Esperienza reale La mia prof di inglese

Ciro pesce

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Finite le medie, come ogni mio coetaneo, dovetti affrontare un duro cambio. Infatti nelle superiori si entra in un mondo nuovo con persone nuove e materie nuove che ti indirizzano nel mondo del lavoro. Io scelsi di andare in un istituto tecnico dato che non avevo voglia di studiare e non me ne pento affatto. Il primo giorno di scuola iniziai a conoscere i miei compagni e soprattuto i miei professori, che mi hanno subito fatto una buona impressione, ma in particolare la mia prof di inglese. Lei era una bellissima donna, di nome Paola, non molto alta e sulla quarantina, ma non capii da subito la donna che era. Infatti per capire che la mia prof era una donna che tutti avrebbero voluto nella loro vita ho dovuto aspettare il terzo superiore. Più passava il tempo più lei diventava bella e ciò si poteva vederlo anche da come si vestiva, mettendosi vestiti stretti e vestiti scollati che risaltavano le forme del suo enorme culo e delle sue enormi tette. Da quel giorno ho avuto un pensiero diverso sulla mia prof, iniziando anche a segarmi sulle foto che scattavo di nascosto in classe, facendo addirittura un profilo fake per seguirla sia su Instagram che su Facebook. Io non sono mai stato bravo ad inglese, ma con lei cercavo di dare il massimo per fare bella figura e mi rispondeva sempre dicendomi che ero il più bravo della classe, mandandomi sempre su di giri dato che questa cosa mi permetteva di passare sempre più tempo con lei, facendo anche dei corsi pomeridiani. Non c’era giorno in cui io non mi segavo sulle sue foto e non mi ripetevo “io un giorno scoperò questa troia”. Passo diverso tempo e nulla ero cambiato, ormai avevo diverse foto della mia prof di inglese e volevo fare un passo avanti. Finito il corso pomeridiano uscimmo da scuola,

P-“ Come torni a casa Lorenzo?”

L-“ Mia madre tarderà perché deve ancora uscire da lavoro, ma mi riporta lei.”

P-“ Di a tua madre che se vuoi ti riaccompagno io, in modo che lei non perda tempo per venire qui. Sempre se ti fa piacere.”

L-“Ok prof, certo che mi fa piacere adesso le dico subito di non venire.”

Salimmo in macchina, una Fiat 500 grigia e ci dirigiamo verso casa mia. Andò tutto come previsto fin quando la prof non ricevette una chiamata. Era suo marito che le diceva di passare a casa a prendere dei documenti. Facemmo inversione e arrivammo a casa sua.

P-“ Lorenzo scendi, ti offro qualcosa da bere.”

L- “ok prof, basta che non facciamo tardi altrimenti mia madre si preoccupa.”

Entrammo a casa sua e io non persi subito occasione e andai subito in bagno a frugare nel cestino dei panni. Frugai per un po’ di tempo finché non trovai un perizoma nero, lo annusai a lungo e non riuscivo più a tenere a bada il mio cazzo che ormai era diventato di marmo e quindi non ci pensai due volte e iniziai a segarmi, senza rendermi conto che nella stanza accanto ci fosse la mia prof. Passano un paio di minuti continuando la mia opera, fin quando non sento bussare alla porta.

P-“Lorenzo esci che andiamo.”

L-“ Si prof esco subito.”

Decidetti di fare una cosa che non avrei mai pensato di fare, presi il perizoma e me li misi in tasca in modo da finire il lavoro iniziato a casa e in modo da poter sentire l’odore della figa della prof quando avrei voluto, divertendomi e segandomi come un matto. Entrai in macchina ancora con l’erezione che si poteva vedere dai pantaloni, ancora oggi non so se la mia prof si sia accorta di questa cosa. Tornato a casa andai subito in camera, mi misi al letto, presi il perizoma della prof e inizia a strofinare il mio naso su di esso. C’era un odore di figa incredibile e mi venne un erezione in un secondo, mi segai come un matto e feci un incredibile sborrata. Inutile dire che feci la stessa cosa nelle settimane successive. Le cose però cambiarono a fine del terzo superiore dove la prof ci disse che il prossimo anno non avrebbe più insegnato nella nostra città. Da una parte rimasi molto male a questa notizia ma dall’altra sapevo che questa era un occasione che non potevo farmi sfuggire. Anche quel pomeriggio ero rimasto con la prof a scuola per fare il corso di inglese e neanche a farlo a posta erano assenti gli altri due compagni che avrebbero dovuto fare il corso e quindi io e la prof fummo soli. Si venne a sedere di fianco a me e inizio a spiegare. Passarono una ventina di minuti, fin quando la prof non si tolse la felpa rivelando una maglietta leggera e aderente che mostrava tutte le sue forme. A quel punto impazzii, mi alzai di scatto e andai dalla prof che si era allontanata, appunto per togliersi la felpa, la chiamai e appena si girò la strinsi con forza e gli diedi un limone. Lei inizialmente sembrava ribellarsi, ma in un secondo momento inizio a rilassarsi e a diventare sempre più partecipe, smisi di baciala la guardai negli occhi ed iniziai a parparle le tette che si rivelarono morbide e soffici per poi tornare a limonarci. Passato un po’ di tempo gli sfilai la maglietta e le sue belle tette sì finalmente mostrarono, non persi subito tempo e iniziai subito a succhiare quei bei capezzoli duri e grandi, lei iniziò a divertirsi e iniziava a godere veramente. Mi staccai la presi con forza e la misi in ginocchio, mi abbassai i pantaloni e le mutande, il mio cazzo era finalmente libero, presi la sua testa da dietro e infilai tutto il mio cazzo nella sua bocca, con lei che inizio a prenderlo tutto in gola.

