Accordo pre-matrimoniale

go.reebr.com/smartpop/ea3073cf49966c595b834b62398ee762f8dcd1b73e13426c3c6c1b18ecd90d03?userId=2e2b18c26b4f1b49e006863d1c7afab0605c89a5050590947e11bf2d48a0cac7

andromed

"Level 0"
Messaggi
124
Punteggio reazione
13
Punti
0
Ci eravamo conosciuti su di un forum dove condividevamo una passione comune per il trekking, si chiamava Elisa. Eravamo soliti scambiarci alcune informazioni e foto delle nostre escursioni e nonostante indossasse indumenti non propriamente femminili, vista la natura delle foto, sembrava davvero carina.

Spesso ci punzecchiavamo con domande ed affermazioni ammiccanti, faceva un po’ la gatta morta, nonostante sapesse perfettamente che convivevo con Antonella. Non nascondo che mi trovai spesso a fantasticare su di lei e qualche volta l’eccitazione fu tale da dovermi segare, soprattutto quando riuscì ad avere qualche sua foto in costume.

Lei stava spesso con un ragazzo del suo quartiere che le stava dietro ma che lei vedeva come amico e compagno di trekking. Sicuramente lui non era dello stesso avviso ma era fin troppo impacciato per provarci e preferiva esserle amica piuttosto che perderla.

Era da un po’ di tempo che stavamo organizzando di incontrarci. Riuscimmo ad organizzare una arrampicata sulla Vetta dell’Adamello. Il problema da superare era convincere Antonella ad ospitarla da noi per una notte, per partire la mattina presto insieme.

Avevo trascinato Antonella, Antonella, in questa passione. A lei piaceva davvero tanto ma non amava allargare il gruppo e, forse, un po’ di gelosia verso questa sconosciuta scattò in lei, per cui dovetti sudare davvero tanto per convincerla.

Visto che sarebbe venuta da sola, Antonella pensò che dovesse avere proprio la faccia tosta per non crearsi problemi di passare un paio di giorni con una coppia che tra l’altro non conosceva nemmeno.

Quel venerdì pomeriggio andai a prenderla alla stazione e quando la vidi, l’emozione, soprattutto nelle parti basse, fu davvero grande. Era davvero carina e mentre tornavamo a casa pensavo a come avrebbe reagito Antonella. Fortunatamente non fu affatto fredda, sapeva essere davvero una gran donna di casa e questo mi fece rilassare molto, anche se per pochissimo tempo.
Fatti gli onori di casa, lei si sistemò nella stanza degli ospiti e andò a farsi una doccia. Antonella stava preparando qualcosa per la cena, io ero seduto sul divano della sala da pranzo intento a verificare le ultime cose per il trekking, quando Elisa irruppe nella sala per chiedere dove fosse l’asciugacapelli. Era scalza ed aveva una asciugamano assai ridotta che a stento copriva le parti intime, ed un'altra in testa per i capelli.

Io mi alzai di scatto nella speranza che Antonella non la vedesse in quello stato. Mi precipitai in bagno, aprì il primo cassetto e le diedi l’asciugacapelli, uscì dal bagno guardandola nuovamente, lei mi ringraziò arrossendo e chiudendo la porta, mi girai e vidi Antonella.

“Ma deve proprio girare mezza nuda per casa?” disse a bassa voce

“Ma che ti prende? Quando mai sei stata così pudica? Dai rilassati.” le risposi così determinato e con convinzione che sembrò calmarsi anche lei.

Cercammo di non mangiare troppo quella sera, e soprattutto non bevemmo, dovevamo svegliarci molto presto, pertanto ci ritirammo ognuno nelle proprie stanze per riposarci, sintonizzandoci con le sveglie.

Erano verso le 2 di notte quando mi alzai per andare in bagno e quando aprì la porta vidi in penombra Elisa seduta sul cesso.

“Cazzo scusa” dissi a bassa voce

“Non ti preoccupare ho fatto” rispose Elisa che incurante della mia presenza si alzò dal water e si ricompose.

Era quasi buio e la prospettiva non aiutò a vedere molto ma, quella situazione fu davvero eccitante. Uscendo mi diede la buonanotte con un bacio sulla guancia. Non so cosa mi prese ma quando lei uscì, chiusi la porta, mi abbassai sul water per sentire l’odore della sua pipì. Stavo letteralmente perdendo la ragione, lei ci stava provando apertamente ed io ero eccitato da morire.

