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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Il ritorno di Susanna
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<blockquote data-quote="Holden90" data-source="post: 18151996" data-attributes="member: 274235"><p><strong>22 – Compleanno</strong></p><p></p><p>Una serata che merita senz’altro d’essere raccontata è quella del compleanno di Chiara, la sua migliore amica.</p><p></p><p>Per l’occasione Chiara aveva prenotato un’intera saletta di un locale del centro della nostra città , aveva preparato tutto l’occorrente per un bel buffet (dove non si risparmiavano gli alcolici) e un piccolo dj set.</p><p></p><p>Non mi aspettavo nulla di meno da lei, non solo perché era piuttosto benestante, ma anche perché amava ostentare.</p><p></p><p>A questo punto è il caso di descrivervi anche Chiara, cosicché possiate immaginarla. Chiara è molto bassa, potrei dire qualche centimetro sopra l’1.50, particolare che la “costringeva” a indossare sempre dei tacchi (cosa che imparai a notare). Aveva i capelli lisci, che portava con un taglio corto sopra le spalle e aveva un volto paffuto, nonostante non fosse assolutamente sovrappeso. Fisicamente aveva delle cosce belle piene e una seconda (credo) di seno, che comunque vista la statura era più che sufficiente. Ciò che però si notava come prima cosa era il perenne atteggiamento altezzoso. Cosa che naturalmente Susanna negava, dicendo che si trattava solo di apparenza, ma che la sua amica non lo era affatto.</p><p></p><p>La sera del suo compleanno indossava dei tacchi a spillo e un vestito a tubino e in testa aveva messo un diadema da reginetta. I palloncini con il numero dei suoi anni capeggiavano sul muro e una quindicina di amici si erano riuniti per celebrarli.</p><p></p><p>Confesso che temevo di trovare Marco alla festa, ma fortunatamente non rientrava nelle amicizie più strette di Chiara e scansai il pericolo di un confronto diretto.</p><p></p><p>Chiara accolse Susy con entusiasmo e me con la solita freddezza. Credo che avesse perso il poco rispetto che aveva di me dopo aver saputo della storia con Diego, ma poco importa. Non mi stava simpatica e non ero costretto a farmela andare a genio.</p><p></p><p>La festa iniziò in maniera piuttosto noiosa per quanto mi riguarda. Non ballavo e non avevo confidenza con quasi nessuno, quindi passavo da una chiacchiera di circostanza all’altra. Susy invece era un animale da festa e come sempre si scatenava. Per me era sempre lei al centro dell’attenzione, era un catalizzatore. Come si muoveva lei, si spostavano gli sguardi, le risate.</p><p></p><p>Non era solo una questione di aspetto. Susy aveva un modo di fare molto attrattivo ed era trascinante nel suo entusiasmo anche per le piccole cose. Però era ANCHE una questione di aspetto. Quella sera in particolar modo di outfit. Ma cosa ve lo dico a fare.</p><p></p><p>Stivaletti alti, una gonna di jeans grigia a vita alta e un top nero molto, molto scollato. Ma forse scollato non era il termine giusto perché se dovessimo dividere a metà le sue tette orizzontalmente, potrei dire che il semicerchio superiore era completamente scoperto. Una collana (regalata da me) le coronava il collo e la gemma le cadeva proprio tra le tette. Portava i capelli un poco sciolti dietro la nuca, ma con una ciocca acconciata in un codino, sul capo della testa, e due ciuffetti a lambirle i due lati del viso. La guardavo e solo questo mi eccitava incredibilmente.