Melancholia

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TUTTIFRUTTI (regolamento al post 3602)
30 Luglio - Foto 6 (vale un punto)

Ai blocchi di partenza. On your marks…Get set…Go. Tuffo. Goduria infinita.
Trovare una caletta così è induzione al crimine.
Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
 

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30 Luglio - Foto 6 (vale un punto)

Ai blocchi di partenza. On your marks…Get set…Go. Tuffo. Goduria infinita.
Trovare una caletta così è induzione al crimine.
Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
Ananas che racconto
 
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Ai blocchi di partenza. On your marks…Get set…Go. Tuffo. Goduria infinita.
Trovare una caletta così è induzione al crimine.
Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
Oltre che bellissima e dalla mente affascinate, sei anche molto brava a scrivere e descrivere utilizzando grande ironia! Bravissima 😍

Ammiro compiaciuto la foto in allegato e devo ammettere che sono rimasto attratto dalle ombre importanti che proietti, danno idea delle meravigliose curve su cui spalmarti la crema , di ogni natura essa sia 🫠

Veniamo al frutto, ormai sono tagliato fuori ,
Quindi rispondo a cazzo senza ragionarci , faccio scegliere alla testa di sotto: dico pesca (pensandoci , è proprio il frutto giusto al posto giusto 😝 )
 
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Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
Siamo tutti produttori di crema solare :). Oggi dico uva.
 
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Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
Bella storia, una “cremastoria” che neanche un uomo sarebbe in grado di scrivere e descrivere come hai fatto tu. Conosci molto bene i maschi, sai esattam3nte come prenderli e come amplificarne il piacere. Più che un’incremata mi è sembrata la genesi della “crema”, non mi vengono altri te4mini e uso questo per oggi.
Dico kiwi oggi.........anche se sono in attesa di chiarimenti......
 
Essendoti dilungata sul tuo domestico membro sono indeciso tra ciliege e banana che sembra stia li pronta a infilzarti la pesca. Ops e certo che pure la pesca è messa proprio al punto giusto oggi.
Dico ciliege
 
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Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
Praticamente una partita in radiocronaca di 90 minuti... O a 90?😜😜😜😜😜😜😜😜
Comunque io mi prenderei anche la tua ombra, così delineata e sensuale quanto tutto ciò che si vede :roba che nemmeno I pastori sardi hanno mai visto 💦💦💦💦💦💦💦💦💦💦💦
Ehmmm mi stavo dimenticando: la ciliegia😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘😘
 
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Ai blocchi di partenza. On your marks…Get set…Go. Tuffo. Goduria infinita.
Trovare una caletta così è induzione al crimine.
Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
Passano gli anni ma la tua arte nello raccontare rimane sempre di alto livello. Poi che voglia di togliere quella pesca e mostrare la tua😍😋 ma poi la quantità di crema solare schizzata da me aumenterebbe. Già ne ho prodotta una quantità industriale da quando ti ho scoperto( o tu hai scoperto me?boh)😂😂😂

Ma torniamo al gioco. Qui vedo gente che si lamenta perché ha preso il frutto solo nelle prove. Io che devo dire che manco quelli delle prove ho preso😂

La pesca mi sa di scontato e quindi vado stavolta di KIWI
 
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Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
Che gran racconto, sono rimasto teso nel leggerlo tutto d'un fiato fino alla fine... però quello che è esploso è lui e non io 🤣🤣
Insomma più strati di creme differenti per evitare scottature compromettenti 😛🐷

Per il frutto sono indeciso tra i due verdi... mmm... buttiamoci sulla pera questa volta, anche se il kiwi era molto invitante.

Diciamo che così avrei tolto volentieri la pesca... e non con le mani nè con la bocca 😉😜
 
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Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
Bellissimo racconto e bellissima foto...sto cominciando a pensare di non essere portato per questo gioco...ma continuo a provarci..


dico LIMONE!
 
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Ai blocchi di partenza. On your marks…Get set…Go. Tuffo. Goduria infinita.
Trovare una caletta così è induzione al crimine.
Il costume scompare in un picosecondo e in quello successivo sono già in acqua. Acqua cristallina…e quindi trasparente.
Anche dall’alto garantisce una buona vista. Ecco i pesci subito intorno.
Pesci veri, le occhiate…cosa avete capito?
Con gli occhialini vedo il fondale roccioso, coi cetrioli marini…quelli che io chiamo “cazzi di mare”. Per l’ennesima volta mi ritrovo a pensare: “Che bello sarebbe se quelli di terra fossero altrettanto grossi”.
Prendendo il sole, mi piace dare chiacchiera a chi ho intorno, fingendo che essere completamente nuda mentre parlo di calciomercato o ristorantini dei dintorni sia la cosa più normale del mondo. Mi spalmo il solare fissando negli occhi il mio interlocutore, sapendo perfettamente quale film la sua mente sta proiettando. Poi tocca a Vold, pallido uomo del nord dall’ustione facile.
L’operazione può essere lunga. Soprattutto se ci sono altre coppie nei paraggi.
Se si mettono a fare la stessa cosa, significa che potrebbero essere “disponibili”.
Ci penseremo. Ora devo concentrarmi sui miei movimenti.
Capite bene che con le parti delicate devo stare particolarmente attenta.
Guai dovesse scottarsi e rimanere fuori gioco per giorni. Io poi cosa faccio?
Quindi bisogna spalmare e spalmare, su e giù, tutto intorno, mooolto lentamente.
È necessario aprirlo bene per raggiungere gli angoli nascosti, sotto la punta, quelli più sensibili, intorno al filetto. La zona sotto è ancora più a rischio, la pelle è sensibilissima. Bisogna usare il palmo della mano e le cinque dita, ad artiglio, per coprire tutta la superficie. E poi massaggiare…massaggiare…massaggiare. In estate mi piace sia tutto completamente liscio. In genere provvedo io, con uno dei miei rasoi, alla prima doccia. Mentre distribuisco la crema, può capitare che un ditino, per errore, scivoli in fondo, scivoli dentro. Qualche blanda protesta. Blandissima. Soprattutto se contemporaneamente l’altra mano aumenta la velocità. Fin quando sento i muscoli tendersi. A quel punto smetto, mi stacco. Niente eruzione. Una gocciolina scappa fuori, insieme a un lungo sospiro di sofferenza. Gli dico che è a posto. Ho finito. Vibranti proteste
Non solo quelle vibrano. È Disperato, il poverino. Si muove da solo, come posseduto. Cerca ancora un contatto.
Questo è il momento in cui una donna può/potrebbe ottenere qualsiasi cosa.
Uff, va bene…ancora un pochino. Tanto, giunti a quel punto so che basta un niente. Una mano a stringere forte la base, seguendo il pulsare cardiaco, l’altra a carezzare il tubicino sotto la pelle. Avanti e indietro. Una volta. Due. Tre. Ma…cosa succede? Questo non è latte solare! Sporcaccione!
“Questa”, adesso… me la spalmi addosso tu.
In questa posizione mi hai fatto fare una bella sudata…😍punto di nuovo sul kiwi
 
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Non aperto per ulteriori risposte.
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