Svuotata la vescica, uscì dal bagno e mi rimisi a letto. Avevo il cazzo durissimo e a pochi centimetri avevo il culo di Antonella. Non offrì nessuna resistenza quando le abbassai i pantaloni e le mutandine, quel culetto bello tondo, morbido, freddo ma con un cuore così caldo ed umido. Feci scivolare il mio cazzo dentro di lei e presi a scoparla, lei mi prese le mani mettendole sotto la maglietta per toccarle le tette.

Cominciammo ad ansimare e godere insieme, Antonella pensò bene di non limitarsi, voleva proprio farsi sentire e quando arrivò esplose in un rumoroso orgasmo che mi fece venire all'istante anche a me. Una volta che la riempì per bene lei andò in bagno per svuotarsi. Io rimasi ancora per qualche minuto nudo con il cazzo dritto. Quando tornò a letto me lo prese in bocca e lo ripulì per bene.

“Donne” pensai! Sembrava quasi che volesse marcare il territorio.

Dopo qualche ora ci alzammo e ci preparammo per la partenza. La scalata fu molto difficile e non avemmo tempo e forza di parlare, se non durante delle brevissime soste. Arrivammo in cima nel tardo pomeriggio e riscendemmo per raggiungere il rifugio per passare la notte. Fuori faceva molto freddo e dentro un gruppo di escursionisti aveva giĂ  sistemato i sacchi a pelo.

Quando ci sistemammo io mi trovai con il mio sacco tra mia moglie ed Elisa ma intorno a noi c’erano tante altre persone. C’era chi dormiva, chi leggeva, chi approfittò della veduta notturna per osservare il cielo stellato. Antonella era esausta, non riusciva nemmeno a parlare e sprofondò nel sacco per dormire.

Elisa aveva le cuffie ed ascoltava un po’ di musica. Io mi alzai e dopo essermi coperto per bene, uscì fuori per ammirare il firmamento. Dopo qualche minuto mi raggiunse anche Elisa. Per qualche minuto non parlammo, poi presi ad indicarle alcune stelle che avevo riconosciuto, ci sedemmo un po’ più avanti rispetto agli altri.

“Non sei stanco?” mi chiese Elisa

“Un po’ si ma sono troppo eccitato per dormire, è fantastico qui sopra” le risposi

“Anche stanotte eri molto eccitato a quanto pare” continuò Elisa per niente imbarazzata dall'affermazione.

“Non pensavo ci potessi sentire scusa” le dissi

“Scherzi? Eri a casa tua, con la tua compagna, nel vostro letto……e poi sentirla godere in quel modo mi ha fatto pensare che, o sei superdotato o bravissimo a letto o hai una compagna estremamente gelosa che voleva farsi sentire” controbatté Elisa

“Un po’ tutte e tre” risposi io ridendo.

“Sull'ultima sono abbastanza sicura, sulle altre due non saprei, dovrei testare di persona” disse Elisa senza nessun ritegno.

A solo sentire quelle parole ebbi una erezione spaventosa, il cuore cominciò a pompare ancora più forte. Pensai che dovevo assolutamente approfittarne ma non mi trovavo nelle migliori delle situazioni. Non eravamo soli, faceva un freddo cane e, Antonella, era ad una cinquantina di metri da me. Di certo non potevamo avventurarci da qualche parte.

Poi ebbi una malsana idea. Mi alzai e le chiesi di seguirmi, tutti erano nella parte frontale del rifugio e senza farci vedere la portai dietro il casale. Lei sapeva benissimo che in qualche modo volevo dimostrarle, anche se in parte, quanto fossi maschio e quanto me la sarei voluta scopare.
Arrivati dietro il rifugio, nonostante il freddo, cacciai fuori il mio cazzo con tutte le palle. Lei mi sorrise e mi disse “Ok sei dotato ma il resto sarà difficile testarlo con questo freddo”.

“Effettivamente mi si sta congelando l’attrezzatura, perché non me la riscaldi con la tua bocca” le chiesi sfacciatamente.

La sua risposta fu ancora più sfacciata, “Con vero piacere” mi rispose abbassandosi e prendendolo in bocca in un colpo solo. Mi girai intorno per sincerarmi che non ci fosse nessuno, le presi la testa e la mandai giù. Cominciò a farmi un pompino spettacolare, di tanto in tanto si staccava e mi riscaldava le palle con quella lingua caldissima. Poi alzò il viso mi sorrise ancora una volta, sembrava soddisfatta ed assaporava il mio cazzo con devozione e gusto.

