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Terminate le vacanze tornammo al tran tran quotidiano della vita cittadina. Le occasioni per stare da soli però non mancavano. E non potevo negarlo, quando mi segavo (e lo facevo spesso) il pensiero correva a quanto successo con Michela.
Mia sorella d'altronde si era resa disponibile ad aiutarmi quando avessi voluto e così un pomeriggio, mentre guardavamo la tv sdraiati sul divano, ripresi l'argomento.
"Come va col ragazzo?" le chiesi distrattamente senza distogliere gli occhi dallo schermo.
Michela capì subito cosa volevo e si voltò verso di me sorridente: "Qui o in camera tua?"
La guardai negli occhi e le presi la mano portandogliela all'altezza del cazzo. In tv scorrevano le immagini della mia vip preferita mentre conduceva il suo programma pomeridiano su Rai 1.
Mia sorella tirò fuori il cazzo già semiduro dai boxer e iniziò a massaggiarlo lentamente a mano piena.
"Ma quante te ne fai al giorno?" chiese mentre continuava a segarmi dolcemente.
"Dipende....diciamo minimo una, ma sono arrivato anche a 3-4"
Michela si voltò di nuovo verso di me: "Wow...e alla terza duri di più? Ne fai sempre la stessa quantità?"
"Sì, solitamente duro un po' di più ma ne faccio un po' meno rispetto alle prime....sei curiosa eh?"
"Ti dispiace?" mi chiese spalancando gli occhioni.
"No, no figurati....comunque sei sempre più brava" le dissi sorridendo.
"A farti le seghe?"
Era la prima volta che mia sorella utilizzava un termine così diretto per definire ciò che facevamo insieme.
"Ti dà fastidio che usi certe parole?" mi chiese.
"No, anzi..."
"Ti eccita....ho capito....allora posso anche dirti che hai un bel cazzo?"
Rimasi in silenzio
"E che mi piace vederti sborrare?"
"Michela, ti prego, così non ce la faccio più..."
"Sborri per me o per lei?" mi chiese indicando la tv.
La guardai: "Lei la sego spesso..." confessai.
Michela rise: "Lo so....lo sappiamo tutti cosa fai di pomeriggio a quest'ora quando ti chiudi in camera tua"
"E non ti dà fastidio farlo mentre guardo un'altra?" le chiesi.
"No...perché lei puoi solo guardarla...io sono qui e ti stringo il cazzo. Comunque secondo me le piacerebbe essere al posto mio adesso".
Mia sorella sapeva come farmi eccitare. Era come se leggesse nella mia mente.
"Ma perché ti piace così tanto?" domandai.
"Completa la frase..." mi disse guardandomi con aria di sfida.
"Ok...perché ti piace così tanto segarmi?"
"Te l'ho detto. Hai un bel cazzo, tenerlo in mano mi fa sentire potente, controllare il tuo godimento e farti sborrare quando voglio...con le altre godi come godi con me?"
Il momento della domanda che temevo era arrivato. Avrei potuto mentire, ma non sarebbe stato giusto.
Guardai mia sorella negli occhi mentre continuava a segarmi leggermente più veloce: "No...nessuna mi ha mai fatto godere così tanto in questo modo".
Michela sorrise soddisfatta: "Allora sborra per la tua sorellina segaiola...".
Mia sorella accelerò il ritmo lasciando che sborrassi sulla mia pancia. Poi si alzò dal divano, prese un pacchetto di fazzoletti e mi aiutò a togliere il grosso.
"Ora vado a fare i compiti" mi disse lasciandomi solo e soddisfatto in soggiorno davanti alla tv.
Da quel giorno quello con la sega di Michela diventò un appuntamento fisso. D'altronde piaceva a me almeno quanto piaceva a lei, quindi perché fermarsi?
A volte in soggiorno, altre in camera mia, più raramente nella sua stanza. Mia sorella era divertita nel vedere la potenza dei primi schizzi.
"Sai....ieri ho segato un mio compagno nei bagni....ma anche lui non sborra come te" mi confessò un pomeriggio mentre mi segava.
Pensarla alle prese con altri cazzi da un lato mi faceva ingelosire, dall'altro mi eccitava tremendamente. Chissà quanti ne aveva presi in mano. Di certo la sua tecnica era molto migliorata.
Fare raggiungere un orgasmo soddisfacente ad un uomo con le mani per una donna è più difficile di quanto si pensi. E lei, almeno con me, era diventata bravissima.
