CAPITOLO: L’ULTIMO DELL’ANNO. SECONDA PARTE
Giada entrò In una stanza alla fine del corridoio
Mi voltai diverse volte per vedere se qualcuno mi avesse visto
Poi sicuro che ero solo, entrai
Giada era in piedi leggermente appoggiata di schiena al muro
Le braccia erano dietro la schiena
Mi avvicinai lentamente
Ero davanti a lei
Mi appoggiai con tutto il corpo sul suo
Rimasi però distante con la testa
Si sentivano soltanto i nostri respiri
Il mio cuore sembrava esplodere
Mi ero sentito così con la cugina la prima volta
Una bellezza folgorante
La baciai sul collo dolcemente
Fece un sospiro profondo
A: se svengo mi fai la respirazione bocca a bocca?
Fece un gran sorriso
G: certamente, ma continuerò a fartela anche quando ti sarai ripreso
La baciai delicatamente sulla bocca
Piccoli bacetti tutto attorno
Cazzo, sembravamo alle prime armi
Ma era bellissimo
Ricordo ancora il suo profumo alla vaniglia e il rossetto di fragola
Avanzò lentamente con il corpo, fino a che non mi ritrovai seduto su una vecchia sedia impagliata
Giada si mise a cavalcioni sopra di me, continuando a baciarmi
Mi ritrovai davanti a quelle tette immense.
Presi un bottone in mano e la guardai
Ancora un sorriso di approvazione
Le sbottonai la camicia velata
Finalmente avevo per le mani quelle tette così meravigliose
Affondai subito la bocca su ognuno dei capezzoli
Intanto Giada si muoveva delicatamente con il culo, attaccato al mio pacco.
L’erezione era fortissima
Avevo una voglia matta
Udimmo qualcuno alla porta
“Giada, Giadaa! “
Era la voce del prof
Giada si rivestì velocemente
Il suo volto cambiò all’istante
A: cazzo, non te ne andare, ho una voglia matta di te
G: anche io. Ti penso sempre. Non faccio altro da giorni
A: ti esibisci?
G: si ma mentre lo faccio pensa a controllare la tua ragazza
Credo che il prof, voglia approfittare che tu guardi il mio spettacolo per scopare con Laura.
Prima di andare la presi ancora e l’abbracciai
Questa volta serrai le mani sulle chiappe marmoree
Lei fece altrettanto e poi mi palpò il pacco
A: rimani ho troppa voglia di te
G: anche io ho tanta voglia, ma lui mi ammazza se ci trova insieme
Rimasi ancora dentro la stanza, mentre lei raggiungeva il palco
Volevo andare a vedere quello spettacolo di donna, ma la sua dritta sul prof mi fece desistere
Presi Laura con me e mi appartai in una stanza che faceva da privè vip
Scambiammo qualche parola con altra gente
Notai che il prof stava proprio in mezzo tra noi e lo spettacolo di Giada
Era piuttosto nervoso
Probabile si aspettasse che mi muovessi verso lo spettacolo
Ma lo fregai, stando appiccicato a Laura
Rinunciò dopo poco, così mi avvicinai al vetro che separava il pubblico e Giada
Era in ginocchio con sotto il mento una specie di scodella
Alcuni ragazzi erano entrati e gli schizzavano addosso
Quello che lei non riusciva a bere o che rimaneva appiccicato al suo corpo , finiva nella scodella.
Ma era alla fine del suo spettacolo.
Per colpa dello stronzo mi ero perso tutto
Laura mi avvertì che era arrivato il suo momento
Fu accompagnata in camera da altre due ragazze
R mi raggiunse e mi fece accomodare in prima fila nella stanza enorme adibita a piccolo teatro
La sala era gremita
Credo ci sia stata una cinquantina di persone a sedere, e diverse in piedi al lati
Sul palco un seggiolone gigante in larghezza e da un lato un lettino
Intanto per ingannare l’attesa una manciata di ragazze intrattenevano il pubblico andando a farsi palpare, ma con un paio di buttafuori che controllavano che non si esagerasse
D’altronde dovevano esagerare con Laura
Quando fece la comparsa sul palco, iniziarono i fischi di approvazione.
