Esperienza reale Racconto di fantasia Sofia e l'artista di strada

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Shamoan

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Io voto per usare veramente l'hashtag #ebbastacosterichiestefoto ogni volta che succede 😁😁
bel racconto lapiccolaC
Ve lo appoggio ad entrambi, riguardo l'hashtag 🤣🤣🤣
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E perché non nuda?
Lo dovrebbe fare perché sei fico, immagino…

#ebbastacosterichiestefoto
Fate solo incazzare la gente.
Fossi @lapiccolaC , smetterei di scrivere dando la colpa a quelli come voi.
Come hanno fatto tanti prima di lei, non sarebbe una novità, purtroppo...
 
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lapiccolaC

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CAPITOLO 12

Spalanco gli occhi incredula, sobbalzando sul divanetto. Non riesco a credere che voglia farlo veramente, e mi prende un attacco d'ansia.
"Ecco... così..." balbetta lui, avvicinandomi l'ennesimo di quei dischetti, e andando a applicarmelo sul seno destro. Sento i suoi pollici non perdere occasione di premere leggermente, facendo aderire l'adesivo alla pelle, ed è una sensazione fastidiosa. Passi anche ventre e torace, ma il seno di una donna è una zona estremamente sensibile, soprattutto viste le sue intenzioni, e mi chiedo se sia proprio necessario attaccarmi uno di quegli affari proprio li.
Mi faccio coraggio e volto lo sguardo, cercando il suo con l'intento di chiedere spiegazioni, vista la mia impossibilità di domandare direttamente. Oriano è in un bagno di sudore, e mentre volto lo sguardo è intento a passarsi nuovamente il fazzoletto sul viso, sulla fronte e sulla bocca. Sento addirittura l'olezzo del suo sudore, rimarcato dagli aloni sotto le maniche della camicia ingiallita.
Mi accarezza la fronte, dicendomi che stavo andando benissimo, e che non avrebbe mai pensato saremmo arrivati a quel punto. "Ancora uno, e poi direi... che possono bastare..." mi dice, accarezzandomi la fronte con una mano, e staccando l'ultimo dischetto dal foglio di supporto con l'altra. Appena sento il suono plastico del foglio non riesco a trattenere un lieve gemito, alzando lo sguardo verso il soffitto per evitare l'imbarazzo del contatto visivo con Oriano.
"Sofia... per favore, è già difficile così..." riprende, maneggiando il dischetto con entrambe le mani; "...So che qui potrebbe darti un po' fastidio, ma...", applicandomi con le mani tremanti quell'ultimo affare sul seno sinistro, stavolta direttamente sul capezzolo. Sono nel pallone più totale, mentre avverto la palese e marcata eccitazione di Oriano nell'attaccarmi al seno quell'affare; mi prende un attacco d'ansia, anche perché ho pensato subito che sicuramente mi avrebbe fatto male.
"Splendida..." commenta, vedendomi in quello stato, per poi accarezzarmi di nuovo la fronte con la mano sudata. Deglutisco nervosamente, mentre l'aria pesante e l'atmosfera surreale e silenziosa è interrotta solo dal mio respiro. "Ora, mentre collego gli elettrodi a questo generatore, ti spiego brevemente cosa faremo... va bene, piccola?"; così dicendo prende in mano la macchinetta bianca, sbrogliando in qualche modo la fitta rete di cavetti di gomma, e cominciando a collegarne le estremità ai dischetti applicati sul mio corpo.
"Dunque, ci sono 12 elettrodi totali... di cui noi, per adesso, ne useremo solo la metà, come puoi vedere...", comincia a spiegarmi, collegando alla macchinetta bianca i dischetti applicati sui miei fianchi; "Qui servono per farti sobbalzare un po'... spero che tu non soffra particolarmente il solletico", commenta con un fastidioso sorriso stampato in faccia; "Questi sui polmoncini te li ho messi per aggiungere un pochino di difficoltà..." prosegue, attaccando quelli postimi sul torace; "Ti impediranno di riprendere fiato troppo facilmente... altrimenti che gusto c'è?" chiede ironicamente, prestando attenzione ad ogni mia smorfia.
