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<blockquote data-quote="Alessio Lucci" data-source="post: 20713862" data-attributes="member: 420692"><p>Dopo la notte di Natale aspettai per settimane che Valeria si facesse viva. Avevo il suo numero, è vero, ma era stata chiara. Fare il primo passo rischiava di rovinare tutto. A comandare il gioco era lei.</p><p></p><p>Il pensiero della sega che mi ero fatto nella sua stanza mentre mi guardava, con i suoi genitori e la mia compagna che ci aspettavano per il brindisi in sala da pranzo, era la fonte di innumerevoli seghe. Ogni giorno ero sempre più nervoso e irritabile, non vedevo l’ora di capire fino a dove si sarebbe spinta. Cosa mi avrebbe concesso.</p><p></p><p>Una sera, mentre guardavo un film sul divano con Chiara, sentì il classico suono di un messaggio WhatsApp. Afferrai distrattamente lo smartphone dal tavolino e aprì la chat. Sbiancai immediatamente e mi alzai di scatto.</p><p></p><p>“Ehi, che è successo?” mi chiese preoccupata Chiara stoppando il film su Netflix.</p><p></p><p>La guardai e provai a rasserenarla: “Tranquilla amore, solo un messaggio di lavoro molto urgente, vado a sbrigarmela di là . Tu continua pure a guardare il film”. Le stampai un bacio sulle labbra e corsi via chiudendomi nello studio.</p><p></p><p>Le mani mi tremavano. Riaprì la chat. Il selfie di Valeria, in intimo rosso a gambe larghe sul letto, era accompagnata da un breve ma chiarissimo messaggio: “Allora? Quante te ne sei fatte?”.</p><p></p><p>Pensai per qualche minuto a come risponderle in modo altrettanto diretto, ma senza esagerare. “Non sono mai abbastanza per te”, scrissi.</p><p></p><p>“Dove sei ora?”</p><p></p><p>“Nel mio studio, a casa”.</p><p></p><p>“Vai in camera da letto e aspetta le mie indicazioni”.</p><p></p><p>Obbedì anche stavolta all’ordine di Valeria. Quella ragazzina aveva su di me un ascendente pazzesco. Non potevo negarlo. E questa cosa mi eccitava ma allo stesso tempo iniziava a spaventarmi.</p><p></p><p>Attesi per una decina di minuta il messaggio di Valeria, sperando che Chiara non decidesse di mettersi a letto proprio in quel momento.</p><p></p><p>“Ci sei?” mi chiese Valeria</p><p></p><p>“Si”</p><p></p><p>“Mandami una foto”</p><p></p><p>Inviai la foto della camera da letto che dividevo ogni notte da cinque anni con Chiara.</p><p></p><p>“Bravo porco….ora devi spogliarti. Completamente nudo. E infilati sotto le coperte. Poi mandami un selfie”, mi ordinò Valeria.</p><p></p><p>Feci come mi aveva chiesto. Il cazzo era già durissimo.</p><p></p><p>“Ti piace giocare con me, eh? Bene. Ora voglio che ti fai una sega sdraiato nel vostro letto. Appena stai per venire avvisami”.</p><p></p><p>Iniziai a masturbarmi guardando il selfie in intimo che mi aveva inviato poco prima. Anche stavolta durai pochissimo, dopo meno di cinque minuti le scrissi: “Ci siamo”.</p><p></p><p>“Di già ? Ok, ora riprenditi mentre sborri tra le lenzuola e mandami il video. Dimmi cosa stai immaginando mentre vieni nel tuo letto matrimoniale”.</p><p></p><p>La possibilità che Chiara capisse che ero venuto dentro il letto era forte, di lì a poco sarebbe sicuramente venuta in camera e non potevo certo cambiare le lenzuola a quell’ora. Ma non potevo neanche contraddire Valeria.</p><p></p><p>“Sto guardando la tua foto. Il tuo corpo perfetto. La tua espressione compiaciuta. Le tue labbra che mi fanno impazzire…Pagherei qualsiasi cifra per mettertelo tra le tette e poi dritto in bocca, fino ad affogarti con la mia sborraaaaa…aaahaah….vengo…..”.</p><p></p><p>Sborrai copiosamente sulle lenzuola azzurre, la chiazza bianca fu evidente per qualche secondo prima di sparire lasciando solo l’umido dello sperma. Quindi inviai il video a Valeria come mi aveva chiesto.</p><p></p><p>Attesi alcuni minuti. Ma nessuna risposta. Intanto provai ad asciugare come possibile le lenzuola. Poco dopo Chiara entrò in camera.</p><p></p><p>“Ma non dovevi risolvere una cosa urgente di lavoro? Sei già a letto?”.</p><p></p><p>“Sì, scusa amore, mi è venuto un fortissimo mal di testa improvviso e avevo bisogno di sdraiarmi”.</p><p></p><p>Chiara si infilò sotto le lenzuola. Le stesse lenzuola su cui pochi istanti prima avevo sborrato per Valeria. Mi diede un dolce bacio: “Buonanotte amore”. E spense la luce.</p><p></p><p>Io però non riuscivo a prendere sonno. Ad un certo punto vidi il mio smartphone poggiato sul comodino illuminarsi. Lo afferrai, mi alzai senza fare rumore e corsi a chiudermi in bagno.