Esperienza reale Bea’s Secrets - Il Colloquio dal Notaio

JonSnow82

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se desiderate che l'intera mia produzione di sperma sia di vostra proprietà non avete che dirlo! Non bastavano le foto della regina Beatrice. Ora anche la capacità spiccata di Alex nello scrivere, descrivere, coinvolgere e raccontare...
Ho una richiesta, se posso: i tacchi Zanotti preferiti dalla regina.
 

Jriko88

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Semplicemnte stupendo, sono eccitato come non mai, anche eprchè sapendo com'è fisicamente Bea mi sono immaginato ogni singola scena come fossi li con voi.
E non vi nascondo che non sono riuscito a sta fermoc on le mani impossibile
 

Savinko74

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Spettacolo!!! uno dei racconti più belli che abbia mai letto!!!

Salve a tutti!
Forse qualcuno di noi ci conosce già, siamo Alex e Beatrice, una coppia certificata: trovate il nostro thread su questa pagina.
Da oggi saremo presenti anche qui, per raccontarvi, grazie alla passione di Alex per la scrittura, alcune avventure che ci sono capitate.
Precisiamo una cosa: i racconti sono reali ma sono stati modificati nomi, luoghi e alcuni particolari. Questo per tutelare la privacy di tutti.
Buona lettura!

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Bea’s Secrets - Il colloquio dal Notaio

Il colloquio era alle quattordici in punto.
Erano da giorni che Beatrice attendeva questo appuntamento, rappresentava una buona occasione per ricominciare a lavorare, e dopo settimane di ricerche aveva trovato un annuncio interessante.
"Importante studio notarile cerca segretaria per gestione appuntamenti, amministrazione, stesura atti. Richiesta ottima presenza, esperienza pregressa, dinamicità, ottima capacità relazionale."
Era stato Alex a spingerla per trovare un'occupazione, e l'aveva indirizzata verso un lavoro da ufficio, non troppo faticoso e con degli orari precisi per poter così gestire meglio il loro tempo libero.
Sull'ottima presenza non vi erano dubbi. Nessun problema su dinamicità e capacità relazionale, mentre l'esperienza pregressa era semplicemente inesistente. Nonostante ciò, la grande fortuna era che Alex conosceva molto bene il Notaio L.: aveva stipulato con lui alcuni atti, erano entrati un po' più in confidenza iniziando a darsi del "tu", e lo studio era tra i più rinomati di Padova.
Sicuramente la conoscenza di Alex era determinante per avere il posto di lavoro, in fondo in Italia, purtroppo o per fortuna, funziona così, e quindi Beatrice nutriva buone chances di essere assunta.
Il guardaroba era piuttosto fornito, e dopo una rapida scorsa Beatrice scelse una gonnellina nera, una camicetta bianca e i suoi tacchi Zanotti preferiti, che le conferivano un aspetto sexy ma allo stesso tempo elegante e aggressivo. Avrebbe fatto una gran bella figura, almeno dal punto di vista della presenza, Alex ne era sicuro, e poi conosceva il punto debole di L., ovvero le belle ragazze: tutte le volte che era andato nel suo studio, aveva notato divertito come il Notaio osservasse l'andirivieni delle sue segretarie con l'espressione di chi se le sarebbe mangiate seduta stante, quindi perché non sfruttare la debolezza dell'uomo per ottenere un buon posto di lavoro? Via libera, quindi, ad un abbigliamento che avrebbe certamente aumentato l'appetito del Notaio.
Alle tredici erano in macchina, autostrada A4, direzione Venezia.
Beatrice era stupenda, seduta al suo fianco. Gambe affusolate, lisce e luminose, stagliate leggermente all'insù grazie ai tacchi puntati a terra. La gonna la scopriva le cosce, bastava spostarsi appena in avanti per scorgere leggermente le mutandine nere che aveva scelto con cura; i capezzoli, già turgidi e che spingevano attraverso il tessuto della camicetta, si sarebbero potuti vedere piuttosto bene se solo si fosse aperto un bottone in più, ma già così, spingendosi un pochino indietro con la testa, si poteva notare, all'interno, il seno, piccolo e sodo, a contatto con la camicia visto che l'unico intimo che Bea aveva indossato era il perizoma.