Finché un giorno arrivò il momento che immaginavo da tempo.
"Ma se provassi a farti un pompino?"
Mia sorella d'altronde si era resa disponibile ad aiutarmi quando avessi voluto e così un pomeriggio, mentre guardavamo la tv sdraiati sul divano, ripresi l'argomento.
"Come va col ragazzo?" le chiesi distrattamente senza distogliere gli occhi dallo schermo.
Michela capì subito cosa volevo e si voltò verso di me sorridente: "Qui o in camera tua?"
La guardai negli occhi e le presi la mano portandogliela all'altezza del cazzo. In tv scorrevano le immagini della mia vip preferita mentre conduceva il suo programma pomeridiano su Rai 1.
Mia sorella tirò fuori il cazzo già semiduro dai boxer e iniziò a massaggiarlo lentamente a mano piena.
"Ma quante te ne fai al giorno?" chiese mentre continuava a segarmi dolcemente.
"Dipende....diciamo minimo una, ma sono arrivato anche a 3-4"
Michela si voltò di nuovo verso di me: "Wow...e alla terza duri di più? Ne fai sempre la stessa quantità?"
"Sì, solitamente duro un po' di più ma ne faccio un po' meno rispetto alle prime....sei curiosa eh?"
"Ti dispiace?" mi chiese spalancando gli occhioni.
"No, no figurati....comunque sei sempre più brava" le dissi sorridendo.
"A farti le seghe?"
Era la prima volta che mia sorella utilizzava un termine così diretto per definire ciò che facevamo insieme.
"Ti dà fastidio che usi certe parole?" mi chiese.
"No, anzi..."
"Ti eccita....ho capito....allora posso anche dirti che hai un bel cazzo?"
Rimasi in silenzio
"E che mi piace vederti sborrare?"
"Michela, ti prego, così non ce la faccio più..."
"Sborri per me o per lei?" mi chiese indicando la tv.
La guardai: "Lei la sego spesso..." confessai.
Michela rise: "Lo so....lo sappiamo tutti cosa fai di pomeriggio a quest'ora quando ti chiudi in camera tua"
"E non ti dà fastidio farlo mentre guardo un'altra?" le chiesi.
"No...perché lei puoi solo guardarla...io sono qui e ti stringo il cazzo. Comunque secondo me le piacerebbe essere al posto mio adesso".
Mia sorella sapeva come farmi eccitare. Era come se leggesse nella mia mente.
"Ma perché ti piace così tanto?" domandai.
"Completa la frase..." mi disse guardandomi con aria di sfida.
"Ok...perché ti piace così tanto segarmi?"
"Te l'ho detto. Hai un bel cazzo, tenerlo in mano mi fa sentire potente, controllare il tuo godimento e farti sborrare quando voglio...con le altre godi come godi con me?"
Il momento della domanda che temevo era arrivato. Avrei potuto mentire, ma non sarebbe stato giusto.
Guardai mia sorella negli occhi mentre continuava a segarmi leggermente più veloce: "No...nessuna mi ha mai fatto godere così tanto in questo modo".
Michela sorrise soddisfatta: "Allora sborra per la tua sorellina segaiola...".
Mia sorella accelerò il ritmo lasciando che sborrassi sulla mia pancia. Poi si alzò dal divano, prese un pacchetto di fazzoletti e mi aiutò a togliere il grosso.
"Ora vado a fare i compiti" mi disse lasciandomi solo e soddisfatto in soggiorno davanti alla tv.
Da quel giorno quello con la sega di Michela diventò un appuntamento fisso. D'altronde piaceva a me almeno quanto piaceva a lei, quindi perché fermarsi?
A volte in soggiorno, altre in camera mia, più raramente nella sua stanza. Mia sorella era divertita nel vedere la potenza dei primi schizzi.
"Sai....ieri ho segato un mio compagno nei bagni....ma anche lui non sborra come te" mi confessò un pomeriggio mentre mi segava.
Pensarla alle prese con altri cazzi da un lato mi faceva ingelosire, dall'altro mi eccitava tremendamente. Chissà quanti ne aveva presi in mano. Di certo la sua tecnica era molto migliorata.
Fare raggiungere un orgasmo soddisfacente ad un uomo con le mani per una donna è più difficile di quanto si pensi. E lei, almeno con me, era diventata bravissima.
Finché un giorno arrivò il momento che immaginavo da tempo.
"Ma se provassi a farti un pompino?"
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