Esperienza reale "Adoro essere osservata" - passato, presente e futuro della nostra relazione

Il racconto che segue non presenta descrizioni di scene erotiche, ma serve solo a raccontarvi dei dettagli su quella che è stata la nostra vita in quel periodo.
Lo preciso per evitare di far perdere del tempo a chi non fosse interessato.
Nel frattempo mi è giunta voce che Lisa ha pubblicato una nuova foto su instagram...

ma andiamo al racconto:



Iniziò così il 2012, l'anno che segnerà la svolta nel nostro rapporto

Tuttavia, i primi 6 mesi furono decisamente avari di passioni. Il mio nervosismo per la laurea, che avrei conseguito a luglio, mise seriamente a rischio il legame che si era venuto a creare con Lisa. Lei mi accusava di non avere mai tempo, rimproverandomi di non riuscire a raggiungerla a Milano neanche per un weekend. Io che le rinfacciavo la poca sensibilità e la scarsa empatia poiché non riusciva a capire il mio stato di ansia per via degli studi. In aggiunta, si convinse che il modo provocante attraverso il quale si era fatta conoscere fosse una delle cause del mio allontanamento e del mio scarso interesse nei suoi confronti. Per questa ragione decise di placare i bollenti spiriti fino a quando non le avessi dimostrato qualcosa.

Queste incomprensioni, inevitabilmente, ci fecero allontanare. Arrivai anche al punto di pensare che la nostra relazione non si sarebbe mai effettivamente concretizzata. Ragione per la quale, in questo periodo di distacco, non rimasi con le mani in mano ma conobbi qualche altra ragazza. Nessuna neanche lontanamente paragonabile a Lisa.

Più passavano i giorni più tra noi i rapporti divenivano sempre più freddi. Arrivammo al punto di non sentirci per settimane intere. Tuttavia quel qualcosa di inspiegabile che ci legava era più forte delle incomprensioni e per questo motivo non riuscimmo mai a troncare il rapporto definitivamente.

Così, a luglio, in occasione del giorno della mia laurea, Lisa si fece sentire attraverso un breve messaggio che recitava cosi:

“Auguri dottore, adesso dovrai trovare una nuova scusa per sfuggirmi”.

Da un lato essere entrato così tanto nel cuore e nella mente di una ragazza bella, sveglia e intelligente come Lisa mi riempiva di orgoglio. Dall'altro lato mi chiedevo come potesse essere successa una cosa del genere, iniziando a farmi qualche domanda anche sul suo comportamento. Quando ci conoscemmo, infatti, mi raccontò della storia della sua famiglia e del rapporto a dir poco difficile con il padre. Per questa ragione iniziai a pensare che quello di Lisa nei miei confronti fosse una sorta di attaccamento ossessivo anche se mai i suoi atteggiamenti funsero da provo per questa tesi.

Tuttavia, è anche possibile che fossi io a sottovalutarmi troppo, non potendo credere alla fortuna che mi trovavo tra le mani.

Non riuscimmo a vederci neanche durante l’estate. Lei, conclusa la sessione di esami, partì con le amiche prima di ritornare a casa dalla madre. Io andai trascorsi la prima parte delle vacanze in giro per la spagna con i miei amici prima di ritornare a Milano in cerca di un sistemazione in cui vivere da settembre.

Trovai casa a qualche fermata di metro da Lisa. Si trattava di un trilocale composto da tre stanze singole pagate a peso d’oro! Una era occupata da me, la più grande da un giovane studente specializzando in ingegneria di nome Paolo, la terza da Serena, una ragazza appena ventenne che frequentava l’ Accademia Delle Belle Arti.

Ricordo ancora con precisione la telefonata fatta con Lisa il giorno in cui le comunicai che saremmo stati quasi vicini di casa. Non riuscì a contenere l’entusiasmo e la grande felicità. In un attimo tutti quei piccoli livori emersi negli ultimi mesi sparirono e anche io ero molto contento perché finalmente ci saremmo potuti conoscere meglio. In quel momento non pensavo più al sesso. Tra noi ormai era nato qualcosa, un qualcosa che la passione contribuì a rendere indissolubile.