Alex per un istante desiderò ardentemente essere nei panni di L., la cui visione di Bea gli avrebbe provocato sicuramente un mezzo infarto. Il posto non era assicurato ma, vestita così, c'erano ottime possibilità di successo. E poi, chi lo sa, magari Beatrice avrebbe potuto aggiungere qualche colpo di genio per convincerlo ulteriormente, soprattutto dopo le fantasie che avevano fatto nei giorni precedenti: l'idea di avere a che fare con un uomo distinto, vestito elegante e maturo, in un luogo esclusivo come uno studio notarile, aveva già dato luogo a due scopate fenomenali, dove avevano fantasticato su uno dei sogni intimi di Beatrice, e cioè essere presa contemporaneamente da due uomini, avere il loro possesso, poterli fare impazzire toccandoli assieme e impazzire a sua volta mentre veniva toccata da quattro mani, leccata da due lingue e facendo entrare dentro di lei due uccelli duri ed eccitati.
A questi pensieri, mentre l'autostrada A4 si stagliava davanti a loro, la mano di Alex si posò sulle gambe di Bea, spostando la gonna fino a scoprire completamente il perizoma. Beatrice, assorta nei suoi pensieri, guardò Alex e gli fece un sorriso ammiccante. Guardò la mano di Alex che esplorava le sue cosce, e per farlo fremere ancora di più aprì leggermente le gambe, lasciando che le sue dita potessero andare a toccare la parte più intima di lei, facendola sussultare quando arrivarono al clitoride che si appoggiava, gonfio, al tessuto nero, clitoride che in quel periodo era piuttosto sensibile, grazie al grande appetito sessuale che era in lei (ormoni? Fantasie particolari? Serenità tra lei ed Alex? Non sapeva il motivo, ma qualsiasi esso fosse, andava più che bene).
- "Sei pronta per il colloquio, Amore?" - Chiese Alex mentre toccava gli slip e percepiva ogni centrimetoro della vagina di Beatrice, che conosceva come casa sua.
- "Certo, vedrai che andrà bene... E poi dopo tutte le fantasie che abbiamo fatto in questi giorni sul Notaio, non ti nego che non vedo l'ora di scoprire che persona è..."
- "Vedrai che ti piacerà. Però mi raccomando, fai la carina, sorridi sempre e scatena tutte le tue doti per convincerlo che deve assumerti senza pensarci"
- "Hmmm, guarda che le mie doti sono piuttosto audaci, se mi dici così sai che potrei fare cose molto convincenti quando siamo davanti a lui"
- "Beh, voglio proprio vedere cosa combini. Per me hai carta bianca e io ti assecondo, quindi sei libera di giocarti l'appuntamento come vuoi"
Beatrice gli sorrise, e con la coda dell'occhio vide che i pantaloni di Alex erano già gonfi, segno che i vestiti che aveva scelto per essere carina e sexy erano azzeccati. Con la mano volle sentire meglio cosa accadeva alle parti basse del suo uomo, la appoggiò sul gonfiore e sentì che il suo uccello era di marmo.
- "Cos'abbiamo qui? Mi sembra che ci sia qualcosa di duro..."
- "E come faccio a non averlo duro guardando come sei vestita e toccando le tue cosce così lisce e invitanti?"
Bea fece una risata.
- "Ma pensi che potrei farlo venire così duro anche a L., se mi impegno un po'?"
- "Non credo dovrai impegnarti molto... Ma se glielo fai venire duro, il mio sarà altrettanto duro, quindi ti troverai da sola, in un elegante studio notarile, circondata da due uomini che ti desiderano. Cosa farai a quel punto?"
- "Hmmm vedremo, ma ti confesso che la cosa mi fa eccitare parecchio. E sai che se perdo il controllo e mi abbasso le mutandine, tu e il tuo amico troverete un lago dove vi dovrete tuffare..."
Dicendo queste parole, Beatrice strinse forte l'uccello che cercava di bucare i pantaloni, e con l'altra mano prese le dita di Alex, ancora in esplorazione tra le sue cosce, le aiutò a scostare di lato il perizoma, e lo guidò fino a fargli sentire che la situazione, laggiù, era già piuttosto umida.
Appena le dita iniziarono a muoversi tra la vagina e il clitoride, scorrendo fluide su e giù, un moto di piacere la fece rabbrividire, ma doveva arrivare all'appuntamento in condizioni più che perfette, e quindi tolse la mano di Alex che si rimise concentrato alla guida sperando che questo gioco fosse solo rimandato a più tardi.
Arrivarono poco prima delle quattordici davanti al portone dello studio notarile. Era un palazzo d'epoca, in pieno centro di Padova, elegante e raffinato. Suonarono il campanello, che recava solo la scritta "Notaio", e dopo pochi secondi il portone si aprì.
In ascensore Alex diede un'ultima occhiata a Beatrice, che appariva ancora più sexy di quanto aveva già visto in macchina grazie allo splendido trucco del viso, e poco prima che le porte si aprissero, con un movimento velocissimo e con un sorrisino malizioso, le aprì un altro bottone della camicia. Beatrice lo guardò sorpresa e poi sorrise a sua volta, facendo l'occhiolino al suo uomo e sentendo un altro brivido percorrerle la schiena: quel colloquio stava diventando, oltre che un'opportunità di lavoro, anche qualcosa di terribilmente eccitante.
