Grandel
"Level 8"
Una bella storia, raccontata divinamente.BABY WHAT A BIG SURPRISE! (Seguito di: “La dura legge del cazzo”)
Davide emette un sospiro. O era un singhiozzo? Devo occuparmi di lui. Gli stavo mordicchiando la patta dei pantaloni già da un po’, ipnotizzata dal ritmo di Vold. Si era chinato su Stefania e le stringeva entrambe le tette a mani aperte. Ogni tanto le stringeva per pizzicarle i capezzoli tra pollice e indice. Adesso, ad ogni botta emetteva un’espirazione rumorosa, tipo quella dei tennisti, quando accompagnano un diritto particolarmente profondo e ficcante. Sono sicura che i colpi di Vold fossero a loro volta abbastanza profondi e ficcanti. Stefania era muta, completamente abbandonata e quasi immobile. Però si sollevava sulle punte dei piedi ogni volta che Vold la copriva, immagino per favorire la penetrazione. Mi spogliai completamente. Ero molto eccitata. Non per la prima volta, non per l’ultima , riflettei su come dopotutto a me più dell’atto scopereccio in sé, piaccia eccitare il maschio (e se capita, anche la femmina). Quando voglio godere, le mie mani e Franz il dildo viola sono imbattibili. Ma vedere uomini altrimenti irreprensibili perdere letteralmente la testa per riuscire a infilare il pisello nella mia patatina (bellissima, per inciso) è la cosa che mi accende di più. Più del farlo davvero, si. Basta però con le elucubrazioni! Anche per la donna più intelligente del mondo arriva il momento di succhiare. E con la bocca piena non si parla e non si pensa. Sentivo il respiro di Davide pesante. Credevo stesse immaginando la mia lingua, godendosi gli attimi prima di forzarmi le labbra. Credevo fossero gli spasmi del corpo del maschio che dice “oddio, sta per succedere davvero…sta per succhiarmi il cazzo. Oh come li ho letti questi pensieri, nei giorni scorsi, nella testa di MB prima e in quella del francese poi. Pensavo che avrei cominciato prendendolo tutto in bocca, fino in fondo. Si, amici, lo faccio. Se il cazzo non è troppo grosso, riesco a fare il deepthroat; riesco a farlo scendere in gola. Non avere le tonsille aiuta ma il trucco è compensare la pressione. Ecco un’altra analogia subacquea. Un movimento tipo deglutizione, come una spinta verso le orecchie…non saprei come altrimenti descriverlo. Però devo lavorarci io. Se il cazzo mi viene spinto contro l’ugola,tenendomi ferma la testa il conato è inevitabile. Ci vuole un pò di pazienza e il mio naso sfregherà i peli pubici (se ci sono). Pronta, dunque…tre, due, uno… Mi libero finalmente della stoffa, e…ma… cos’è questa roba? Davanti a me appare un calamaro molle e triste. D’accordo, sapevo che non avrei trovato il cazzo di Trentalance (altro pornostar che ho conosciuto) ma quello che avevo visto in spiaggia era comunque più che soddisfacente. Non avevo e non avrei mai più visto una cosa del genere. Sembrava rimpicciolito, quasi rientrato.. il pisello di un bambino. Mio cugino Ivan. Ivan, almeno, aveva tredici anni. Alzo lo sguardo per dirgli qualcosa come “ehi, ragazzone, cosa succede?” Avevo scritto di DUE colpi di scena, ricordate? Ecco il secondo: Davide piange. Il suo petto si alza e abbassa velocemente. Guarda sua moglie sotto il cazzo di Vold. Gli premo la pancia con una mano per richiamare la sua attenzione. Mi guarda. I miei occhi sorridono e gli dicono: “Hey, io sono qui…fregatene. Divertiti anche tu. Lo sapevi che l’avremmo scopata, dai. Va bene, stai scoprendo che la tua donna è un po’ troia; bellissimo, no? Cosa c’e di male? Guarda cosa le sta facendo vold…puoi