A quasi un anno esatto dal nostro primo appuntamento, ci vedemmo. Fu bellissimo. Questa volta non mi concentrai sul corpo di Lisa. La guardai negli occhi fin dal primo momento. Era vestita con il suo miglior sorriso e i suoi occhi appena lucidi non riuscivano a celare la sua evidente emozione. Io ero molto nervoso, forse anche più della prima volta. Sentivo il cuore in gola. Cosa dirle dopo quasi un anno? Come rompere il ghiaccio dopo tutto questo tempo?

Fu più facile di cosi, lei si avvicino e ci abbracciammo per circa cinque minuti senza dir nulla. Il suo profumo parlava per lei. Provai una strana sensazione, nonostante ci fossimo visti appena due volte, quell’abbraccio mi fece sentire a casa e sono sicuro che anche per lei fu così.

La serata prosegui in modo molto tranquillo e naturale. Passeggiammo sulla Darsena, aperitivo sempre in zona navigli, un paio di cocktail per non perdere le sani abitudini e parlammo, parlammo, parlammo. Ci raccontammo qualsiasi cosa, ogni singola virgola delle nostra esistenza passata, presente e anche futura dal momento che fu proprio quel giorno che decidemmo di stare insieme. Una decisione che condividiamo e in cui crediamo fermamente ancora oggi dopo circa dieci anni di amore, passione, litigi, momenti felici e giorni da dimenticare ma vivendo sempre tutto assieme con complicità e senza mai voltarci le spalle.

Da questo momento in poi eviterò di farvi una noiosa storia cronologica della nostra vita e proverò a raccontarvi le scene e le emozioni più coinvolgenti connesse alle esperienze più eccitanti e passionali vissute insieme a Lisa, non dimenticando di dare meno spazio alle perverse fantasie che albergano in noi…
 
molto bello leggervi... chissà nei prossimi capitoli intriganti e perversi cosa succederà 🙂
Peccato non abbia instagram per ammirare le foto di Lisa... potrebbe pubblicarle qui ad arricchire il post 😉
 
il loro profilo è @roberto.lisa_cp , ho appena effettuato richiesta di amicizia speriamo che @Roberto e Lisa approvino il prima possibile :)
ho visto che il nome del profilo è quello, ma credo di essere stato maledetto da una macumba: se clicco sul link mi dice che la pagina non è disponibile, se cerco il nome nella barra di ricerca non trova niente di niente. Possibile che mi abbiate bloccato?
 
Il racconto che segue non presenta descrizioni di scene erotiche, ma serve solo a raccontarvi dei dettagli su quella che è stata la nostra vita in quel periodo.
Lo preciso per evitare di far perdere del tempo a chi non fosse interessato.
Nel frattempo mi è giunta voce che Lisa ha pubblicato una nuova foto su instagram...

ma andiamo al racconto:



Iniziò così il 2012, l'anno che segnerà la svolta nel nostro rapporto

Tuttavia, i primi 6 mesi furono decisamente avari di passioni. Il mio nervosismo per la laurea, che avrei conseguito a luglio, mise seriamente a rischio il legame che si era venuto a creare con Lisa. Lei mi accusava di non avere mai tempo, rimproverandomi di non riuscire a raggiungerla a Milano neanche per un weekend. Io che le rinfacciavo la poca sensibilità e la scarsa empatia poiché non riusciva a capire il mio stato di ansia per via degli studi. In aggiunta, si convinse che il modo provocante attraverso il quale si era fatta conoscere fosse una delle cause del mio allontanamento e del mio scarso interesse nei suoi confronti. Per questa ragione decise di placare i bollenti spiriti fino a quando non le avessi dimostrato qualcosa.

Queste incomprensioni, inevitabilmente, ci fecero allontanare. Arrivai anche al punto di pensare che la nostra relazione non si sarebbe mai effettivamente concretizzata. Ragione per la quale, in questo periodo di distacco, non rimasi con le mani in mano ma conobbi qualche altra ragazza. Nessuna neanche lontanamente paragonabile a Lisa.

