ToroSegaiolo89
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PARTE 1
Il passaggio dal ragazzo sul muretto al ragazzo social non fu privo di complicazioni. Questo nuovo social network che prendeva piede e sembrava più prepotente di Badoo o di qualsiasi altra chat che esisteva nel 2009, sembrava inarrestabile: Facebook.
Tutti erano impazziti per questo fantomatico facebook e io, tipico ragazzo di periferia lontano da queste cose e cresciuto a pane e patriarcato dove non dovevi avere vergogna perché è l'uomo che ha coraggio e si fa avanti senza troppi fronzoli, mi trovavo sempre più spiazzato da questa nuova forma di comunicazione. Di storie ne sentivo tante, anche di famiglie spaccate perché le mie amiche scoprivano le amanti dei padri tramite chat quindi era tutto un grande delirio ed era eeun turbinio di casini su casini dove anche gli allibratori creavano scommesse su quale coppia sarebbe caduta dopo il bombardamento del social blu; io me ne ben guardavo nonostante i racconti di test fighi e racconti vari di rimorchiate anche di milf, avevo 19 anni e il mio mondo era fatto di drink offerti e tentativi di approccio tra i più disparati. Tuttavia rosicavo nel sentire questi racconti perché mi sentivo un inetto incapace di usare una cosa così stupida così un pomeriggio, creandomi un profilo falso, approcciai a facebook ma con scarsi, se non pessimi, risultati: non capivo le schermate, i vari menù a tendina, foto, foto profilo... Un vero inferno per me che ho sempre trattato il cellulare come un vero e proprio lettore MP3 mentre il computer un mezzo per scaricare le canzoni. Mollai immediatamente l'approccio al social e decisi di mettermi sotto perché avevo gli esami di stato e rischiavo l'anno, correva il febbraio 2009. Passarono diversi mesi, facebook mai più toccato, ritornò prepotente nella mia vita a seguito di una richiesta di un mio amico che, a come si diceva, girava un utente col suo nome e cognome ed impaurito dal fatto che qualcuno poteva fare cazzate a suo nome, l'omonimia per noi era sconosciuta, mi chiese di aiutarlo a cercare questa persona in quanto io ero il più capace tra i due con i PC. Non impiegammo molto a capire che per fare un cyber agguato ci voleva un profilo fatto bene e così, piano piano, diventai pratico del social e costruii un profilo fake ad opera d'arte e decidemmo di colpire con un clamoroso buco nell'acqua e con me, ormai, tossico di chat e test. Amicizia dopo amicizia e capendo i suggerimenti a cosa servissero, mi capito tra le mani il profilo di una certa Marilena, un ragazza emo dark che dalle foto faceva ben intendere un bel paio di tettone nonostante i suoi 16 anni, ricordo che io ne avevo 19, così mandai la richiesta d'amicizia con un riscontro positivo dopo due ore; prima di scriverle decisi di spulciare il profilo della darkettona e notai con immenso piacere che non solo fosse realmente tettona ma che era una vera tettona quindi magra e piccolina con sti boccioni avanti e un viso da porca che solo le emo potevano avere, mandai il primo messaggio...
Le chiacchierate sui social, per ovvi motivi quali i 15 anni trascorsi, non le ricordo molto ma ricordo sicuramente il fatto di come lei chiaccherava volentieri con me e di come ridevamo di gusto. La ragazzina non era niente male nemmeno di carattere, così un giorno, lanciando il cuore oltre l'ostacolo, le chiesi una pizza guadagnandomi un bel si di tutta risposta e diverse proposte... Accettai la più allettante, una buona pizza, così proposi il primo sabato e lei accettò di buon grado. Il giorno giunse sbrigativo senza darmi il tempo di fare niente: scelsi il meglio outfit che avevo, volevo quelle tette e inondare quella faccia, recuperai dei soldi dai salvadanaio e la raggiunsi alla stazione dove c'era l'incontro. Lei bellissima: maglia nera scollata, cerchietto nero con ciocca sull'occhio sinistro, gonna verde smeraldo, calze scure e stivaletti. Quella scollatura faceva intravedere bene il solco delle sue tettone che lasciava spazio ad ogni fantasia e mentre giungevo verso di lei, il cazzo si fece duro all'istante lasciando lei a bocca aperta...