Comincio a sudare freddo, facendo fatica a rimanere ferma; Oriano sembra stia facendo di tutto per mettermi a disagio e instillarmi paura in modo molto sottile, come se già non fossi già abbastanza tesa e agitata. Più che una cosa artistica, quello mi sembrava un vero e proprio gioco erotico, al quale peraltro non avevo chiesto di partecipare. Mi sento immobilizzata, non tanto fisicamente quanto mentalmente; non riesco a reagire. Nemmeno quando Oriano, inizia a collegarmi gli elettrodi applicati al seno; "Beh... qui un leggero pizzicorino lo sentirai, piccolina... soprattutto qui, sulla bella coroncina rosea..." commenta fastidiosamente, riferendosi al disco applicatomi sull'aureola del seno sinistro. Sapevo che mi li mi avrebbe fatto male, e la sola idea mi terrorizza. "Ma capirai che non potevo astenermi, di fronte a questi splendidi seni..."; Oriano sta portando l'asticella della mia sopportazione a livelli altissimi, e passa lo sguardo su tutto il mio corpo, per poi cadere con gli occhi sul ventre.
"A questo punto non c'è più bisogno di fare la timida..." mi dice guardandomi negli occhi, e appoggiandomi le mani sui fianchi. "Cosa dici?..." sussurra facendo scivolare le dita fino all'elastico laterale del perizoma azzurro. "Togliamo le mutandine?" mi domanda, tirando leggermente l'elastico dell'intimo verso il basso. Sobbalzo sul divanetto, lanciandogli un'occhiata di fuoco e degli improperi soffocati dal nastro sulla bocca, facendogli intendere di non azzardarsi a proseguire oltre. Lui ridacchia in modo sarcastico, indifferente alla mia reazione. "Tranquilla, mia cara... non ti metterò un altro elettrodo su una zona delicata come questa..." dice con tono rassicurante; "D'altro canto, per cruccio mio...", aggiunge, riprendendo con il movimento; "Preferisco che tu sia completamente nuda, mentre riceverai gli impulsi". Faccio un grosso sospiro; sentivo che non si sarebbe arreso fino al raggiungimento del suo risultato, e proseguire in quella lotta mi avrebbe sfiancata. "Lasciami..." riprende sorridendo fastidiosamente; "Lasciami continuare..." insistendo con il pizzicarmi l'elastico, e tirandolo verso il basso. Lascio passare qualche istante, prima di sollevare leggermente il bacino, per consentirgli di proseguire. Incredulo, Oriano cede ad un tremolio incontrollato; "Bene... così..." bisbiglia tra sé e sé, facendomi lentamente scivolare le mutandine lungo i glutei, e portandole all'altezza delle cosce.
"Brava bambina..." esclama incredulo, mentre serro le gambe il più possibile, cercando di preservare quel minimo di intimità che mi è rimasta e alla quale mi aggrappo con tutte le mie forze, mentre sento che Oriano me le porta fino alle ginocchia, per poi sfilarmele completamente. "E' un vero spettacolo poterti ammirare così..." commenta, riaccomodandosi sulla seggiola di fronte a me, e appoggiandomi una mano sulla coscia; "... addirittura... senza mutandine... completamente nuda...". Sento il cuore battermi all'impazzata, e il mio respiro è più irregolare che mai; volto ancora la testa dall'altra parte, verso lo schienale del divanetto, mentre sento Oriano trafficare con la macchinetta bianca.
"Cosa dici... possiamo cominciare?" mi domanda, mentre sento il "bip" acustico dell'apparecchio elettronico dare il primo segno di vita.
Non so cosa aspettarmi, e cerco solamente di respirare, nonostante la tensione accumulata. "Quando ti arriveranno gli impulsi elettrici non fare movimenti bruschi, d'accordo?". Giro lo sguardo verso il soffitto, nella vana illusione di prendere aria più facilmente. "Ci sono ben 10 livelli di intensità... ma non preoccuparti, mia dolce Sofia...", prosegue, maneggiando dei comandi, seguiti da altrettanti segnali acustici; "... Essendo la tua prima volta... cominciamo dalla scala più bassa...".

... continua...
 

Luke Carter

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@lapiccolaC per curiosità posso chiederti una foto del dipinto che ti ha ipnotizzata?

