Ciao a tutti.
Voglio raccontarvi una cosa avvenuta un annetto fa.
Come la maggior parte di voi, l'anno scorso sono ho passato parecchi giorni chiuso in casa per il lockdown.
Ovviamente dovevo trovare qualcosa da fare per passare il tempo e non farmi travolgere dalla monotonia e dalla noia, così inizio a chattare su una delle tante App disponibili.
Il mio obbiettivo era conoscere donne, parlare con gli uomini sinceramente non mi interessava.
Quindi passo diversi giorni a cercare e a districarmi tra uomini (tanti), finte donne (io non ho mai capito che gusto ci sia per un uomo fingersi donna, tanto parlandoci lo si capisce in pochi minuti se la donna è reale o se è un uomo che si finge tale) e qualche donna reale.
Ora, sinceramente, parlare con le donne era sì il mio scopo principale, ma non nascondo che cercassi qualche chat un po più spinta. Quindi tra le poche donne reali che si trovavano, cercavo di capire chi fosse disposta a spingersi oltre e chi invece volesse solo fare 4 chiacchiere.
Per farla breve, in quasi 3 settimane di ricerca, non avevo trovato ancora nulla di interessante. Ero sul punto di desistere quando un giorno incontro Lei!
Carla, 45 anni, sposata con un bimbo di quasi un anno. Come molte donne sposate, ormai insoddisfatte del loro rapporto coniugale; il marito la trascurava, non faceva sesso dalla nascita del figlio, spesso usciva con gli amici e lei restava sola a casa, insomma una situazione davvero difficile per lei.
La sintonia tra noi due è stata davvero tanta, fin dai primi messaggi. Ci mettemmo davvero poco ad aprirci, a confidarci.
Le nostre chat duravano ore, passavamo gran parte della giornata a chattare, ore e ore. E tanta era la connessione e l'intesa tra di noi, che per passare da una chat normale, ad una chat sessuale ci volle veramente poco.
Dopo già qualche giorno i messaggi divennero intimi, spinti, fu quasi naturale arrivare a masturbarci insieme, stuzzicandoci a vicenda con audio, foto e video.
Ed eravamo così a nostro agio nel parlare con l'altro, che nel giro di qualche giorno, le nostre voglie più nascoste, i desideri più inconfessabili, le nostre perversioni sessuali vennero subito a galla.
La chat di masturbazione semplice, di desideri sessuali classici, lasciarono ben presto il posto a giochi sempre più spinti, sempre più volgari, sempre più estremi.
La prima volta avvenne un giorno in cui lei doveva uscire per fare la spesa...non aveva mai delegato il marito perchè era per lei una sorta di valvola di sfogo. Era l'unico momento in cui poteva uscire di casa e rilassarsi.
Ci stavamo scrivendo già da un po e ovviamente proseguimmo anche dopo che lei fosse uscita di casa.
Le parole dolci, un certo tono eccitato ma educato, aveva lasciato già da tempo il passo a parole e aggettivi ben più espliciti e volgari.
Lei si eccitava tantissimo nel sentirsi insultata; nel gioco sessuale (e solo in questi momenti, sia chiaro!) anche a me eccita molto insultare una donna, e questo combaciare di piaceri dette vita ad un qualcosa di molto istintivo, animalesco.
Sapevo che bastava chiamarla semplicemente troia o puttana per farle bagnare la fica...e di questo ne ero certo, perchè diverse volte mi faceva vedere come macchiava le mutandine appena dopo averla apostrofata in quel modo.
Ma torniamo a noi; uscì di casa, si mise in macchina, e ad ogni semaforo ne approfittava per messaggiare. Ci raccontavamo cosa volessimo fare in quel momento. Le dissi che avrei voluto essere in macchina con lei, toccarle le fica mentre guidava, masturbarla, fermi al semaforo, nella speranza che qualcuno ci vedesse (anche se in quel periodo sarebbe stato molto difficile visto che per strada non vi era anima viva).
Lei si accese, si eccitò da morire, lo capivo dai suoi messaggi, estremamente vogliosi. Sentivo la sua voglia, il suo desiderio crescere; senza giri di parole, aveva una voglia di cazzo a dir poco assurda!
Arrivata nel parcheggio del supermercato scese dalla macchina e entrò per fare la spesa. Per tutto il tempo messaggiammo, ormai senza freni inibitori. Lei mi disse che era completamente fradicia, sentiva le mutandine completamente bagnate, aveva paura che fossero talmente bagnate che potessero bagnarsi anche i pantaloni che indossava, tanto che spesso si controllava.
