Racconto di fantasia Il diario di mia figlia Sabrina

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IL DIARIO DI MIA FIGLIA SABRINA

Finalmente a casa! La troietta che avevo in piedi davanti a me in autobus mi ha fatto tirare il cazzo da quando è salita fino a quando è scesa poco prima della mia fermata.
Adesso, visto che sono stato il primo a rientrare, mi sparo una bella sega ripensando al suo visetto… che bocca da pompini che aveva…
Mi dirigo verso il bagno già mezzo spogliato con le mutande in tensione, ma passando davanti alla cameretta di mia figlia noto con la coda dell’occhio un oggetto sul suo letto.
Incuriosito mi avvicino e vedo che è un’agenda, anzi no, non si apre perché ha una piccola serratura sul lato, cacchio è un diario! Li usano ancora le ragazze di oggi?
Sabrina non finisce mai di stupirmi… lo sguardo mi cade istintivamente sul comodino e sulla scrivania in cerca della chiave ma non la vedo, meglio così, fanculo anche la mia curiosità.
Sto per uscire quando il portagioie sul mobiletto mi obbliga a fare un ultimo tentativo, lo frugo velocemente e sul fondo trovo una piccola chiave, la infilo nel lucchettino e sento il click tanto desiderato.
Apro a caso il diario, leggerò solo qualche riga…

“Ciao Diario oggi è successa una cosa fantastica, finalmente gli ho visto il cazzo!”

Oh porca puttana, mia figlia pensa già a queste cose? Non credevo avesse il ragazzo… vediamo se riesco a capire chi è…

“É un po’ che provo a spiarlo ma fino ad oggi non mi si era ancora presentata l’occasione giusta. Avevo intuito che fosse messo bene là sotto ma averne la conferma mi ha fatto bagnare come mai prima”

Alla faccia della ragazza acqua e sapone…

“Ho aspettato che andasse a farsi la doccia e poi l’ho seguito”

Ma gli spogliatoi a scuola per l’ora di ginnastica non sono divisi tra maschi e femmine?

“Ho guardato attraverso il buco della serratura e quando l’ho visto mi sono sentita svenire… sì svenire, non venire, Diario! Il suo cazzo è stupendo, anche da moscio è uno spettacolo, lungo e largo, con la cappella già di fuori e mai vista così grossa, chissà a chi stava pensando il mio uomo… forse a me? Quanto mi piacerebbe leggergli nel pensiero in quei momenti… man mano che il pisello si inturgidiva e si alzava, lasciava sempre più in mostra le palle… che bei coglioni pieni di sborra… mmm… non riesco a non toccarmi anche ora ripensando al suo pacco… poi però è uscito dal campo visivo della toppa e non ho più visto niente finché ho sentito l’acqua iniziare a scrosciare nella doccia”

Hai capito la zoccoletta… Mia figlia è una ragazza molto bella, adesso fa il liceo e devo ammettere che qualche occhiatina l’ho tirata alle sue tette sode e al suo culetto tondo e pieno, ma non l’ho mai considerata dal punto di vista sessuale… almeno fino ad oggi.
Cazzo… rendendomi conto che ormai è cresciuta e che ora ragiona come una donna, mi fa un certo effetto nel basso ventre: il cazzo già duro da prima non accenna a scendere, anzi leggendo le parole sconce scritte da Sabrina ha raggiunto dimensioni che non ricordavo di poter avere. Lo libero dalla prigionia delle mutande e comincio a segarlo piano mentre continuo a leggere il diario.

“Ciao Diario non faccio altro che pensare a lui, anzi a loro, cioè il suo uccello e i suoi coglioni… Soprattutto da quando finalmente sono riuscita a beccarlo a farsi una sega!
Ieri sono rientrata a casa senza fare rumore e ho sentito il suono dell’acqua venire dal bagno, mi sono avvicinata in silenzio e per fortuna questa volta c’era la porta socchiusa! Ho sbirciato dentro ma il vapore nella doccia mi faceva vedere poco… però dai movimenti del suo braccio era chiaro che si stava segando. Non ho saputo resistere alla tentazione e mi sono sparata un ditalino là in piedi sulla porta guardandolo masturbarsi, tanto la mamma era a fare la spesa”

Oh cazzooo non può essere come penso, non posso essere io al centro delle sue attenzioni, ho frainteso a leggere!
Giro velocemente le pagine finché su una mi salta agli occhi la parola PAPY…
Sono qui sul letto di mia figlia nudo col cazzo duro e il suo diario in mano. Lo chiudo subito a chiave, lo rimetto dove e come l’ho trovato e ripongo la chiave nel portagioie. Pieno di vergogna mista ad eccitazione, mi fiondo in bagno a farmi una doccia, sperando di bloccare il turbinio di pensieri che mi ronzano nella testa.
L’acqua che mi scorre addosso non porta via niente, l’eccitazione resta dentro di me, tiene durissimo il cazzo e quindi costringe la mia mano a segarlo, non riesco a togliermi dalla mente il pensiero delle sue dita con cui si è sgrillettata mentre mi guardava masturbarmi, mi sto segando mia figlia e non riesco a smettere, sento la sborra salire per lei, una sensazione mai avvertita prima, inizio ad ansimare sotto la doccia mentre con la mano ferma spingo dentro il mio cazzo durissimo avanti e indietro simulando una scopata violenta, mi bastano pochi colpi ripensando alle parole lette nel diario che comincio a schizzare come un idrante sul vetro della doccia immaginando di essere osservato da lei. Tremo in preda ad uno degli orgasmi più forti che abbia mai provato mentre un fiume di sborra finisce nello scarico.
Già mentre mi asciugo, sento crescere dentro di me un forte senso di colpa “Porca puttana mi sono segato pensando a mia figlia”.
Ma quando sento la sua voce annunciarmi il suo rientro a casa, un guizzo al pisello mi fa intuire che da oggi nulla sarĂ  come prima.



Continua...
 

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