Il sole di fine estate accarezzava dolcemente il lido di Mandello, sul lago di Como, dove Alessandro e Giulia sierano sistemati su un asciugamano, circondati da altri bagnanti. L’aria era calda, ma una brezza leggera mitigava ilcalore, rendendo l’atmosfera perfetta per una giornata di relax. Alessandro, con il suo corpo cicciottello e un’espressione timida, osservava Giulia con un’intensità che tradiva i suoi desideri più profondi. Lei, magra e con le tette piccole, era seduta accanto a lui, il costume da bagno aderente che ne evidenziava le forme delicate. “Giulia,” iniziò Alessandro, rompendo il silenzio, “che ne dici di giocare a obbligo o verità ? Potrebbe esseredivertente.”
Lei lo guardò con un sorriso curioso, ma anche un po’ diffidente. “Va bene, ma niente di troppo imbarazzante,eh?” rispose, sistemandosi i capelli dietro le orecchie.
Il gioco iniziò con domande innocue: Qual'è il tuo cibo preferito? Cosa faresti se vincessi alla lotteria? Ma Alessandro aveva un piano, e presto le domande si fecero più audaci. “Verità o obbligo?” chiese lui, con un sorriso malizioso. “Obbligo,” rispose Giulia, senza sospettare nulla. “Allora, voglio che ti alzi e mostri le tette per un secondo. Solo un secondo, giuro,” disse, cercando di mantenere un tono leggero. Giulia lo fissò, gli occhi sgranati. “Cosa? No, Alessandro, non posso farlo!” “Dai, è solo un gioco. Nessuno ci sta guardando,” insistette lui, eccitandosi già all’idea.Con il cuore che le batteva forte, Giulia si alzò lentamente, lanciò un’occhiata intorno per assicurarsi che nessuno fosse troppo vicino, e con un gesto rapido, abbassò la parte superiore del costume, mostrando i suoi piccoli seni per un attimo prima di coprirsi di nuovo. Alessandro tratteneva a stento un sorriso, il suo sguardo fisso su di lei. “Sei stata bravissima,” mormorò,sentendo il sangue affluire al suo membro.
Il gioco continuò, e le richieste di Alessandro divennero sempre più spinte. “Ora obbligo: togliti la parte sotto del costume mentre siamo in acqua e nuota così,” disse, con un’espressione che non ammetteva repliche. Giulia esitò, ma la curiosità e il desiderio di piacergli la spinsero ad accettare. Entrarono in acqua, le onde che accarezzavano le loro gambe. Con un gesto rapido, Giulia si sfilò la parte inferiore del costume, tenendola inmano mentre nuotava accanto ad Alessandro. “Sei incredibile” sussurrò lui, eccitato dal vedere la sua figa nuda sotto l’acqua trasparente del lago. Giulia arrossì, ma c’era qualcosa di liberatorio in quel gesto, qualcosa che la faceva sentire desiderata e audace. Usciti dall’acqua, Alessandro propose un altro obbligo. “Metti il vestito, è molto corto, e per il resto della giornata niente mutande.” Giulia lo guardò, incerta, ma alla fine annuì. Si infilò il vestito, che le arrivava a malapena a metà coscia, e si assicurò che non ci fossero mutande a coprirla sotto. Mentre camminavano lungo la spiaggia, Alessandro non poteva fare a meno di guardare Giulia con desiderio. Ogni volta che il vento alzava il vestito o lei si muoveva in modo tale da far intravedere la sua figa, lui si eccitavasempre di più. Giulia, dal canto suo, iniziava a sentire un brivido di eccitazione ogni volta che si rendeva contoche qualcuno poteva vederla. Decisero di fare una pausa e andare al supermercato vicino per comprare qualcosa da bere. Mentre camminavano tra gli scaffali, Giulia si piegò per prendere una bottiglia d’acqua, e il vestito si alzò, mostrando la sua figa nuda a chiunque fosse abbastanza vicino da guardare. Un uomo di mezza età la notò, e il suo sguardo siposò su di lei per un attimo prima di distogliere