Lucci823

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Era una sera d'estate come tante, dopo cena mi ero messo sul dondolo in balcone per godermi la frescura. I miei erano già andati a letto, mentre mia sorella era uscita con alcuni amici.

Michela durante l'estate aveva maggiore libertà rispetto al resto dell'anno, quindi spesso faceva più tardi. Intorno alla mezzanotte sentì sbattere il cancelletto e dopo poco comparve.

"Ciao, non sei uscito stasera?" mi chiese venendomi a salutare con un bacio sulla guancia.
"No, non mi andava..." le risposi ammirando quanto fosse cresciuta la mia sorellina.

Michela era ormai una donna. Quella sera indossava un mini abito che metteva in risalto le sue forme e le gambe abbronzate.

"Posso sedermi accanto a te? Mi fai spazio" mi chiese buttandosi sul dondolo.
Il suo profumo mi entrò fin dentro le narici. Ma guardandola notai subito che qualcosa non andava.

"Che c'è? Cosa è successo"
"Niente....."
"Dai, racconta, magari posso aiutarti"

Mia sorella mi guardò dritto negli occhi: "Non credo....o forse sì....ma è imbarazzante"
"Dai, prova" la incitai.

"Mi spieghi perché voi maschi pensate solo a quello?"
Rimasi un attimo spiazzato ma era evidente che Michela si riferisse proprio al sesso.

"Spiegami meglio..." provai a chiederle.
"Ok, vedi nel gruppo del lido c'è un ragazzo che mi piace"
"Continua, ti ascolto"
"Stasera finalmente ci siamo baciati ma...."
"Ma?"
"A un certo punto lui mi ha preso la mano e mi ha chiesto di fargli una sega".

Rimasi senza parole. Una parte di me era sul punto di esplodere, l'altra stava iniziando ad eccitarsi.

"Ho capito....e tu cosa hai fatto?" le chiesi sottovoce.
"Che dovevo fare...ho tolto la mano e me ne sono andata....non so neanche come si faccia una sega però..."
"Però?" le chiesi curioso.
"Magari tu potresti aiutarmi"

Il cazzo si rizzò immediatamente sotto i pantaloncini, quindi afferrai un cuscino cercando di coprirmi.

"E come?" chiesi a Michela.
"Dai che lo so che ti fai le seghe...potresti farmi vedere come si fanno" rispose tutto di un fiato mia sorella.

"Ma che stai dicendo? Sono tuo fratello, non posso..." provai a replicare.
"Ma che male c'è? Te l'ho chiesto io, ho bisogno di aiuto...dai, non lo dico a nessuno, tranquillo" insistette Michela.
"Ok, ma andiamo in camera, qui è pericoloso".

Raggiunta la mia stanza, chiusi bene la porta.

"Siediti sul letto e guarda attentamente cosa faccio" ordinai a mia sorella.
Mi posizionai in piedi davanti a lei, mi abbassai pantaloncini e slip. Il mio cazzo già duro svettava a pochi centimetri da Michela.

Mia sorella alzò lo sguardo per un attimo e sorrise. Iniziai a segarmi lentamente cercando di farle vedere bene come lo impugnavo.

"Devo andare sempre così piano?" mi chiese Michela.
"No, non sempre...devi essere brava ad alternare il ritmo. Se acceleri finisce prima ma lui gode di meno" le spiegai.

Michela alzò di nuovo lo sguardo: "Mi fai provare?"
"Ma non avevamo detto che dovevi solo guardare" le chiesi.
"Dai, fammi provare..." Michela allungò la mano sulla mia.

Mia sorella iniziò a muoverla goffamente: "Ti faccio male?"
"No, aspetta, ti guido io prima e poi continui da sola"

Dopo che prese il ritmo lasciai la presa, Michela ora mi stava davvero facendo una sega. Afferrai un pacco di fazzolettini che tenevo sul comodino.

"Ci siamo quasi....usa questi se no ti sporchi tutta" la avvisai passandole i fazzoletti.
"Aspetta, voglio vedere...."

La guardai negli occhi e venni. I primi schizzi la raggiunsero sul petto, sporcandole il vestito all'altezza del seno.
Michela raccolse il resto in un fazzoletto e continuò a tenere il mio cazzo in mano finché non uscì anche l'ultima goccia di sperma.

"Cavolo!" esclamò sorpresa guardandosi il vestito sporco di sborra.
"Ti avevo avvisato...comunque ora hai capito?" le chiesi mentre mi rivestivo.

Michela si alzò dal mio letto: "Sì, dai, penso di sì....va be se ho bisogno di qualche ripetizione so dove trovarti", mi rispose ridendo.
"Scema..."

"No, davvero, se vuoi una mano ogni tanto conta su di me. Alla fine è divertente", confessò Michela stampandomi un bacio sulla guancia prima di uscire dalla mia stanza.
 
