Una storia con la zia

barbiere

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Ho avuto una storia di sesso di circa dieci mesi con la moglie di mio zio. Mia zia nonostante la sua età di 54 anni ( 19 anni di differenza con me) mi piace sempre e mi è sempre piaciuta, fin da quando in giovane età, verso i 14 anni, mi accorsi che esisteva l'universo femminile, quando recandomi a casa sua per giocare con i cugini mi girava intorno con delle minigonne mostrando delle gambe bellissime.
Tutto è iniziato la sera di un Capodanno mentre lei era a fumare una sigaretta all’aperto. Mi sono avvicinato ed ho cominciato a parlare con lei prima con vaghi argomenti e poi su fatti più personali. Lei scherzosamente mi faceva notare la differenza di età, io 35 anni pieno di energie, lei ( sue parole) ormai sfiorita. A quel punto le ho detto cosa pensavo di lei, come la vedevo da tanti anni e come anche adesso davanti ai miei occhi vedevo una donna attraente. Mia zia rideva e diceva che stavo dicendo questo per compiacerla, allora io con coraggio le dico “ Zia, diciamo così, in un’altra vita avrei fatto qualsiasi cosa per essere il tuo amante, ma in questa vita… non si può”. Detto questo , ho letto un certo imbarazzo nei suoi occhi così, per freddare la situazione le ho detto ” Quindi in un’altra vita hai già l’amante , ricordalo!” . Così, sorridendo, siamo rientrati in casa ma l’imbarazzo per la situazione lo notavamo entrambi. Per tutta la sera ci lanciavamo sguardi e sorrisi.
Tre giorni dopo mi arrivo un inaspettato sms “ La vita è una sola… Mi accompagni al centro commerciale?”. Era lei e quell’ sms mi fece andare su di giri la testa, migliaia di pensieri, voleva dirmi qualcosa di esplicito? Oppure semplice compagnia pomeridiana? Accettai e le dissi che passavo a prenderla. Durante il viaggio non ci dicemmo grandi cose ma quando arrivammo a destinazione mi disse” Nella confusione ti devo chiedere una cosa…” . Così all’interno del centro commerciale, in quella bolgia mi si avvicino e mi sussurrò “ Se è vero quello che mi hai detto l’altra sera… Che ti piaccio ancora… vuoi essere il mio amante?” Io l’unica cosa che ho potuto fare è stato guardarla negli occhi ed annuire. “ Mettiamo delle regole, la nostra sarà una amicizia di sesso, nient’altro, e soprattutto non lo deve sapere nessuno!” . Abbiamo passato il pomeriggio guardando qua e là i negozi, con la testa che mi girava a duemila ed il cazzo che ogni tanto diventava duro al solo pensiero che da un momento all’altro avrei avuto tra le braccia il corpo di mia zia. Quando andammo via, nel parcheggio del centro commerciale, non resistetti al chiuso dell’auto nel palpeggiarla e slinguazzarla ma lei mi bloccò e mi diedi l’appuntamento al giorno dopo a casa sua, visto che sicuramente sarebbe stata da sola tutta la giornata.
E così inizio la mia storia con lei. I nostri incontri, all’inizio, erano diciamo normali, si stava insieme, ci si accarezzava, ci si denudava e si scopava, a volte sul letto, a volte sul divano , più il tempo passava e più la nostra intesa sessuale andava avanti anche con situazioni al limite della perversione più bieca. Per esempio cominciò dopo poco a pretendere che le venissi in bocca e non in figa ( ma come era liberatorio lasciarsi andare nella sua figa calda…) perché voleva bere il mio seme non avendolo mai assaggiato prima; oppure quando si ficco una zucchina nel culo mentre la scopavo ( cosa poi che la porterà a volere anche il coito anale); o quella volta che mi spompinò con il marito che stava vedendo la partita in tv in un’altra stanza, la cosa da ridere e che con lo sperma sul viso e nei capelli andò poi dal marito che l’ aveva chiamato per avere un succo d’ananas… e il cornuto non s’accorse di niente, tutto intento a visionare il replay di un’azione; una volta poi a cena da parenti mi sussurrò “ adesso vado in bagno mi tolgo le mutandine, te le do, mi ci fai una sega sopra e me le ridai… così anche qui saremo vicini. Una delle ultime esperienze che voleva era che le pisciassi addosso, cosi si sedette a terra in doccia e la bagnai tutta, ne bevve anche un po’ . Poi entrai in doccia pure io e me la scopai ancora. Fu però allora che capimmo che qualcosa si era trasformata, dopo 8 mesi non ci cercavamo solo per sesso ma perché stacamo anche bene insieme. Questo ci fece star male, venivamo meno alla promessa di fare solo sesso, adesso cominciava a venir fuori la parte affettiva. Ci stavamo innamorando? Così passammo l restanti due mesi più a fare l’amore che a scopare senza freni e disinteressatamente. Così dopo 10 mesi, dopo questo periodi di vederci di nascosto 1-2 volte a settimana ( e si può benissimo immaginare cosa significa rimanere nascosti dai parenti, amici, vicini di casa) decidemmo insieme di troncare la nostra avventura. L’ultima volta che ci incontrammo, sempre di nascosto, eravamo tristi, le chiesi di fare l’ultima volta l’amore ma lei disse che forse era meglio rimanere vestiti e finire qui, anche se, leggendo nei miei occhi un’insoddisfazione, mi concesse un ultimo pompino da favola con l’utima bevuta, dopo di che ricacciandomi l’attrezzo nelle mutande si distaccò “ Da adesso torniamo quelli che eravamo” .Preparò un caffè, il tempo di bere ed andai via…
Da quel giorno non è più successo nessun incontro, è successo magari di scambiarci qualche sguardo ma niente di più. E’ stato un momento delle nostre vite che ricorderemo ma che non potremo mai raccontare se non in forma anonima come sto facendo adesso, ma confesso che ogni tanto nel pensarci mi accarezzo l’attrezzo o riverso quei ricordi nelle scopate di oggi e mi chiedo sempre: mia zia che tipo di pensieri avrà?
 

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