Sono veramente stupito dal fatto che un'immagine, per quanto evocativa, possa colpire così tanto una persona da portarla nella situazione che stai descrivendo...
 

frangy

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CAPITOLO 12

Spalanco gli occhi incredula, sobbalzando sul divanetto. Non riesco a credere che voglia farlo veramente, e mi prende un attacco d'ansia.
"Ecco... così..." balbetta lui, avvicinandomi l'ennesimo di quei dischetti, e andando a applicarmelo sul seno destro. Sento i suoi pollici non perdere occasione di premere leggermente, facendo aderire l'adesivo alla pelle, ed è una sensazione fastidiosa. Passi anche ventre e torace, ma il seno di una donna è una zona estremamente sensibile, soprattutto viste le sue intenzioni, e mi chiedo se sia proprio necessario attaccarmi uno di quegli affari proprio li.
Mi faccio coraggio e volto lo sguardo, cercando il suo con l'intento di chiedere spiegazioni, vista la mia impossibilità di domandare direttamente. Oriano è in un bagno di sudore, e mentre volto lo sguardo è intento a passarsi nuovamente il fazzoletto sul viso, sulla fronte e sulla bocca. Sento addirittura l'olezzo del suo sudore, rimarcato dagli aloni sotto le maniche della camicia ingiallita.
Mi accarezza la fronte, dicendomi che stavo andando benissimo, e che non avrebbe mai pensato saremmo arrivati a quel punto. "Ancora uno, e poi direi... che possono bastare..." mi dice, accarezzandomi la fronte con una mano, e staccando l'ultimo dischetto dal foglio di supporto con l'altra. Appena sento il suono plastico del foglio non riesco a trattenere un lieve gemito, alzando lo sguardo verso il soffitto per evitare l'imbarazzo del contatto visivo con Oriano.
"Sofia... per favore, è già difficile così..." riprende, maneggiando il dischetto con entrambe le mani; "...So che qui potrebbe darti un po' fastidio, ma...", applicandomi con le mani tremanti quell'ultimo affare sul seno sinistro, stavolta direttamente sul capezzolo. Sono nel pallone più totale, mentre avverto la palese e marcata eccitazione di Oriano nell'attaccarmi al seno quell'affare; mi prende un attacco d'ansia, anche perché ho pensato subito che sicuramente mi avrebbe fatto male.
"Splendida..." commenta, vedendomi in quello stato, per poi accarezzarmi di nuovo la fronte con la mano sudata. Deglutisco nervosamente, mentre l'aria pesante e l'atmosfera surreale e silenziosa è interrotta solo dal mio respiro. "Ora, mentre collego gli elettrodi a questo generatore, ti spiego brevemente cosa faremo... va bene, piccola?"; così dicendo prende in mano la macchinetta bianca, sbrogliando in qualche modo la fitta rete di cavetti di gomma, e cominciando a collegarne le estremità ai dischetti applicati sul mio corpo.
"Dunque, ci sono 12 elettrodi totali... di cui noi, per adesso, ne useremo solo la metà, come puoi vedere...", comincia a spiegarmi, collegando alla macchinetta bianca i dischetti applicati sui miei fianchi; "Qui servono per farti sobbalzare un po'... spero che tu non soffra particolarmente il solletico", commenta con un fastidioso sorriso stampato in faccia; "Questi sui polmoncini te li ho messi per aggiungere un pochino di difficoltà..." prosegue, attaccando quelli postimi sul torace; "Ti impediranno di riprendere fiato troppo facilmente... altrimenti che gusto c'è?" chiede ironicamente, prestando attenzione ad ogni mia smorfia.
