno che era eccitata e il tessuto leggero e lucente non aiutava minimamente a nascondere il particolare. Il mio volto si illuminò di un sorriso soddisfatto e perverso oltre che ovviamente eccitato quando la guardai negli occhi
Lei sembrava in particolare difficoltà, tanto che incrociò le braccia sul tavolo nel tentativo di nascondere il più possibile il seno
-Non dimenticarti che il vestito deve stare all'inizio della coscia-
-Che palle!-
sbottò subito lei ma seppur sembrasse imbronciata, era altrettanto arrendevole, tanto che non aspettò un attimo e subito si alzò il vestito con un movimento deciso e veloce.
La cena allora continuò, con io che ormai ce l'avevo di marmo, soprattutto dopo che il padrone del locale, un signore sulla cinquantina, passò per chiedere se andava tutto bene e portando via i piatti doveva sicuramente aver notato i capezzoli, non c'era alcun modo perché non li notasse.
-Vi porto qualcos'altro? Un dolce?- ci chiese
-Cosa avete?- Chiesi subito io. Ci elencò allora i classici dolci che hanno i ristoranti. Io optai subito per la panna cotta al caramello e così l'uomo chiese a Laura cosa prendeva. L'immagine che mi si presentò fu l'uomo in piedi girato verso Laura che davanti a me teneva le braccia incrociate sul tavolo ma senza riuscire a coprire i capezzoli che erano completamente in evidenza come due bottoni sul vestito di raso. Una volta prese le ordinazioni l'uomo si allontanò
-Oddio che vergogna. Praticamente gli ho sbattuto in faccia le tette-
-È così che ci si fa trattare bene in un locale-
Lei rise divertita
-Sappi che ti sto odiando tantissimo....comunque due tavoli dietro di te c'è un signore che è da prima che mi guarda-
La notizia mi provocò una fitta al petto. Pensai subito al vestito alzato, chissà se dalla sua posizione riusciva a vederle le mutande
-Bhe stai tenendo le gambe aperte?-
-Certo...per cosa credi che mi stia guardando se no?-
-Ah....-
Non mi aspettavo di reagire così, ma non sapevo davvero cosa dire. Sul momento mi salì un'improvvisa gelosia ma non volevo porre fine al gioco, quindi mi sforzai di rimanere coerente
-Bhe lascia che guardi allora-
-Ti piace che gli altri mi guardino eh?...che porco!-
-Secondo me anche a te piace farti guardare anche se non lo ammetti-
-Non ti darò mai questa soddisfazione-
Ma i suoi occhi parlavano da soli.
La cena era finita. Ci alzammo e andammo a pagare. Alla cassa c'era una donna, probabilmente la moglie del titolare e vidi come, mentre batteva sullo schermo, guardava schifata in direzione del seno di Laura, ma aveva poco da sdegnarsi, la cosa non faceva che eccitarmi ancora di più.
Pagammo e uscimmo. La serata non era ancora finita...
continua
 
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Come vorresti continuasse? ;)
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Chissà. Tu glielo faresti fare se fossi il suo fidanzato?
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Grazie mille! Ci provo ;)
potresti continuare scrivendo di fare sesso in pubblico, magari con signori di una certa età che guardano o partecipano
 

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Grazie mille! Ci provo ;)
Sicuramente Laura deve togliere le mutandine, poi magari accontentare/stuzzicare il signore che la osservava
 
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Finito di mangiare facemmo una camminata sul viale pedonale ghermito di persone, fermandoci di tanto in tanto in qualche negozio. Insomma la classica serata in una località turistica di mare. A metà camminata optammo per fermarci in un bar.
Fummo subito accolti da un cameriere che ci fece accomodare in uno dei tavolini sull'esterno. Erano tutti tavolini abbastanza alti e le sedie erano stanzialmente degli sgabelli. Dava un tocco di particolarità rispetto ai soliti bar e forse anche per quello ci aveva ispirato tanto da sceglierlo per fare un aperitivo.
