SECONDA PARTE
La cugina
Era partita con il turbo e io gli stavo mettendo il nos,
Ho fatto inginocchiare Michela e lei è partita con un pompino magistrale.
Il suo culo sui talloni e con maestria segava il cazzo e affondava la bocca sull’asta, prima prendendolo a metà, poi solo la cappella, un alternanza da affamata troietta.
A: oggi non stai facendo sesso con me, lo stai facendo con il professore. Chiamami così
M: professore ha un bel cazzo, ho desiderato stamani di averlo in bocca.
Presi con forza la testa, e cercai di far sparire il cazzo in gola, lei assecondò il movimento, prendendo le palle, spingendo ancora di più la mazza.
La stavo allenando da un po’ di tempo a rilassarsi il più possibile per evitare che l’epiglottide producesse il classico conato di vomito, con un po’ di esercizio era migliorata parecchio, arrivando in alcuni momenti a sentire la cappella in gola. Ma era troppo presto, ne aveva di strada da fare.
Ma la sensazione visiva di vedere il membro sparire in quella delicata boccuccia era impagabile.
Cambiai posizione e mi misi seduto, lei aveva una gamba a terra e l’altra sopra il divano, potevo così esplorare il suo buco del culo e inondarlo di lubrificante.
Ero palesemente voglioso del suo culo, e volevo accelerare i tempi. Stantuffai per bene il suo buchetto con un paio di dita. Si staccò un attimo dal pompaggio
M: professore, tra poco gli darò quello che desidera.
Venne sopra a smorza candela
M: prima però la mia fichetta reclama il suo cazzo. Stamani l’avevo in fiamme per lei, ora la prenda prof.
Iniziai con un ritmo abbastanza sostenuto, colpi cadenzati e mediamente profondi.
A: vedo che lei è un alunna che si applica, mi fa piacere che le ripetizioni siano servite
Mi dava la schiena, ma il magnetismo del suo buchetto attirava velocemente la mia mente.
Uscì per un momento da quella stufa bollente e lubrificai per bene la fava e il suo buco.
Puntai il mirino sull’obbiettivo, ero voglioso di entrare in quell’antro che fui meno paziente della volta scorsa.
Lei fece un urlo di dolore, poi si girò verso di me
M: Anto, mi hai fatto male.
A: Ti devi abituare cuginetta, cosa pensi, che il tuo professore quando ti chiaverà la prima volta, sarà gentile e premuroso? Manco per il cazzo, sarà così eccitato e voglioso da tutte le volte che lo fai impazzire a scuola, che quando gli sarai a tiro, avrai un trattamento veloce e brutale, cercherà di sfondarti per bene.
E ora te ne darò un assaggio.
Lei mi guardò con un misto di terrore e eccitazione.
La feci mettere in piedi a 90 e dopo essere entrato e stazionato nel suo culo per un minuto, le dissi
A: preparati, perché il tuo prof, ti da i compiti ora.
Le presi i capelli biondi e tirai verso di me la sua testolina, così da vedere il suo godimento negli occhi, i colpi erano molto profondi e con buona andatura.
Michela cercava la mia bocca per dei baci passionali, ma io rifiutai il suo invito e strappai di netto il suo reggiseno stringendo il seno con forza.
Gemeva e godeva, a quel trattamento violento.
A: il prof non la vuole la bocca in questo momento, è concentrato a stantuffare il tuo culo.
Continuai su quella linea, velocizzando il ritmo e profondità dei colpi.
Lei nel mentre, cercava il suo clitoride con insistenza.
Tremore, cedimento delle gambe e collassò sul divano a pecora
M: professore, sono venutaaa, mi lasci prendere il suo cazzo in bocca.
A: puttanella, te non sei che cosa ti aspetta ora.
Un martellamento continuo, profondo e veloce, la fecero appiattire sul divano, vedevo il suo buco allargarsi a dismisura, in quel preciso instante mi venne voglia di vederla sfondata da altri cazzi in contemporanea.
Per un breve lasso di tempo la mia mente non era più li, volevo con tutto me stesso vederla riempita di cazzi, dove non davano tregua alla cuginetta.
Il desiderio fu talmente forte, che la girai al volo
A: ora ti affogo con la mia sborra
Lei cercò di ingoiare tutto quel liquido ma io gli intimai di non farlo
A: continua a pompare e fai scendere lo sperma dalla tua bocca. Il prof si ecciterà due volte a vedere questa scena. Sembrerà che tu non possa contenere tutto quello che ti ha scaricato dentro.
M: ho l’ano in fiamme, oddio non riesco a sedermi. Ma cosa stavi pensando all’ultimo. Ti imploravo di fermarti ma te eri assente.
Svuotai il sacco
A: per un momento ho desiderato che tu fossi sfondata da tanti cazzi insieme. Non so perché è successo, ma pensandoci ho goduto tantissimo.
Te ci hai mai pensato?
M: è capitato qualche volta nelle mie fantasie, ma vedo che a te piacerebbe tantissimo, e lo sai che io farei qualsiasi cosa per vederti star bene. E poi se te godi, io godo il doppio.
M: pensi davvero che mi dovrei far scopare dal prof?
A: te cosa desideri?
M: io lo desidero tanto, ma non so come poter fare, dove farlo
A: ci sono io per questo,lascia fare a me.
Questa è la via