Esperienza reale La cugina appena maggiorenne

Ho tanti episodi in ballo da raccontare. Quale volete per primi? Max 2 risposte


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In effetti non pensavo minimamente di scrivere così tanto, io che odio la scrittura, e a cadenza quasi giornaliera. Vediamo cosa ne viene fuori alla fine. Magari un bel libricino, naturalmente corretto , non sarebbe male.
la tua storia, e penso che non sia solo il mio pensiero, sarebbe perfetta per più film erotici. Come quelli nella videoteca di tuo padre.
 
la tua storia, e penso che non sia solo il mio pensiero, sarebbe perfetta per più film erotici. Come quelli nella videoteca di tuo padre.
Madonnaaa... specialmente ora che sia nei video erotici, sia anche nei porno.. Le trame sono scomparse. Ed invece negli anni passati erano proprio quelle che facevano arrapare a mille
 
Madonnaaa... specialmente ora che sia nei video erotici, sia anche nei porno.. Le trame sono scomparse. Ed invece negli anni passati erano proprio quelle che facevano arrapare a mille
Qui la prendiamo a ridere, ma parecchie storie potrebbero fare guadagnare qualcosa all'autore.
Chi vi dice che quaranta sfumature ( che io non ho visto ) non sia frutto di un gioco simile a questo.
Ricordiamoci che la coca cola è nata come medicinale.
Con questo @Tanacca71 non ci abbandonare e continua a scrivere grazie
 
@sormarco continuerò a scrivere finché le storie saranno interessanti, non penso che vi interessi sapere se per esempio Michela ha fatto 20 trombate, e sono tutte uguali, O si?
Beh quello che tu reputi importante come si è evoluta la storia, ciò che ti ha raccontato Michela insomma così come stai facendo.
Comunque sei molto invidiato se trovo il racconto di un'altro amico scrittore di phica ti mando il link e vedi se anche questo non è da film
 
Personalmente gradirei i racconti concle situazioni più intriganti. Che abbia trombato uno così perché gli piaceva è superfluo
[automerge]1644328010[/automerge]
@Tanacca71 rinnovo la mia richiesta di vedere te e Fabio da giovani
 
IL PROFESSORE

Pomeriggio

Ora di ripetizioni, aspetto Simona e Michela. Apro la porta e appare solo la cuginetta.

A: Simona che fine ha fatto?

M: gli ho detto di presentarsi per la prossima lezione, ho voglia di te oggi.

A: ok mi sta benissimo, ti voglio tanto anche io, ma prima devi dirmi di Simona e il professore



M: Simona è cotta, quando siamo uscite, non faceva altro che dire, che cazzo, che bello, sono cotta, ecc. credo che la prossima volta la faccio venire da sola con una scusa, sono stra sicura che minimo un pompino te lo faccia, ma se sei bravo potresti timbrare il cartellino.



A: il professore come è andata?



M: è andata alla grande. Quello che abbiamo pianificato è stato centrato.

Oggi poi lui era strafico, era in abbigliamento molto sportivo, la barba rasata.

L’appello, come di consueto al mio nome si gira e mi guarda, io gli faccio un sorrisone, anche lui sorride, spiega un po’ la lezione e ci da degli esercizi da fare.

Poi la campanella, tutti corrono fuori a mangiare, e lui di conseguenza sta per uscire, io rimango e tiro fuori la banana che stamani mattina ho preso dall’alimentari, ho cercato di prendere quella più grossa che avevano, l’ho sbucciata fino a metà e poi me la sono messa in bocca per un pochino senza dare un morso.

Lui se ne accorge e fa finta di aver dimenticato qualcosa alla cattedra, poi inizia a di leggere, ma si vede benissimo che mi guarda.

Allora io lascio un 3/4 di banana sempre con la buccia sopra il mio banco ed esco. Poi faccio una volata fuori dalla scuola (l’edificio è contornato da giardini sempre della scuola) e mi metto nell’angolino della finestra abbastanza nascosta. L’aula è al piano terra così riesco ad mimetizzarmi tra le piante.

E aspetto.

Lui con passo deciso va verso il mio banco, prende la banana e la porta furtiva alla sua cattedra, chiude la porta a chiave dell’aula, poi scruta se c’è qualcuno alla finestra.

Non mi vede, ottimo.

Vedo che si sgancia i pantaloni, ha un discreto cazzo e si masturba sulla banana.

Cerca di aprire quasi in fondo la banana, poi ci passa sopra tutta la cappella e inizia a segarsi sempre di più, fintanto che sborra sulla banana.

Credo ne avesse un litro, da quando è venuto.

Con la cappella distribuiva tutto quel succo uniformemente sul frutto.

Avevo la fica ultra bagnata, quella scena mi aveva scosso.

Il prof rimise la banana al suo posto , poi dopo riapri l’aula.

E si affrettò a sedersi.

I suoi desideri si compirono, quando rientrai per prima in classe.