Quando le dissi che stavo per arrivare, lei incalzò ancora di più il ritmo e, serrando bene la labbra, si lasciò inondare la bocca, ingoiando tutto il mio seme. Continuò a leccarlo ancora per un po’, poi si alzò e guardandomi negli occhi mi disse “Dopo questo servizietto mi aspetto molto da te sai?”.

Rimasi interdetto e per un po’ pensai addirittura che volesse ricattarmi, in realtà i suoi intenti risultarono più che benevoli.

Tornai dentro subito dopo di lei, mi misi nel sacco a pelo. Antonella non si era resa conto di nulla, dormiva profondamente ed io mi sentivo un verme. Pensavo e ripensavo a quella situazione, a pochi mesi dal mio matrimonio, quello che era successo con Elisa, non era affatto un buon segnale.

Ci misi un po’ per addormentarmi e la mattina quando ci svegliammo per la discesa era davvero uno straccio, al contrario di Elisa ed Antonella che sembravano particolarmente grintose, la prima per avermi spompinato, la seconda per aver riposato o almeno era quello che pensavo.

Scesi a valle, prendemmo l’auto, era il primo pomeriggio, fummo molto più veloci a scendere. Dopo un paio di ore di macchina arrivammo a casa. Chiesi ad Elisa se voleva farsi una doccia prima di accompagnarla alla stazione, quando Antonella mi fermò avvisandomi che lei sarebbe restata un'altra notte e che domani l’avrebbe accompagnata lei.

Immaginai che fu un'altra trovata di Elisa e rimasi di stucco quando quest’ultima mi disse che era stata Antonella ad insistere. Ad ogni modo Elisa fu la prima a buttarsi sotto la doccia, poi fu il turno di Antonella, poi il mio. Quando uscì le trovai sul divano che confabulavano, non appena mi videro, smisero di parlare ed Elisa, con una scusa, si defilò.

“Allora? Ti è piaciuto il servizietto di Elisa ieri sera?” mi chiese Antonella

A quella domanda sbiancai completamente e quasi a rassicurarmi, Antonella riprese “Non ti preoccupare, guarda che è stata una mia idea!”

“Che vuoi dire?” le chiesi

“Voglio dire che vi parlate in chat da più di un anno, anche di cose private, lei è alla ricerca di qualche emozione forte, non di un ragazzo, e poi le foto dei primi piani di Elisa stampate, mezze incollate da “chissà che cosa”, sono state alquanto eloquenti. So che mi ami. So che i maschi sono dei maiali e voglio stringere un patto con te! Visto che i tuoi amici volevano organizzare una vacanzina di una settimana a Praga per il tuo addio al celibato, immagino che gli intenti non siano diversi che dal portarti a puttane. Non sono ipocrita, il mio addio al nubilato ed il tuo addio al celibato sono incentrati sul “divertirsi” per “l’ultima” volta. Voglio che Elisa sia il tuo addio al celibato ed il mio addio al nubilato se ci promettiamo che dopo di questo, siamo fedeli l’uno con l’altro e che qualsiasi rapporto al di fuori della nostra coppia dovrà essere valutata tra di noi.”

Io ero letteralmente sconvolto, non sapevo cosa dire. Sicuramente era la ragazza di cui mi ero innamorato, senza peli sulla lingua, diretta e per niente bigotta. Aveva sempre lasciato intendere che le sarebbe piaciuto avere un rapporto a tre con una lei bisex ma, la cosa che mi sconvolse, fu che avevano architettato tutto. Da quanto tempo ne stavano parlando? Sicuramente era stata Antonella a prendere l’iniziativa. Ed io che mi era creato tutti quei problemi a parlarne con lei e per quello che era successo al rifugio. Ero confuso.

“Non so che dire, sono senza parole……” risposi balbettando

“Non devi dire niente, Elisa è in camera da letto che ci aspetta, vado da sola o vieni con me?” riprese maliziosamente Antonella.

“Andiamo” dissi deglutendo e con il cuore a mille.

