Filippo: mà io esco

Elena: ok tesoro ma non fari tardi, domani hai l’esame!

Filippo: lo so ma, tranquilla.



Filippo, non aveva programmi e non doveva incontrare nessuno. Voleva uscire fare una passeggiata e riordinare le idee. D’altronde quello che gli stava capitando non era comune.



Le emozioni erano tante. L’ansia dell’esame, ma anche il pensiero di sua madre. Perchè lo stava facendo? Lo amava così tanto? Fino a che punto poteva arrivare quell’amore?



Tutte domande a cui non sapeva rispondere. L’unica cosa certa era che la voleva. Ormai sentiva il suo odore ovunque. Che doveva fare? Continuare ad aspettare e godersi quello che la madre le avrebbe offerto o tentare qualcosa di più?



Non c’era tempo per questi pensieri. Il giorno seguente avrebbe dovuto fare il primo esame della sua vita. Doveva farcela. Sua madre stava facendo del suo meglio. Anche lui doveva.

Prese una birra ad un bar, seduto e immerso nei suoi pensieri e poi tornò a casa.



Nello stesso frangente elena era un lago. Era sola a casa. Anche lei aveva mille dubbi. Ma sta volta non erano sui suoi comportamenti. Per la prima volta pensava a cosa stesse facendo suo figlio fuori. Con chi era? Chissà quale ragazza lo starà facendo venire.



Quei pensieri la turbavano e la eccitavano. Ne approfittò per masturbarsi.



Si mise a letto divaricò le gambe infilo la mano nello slip umido, si strofino fortissimo, dopo infilò un dito. Lo uscì lo ciucciò e lo rinfilò. Lo fece entrare insieme ad un altro dito. Eseguì l’operazione per almeno 5 minuti. Poi venne. Le gambe tremavano le strinse e si piego su un lato. La mano rimase bloccata tra le due cosce. Gli occhi erano chiusi.



Rimase così per alcuni minuti. Poi tornò in se. Apri gli occhi, mangiò qualcosa e andò dormire.



Filippo rientrò a casa, passò dalla camera da letto della madre. Aprì la porta, dormiva. La guardò e sorrise. Era bellissima.



Tornò in camera sua. Si mise a letto, ma non prendeva sonno. Aveva ansia. Pensava ancora a tutto. Chiudeva gli occhi, ma li riapriva poco dopo. Non riusciva a prendere sonno. Decise di alzarsi



Tornò nella camera da letto di sua madre. La svegliò.



  • mà non riesco a dormire. Ho ansia
  • Elena lo abbraccio fortissimo, lo baciò nella guancia e disse. Tesoro è normale. Non avere paura. Hai studiato, vedrai che andrà tutto bene.


Risentendo quel profumo e i capezzoli che premevano contro il suo corpo tornò l’erezione. La madre se ne accorse. Aveva preso la decisione.



Elena: distenditi



Filippo eseguì il comando ma non proferì parola. Pose il capo sul cuscino e occupò tutto il letto.



Era un pezzo di legno. Non riusciva a muoversi. La donna si mise a cavalcioni tra le sue gambe. Prima le accarezzo dal basso verso l’alto, poi abbasso lentamente il pantaloncino del ragazzo. con un movimento sempre più lento gli divaricò le gambe. Lei si posiziono al centro in ginocchio su se stessa e di fronte aveva il cazzo di suo figlio, duro come il marmo.



Elena: rilassati!



Elena continuava a massaggiare le cosce del ragazzo. Saliva sempre di più, passava dall’interno coscia. Quasi toccava le palle del figlio.



Filippo era ancora teso. La madre si abbasso leggermente. A filippo non gli sembrava vero. La madre stava per fargli un pompino?

Secondo voi cosa accadrà scrivetelo nei commenti
Magari è solo una mia speranza, ma un footjob non sarebbe male!
 