Mancavano ancora un 5 minuti buoni prima chi altri rientrassero.

Presi la banana e la sbucciai lentamente, si vedeva che era ricoperta di un leggero strato cremoso, mi avvicinai e percepì il forte odore di sborra, poi detti un morso deciso, dopo un paio di masticazioni il sapore acido del prof si mescolava alla dolcezza della banana.

Ero rapita dalla situazione,estrassi tutta la banana e la leccai lentamente per assaporare il più possibile lo sperma in superficie. Poi non contenta simulai un pompino andando per diverse volte su e giù.

Per un attimo mi svegliai da quel momento di depravazione, e vidi chiaramente il prof che guardava intensamente la scena, aveva la mano sopra i pantaloni e si massaggiava insistentemente il pacco.

Decisi di finire la banana, prendendola tutta in bocca.

Il prof fece una piccola smorfia e si girò dalla parte della lavagna dietro di se. Forse era venuto

Quello strano mix di sapori e la scena che vidi, mi spinse ad uscire per correre in bagno.

Mi masturbai violentemente sopra il water, misi due dita nella fica e due nel buchetto del culo.

Venni all’istante.

Ero stravolta, mi ricomposi alla meno peggio poi rientrai in classe.

Per tutta l’ora seguente, avevo un solo pensiero, succhiare il cazzo del prof.

Poi ad un tratto una scossa nel buchetto del culo mi fece pensare che oggi venivo da te e potevi soddisfare le mie voglie.

Il prof fece una lezione di merda, si mangiava le parole, non ricordava cosa doveva spiegare, i ragazzi della classe bisbigliavano, non capivano cosa avesse, mentre io era l’unica a sapere che lui desiderava solo la mia bocca



Alla fine del racconto di Michela avevo il cazzo pulsante ed ero pronto a soddisfare tutto quello che mi avrebbe chiesto…
 
IL PROFESSORE

Pomeriggio

Ora di ripetizioni, aspetto Simona e Michela. Apro la porta e appare solo la cuginetta.

A: Simona che fine ha fatto?

M: gli ho detto di presentarsi per la prossima lezione, ho voglia di te oggi.

A: ok mi sta benissimo, ti voglio tanto anche io, ma prima devi dirmi di Simona e il professore



M: Simona è cotta, quando siamo uscite, non faceva altro che dire, che cazzo, che bello, sono cotta, ecc. credo che la prossima volta la faccio venire da sola con una scusa, sono stra sicura che minimo un pompino te lo faccia, ma se sei bravo potresti timbrare il cartellino.



A: il professore come è andata?



M: è andata alla grande. Quello che abbiamo pianificato è stato centrato.

Oggi poi lui era strafico, era in abbigliamento molto sportivo, la barba rasata.

L’appello, come di consueto al mio nome si gira e mi guarda, io gli faccio un sorrisone, anche lui sorride, spiega un po’ la lezione e ci da degli esercizi da fare.

Poi la campanella, tutti corrono fuori a mangiare, e lui di conseguenza sta per uscire, io rimango e tiro fuori la banana che stamani mattina ho preso dall’alimentari, ho cercato di prendere quella più grossa che avevano, l’ho sbucciata fino a metà e poi me la sono messa in bocca per un pochino senza dare un morso.

Lui se ne accorge e fa finta di aver dimenticato qualcosa alla cattedra, poi inizia a di leggere, ma si vede benissimo che mi guarda.

Allora io lascio un 3/4 di banana sempre con la buccia sopra il mio banco ed esco. Poi faccio una volata fuori dalla scuola (l’edificio è contornato da giardini sempre della scuola) e mi metto nell’angolino della finestra abbastanza nascosta. L’aula è al piano terra così riesco ad mimetizzarmi tra le piante.

E aspetto.

Lui con passo deciso va verso il mio banco, prende la banana e la porta furtiva alla sua cattedra, chiude la porta a chiave dell’aula, poi scruta se c’è qualcuno alla finestra.

Non mi vede, ottimo.

Vedo che si sgancia i pantaloni, ha un discreto cazzo e si masturba sulla banana.

Cerca di aprire quasi in fondo la banana, poi ci passa sopra tutta la cappella e inizia a segarsi sempre di più, fintanto che sborra sulla banana.

Credo ne avesse un litro, da quando è venuto.

Con la cappella distribuiva tutto quel succo uniformemente sul frutto.

Avevo la fica ultra bagnata, quella scena mi aveva scosso.

Il prof rimise la banana al suo posto , poi dopo riapri l’aula.

E si affrettò a sedersi.

I suoi desideri si compirono, quando rientrai per prima in classe.

Mancavano ancora un 5 minuti buoni prima chi altri rientrassero.

Presi la banana e la sbucciai lentamente, si vedeva che era ricoperta di un leggero strato cremoso, mi avvicinai e percepì il forte odore di sborra, poi detti un morso deciso, dopo un paio di masticazioni il sapore acido del prof si mescolava alla dolcezza della banana.