</p><p></p><p>Poi, mentre ero indaffarato nel fare sostanzialmente solo questo bevendomi un cocktail, la musica si fermò e sentii uno stralcio della conversazione di alcuni ragazzi. Stavano in piedi poco distanti da me e ridacchiavano di gusto. Erano lontani anni luce dal mio stile e modo di essere. Pantaloni larghi a vita bassa e t-shirt che esaltavano la marca. Uno di loro portava un cappellino col frontino all’indietro. Però lo stile, evidentemente alla moda, doveva piacere, perché più di qualche ragazza ronzava intorno a loro. Tornando a quanto sentii, ricordo delle frasi sconnesse, ma abbastanza esplicite.</p><p></p><p>“Voglio scoparla porco ***”</p><p></p><p>Poi ridevano e si davano delle pacche.</p><p></p><p>“Il fidanzato… una volta non era così…”</p><p></p><p>“Che figa cazzo!”</p><p></p><p>Poi ripartì la musica e non capii più nulla. Non sentii mai il nome di Susanna, ma qualcosa mi diceva che era proprio lei il soggetto dei loro discorsi. Me lo sentivo nei nervi e sotto la pelle. Susy intanto si scatenava con le amiche, completamente spensierata.</p><p></p><p>Mi alzai per prendere delle patatine e al buffet incrociai le mani con un’altra ragazza.</p><p></p><p>“Scusa fai pure tu.”</p><p></p><p>Ci servimmo e poi lei si presentò.</p><p></p><p>“Comunque piacere, sono Stella.”</p><p></p><p>Le strinsi la mano e mi presentai a mia volta.</p><p></p><p>“Il ragazzo di Susanna, giusto?”</p><p></p><p>“Sì” confermai io.</p><p></p><p>Presi posto su una sedia e lei si sedette vicino a me. La prima cosa che notai di lei fu che era più alta di me. La seconda furono le sopracciglia, che erano molto folte. Nonostante questi dettagli, non era una brutta ragazza. Era vestita piuttosto sportiva rispetto a tutte le altre, con un paio di jeans, scarpe da tennis e una magliettina, mentre portava i capelli castano scuro acconciati in due trecce.</p><p></p><p>Chiacchierammo insieme e la trovai davvero molto simpatica. Nel frattempo Susanna (che non perdevo mai d’occhio) ballava davanti al dj di serata, sempre un invitato alla festicciola. Lui la incitava con svariati gesti della mano e lei ballava con le amiche, facendo ballonzolare le tettone a ogni movimento. Ebbi paura che potessero scappare fuori da un momento all’altro, ma per chissà quale regola della fisica, non successe mai.</p><p></p><p>“Ho l’impressione che Susanna non ti stia troppo simpatica” dissi a Stella senza troppi peli sulla lingua.</p><p></p><p>Lei non si aspettava l’osservazione e fu colta in flagrante.</p><p></p><p>“Tranquilla, non ci possono stare tutti simpatici per forza” la rassicurai.</p><p></p><p>In breve mi raccontò che le piaceva un ragazzo, ma questo spasimava per Susanna, che nel frattempo frequentava un altro. Me lo disse senza troppi giri di parole, diretta come lo ero stato io con la mia domanda.</p><p></p><p>“Devo stare attento a tutte queste minacce” dissi in battuta.</p><p></p><p>“Potrebbero essere qui, in questo momento… chissà …” mi rispose lei stuzzicandomi.</p><p></p><p>Cercai di non dare a vedere d’aver accusato il colpo.</p><p></p><p>“Ma anche lei deve preoccuparsi, perché io ora sto chiacchierando con te.”</p><p></p><p>“Susanna che si preoccupa di me, figurati… ha sempre avuto tutti quelli che voleva.”</p><p></p><p>“Scusa” aggiunse poi, temendo di fare una gaffe.</p><p></p><p>“Fa nulla, tranquilla. Mica stavamo insieme…”</p><p></p><p>“Giusto.”</p><p></p><p>“E dimmi, sono parecchi quelli da cui devo guardarmi le spalle?” insistetti.</p><p></p><p>Stella non si imbarazzò, anzi assunse un cipiglio scocciato o forse di disapprovazione.</p><p></p><p>“Chiedilo a lei.”