Elisa indossava solo l’intimo e quando vidi Antonella sfilarsi la vestaglia, anche lei solo con l’intimo, pensai che fosse un sogno. Antonella si mise a cavalcioni su Elisa e prese a baciarla. Elisa sembrava imbarazzata anche se poi venni a sapere che non era la prima volta con una donna. Io ero in piedi come un salame, poi mi feci coraggio e mi stesi sul letto di fianco ad Elisa. Cominciai ad insinuare la mia lingua tra le loro. Il solo tocco di quelle due lingue mi raddrizzò il cazzo in tempi da record.

Prendemmo ad accarezzarci e baciarci, poi con un gesto fulmineo, Elisa sganciò il reggiseno di Antonella, liberando la sua terza abbondante. Essendo a carponi i suoi capezzoli si allungavano verso il basso, ed Elisa prese a leccarli e baciarli. Mi sentivo quasi un intruso ma solo quella scena valeva più di qualsiasi altra cosa. Mi spogliai, rimanendo con i boxer deformati dalla erezione. Mi misi dietro Antonella per farglielo sentire, lei dimenava il culetto, mentre accarezzavo la sua schiena. Poi alzò il busto e torcendo il collo riprendemmo a baciarci mentre Elisa continuava a baciarle il collo ed il seno.

Elisa si tolse anche lei il reggiseno, mostrando due gioielli molto simili ad Antonella.
Antonella prese a stuzzicarle i capezzoli e con una mano avanzò nei suoi slip. La sua esclamazione di compiacimento mi fece intendere che Elisa fosse già bagnata. Dovevo fare qualcosa. Vidi che potevo passare in mezzo alle gambe di Antonella fino ad arrivare alla sorgente di quel nettare per me ancora sconosciuto e così feci.

Mi stesi sulla schiena e passai attraverso le gambe di Antonella e mi trovai al di sopra di me la fica di Elisa. Lei capì il mio intento e si abbassò leggermente facendomela annusare. Le scostai leggermente gli slip per leccarla. Era completamente ed aveva un odore ed un sapore sublime.
“Ehi buono!” mi rimproverò Elisa “Guarda che Antonella mi ha promesso un bel servizietto con la sua lingua” dicendo questo, Elisa si scostò. Fece altrettanto Antonella che dal basso, liberò il mio cazzo, denudandomi completamente.
Poi vidi Elisa ed Antonella che si posizionavano con la testa sul mio cazzo.

In quei interminabili secondi che mi separarono tra lo stupore ed il paradiso, pensai che quello era la situazione che ogni maschio abbia mai sognato e poi……………la beatitudine. Esternamente forse la mia espressione poteva sembrare quella di un ebete ma nessuna altra droga poteva portarmi all'estasi in quel momento, a parte quelle due lingue che si alternavano tra la cappella, il cazzo e le palle. Era quasi una “sofferenza”, in quel momento avrebbero potuto chiedermi anche le password del mio conto in banca o derubarmi in casa, per niente al mondo mi sarei privato di quelle bocche che si alternavano a succhiarmi il cazzo.

Poi Elisa si mise su di me e puntando la cappella sull'apertura della sua fica, con una leggera pressione, fece scivolare il mio cazzo dentro di lei. Cominciò a muoversi lentamente, Antonella si mise cavalcioni sulla mia testa e presi a leccargliela, mentre le due ragazze proseguivano a baciarsi avidamente.

Elisa scendeva e saliva dolcemente, percorrendo tutta l’asta del mio cazzo, fermandosi a 5/6 cm dalla base, di volta in volta osò prenderne un po’ in più. Poi si scavallò ed Antonella scese con la bocca per sentire il sapore di Elena sul mio cazzo, poi scivolò alla mia destra e, divaricò le gambe per accogliere il cazzo del suo compagno. Mise dei cuscini sotto il sedere, ed io inginocchiato, puntando il mio cazzo, cominciai a stantuffarla lentamente. Elisa si mise a cavalcioni sulla testa di Antonella reclamando la promessa che le aveva fatto.

Così mentre scopavo la mia futura moglie, quest’ultima prese a leccare la fica di una ragazza conosciuta un paio di giorni prima. Una erezione così possente non l’avevo mai avuta e dovevo star attento a non arrivare prima del tempo, il mio cazzo stava per esplodere ma, dopo le prime fasi, riuscì a trovare l’equilibrio giusto.