Ero rapita dalla situazione,estrassi tutta la banana e la leccai lentamente per assaporare il più possibile lo sperma in superficie. Poi non contenta simulai un pompino andando per diverse volte su e giù.

Per un attimo mi svegliai da quel momento di depravazione, e vidi chiaramente il prof che guardava intensamente la scena, aveva la mano sopra i pantaloni e si massaggiava insistentemente il pacco.

Decisi di finire la banana, prendendola tutta in bocca.

Il prof fece una piccola smorfia e si girò dalla parte della lavagna dietro di se. Forse era venuto

Quello strano mix di sapori e la scena che vidi, mi spinse ad uscire per correre in bagno.

Mi masturbai violentemente sopra il water, misi due dita nella fica e due nel buchetto del culo.

Venni all’istante.

Ero stravolta, mi ricomposi alla meno peggio poi rientrai in classe.

Per tutta l’ora seguente, avevo un solo pensiero, succhiare il cazzo del prof.

Poi ad un tratto una scossa nel buchetto del culo mi fece pensare che oggi venivo da te e potevi soddisfare le mie voglie.

Il prof fece una lezione di merda, si mangiava le parole, non ricordava cosa doveva spiegare, i ragazzi della classe bisbigliavano, non capivano cosa avesse, mentre io era l’unica a sapere che lui desiderava solo la mia bocca



Alla fine del racconto di Michela avevo il cazzo pulsante ed ero pronto a soddisfare tutto quello che mi avrebbe chiesto…
gli ha fatto eprdere proprio il filo del discorso al povero prof XDXD
 
IL PROFESSORE

Pomeriggio

Ora di ripetizioni, aspetto Simona e Michela. Apro la porta e appare solo la cuginetta.

A: Simona che fine ha fatto?

M: gli ho detto di presentarsi per la prossima lezione, ho voglia di te oggi.

A: ok mi sta benissimo, ti voglio tanto anche io, ma prima devi dirmi di Simona e il professore



M: Simona è cotta, quando siamo uscite, non faceva altro che dire, che cazzo, che bello, sono cotta, ecc. credo che la prossima volta la faccio venire da sola con una scusa, sono stra sicura che minimo un pompino te lo faccia, ma se sei bravo potresti timbrare il cartellino.



A: il professore come è andata?



M: è andata alla grande. Quello che abbiamo pianificato è stato centrato.

Oggi poi lui era strafico, era in abbigliamento molto sportivo, la barba rasata.

L’appello, come di consueto al mio nome si gira e mi guarda, io gli faccio un sorrisone, anche lui sorride, spiega un po’ la lezione e ci da degli esercizi da fare.

Poi la campanella, tutti corrono fuori a mangiare, e lui di conseguenza sta per uscire, io rimango e tiro fuori la banana che stamani mattina ho preso dall’alimentari, ho cercato di prendere quella più grossa che avevano, l’ho sbucciata fino a metà e poi me la sono messa in bocca per un pochino senza dare un morso.

Lui se ne accorge e fa finta di aver dimenticato qualcosa alla cattedra, poi inizia a di leggere, ma si vede benissimo che mi guarda.

Allora io lascio un 3/4 di banana sempre con la buccia sopra il mio banco ed esco. Poi faccio una volata fuori dalla scuola (l’edificio è contornato da giardini sempre della scuola) e mi metto nell’angolino della finestra abbastanza nascosta. L’aula è al piano terra così riesco ad mimetizzarmi tra le piante.

E aspetto.

Lui con passo deciso va verso il mio banco, prende la banana e la porta furtiva alla sua cattedra, chiude la porta a chiave dell’aula, poi scruta se c’è qualcuno alla finestra.

Non mi vede, ottimo.

Vedo che si sgancia i pantaloni, ha un discreto cazzo e si masturba sulla banana.

Cerca di aprire quasi in fondo la banana, poi ci passa sopra tutta la cappella e inizia a segarsi sempre di più, fintanto che sborra sulla banana.

Credo ne avesse un litro, da quando è venuto.

Con la cappella distribuiva tutto quel succo uniformemente sul frutto.

Avevo la fica ultra bagnata, quella scena mi aveva scosso.

Il prof rimise la banana al suo posto , poi dopo riapri l’aula.

E si affrettò a sedersi.

I suoi desideri si compirono, quando rientrai per prima in classe.

Mancavano ancora un 5 minuti buoni prima chi altri rientrassero.

Presi la banana e la sbucciai lentamente, si vedeva che era ricoperta di un leggero strato cremoso, mi avvicinai e percepì il forte odore di sborra, poi detti un morso deciso, dopo un paio di masticazioni il sapore acido del prof si mescolava alla dolcezza della banana.

Ero rapita dalla situazione,estrassi tutta la banana e la leccai lentamente per assaporare il più possibile lo sperma in superficie. Poi non contenta simulai un pompino andando per diverse volte su e giù.