Suonarono il campanello di fianco alla porta dello studio.
Dopo il "clack" dell'apertura automatica, entrarono nella reception, in quel momento deserta - solitamente, ricordava Alex, era composta da tre segretarie che sembravano state selezionate tra le prime classificate dal concorso "Miss Topa 2020".
Un buon profumo di vaniglia permeava l'ambiente, composto da parquet scuro di olivo, colori caldi e accoglienti, mobili costruiti probabilmente quando Gutenberg inventò la stampa nel millequattrocento, e diverse porte intorno alla sala di ricevimento.
Proprio da una di queste uscì il Notaio.
Valentino L. era vestito di tutto punto, completo scuro con cravatta in abbinata e scarpe che avrebbe indossato una persona comune solo nel giorno del suo matrimonio.
- "Benvenuti ragazzi, oggi siamo soli perché ho lo studio chiuso, abbiamo avuto delle perdite di acqua e ho preferito lasciare a casa il personale".
Strinse amichevolmente la mano ad Alex.
- "Ciao Alessandro. Grazie per essere qui... Mi avevi parlato di tua moglie" - Disse voltando lo sguardo verso Bea - "E ti posso confermare che qualsiasi descrizione di lei non rende come vederla dal vivo."
Strinse la mano a Beatrice.
- "Mi chiamo Valentino, è un piacere conoscerti".
Bea, un po' sorpresa per il complimento arrivato alla velocità della luce, sorrise e si presentò a sua volta.
- "Buongiorno Notaio, piacere mio, sono Beatrice... Complimenti per il suo studio, è veramente stupendo! Lavorare qui penso sia già un piacere per gli occhi, circondati da questi mobili antichi e da questa atmosfera così elegante..."
Il Notaio sorrise.
- "Ho fatto del mio meglio per renderlo accogliente, dal Notaio si va per fare scritture private di ogni natura, da quelle più piacevoli come l'acquisto di un immobile o la creazione di una società, a quelli più dolorosi come un divorzio o la cessione di qualche bene importante, e in entrambi i casi si deve creare una situazione di relax e di accoglienza per offrire ai nostri clienti un'atmosfera rilassante e gioiosa. E, ti prego, chiamami Valentino e dammi del "tu", altrimenti mi offendo..."
Bea arrossì leggermente, e annuì con la testa.
- "Accomodiamoci di qua, prego, seguitemi".
Si recarono nella stanza più importante dello Studio, composta da un lungo tavolo di legno scuro che poteva ospitare fino a quattordici persone, una scrivania con una poltrona che sembrava più comoda di un letto matrimoniale, e dei tappeti persiani rosso scuro che rendevano l'ambiente regale e maestoso. Chissà quante cose potevano dire quelle pareti, se solo avessero potuto parlare... Chissà quanti atti importanti erano stati letti e redatti attorno a quel tavolo..."
- Ecco la nostra sala più importante, questa è una stanza grande ma al tempo stesso molto riservata: solo qui leggiamo gli atti più delicati e che richiedono massima privacy, le pareti sono insonorizzate per poter leggere ad alta voce ogni tipo di scrittura senza che da fuori qualcuno possa sentire. La porta si può chiudere con un codice, e come si suol dire "Quel che accade in Sala Porpora, rimane in Sala Porpora".
Il Notaio si sedette sulla poltrona, Bea ed Alex si sedettero di fronte a lui. Beatrice si accomodò accavallando le gambe, e Alex notò che, nel sedersi, si scostò leggermente la spallina della camicia, quasi a voler mettere in mostra fin da subito qualche centrimetro del suo corpo. La mossa venne notata anche da L., che in pochi secondi guardò i tacchi, le gambe, il viso, poi tornò sulle gambe sapientemente accavallate, e infine sorrise appoggiandosi alla scrivania.
- "Alessandro mi ha detto che stai cercando un lavoro. Nell'annuncio abbiamo già scritto le mansioni, so che non hai esperienza ma ti potrei affiancare Chiara per il primo mese, così imparerai gradualmente a gestire le tue mansioni."
- "Sarebbe fantastico!" - Rispose Beatrice sorridendo - “Io non ho esperienza ma imparo molto velocemente, e poi mi sento già a mio agio in quest’atmosfera così esclusiva e raffinata. Però se io ti devo dare del Tu e chiamare per nome, tu dovrai chiamarmi Bea, come fanno solo le persone più... Intime".