Comincio a sudare freddo, facendo fatica a rimanere ferma; Oriano sembra stia facendo di tutto per mettermi a disagio e instillarmi paura in modo molto sottile, come se già non fossi già abbastanza tesa e agitata. Più che una cosa artistica, quello mi sembrava un vero e proprio gioco erotico, al quale peraltro non avevo chiesto di partecipare. Mi sento immobilizzata, non tanto fisicamente quanto mentalmente; non riesco a reagire. Nemmeno quando Oriano, inizia a collegarmi gli elettrodi applicati al seno; "Beh... qui un leggero pizzicorino lo sentirai, piccolina... soprattutto qui, sulla bella coroncina rosea..." commenta fastidiosamente, riferendosi al disco applicatomi sull'aureola del seno sinistro. Sapevo che mi li mi avrebbe fatto male, e la sola idea mi terrorizza. "Ma capirai che non potevo astenermi, di fronte a questi splendidi seni..."; Oriano sta portando l'asticella della mia sopportazione a livelli altissimi, e passa lo sguardo su tutto il mio corpo, per poi cadere con gli occhi sul ventre.
"A questo punto non c'è più bisogno di fare la timida..." mi dice guardandomi negli occhi, e appoggiandomi le mani sui fianchi. "Cosa dici?..." sussurra facendo scivolare le dita fino all'elastico laterale del perizoma azzurro. "Togliamo le mutandine?" mi domanda, tirando leggermente l'elastico dell'intimo verso il basso. Sobbalzo sul divanetto, lanciandogli un'occhiata di fuoco e degli improperi soffocati dal nastro sulla bocca, facendogli intendere di non azzardarsi a proseguire oltre. Lui ridacchia in modo sarcastico, indifferente alla mia reazione. "Tranquilla, mia cara... non ti metterò un altro elettrodo su una zona delicata come questa..." dice con tono rassicurante; "D'altro canto, per cruccio mio...", aggiunge, riprendendo con il movimento; "Preferisco che tu sia completamente nuda, mentre riceverai gli impulsi". Faccio un grosso sospiro; sentivo che non si sarebbe arreso fino al raggiungimento del suo risultato, e proseguire in quella lotta mi avrebbe sfiancata. "Lasciami..." riprende sorridendo fastidiosamente; "Lasciami continuare..." insistendo con il pizzicarmi l'elastico, e tirandolo verso il basso. Lascio passare qualche istante, prima di sollevare leggermente il bacino, per consentirgli di proseguire. Incredulo, Oriano cede ad un tremolio incontrollato; "Bene... così..." bisbiglia tra sé e sé, facendomi lentamente scivolare le mutandine lungo i glutei, e portandole all'altezza delle cosce.
"Brava bambina..." esclama incredulo, mentre serro le gambe il più possibile, cercando di preservare quel minimo di intimità che mi è rimasta e alla quale mi aggrappo con tutte le mie forze, mentre sento che Oriano me le porta fino alle ginocchia, per poi sfilarmele completamente. "E' un vero spettacolo poterti ammirare così..." commenta, riaccomodandosi sulla seggiola di fronte a me, e appoggiandomi una mano sulla coscia; "... addirittura... senza mutandine... completamente nuda...". Sento il cuore battermi all'impazzata, e il mio respiro è più irregolare che mai; volto ancora la testa dall'altra parte, verso lo schienale del divanetto, mentre sento Oriano trafficare con la macchinetta bianca.
"Cosa dici... possiamo cominciare?" mi domanda, mentre sento il "bip" acustico dell'apparecchio elettronico dare il primo segno di vita.
Non so cosa aspettarmi, e cerco solamente di respirare, nonostante la tensione accumulata. "Quando ti arriveranno gli impulsi elettrici non fare movimenti bruschi, d'accordo?". Giro lo sguardo verso il soffitto, nella vana illusione di prendere aria più facilmente. "Ci sono ben 10 livelli di intensità... ma non preoccuparti, mia dolce Sofia...", prosegue, maneggiando dei comandi, seguiti da altrettanti segnali acustici; "... Essendo la tua prima volta... cominciamo dalla scala più bassa...".