Per un attimo mi svegliai da quel momento di depravazione, e vidi chiaramente il prof che guardava intensamente la scena, aveva la mano sopra i pantaloni e si massaggiava insistentemente il pacco.

Decisi di finire la banana, prendendola tutta in bocca.

Il prof fece una piccola smorfia e si girò dalla parte della lavagna dietro di se. Forse era venuto

Quello strano mix di sapori e la scena che vidi, mi spinse ad uscire per correre in bagno.

Mi masturbai violentemente sopra il water, misi due dita nella fica e due nel buchetto del culo.

Venni all’istante.

Ero stravolta, mi ricomposi alla meno peggio poi rientrai in classe.

Per tutta l’ora seguente, avevo un solo pensiero, succhiare il cazzo del prof.

Poi ad un tratto una scossa nel buchetto del culo mi fece pensare che oggi venivo da te e potevi soddisfare le mie voglie.

Il prof fece una lezione di merda, si mangiava le parole, non ricordava cosa doveva spiegare, i ragazzi della classe bisbigliavano, non capivano cosa avesse, mentre io era l’unica a sapere che lui desiderava solo la mia bocca



Alla fine del racconto di Michela avevo il cazzo pulsante ed ero pronto a soddisfare tutto quello che mi avrebbe chiesto…
Ecco queste son le cose da raccontare, tutte le prime volte e le varie cose che magari lei s' inventava con i genitori, tutto questo succederà fin quando non si fidanzerà in casa, poi subentra il suo lui e di conseguenza tu sarai il suo tutore nominato dagli zii. Credo che andrà così ma non ce lo svelare e se c'è lo sveli vogliamo sapere comunque come ci arrivate.
Ben inteso che noi vogliamo, ma sei sempre tu che che decidi.
Un mio nipotino a fine anno: beh Nicolino sarai promosso ? Zio io sono bravo ma è la maestra che mette i voti.
 
Ecco queste son le cose da raccontare, tutte le prime volte e le varie cose che magari lei s' inventava con i genitori, tutto questo succederà fin quando non si fidanzerà in casa, poi subentra il suo lui e di conseguenza tu sarai il suo tutore nominato dagli zii. Credo che andrà così ma non ce lo svelare e se c'è lo sveli vogliamo sapere comunque come ci arrivate.
Ben inteso che noi vogliamo, ma sei sempre tu che che decidi.
Un mio nipotino a fine anno: beh Nicolino sarai promosso ? Zio io sono bravo ma è la maestra che mette i voti.
Sono un po' frenato per via della vostra decisione di andare per via cronologica. Ma datemi tempo arriverà tutto.
 
Sono un po' frenato per via della vostra decisione di andare per via cronologica. Ma datemi tempo arriverà tutto.
Questo è il ragionare di persona che vuole fare bene le cose e ci tiene agli amici, anche quelli virtuali . Prenditi il tempo che vuoi scrivi quello che vuoi e ci appunti le date e al momento giusto tac le pubblichi. Verrà una cosa memorabile.
 
SECONDA PARTE

La cugina

Era partita con il turbo e io gli stavo mettendo il nos,



Ho fatto inginocchiare Michela e lei è partita con un pompino magistrale.

Il suo culo sui talloni e con maestria segava il cazzo e affondava la bocca sull’asta, prima prendendolo a metà, poi solo la cappella, un alternanza da affamata troietta.

A: oggi non stai facendo sesso con me, lo stai facendo con il professore. Chiamami così

M: professore ha un bel cazzo, ho desiderato stamani di averlo in bocca.



Presi con forza la testa, e cercai di far sparire il cazzo in gola, lei assecondò il movimento, prendendo le palle, spingendo ancora di più la mazza.

La stavo allenando da un po’ di tempo a rilassarsi il più possibile per evitare che l’epiglottide producesse il classico conato di vomito, con un po’ di esercizio era migliorata parecchio, arrivando in alcuni momenti a sentire la cappella in gola. Ma era troppo presto, ne aveva di strada da fare.

Ma la sensazione visiva di vedere il membro sparire in quella delicata boccuccia era impagabile.

Cambiai posizione e mi misi seduto, lei aveva una gamba a terra e l’altra sopra il divano, potevo così esplorare il suo buco del culo e inondarlo di lubrificante.

Ero palesemente voglioso del suo culo, e volevo accelerare i tempi. Stantuffai per bene il suo buchetto con un paio di dita. Si staccò un attimo dal pompaggio

M: professore, tra poco gli darò quello che desidera.

Venne sopra a smorza candela

M: prima però la mia fichetta reclama il suo cazzo. Stamani l’avevo in fiamme per lei, ora la prenda prof.



Iniziai con un ritmo abbastanza sostenuto, colpi cadenzati e mediamente profondi.

A: vedo che lei è un alunna che si applica, mi fa piacere che le ripetizioni siano servite

Mi dava la schiena, ma il magnetismo del suo buchetto attirava velocemente la mia mente.

