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<blockquote data-quote="Grandel" data-source="post: 19980274" data-attributes="member: 291303"><p><span style="font-size: 22px">Una Lunga estate Melanconica…</span><strong><span style="font-size: 22px">4) Quella cosa che hai dentro….</span></strong></p><p></p><p></p><p></p><p>….e che è difficile da spiegare. Perché la mente umana e quindi l’essere umano, femmina o maschio, riesce a produrre molteplici cose “immateriali” che anche a chiamarle “cose” ti senti in pochino in difficoltà .</p><p></p><p>In difficoltà perché possono avere ed hanno un valore che spesso viene attribuito da ognuno di noi ed è diverso dallo stesso che un altro o altra gli possono dare.</p><p></p><p>Le emozioni, i sentimenti, i sogni, le fantasie, i desideri, le voglie sono tutti immateriali con un riferimento al reale però. Ed è quel singolo riferimento che anche se unico diventa per i tanti una molteplicità di stimoli da personalizzare a piacimento.</p><p></p><p>Prendiamo ad esempio il corpo, di Donna o di uomo. Si possono fare, volendo, molteplici riflessioni su quello che si vede nell’osservarlo o si prova nello studiarlo. Alcune cose sono reali, oggettive forse anche e altre, la maggior parte soggettive anche…forse. Però di solito succede che a qualcuno o qualcuna quel corpo piaccia più degli altri/e e piaccia solo quello e non un altro.</p><p></p><p>Si chiama amore, attrazione, feeling…si chiama come si chiama ma è cosi. Ed è una cosa immateriale, una forza attrattiva, una serie di voglie e di desideri che coinvolgono e che concentrano, ci concentrano li.</p><p></p><p>E’una cosa che nasce dentro, si gestisce o non a seconda dei casi ma nasce li, non si impara, non ci viene insegnata ma dal nulla o quasi sboccia e ci prende e coinvolge.</p><p></p><p>La voglia nel sesso anche, possiamo vederla forse alla stessa maniera. Qui la scelta forse si apre alla libera volontà ma sono sempre quei piccoli o grandi segnali che ci sentiamo dentro che danno il la a orientamenti che ci dovrebbero portare al piacere del viverlo e dell’esercitarlo.</p><p></p><p>E potrei proseguire con altre decine di esempi, prendendo spunto per ognuno da cose materiali e immateriali.</p><p></p><p>Tante di queste cose poi nel corso della vita possono essere modificate. L’esperienza, la conoscenza servono anche a questo.</p><p></p><p>Ci sono cose invece, una cosa invece, che difficilmente cambia nella vita.</p><p></p><p>Perché un essere umano può cambiare nome se vuole, può cambiare sesso se lo desidera e lo sente, può cambiare affetti, può modificare il suo aspetto, il suo credo religioso, politico, culturale. Può anche non riconoscere il sangue del suo sangue o rifiutare di accettare il riconoscimento di altri. Può cambiare lavoro, residenza, nazionalità , moglie, marito, amante, gusto nel bere e gusti nel mangiare. Può diventare vegano e poi ritornare carnivoro, omosessuale e poi etero…..può andare sulla Luna e forse su Marte, essere onesto o disonesto, sincero o non sincero….ipocrita o trasparente….</p><p></p><p>In sintesi si può cambiare tutto nella vita, se si vuole, se si hanno i mezzi e le possibilità . Tutto tranne “quella cosa che hai dentro….”</p><p></p><p>Quella cosa che di solito ti nasce da piccolo/a, quella cosa che ti occupa i pensieri quando glieli dedichi, quella cosa che chi non la conosce non lo può capire, quella cosa che orienta il tuo umore e i tuoi pensieri. Quella cosa che unisce tanti/e ma che contemporaneamente è divisiva e selettiva. Quella cosa che neanche la scienza ha ancora spiegato e che è “inspiegabile “ per eccellenza: il tifo.</p><p></p><p>Dunque, a chi non interessa e non lo conosce storcerà il naso additandola come la cazzata più grande dell’universo. Semplicemente sbaglia. Perché non essere tifosi è semplicemente uno stato desolato dell’animo. Perché il tifare per l’una o l’altra parte è un segnale, segnale forte e chiaro del modo di pensare e vedere le cose,</p><p></p><p>Perché tifare non è sufficiente, è una parte del meccanismo che nasce dentro e da li si sviluppa.</p><p></p><p>Che siano colori, persone fisiche, attività , espressioni “dell’arte” umana, l’oggetto o gli oggetti del tifo sono veri e propi stimoli e simboli della ragione.</p><p></p><p>Tifare non è abbastanza perché è il concentrare e dedicare attenzione si all’oggetto del tifo ma di conseguenza anche a tutto quanto non è quell’oggetto. E’ un coinvolgimento globale, volenti o nolenti….</p><p></p><p>Per qualcuno è anche un male, e di esempi purtroppo ce ne sono. Ma come tale è difficile da gestire come fenomeno di massa. Si possono fare interventi puntuali, sui singoli ma non generici o generalisti. Appunto perché è un qualcosa che nasce da dentro e trova spesso facilmente riconoscimento negli altri che lo condividono con Te e di fatto ognuno poi lo vede alla propria maniera.</p><p></p><p>A mio parere invece molto più preoccupante nell’ambito del tifo è la scelta che alcuni fanno in questi contesti. Questo forse andrebbe approfondito, studiato…anche censurato perfino. Ma nasce da dentro e questa è una cosa che ognuno di Noi partorisce autonomamente, maschio, femmina e quant’altro ci si senta…</p><p></p><p>Ed è lo stesso tifo, la sua stessa genesi che impediscono, a Tutti, di comprenderne la ragione quando è al di fuori dell’umana ragione stessa…</p><p></p><p>In conclusione provo a sintetizzare questo aspetto ma pare evidente dove la ragione stà ….appena qui sotto….