Dopo un po però mi disse che, testuali parole, non le importava più nulla se si fossero bagnati i pantaloni, "chi se ne frega! al massimo vedranno che ho la fica in fiamme e che voglio un cazzo che mi sfondi!".
Prese tutto, arrivò alla cassa, pagò e tornò in macchina.
Ma non ripartì, mi chiese se volevo fare una pazzia.
"Ti va di sentirci al cell? Non ce la faccio più, devo godere, devo masturbarmi. Lo voglio fare qui, in macchina, nel parcheggio, e che mi vedano pure!"
Non ci vidi più! La chiamai all'istante, ed iniziammo.
Più la insultavo, più lei si eccitava.
Mi feci descrivere la scena, quante macchine ci fossero nel parcheggio, quante persone c'erano, se passavano vicino alla sua macchina, tutto! volevo essere lì a guardarmi la scena tramite la sua descrizione.
Lei era in macchina, con la mano nelle mutandine che si masturbava all'inverosimile.
Aveva 3 dita nella fica, io il cazzo in fiamme, più duro di un pezzo di ferro.
Era prossima all'orgasmo, eravamo preda l'uno delle voglie dell'altra.
Non esisteva più nulla, eravamo solo io e lei.
Io: "Lurida cagna di merda, stai per godere vero? Stai per venire davanti a tutti, lo sai vero? Te ne rendi conto?"
C: " Si maiale, lo so, e non me ne frega un cazzo! Sono una puttana, mi guardassero pure!"
Io: " Allora fallo sentire a tutti che sei una puttana schifosa! Grida, gridalo cosa sei!"
C: " SONO UNA PUTTANA, UNA TROIA ASSETATA DI CAZZI! VOGLIO TANTI CAZZI, MI DOVETE SFONDARE TUTTA! SFONDATE QUESTA CAGNA VOGLIOSAAAAA!"
Gridando in macchina queste cose, venne. Mi disse che venne davvero tanto, aveva bagnato anche i pantaloni.
Si risistemò alla meglio e ripartì.
Sotto casa sua parlammo ancora un po, le chiesi come si sentiva, se si fosse pentita di ciò che aveva fatto, se avesse paura che qualcuno l'avesse vista.
C: "Guarda che io sono davvero una puttana, pensi che abbia fatto quella cosa solo perchè in quel momento avevo perso il controllo? Farlo mi ha eccitata da morire, lo volevo fare e non mi pento di nulla, anzi....spero di rifarlo presto."
A quelle parole sborrai anche io.
Non resistetti.
C: "Ora vado, devo sistemare la spesa e devo cambiarmi....dovesse vedermi mio marito. Vabbè, tanto il coglione manco mi guarda più, non se ne accorgerebbe di sicuro."
Io :" Carla, se vuoi cambiati i pantaloni...ma le mutande no. Le dovrai tenere fino a domattina, bagnate, sporche non mi interessa. Se sei una puttana come dici, allora fai quello che ti ho detto."
C: "....mi piace, mi sentirò sporca, usata, sottomessa...sì mi piace, ok. Le terrò fino a domattina!"
A quelle parole mi si aprì un mondo. Capì che aveva un' indole da slave, e da lì uscì fuori il mio lato master.
Quella fu la prima vera esperienza degna di nota, ma nei successivi 4 mesi ne avvennero anche altre. Se la storia vi è piaciuta, sarò lieto di continuare.
Vi dico alcune cose, perchè immagino che qualcuno vorrà chiedermele.
Non ci siamo mai incontrati purtroppo. Viviamo in punti molto distanti dell'Italia.
Non darò grandi informazioni, perchè, anche se il rapporto non è dei migliori, è pur sempre sposata, e c'è anche un bimbo piccolo di mezzo.
Quindi niente foto o altro. Spero capiate il perchè di questa mia scelta.
Purtroppo abbiamo interrotto questo nostro "rapporto". Fossimo stati vicini, avessimo avuto la possibilità di trasformare in realtà tutti i nostri sogni e le nostre voglie, molto probabilmente saremmo ancora in contatto.
Ma avere un desiderio così forte, una intesa che entrambi non avevamo mai provato prima, senza poter trasformare in realtà il tutto, ci stava mangiando dentro. Ci stavamo facendo male.
E' stata una decisione di entrambi.