Uscì per un momento da quella stufa bollente e lubrificai per bene la fava e il suo buco.

Puntai il mirino sull’obbiettivo, ero voglioso di entrare in quell’antro che fui meno paziente della volta scorsa.

Lei fece un urlo di dolore, poi si girò verso di me

M: Anto, mi hai fatto male.

A: Ti devi abituare cuginetta, cosa pensi, che il tuo professore quando ti chiaverà la prima volta, sarà gentile e premuroso? Manco per il cazzo, sarà così eccitato e voglioso da tutte le volte che lo fai impazzire a scuola, che quando gli sarai a tiro, avrai un trattamento veloce e brutale, cercherà di sfondarti per bene.

E ora te ne darò un assaggio.

Lei mi guardò con un misto di terrore e eccitazione.

La feci mettere in piedi a 90 e dopo essere entrato e stazionato nel suo culo per un minuto, le dissi

A: preparati, perché il tuo prof, ti da i compiti ora.

Le presi i capelli biondi e tirai verso di me la sua testolina, così da vedere il suo godimento negli occhi, i colpi erano molto profondi e con buona andatura.

Michela cercava la mia bocca per dei baci passionali, ma io rifiutai il suo invito e strappai di netto il suo reggiseno stringendo il seno con forza.

Gemeva e godeva, a quel trattamento violento.

A: il prof non la vuole la bocca in questo momento, è concentrato a stantuffare il tuo culo.

Continuai su quella linea, velocizzando il ritmo e profondità dei colpi.

Lei nel mentre, cercava il suo clitoride con insistenza.

Tremore, cedimento delle gambe e collassò sul divano a pecora

M: professore, sono venutaaa, mi lasci prendere il suo cazzo in bocca.

A: puttanella, te non sei che cosa ti aspetta ora.

Un martellamento continuo, profondo e veloce, la fecero appiattire sul divano, vedevo il suo buco allargarsi a dismisura, in quel preciso instante mi venne voglia di vederla sfondata da altri cazzi in contemporanea.

Per un breve lasso di tempo la mia mente non era più li, volevo con tutto me stesso vederla riempita di cazzi, dove non davano tregua alla cuginetta.

Il desiderio fu talmente forte, che la girai al volo

A: ora ti affogo con la mia sborra

Lei cercò di ingoiare tutto quel liquido ma io gli intimai di non farlo



A: continua a pompare e fai scendere lo sperma dalla tua bocca. Il prof si ecciterà due volte a vedere questa scena. Sembrerà che tu non possa contenere tutto quello che ti ha scaricato dentro.



M: ho l’ano in fiamme, oddio non riesco a sedermi. Ma cosa stavi pensando all’ultimo. Ti imploravo di fermarti ma te eri assente.



Svuotai il sacco



A: per un momento ho desiderato che tu fossi sfondata da tanti cazzi insieme. Non so perché è successo, ma pensandoci ho goduto tantissimo.

Te ci hai mai pensato?



M: è capitato qualche volta nelle mie fantasie, ma vedo che a te piacerebbe tantissimo, e lo sai che io farei qualsiasi cosa per vederti star bene. E poi se te godi, io godo il doppio.



M: pensi davvero che mi dovrei far scopare dal prof?

A: te cosa desideri?

M: io lo desidero tanto, ma non so come poter fare, dove farlo

A: ci sono io per questo,lascia fare a me.



Questa è la via
 
SECONDA PARTE

La cugina

Era partita con il turbo e io gli stavo mettendo il nos,



Ho fatto inginocchiare Michela e lei è partita con un pompino magistrale.

Il suo culo sui talloni e con maestria segava il cazzo e affondava la bocca sull’asta, prima prendendolo a metà, poi solo la cappella, un alternanza da affamata troietta.

A: oggi non stai facendo sesso con me, lo stai facendo con il professore. Chiamami così

M: professore ha un bel cazzo, ho desiderato stamani di averlo in bocca.



Presi con forza la testa, e cercai di far sparire il cazzo in gola, lei assecondò il movimento, prendendo le palle, spingendo ancora di più la mazza.

La stavo allenando da un po’ di tempo a rilassarsi il più possibile per evitare che l’epiglottide producesse il classico conato di vomito, con un po’ di esercizio era migliorata parecchio, arrivando in alcuni momenti a sentire la cappella in gola. Ma era troppo presto, ne aveva di strada da fare.

Ma la sensazione visiva di vedere il membro sparire in quella delicata boccuccia era impagabile.

Cambiai posizione e mi misi seduto, lei aveva una gamba a terra e l’altra sopra il divano, potevo così esplorare il suo buco del culo e inondarlo di lubrificante.

Ero palesemente voglioso del suo culo, e volevo accelerare i tempi. Stantuffai per bene il suo buchetto con un paio di dita. Si staccò un attimo dal pompaggio

M: professore, tra poco gli darò quello che desidera.