Alex mise una mano sulla gamba di Beatrice.
- "Valentino, posso confermarti che Beatrice è una ragazza straordinaria. Intelligente, brillante, impara velocemente... E poi, visto che so quanto tieni alla presenza, credo che non debba dire molto in merito alla sua fisicità, non trovi?".
Dicendo questo, la mano di Alex accarezzò la gamba di Beatrice, toccando il ginocchio e risalendo poi fino alla coscia, alzando ancora di più la gonna che già lasciava intravedere parecchio.
Beatrice, cogliendo la situazione, scavallò le gambe, e invece di tenerle unite le tenne aperte di pochi centimetri, quel tanto che bastava per far sì che il Notaio scorgesse quel minuscolo centrimetro di slip neri che era però già sufficiente a fargli girare già la testa.
- "Sulla fisicità non ho avuto dubbi fin dal primo momento. Sei una ragazza bellissima, i tuoi capelli poi sono qualcosa di straordinario, piacerai a qualsiasi cliente e renderai ancora più piacevole la permanenza di chiunque arrivi nel nostro Studio."
- "Beatrice adora l'eleganza, ma soprattutto ama interfacciarsi con persone di un certo livello, come sei tu. Non scherzo se ti dico che in questi giorni era molto eccitata all'idea di incontrarti, e visto che siamo in confidenza, posso dirti che non era solo l'eccitazione del colloquio ma qualcosa di più... Non è vero, Amore?"
Bea sorrise.
- "Beh, devo ammettere che questa atmosfera, ma soprattutto avere davanti a me due uomini così belli e affascinanti, era una delle mie fantasie... E con i complimenti che mi state facendo mi sento proprio una regina, state realizzando uno dei miei sogni..."
Alex la guardò. "Wow, vedi che ogni tuo desiderio per me è un ordine? Però adesso che hai detto questo, devi anche dire a Valentino che fantasie abbiamo fatto ieri sera e due giorni fa, quando eravamo a letto..."
Beatrice arrossì nuovamente, abbassò la testa e poi, rialzandola, disse ridendo un po' imbarazzata: "Oddio Amore, vuoi che racconti proprio tutto?". "Certo Amore, se inizierai a lavorare qui non devi avere segreti con il Notaio..."
L. sorrideva e la sua attenzione era tutta rivolta a Beatrice. Il suo sguardo era diventato magnetico, la sua fame di scoprire cosa celava il vestito indossato da Beatrice era alle stelle. I tuoi occhi guardavano la sua bocca, i suoi capelli e poi scendevano fino a guardarle le gambe e gli slip che si intravedevano tra esse.
- "Va bene. Io e Alex abbiamo fatto sesso mentre gli raccontavo una delle mie più grandi fantasie, e cioè di essere assieme a due uomini, belli ed eleganti, e sapere che questi loro mi desiderano più di ogni altra cosa... Questo pensiero mi eccita terribilmente, perché avere due uomini allo stesso tempo mi farebbe impazzire. Devo dire che le ultime scopate sono state fantastiche, grazie anche a questi pensieri..."
Alex guardò il Notaio.
- "Diciamo che Beatrice è una ragazza molto focosa, e a me la cosa non dispiace, anzi... E amarsi vuol dire anche dar spazio alle fantasie del partner, cercando di renderle realtà... E scommetto che ora ti senti già eccitata, vero amore?”
Il Notaio annuì e sorrise.
- "Beh, qui si può unire lavoro e piacere nel rispetto di tutti e nella massima riservatezza... Quindi se vogliamo realizzare questa tua fantasia, io ne sarei felice, anche perché devo dire che non si può resistere ad una ragazza così bella... Ti va di alzarti in piedi e di farci vedere un po' meglio la bellezza del tuo corpo?".
Beatrice sorrise e annuì. Si alzò in piedi e fece un giretto attorno al tavolo, con un paio di rotazioni per far alzare la gonna e scoprire interamente le gambe.
- "Per mostrarvi bene come sono fatta, perché non vi sedete uno di fianco all'altro, e io mi metto di fronte a voi?".
Alex e L. spostarono le sedie al centro della sala. Beatrice camminò avanti e indietro, sfiorando le ginocchia dei due uomini e fermandosi proprio di fronte a loro.
Alex le toccò le gambe.
- "Valentino, senti come sono lisce queste gambe..."
Il Notaio mise una mano sul ginocchio di Bea, e risalì lentamente fino all'interno coscia.
- "Il velluto è uno dei miei tessuti preferiti. E le tue gambe sono ancora più morbide... Irresistibili".