TO BE CONTINUED
Il passaggio dal ragazzo sul muretto al ragazzo social non fu privo di complicazioni. Questo nuovo social network che prendeva piede e sembrava più prepotente di Badoo o di qualsiasi altra chat che esisteva nel 2009, sembrava inarrestabile: Facebook.
Tutti erano impazziti per questo fantomatico facebook e io, tipico ragazzo di periferia lontano da queste cose e cresciuto a pane e patriarcato dove non dovevi avere vergogna perché è l'uomo che ha coraggio e si fa avanti senza troppi fronzoli, mi trovavo sempre più spiazzato da questa nuova forma di comunicazione. Di storie ne sentivo tante, anche di famiglie spaccate perché le mie amiche scoprivano le amanti dei padri tramite chat quindi era tutto un grande delirio ed era eeun turbinio di casini su casini dove anche gli allibratori creavano scommesse su quale coppia sarebbe caduta dopo il bombardamento del social blu; io me ne ben guardavo nonostante i racconti di test fighi e racconti vari di rimorchiate anche di milf, avevo 19 anni e il mio mondo era fatto di drink offerti e tentativi di approccio tra i più disparati. Tuttavia rosicavo nel sentire questi racconti perché mi sentivo un inetto incapace di usare una cosa così stupida così un pomeriggio, creandomi un profilo falso, approcciai a facebook ma con scarsi, se non pessimi, risultati: non capivo le schermate, i vari menù a tendina, foto, foto profilo... Un vero inferno per me che ho sempre trattato il cellulare come un vero e proprio lettore MP3 mentre il computer un mezzo per scaricare le canzoni. Mollai immediatamente l'approccio al social e decisi di mettermi sotto perché avevo gli esami di stato e rischiavo l'anno, correva il febbraio 2009. Passarono diversi mesi, facebook mai più toccato, ritornò prepotente nella mia vita a seguito di una richiesta di un mio amico che, a come si diceva, girava un utente col suo nome e cognome ed impaurito dal fatto che qualcuno poteva fare cazzate a suo nome, l'omonimia per noi era sconosciuta, mi chiese di aiutarlo a cercare questa persona in quanto io ero il più capace tra i due con i PC. Non impiegammo molto a capire che per fare un cyber agguato ci voleva un profilo fatto bene e così, piano piano, diventai pratico del social e costruii un profilo fake ad opera d'arte e decidemmo di colpire con un clamoroso buco nell'acqua e con me, ormai, tossico di chat e test. Amicizia dopo amicizia e capendo i suggerimenti a cosa servissero, mi capito tra le mani il profilo di una certa Marilena, un ragazza emo dark che dalle foto faceva ben intendere un bel paio di tettone nonostante i suoi 16 anni, ricordo che io ne avevo 19, così mandai la richiesta d'amicizia con un riscontro positivo dopo due ore; prima di scriverle decisi di spulciare il profilo della darkettona e notai con immenso piacere che non solo fosse realmente tettona ma che era una vera tettona quindi magra e piccolina con sti boccioni avanti e un viso da porca che solo le emo potevano avere, mandai il primo messaggio...
Le chiacchierate sui social, per ovvi motivi quali i 15 anni trascorsi, non le ricordo molto ma ricordo sicuramente il fatto di come lei chiaccherava volentieri con me e di come ridevamo di gusto. La ragazzina non era niente male nemmeno di carattere, così un giorno, lanciando il cuore oltre l'ostacolo, le chiesi una pizza guadagnandomi un bel si di tutta risposta e diverse proposte... Accettai la più allettante, una buona pizza, così proposi il primo sabato e lei accettò di buon grado. Il giorno giunse sbrigativo senza darmi il tempo di fare niente: scelsi il meglio outfit che avevo, volevo quelle tette e inondare quella faccia, recuperai dei soldi dai salvadanaio e la raggiunsi alla stazione dove c'era l'incontro. Lei bellissima: maglia nera scollata, cerchietto nero con ciocca sull'occhio sinistro, gonna verde smeraldo, calze scure e stivaletti. Quella scollatura faceva intravedere bene il solco delle sue tettone che lasciava spazio ad ogni fantasia e mentre giungevo verso di lei, il cazzo si fece duro all'istante lasciando lei a bocca aperta...
TO BE CONTINUED