Venne sopra a smorza candela

M: prima però la mia fichetta reclama il suo cazzo. Stamani l’avevo in fiamme per lei, ora la prenda prof.



Iniziai con un ritmo abbastanza sostenuto, colpi cadenzati e mediamente profondi.

A: vedo che lei è un alunna che si applica, mi fa piacere che le ripetizioni siano servite

Mi dava la schiena, ma il magnetismo del suo buchetto attirava velocemente la mia mente.

Uscì per un momento da quella stufa bollente e lubrificai per bene la fava e il suo buco.

Puntai il mirino sull’obbiettivo, ero voglioso di entrare in quell’antro che fui meno paziente della volta scorsa.

Lei fece un urlo di dolore, poi si girò verso di me

M: Anto, mi hai fatto male.

A: Ti devi abituare cuginetta, cosa pensi, che il tuo professore quando ti chiaverà la prima volta, sarà gentile e premuroso? Manco per il cazzo, sarà così eccitato e voglioso da tutte le volte che lo fai impazzire a scuola, che quando gli sarai a tiro, avrai un trattamento veloce e brutale, cercherà di sfondarti per bene.

E ora te ne darò un assaggio.

Lei mi guardò con un misto di terrore e eccitazione.

La feci mettere in piedi a 90 e dopo essere entrato e stazionato nel suo culo per un minuto, le dissi

A: preparati, perché il tuo prof, ti da i compiti ora.

Le presi i capelli biondi e tirai verso di me la sua testolina, così da vedere il suo godimento negli occhi, i colpi erano molto profondi e con buona andatura.

Michela cercava la mia bocca per dei baci passionali, ma io rifiutai il suo invito e strappai di netto il suo reggiseno stringendo il seno con forza.

Gemeva e godeva, a quel trattamento violento.

A: il prof non la vuole la bocca in questo momento, è concentrato a stantuffare il tuo culo.

Continuai su quella linea, velocizzando il ritmo e profondità dei colpi.

Lei nel mentre, cercava il suo clitoride con insistenza.

Tremore, cedimento delle gambe e collassò sul divano a pecora

M: professore, sono venutaaa, mi lasci prendere il suo cazzo in bocca.

A: puttanella, te non sei che cosa ti aspetta ora.

Un martellamento continuo, profondo e veloce, la fecero appiattire sul divano, vedevo il suo buco allargarsi a dismisura, in quel preciso instante mi venne voglia di vederla sfondata da altri cazzi in contemporanea.

Per un breve lasso di tempo la mia mente non era più li, volevo con tutto me stesso vederla riempita di cazzi, dove non davano tregua alla cuginetta.

Il desiderio fu talmente forte, che la girai al volo

A: ora ti affogo con la mia sborra

Lei cercò di ingoiare tutto quel liquido ma io gli intimai di non farlo



A: continua a pompare e fai scendere lo sperma dalla tua bocca. Il prof si ecciterà due volte a vedere questa scena. Sembrerà che tu non possa contenere tutto quello che ti ha scaricato dentro.



M: ho l’ano in fiamme, oddio non riesco a sedermi. Ma cosa stavi pensando all’ultimo. Ti imploravo di fermarti ma te eri assente.



Svuotai il sacco



A: per un momento ho desiderato che tu fossi sfondata da tanti cazzi insieme. Non so perché è successo, ma pensandoci ho goduto tantissimo.

Te ci hai mai pensato?



M: è capitato qualche volta nelle mie fantasie, ma vedo che a te piacerebbe tantissimo, e lo sai che io farei qualsiasi cosa per vederti star bene. E poi se te godi, io godo il doppio.



M: pensi davvero che mi dovrei far scopare dal prof?

A: te cosa desideri?

M: io lo desidero tanto, ma non so come poter fare, dove farlo

A: ci sono io per questo,lascia fare a me.



Questa è la via

Racconto da paura, sembrava di essere lì con voi a spiarvi
 
SECONDA PARTE

La cugina

Era partita con il turbo e io gli stavo mettendo il nos,



Ho fatto inginocchiare Michela e lei è partita con un pompino magistrale.

Il suo culo sui talloni e con maestria segava il cazzo e affondava la bocca sull’asta, prima prendendolo a metà, poi solo la cappella, un alternanza da affamata troietta.

A: oggi non stai facendo sesso con me, lo stai facendo con il professore. Chiamami così

M: professore ha un bel cazzo, ho desiderato stamani di averlo in bocca.



Presi con forza la testa, e cercai di far sparire il cazzo in gola, lei assecondò il movimento, prendendo le palle, spingendo ancora di più la mazza.

La stavo allenando da un po’ di tempo a rilassarsi il più possibile per evitare che l’epiglottide producesse il classico conato di vomito, con un po’ di esercizio era migliorata parecchio, arrivando in alcuni momenti a sentire la cappella in gola. Ma era troppo presto, ne aveva di strada da fare.