Mentre L. le toccava l'interno coscia, Alex le mise una mano sul sedere, stringendo e massaggiandolo. Beatrice, in piedi di fronte a loro, fece un piccolo sospiro di piacere, e mise una mano tra i capelli di Alex.
- "Amore, ti dispiace se le nostre mani esplorano un po' il tuo corpo?"
- "Assolutamente no... Fate pure... Vediamo se quel che scoprirete vi piacerà...”
Alex le sbottonò la camicetta, e Beatrice la levò in un istante, lasciando scoperto il seno piccolo e sodo i cui capezzoli erano gonfi ed eccitati.
Alex si mise dietro di lei, le baciò il sedere mentre L. con una mano le toccava l'interno cosce e con l'altra esplorava il petto di Beatrice.
- "Amore... Ma sei già umida lì sotto?"
- "Non saprei... Valentino, vuoi controllare tu e poi dirlo ad Alex?" - Disse Beatrice vistosamente eccitata.
Il Notaio spostò con indice e medio gli slip, scoprendole il clitoride, grosso e pulsante. Con l’indice andò più in basso, e lo mise lentamente dentro, per poi tirarlo fuori inumidito degli umori di Bea.
Alex, dietro di lei, si alzò e le baciò il collo. L., nel frattempo, si era succhiato il dito sentendo il sapore dell'eccitazione, tornò quindi ad esplorare tra le gambe, sfiorando e premendo il clitoride che la fece gemere di piacere.
Beatrice era in estasi. Si sentiva una cagna, e volle diventarlo ancor di più. Si girò, mettendo il sedere sul volto di L., che afferrò con le mani e iniziò a leccare profondamente. Nel frattempo Alex, in piedi di fronte a lei, le mise la lingua in bocca, baciandola e sentendo il suo respiro che aumentava sempre più velocemente, mentre si inarcava e si apriva da sola le natiche con le mani, per offrire al Notaio, seduto con la testa affondata nel suo sederino, il modo migliore per leccarla nel profondo.
La lingua del notaio pennellava la vagina ed il buchetto del di dietro, le mani di Alex le toccavano il clitoride e il seno, le dita del Notaio erano infilate nella vagina e l'altra aiutava ancor di più Beatrice ad aprire le porte del suo posteriore.
Dopo qualche tempo, Beatrice aveva una voglia irrefrenabile dei due cazzi degli uomini. Si fermò, si girò e li fece accomodare sulle sedie.
Quindi si inginocchiò di fronte a loro, e guardò i poderosi rigonfiamenti tra le loro gambe.
Sbottonò lentamente i pantaloni di Alex, abbassò la cerniera, abbassò i boxer e fece uscire il suo cazzo.
Slacciò la cintura dei pantaloni di L., con uno sguardo voglioso e la bocca socchiusa. Aprì il bottone, tirò giù la cerniera, e guardò con desiderio il pene imprigionato negli slip neri. La sua mano massaggiò il tessuto, facendo diventare il sesso del Notaio ancor più imponente. Si intrufolò quindi con la mano dentro agli slip, li abbassò e gli tirò fuori il cazzo, grosso e duro. Lo accarezzò delicatamente.
Prese con le mani entrambi gli uccelli. Aveva due cazzi a sua disposizione, era eccitata da morire, con la mano sinistra teneva quello di L., con la mano destra quello di Alex.
Con un movimento delicato, incomincò a masturbarli ritmicamente, li fece poi alzare in piedi e gli abbassò completamente pantaloni e boxer.
Ora Beatrice era inginocchiata davanti ai suoi due uomini, all'altezza del suo viso aveva due membri di marmo, pronti per essere baciati, leccati e succhiati come più le piaceva. Le palle di entrambi erano gonfie, e iniziò proprio a leccare queste, prima quelle di Alex e poi quelle di L., guardandoli negli occhi e ammirando la loro espressione di piacere. Adorava leccare le palle, averne quattro la faceva andare fuori di testa.
Si portò quindi i due uccelli accanto alla bocca.
Le cappelle erano gonfie e pulsanti, non vedeva l'ora di catturarle con le sue labbra. Leccò prima la cappella di Alex, avidamente e con gli occhi socchiusi, quasi volesse sentirne il sapore un po' alla volta. Aprì poi la bocca e si fece scivolare l'intero pene al suo interno, succhiandolo e assaporandolo. Guardò poi il sesso di L., si avvicinò, leccò delicatamente la cappella, grossa e turgida, la baciò, e le sue labbra la racchiusero golosamente, come si stesse deliziando con il primo Calippo dell'anno durante un'estate secca e infuocata.
Mise quindi i due cazzi di fronte a lei, tenendoli con entrambe le mani a pochissima distanza l'uno dell'altro e leccandoli a turno, ora quello di Alex ora quello di L., due uccelli gonfi e saporiti che si poteva gustare per tutto il tempo che voleva.
