Dopo quello scambio di battute Marta si diresse verso l'ombrellone e io la seguivo come un cagnolino segue il padrone.
Si sedette sul telo e mi disse che le era venuta sete e le sarebbe andata una bella birra fresca.
Aprii il frigo, tolsi fuori due belle birrozze fresche e gliene porsi una. Dopo il classico " cin" di rito iniziammo a bere.
Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, mentre sollevava la bottiglia per portarla alla bocca vedevo il suo seno muoversi e di conseguenza pure il capezzolo puntava verso l'alto. Inoltre mentre poggiava le sue labbra sulla bottiglia immaginavo che fosse il mio cazzo ad essere baciato e succhiato.
Ad un certo punto mi disse " mi sa che prima avevo ragione nel dire che mi sarei dovuta coprire, non riesci proprio a staccarmi gli occhi di dosso e poi vedo che a Pinocchio continua a crescere il naso" il tutto seguito da una sua dolce risata.
" Guarda che ti sbagli, ho davanti a me una bella visuale, devo ammetterlo, ma non crederai mica di avere di fronte a te un giovanotto che non ha mai visto una donna e resta incantato a sbavare. Inoltre sappi che Pinocchio così come lo chiami tu è nella sua dimensione abituale e non gli si sta allungando il naso"
Mi ascoltò divertita, con una luce strana nei suoi occhi, quello sguardo che le donne hanno quando sono pienamente consapevoli di giocare la partita con le loro regole e di avere anche la vittoria in pugno.
Finimmo la birra e vidi Marta prendere il flacone di crema solare per iniziare a spalmarsela addosso.
"Se vuoi ti do una mano per splamartela sulla schiena!"
Nel mentre le dicevo quelle parole osservavo le sue mani scorrere sulle gambe, poi sulla pancia e infine salire su quelle due tettone che si ritrovava.
"Va bene! Almeno ti distrai un pochino e smetti di mangiarmi con gli occhi."
Mi avvicinai a lei che stava ancora seduta sul suo telo, mi misi in ginocchio alle sue spalle e mi versai un po di crema sulle mani.
Iniziai a spalmarla sul collo alternando ai movimenti circolari delle mie mani pure una leggera pressione sulle sue spalle in modo da scioglierla un pochino.
Ho sempre avuto la passione per i massaggi, sia su di me, ma sopratutto per farli alla mia compagna, e devo dire che a detta loro sono pure abbastanza bravo.
Marta si godeva il massaggio con gli occhi socchiusi e io continuavo la mia azione pian piano scendendo verso il basso e conquistando nuovi centimetri della sua pelle.
Lei mi lasciava fare e dopo aver nuovamente versato un po di crema sulle mani, ripresi la mia attività, questa volta scendendo lungo la sua spina dorsale fino a lambire il bordo superiore della sua mutandina per poi risalire verso l'alto allargandomi verso l'esterno.
Nel fare questo ben presto arrivai a toccare i lati esterni del suo seno, dapprima solo una carezza furtiva, poi vista la sua assenza di una qualsiasi reazione, iniziai un vero e proprio movimento circolare su quelle morbide e calde sfere che avevo la fortuna di palpare.
Marta mi lasciava fare godendosi il massaggio, ormai era chiaro a entrambi che ci stavamo spingendo oltre.
Dopo l'ennesima strizzata di tette Marta si spostò in avanti.
"Mi sembra che hai spalmato abbastanza, non ti pare?"
Io stando al gioco le dissi che ancora mancava qualcosa per terminare al meglio il lavoro.
" in verità mancano ancora i glutei e la parte posteriore delle gambe. Sdraiati di pancia così posso terminare il mio compito"
Marta si allungò sul telo, regalandomi la visione delle sue chiappe che a stento erano contenute in quella mutanda di qualche taglia più piccola.
Presi la crema e iniziai nuovamente il mio lavoro.
Questa volta cominciai dalle caviglie, massaggiandole con dolcezza e risalendo verso l'alto.
Poi fu la volta delle gambe, lisce come la seta ed infine iniziai la risalita lungo le coscie.
Marta teneva le coscie quasi completamente chiuse, ma dalla mia posizione privilegiata riuscivo a vedere la forma delle sue grandi labbra in rilievo sotto quel leggero strato di tessuto.
Iniziai a spalmare sulle coscie e sulle chiappe, e in poco tempo stavo palpando quello splendido culo.
Lei sempre a occhi chiusi con il viso poggiato sopra le sue braccia.
Ormai mi lasciava fare e la scusa dello spalmare la crema era svanita da un pezzo.
In uno dei miei affondi mi spostai dall'esterno del suo culetto verso l'interno coscia arrivando così a lambire con le mie dita la sua passera.
Le sfuggì un leggero sospiro e poi sembrò ridestarsi dal suo torpore dicendo che così poteva bastare.
Marta si girò nuovamente e si sedette di fronte a me che restavo sempre in ginocchio.
Il mio cazzo ormai era quasi in piena erezione e la cappella per poco non faceva capolino fuori dal bordo superiore.
" vedo che Pinocchio sta ancora mentendo!" Mi disse divertita.
Non mi lasciò il tempo di risponderle che mi disse di sdraiarmi di spalle in modo da ricambiare il favore appena ricevuto.
Obbedì e ben presto iniziai a sentire la crema sulla mia schiena e le dolci manine di Marta iniziare a frizionarla.
Ben presto lo splamare si trasformò in un gioco di unghie sulla mia pelle.
Sentivo i brividi correre sulla mia schiena ad ogni suo passaggio. Mi godevo il momento.
Ero in estasi.
Dopo scese sulle mie gambe, le percorse tutte verso l'alto fino ad arrivare ad insinuare le sue dita dentro i mie boxer arrivando così a carezzarmi le chiappe.
Il suo massaggio si fece più intenso e continuava nella sua azione di esplorazione del mio sedere e devo dire che la cosa mi stava piacendo assai.
Quando decise che poteva bastare mi schioccò una sonora sculacciata per ridestarmi dal mio torpore.
Mi girai supino e nel farlo il mio cazzo si rizzò sull attenti.
Marta a quel punto allungò la sua mano e andò a stringerla ad esso ancora intrappolato sotto il leggero tessuto.
Ci giocò qualche istante e poi decise di liberarlo dai boxer.
" hai visto che bel Pinocchio che abbiamo qui!" Esclamò mentre continuava a fare su e giù con la sua mano.
Io non persi tempo, mi avvicinai a lei e iniziai a baciarla.
Le nostre lingue si rincorrevano l'una con l'altra fino ad acciuffarsi e restare avvinghiate entrambe.
Nel mentre mi godevo il bacio con una mano iniziai a carezzare un suo seno, arrivando poi ad intrappolare il suo turgido capezzolo tra le mie dita.
Lei nel mentre aveva iniziato a segarmi con maestria.
Ero al settimo cielo ma volevo dell'altro.
Staccai la mia bocca dalla sua e con la mano libera spinsi la sua testa verso il basso in modo da spostare la.sua lingua verso il mio cazzo ormai duro all'inverosimile..
Scusate se mi sono fermato sul più bello..
Spero di continuare a breve..