Esperienza reale Racconto di fantasia Il diciottesimo compleanno

Timido1994

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Le indicazioni di Vittorio furono chiarissime, dalla location alle pratiche sessuali, il padre di Valeria curò ogni dettaglio. Fu lui ad occuparsi anche di posizionare la cam spiegandomi esattamente in che posizione mettermi mentre scopavo sua figlia per permettergli la migliore visione possibile.

Quel week-end Vittorio e la moglie sarebbero stati fuori città per motivi familiari, quindi Valeria avrebbe avuto la casa tutta per sé.

Nei giorni precedenti all’incontro, come concordato, mi occupai di pagare la prima rata della scuola di canto e versare l’anticipo dell’affitto di un loft a Milano scelto da Valeria. Il pagamento avvenne bonifico a mio nome, in modo che lei non sapesse in alcun modo che dietro tutto quello in realtà c’era suo padre.

Il sabato, intorno alle 18, come concordato mi presentai da Valeria per riscuotere il mio premio. Quando mi aprì la porta rimasi abbagliato dalla sua bellezza. Ogni volta che la vedevo mi sembrava sempre più sexy.

Quel pomeriggio intravidi negli occhi di Valeria un pizzico di imbarazzo, faticava a reggere il mio sguardo mentre sorseggiavamo un cocktail seduti uno di fronte all’altra nell’elegante salone della casa di Vittorio. Indossava una minigonna nera, un top di pizzo nero trasparente e un paio di stivali. Non potevo fare a meno di squadrarla dalla testa ai piedi.

“Perché mi stai così lontano? Hai paura che ti mangi?” mi chiese ad un certo punto col solito fare da femme fatale. Quindi fu lei ad avvicinarsi, sedendosi accanto a me.

Ora il suo viso era a pochi centimetri dal mio. Le sue labbra sfioravano le mie labbra. Sentivo il suo profumo di giovane femmina. Fece finta di baciarmi, ma girò rapidamente la testa

“Scopami” mi sussurrò con voce suadente all’orecchio.

Ok, il momento che aspettavo da mesi era finalmente arrivato.

La presi per mano guidandola verso la camera matrimoniale di Vittorio. Valeria si fermò sulla porta e mi guardò interrogativa: “Perché qui?”

“Perché voglio prenderti sul letto di tuo padre: E da adesso niente più domande, appena varcheremo questa soglia si fa come dico io, chiaro?” le dissi con fare da duro. Valeria annuì.

Una volta dentro mi posizionai rivolto in direzione della cam, quindi comincia a eseguire gli ordini di Vittorio.

“Slacciami i pantaloni e succhiami il cazzo, troietta”.

Non era il primo pompino che mi faceva, ma riceverlo sul letto dei suoi genitori sapendo che Vittorio avrebbe visto la figlia in azione mi eccitava da pazzi. Valeria lavorava sapientemente sul mio cazzo alternando labbra e lingua e scendendo dall’asta fino alle palle.

“Che pompinara che sei…chissà quanti cazzi hai succhiato eh?” esclamai.

Valeria alzò lo sguardo senza mollare la presa dal mio cazzo: “Non immagini neanche quanti…”

Le afferrai la nuca con entrambe le mani e spinsi la sua testa infilandole il cazzo fino in gola. Anche questa, ovviamente, era una precisa richiesta di Vittorio. Continuai così per qualche minuto, quindi la feci posizionare a novanta gradi sul letto dei genitori, le alzai la minigonna e dopo averle strappato il perizoma nero glielo infilai di colpo nella figa.

Valeria urlò di dolore, ma non mi fermai. Continuai a scoparla da dietro tirandole i lunghi capelli ricci come una cavalla da ingroppare. Mentre la penetravo nella figa, cominciai a giocherellare con le dita intorno all’ano. Valeria capì cosa stava per succedere…

“Inculami, dai, tanto so che è quello che sogni da sempre. Inculare la figlia del tuo amico” disse voltandosi ansimante.