Sembrava di essere allo stadio
R era seduto su una cassapanca che leggeva il giornale
Laura entrò con un pannolino da bambini addosso e un ciuccio
R l’accomodò sul seggiolone
Poi iniziò lo spettacolo
Laura sputò il ciuccio per terra
L: mi è cascato il ciuccio papà
R: non si può è sporco
Ma non c’è acqua
Ci vuole un ciuccio nuovo
Si avvicinò e mise il cazzo in bocca a Laura
R: succhia bambina mia, questo è un ciuccio particolare
Laura succhiava divinamente
Il pubblico si stava scaldando parecchio
Alcuni non riuscivano a stare fermi e si alzarono
Molti, compreso il professore che come me in prima fila,ma distante, si toccava davanti
Dopo un paio di minuti, R uscì dal palco e chiese se qualcuno voleva sostituirlo nel mentre doveva preparare il pranzo a Laura
Ci fu un autentica ovazione tra il pubblico
I bodyguard fecero parecchia fatica a contenere l’entusiasmo
Laura ne chiamò quattro tutti insieme
Si disposero tutto intorno a lei
Li spompinava a turno, mentre alcuni di loro allungavano le mani sulle tette
Uno in particolare tentò subito di mettere le mani dentro il pannolino, ma fu fermato subito e spedito in platea
Fu sostituito da un altro uomo
I ragazzi a turno prendevano la testa di Laura e spingevano il cazzo in profondità in gola
Laura era una macchina
Partita a razzo, si applicava come una scolara
Un paio di uomini cedettero poco dopo e schizzarono sul viso di Laurina
I ragazzi più giovani durarono ancora qualche minuto in più, fintanto che Laura decise di aumentare il ritmo tra bocca e mano
Vennero copiosamente in varie parti del corpo
La sceneggiata continuò e mentre R fece ritorno sul palco, io incrociai lo sguardo di Laura
Lèssi il suo labiale “ ho voglia di cazzo”
Da lì a poco sarebbe stata accontentata
L: papà ho fame
R: ora papà ti da la pappa
Una pappa con tante proteine
Un inserviente passò tra il pubblico con la scodella in mano dello spettacolo precedente
Per metà era riempito delle sborrate che Giada aveva lasciato
La gente era eccitata
R tirò fuori un biberon, lo apri e travasò il liquido seminale dentro
Si riempi per una buona metà
Laura se lo pappó pian piano
Il pubblico si scaldò sempre di più
Notai il professore fare una smorfia
La mano era dentro i pantaloni e si stava segando
Le parole che volarono furono pesissime
Lei rispondeva con un grande sorriso
Laura svitò il tappo del biberon e il rimanente sperma fu colato sulle tette
R: no no, sei stata cattiva, devi mangiare tutta la pappa
L: papà è finita
R: chi vuole rifornire la mia piccina?
Almeno una decina di persone si fecero avanti
Si era create tre piccole file
R: mi raccomando ragazzi, solo in bocca alla mia piccina
Mentre Laura lavorava con maestria quella decina di cazzi uno ad uno
R mi chiamò al lato del palco.
Era in compagnia di tre signori un po’ attempati
R: questi signori sarebbero interessati a Laura nei privè durante la notte
Pagano bene se gli dici di sì
Mi avvicinai a loro
A: non vogliamo soldi
Se lei è disponibile possiamo metterci d’accordo
Se a lei non va non se ne fa di niente
Stanotte è lei che decide
Laura non lo fa per soldi
Lo fa perché gli va
Intanto la troietta stava facendo scorpacciata di sperma
Mi si avvicinò un tizio e mi disse qualcosa tipo che Laura poteva avere un futuro nel porno amatoriale.
Il ruolo consisteva nel tenere eccitati sessualmente gli attori mentre c’erano le pause delle scene
Mi ricordai di aver visto qualcosa di simile in qualche vhs a noleggio nei dietro le quinte
Praticamente doveva spompinare l’attori per far sì che fossero pronti per le scene successive
Non lo mandai in quel paese subito
Anzi, passai al contrattacco
A: caro amico la stai sottovalutando
Non è brava solo con la bocca
Se ti metti seduto e ti godi lo spettacolo vedrai che mi chiederai un altro tipo di ruolo per lei.
R fece cenno di stoppare la gente in fila
Su dieci persone almeno otto schizzarono in gola a Laura
Ci fu un attimo di pausa
Mi avvicinai a Laura
A: come stai?
L: avrei spompinato tutta la stanza
Ho veramente voglia di cazzo
Ho la fica gonfia e bagnata
A: hai visto qualcuno che ti piace?
L: si, non vedo l’ora di averli dentro
Grazie per aver esaudito il mio sogno
Ho visto tante ragazze carine, perché non ti butti e ti fai qualche chiavata anche tu?
A: lo farò non ti preoccupare, ma ora devo stare attento a te
Tra poco entrerai in un sogno lunghissimo
Stava per iniziare la seconda parte…