La donna si lecco le dita e comincio a bagnare l’asta del ragazzo. Filippo ebbe un fremito lungo tutta la schiena. Strinse le chiappe e portò il bacino in avanti.



La madre era troppo vicina e non si aspettava questo movimento. Quindi il cazzo del figlio gli sbattè in faccia.



Elena: stai fermo, rilassati amore mio



Ancora una volta elena sputò sulla propria mano e inizio a stringere la cappella e a scendere.



La sega continuava. Filippo alzò il capo. Guardò sua madre. La madre guardò lui.



  • filippo: Ti prego prendilo in bocca


Elena non parlò. Guardò il figlio e con il capo gli disse no



La sega continuava, elena vedeva il figlio che si contorceva. Avvicinò il suo volto al cazzo e rallentò la sega.



Filippo rialzò il capo voleva guardare.



Elena avvicinò la bocca alla cappella. Ma solo per fargli sentire il suo respiro.

Sposto ancora la testa e appoggiò la guancia sulla coscia destra del figlio. Posò le labbra sulle cosce e iniziò a salire lungo l’interno coscia. Appena arrivò vicino ai testicoli si allontanò.



Lo stesso fece sulla coscia sinistra.



  • filippo supplicante. Ma ti prego.


Elena ancora una volta scosse il capo e si rifiutò al figlio.



Elena si fermò. Pose il pene dritto davanti il suo volto, guardò il figlio. Lo sguardo fù ricambiato.



Elena poggiò le labbra sulla cappella del figlio e gli diede un bacio.



Con quel bacio filippo non resistette. Aspettava da troppo quel momento e lo aveva immaginato più volte negli ultimi giorno.



Elena sentì il cazzo pulsare si allontanò strinse la prese e aumentò il ritmo. La donna aveva di nuovo il busto alzato ormai era lontana dal cazzo. Ma il primo fiotto si alzò a mò di fontana. Per ricadere sul petto di filippo. I seguenti furono più deboli ma eseguirono la stessa traiettoria.



Elena non aveva abbandonato la presa. Gli ultimi, meno intensi, colarono nella sua mano.



Alzò il braccio e dalle mani cominciavano a colare lungo l’avambraccio. Elena guardò il figlio uscì la lingua e lecco dall’avambraccio fino alla mano. Ripulì tutto.



Elena stampò un sorriso al figlio, che era stremato e per smorzare la tensione disse:



  • eh si, devi bere più succo d’ananas!
 
Filippo restò a dormire nel letto dei suoi genitori. Il giorno era arrivato. La madre lo svegliò.



  • tesoro alzati


Filippo si diresse in bagno si fece una doccia si mise una camicia e salutò la madre dandole un bacio sulla guancia.



  • elena: in bocca al lupo amore mio.


La mattinata seguì con tanta ansia per elena. Non sapeva nulla del figlio. Ai tg avevano comunicato le tracce che erano uscite.

Era sicura che suo figlio fosse preparato per tutte.



Ore 12:30 messaggio whatsapp di filippo ad elena:



  • fatto


Elena subito prese il telefono, chiamò il ragazzo.



  • come è andata?
  • Bene, ho finito il primo di tutti. Ti racconto più tardi, adesso andiamo a prendere qualcosa al bar con gli altri


Elena era sollevata. Cominciò a preparare il pranzo. Era felicissima. Il primo step era andato.



Il ragazzo rientrò a casa. Anche filippo era euforico. Raccontò tutto alla madre. Dalla commissione, della traccia, di come si erano disposti. Dell’aiuto che aveva dato ad una sua compagna.



La madre era orgogliosa. Guardava suo figlio con emozione. E continuava a complimentarsi con lui.



  • hai visto i sacrifici ripagano
  • Filippo: mamma grazie e tutto merito tuo
  • Elena: ancora non è finito è solo la prima prova!


Finito di mangiare, i due si spostarono nel divano filippo appoggiò il suo capo nella spalla della madre. Si sa l’ansia si tramuta in adrenalina e l’adrenalina non appena sparisce fa sentire tutta la stanchezza.