</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Grandel, post: 19980274, member: 291303"] [SIZE=6]Una Lunga estate Melanconica…[/SIZE][B][SIZE=6]4) Quella cosa che hai dentro….[/SIZE][/B] ….e che è difficile da spiegare. Perché la mente umana e quindi l’essere umano, femmina o maschio, riesce a produrre molteplici cose “immateriali” che anche a chiamarle “cose” ti senti in pochino in difficoltà . In difficoltà perché possono avere ed hanno un valore che spesso viene attribuito da ognuno di noi ed è diverso dallo stesso che un altro o altra gli possono dare. Le emozioni, i sentimenti, i sogni, le fantasie, i desideri, le voglie sono tutti immateriali con un riferimento al reale però. Ed è quel singolo riferimento che anche se unico diventa per i tanti una molteplicità di stimoli da personalizzare a piacimento. Prendiamo ad esempio il corpo, di Donna o di uomo. Si possono fare, volendo, molteplici riflessioni su quello che si vede nell’osservarlo o si prova nello studiarlo. Alcune cose sono reali, oggettive forse anche e altre, la maggior parte soggettive anche…forse. Però di solito succede che a qualcuno o qualcuna quel corpo piaccia più degli altri/e e piaccia solo quello e non un altro. Si chiama amore, attrazione, feeling…si chiama come si chiama ma è cosi. Ed è una cosa immateriale, una forza attrattiva, una serie di voglie e di desideri che coinvolgono e che concentrano, ci concentrano li. E’una cosa che nasce dentro, si gestisce o non a seconda dei casi ma nasce li, non si impara, non ci viene insegnata ma dal nulla o quasi sboccia e ci prende e coinvolge. La voglia nel sesso anche, possiamo vederla forse alla stessa maniera. Qui la scelta forse si apre alla libera volontà ma sono sempre quei piccoli o grandi segnali che ci sentiamo dentro che danno il la a orientamenti che ci dovrebbero portare al piacere del viverlo e dell’esercitarlo. E potrei proseguire con altre decine di esempi, prendendo spunto per ognuno da cose materiali e immateriali. Tante di queste cose poi nel corso della vita possono essere modificate. L’esperienza, la conoscenza servono anche a questo. Ci sono cose invece, una cosa invece, che difficilmente cambia nella vita. Perché un essere umano può cambiare nome se vuole, può cambiare sesso se lo desidera e lo sente, può cambiare affetti, può modificare il suo aspetto, il suo credo religioso, politico, culturale. Può anche non riconoscere il sangue del suo sangue o rifiutare di accettare il riconoscimento di altri. Può cambiare lavoro, residenza, nazionalità , moglie, marito, amante, gusto nel bere e gusti nel mangiare. Può diventare vegano e poi ritornare carnivoro, omosessuale e poi etero…..può andare sulla Luna e forse su Marte, essere onesto o disonesto, sincero o non sincero….ipocrita o trasparente…. In sintesi si può cambiare tutto nella vita, se si vuole, se si hanno i mezzi e le possibilità . Tutto tranne “quella cosa che hai dentro….” Quella cosa che di solito ti nasce da piccolo/a, quella cosa che ti occupa i pensieri quando glieli dedichi, quella cosa che chi non la conosce non lo può capire, quella cosa che orienta il tuo umore e i tuoi pensieri. Quella cosa che unisce tanti/e ma che contemporaneamente è divisiva e selettiva. Quella cosa che neanche la scienza ha ancora spiegato e che è “inspiegabile “ per eccellenza: il tifo. Dunque, a chi non interessa e non lo conosce storcerà il naso additandola come la cazzata più grande dell’universo. Semplicemente sbaglia. Perché non essere tifosi è semplicemente uno stato desolato dell’animo. Perché il tifare per l’una o l’altra parte è un segnale, segnale forte e chiaro del modo di pensare e vedere le cose, Perché tifare non è sufficiente, è una parte del meccanismo che nasce dentro e da li si sviluppa. Che siano colori, persone fisiche, attività , espressioni “dell’arte” umana, l’oggetto o gli oggetti del tifo sono veri e propi stimoli e simboli della ragione. Tifare non è abbastanza perché è il concentrare e dedicare attenzione si all’oggetto del tifo ma di conseguenza anche a tutto quanto non è quell’oggetto. E’ un coinvolgimento globale, volenti o nolenti…. Per qualcuno è anche un male, e di esempi purtroppo ce ne sono. Ma come tale è difficile da gestire come fenomeno di massa. Si possono fare interventi puntuali, sui singoli ma non generici o generalisti. Appunto perché è un qualcosa che nasce da dentro e trova spesso facilmente riconoscimento negli altri che lo condividono con Te e di fatto ognuno poi lo vede alla propria maniera. A mio parere invece molto più preoccupante nell’ambito del tifo è la scelta che alcuni fanno in questi contesti. Questo forse andrebbe approfondito, studiato…anche censurato perfino. Ma nasce da dentro e questa è una cosa che ognuno di Noi partorisce autonomamente, maschio, femmina e quant’altro ci si senta… Ed è lo stesso tifo, la sua stessa genesi che impediscono, a Tutti, di comprenderne la ragione quando è al di fuori dell’umana ragione stessa… In conclusione provo a sintetizzare questo aspetto ma pare evidente dove la ragione stà ….appena qui sotto…. [/QUOTE]
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