Mi è venuta voglia di raccontare di una breve vacanza che ho fatto all'età di 26 anni alla fine degli anni 90.
Riesco a liberarmi dal lavoro per 5 giorni durante i primi di luglio e mi dirigo in una località di mare nei pressi di Pola in Istria.
Per dormire mi fermai da una famiglia che affittava 4 stanze della loro casa ai turisti: nello stesso corridoio 4 camere e 2 bagni in comune.
Quasi contemporaneamente a me arriva una coppia di italiani (Laura e Paolo) scambiamo due parole e ci salutiamo cortesemente con la vaga promessa di incontrarci nei giorni a seguire.
Sistemo tutte le mie cose e vado subito in spiaggia, scegliendo una di quelle per nudisti. Quando è possibile mi piace stare nudo anche in pubblico.
Il giorno seguente cambio spiaggia e vado in una un po' più distante, un po' ombreggiata e meno affollata. Con poca gente è più semplice scambiarsi qualche occhiata complice con gli altri bagnanti.
Nel pomeriggio arrivano i miei vicini di stanza, io ero in una posizione un po' defilata, convinto che non mi avessero riconosciuto, li ho un po' osservati. Lei un po' rotondetta con delle belle tettine, lui magro con un bel cazzo dondolante fra le gambe, entrambi con l'inguine depilato.
La sera rientro a casa verso le 22.30 poiché ero piuttosto stanco dalla giornata di mare, entro nella mia camera, mi spoglio e mi dirigo verso il bagno nel corridoio per rinfrescarmi un po' visto il caldo terribile che faceva anche la sera. Esco dal bagno e mi rendo conto di essere completamente nudo in mezzo al corridoio mentre stava arrivando qualcuno: era la coppia di italiani che avevo conosciuto che faceva rientro dalla serata trascorsa fuori. Ci salutiamo e mi scuso per il mio non abbigliamento, ma loro sorridendo dissero che sarebbe bello, che chi lo desidera, potesse rimanere nudo anche in casa come si fa in spiaggia. Lei mi disse che mi avevano notato al mare quel pomeriggio, risposi che anch'io li avevo visti, ma sapevo se fosse stato opportuno disturbarli.
La situazione mi aveva messo una certa eccitazione addosso: mi piaceva come mi avevano guardato mentre ero nudo a parlare con loro in corridoio. Dopo una mezz'ora, non potendo dormire, mi avvolgo un asciugamano per le mani attorno alla vita e vado su una piccola terrazza con due sedie, che c'era in fondo al corridoio a prendere un po' di fresco alla luce della luna.
Una decina di minuti dopo esce Paolo dalla sua stanza e si dirige verso il bagno, mi vede in terrazza e mi fa un cenno di saluto che ricambio con un sorriso. Indossava soltanto un paio di slip aderenti bianchi, leggeri, un po' trasparenti: da vicino si vedevano bene le palle e il segno della cappella.
La situazione mi stava eccitando.
Paolo esce dal bagno, scambiamo due parole e mi chiede se, visto il gran caldo, mi sarebbe dispiaciuto farlo sedere sulla seconda sedia per rinfrescarsi un po'. Mi alzai per farlo passare e sedendomi aprii un po' l'asciugamano sul davanti girandomi verso di lui.
Volevo vedere se era interessato a ciò che c'era sotto l'asciugamano..
Lui si aggiustó sulla sedia e finimmo con avere la mia e la sua gamba che si toccavano; parlando mi mise la mano sulla gamba una volta.
Facendolo sembrare involontario, mi aprii ulteriormente l' asciugamano: si vedeva il mio cazzo che era diventato barzotto. Aveva lanciato qualche occhiata verso il mio inguine.
Mi feci coraggio e gli dissi che aveva degli slip molto particolari, belli, così, un po' trasparenti, sarebbero piaciuti anche a me.
Mi guardó in silenzio e pensai che se ne sarebbe andato immediatamente.
Si alzò, di avvicinò e ci baciammo, in silenzio gli abbassai gli slip, lui se li tolse completamente.