Sentiva i suoi umori scendere dalla sua vagina, si stava bagnando come mai prima le era accaduto. Aveva una voglia incontenibile di avere i due uomini dentro di lei, ma tanto era il piacere di prendere in bocca quei cazzi così belli, che voleva concentrarsi ancora un po' su di loro.
Mentre succhiava, con le mani accarezzava le palle di entrambi, si metteva quindi a leccare queste ultime e con le mani masturbava lentamente i due uccelli, che erano diventati veramente di acciaio. I due uomini la guardavano, le tenevano la testa, le accarezzavano i capelli e gemevano di piacere mentre Bea si prendeva così sapientemente cura delle le loro aste, così eccitate che ora, oltre alla saliva della ragazza, avevano anche loro degli umori che fuoriuscivano, in attesa che i loro liquidi si unissero al miglior lubrificante in circolazione e non in vendita, ovvero l'umore di Beatrice, che usciva così copioso che un filamento si protendeva dalla sua vagina fino al pavimento.
Beatrice non aspettava altro che far entrare un cazzo dentro di lei.
Si alzò in piedi e si mise distesa sul tavolo di legno.
Era nuda, a pancia in su, Alex si posizionò tra le sue gambe e le leccò la vagina, sorpreso da quanto bagnata fosse.
Beatrice continuava, distesa e con il notaio di fianco a lei, a succhiargli l'uccello, gemendo per il piacere che Alex le regalava mentre le succhiava il clitoride come le piaceva.
Non resisteva più. Fermò Alex e, guardando il notaio, gli disse: "Mettimelo dentro, dai..."
Valentino guardo Alex che annui, acconsentendo la cosa. Il notaio andò al posto di Alex, aprì le gambe di Beatrice e, lentamente, pennellò il suo uccello sul suo clitoride, provocandole altro sussulti di piacere.
Beatrice riprese a succhiare, questa volta aveva in bocca il cazzo di Alex, guardava ogni cosa perché adorava osservare i dettagli mentre faceva sesso. Vide L. che teneva il suo uccello. Lo vide mentre puntava la sua cappella dove lei desiderava. E mentre affondava il più possibile il cazzo di Alex in bocca, fino a sentirlo in gola, sentì il membro del Notaio che entrava dentro di lei, gonfio, duro e ben lubrificato, lo sentì farsi spazio tra le sue grandi labbra, lo sentì mentre affondava sempre più in profondità, e più lo sentiva dentro di lei, più succhiava il cazzo che aveva davanti a sé, presa da un'eccitazione incontenibile e da un piacere intenso e totalizzante. Inarcò la schiena per poter sentire ancora di più il sesso dentro di lei, tremava ogni volta che L. entrava ed usciva con il suo uccello, poteva sentire ogni centimetro di pelle e ogni movimento, la vagina era in fiamme e allo stesso tempo bagnata come un lago.
Voleva girarsi. Voleva mettersi a pecora, ora, la sua posizione preferita e quella che le dava maggior piacere in assoluto. Voleva sentire il cazzo ancora più dentro, prenderlo tutto, sentire la cappella fin nello stomaco. Era affamata e avrebbe voluto prendere chilometri di marmo avvolto nella carne, fino a saziarsi completamente.
Fermò quindi il Notaio, guardò Alex e gli fece cenno del suo desiderio.
Si mise carponi sul tappeto, inarcando la schiena e mostrando la sua vagina aperta, con il sedere all'insù.
Chiese ad Alex di andare dietro di lei, ma Alex si inginocchio davanti al suo viso.
- "Il mio cazzo l'hai preso già per tanti anni, ora goditi quello di Valentino, lascio a lui l'onore di prenderti da dietro, poi toccherà a me, non preoccuparti..."
Beatrice annuì, vogliosa e con l'espressione di una cagna in calore. Guardò il notaio e annuì, lasciò quindi che L. si inginocchiasse dietro di lei, chiuse gli occhi e attese che il suo uccello entrasse nuovamente, questa volta ancor più dentro, procurandole un piacere che le fece emettere dei gemiti che rimanevano all'interno della stanza solo perché le pareti erano insonorizzate.