farmelo anche tu. Vieni spostiamoci sul divano. Scuote la testa, come se davvero avesse capito. Torna a guardare sua moglie montata. E piange, diocristo. Piange! Mi alzo in piedi, la guardo anche io, cercando di resuscitare, muovendo la mano, quel pisellino, più mogio del suo padrone. In bocca il cazzo molle non lo prendo, mi dispiace. Ma proprio mai nella vita. Se c’è una cosa che mi fa schifo è quella. Ti faccio quello che vuoi ma voglio trovarti pronto. Davide non è lì. Starà rivivendo il loro primo bacio? il “si” davanti al prete? Il viaggio di nozze? In questi giorni, sono argomenti che sto affrontando - via MP - con alcuni di voi che vorrebbero presentarmi la loro donna. Vold non c’è più e io in tre non faccio niente, lo sapete. Dovrete cercarvi un’altra coppia per andare a caccia di fantasie. Ma a tutti dico: “Occhio a cosa desideri”. Il desiderio potrebbe avverarsi e non avere l’aspetto che vi eravate immaginati. Non siamo tutti uguali. Soprattutto, non Siamo TUTTE uguali. È come chiedere al genio della lampada la vita eterna. Gli sfreghi un po’ il cazzo e lui ti esaudisce. Sembra una figata…ma se la domanda è posta male ecco che invecchierai in eterno, sempre più debole, malato, dolorante…senza poter neppure morire. Gli chiedi di avere la donna più bella del mondo? Va bene, eccotela…lma poi te la devi tenere. Non posso averne la certezza ma ho il sospetto che la donna più bella del mondo, sia anche una cagacazzi da leggenda. Inoltre dovrai mantenerla. Crederai mica di cavartela con hamburger e patatine quando stai con la donna più bella del mondo. Chef stellati tutte le sere, caro mio. Per non dire delle corna che ti piazzerà ogni volta che ti distrai, senza nemmeno poterti scopare in cambio qualche Stefania. Bella fregatura. Conduco Davide sul divano, tenendolo per il cazzo…anzi, per il pisellino. Girando intorno al tavolo riesco a incrociare gli occhi di Vold. Gli indico il cazzetto nella mia mano per fargli capire la situazione e che forse è meglio mollare il colpo. Figuriamoci. Quello è un tamburo…anzi, l’intera batteria di Keith Moon. Se comincia una cosa la finisce. Dovevano pensarci prima. Ci lasciamo cadere sul divano. Sbuffo. Sono abbastanza seccata. Sono anche l’unica completamente nuda. Davide si guarda le scarpe. Smetto anche di toccarlo. È chiaro che è inutile. Stavolta, perfino l’elesega può niente. Le facce dei due sposini sono ora una di fronte all’altra, stessa altezza. Si guardano. Stefania sorride, raggiante d’odio purissimo; emette fulmini. La trovo bellissima. Cosa ci fa con questo coglione? Mistero. Noi donne abbiamo una capacità tutta nostra di accompagnarci ai babbei. A qualche livello sta incolpando Davide della situazione. Lo ritiene responsabile di quello che sta accadendo. Chissà da quanti anni lui la martellava per provare questa esperienza. Sarà anche vero che il regista è lui…ma, cocca, il cazzo del mio Vold stai continuando a prenderlo, eh. Ti basterebbe spostare appena il culo di lato, per sganciarti. Continui solo per punire tuo marito? Pedagogia applicata? Fai la brava, su. Anzi, ora che vede suo marito sembra scatenata. Altro che sganciarsi. È tutta un “Continua”, “Ancora”, “Dammelo più forte”. Quando il repertorio arriva a “Dimmi che sono la tua troia”, il mio malumore è sbollito e sciolto dal senso dell’umorismo. Lo abbiamo inventato noi donne. Per sopportarvi. D’altro canto, immaginatevi la scena e provate a dirmi che non siamo sul set di un film tragicomico. Questo poveraccio con la testa tra le mani a rimirarsi