Filippo si addormentò nel divano, dormì per quattro ore di fila.



Al suo risveglio, non capiva che ora fossero ne che giorno era.



Poi lucidamente tornò in se



  • cazzo devo studiare domani c’è la seconda


Elena era in cucina, sorrise. Aveva creato un mostro.



  • Tesoro tranquillo sei già pronto. Ripassa un po e poi vieni a cenare.


  • no ma, oggi noente ricompensa?


  • piccolo, non devi distrarti. Oggi devi recuperare le energie e poi ieri hai avuto più del dovuto


Il ragazzo si incupì, ma sapeva che la mamma aveva ragione.



Fu così per la seconda e la terza prova.



Il ragazzo, ma anche il suo amico non videro più nulla. Sembrava che fosse tornato tutto alla normalità.



I due ragazzi ci provarono in tutti i modi. Filippo prima della terza prova provò anche a tornare nel letto di mamma, ma niente nessun esito positivo.



Le prove erano andate bene. Il giorno seguente sarebbero uscite le votazioni degli scritti e la data della prova orale.



Filippo era andato benissimo prendendo, quasi il massimo in tutte le prove. Inoltre era stato sorteggiato tra i primi per l’orale.



Da un lato era contento perchè si sarebbe goduto di più l’estate dall’altro no perchè sarebbero finite le ricompense di mamma.
 
Dalla pubblicazione degli esiti alla prova orale passarono solo due giorni.



I due ragazzi avevano l’orale lo stesso giorno.



Le ricompense in quei due giorni non erano state all’altezza delle prime due.



Infatti il primo giorno, elena aveva concesso ai due ragazzi di guardarla mentre si faceva una doccia. Nessuno dei due potè toccarla. Tra l’altro il box doccia era opaco quindi non viderò granché.



Il secondo giorno gli permise di farsi fare un massaggio total body, ma con una zona off limit e indossando il solito tanga. I ragazzi, nell’occasione hanno palpato tutto il corpo della donna senza mai toccando la figa.



Era arrivato il giorno. Elena aveva preso la mattinata di permesso, voleva assistere all’esame orale del ragazzo.



Filippo diede il meglio di se. Rispose a tutte le domande. Una professoressa della commissione gli fece una domanda molto difficile. Il ragazzo fu bravo, con la logica riuscì a dare una risposta sensata, ma tuttavia non era quella corretta.



Filippo finì l’esame così come francesco entrambi erano andati bene. Filippo era arrabbiato per quella domanda. Elena provò a calmarlo.



  • è il ragionamento che conta, stai tranquillo i professori valuteranno anche quello. E poi hai risposto a tutte le domande.


Si avvicinò francesco era felice. Fortunatamente quella felicità coinvolse anche filippo.



  • francesco si rivolse ad elena: grazie signora elena, senza di lei non ce l’avremmo fatta.


La donna si mise un sorriso sul volto ed esclamò



  • sciocchezze è tutto merito vostro


Le ricompense erano finite, le ore di studio anche. Ma elena aveva altri piani



I due ragazzi si girarono e stavano per dirigersi verso il bar per raggiungere gli altri



  • elena: hey voi due, non fate tardi vi aspetto alle 19 a casa
 
18:50



I ragazzi rientrano a casa. Non sanno cosa li aspetta esattamente. Gli accordi erano finiti, ma elena aveva lasciato intendere che sarebbe successo qualcosa.



Effettivamente elena voleva premiare lo sforzo dei ragazzi. Sta volta voleva superare se stessa. Sta volta oltre che premiare i ragazzi voleva lodare se stessa e la sua femminilità.



L’intimo scelto era di colore rosso. Sempre rigorosamente di pizzo. Autoreggenti neri. Reggi calze rosso. Niente mutande e niente reggiseno. Il rossetto accendeva il suo viso, la coda di cavallo era stata fatta perfettamente. Non aveva lasciato nulla al caso. Voleva piacere e si piaceva. Sopra il tutto indossava un kimono sempre rosso.