</p><p></p><p>Un messaggio di Valeria con la foto del suo culetto in perizoma in primo piano.</p><p></p><p>“Questo è il tuo premio, continua così e ne avrai molti altri”.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Alessio Lucci, post: 20713862, member: 420692"] Dopo la notte di Natale aspettai per settimane che Valeria si facesse viva. Avevo il suo numero, è vero, ma era stata chiara. Fare il primo passo rischiava di rovinare tutto. A comandare il gioco era lei. Il pensiero della sega che mi ero fatto nella sua stanza mentre mi guardava, con i suoi genitori e la mia compagna che ci aspettavano per il brindisi in sala da pranzo, era la fonte di innumerevoli seghe. Ogni giorno ero sempre più nervoso e irritabile, non vedevo l’ora di capire fino a dove si sarebbe spinta. Cosa mi avrebbe concesso. Una sera, mentre guardavo un film sul divano con Chiara, sentì il classico suono di un messaggio WhatsApp. Afferrai distrattamente lo smartphone dal tavolino e aprì la chat. Sbiancai immediatamente e mi alzai di scatto. “Ehi, che è successo?” mi chiese preoccupata Chiara stoppando il film su Netflix. La guardai e provai a rasserenarla: “Tranquilla amore, solo un messaggio di lavoro molto urgente, vado a sbrigarmela di là . Tu continua pure a guardare il film”. Le stampai un bacio sulle labbra e corsi via chiudendomi nello studio. Le mani mi tremavano. Riaprì la chat. Il selfie di Valeria, in intimo rosso a gambe larghe sul letto, era accompagnata da un breve ma chiarissimo messaggio: “Allora? Quante te ne sei fatte?”. Pensai per qualche minuto a come risponderle in modo altrettanto diretto, ma senza esagerare. “Non sono mai abbastanza per te”, scrissi. “Dove sei ora?” “Nel mio studio, a casa”. “Vai in camera da letto e aspetta le mie indicazioni”. Obbedì anche stavolta all’ordine di Valeria. Quella ragazzina aveva su di me un ascendente pazzesco. Non potevo negarlo. E questa cosa mi eccitava ma allo stesso tempo iniziava a spaventarmi. Attesi per una decina di minuta il messaggio di Valeria, sperando che Chiara non decidesse di mettersi a letto proprio in quel momento. “Ci sei?” mi chiese Valeria “Si” “Mandami una foto” Inviai la foto della camera da letto che dividevo ogni notte da cinque anni con Chiara. “Bravo porco….ora devi spogliarti. Completamente nudo. E infilati sotto le coperte. Poi mandami un selfie”, mi ordinò Valeria. Feci come mi aveva chiesto. Il cazzo era già durissimo. “Ti piace giocare con me, eh? Bene. Ora voglio che ti fai una sega sdraiato nel vostro letto. Appena stai per venire avvisami”. Iniziai a masturbarmi guardando il selfie in intimo che mi aveva inviato poco prima. Anche stavolta durai pochissimo, dopo meno di cinque minuti le scrissi: “Ci siamo”. “Di già ? Ok, ora riprenditi mentre sborri tra le lenzuola e mandami il video. Dimmi cosa stai immaginando mentre vieni nel tuo letto matrimoniale”. La possibilità che Chiara capisse che ero venuto dentro il letto era forte, di lì a poco sarebbe sicuramente venuta in camera e non potevo certo cambiare le lenzuola a quell’ora. Ma non potevo neanche contraddire Valeria. “Sto guardando la tua foto. Il tuo corpo perfetto. La tua espressione compiaciuta. Le tue labbra che mi fanno impazzire…Pagherei qualsiasi cifra per mettertelo tra le tette e poi dritto in bocca, fino ad affogarti con la mia sborraaaaa…aaahaah….vengo…..”. Sborrai copiosamente sulle lenzuola azzurre, la chiazza bianca fu evidente per qualche secondo prima di sparire lasciando solo l’umido dello sperma. Quindi inviai il video a Valeria come mi aveva chiesto. Attesi alcuni minuti. Ma nessuna risposta. Intanto provai ad asciugare come possibile le lenzuola. Poco dopo Chiara entrò in camera. “Ma non dovevi risolvere una cosa urgente di lavoro? Sei già a letto?”. “Sì, scusa amore, mi è venuto un fortissimo mal di testa improvviso e avevo bisogno di sdraiarmi”. Chiara si infilò sotto le lenzuola. Le stesse lenzuola su cui pochi istanti prima avevo sborrato per Valeria. Mi diede un dolce bacio: “Buonanotte amore”. E spense la luce. Io però non riuscivo a prendere sonno. Ad un certo punto vidi il mio smartphone poggiato sul comodino illuminarsi. Lo afferrai, mi alzai senza fare rumore e corsi a chiudermi in bagno. Un messaggio di Valeria con la foto del suo culetto in perizoma in primo piano. “Questo è il tuo premio, continua così e ne avrai molti altri”. [/QUOTE]
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