Voglio raccontarvi una cosa avvenuta un annetto fa.
Come la maggior parte di voi, l'anno scorso sono ho passato parecchi giorni chiuso in casa per il lockdown.
Ovviamente dovevo trovare qualcosa da fare per passare il tempo e non farmi travolgere dalla monotonia e dalla noia, così inizio a chattare su una delle tante App disponibili.
Il mio obbiettivo era conoscere donne, parlare con gli uomini sinceramente non mi interessava.
Quindi passo diversi giorni a cercare e a districarmi tra uomini (tanti), finte donne (io non ho mai capito che gusto ci sia per un uomo fingersi donna, tanto parlandoci lo si capisce in pochi minuti se la donna è reale o se è un uomo che si finge tale) e qualche donna reale.
Ora, sinceramente, parlare con le donne era sì il mio scopo principale, ma non nascondo che cercassi qualche chat un po più spinta. Quindi tra le poche donne reali che si trovavano, cercavo di capire chi fosse disposta a spingersi oltre e chi invece volesse solo fare 4 chiacchiere.
Per farla breve, in quasi 3 settimane di ricerca, non avevo trovato ancora nulla di interessante. Ero sul punto di desistere quando un giorno incontro Lei!
Carla, 45 anni, sposata con un bimbo di quasi un anno. Come molte donne sposate, ormai insoddisfatte del loro rapporto coniugale; il marito la trascurava, non faceva sesso dalla nascita del figlio, spesso usciva con gli amici e lei restava sola a casa, insomma una situazione davvero difficile per lei.
La sintonia tra noi due è stata davvero tanta, fin dai primi messaggi. Ci mettemmo davvero poco ad aprirci, a confidarci.
Le nostre chat duravano ore, passavamo gran parte della giornata a chattare, ore e ore. E tanta era la connessione e l'intesa tra di noi, che per passare da una chat normale, ad una chat sessuale ci volle veramente poco.
Dopo già qualche giorno i messaggi divennero intimi, spinti, fu quasi naturale arrivare a masturbarci insieme, stuzzicandoci a vicenda con audio, foto e video.
Ed eravamo così a nostro agio nel parlare con l'altro, che nel giro di qualche giorno, le nostre voglie più nascoste, i desideri più inconfessabili, le nostre perversioni sessuali vennero subito a galla.
La chat di masturbazione semplice, di desideri sessuali classici, lasciarono ben presto il posto a giochi sempre più spinti, sempre più volgari, sempre più estremi.
La prima volta avvenne un giorno in cui lei doveva uscire per fare la spesa...non aveva mai delegato il marito perchè era per lei una sorta di valvola di sfogo. Era l'unico momento in cui poteva uscire di casa e rilassarsi.
Ci stavamo scrivendo già da un po e ovviamente proseguimmo anche dopo che lei fosse uscita di casa.
Le parole dolci, un certo tono eccitato ma educato, aveva lasciato già da tempo il passo a parole e aggettivi ben più espliciti e volgari.
Lei si eccitava tantissimo nel sentirsi insultata; nel gioco sessuale (e solo in questi momenti, sia chiaro!) anche a me eccita molto insultare una donna, e questo combaciare di piaceri dette vita ad un qualcosa di molto istintivo, animalesco.
Sapevo che bastava chiamarla semplicemente troia o puttana per farle bagnare la fica...e di questo ne ero certo, perchè diverse volte mi faceva vedere come macchiava le mutandine appena dopo averla apostrofata in quel modo.
Ma torniamo a noi; uscì di casa, si mise in macchina, e ad ogni semaforo ne approfittava per messaggiare. Ci raccontavamo cosa volessimo fare in quel momento. Le dissi che avrei voluto essere in macchina con lei, toccarle le fica mentre guidava, masturbarla, fermi al semaforo, nella speranza che qualcuno ci vedesse (anche se in quel periodo sarebbe stato molto difficile visto che per strada non vi era anima viva).
Lei si accese, si eccitò da morire, lo capivo dai suoi messaggi, estremamente vogliosi. Sentivo la sua voglia, il suo desiderio crescere; senza giri di parole, aveva una voglia di cazzo a dir poco assurda!
Arrivata nel parcheggio del supermercato scese dalla macchina e entrò per fare la spesa. Per tutto il tempo messaggiammo, ormai senza freni inibitori. Lei mi disse che era completamente fradicia, sentiva le mutandine completamente bagnate, aveva paura che fossero talmente bagnate che potessero bagnarsi anche i pantaloni che indossava, tanto che spesso si controllava.