-Vi porto un menù o sapete già cosa scegliere?- ci chiese il cameriere. Un bel ragazzo forse più sull'età di Laura che la mia, moro, capelli corti ricci, con un barbetta ben curata, non troppo alto ma doveva andare in palestra regolarmente a giudicare dal petto e i bicipiti
-Ci può portare un menù gentilmente?- chiesi io
-Certo, ve lo porto subito-
E così si allontanò.
Laura essendo passato un po' di tempo, o forse anche merito dell'alcool in circolo, sembrava essersi dimenticata o almeno abituata al fatto di essere senza reggiseno con il seno scolpito sotto il tessuto del vestito che si adagiava leggero sulle sue forme mettendo perfettamente in risalto i capezzoli a maggior ragione turgidi per la leggera brezza serale.
-Allora come si sta senza reggiseno?-
La provocai una volta lasciati soli
-Non farmici pensare, mi ero quasi dimenticata-
-Vabbè ma non pensarci...pensa che qui non ti conosce nessuno-
-Si ma non sono abituata, mi scoccia che mi vedano tutti le tette. Ma si nota tanto che non ho nulla sotto?-
La guardai e sì, aveva praticamente due bottoni messi ben in risalto. Ma cosa potevo risponderle? Strinsi le labbra con un lieve sorriso
-Bhe...abbastanza...Ma vabbè, oggi ti guadagni qualche sguardo d'ammirazione in più e poi così puoi prendere quello che vuoi gratis visto che ti sei guadagnata il free drink-
Al chè lei mi guardò con un sorrisetto furbo -Guarda che così ci prendo gusto!-
A quelle parole alzai le spalle -Bhe, mi faresti solo che felice-
Intanto arrivò il cameriere con i menu -Ecco a voi- disse appoggiandoli sul tavolo e si allontanò subito. Purtroppo non feci in tempo a notare se aveva colto la particolarità dell'outfit di Laura
-Facciamo così...ora prendi quello che vuoi senza preoccuparti del prezzo. Però non devi coprirti minimamente, anzi, fai in modo che si veda bene che non porti il reggiseno e quando il cameriere sarà qui immagina per tutto il tempo di fargli un pompino-
Quelle ultime parole le dissi a bassa voce, ma con un sorrisetto altamente perverso
-Ma...che porco mammamia!!-
Come al solito si finse offesa, ma era evidente che non lo era davvero, infatti il suo successivo sorriso era ben più accondiscendente tanto che capii che l'avrebbe fatto davvero.
Poco dopo tornò il cameriere -Avete scelto?-
Appena Laura lo vide notai che lo guardò e si sistemò sulla sedia appoggiando i gomiti sul tavolo distendendo il busto e abbassò il menù. In pratica mise in bella mostra i seni che tra le luci artificiali delle lampade attorno a noi e il tessuto fino e lucente, tra l'altro del colore simile alla pelle, davano l'impressione che fosse nuda. Lo sguardo del ragazzo cadde subito lì e vi si soffermò per qualche istante prima di guardarla negli occhi. E bravo il ragazzo! Pensai. Doveva saperci fare con le donne visto che invece di fissarsi sulle tette o guardarla distrattamente come la maggior parte dei camerieri, lui aveva instaurato un contatto visivo diretto.
-Per me un sex on the beach per favore-
Il cameriere annuì e prese a maneggiare il touch del telefono per registrare l'ordinazione, buttando di tanto in tanto l'occhio all'altezza del suo seno. Al ché toccava a me. Mi sentii per un attimo in imbarazzo, la mia ragazza e il cameriere si erano appena guardati per qualche secondo negli occhi, lei con le tette e i capezzoli in bella vista e io davanti a loro ad assistere dall'esterno alla scena. Tra l'altro ero in una situazione di impotenza perché non c'era via di scampo, ma in fondo era proprio quello che volevo e la cosa mi stava eccitando da morire, soprattutto immaginando la scena alla quale probabilmente stava pensando Laura visto che continuava a guardarlo...magari lei in ginocchio a fianco al tavolino, con il cameriere in piedi con i pantaloni abbassati, a fargli uno splendido pompino. Guardai il moro sorridendogli cordialmente -Per me un Amaretto di Saronno, grazie-
Annuì e dopo essersi congedato si allontanò, non prima di aver buttato un'altra occhiata, questa volta platealmente, al seno di Laura e averle sorriso.