... continua...
sempre più convinto del mio giudizio precedente !!!! Comunque c@@@o come scrivi bene :love::love::love:
 

DoubleDuck

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Così mi farà impazzire questo racconto, è chiaro che ci saranno altissimi momenti di calore oltre il fatto delle finestre chiuse ma per i prossimi probabili elettrodi che Oriano ha da giocare
 
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lapiccolaC

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CAPITOLO 13

Sento il freddo suono acustico di un tasto della macchinetta, e un istante dopo mi arrivano gli impulsi. Una pioggia di impulsi elettrici scaricarsi sul mio corpo, contemporaneamente, a intervalli regolari di circa un secondo. Sono come punture che provocano un dolore acuto e improvviso, che sparisce subito dopo, per poi tornare all'impulso successivo. Mi fanno male, soprattutto quelli sul seno. Sento il mio corpo sobbalzare ad ogni scossa, e mi manca il respiro. Mi sento una vera e propria cavia da laboratorio; ad ogni scossa mi esce spontaneamente un gemito, soffocato dal nastro sopra le labbra, che si mescola ai cigolii del divanetto ligneo. Quei pochi secondi mi paiono un'eternità, e sembrano non finire mai.
Dopo qualche istante, finalmente, sento un suono proveniente dalla macchinetta, e gli impulsi cessano all'improvviso. Sono sconvolta.
"Splendida!", esclama Oriano, pieno di entusiasmo e soddisfazione; "Sei stata splendida, Sofia!", mentre io non riesco a fare altro che cercare di riprendere fiato, con profondi respiri; mi sembra di aver corso per lunghissimi chilometri, e sento i polmoni farmi male ogni volta che provo a riempirli di aria. Mi viene da piangere, e vorrei scappare da lì immediatamente, ma mi mancano le forze; mi sento sfinita e svuotata, come se quei pochi secondi fossero stati un'ora di corsa sotto il sole.
"Avrei voluto guardarti per ore, piccolina..." esclama poi Oriano, mettendomi una mano sul ventre e seguendomi il respiro. "Brava, così.. riprendi fiato..." ripete più volte, mentre la stanza è satura dei miei deboli gemiti e del mio respiro affaticato. Giro il volto guardando Oriano, come a supplicarlo di togliermi quegli affari e slegarmi subito da li, ma non riesco a fare altro se non cercare di recuperare quell'aria che mi era stata tolta.
"Aspetta, aspetta... torno subito..." dichiara Oriano, alzandosi e dirigendosi fuori dalla stanza. Provo a fare dei respiri profondi, ma mi si bloccano a metà a causa del dolore; è come se mi venisse una profonda fitta ai polmoni non appena provo a inspirare profondamente, e sono costretta a fare tanti piccoli sospiri per compensare la mancanza di ossigeno. E' una sensazione orribile, fastidiosa. Raccolgo le forze, per provare a dirgli di slegarmi da quel divanetto, e di lasciarmi andare subito, ma non riesco a fare altro che dibattermi inutilmente, e lo sconforto comincia a farsi largo in me.
Oriano rientra e torna a sedersi, con una pezzuola bagnata che si affretta a passarmi sulla fronte. "Sei andata benissimo, brava" commenta soddisfatto, come se avesse raggiunto un importante traguardo. "Ecco... bagnamo un po'... ti darà sollievo...", prosegue, andando a passarmi la pezzuola su tutto il corpo, tamponando in corrispondenza dei punti sui quali ho adesi gli elettrodi. Ovviamente lo sento soffermarsi con particolare cura sul seno, ma sono talmente sfinita e concentrata sulla respirazione da non riuscire a reagire.
"Questo era solo un assaggio, piccola mia..." proclama poi, finendo di passarmi la pezzuola, e lasciandola cade a terra; "Un assaggio di pochi secondi e al livello di intensità alla scala 1...", prosegue, spostandomi una ciocca di capelli, con i miei gemiti ancora a far da sfondo a quella spiegazione. "Un giorno potremmo arrivare alla 5, e magari far durare la sessione un minuto intero, che ne dici?" aggiunge, compiaciuto.
Mi prende un colpo, e lo guardo spaventata sbarrando gli occhi. "Non vedo l'ora, mia cara... ma intanto dimmi, dopo questa prima sessione... come ti senti?", domanda compiaciuto. Sospiro rassegnata, e giro ancora la testa dalla parte opposta per non fargli leggere la mia tensione, ma sono terrorizzata dall'idea che voglia di nuovo sottopormi a quella tortura perversa, e stavolta non riesco a trattenere due lacrime. "...Interessante..." commenta lui, soddisfatto, recuperando da terra una tavoletta con la matita, e mettendosi comodo riprende a disegnare.
"Mentre recuperi le forze, mi do da fare con un altro bozzetto... tu non badare a me, e pensa a riprenderti, va bene?". Oriano è un folle; mi parla con modi affettuosi e gentili, totalmente in contrasto con quello che invece mi sta facendo. Mi sento affranta e rassegnata; mi sono cacciata in un guaio da cui non so come uscirne, e ho tanta paura. Quell'uomo che sembrava solo un eccentrico artista si sta rivelando essere un pericoloso vecchio perverso. Mi terrorizza l'idea che possa farmi del male, ora che sono nuda e senza forze.
Dopo qualche minuto sento che finalmente inizio a respirare quasi normalmente, ma la sola idea di rimanere li dentro ancora altro tempo mi mette un'angoscia indescrivibile.
Oriano appoggia la tavoletta e la matita al pavimento, volgendo sorridente lo sguardo verso di me. "Allora, vediamo un po'...", commenta soddisfatto, andando a controllare lo stato degli elettrodi ancora attaccati al mio corpo. "Vediamo se sono ancora tutti ben adesi, oppure se... hanno bisogno...", controllandoli tutti, uno per volta. Mi prende un altro attacco d'ansia; perché questo controllo? cos'ha in mente ancora?
"Bene... molto bene, mia cara..." esclama soddisfatto, per poi accarezzarmi ancora la fronte. Giro la testa, guardandolo negli occhi sperando di suscitare in lui una qualche sorta di pietà. "Hai capito che tra poco riprenderemo con un'altra sessione, bambina mia?" mi chiede, accarezzandomi quindi il viso. Lascio passare qualche istante, e gli faccio un leggero cenno di sì con la testa. "E hai paura?..." aggiunge, con voce tremante. Lo guardo facendogli un altro cenno con la testa, mentre altre due lacrime mi rigano il viso.
"Molto bene..." commenta lui, soddisfatto. Guardo il soffitto nel vuoto preparandomi a ciò che ho capito essere solo un crudele gioco sadico, quando Oriano riprende in mano la macchinetta. Appena sento i bip acustici capisco che sta per ricominciare per davvero, e cedo ad un tremolio incontrollato e gemiti di tensione. "Su, su, piccolina..." esorta lui compiaciuto. "Sei una ragazza giovane e sana, e il tuo corpo è così in forma... sono sicuro che saprai resistere senza troppi problemi ad un'altra sessione..." commenta trafficando con la macchinetta, pigiando i pulsanti. Il solo suono di quell'affare mi mette addosso il panico, e la stanza si riempie velocemente del suono dei miei flebili gemiti, mentre con una mano afferro il bracciolo di legno del divanetto e lo stringo, preparandomi a quel gioco perverso. Lui sorride un istante, prima di procedere; "Magari un pochino più forte, d'accordo?".