lo sguardo, imbarazzato. Alessandro, che aveva visto tutto, le sussurrò all’orecchio: “Sei così sexy. Mi fai impazzire.” Giulia sorrise, sentendosi sempre più audace. Iniziò a farlo di proposito, piegandosi in modo da far intravedere la sua figa ogni volta che ne aveva l’occasione. Una donna giovane la guardò con un’espressione di sorpresa, ma Giulia non si tirò indietro, anzi, si sentiva sempre più eccitata.Quando finalmente tornarono a casa, l’aria era elettrica. Alessandro non riusciva a contenere il suo desiderio, e Giulia era pronta a lasciarsi andare completamente. Appena varcata la soglia, lui la spinse contro la parete,baciandola con passione. “Sei stata incredibile oggi” mormorò tra un bacio e l’altro, le mani che le sollevavano il vestito per rivelare la suafiga nuda. “Voglio farti impazzire.” La portò in camera da letto, dove la fece sdraiare sul letto. Si tolse i vestiti in fretta, il suo cazzo già duro e pulsante. Si posizionò tra le sue gambe, guardandola con desiderio.“Sei così bella, Giulia. La tua figa è perfetta,” disse, mentre iniziava a leccarla con lentezza, assaporando il suosapore. Lei gemette, le mani che si aggrappavano alle lenzuola mentre il piacere la travolgeva.Dopo averla portata sull’orlo dell’orgasmo, Alessandro si posizionò sopra di lei, il suo cazzo pronto a penetrare lasua figa bagnata. “Sei pronta?” chiese, con un sorriso malizioso.“Sì,” ansimò lei, desiderosa di sentirlo dentro di sé.
Con un movimento lento e profondo, Alessandro entrò in lei, riempiendola completamente. Iniziò a muoversicon un ritmo costante, i loro corpi che si muovevano all’unisono. Giulia gemeva, il piacere che la travolgevasempre di più, mentre Alessandro sussurrava parole sporche all’orecchio, ricordandole quanto fosse sexy edesiderabile. “Voglio che tu venga per me, Giulia. Voglio sentire la tua figa che si stringe intorno al mio cazzo” disse,aumentando il ritmo.Lei non riuscì a trattenersi, l’orgasmo che la travolse con un grido di piacere. Alessandro continuò a muoversi,sentendo il suo cazzo pulsare mentre anche lui raggiungeva il culmine, riempiendola con il suo sperma caldo.Si lasciarono cadere uno accanto all’altra, i loro corpi sudati e soddisfatti. Alessandro la strinse a sé, baciandole lafronte. “Sei stata incredibile oggi. Mi hai fatto impazzire,” mormorò. Giulia sorrise, sentendosi più vicina a lui che mai. “Anche tu mi hai fatto impazzire,” rispose, accarezzandogli il viso.
Lei lo guardò con un sorriso curioso, ma anche un po’ diffidente. “Va bene, ma niente di troppo imbarazzante,eh?” rispose, sistemandosi i capelli dietro le orecchie.
Il gioco iniziò con domande innocue: Qual'è il tuo cibo preferito? Cosa faresti se vincessi alla lotteria? Ma Alessandro aveva un piano, e presto le domande si fecero più audaci. “Verità o obbligo?” chiese lui, con un sorriso malizioso. “Obbligo,” rispose Giulia, senza sospettare nulla. “Allora, voglio che ti alzi e mostri le tette per un secondo. Solo un secondo, giuro,” disse, cercando di mantenere un tono leggero. Giulia lo fissò, gli occhi sgranati. “Cosa? No, Alessandro, non posso farlo!” “Dai, è solo un gioco. Nessuno ci sta guardando,” insistette lui, eccitandosi già all’idea.Con il cuore che le batteva forte, Giulia si alzò lentamente, lanciò un’occhiata intorno per assicurarsi che nessuno fosse troppo vicino, e con un gesto rapido, abbassò la parte superiore del costume, mostrando i suoi piccoli seni per un attimo prima di coprirsi di nuovo. Alessandro tratteneva a stento un sorriso, il suo sguardo fisso su di lei. “Sei stata bravissima,” mormorò,sentendo il sangue affluire al suo membro.
