Racconto di fantasia Il principe è il pirata

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LA STORIA CHE STO PER RACCONTARE È UNA STORIA TOTALMENTE INVENTATA! I FATTI NON SONO MAI ACCADUTI MA SONO FRUTTO DELLA MIA IMMAGINAZIONE MA NONOSTANTE CIÒ AVRÁ DEI CONNOTATI FORTI E DISCUTIBILI A LIVELLO MORALE. SE NON TE LA SENTI, NON PROSEGUIRE, SE SEI CURIOSO E NON TI PIACE NON ROMPERE, SE INVECE TI GUSTA, LASCIA UN FEEDBACK POSITIVO CHE FA SEMPRE PIACERE... BUONA LETTURA.

Non sono mai stato una buona gatta da pelare, sin da bambino ero la pecora nera della famiglia: totalmente diverso da mio fratello e le pene di mia madre e mio padre che non avevano alcun modo per dare un freno alla voglia irrefrenabile di distruggere tutto.
La mia era una famiglia modesta e come tutte le altre, campava sulle fatiche, sacrifici e buon viso a cattivo gioco con la società, cosa che a me dava molto fastidio, al contrario di Marco, il figlio prediletto, che si destreggiava bene in questi giochi, facendo il buon figliolo che dava tanta soddisfazione a mamma e papà sotto ogni punto di vista. La mia adolescenza fu un vero calvario per tutti in quanto le mie depravazioni ormai le lasciavo correre in ogni direzione, tanto da guadagnarmi l'espulsione da scuola a causa di atti vandalici attuati in un noioso sabato sera, e anche un paio di ospitate in caserma con processi a seguito in quanto misi su un azienda di import-export di sostanze stupefacenti. Insomma, si dice che un figlio sia una benedizione... Bene, io sono stato il pegno da pagare per i miei genitori, probabilmente per qualche cazzata che hanno combinato nella vita passata.

Vado ad illustrare la mia famiglia: mio padre Franco, un uomo di 50 anni che lavorava per un'azienda ospite nella nostra cittadina dove ricopriva il ruolo di CQ e gestione dei clienti dell'azienda, da lì la sua paraculaggine nel trattare le persone. Fisicamente una persona normalissima, dedito alle passeggiate serali e alle sue diete discontinue dove mangia primo a pranzo e secondo a cena. Il classico salutista che non ha mai toccato nemmeno una sigaretta.
Mia madre Grazia: donna di 45 anni che ricopre il ruolo di preside in un famoso Istituto privato della zona che ospita tutti i figli di papà della zona delle famiglie borghesi del posto fino ai figli dei politici locali e regionali. Trattare con questa gente l'ha resa sterile e paraculo peggio del marito. Fisicamente è una donna piacente che si mantiene in forma, possiede forme generose che anche provando a nasconderle in abiti anonimi, spuntano fuori prepotentemente. Il suo rapporto col cibo è sicuramente più libero rispetto al marito in quanto compensa con gli allenamenti in palestra.
Marco... Be... Il figliolo perfetto: ha preso tutti i pregi dei suoi genitori in quanto atletico come la madre e attento alla linea come il padre. Lineamenti belli, sempre alla moda, sempre il capello perfetto e impeccabile in tutto sia nello sport che negli studi. L'idolo delle ragazze, grande amatore e gentile con tutti.
Io... Be di me già sapete... L'unica cosa che posso dire che la natura non è stata giusta con me: basso e torzo, misure molto modeste, mangio come un toro e, a causa della mia scelleratezza, qualche segno in faccia mi è rimasto. Di carattere, come avrete capito, non sono per niente docile anzi sono molto selvaggio e a causa della mia vita tumultuosa, sono anche molto guerrafondaio in quanto mi piace creare casini e farli sfociare in risse.

Come dicevo sopra, sono stato ospite della polizia e ho procedimenti penali alle spalle per droga. Non mi piaceva stare senza soldi perché ne avevo bisogno per ubriacarmi, farmi o anche per sigarette e ricariche ma sono sempre stato allergico al lavoro e di certo allo spaccio non mi ci sono dato subito. Iniziai ad alzare un po' di soldi vendendo i reggiseni di mia madre in quanto ero a conoscenza di quanto facesse eccitare i miei compagni delle medie per poi, aumentare la qualità della merce, vendendo sue foto che acquisivo con piccole micro camere, aumentando il prezzo se, invece, l'acquirente volesse un video. La cosa continuò per un po' fino a quando, un genitore di uno dei miei acquirenti, scopri la mercanzia e riferì tutto a mia madre... Sono convinto che anche lui ci si sia divertito su. Ovviamente il casino che ne è seguito fu un vero terremoto nella mia vita che mi portò ad incrinare i rapporti con la mia famiglia. Nel tempo, le mie attività commerciali si sono concentrate sulle sostanze stupefacenti: nel mondo "criminale", a causa della mia indole litigiosa, ero molto conosciuto quindi non ebbi difficoltà a farmi il mio giro. In tutto questo avevo 19 anni, e quando hai 19 anni ed hai i soldi in tasca, tanti soldi in tasca, ti senti un dio: la vendevo davanti alle discoteche e terminato il flusso di entrata, andavo a spendere a troie e night... Ero il Rockefeller di un night di un paese vicino al mio e di un club di scambisti poco più distante dove più pagavo e più potevo sfogare le mie manie sessuali che non potevo sfogare al di fuori in quanto le ragazze non si potevano avvicinare ad un mostro litigioso come me. Ero il classico emarginato che si segava su facebook, le foto della madre, spiavo le compagne e tutto ciò che di maniaco si può definire. Chiusa questa parentesi, devo dire che il mio giro andava molto bene: a causa delle mie mancanze cominciai a vendere anche sostanze che permettessero di far perdere conoscenza ed approfittarne, prezzo scontato a chi mi faceva assistere ma ogni cosa, come insegna Tony Stark, ha una fine e così anche la mia scalata imprenditoriale. Una sera, vendendo alla persona sbagliata, ci capitò la figlia di un noto politico regionale nonché ex studentessa della scuola dove c'è mia madre come preside, con aggravante che con lei non mi limitai solo a guardare e quindi, a seguito della sua denuncia, trovarono anche i miei fluidi corporei e la condanna fu diretta. Avevo 20 anni, mio fratello era partito per l'università già da uno... Chi condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione...

[Continua]
 

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