Più passavano i giorni più tra noi i rapporti divenivano sempre più freddi. Arrivammo al punto di non sentirci per settimane intere. Tuttavia quel qualcosa di inspiegabile che ci legava era più forte delle incomprensioni e per questo motivo non riuscimmo mai a troncare il rapporto definitivamente.

Così, a luglio, in occasione del giorno della mia laurea, Lisa si fece sentire attraverso un breve messaggio che recitava cosi:

“Auguri dottore, adesso dovrai trovare una nuova scusa per sfuggirmi”.

Da un lato essere entrato così tanto nel cuore e nella mente di una ragazza bella, sveglia e intelligente come Lisa mi riempiva di orgoglio. Dall'altro lato mi chiedevo come potesse essere successa una cosa del genere, iniziando a farmi qualche domanda anche sul suo comportamento. Quando ci conoscemmo, infatti, mi raccontò della storia della sua famiglia e del rapporto a dir poco difficile con il padre. Per questa ragione iniziai a pensare che quello di Lisa nei miei confronti fosse una sorta di attaccamento ossessivo anche se mai i suoi atteggiamenti funsero da provo per questa tesi.

Tuttavia, è anche possibile che fossi io a sottovalutarmi troppo, non potendo credere alla fortuna che mi trovavo tra le mani.

Non riuscimmo a vederci neanche durante l’estate. Lei, conclusa la sessione di esami, partì con le amiche prima di ritornare a casa dalla madre. Io andai trascorsi la prima parte delle vacanze in giro per la spagna con i miei amici prima di ritornare a Milano in cerca di un sistemazione in cui vivere da settembre.

Trovai casa a qualche fermata di metro da Lisa. Si trattava di un trilocale composto da tre stanze singole pagate a peso d’oro! Una era occupata da me, la più grande da un giovane studente specializzando in ingegneria di nome Paolo, la terza da Serena, una ragazza appena ventenne che frequentava l’ Accademia Delle Belle Arti.

Ricordo ancora con precisione la telefonata fatta con Lisa il giorno in cui le comunicai che saremmo stati quasi vicini di casa. Non riuscì a contenere l’entusiasmo e la grande felicità. In un attimo tutti quei piccoli livori emersi negli ultimi mesi sparirono e anche io ero molto contento perché finalmente ci saremmo potuti conoscere meglio. In quel momento non pensavo più al sesso. Tra noi ormai era nato qualcosa, un qualcosa che la passione contribuì a rendere indissolubile.

A quasi un anno esatto dal nostro primo appuntamento, ci vedemmo. Fu bellissimo. Questa volta non mi concentrai sul corpo di Lisa. La guardai negli occhi fin dal primo momento. Era vestita con il suo miglior sorriso e i suoi occhi appena lucidi non riuscivano a celare la sua evidente emozione. Io ero molto nervoso, forse anche più della prima volta. Sentivo il cuore in gola. Cosa dirle dopo quasi un anno? Come rompere il ghiaccio dopo tutto questo tempo?

Fu più facile di cosi, lei si avvicino e ci abbracciammo per circa cinque minuti senza dir nulla. Il suo profumo parlava per lei. Provai una strana sensazione, nonostante ci fossimo visti appena due volte, quell’abbraccio mi fece sentire a casa e sono sicuro che anche per lei fu così.

La serata prosegui in modo molto tranquillo e naturale. Passeggiammo sulla Darsena, aperitivo sempre in zona navigli, un paio di cocktail per non perdere le sani abitudini e parlammo, parlammo, parlammo. Ci raccontammo qualsiasi cosa, ogni singola virgola delle nostra esistenza passata, presente e anche futura dal momento che fu proprio quel giorno che decidemmo di stare insieme. Una decisione che condividiamo e in cui crediamo fermamente ancora oggi dopo circa dieci anni di amore, passione, litigi, momenti felici e giorni da dimenticare ma vivendo sempre tutto assieme con complicità e senza mai voltarci le spalle.