Ma la sensazione visiva di vedere il membro sparire in quella delicata boccuccia era impagabile.

Cambiai posizione e mi misi seduto, lei aveva una gamba a terra e l’altra sopra il divano, potevo così esplorare il suo buco del culo e inondarlo di lubrificante.

Ero palesemente voglioso del suo culo, e volevo accelerare i tempi. Stantuffai per bene il suo buchetto con un paio di dita. Si staccò un attimo dal pompaggio

M: professore, tra poco gli darò quello che desidera.

Venne sopra a smorza candela

M: prima però la mia fichetta reclama il suo cazzo. Stamani l’avevo in fiamme per lei, ora la prenda prof.



Iniziai con un ritmo abbastanza sostenuto, colpi cadenzati e mediamente profondi.

A: vedo che lei è un alunna che si applica, mi fa piacere che le ripetizioni siano servite

Mi dava la schiena, ma il magnetismo del suo buchetto attirava velocemente la mia mente.

Uscì per un momento da quella stufa bollente e lubrificai per bene la fava e il suo buco.

Puntai il mirino sull’obbiettivo, ero voglioso di entrare in quell’antro che fui meno paziente della volta scorsa.

Lei fece un urlo di dolore, poi si girò verso di me

M: Anto, mi hai fatto male.

A: Ti devi abituare cuginetta, cosa pensi, che il tuo professore quando ti chiaverà la prima volta, sarà gentile e premuroso? Manco per il cazzo, sarà così eccitato e voglioso da tutte le volte che lo fai impazzire a scuola, che quando gli sarai a tiro, avrai un trattamento veloce e brutale, cercherà di sfondarti per bene.

E ora te ne darò un assaggio.

Lei mi guardò con un misto di terrore e eccitazione.

La feci mettere in piedi a 90 e dopo essere entrato e stazionato nel suo culo per un minuto, le dissi

A: preparati, perché il tuo prof, ti da i compiti ora.

Le presi i capelli biondi e tirai verso di me la sua testolina, così da vedere il suo godimento negli occhi, i colpi erano molto profondi e con buona andatura.

Michela cercava la mia bocca per dei baci passionali, ma io rifiutai il suo invito e strappai di netto il suo reggiseno stringendo il seno con forza.

Gemeva e godeva, a quel trattamento violento.

A: il prof non la vuole la bocca in questo momento, è concentrato a stantuffare il tuo culo.

Continuai su quella linea, velocizzando il ritmo e profondità dei colpi.

Lei nel mentre, cercava il suo clitoride con insistenza.

Tremore, cedimento delle gambe e collassò sul divano a pecora

M: professore, sono venutaaa, mi lasci prendere il suo cazzo in bocca.

A: puttanella, te non sei che cosa ti aspetta ora.

Un martellamento continuo, profondo e veloce, la fecero appiattire sul divano, vedevo il suo buco allargarsi a dismisura, in quel preciso instante mi venne voglia di vederla sfondata da altri cazzi in contemporanea.

Per un breve lasso di tempo la mia mente non era più li, volevo con tutto me stesso vederla riempita di cazzi, dove non davano tregua alla cuginetta.

Il desiderio fu talmente forte, che la girai al volo

A: ora ti affogo con la mia sborra

Lei cercò di ingoiare tutto quel liquido ma io gli intimai di non farlo



A: continua a pompare e fai scendere lo sperma dalla tua bocca. Il prof si ecciterà due volte a vedere questa scena. Sembrerà che tu non possa contenere tutto quello che ti ha scaricato dentro.



M: ho l’ano in fiamme, oddio non riesco a sedermi. Ma cosa stavi pensando all’ultimo. Ti imploravo di fermarti ma te eri assente.



Svuotai il sacco



A: per un momento ho desiderato che tu fossi sfondata da tanti cazzi insieme. Non so perché è successo, ma pensandoci ho goduto tantissimo.

Te ci hai mai pensato?



M: è capitato qualche volta nelle mie fantasie, ma vedo che a te piacerebbe tantissimo, e lo sai che io farei qualsiasi cosa per vederti star bene. E poi se te godi, io godo il doppio.



M: pensi davvero che mi dovrei far scopare dal prof?

A: te cosa desideri?

M: io lo desidero tanto, ma non so come poter fare, dove farlo

A: ci sono io per questo,lascia fare a me.



Questa è la via
La cuginetta è proprio una bella troietta, e lo troiette si scopano nel culo! bravi, continuate cosi
 
SECONDA PARTE

La cugina

Era partita con il turbo e io gli stavo mettendo il nos,



Ho fatto inginocchiare Michela e lei è partita con un pompino magistrale.

Il suo culo sui talloni e con maestria segava il cazzo e affondava la bocca sull’asta, prima prendendolo a metà, poi solo la cappella, un alternanza da affamata troietta.

A: oggi non stai facendo sesso con me, lo stai facendo con il professore. Chiamami così

M: professore ha un bel cazzo, ho desiderato stamani di averlo in bocca.