Appena si allontanò la guardai -Ti sei immaginata tutto?- Chiesi curioso e divertito.
Il suo sorriso di risposta la illuminò di un'aria sognante e maliziosa -Certo!-
Mi si indurì di colpo
-Bene bene...- ero divertito ed eccitato, ma sorprendentemente non sapevo davvero cosa dire.
Laura si coprì il volto con una mano e si mise a ridere. Al ché la guardai dubbioso come a chiederle cosa avesse da ridere e nascondersi apparentemente imbarazzata. Lei però fece di "no" con la testa, come a voler soprassedere
-Dai che c'è??- ormai ero troppo curioso.
Rise ancora prima di mordersi il labbro -Sono completamente bagnata- Un tonfo al cuore che subito prese a battere all'impazzata dall'eccitazione immaginando come il tessuto bianco del perizoma fosse zuppo dei suoi umori e perciò trasparente e soprattutto che la causa fosse l'immaginarsi di fare un pompino ad un ragazzo che non ero io, ma il cameriere che ci aveva appena preso le ordinazioni.
Ci misi un po' a riprendermi -Vedo che ti ispira immaginare di fargli un pompino- la incalzai -Bhe...- disse lei vaga -Ok ora ho bisogno di bere- conclusi mettendomi poi a ridere.
La serata continuò e per un po' ci godemmo semplicemente l'aperitivo parlando del più e del meno come nulla fosse. Ormai Laura era totalmente a suo agio col vestito e pure io mi ero abituato all'idea che altri potessero vedere le forme della mia ragazza, tanto era tutto un gioco di immaginazione dato che in fin dei conti c'era sempre del tessuto a nascondere quel che realmente c'era sotto. E poi pensavo che tutti potevano vederla, ammirarla, desiderarla, ma a fine serata sarei stato io a scoparla.
Finimmo i drink dopo circa mezz'oretta e anche la chiacchierata era arrivata a buon punto. Allora decisi di giocare ancora un po' prima che la serata volgesse al termine, azzardando un po' di audacia visto che ormai mancava poco a tornare a casa e la serata era andata perfettamente fino ad allora
-Comunque dì la verità....che ne pensi del cameriere?-
Lei mi guardò accigliata e dubbiosa, come se non avesse capito la domanda -In che senso scusa?-
-Bhe da occhio etero sembra oggettivamente un bel ragazzo, no? A te piace?-
Più parlavo e più lei sembrava smarrita -Bhe...si è un bel ragazzo...-
Ma non mi bastava -Si, ma ti ho chiesto se ti piace-
Come al suo solito quando insistevo su qualcosa sbuffò un po' scocciata -Si ok, mi piace. Fisicamente è il mio tipo. Tu mi piaci di più di viso forse, lui diciamo che è più il mio tipo come struttura del corpo. Per il fatto che è robusto e palestrato intendo-
Ok si era lasciata un po' andare, in questo aiuta sempre l'alcool. Devo dire che sentirla apprezzare in quel modo un altro ragazzo mi infastidiva un po', ma mi stava anche eccitando da morire
-Chissà cosa ti sei immaginata oltre al pompino...!- Incalzai ridacchiando. Non aspettai una sua risposta, anche se il suo sguardo e il suo silenzio parlarono per lei -Allora che ne dici di fargli un regalo?-
Ancora il suo sguardo, ancora più accigliato di prima -Cioè??- chise
-Ordiniamo qualcos'altro a tua scelta. Qualsiasi cosa. Però prima vai in bagno, ti togli le mutande, torni qui e ti risiedi alzando il vestito a tre quarti di coscia come prima-
Lei subito scosse la testa -Col cazzo! Te lo scordi-
Probabilmente non avevo molto margine di manovra, ma volevo quantomeno tentare non sapendo nemmeno se poi me ne sarei pentito se l'avesse fatto sul serio. Insomma un conto è fantasticare, un conto è invece realizzarlo -Ricordati che hai fatto una promessa. Ho pagato la cena, i drink e ora magari il secondo giro. Tu in cambio devi solo giocare un po'. Non dirmi che non ti stai divertendo anche tu, o almeno eccitando-
La cosa bella di Laura era che era una ragazza particolarmente di principio e le scocciava sempre rimangiarsi la parola. Lanciò allora un mugugno lamentoso -Mmm madonna quanto ti odio! Ti piace proprio che altri mi guardino eh! Quanto sei un porco mammamia!!-
Notando uno spiraglio aprirsi feci un piccolo sorriso, seppur un po' timoroso per la sua reazione -Bhe...lo ammetto-
-Guarda...guai a te poi se ti lamenti di qualcosa!-
Detto questo scese dallo sgabello e si allontanò vagamente indispettita con la borsa.