Da questo momento in poi eviterò di farvi una noiosa storia cronologica della nostra vita e proverò a raccontarvi le scene e le emozioni più coinvolgenti connesse alle esperienze più eccitanti e passionali vissute insieme a Lisa, non dimenticando di dare meno spazio alle perverse fantasie che albergano in noi…
A me questo pare un bellissimo passo.
Come si capirebbe il resto, senza leggere questo?
Diro' di piu': ben vengano i momenti e le scene piu' coinvolgenti, ma sono sicuro che siano emozionanti anche i momenti piu' soft.
A me pare una gran bella storia d'amore.
 
ho visto che il nome del profilo è quello, ma credo di essere stato maledetto da una macumba: se clicco sul link mi dice che la pagina non è disponibile, se cerco il nome nella barra di ricerca non trova niente di niente. Possibile che mi abbiate bloccato?
Inviami il tuo nome in privato che ti faccio aggiungere
 
Il racconto che segue non presenta descrizioni di scene erotiche, ma serve solo a raccontarvi dei dettagli su quella che è stata la nostra vita in quel periodo.
Lo preciso per evitare di far perdere del tempo a chi non fosse interessato.
Nel frattempo mi è giunta voce che Lisa ha pubblicato una nuova foto su instagram...

ma andiamo al racconto:



Iniziò così il 2012, l'anno che segnerà la svolta nel nostro rapporto

Tuttavia, i primi 6 mesi furono decisamente avari di passioni. Il mio nervosismo per la laurea, che avrei conseguito a luglio, mise seriamente a rischio il legame che si era venuto a creare con Lisa. Lei mi accusava di non avere mai tempo, rimproverandomi di non riuscire a raggiungerla a Milano neanche per un weekend. Io che le rinfacciavo la poca sensibilità e la scarsa empatia poiché non riusciva a capire il mio stato di ansia per via degli studi. In aggiunta, si convinse che il modo provocante attraverso il quale si era fatta conoscere fosse una delle cause del mio allontanamento e del mio scarso interesse nei suoi confronti. Per questa ragione decise di placare i bollenti spiriti fino a quando non le avessi dimostrato qualcosa.

Queste incomprensioni, inevitabilmente, ci fecero allontanare. Arrivai anche al punto di pensare che la nostra relazione non si sarebbe mai effettivamente concretizzata. Ragione per la quale, in questo periodo di distacco, non rimasi con le mani in mano ma conobbi qualche altra ragazza. Nessuna neanche lontanamente paragonabile a Lisa.

Più passavano i giorni più tra noi i rapporti divenivano sempre più freddi. Arrivammo al punto di non sentirci per settimane intere. Tuttavia quel qualcosa di inspiegabile che ci legava era più forte delle incomprensioni e per questo motivo non riuscimmo mai a troncare il rapporto definitivamente.

Così, a luglio, in occasione del giorno della mia laurea, Lisa si fece sentire attraverso un breve messaggio che recitava cosi:

“Auguri dottore, adesso dovrai trovare una nuova scusa per sfuggirmi”.

Da un lato essere entrato così tanto nel cuore e nella mente di una ragazza bella, sveglia e intelligente come Lisa mi riempiva di orgoglio. Dall'altro lato mi chiedevo come potesse essere successa una cosa del genere, iniziando a farmi qualche domanda anche sul suo comportamento. Quando ci conoscemmo, infatti, mi raccontò della storia della sua famiglia e del rapporto a dir poco difficile con il padre. Per questa ragione iniziai a pensare che quello di Lisa nei miei confronti fosse una sorta di attaccamento ossessivo anche se mai i suoi atteggiamenti funsero da provo per questa tesi.

Tuttavia, è anche possibile che fossi io a sottovalutarmi troppo, non potendo credere alla fortuna che mi trovavo tra le mani.

Non riuscimmo a vederci neanche durante l’estate. Lei, conclusa la sessione di esami, partì con le amiche prima di ritornare a casa dalla madre. Io andai trascorsi la prima parte delle vacanze in giro per la spagna con i miei amici prima di ritornare a Milano in cerca di un sistemazione in cui vivere da settembre.