Non me lo feci ripetere due volte…entrai piano con la punta, poi un colpo secco. Valeria soffocò l’urlo stringendo tra i denti le lenzuola. Iniziai a muovermi sempre più velocemente.

“Oddiooo, bastaaa, bastaaa ti prego così mi spacchi” mi implorò Valeria. Mi fermai.

La feci distendere sul letto a faccia in su e mi posizionai sopra di lei. Le strappai finalmente anche il top e presi i suoi seni tra le mani. Li palpavo, li stringevo. Quindi affondai la faccia in mezzo alle sue tette. Succhiavo e mordevo i capezzoli con foga, poi scesi.

Le allargai le gambe nel modo più osceno possibile, direzionando la sua figa verso la cam di Vittorio e iniziai a leccarla. Valeria era un lago. Raggiunse l’orgasmo dopo pochi minuti tremando e stringendo la mia testa tra le sue cosce. Il suo viso era stravolto dal piacere.

Ora toccava a me. Misi il cazzo durissimo in mezzo alle sue tette ed ogni tanto glielo infilavo tra le labbra. Sentì l’orgasmo arrivare, quindi lo impugnai e schizzai liberamente sul volto di Valeria: uno, due, tre, quattro schizzi la colpirono tra capelli, fronte, occhi, naso, bocca. La faccia di Valeria era completamente ricoperta dalla mia sborra proprio come sognavo. Una volta che mi svuotai completamente lascia che Valeria si alzasse. Lo sperma iniziava a colarle sul collo, fino alle tette.

Ma prima di uscire dalla camera matrimoniale dei genitori per raggiungere il bagno, si voltò in direzione della cam.

“La prossima volta voglio che ci sia anche tu, papà”.
Qua sfioramo il capolavoro c'è il fatto che lei ha capito che dietro c'è il padre la fadavvero zoccola
 

Mente78

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Le indicazioni di Vittorio furono chiarissime, dalla location alle pratiche sessuali, il padre di Valeria curò ogni dettaglio. Fu lui ad occuparsi anche di posizionare la cam spiegandomi esattamente in che posizione mettermi mentre scopavo sua figlia per permettergli la migliore visione possibile.

Quel week-end Vittorio e la moglie sarebbero stati fuori città per motivi familiari, quindi Valeria avrebbe avuto la casa tutta per sé.

Nei giorni precedenti all’incontro, come concordato, mi occupai di pagare la prima rata della scuola di canto e versare l’anticipo dell’affitto di un loft a Milano scelto da Valeria. Il pagamento avvenne bonifico a mio nome, in modo che lei non sapesse in alcun modo che dietro tutto quello in realtà c’era suo padre.

Il sabato, intorno alle 18, come concordato mi presentai da Valeria per riscuotere il mio premio. Quando mi aprì la porta rimasi abbagliato dalla sua bellezza. Ogni volta che la vedevo mi sembrava sempre più sexy.

Quel pomeriggio intravidi negli occhi di Valeria un pizzico di imbarazzo, faticava a reggere il mio sguardo mentre sorseggiavamo un cocktail seduti uno di fronte all’altra nell’elegante salone della casa di Vittorio. Indossava una minigonna nera, un top di pizzo nero trasparente e un paio di stivali. Non potevo fare a meno di squadrarla dalla testa ai piedi.

“Perché mi stai così lontano? Hai paura che ti mangi?” mi chiese ad un certo punto col solito fare da femme fatale. Quindi fu lei ad avvicinarsi, sedendosi accanto a me.

Ora il suo viso era a pochi centimetri dal mio. Le sue labbra sfioravano le mie labbra. Sentivo il suo profumo di giovane femmina. Fece finta di baciarmi, ma girò rapidamente la testa

“Scopami” mi sussurrò con voce suadente all’orecchio.

Ok, il momento che aspettavo da mesi era finalmente arrivato.

La presi per mano guidandola verso la camera matrimoniale di Vittorio. Valeria si fermò sulla porta e mi guardò interrogativa: “Perché qui?”