*glglglgl*

L-“ sai prof ho sempre immaginato che lei fosse una zoccola, ma non così tanto.”

P-“ah si? Adesso ci penso io a te”

Era davvero brava a fare i pompini,chissà quanto ne aveva già fatti, pensavo mentre lei ormai autonomamente faceva su e giù con la testa aiutandosi con una mano. Il mio cazzo era ormai ricoperto di saliva e liquido preseminale.

*glglglglglgl*

L-“ adesso iniziamo a fare sul serio.”

P-“sai Lorenzo in fondo non vedevo l’ora che mi baciassi, so che quando sei venuto a casa hai frugato nel cesto dei panni e rubato un mio perizoma e da quel momento sto impazzendo.”

L-“ah é così?Allora é questo che vuoi eh troia, vuoi il mio cazzo!”

P-“si voglio sentire tutto il tuo cazzo.”

Sentite quelle parole non capii più nulla la tirai su con forza e la spinsi contro la cattedra, il suo petto e le sue tette erano appiccicate alla cattedra e il suo culo era in bella vista. Le abbassai velocemente i pantaloni e le mutande e finalmente la vidi. La sua figa era finalmente da un centimetro dalla mia faccia, non potei non notare fin da subito quanto era bagnata, ma non persi subito tempo e infilai il mio dito tutto dento.

P-“aaaaaaahhh”

L-“ti piace eh?”

P-“Si m-molto non f-fermarti”

Allora non persi subito tempo e ne infilai dentro un altro, si girò e mi diede un bacio.

Passarono un paio di minuti fin quando

L-“prof adesso arriva la parte bella”

P-“si? E quale sarebbe?”

Non fece in tempo a finire che infilai tutto il mio cazzo nella sua figa

P-“aaaaaaahhh”

Iniziai da subito a scoparla con forza da dietro sferrando ogni tanto qualche schiaffo sul suo culo sodo. Osservavo incantato il suo seno che si muoveva a ritmo della scopata con lei che ogni tanto si girava per dammi qualche bacio. Passarono diversi minuti fin quando lei non volle cambiare posizione così mi allungai sulla cattedra con lei sopra che indirizzò il mio cazzo nella sua vagina, mi guardo e senza dirmi niente si penetro tutta d’un colpo.

P-“aaaaaahhh mmmhh s-si c-cazzo q-quanto mi p-piace.”

In quella posizione riuscii a prendere le sue tette e da lì la scopata si fece più intensa. Con le mani le stringevo le tette mentre lei le aveva appoggiate sul mio petto, mi muovevo molto velocemente con lei che provava a seguire il movimento facendo uscire fuori dei grandi impatti.

P-“aaaaaahhh aaaahhh si si si ahhhhhh, mmmmmmhh cazzo si continua.”

L-“ti sta piacendo eh? Sai speravo di poterlo fare prima, ma non me ne hai mai data l’occasione.”

P-“ aaaahhh m-ma ora c-ci stai r-riuscendo.”

L-“si vero ora la sto scopando come una puttana e non sai quanto sto godendo.”

La mia prof era completamente presa dalla scopata e dall’eccitazione tanto che aveva gli occhi chiusi e la testa all’indietro, proprio per questo sferrai diversi colpi, uno più forte dell’altro cercando di affondare il più possibile nella sua vagina. Inizio a tremare tutta e caccio un urlo in cui si percepiva tutto il suo dolore e tutto il suo piacere.

P-“ AAAAAHHHH SI SI SI AAAAAHHH N-NON TI F-FERMARE.”

Diedi un altro paio di colpi fin quando lei non venne.

L-“e brava la mia prof, ma adesso tocca a me venire.”

Non fece ripeterselo due volte, si mise in ginocchio e tornò a farmi una pompa

P-“glglglglg.”

Sentivo la mia cappella scendere sempre di più fino a toccare la gola, continuammo un paio di minuti fin quando

L-“sto per venire”

P-“vienimi in bocca”

Non ci pensai due volte, feci come mi era stato detto e inondai tutta la sua gola con il mio seme. Lei degluidi mi guardò in faccia e disse

P-“é molto buona sai. Oltre ad essere bravo ad inglese sei anche bravo a scopare.”

Ci rivestimmo e lei mi riaccompagno a casa come se nulla fosse, salutandoci dato che lei non sarebbe più stata la mia insegnante di inglese. Passarono diversi mesi e della prof Paola nessuno traccia nel mentre io però continuavo a segarmi sul suo perizoma nero in cui era rimasto ancora l’odore della sua figa.