Trovai casa a qualche fermata di metro da Lisa. Si trattava di un trilocale composto da tre stanze singole pagate a peso d’oro! Una era occupata da me, la più grande da un giovane studente specializzando in ingegneria di nome Paolo, la terza da Serena, una ragazza appena ventenne che frequentava l’ Accademia Delle Belle Arti.

Ricordo ancora con precisione la telefonata fatta con Lisa il giorno in cui le comunicai che saremmo stati quasi vicini di casa. Non riuscì a contenere l’entusiasmo e la grande felicità. In un attimo tutti quei piccoli livori emersi negli ultimi mesi sparirono e anche io ero molto contento perché finalmente ci saremmo potuti conoscere meglio. In quel momento non pensavo più al sesso. Tra noi ormai era nato qualcosa, un qualcosa che la passione contribuì a rendere indissolubile.

A quasi un anno esatto dal nostro primo appuntamento, ci vedemmo. Fu bellissimo. Questa volta non mi concentrai sul corpo di Lisa. La guardai negli occhi fin dal primo momento. Era vestita con il suo miglior sorriso e i suoi occhi appena lucidi non riuscivano a celare la sua evidente emozione. Io ero molto nervoso, forse anche più della prima volta. Sentivo il cuore in gola. Cosa dirle dopo quasi un anno? Come rompere il ghiaccio dopo tutto questo tempo?

Fu più facile di cosi, lei si avvicino e ci abbracciammo per circa cinque minuti senza dir nulla. Il suo profumo parlava per lei. Provai una strana sensazione, nonostante ci fossimo visti appena due volte, quell’abbraccio mi fece sentire a casa e sono sicuro che anche per lei fu così.

La serata prosegui in modo molto tranquillo e naturale. Passeggiammo sulla Darsena, aperitivo sempre in zona navigli, un paio di cocktail per non perdere le sani abitudini e parlammo, parlammo, parlammo. Ci raccontammo qualsiasi cosa, ogni singola virgola delle nostra esistenza passata, presente e anche futura dal momento che fu proprio quel giorno che decidemmo di stare insieme. Una decisione che condividiamo e in cui crediamo fermamente ancora oggi dopo circa dieci anni di amore, passione, litigi, momenti felici e giorni da dimenticare ma vivendo sempre tutto assieme con complicità e senza mai voltarci le spalle.

Da questo momento in poi eviterò di farvi una noiosa storia cronologica della nostra vita e proverò a raccontarvi le scene e le emozioni più coinvolgenti connesse alle esperienze più eccitanti e passionali vissute insieme a Lisa, non dimenticando di dare meno spazio alle perverse fantasie che albergano in noi…
Molto bello, nonostante l'assenza di particolari piccanti: ci permette di essere catapultati ancor di più nella vostra relazione e di empatizzare con i prossimi racconti. Grazie per la condivisione!
 