... continua...
 

ncbeo979

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Grazie per il nuovo capitolo, come altri hanno chiesto sarebbe mooolto bello poter vedere i bozzetti di ogni capitolo e poi l'opera finale... ;)
 

TheAlchemist

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Mamma mia quanta tensione! la piega presa non me l'aspettavo proprio visto che ci si sta allontanando in un certo senso dall'argomento del forum ma apprezzo molto! mi sembra di leggere un racconto horror
 

DoubleDuck

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Mi sembra di capire "correggimi se sbaglio" che ti piace farti sottometterti a giochi strani piccola
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Mi sembra di capire "correggimi se sbaglio" che ti piace farti sottometterti a giochi strani piccola
 

DoubleDuck

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Io parlavo del personaggio mica ho detto a te personalmente ti piace essere sottomessa poi se a lei non vuole dirlo è libera di scegliere mica voleva essere un obbligo
 

TheAlchemist

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Io parlavo del personaggio mica ho detto a te personalmente ti piace essere sottomessa poi se a lei non vuole dirlo è libera di scegliere mica voleva essere un obbligo
Sinceramente non mi sembra per niente che al personaggio piaccia quello che le sta succedendo... magari stiamo leggendo due racconti diversi
 

Grandel

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Jerusalem’s Lot
Sinceramente non mi sembra per niente che al personaggio piaccia quello che le sta succedendo... magari stiamo leggendo due racconti diversi
Il racconto è lo stesso ma la chiave di lettura potrebbe essere differente e solo l’autrice la può illustrare, sia nel proseguo e sia, se ha voglia, nelle pieghe del racconto stesso.
Sul fatto che a Sofia non piaccia quello che le sta accadendo non sono proprio di questa opinione neppure io....Nel complesso naturalmente non nel o nei particolari.....
Potrebbe essere anche il magnetismo di Oriano che è tanto potente, ma sicuramente una certa tendenza di Sofia pare evidente. Manca ancora la parte di piacere che Lei può o meno provare....ma la storia mi sembra ancora lunga e orse stiamo soltanto anticipando parte di quello che verrà...o che vorremmo avvenisse....
 
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