Presi con forza la testa, e cercai di far sparire il cazzo in gola, lei assecondò il movimento, prendendo le palle, spingendo ancora di più la mazza.

La stavo allenando da un po’ di tempo a rilassarsi il più possibile per evitare che l’epiglottide producesse il classico conato di vomito, con un po’ di esercizio era migliorata parecchio, arrivando in alcuni momenti a sentire la cappella in gola. Ma era troppo presto, ne aveva di strada da fare.

Ma la sensazione visiva di vedere il membro sparire in quella delicata boccuccia era impagabile.

Cambiai posizione e mi misi seduto, lei aveva una gamba a terra e l’altra sopra il divano, potevo così esplorare il suo buco del culo e inondarlo di lubrificante.

Ero palesemente voglioso del suo culo, e volevo accelerare i tempi. Stantuffai per bene il suo buchetto con un paio di dita. Si staccò un attimo dal pompaggio

M: professore, tra poco gli darò quello che desidera.

Venne sopra a smorza candela

M: prima però la mia fichetta reclama il suo cazzo. Stamani l’avevo in fiamme per lei, ora la prenda prof.



Iniziai con un ritmo abbastanza sostenuto, colpi cadenzati e mediamente profondi.

A: vedo che lei è un alunna che si applica, mi fa piacere che le ripetizioni siano servite

Mi dava la schiena, ma il magnetismo del suo buchetto attirava velocemente la mia mente.

Uscì per un momento da quella stufa bollente e lubrificai per bene la fava e il suo buco.

Puntai il mirino sull’obbiettivo, ero voglioso di entrare in quell’antro che fui meno paziente della volta scorsa.

Lei fece un urlo di dolore, poi si girò verso di me

M: Anto, mi hai fatto male.

A: Ti devi abituare cuginetta, cosa pensi, che il tuo professore quando ti chiaverà la prima volta, sarà gentile e premuroso? Manco per il cazzo, sarà così eccitato e voglioso da tutte le volte che lo fai impazzire a scuola, che quando gli sarai a tiro, avrai un trattamento veloce e brutale, cercherà di sfondarti per bene.

E ora te ne darò un assaggio.

Lei mi guardò con un misto di terrore e eccitazione.

La feci mettere in piedi a 90 e dopo essere entrato e stazionato nel suo culo per un minuto, le dissi

A: preparati, perché il tuo prof, ti da i compiti ora.

Le presi i capelli biondi e tirai verso di me la sua testolina, così da vedere il suo godimento negli occhi, i colpi erano molto profondi e con buona andatura.

Michela cercava la mia bocca per dei baci passionali, ma io rifiutai il suo invito e strappai di netto il suo reggiseno stringendo il seno con forza.

Gemeva e godeva, a quel trattamento violento.

A: il prof non la vuole la bocca in questo momento, è concentrato a stantuffare il tuo culo.

Continuai su quella linea, velocizzando il ritmo e profondità dei colpi.

Lei nel mentre, cercava il suo clitoride con insistenza.

Tremore, cedimento delle gambe e collassò sul divano a pecora

M: professore, sono venutaaa, mi lasci prendere il suo cazzo in bocca.

A: puttanella, te non sei che cosa ti aspetta ora.

Un martellamento continuo, profondo e veloce, la fecero appiattire sul divano, vedevo il suo buco allargarsi a dismisura, in quel preciso instante mi venne voglia di vederla sfondata da altri cazzi in contemporanea.

Per un breve lasso di tempo la mia mente non era più li, volevo con tutto me stesso vederla riempita di cazzi, dove non davano tregua alla cuginetta.

Il desiderio fu talmente forte, che la girai al volo

A: ora ti affogo con la mia sborra

Lei cercò di ingoiare tutto quel liquido ma io gli intimai di non farlo



A: continua a pompare e fai scendere lo sperma dalla tua bocca. Il prof si ecciterà due volte a vedere questa scena. Sembrerà che tu non possa contenere tutto quello che ti ha scaricato dentro.



M: ho l’ano in fiamme, oddio non riesco a sedermi. Ma cosa stavi pensando all’ultimo. Ti imploravo di fermarti ma te eri assente.



Svuotai il sacco



A: per un momento ho desiderato che tu fossi sfondata da tanti cazzi insieme. Non so perché è successo, ma pensandoci ho goduto tantissimo.

Te ci hai mai pensato?



M: è capitato qualche volta nelle mie fantasie, ma vedo che a te piacerebbe tantissimo, e lo sai che io farei qualsiasi cosa per vederti star bene. E poi se te godi, io godo il doppio.



M: pensi davvero che mi dovrei far scopare dal prof?

A: te cosa desideri?

M: io lo desidero tanto, ma non so come poter fare, dove farlo

A: ci sono io per questo,lascia fare a me.



Questa è la via
Bravissimo questo scritto molto bene
 
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