Se qualcuno mi chiedesse di scegliere un periodo della mia vita da rivivere, senza ombra di dubbio sceglierei gli indimenticabili anni universitari. Amici, sesso, alcol a profusione, musica, poche responsabilità e soprattutto feste, feste senza un motivo, senza una ragione specifica, l’importante era riunirsi e festeggiare.
Ed è proprio di una festa che vi voglio parlare. Siamo a fine novembre. Per un terrone come me le temperature erano già rigide da settimane. Pensate che andavo in giro con i guanti anche ad ottobre e mi sentivo osservato come se fossi un po’ squilibrato.
La festa fu organizzata da alcuni compagni di corso di Lisa. Si trattava di quattro ragazzi che condividevano una casa molto grande, considerando gli standard milanesi, a pochi passi a piedi dalla fermata della metro verde Piola nella parte est della città.
Ricordo che non partecipammo in molti. Oltre ai quattro ragazzi già citati, di cui non ricordo i nomi dato quella fu la prima e ultima volta che li vidi, erano presenti: un ragazzo molto dolce e amichevole di Cagliari di nome Andrea, altre quattro, cinque persone a mio avviso capitate lì per caso e due coppie, Antonio e Licia e Paolo e Nadia, questi ultimi due ragazzi simpaticissimi originari di Verona.
La scelta dell’abbigliamento fu per Lisa parecchio articolata. Fu cosi studiata nei minimi dettagli che mi venne anche da pensare che probabilmente a quella festa partecipasse qualcuno di suo interesse. In realtà poi mi spiegò che la motivazione era da ricercare nel fatto che volesse semplicemente essere la più figa della serata. Non potevo far altro che crederci.
Capelli lisci raccolti in una coda molto lunga e morbida, trucco appena accennato, giusto un leggero rossetto rosso e un po' di matita e mascara agli occhi, orecchini non troppo appariscenti. Mise, però, un vestitino nero che lasciava le spalle leggermente scoperte. Le chiesi se non avesse freddo cosi, mi rispose che avrebbe portato la giacca. Ok!
Per i miei standard il vestito era corto, parecchio corto, circa dieci, quindici centimetri sopra le ginocchia, indossava dei collant neri 20 denari, per intenderci trasparenti, e un micro perizoma perché ovviamente non poteva permettere che si vedesse la forma considerando l’aderenza del vestito. Per concludere un paio di tacchi 10 cm di color nero con la suola rossa e una borsa anch’essa di color nero.
Arrivammo puntuali come un orologio svizzero. Non vi dico neanche la reazione di tutti i ragazzi non appena in casa entrò Lisa. Io sembravo invisibile, alcuni neanche si presentarono. Tutte le attenzioni erano per lei. Chissà perché.
La serata fu abbastanza tranquilla, si scherzò, si cantò, si ballo. Bevemmo tanto, superammo anche di poco il limite senza mai perdere la lucidità né tantomeno la decenza.
Arrivati alle due del mattino la gente cominciò ad andare via nonostante le insistenze di tutti. La notte era ancora giovane, soprattutto per noi sopravvissuti.
Dopo 30 minuti oltre ai 4 coinquilini, rimanemmo io, Lisa e la coppia di Verona.
Continuammo a parlare del e del meno per circa una ventina di minuti fino a quando Paolo, il ragazzo della coppia non propose uno di quei giochi che da subito ti riportano ai primi anni delle superiori, ai tempi delle prime pulsioni sessuali. Tra l’entusiasmo di tutti, Lisa compresa iniziammo a giocare ad obbligo o verità. Grazie ai litri di alcol assimilati, accettai di buon grado anche io e così iniziammo.
Prima di descrivervi il gioco vorrei parlarvi di Nadia, l’altra ragazza rimasta a far serata. Nadia dai lunghi capelli biondi e mossi, non era una ragazza molto alta, circa 160 cm, ma aveva due tette da paura, almeno una quarta ed uno di quei culi grandi e sodi che appena vedi non puoi far altro che immaginare a 90 davanti a te. Aveva la tipica fisionomia della porca. Era vestita con un jeans talmente stretto da esaltare le forme della sua vagina e del suo splendido culo, e un maglioncino a dolce vita di color blu scuro oltre a dei tacchi anch’essi di color blu. Era il sesso in persona.
Ma andiamo al gioco. Tirammo a sorte per decidere chi dovesse iniziare, toccò a Paolo che scelse verità. Successivamente tirammo a sorte per chi dovesse scegliere la verità o l’obbligo del caso. Decidemmo di procedere cosi. Toccò ad uno dei coinquilini fare una domanda a cui Paolo avrebbe dovuto rispondere con la sola verità.