I ragazzi all’ingresso non la trovarono.



Ma in cucina trovarono un biglietto.



Fatevi una doccia e aspettatemi in salotto sul divano seduti.



La donna osservava da un punto da cui loro non potevano vederla. I due ragazzi esaltati si batterono il cinque e iniziarono a turno a lavarsi.



L’eccitazione era alle stelle nessuno sapeva dove andavano, tranne il pilota di bordo Elena.



I ragazzi indossavano solo l’intimo. Arrivarono davanti il divano e trovarono un nuovo biglietto.



  • sedetevi e toglietevi tutto. Rimanere nudi. Ma non toccatevi


I due ragazzi eseguirono. Uscirono i loro cazzi svettanti. Elena uscì dalla stanza. Si mise in posizione eretta e a braccia conserte. I ragazzi poterono ammirare tutta la sua bellezza. Vedevano da lontano la figa e ne sentivano l’odore.



  • elena: bravi ragazzi, avete rispettato il vostro impegno. Con orgoglio vi concedo l’ultimo premio. Lasciatemi fare e non ve ne pentirete.


Elena si abbasso e ripropose la scena della gattonata. Si mise a quattro zampe. Sta volta però non aveva le mutande che la coprissero.

Arrivò vicino ai ragazzi. Non li toccò. Si posiziono al centro di loro due. Si alzò e si mise in ginocchio.



Elena: alzatevi.



Elena si trovò inginocchiata con la figa fradicia di umori. E due cazzi, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra. Guardava entrambi ragazzi che attendevano un suo cenno. Ormai eseguivano i suoi ordine e se avesse voluto li avrebbe potuti utilizzare per qualsiasi scopo.



La voglia di mettere quei cazzi in bocca era tanta. Ma non voleva esagerare. Così decise di godersi il suo gioco fino alla fine.



Elena: bene ragazzi oggi sarà l’ultima volta. Avete dei desideri?



  • filippo alzò la mano: io vorrei che lo prendessi in bocca, mà
  • Francesco: anche io, ma vorrei altro.
  • Elena: non si può avere tutto dalla vita, quindi scegli bene le tue parole giovanotto.


Francesco avrebbe potuto chiedere la qualunque, ma l’emozione non gli rese la vita facile. Non era lucido.



  • po..pom…ok pompino!


elena lentamente cominciò ad accarezzare le gambe dei ragazzi.



  • elena mentre con le mano faceva su e giu lungo le gambe dei ragazzi disse: bene che piani avete per il vostro futuro?
  • Filippo: io andrò all’università privata. Studierò economia e commercio
  • Francesco: io signora non son..
  • Elena: elena, da oggi potete chiamarmi elena
  • Francesco: ok elena! Io non sono intelligente come suo figlio, molto probabilmente continuerò l’attività di mio padre anche se mi sarebbe piaciuto studiare legge.
  • Elena lo guardò: non va bene! Devi essere deciso. Non importa la scelta. A tornare indietro si fa sempre in tempo. Importante è scegliere. Nessuno sa se le decisioni che prendiamo ogni giorno sono giuste o sbagliate. Ma importante è scegliere!
  • Francesco si sentì rincuorato da quelle parole. Era quello che voleva sentirsi dire. Studierò legge elena!
  • Elena:Bene avrò un nuovo collega. Prima di iniziare voglio dirvi che sono fiera di voi. Che quello che sto facendo, l’ho fatto per voi, ma anche un po per me. Siete due bellissimi ragazzi, educati e rispettosi. Da ora in poi, non sarò piu il vostro oggetto di desiderio. Non mi concederò piu a nessuna delle vostre richieste. Quello che abbiamo fatto è stato divertente, spero piacevole ma soprattutto educativo. Vorrei che mi promettiate che nel corso della vita, qualsiasi tipo di donna incontriate voi portiate lo stesso rispetto che avete portato alla sottoscritta. Che non la trattiate come un corpo, ma come un anima. Il vostro mantra dovrà essere questo. Il piacere deve essere condiviso. Nessuna donna è vostra serva e nessun rapporto è un legame indissolubile. Siate liberi di scoprire la vostra sessualità senza mai pretendere che i vostri partner facciano qualcosa che non gli aggrada.
  • Elena: siete in grado di rispettare quanto vi ho appeno detto?
  • Entrambi i ragazzi come dei soldatini: si signora.