Solo allora realizzai che stava per accadere realmente. Una delle mie più grandi fantasie si stava realizzando, Laura stava andando in bagno a togliersi le mutande.
Il cuore mi batteva all'impazzata e sotto i jeans avevo un'erezione che odiai non poterla sfruttare in quel preciso momento.
Cercai di distrarmi passando il tempo a guardare Instagram e dopo qualche minuto la vidi riapparirmi davanti mentre si risiedeva sullo sgabello. La guardai negli occhi sorridendole dolcemente, cercando di capire se fosse arrabbiata.
Lei mi guardò imbronciata senza dire nulla ma facendole qualche smorfia finì col sorridere anche lei scuotendo la testa -Che scemo!-
-Allora ordiniamo un secondo giro?-
-Ok!-
Mi girai all'indietro visto che davo le spalle all'interno del locale nonché alla porta dello stesso e chiamai con un cenno il solito cameriere che notandomi venne subito verso di noi.
-Eccomi!-
Il suo sguardo si posò subito su Laura aspettando direttamente da lei l'ordinazione nonostante fossi stato io a chiamarlo
-Ehm....puoi portarmi una caipiroska alla fragola per favore?- chiese direttamente Laura guardandolo negli occhi con uno strano sorriso
-Certo!-
-Una anche per me dai-
-Ok arrivano subito-
-Grazie!- lo ringraziammo entrambi prima che si allontanasse.
Ormai nella mia mente c'era solo l'immagine di Laura senza mutande sotto il vestito. Mi chiesi se l'aveva alzato un po', ma non volevo rischiare di chiederglielo e magari infastidirla ulteriormente. Mi chiesi anche se si vedesse da qualche angolatura e solo immaginarmelo quasi mi faceva venire senza nemmeno toccarmi.
Sorrisi a Laura -Fresca?-
scherzai ridendo e pure lei per fortuna si mise a ridere seppur imbarazzata -Sì...sento tutto, anche perchè come ti ho detto prima sono bagnata-
-Meglio!- stetti al gioco sentendomi sollevato dal fatto che sembrava non essersela presa più di tanto -Cerca di stare naturale, come se nulla fosse-
-Tranquillo...-
Mi disse soltanto e da lì preferii non parlarne più.
Dopo poco arrivò un cameriere, non lo stesso di prima, ma un altro che avevo visto spreparare un tavolo vicino al nostro poco prima. Forse un po' più giovane del primo, anche lui moro. Meno palestrato, ma sempre un bel ragazzo -Ecco le caipiroska..- diede la precedenza, forse per galanteria, alla mia ragazza che guardò negli occhi e le sorrise, ma notai come nel girare lo sguardo verso il vassoio per prendere il mio bicchiere li abbassò sul seno che fissò platealmente per un secondo proprio in direzione dei capezzoli.
Una volta serviti entrambi si allontanò dopo aver sorriso nuovamente a Laura
-Quello ti ha preso subito di mira-
Laura ridacchiò imbarazzata
-Ho notato-
-Eh vabbè...abbiamo fatto felice un altro ragazzo-
-Mi sa anche a me- continuò a ridere
-Pensa che stasera potresti benissimo farti tutti e tre-
-Tutti e tre chi??-
-Me e i due camerieri, no?!-
-Ah...e tu mi lasceresti farlo con altri?-
-Chissà-
Scherzai non pensandolo per davvero
-Oggi sei andato-
Bissò lei ridendo e scuotendo la testa
-Bhe, cin cin!-
Alzai il bicchiere e brindammo.