l’uccellino. Lei che dice “dimmi che sono la tua troia” con fortissimo accento piemontese. Ricordate la Magda di Carlo verdone? Uguale. Vold non le dice “troia” ma sono quasi certa gli sia scappato un “grunf”. Di sicuro ha aumentato ancora il ritmo. Io lì davanti, tutta nuda con le braccia incrociate tipo umarell che guarda i lavori pubblici…quasi quasi mi metto a chiamare il tempo, come il timoniere nel canottaggio. Le chiappe di Stefania fanno “sciaff” ad ogni colpo. E poi…e poi ecco il culmine dell’inverno dello scontento di Davide. Stefania gode. Qualche urlettino, si tende tutta e poi grida “arrivooooooo”. Non “vengo”, “arrivo”. Mi mordo la lingua per non fare battute sceme. Nei giorni successivi si sarebbe aperto un dibattito, tra me e Vold, su quell’orgasmo. Vero o finto? Penso alla famosa scena di “Harry ti presento Sally, naturalmente. Penso anche che il tipo che prendesse per buona una pantomima come quella di Meg Ryan, dovrebbe essere incoronato “Re dei Gonzi”. Vold però insiste: “glielo ho sentito nella figa, l’orgasmo”. Altro momento comico poco dopo, quando girando la testa più che può verso Voldemort, Stefania gli dice “Voglio la sprizza”. La sprizza? E come la vuoi? 4 stagioni o capricciosa? Vold, invece evidentemente capisce. Vantaggi dell’essere vecchi. Le chiede di girarsi sulla schiena. Si strappa via il preservativo con gesto plateale, le appoggia il cazzo sulla pelosetta, comincia a sfregarglielo sul clitoride, senza mani… e dopo venti secondi…ecco il primo schizzo. Il secondo, il terzo. Poi un quarto. Brutto stronzo, con me massimo tre e spesso solo due. Quando arriva il quinto sto per mandarlo affanculo. Anche perchè a questo punto, la sceneggiatura prevederebbe un mio intervento a leccare la sborra - ah, no, già…la “sprizza” - dalla pancia della puttanella. Direi che oggi non è il caso. Vold si abbandona su di lei e sullo sperma appena emesso, già freddo. C’e tempo per un ultimo sfregio all’umore di Davide: le infila la lngua in bocca. Poi si solleva e già si guarda intorno per cercare i suoi slip. Stefania è seduta sul tavolo. Si copre il volto con entrambe le mani. Se si mette a dire “Oddio, cosa ho fatto” giuro che le sparo. Non le sparo.
Mi rivesto anche io. Rinuncio a una qualche frase cinematografica, tipo “Domani è un altro giorno”. Dico invece “Ci vediamo domani in spiaggia”. Però non li avremmo visti “domani” in spiaggia. Nè i domani successivi. Non ne avremmo mai più saputo niente. Salutiamo e guadagniamo la porta. Uscendo, artiglio la bottiglia di Falanghina, dimenticata su una mensola. Vold , che ha una massima per tutto, definisce “cornuto” colui che ci ripensa. Ho l’impressione che Davide sarebbe allora rimasto cornuto moooolto a lungo.
Rientriamo in campeggio. Il bastardo è pure ingrugnito. Lo so che gli piaceva il musetto di Stefania…lo so che voleva seminare anche un po’ lì. Cosa dovrei dire allora io che non ho fatto niente?
Quando si mette carponi per entrare nella quechua, gli assesto un calcio in culo. “Entra pirlone…te lo faccio io il tuo pompino. Ancora!”
Di guardia all’ingresso, il cane Giorgio se la sghignazza.
Ecco, fine della storia.
Invece di dormire ho finito di scriverla.
Sveglia alle 2.30, partenza alle tre. Tutta una tirata.
Vestitino leggero, senza mutandine.
Per le tre al massimo sarò così.
Viva le vacanze.
Buon viaggio, buona abbronzatura e buon divertimento. Qui mi hai fatto sorridere più che eccitare. Ci sta!! Grazie, sorridere serve tanto
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