Ultima modifica:
La curiosità di sapere come fosse andata tra mia sorella e il ragazzo che le piaceva era enorme tanto che la notte, prima di addormentarmi, mi capitava di segarmi pensando alle sue mani che mi toccavano il cazzo.

Un pomeriggio, mentre i nostri genitori erano a mare, la raggiunsi in camera.

"Allora? Non mi racconti niente?" le chiesi sedendomi sul letto su cui era sdraiata in shorts e canottiera.
Michela rise e si mise anche lei seduta: "Hai ragione, scusa...tutto ok comunque, la tua lezione ha funzionato".
"Ah sì? Bene...ma raccontami qualche dettaglio dai, sono curioso".
Michela mi guardò negli occhi: "Cosa vuoi sapere?"
"Beh non so...sei riuscita a farlo godere? Ci ha messo tanto?"

Mia sorella rise: "No, ci ha messo meno di te".
"Ma ti è piaciuto farlo almeno?" le chiesi a bruciapelo.
Michela si fece seria: "Te l'ho detto...ho scoperto che mi diverte. Anche se..."
"Anche se?"
"Ecco...ho notato alcune differenze tra te e lui"
"Ah si? Cioè?"
"Non so, forse perché sei più grande...scusa ma non so come dirlo in altro modo: posso essere diretta?"
"Vai, tranquilla, spara"
"Il tuo è più grosso....e ne hai fatta anche di più, gli schizzi erano più potenti e lo sperma più denso" mi confessò Michela abbassando lo sguardo intimidita.

Rimasi senza parole mentre il cazzo cresceva sotto il costume.

"Ah....capito...può dipendere da tante cose comunque, non solo dall'età. Ma sei rimasta delusa?"
"Delusa no....ma non vorrei che magari non gli piaccio abbastanza"
"Ma nooo...sei bellissima. Piaceresti a qualsiasi ragazzo"
"Anche a te?" mi chiese d'istinto Michela.
Mi alzai imbarazzato: "Dai, che domande..."

Michela scoppiò a ridere: "Se vuoi chiedo a lui" disse indicando con lo sguardo il mio cazzo ormai evidentemente duro.
Volevo sprofondare: "Forse è meglio che vada..."
Mia sorella si alzò avvicinandosi: "Dai, scherzavo....anzi se vuoi ti aiuto io a sgonfiarlo un po'. Ti va?"

Ci sedemmo sul suo letto, mi tolsi il costume e rimasi a cazzo duro accanto a lei. Michela lo prese in mano massaggiandolo lentamente.
"Ma è così per me?" mi chiese voltandosi nella mia direzione.
Non riuscivo a guardarla in faccia: "Beh, sai, facendo certi discorsi...è una reazione fisiologica"
"Guarda che non mi offendo eh...."
"Dai, mi metti in difficoltà così..."
"Vuoi che smetta?" mi chiese improvvisamente togliendo la mano.

La guardai e le presi la mano rimettendola sul mio cazzo: "No, continua, ti prego".
Michela sorrise: "Ok, però avvisami che ho cambiato le lenzuola stamattina"

Dopo qualche minuto sentì che dovevo sborrare. Mia sorella era notevolmente migliorata rispetto alla prima volta che mi aveva segato.

"Ci siamo..." sussurrai.
Michela si sfilò velocemente la canottiera e si inginocchio davanti a me, seduto sul letto, restando a seno nudo sotto i miei occhi.

"Ma che fai?" le chiesi sorpreso e sempre più eccitato.
"Tranquillo, poi mi faccio una doccia e scendo in spiaggia, così non sporchiamo le lenzuola e neanche a terra"

Michela diede un paio di colpi, poi il primo schizzo la colpì poco sotto il mento. Il resto le colò sul petto, nell'incavo del seno. Lo sperma bianco risaltava sulla pelle abbronzata.

"Wow, ne hai fatta più dell'altra volta..." esclamò soddisfatta e sorpresa alzandosi dal pavimento e ripulendo il grosso con alcuni fazzoletti.
"Grazie..."riuscì a dire ancora stravolto per quanto era appena successo.

Michela stava per uscire dalla stanza, ma prima si voltò verso di me facendomi l'occhiolino: "Figurati fratellone, mi serve come allenamento...alla prossima allora".
 
Era una sera d'estate come tante, dopo cena mi ero messo sul dondolo in balcone per godermi la frescura. I miei erano già andati a letto, mentre mia sorella era uscita con alcuni amici.

Michela durante l'estate aveva maggiore libertà rispetto al resto dell'anno, quindi spesso faceva più tardi. Intorno alla mezzanotte sentì sbattere il cancelletto e dopo poco comparve.

"Ciao, non sei uscito stasera?" mi chiese venendomi a salutare con un bacio sulla guancia.
"No, non mi andava..." le risposi ammirando quanto fosse cresciuta la mia sorellina.