Ogni colpo del Notaio, con quel cazzo duro e vigoroso, la facevano sobbalzare, si stava gustando il sapore dell'uccello di Alex mentre veniva scopata con forza da Valentino. Alex le tolse il membro dalla bocca, si distese di fronte a lei, e la osservò mentre godeva, schiaffeggiandole il viso e leccandole le labbra con la sua lingua. "Ti piace?" - Le chiese. "Da impazzi - ahhh - re!"... - "Ti senti una cagna?" - "Sì - ahhhh - sono la vostra cagna e sono - ahhhhh - in calore - ahhhhh - Schiaffeggiami Amore - ahhhh - ti prego - ahhhhh"
Alex si spostò, si mise di fianco a L. e con le mani si mise a dare sculacciate potenti e decise al sedere di Beatrice, aperto e stagliato verso l'alto. Beatrice gemeva come mai Alex aveva sentito, forse era il momento di qualcosa di ancor più forte, che Bea aveva sempre chiesto.
Sussurrò qualcosa al Notaio, il quale uscì con il suo uccello dal corpo di Bea - che emise un ultimo gemito di godimento - e la fecero spostare.
L. si mise disteso, Alex indicò a Beatrice di mettersi sopra di lui, e la guardò mentre si metteva comoda, con la vagina proprio sopra l'uccello del Notaio proteso all'insù e pronto ad entrare nuovamente in lei.
Beatrice afferrò il cazzo, lo passò attorno al clitoride giocandoci e ansimando, e poi Alex, messosi a pochi centimetri dal sedere di Beatrice, dietro di lei, guardò come lei se lo infilasse dentro, sempre più dentro, fino a vedere solo le palle del notaio a contatto con le chiappe.
Beatrice ora dominava, era un'amazzone libera di muoversi a suo piacimento, inizialmente fece una danza lenta e sensuale, tenendosi i capelli con le mani, muovendosi ritmicamente per poter sentire ogni centimetro che entrava nel suo corpo caldo ed eccitato. Quindi si abbassò, con il viso a pochi centrimetri da quello del Notaio, il suo sedere incomincò a twercare ed Alex poteva vedere chiaramente l'uccello che, entrando ed uscendo, era inzuppato degli umori di entrambi. Beatrice teneva i capelli del Notaio ansimando, nessun bacio come lei ed Alex si erano detti, ma puro sesso selvaggio per provare il massimo del piacere.
Con le mani Alex afferrò il sedere di Beatrice, e questa volta fu proprio lui che incominciò a spingerla in alto e in basso, decidendo il ritmo con il quale l'uccello del Notaio doveva affondare dentro di lei. Ora era lui a comandare, a decidere quando la sua donna e l'uomo che la stava scopando dovevano provare piacere.
Ad ogni colpo Beatrice emetteva un gemito, fino a quando si spostò in avanti e mise il suo seno in bocca di L., che incominciò a leccare l'areola e a succhiare il capezzolo duro e sporgente come si succhia della Coca-Cola da una cannuccia.
Fu a quel punto che Alex la fermò un istante e le leccò il suo più intimo buco, giocando con un dito e guardando il cazzo affondanto prepotentemente nella vagina. Volle fare una prova. Mise l'indice dentro al sedere, che affondò come un coltello caldo nel burro. Beatrice era in estasi, girò la testa e disse ad Alex: "Amore, mettimelo dentro".
La "dual penetration" era un'altra delle fantasie di Beatrice, il piacere anale l'aveva scoperto da poco e con non poca fatica, ma da quando aveva provato il primo orgasmo, masturbandosi e al contempo lasciando che Alex la prendesse da dietro, chiedeva spesso di essere inculata.
Era giunto il momento.
Beatrice diede qualche altro colpo per sentire nuovamente il cazzo di L..
Alex si mise inginocchiato dietro di lei, le aprì il sedere con le mani, sputò tutta la saliva che aveva sul suo uccello, ed entrò piano piano, attendendo eventuali "stop" di Beatrice nel caso in cui sentisse male. Presa da un'eccitazione indescrivibile, invece, anche quel gesto non provocò nessun dolore alla Regina.
Ora Alex era dentro il suo sedere, Beatrice lo sentiva completamente, e L. era dentro la sua vagina, e anche questo lo sentiva benissimo.
Beatrice ora doveva solo lasciare che gli uomini si occupassero di lei, scopandola maestosamente, aveva due grossi uccelli al suo interno, le piaceva da impazzire, era ferma e si lasciò andare completamente.
Iniziò il Notaio, muovendosi lentamente. Già questo la fece ansimare. Si aggiunse poi Alex, che completò il ritmo della danza: quando l'uccello di L. era affondato dentro di lei, Alex teneva il suo appena dentro il suo sederino. Quando usciva quello di L., Alex affondava con decisione. Entravano e uscivano, prima uno poi l'altro, e le sensazioni che Beatrice provava erano un misto di estasi e vacca mentre veniva montata da due tori contemporaneamente.