Elena: con questi discorsi vi ho ammosciati i cazzi. Credo di dover fare qualcosa



Elena si posizionò meglio, non aveva smesso di accarezzare le gambe dei ragazzi. Adesso si mise un po più avanti e senza usare le mani avvicinò il viso vicino il cazzo del figlio.



Il cazzo, barzotto fece un sussulto. Elena aprì la bocca. Si abbasso ancora un po’ e cominciò a baciare le palle di filippo.



Francesco stava per toccarsi. Elena con la coda dell’occhio lo vide si girò e lo fulminò con gli occhi



  • non ti azzardare a toccarti. Qui ci penso io


Riprese da dove aveva smesso. Sta volta usci la lingua e iniziò a salire ai lati dello scroto. Il cazzo era già in tiro.



Elena si posizionò ancora meglio e si girò totalmente verso il figlio. Si mise a fissarlo a posiziono il pene proprio sopra il suo volto. Aveva le palle all’altezza del mento. L’asta che poggiava sulla bocca, passava ai lati del naso e la cappella che poggiava all’altezza dell’occhio. Contemporaneamente dava dei piccoli bacetti al cazzo appoggiato sulla sua faccia che continuava a crescere.

Guardava suo figlio con gli occhi da porca. In quel momento effettivamente si sentiva porca.



Elena: ok questo cazzo è pronto. Si sputò nella mano destra e impugnò il cazzo del figlio. Da quel momento, non lo lasciò andare.



Si girò verso francesco e gli riservò lo stesso identico trattamento.



Non appena anche lui fù pronto, si rimise in mezzo ai due con il volto. E con le mani li stava segando. Alternava gli sguardi prima uno e poi all’altro.



Fu il momento di iniziare quello che i ragazzi si aspettavano. Elena, come sempre, inizio dal figlio. Diede un bacio alla cappella. Già super bagnata e poi aprì la bocca. Infilò tutta la cappella dentro la bocca. Alzò gli occhi verso il figlio e iniziò a succhiare tornando indietro. Il cazzo uscì dalla bocca.



Si girò da francesco. Mise la cappella in bocca e aspirò



  • elena ragazzi avvicinatevi un po.


I due si strinsero a lei ed elena comincio a leccare prima l’asta di uno e poi quella dell’altro.



Quel pompino era superbo. Bagnato. Lento, ma con la giusta intensità.



Iniziò allora ad andare un pò più a fondo. Quindi ad ogni alternanza tra un cazzo e l’altro metteva sempre piu carne dentro la bocca. Mentre aveva il cazzo in bocca di uno teneva l’altro con la mano e viceversa.





I due ragazzi erano a limite ed elena lo sapeva. Si rimise dritta e iniziò a segare più velocemente entrambi i cazzi.



I due vennerò all’unisono riempirono elena con la stesso quantitativo di seme che sarebbe entrato in un bicchiere.



Dal collo in giù elena sentiva quegli umori riscaldarle la pelle.



Non lasciava la presa e continuava a segarli. Rimase un ultima goccia in entrambi i cazzi e lei prima pulì il cazzo del figlio e poi quello di francesco, inserendoli in bocca e dando l’ultima succhiata.



I due ragazzi si accasciarono sul divano stremati. Elena era accaldata e super eccitata. Ma aveva rispettato i patti e aveva ottenuto quello che voleva dai suoi ragazzi.
 
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