Michela era ormai una donna. Quella sera indossava un mini abito che metteva in risalto le sue forme e le gambe abbronzate.

"Posso sedermi accanto a te? Mi fai spazio" mi chiese buttandosi sul dondolo.
Il suo profumo mi entrò fin dentro le narici. Ma guardandola notai subito che qualcosa non andava.

"Che c'è? Cosa è successo"
"Niente....."
"Dai, racconta, magari posso aiutarti"

Mia sorella mi guardò dritto negli occhi: "Non credo....o forse sì....ma è imbarazzante"
"Dai, prova" la incitai.

"Mi spieghi perché voi maschi pensate solo a quello?"
Rimasi un attimo spiazzato ma era evidente che Michela si riferisse proprio al sesso.

"Spiegami meglio..." provai a chiederle.
"Ok, vedi nel gruppo del lido c'è un ragazzo che mi piace"
"Continua, ti ascolto"
"Stasera finalmente ci siamo baciati ma...."
"Ma?"
"A un certo punto lui mi ha preso la mano e mi ha chiesto di fargli una sega".

Rimasi senza parole. Una parte di me era sul punto di esplodere, l'altra stava iniziando ad eccitarsi.

"Ho capito....e tu cosa hai fatto?" le chiesi sottovoce.
"Che dovevo fare...ho tolto la mano e me ne sono andata....non so neanche come si faccia una sega però..."
"Però?" le chiesi curioso.
"Magari tu potresti aiutarmi"

Il cazzo si rizzò immediatamente sotto i pantaloncini, quindi afferrai un cuscino cercando di coprirmi.

"E come?" chiesi a Michela.
"Dai che lo so che ti fai le seghe...potresti farmi vedere come si fanno" rispose tutto di un fiato mia sorella.

"Ma che stai dicendo? Sono tuo fratello, non posso..." provai a replicare.
"Ma che male c'è? Te l'ho chiesto io, ho bisogno di aiuto...dai, non lo dico a nessuno, tranquillo" insistette Michela.
"Ok, ma andiamo in camera, qui è pericoloso".

Raggiunta la mia stanza, chiusi bene la porta.

"Siediti sul letto e guarda attentamente cosa faccio" ordinai a mia sorella.
Mi posizionai in piedi davanti a lei, mi abbassai pantaloncini e slip. Il mio cazzo già duro svettava a pochi centimetri da Michela.

Mia sorella alzò lo sguardo per un attimo e sorrise. Iniziai a segarmi lentamente cercando di farle vedere bene come lo impugnavo.

"Devo andare sempre così piano?" mi chiese Michela.
"No, non sempre...devi essere brava ad alternare il ritmo. Se acceleri finisce prima ma lui gode di meno" le spiegai.

Michela alzò di nuovo lo sguardo: "Mi fai provare?"
"Ma non avevamo detto che dovevi solo guardare" le chiesi.
"Dai, fammi provare..." Michela allungò la mano sulla mia.

Mia sorella iniziò a muoverla goffamente: "Ti faccio male?"
"No, aspetta, ti guido io prima e poi continui da sola"

Dopo che prese il ritmo lasciai la presa, Michela ora mi stava davvero facendo una sega. Afferrai un pacco di fazzolettini che tenevo sul comodino.

"Ci siamo quasi....usa questi se no ti sporchi tutta" la avvisai passandole i fazzoletti.
"Aspetta, voglio vedere...."

La guardai negli occhi e venni. I primi schizzi la raggiunsero sul petto, sporcandole il vestito all'altezza del seno.
Michela raccolse il resto in un fazzoletto e continuò a tenere il mio cazzo in mano finché non uscì anche l'ultima goccia di sperma.

"Cavolo!" esclamò sorpresa guardandosi il vestito sporco di sborra.
"Ti avevo avvisato...comunque ora hai capito?" le chiesi mentre mi rivestivo.

Michela si alzò dal mio letto: "Sì, dai, penso di sì....va be se ho bisogno di qualche ripetizione so dove trovarti", mi rispose ridendo.
"Scema..."

"No, davvero, se vuoi una mano ogni tanto conta su di me. Alla fine è divertente", confessò Michela stampandomi un bacio sulla guancia prima di uscire dalla mia stanza.
E mentre usciva non le hai detto che sarà anche possibile le chiedano un pompino, e magari anche di leccarle la fica? Ti posso insegnare tutto
 
Mi piacerebbe sapere se qualcuno di coloro che hanno apprezzato il racconto hanno avuto o hanno fantasie del genere sulla propria sorella.
Io so che potrebbe essere anche di fantasia ma credo ci sia parecchio di vero, per quanto riguarda me avessi avuto una sorella più grande o più piccola ci saremmo svezzati a vicenda, ma essendo figlio unico mi sono dovuto attaccare alle cugine .
 
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