Alex volle dare un colpo finale, e cambiò movimento, entrando dentro di lei nello stesso momento in cui il cazzo di L. entrava a sua volta. Quando entrambi i membri erano prontamente inseriti, Beatrice si sentiva piena e allo stesso tempo voleva riempirsi senza sosta. Stava per raggiungere il suo primo orgasmo senza bisogno di stimolarsi il clitoride, che era comunque ben sollecitato dagli strusciamenti contro il Notaio.
Il colpo finale fu quando i due uomini si misero a dare dei colpi potenti, e Beatrice sentì, oltre ai due uccelli marmorei, anche le palle che le sbattevano contro le chiappe. Quattro palle gonfie, due cappelle gigantesche che la penetravano, furono il colpo di grazia, e si mise ad urlare che stava per venire.
Alex esplose in pochi istanti, ma riuscì prima a chiedere a Beatrice se potevano venirle tutti e due dentro di lei.
Era ciò che Bea voleva. Prendeva la pillola, quindi nessun rischio.
Il Notaio, da sotto, stringendo con forza il seno di Beatrice e leccandole il collo, disse: "Posso venirti dentro anche io, mia Regina?". Beatrice annuì, l'orgasmo le stava montando come una valanga pronta a sommergere ogni cosa, sentì che montava da dentro il suo stomaco, un'inondazione stava per farla venire come un vulcano... "Sto per venire... Ecco... Lo sento... Ahhhhh... Vengo.... Vengo... Vengoooohhh" - Nello stesso istante in cui iniziò a parlare, i due cazzi si gonfiarono ancor di più, e una quantità impressionante di sperma si preparò a riempire i due buchi di Beatrice.
L'orgasmo di Bea coincise con l'orgasmo di Alex e di L..
Beatrice giunse al culmine del piacere sentendo distintamente i fiotti di sperma che le entravano in profondità, sentì i due cazzi dentro di lei vibrare ed emettere la densa crema bianca, e l'esplosione dei tre, contemporaneamente, fu dirompente come una bomba nucleare.
Urlarono come non mai. Urlarono, si contorcerono e alla fine rimasero lì, tutti e tre ammucchiati, con il fiatone e con un'espressione degna di tre sopravvissuti ad una guerra.
Beatrice fu la prima ad alzarsi. Si mise in piedi, guardò i due uomini che, ancora con l'uccello in erezione, si asciugavano il sudore dalla fronte. Fece un sorriso, e con l'espressione più naturale e soddisfatta di questo mondo prese le sue mutandine, i suoi vestiti e uscì fuori, alla ricerca di un bagno dove potersi lavare e rinfrescare.
Tornò dopo pochi minuti, vestita di tutto punto, felice e sorridente.
- "Allora Notaio, pensa che il mio colloquio sia superato?"
- "Non ti avevo detto di darmi del Tu? Qui tutte le mie segretarie mi danno del Tu, quindi da oggi puoi farlo... Benvenuta nello Studio Notarlile L., Beatrice. Inizi da domani, ti presenterò lo staff e ti farò firmare il contratto".
- "Oh mamma che bello! Amore, grazie anche a te...”
Alex la guardò felice e la baciò appassionatamente.
- "Valentino, grazie” - Disse Alex - “Sono sicuro che Bea saprà fare al meglio il suo lavoro. E... Non vedo l'ora che conosca le tue segretarie, vedrai che le piaceranno di sicuro... Vero Bea?”
- "Non vedo l'ora Amore mio! E non vedo l'ora di conoscere la mia tutor, Chiara... Perché Alex mi aveva già detto che è molto carina e simpatica, oltre che giovane..."
Sorrisero tutti e tre, e giunsero all’uscita.
- “Beatrice, hai il tuo curriculum da lasciarmi?” - Disse L..
- “Certo, l’avevo con me tutto il tempo, ma non ho fatto in tempo a lasciartelo.”
Bea aprì la borsetta, tirò fuori qualcosa e, stringendola con il pugno chiuso, la porse al Notaio.
Quando la mano si aprì, comparvero le mutandine nere di Beatrice. L. le prese, le guardò, le aprì notando con un sorriso che buona parte di esse, quella a contatto con la sua patatina, erano inzuppate di umori. Si mise lo slip sul naso, sentendone l’odore, chiuse gli occhi per un istante, e Bea gli disse: “Va bene questo curriculum?”.
- “Va benissimo. Completo, fatto benissimo e da leggere e rileggere più volte...”

Alex e Bea uscirono dallo Studio, pieni di gioia e di voglia di tornarsene a casa per una bella cenetta e un bel film, senza prima dimenticarsi di passare dal centro commerciale per acquistare un nuovo perizoma... In fondo c’era ancora un po’ di fresco per rimanere in giro senza slip!7
 

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