“Perché voglio prenderti sul letto di tuo padre: E da adesso niente più domande, appena varcheremo questa soglia si fa come dico io, chiaro?” le dissi con fare da duro. Valeria annuì.

Una volta dentro mi posizionai rivolto in direzione della cam, quindi comincia a eseguire gli ordini di Vittorio.

“Slacciami i pantaloni e succhiami il cazzo, troietta”.

Non era il primo pompino che mi faceva, ma riceverlo sul letto dei suoi genitori sapendo che Vittorio avrebbe visto la figlia in azione mi eccitava da pazzi. Valeria lavorava sapientemente sul mio cazzo alternando labbra e lingua e scendendo dall’asta fino alle palle.

“Che pompinara che sei…chissà quanti cazzi hai succhiato eh?” esclamai.

Valeria alzò lo sguardo senza mollare la presa dal mio cazzo: “Non immagini neanche quanti…”

Le afferrai la nuca con entrambe le mani e spinsi la sua testa infilandole il cazzo fino in gola. Anche questa, ovviamente, era una precisa richiesta di Vittorio. Continuai così per qualche minuto, quindi la feci posizionare a novanta gradi sul letto dei genitori, le alzai la minigonna e dopo averle strappato il perizoma nero glielo infilai di colpo nella figa.

Valeria urlò di dolore, ma non mi fermai. Continuai a scoparla da dietro tirandole i lunghi capelli ricci come una cavalla da ingroppare. Mentre la penetravo nella figa, cominciai a giocherellare con le dita intorno all’ano. Valeria capì cosa stava per succedere…

“Inculami, dai, tanto so che è quello che sogni da sempre. Inculare la figlia del tuo amico” disse voltandosi ansimante.

Non me lo feci ripetere due volte…entrai piano con la punta, poi un colpo secco. Valeria soffocò l’urlo stringendo tra i denti le lenzuola. Iniziai a muovermi sempre più velocemente.

“Oddiooo, bastaaa, bastaaa ti prego così mi spacchi” mi implorò Valeria. Mi fermai.

La feci distendere sul letto a faccia in su e mi posizionai sopra di lei. Le strappai finalmente anche il top e presi i suoi seni tra le mani. Li palpavo, li stringevo. Quindi affondai la faccia in mezzo alle sue tette. Succhiavo e mordevo i capezzoli con foga, poi scesi.

Le allargai le gambe nel modo più osceno possibile, direzionando la sua figa verso la cam di Vittorio e iniziai a leccarla. Valeria era un lago. Raggiunse l’orgasmo dopo pochi minuti tremando e stringendo la mia testa tra le sue cosce. Il suo viso era stravolto dal piacere.

Ora toccava a me. Misi il cazzo durissimo in mezzo alle sue tette ed ogni tanto glielo infilavo tra le labbra. Sentì l’orgasmo arrivare, quindi lo impugnai e schizzai liberamente sul volto di Valeria: uno, due, tre, quattro schizzi la colpirono tra capelli, fronte, occhi, naso, bocca. La faccia di Valeria era completamente ricoperta dalla mia sborra proprio come sognavo. Una volta che mi svuotai completamente lascia che Valeria si alzasse. Lo sperma iniziava a colarle sul collo, fino alle tette.

Ma prima di uscire dalla camera matrimoniale dei genitori per raggiungere il bagno, si voltò in direzione della cam.

“La prossima volta voglio che ci sia anche tu, papà”.
Risvolto epocale, di sicuro inaspettato ma quanta enfasi nella minuziosa descrizione complimenti
 

sormarco

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taranto
Vi ringrazio davvero ragazzi, ma preferisco chiuderlo qui piuttosto che fare un finale affrettato dato che il tempo a mia disposizione attualmente non mi consente di dedicarmi al racconto come vorrei.
magari quando hai tempo, anche tra tanto se volessi noi siamo quì, arriverà la notifica e saremo felici.
 

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