Continua
Riesco a liberarmi dal lavoro per 5 giorni durante i primi di luglio e mi dirigo in una località di mare nei pressi di Pola in Istria.
Per dormire mi fermai da una famiglia che affittava 4 stanze della loro casa ai turisti: nello stesso corridoio 4 camere e 2 bagni in comune.
Quasi contemporaneamente a me arriva una coppia di italiani (Laura e Paolo) scambiamo due parole e ci salutiamo cortesemente con la vaga promessa di incontrarci nei giorni a seguire.
Sistemo tutte le mie cose e vado subito in spiaggia, scegliendo una di quelle per nudisti. Quando è possibile mi piace stare nudo anche in pubblico.
Il giorno seguente cambio spiaggia e vado in una un po' più distante, un po' ombreggiata e meno affollata. Con poca gente è più semplice scambiarsi qualche occhiata complice con gli altri bagnanti.
Nel pomeriggio arrivano i miei vicini di stanza, io ero in una posizione un po' defilata, convinto che non mi avessero riconosciuto, li ho un po' osservati. Lei un po' rotondetta con delle belle tettine, lui magro con un bel cazzo dondolante fra le gambe, entrambi con l'inguine depilato.
La sera rientro a casa verso le 22.30 poiché ero piuttosto stanco dalla giornata di mare, entro nella mia camera, mi spoglio e mi dirigo verso il bagno nel corridoio per rinfrescarmi un po' visto il caldo terribile che faceva anche la sera. Esco dal bagno e mi rendo conto di essere completamente nudo in mezzo al corridoio mentre stava arrivando qualcuno: era la coppia di italiani che avevo conosciuto che faceva rientro dalla serata trascorsa fuori. Ci salutiamo e mi scuso per il mio non abbigliamento, ma loro sorridendo dissero che sarebbe bello, che chi lo desidera, potesse rimanere nudo anche in casa come si fa in spiaggia. Lei mi disse che mi avevano notato al mare quel pomeriggio, risposi che anch'io li avevo visti, ma sapevo se fosse stato opportuno disturbarli.
La situazione mi aveva messo una certa eccitazione addosso: mi piaceva come mi avevano guardato mentre ero nudo a parlare con loro in corridoio. Dopo una mezz'ora, non potendo dormire, mi avvolgo un asciugamano per le mani attorno alla vita e vado su una piccola terrazza con due sedie, che c'era in fondo al corridoio a prendere un po' di fresco alla luce della luna.
Una decina di minuti dopo esce Paolo dalla sua stanza e si dirige verso il bagno, mi vede in terrazza e mi fa un cenno di saluto che ricambio con un sorriso. Indossava soltanto un paio di slip aderenti bianchi, leggeri, un po' trasparenti: da vicino si vedevano bene le palle e il segno della cappella.
La situazione mi stava eccitando.
Paolo esce dal bagno, scambiamo due parole e mi chiede se, visto il gran caldo, mi sarebbe dispiaciuto farlo sedere sulla seconda sedia per rinfrescarsi un po'. Mi alzai per farlo passare e sedendomi aprii un po' l'asciugamano sul davanti girandomi verso di lui.
Volevo vedere se era interessato a ciò che c'era sotto l'asciugamano..
Lui si aggiustó sulla sedia e finimmo con avere la mia e la sua gamba che si toccavano; parlando mi mise la mano sulla gamba una volta.
Facendolo sembrare involontario, mi aprii ulteriormente l' asciugamano: si vedeva il mio cazzo che era diventato barzotto. Aveva lanciato qualche occhiata verso il mio inguine.
Mi feci coraggio e gli dissi che aveva degli slip molto particolari, belli, così, un po' trasparenti, sarebbero piaciuti anche a me.
Mi guardó in silenzio e pensai che se ne sarebbe andato immediatamente.
Si alzò, di avvicinò e ci baciammo, in silenzio gli abbassai gli slip, lui se li tolse completamente.
Continua