Il gioco continuò, e le richieste di Alessandro divennero sempre più spinte. “Ora obbligo: togliti la parte sotto del costume mentre siamo in acqua e nuota così,” disse, con un’espressione che non ammetteva repliche. Giulia esitò, ma la curiosità e il desiderio di piacergli la spinsero ad accettare. Entrarono in acqua, le onde che accarezzavano le loro gambe. Con un gesto rapido, Giulia si sfilò la parte inferiore del costume, tenendola inmano mentre nuotava accanto ad Alessandro. “Sei incredibile” sussurrò lui, eccitato dal vedere la sua figa nuda sotto l’acqua trasparente del lago. Giulia arrossì, ma c’era qualcosa di liberatorio in quel gesto, qualcosa che la faceva sentire desiderata e audace. Usciti dall’acqua, Alessandro propose un altro obbligo. “Metti il vestito, è molto corto, e per il resto della giornata niente mutande.” Giulia lo guardò, incerta, ma alla fine annuì. Si infilò il vestito, che le arrivava a malapena a metà coscia, e si assicurò che non ci fossero mutande a coprirla sotto. Mentre camminavano lungo la spiaggia, Alessandro non poteva fare a meno di guardare Giulia con desiderio. Ogni volta che il vento alzava il vestito o lei si muoveva in modo tale da far intravedere la sua figa, lui si eccitavasempre di più. Giulia, dal canto suo, iniziava a sentire un brivido di eccitazione ogni volta che si rendeva contoche qualcuno poteva vederla. Decisero di fare una pausa e andare al supermercato vicino per comprare qualcosa da bere. Mentre camminavano tra gli scaffali, Giulia si piegò per prendere una bottiglia d’acqua, e il vestito si alzò, mostrando la sua figa nuda a chiunque fosse abbastanza vicino da guardare. Un uomo di mezza età la notò, e il suo sguardo siposò su di lei per un attimo prima di distogliere lo sguardo, imbarazzato. Alessandro, che aveva visto tutto, le sussurrò all’orecchio: “Sei così sexy. Mi fai impazzire.” Giulia sorrise, sentendosi sempre più audace. Iniziò a farlo di proposito, piegandosi in modo da far intravedere la sua figa ogni volta che ne aveva l’occasione. Una donna giovane la guardò con un’espressione di sorpresa, ma Giulia non si tirò indietro, anzi, si sentiva sempre più eccitata.Quando finalmente tornarono a casa, l’aria era elettrica. Alessandro non riusciva a contenere il suo desiderio, e Giulia era pronta a lasciarsi andare completamente. Appena varcata la soglia, lui la spinse contro la parete,baciandola con passione. “Sei stata incredibile oggi” mormorò tra un bacio e l’altro, le mani che le sollevavano il vestito per rivelare la suafiga nuda. “Voglio farti impazzire.” La portò in camera da letto, dove la fece sdraiare sul letto. Si tolse i vestiti in fretta, il suo cazzo già duro e pulsante. Si posizionò tra le sue gambe, guardandola con desiderio.“Sei così bella, Giulia. La tua figa è perfetta,” disse, mentre iniziava a leccarla con lentezza, assaporando il suosapore. Lei gemette, le mani che si aggrappavano alle lenzuola mentre il piacere la travolgeva.Dopo averla portata sull’orlo dell’orgasmo, Alessandro si posizionò sopra di lei, il suo cazzo pronto a penetrare lasua figa bagnata. “Sei pronta?” chiese, con un sorriso malizioso.“Sì,” ansimò lei, desiderosa di sentirlo dentro di sé.
Con un movimento lento e profondo, Alessandro entrò in lei, riempiendola completamente. Iniziò a muoversicon un ritmo costante, i loro corpi che si muovevano all’unisono. Giulia gemeva, il piacere che la travolgevasempre di più, mentre Alessandro sussurrava parole sporche all’orecchio, ricordandole quanto fosse sexy edesiderabile. “Voglio che tu venga per me, Giulia. Voglio sentire la tua figa che si stringe intorno al mio cazzo” disse,aumentando il ritmo.Lei non riuscì a trattenersi, l’orgasmo che la travolse con un grido di piacere. Alessandro continuò a muoversi,sentendo il suo cazzo pulsare mentre anche lui raggiungeva il culmine, riempiendola con il suo sperma caldo.Si lasciarono cadere uno accanto all’altra, i loro corpi sudati e soddisfatti. Alessandro la strinse a sé, baciandole lafronte. “Sei stata incredibile oggi. Mi hai fatto impazzire,” mormorò. Giulia sorrise, sentendosi più vicina a lui che mai. “Anche tu mi hai fatto impazzire,” rispose, accarezzandogli il viso.