Le cose cambiarono però a fine quinto superiore quando organizzando la cena di classe e ci venne in mente di invitare anche lei, d’altronde era stata la nostra insegnante di inglese per tre anni, quindi decidemmo di andare in presidenza per chiedere appunto alla preside il suo numero di telefono e lei ce lo diede dicendo che avevamo avuto una bellissima idea. Le scrissi subito un messaggio per invitarla e lei mi rispose subito dicendo che gli avrebbe fatto molto piacere, ma non voleva viaggiare da sola per tre ore durante la notte e che quindi preferiva avere un appoggio da qualche parte per essere più comoda. Io senza pensarci due volte gli dissi che avrei potuto ospitarla io in una casa in campagna, lei mi rispose subito e mi disse che era un ottima idea. Ci mettemmo d’accordo che lei sarebbe venuta direttamente al ristorante e che poi io l’avessi accompagnata nella casa dei miei genitori in campagna, dove avrebbe passato la notte. Arrivo il giorno della cena, che si teneva in un ristorante molto popolare della mia città, arrivammo tutti molto presto, tranne lei che tardo un po’. Nel momento dell’attesa mille emozioni mi prevalsero in tutto il corpo, come avrei reagito alla sua vista? Se non mi calcola tutto il tempo? D’altronde non ci eravamo più rivisti da quel bellissimo pomeriggio trascorso insieme a scuola e nessuno ha mai dubitato qualcosa. Arrivo, scese dalla sua macchina e da subito vidi il bel vestito aderente e blu che si era messo. Era proprio come la ricordavo e alla sua vista mi si riaccese tutta la mia attrazione nei suoi confronti. Appena arrivo saluto tutti per poi venire da me

P-“ciao Lorenzo”

Facendomi un occhiolino

L-“ciao prof,come sta?”

P-“tutto bene, mi siete mancati molto”

La serata proseguì molto bene finché non arrivò il momento di accompagnare la prof nella casa in campagna. Salii nella sua macchina sempre la Fiat 500 grigia e iniziai a dare le direzioni di casa. Arrivammo a casa, le feci vedere dove si trovava la stanza e dove si trovava il bagno. Lei non mi aveva ancora rivolto parole riguardo a ciò che era successo l’ultima volta che ci eravamo visti e quindi neanche io gli disi nulla. La salutai e andai a dormire sul divano, finché non mi accorsi che avevo dimenticato il telefono appoggiato sul lavandino del bagno e andai a prenderlo, senza rendermi conto che in quel momento la prof si stesse facendo la doccia, aprii la porta e potei vedere davanti a me la mia bellissima prof nuda che si faceva la doccia, lei non mi aveva sentito dato il rumore dell’acqua e non mi poteva vedere dato che si trovava di spalle. Rimassi un po’ a guardare tutto il suo splendore fin quando non potevo più contenere la mia erezione e decisi di affondare il colpo. Mi spogliai completamente e andai dritto verso la doccia, spinsi la prof contro il muro e gli tirai diversi schiaffi sul suo bel culo, lei si girò velocemente

P-“Lorenzo ma che fai?!”

L-“zitta troia, sto solo ricominciando da dove ci siamo lasciati”

P-“non possiamo farlo”

L-“e perché no? Chi lo impedisce?”

P-“non so, non mi sembra di fare la cosa giusta”

In quel momento non capii più niente, mi arrabbiai e presi il tubo della doccia legandole le mani

L-“si ma adesso sei la mia puttana e non puoi fare niente per fermarmi”

Detto ciò iniziai a succhiare i suoi capezzoli, nel mentre inserendo due dita nella sua figa iniziando a muoverle senza fine

-aaaaaahhh,basta non d-dovremmo farlo

L-“stai zitta puttana”

E iniziai a muoverle ancora più velocemente,ancora per qualche minuto, dopodiché la presi in braccio e la buttai sul letto,ancora con le mani legate, le leccai la figa e presi da dietro la sua testa infilando dentro il suo cazzo.

-glglglgl

Più il tempo passava più andavo veloce con la mia mano e lei sembrava subire tutto ciò, quasi soffocando, allora mi fermai la guardai in faccia per qualche secondo per poi ricominciare ancora più forte.

-glglglglgl

Passarono diversi minuti e decidetti che era arrivato il momento di scopare. Tolsi il mio cazzo dalla sua bocca e feci mettere la mia prof a pecora, inserendole con un colpo secco il mio cazzo nella sua figa bagna.

-aaaaaahhh

Nel mentre la scopavo le tiravo la coda a tempo, continuammo per parecchio tempo, fin quando lei non sembrava finalmente assecondarmi e diventare sempre più partecipe. Scopammo per tutta la notte, alternando dei momenti intesi ad alcuni più calmi dove lei mi faceva un pompino o dove io infilavo la mia lingua nella sua figa, dove venni per diverse volte. Dopo quella notte vidi spesso la mia prof di inglese e sempre andò a finire con un intensa scopata. Ancora oggi vedo la mia prof di inglese, senza fare ciò che abbiamo fatto in precedenza vista ormai la sua grande età, nascondendo a tutti questa storia.
 
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