Dopo un po però mi disse che, testuali parole, non le importava più nulla se si fossero bagnati i pantaloni, "chi se ne frega! al massimo vedranno che ho la fica in fiamme e che voglio un cazzo che mi sfondi!".
Prese tutto, arrivò alla cassa, pagò e tornò in macchina.
Ma non ripartì, mi chiese se volevo fare una pazzia.
"Ti va di sentirci al cell? Non ce la faccio più, devo godere, devo masturbarmi. Lo voglio fare qui, in macchina, nel parcheggio, e che mi vedano pure!"
Non ci vidi più! La chiamai all'istante, ed iniziammo.
Più la insultavo, più lei si eccitava.
Mi feci descrivere la scena, quante macchine ci fossero nel parcheggio, quante persone c'erano, se passavano vicino alla sua macchina, tutto! volevo essere lì a guardarmi la scena tramite la sua descrizione.
Lei era in macchina, con la mano nelle mutandine che si masturbava all'inverosimile.
Aveva 3 dita nella fica, io il cazzo in fiamme, più duro di un pezzo di ferro.
Era prossima all'orgasmo, eravamo preda l'uno delle voglie dell'altra.
Non esisteva più nulla, eravamo solo io e lei.
Io: "Lurida cagna di merda, stai per godere vero? Stai per venire davanti a tutti, lo sai vero? Te ne rendi conto?"
C: " Si maiale, lo so, e non me ne frega un cazzo! Sono una puttana, mi guardassero pure!"
Io: " Allora fallo sentire a tutti che sei una puttana schifosa! Grida, gridalo cosa sei!"
C: " SONO UNA PUTTANA, UNA TROIA ASSETATA DI CAZZI! VOGLIO TANTI CAZZI, MI DOVETE SFONDARE TUTTA! SFONDATE QUESTA CAGNA VOGLIOSAAAAA!"
Gridando in macchina queste cose, venne. Mi disse che venne davvero tanto, aveva bagnato anche i pantaloni.
Si risistemò alla meglio e ripartì.
Sotto casa sua parlammo ancora un po, le chiesi come si sentiva, se si fosse pentita di ciò che aveva fatto, se avesse paura che qualcuno l'avesse vista.
C: "Guarda che io sono davvero una puttana, pensi che abbia fatto quella cosa solo perchè in quel momento avevo perso il controllo? Farlo mi ha eccitata da morire, lo volevo fare e non mi pento di nulla, anzi....spero di rifarlo presto."
A quelle parole sborrai anche io.
Non resistetti.
C: "Ora vado, devo sistemare la spesa e devo cambiarmi....dovesse vedermi mio marito. Vabbè, tanto il coglione manco mi guarda più, non se ne accorgerebbe di sicuro."
Io :" Carla, se vuoi cambiati i pantaloni...ma le mutande no. Le dovrai tenere fino a domattina, bagnate, sporche non mi interessa. Se sei una puttana come dici, allora fai quello che ti ho detto."
C: "....mi piace, mi sentirò sporca, usata, sottomessa...sì mi piace, ok. Le terrò fino a domattina!"
A quelle parole mi si aprì un mondo. Capì che aveva un' indole da slave, e da lì uscì fuori il mio lato master.
Quella fu la prima vera esperienza degna di nota, ma nei successivi 4 mesi ne avvennero anche altre. Se la storia vi è piaciuta, sarò lieto di continuare.
Vi dico alcune cose, perchè immagino che qualcuno vorrà chiedermele.
Non ci siamo mai incontrati purtroppo. Viviamo in punti molto distanti dell'Italia.
Non darò grandi informazioni, perchè, anche se il rapporto non è dei migliori, è pur sempre sposata, e c'è anche un bimbo piccolo di mezzo.
Quindi niente foto o altro. Spero capiate il perchè di questa mia scelta.
Purtroppo abbiamo interrotto questo nostro "rapporto". Fossimo stati vicini, avessimo avuto la possibilità di trasformare in realtà tutti i nostri sogni e le nostre voglie, molto probabilmente saremmo ancora in contatto.
Ma avere un desiderio così forte, una intesa che entrambi non avevamo mai provato prima, senza poter trasformare in realtà il tutto, ci stava mangiando dentro. Ci stavamo facendo male.
E' stata una decisione di entrambi.