Sarei arrivato in due secondi, in altre occasioni, d’innanzi ad una situazione del genere. Nemmeno quando Elisa si mise a pecorina per accogliere il mio cazzo in quella posizione riuscì a non perdere la concentrazione. Era una visione stupenda. Le piante rosa dei suoi piedini, la fica completamente depilata e visibilmente bagnata e quel buchetto chiuso come un bocciolo di una rosa.

Quando entrai nuovamente nella sua fica, la presi per i fianchi e cominciai a scoparla violentemente, tanto che non riusciva a leccare la fica di Antonella, poi rallentai leggermente, ed Elisa riprese a far godere la mia compagna con la sua lingua. Poi si diedero il cambio ma, questa volta, Antonella mi fece puntare direttamente al suo culetto. Di certo non era la prima volta ma era sempre un gran piacere quando me lo concedeva. Ancora una volta mi ritrovai quasi sul punto di non ritorno e feci una gran fatica ad evitare di sborrarle nel culo.

Cosa che non riuscì ad evitare dopo, quando Elisa mi offrì di sverginarle il culo.

Antonella prese a massaggiarle il buchetto con il nostro lubrificante, poi lo stuzzicò con un dito. Cercai di essere quanto più “dolce” possibile. Elisa era davvero brava, una talentuosa troietta, riuscì con pochissimo sforzo ad ingoiare il mio cazzo con quel buchetto ancora inesplorato. Sentì inizialmente un po’ di dolore ma svanì quasi subito, per lasciare il posto alla lussuria e al godimento di essere sodomizzata.

Questa volta non riuscì a resistere e dopo circa 5 minuti che ero dentro il suo culo la riempii di sborra. Essendomi trattenuto per un bel po’ la farcii davvero per bene. Antonella, che era sotto di lei intenta a leccarle le piccole labbra, venne inaspettatamente annaffiata dalla mia sborra, quando lo tolsi da dentro. Si staccò quasi subito ma molta sborra le andò a finire prima sulla fronte poi nei capelli.

Ci mettemmo a ridere, Antonella ed Elisa andarono in bagno per buttarsi sotto la doccia ed io feci altrettanto. Entrambe sembravano essere le mie schiave. Cominciarono a lavarmi a quattro mani, mi sentivo un dio, poi ci fu la “doccia gelata”.

“Ok amore, visto che ti vogliamo in forma per più tardi, perché non ci lasci un po’ sole e ti vai a fare un giro?” mi chiese Antonella.

“Uhm ok ok…….pensavo che…” risposi e fui interrotto quasi subito da Antonella che precisò “Ieri hai avuto il tuo momento in solitudine con Elisa, dacci un oretta” dicendomi questo mi diede un bacio e concluse “Portati il cellulare, ti mando un messaggio quando abbiamo finito”.

Io non fiatai, mi era andata di lusso e, a quanto mi era sembrato di capire, avrei avuto anche un bis.

Scesi con un sorriso stampato in fronte.

Passò poco più di un ora quando Antonella mi scrisse di rientrare. Nel frattempo avevo girovagato per un po’, senza meta. Rientrai a casa, le trovai entrambe in cucina con il pigiama, non feci domande se non un “Vi siete divertite?” che incassò un doppio “Siiiii”. Mi bastava quello.

Dopo cena eravamo alquanto brilli e dopo quattro chiacchiere ci mettemmo a letto per passare un paio di ore di sesso senza limiti per poi addormentarci in un tripudio di corpi, di umori e di sperma.

Da quel momento in poi, io ed Antonella diventammo ancora più forti come coppia, più complici e più consapevoli. Pochi giorni fa Elisa ci ha invitati al suo matrimonio. Scherzando mia moglie le ha chiesto cosa avesse in testa per l’addio al nubilato, la sua risposta è stata che il suo futuro marito, il famoso ragazzo amico del trekking, non è così aperto. Peccato, ho pensato, perché secondo me, mia moglie non stava poi tanto scherzando.


NOTE FINALI
Per chi me lo chiedesse, la storia è vera e soprattutto, non mando più foto. Da oggi in poi mi limiterò a pubblicare le mie storie, alcune reali, altre romanzate ed altre del tutto inventate. Domande e suggerimenti sono sempre ben voluti, altre richieste no.

Grazie

Andromed
 
Ultima modifica:
complimenti, specialmente per la moglie che hai, questo racconto è da mille e una notte, hai ragione nel dire che ogni uomo si sarebbe voluto trovare al tuo posto .
 
Back
Top Bottom