Finito di bere il drink decisi di fare tappa al bagno prima di rientrare
-Vado un attimo al bagno. Torno subito-
E così mi allontanai verso l'interno del locale.
Non ci misi molto e poco dopo tornai verso il tavolino. Uscito all'esterno, sull'uscio della porta den0entrata del locale, cercai con lo sguardo Laura al nostro tavolino e sapendo che non portava le mutande guardai dritto verso l'obiettivo.
Ero a circa una decina di metri e l'immagine me la ricorderò sempre. Aveva il vestito alzato a metà coscia, lo sgabello era abbastanza alto da lasciare libera visione delle gambe sotto al tavolino e Laura aveva le gambe un po' aperte come le avevo chiesto prima. Da lì si vedeva chiaramente non solo l'intimità, ma anche il ciuffo di pelo scuro sul monte di venere. Anzi, era proprio quel ciuffo di pelo a rendere evidente che non portava le mutande.
In quel momento mi fu del tutto chiaro che non solo i camerieri, ma chiunque fosse passato dalla porta del locale e avesse guardato in direzione di Laura aveva visto tutto.
Eccitazione, turbamento, gelosia accecante, voglia...fu un mix di emozioni, tutte all'ennesima potenza. Non sapevo nemmeno se essere felice, ma non mi sentivo preoccupato o cosa. Dentro sentii la forte consapevolezza che stava succedendo proprio quello che volevo, quindi razionalmente non potevo nemmeno permettermi di essere geloso e ancor meno non potevo pentirmi. A dire il vero forse un po' pentito lo ero. Appunto un conto è fantasticare, un conto è farlo sul serio e sapere che altri avevano di sicuro visto tra le gambe della mia ragazza, una visione che dovrebbe essere riservata soltanto a me. Ormai comunque era fatta.
Tornai allora al tavolino e le sorrisi come se nulla fosse
-Eccomi qua!-
-Vado un attimo anch'io-
Acconsentii avvertendola che ne avrei approfittato per andare a pagare come promesso. La seguii con lo sguardo dal tavolino e quando passò davanti al bancone vidi che lì c'erano anche i due camerieri che stavano chiacchierando, ma smisero per squadrarla e appena li superò le guardarono platealmente il culo tornando poi a confabulare ridacchiando. Chissà, probabilmente stavano parlando del fatto che quella ragazza, la mia ragazza, non portava le mutande.
Mi alzai e andai a pagare.
Quando mi raggiunse aveva una luce particolare negli occhi. Una luce che conoscevo molto bene e che diceva una sola parola: sesso.
Tornammo in albergo e non facemmo nemmeno in tempo a chiudere la porta della stanza. Iniziammo subito a limonare. Una volta entrati la sbattei con le spalle alla porta, chiudendola col suo peso. Mi inginocchiai davanti a lei, le alzai il vestito allargandole le gambe e la divorai con un fame che forse non avevo mai avuto in vita mia. Quella notte scopammo con una foga incredibile, per la prima volta la sentii urlare durante il sesso e venne copiosamente mentre io le venni dentro scopandola a pecorina.
Mai avrei pensato che quella serata sarebbe andata in quel modo, ma forse avevo svegliato il lato più malizioso e provocante di Laura. Il futuro ci avrebbe forse riserbato altri episodi molto interessanti
 

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Sono curioso di leggere cosa farai fare a Laura.
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Ciao a tutti! Scusate l'assenza ma è un periodo piuttosto duro su vari fronti. Tornerò senz'altro con altri capitoli appena avrò un momento migliore. Ho anche in programma di riprendere l'altro mio racconto che, per chi non l'avesse ancora letto, si chiama "Eccitanti gelosie" e che invito a leggere chi se lo fosse perso. A presto!
 

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