“Hai mai fatto un trio?” tra le risate di tutti Paolo rispose “Si! Ovvio”, “Ma con Nadia?” aggiungemmo tutti, ma a questa domanda non trovammo risposta, le regole erano chiare e la risposta di Paolo era valida.
Secondo giro è il turno dei coinquilini sia nella scelta, obbligo, che nel decidere cosa fare.
“Resta con il cazzo al vento per dieci secondi”. Non se lo fece ripetere due volte e tra gli occhi attenti di Lisa e Nadia tolse le mutande e iniziò a dimenarsi fiero del suo arnese che confesso fosse veramente grande.
Ma andiamo al turno di Lisa. Avete ormai capito da tempo quanto fosse sfacciata e provocatoria, scelse obbligo. La punizione toccò a Paolo deciderla e pensò bene di far godere tutti: “Girati ed alza la gonna per dieci secondi”.
“Ma tu sei pazzo!” rispose Lisa, “Non se ne parla proprio, ho le calze trasparenti e un perizoma, no dai ragazzi non fatemelo fare”.
Io restai in silenzio, con un sorriso da ebete a godermi la scena. Alla fine un accordo fu trovato:
“Alzati la gonna una frazione di secondo” e cosi fece. Quel secondo fu interminabile. Tutti erano attenti e aspettavano di osservare quel culo meraviglioso che mi scopavo con fierezza. Alzò la gonna e si mostrò a tutti i partecipanti che iniziarono ad esultare come se non ne avessero mai visto uno.
“Complimenti Paolo, adesso però devi stare attento a Nadia” affermai in modo scherzoso anche se le miei intenzioni erano davvero sporche. Immaginavo di scopare Nadia dalla prima volta che la vidi quella sera.
Arrivò il turno di Paolo e successe l’impensabile. A deciderne l’obbligo fu la ragazza che ordinò: “Amore abbassa le mutande e fai vedere a tutti che se il più dotato”. Così fu fatto, per dieci secondi osservammo il cazzo enorme di Paolo, era una cosa mai vista prima, Lisa sembrava rapita, se lo stata scopando palesemente con gli occhi. Passarono i dieci secondi e non accenna a rivestirsi cosi Nadia con un sorrisino orgoglioso prese il cazzo di Paolo tra le mani lo rimise nelle mutande e disse “Avete capito perché sono sempre di buon umore?”.
Tralasciando tutti i momenti poco eccitanti e di contorno rimasero altri due obblighi che non dimenticherò mai in vita mia. Uno toccò a Lisa, l’altro a me.
Iniziamo con il mio turno. Uno dei coinquilini mi ordinò di far finta di scoparmi da dietro Nadia dandole cinque colpi facendo attenzione a prendere la mira corretta. Per me fu un sogno. Feci abbassare Nadia, le afferrai i fianchi e tra gli occhi eccitati sia di Lisa che di Paolo inizia a colpirla. Lei per gioco simulo dei versi di eccitazione, io sorridevo ma in quel momento non pensavo altro che a quel culo sodo che avrei spaccato proprio sotto gli occhi attenti di Lisa e del ragazzo.
“Ti sei divertito amore?” mi di Lisa “Sei in debito ricordatelo!”. Me lo disse sorridendo ma non pensai che stesse più di tanto scherzando.
Il mio debito fu estinto di lì a poco. A Lisa venne ordinato di farsi toccare il culo da tutti i partecipanti. Tutti meno che me, ovviamente.
“Io lo faccio” disse “ma la gonna non la alzo”. Ancora una volta cinque minuti di contrattazione. L’accordo fu trovato permettendo a tutti di toccarla infilando le mani dentro la gonna. Si alternarono due alla volta. Iniziarono due dei coinquilini che per dieci secondi toccarono il culo della mia Lisa esaltandone la forma e la tonicità. Fu la volta del buon Paolo e del terzo coinquilino. Dopo pochi secondi Lisa esclamò quasi infastidita “Però quella è la figa non il culo! Basta il turno finisce qui perché non avete rispettato le regole”. L’ultimo ragazzo protestò perché rimase con la bocca asciutta ma Lisa non volle sentire ragioni. Io ero incredulo. In una sera avevo visto la mia ragazza mostrare a tutti il culo, avevo simulato una scopata con un’altra davanti ai suoi occhi e senza vedere nulla seppi che qualcuno toccò la sua splendida figa. Non ero per nulla geloso, complice forse l’alcol ma dopo quella sera non me la sentì più di vedere i quattro coinquilini.
Con Paolo e Nadia nel corso dei mesi ci vedemmo in un paio di altre occasioni. Ma questa è un’altra storia…
 
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