</p><p></p><p>Cambiammo discorso e dopo non molto mi si avvicinò anche Susanna, che salutò Stella con un sorriso forzato. La serata si concluse senza particolari guizzi. Nessuno ci aveva provato con Susy, complice probabilmente la mia presenza, e al nostro ritorno a casa, per una volta le attenzioni erano tutte concentrate su di me. Susy infatti sembrava particolarmente infastidita dalla mia chiacchierata con Stella e dal fatto che le avevo detto che la trovavo simpatica.</p><p></p><p>“Mi ha detto che le hai fregato il ragazzo” la provocai.</p><p></p><p>“Avevi dubbi? Pensi che sia più carina di me?” ribatté lei prontamente.</p><p></p><p>“No, ma tu eri già impegnata… a quanto pare ce l’hai questo vizietto…”</p><p></p><p>Mi guardò malissimo.</p><p></p><p>“Impegnata è una parola grossa.”</p><p></p><p>“E qual è la parola delle dimensioni giuste?”</p><p></p><p>“Frequentazione.”</p><p></p><p>“Però non è carino scopare con un altro mentre si frequenta un ragazzo.”</p><p></p><p>“Mi stai facendo la morale?”</p><p></p><p>Si era parecchio indispettita.</p><p></p><p>“In realtà no, mi intrigava scoprire cos’ha fatto in passato la mia ragazza… a quanto pare ce ne sono delle belle.”</p><p></p><p>“E cosa vorrebbe sapere il mio ragazzo?”</p><p></p><p>Tra le mille domande improvvisamente non me ne veniva in mente nemmeno una. Esitai e poi feci la più scontata.</p><p></p><p>“Con quanti hai scopato?”</p><p></p><p>“E chi se lo ricorda, ho perso il conto!” e mi fece una linguaccia.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Holden90, post: 18151996, member: 274235"] [B]22 – Compleanno[/B] Una serata che merita senz’altro d’essere raccontata è quella del compleanno di Chiara, la sua migliore amica. Per l’occasione Chiara aveva prenotato un’intera saletta di un locale del centro della nostra città , aveva preparato tutto l’occorrente per un bel buffet (dove non si risparmiavano gli alcolici) e un piccolo dj set. Non mi aspettavo nulla di meno da lei, non solo perché era piuttosto benestante, ma anche perché amava ostentare. A questo punto è il caso di descrivervi anche Chiara, cosicché possiate immaginarla. Chiara è molto bassa, potrei dire qualche centimetro sopra l’1.50, particolare che la “costringeva” a indossare sempre dei tacchi (cosa che imparai a notare). Aveva i capelli lisci, che portava con un taglio corto sopra le spalle e aveva un volto paffuto, nonostante non fosse assolutamente sovrappeso. Fisicamente aveva delle cosce belle piene e una seconda (credo) di seno, che comunque vista la statura era più che sufficiente. Ciò che però si notava come prima cosa era il perenne atteggiamento altezzoso. Cosa che naturalmente Susanna negava, dicendo che si trattava solo di apparenza, ma che la sua amica non lo era affatto. La sera del suo compleanno indossava dei tacchi a spillo e un vestito a tubino e in testa aveva messo un diadema da reginetta. I palloncini con il numero dei suoi anni capeggiavano sul muro e una quindicina di amici si erano riuniti per celebrarli. Confesso che temevo di trovare Marco alla festa, ma fortunatamente non rientrava nelle amicizie più strette di Chiara e scansai il pericolo di un confronto diretto. Chiara accolse Susy con entusiasmo e me con la solita freddezza. Credo che avesse perso il poco rispetto che aveva di me dopo aver saputo della storia con Diego, ma poco importa. Non mi stava simpatica e non ero costretto a farmela andare a genio. La festa iniziò in maniera piuttosto noiosa per quanto mi riguarda. Non ballavo e non avevo confidenza con quasi nessuno, quindi passavo da una chiacchiera di circostanza all’altra. Susy invece era un animale da festa e come sempre si scatenava. Per me era sempre lei al centro dell’attenzione, era un catalizzatore. Come si muoveva lei, si spostavano gli sguardi, le risate. Non era solo una questione di aspetto. Susy aveva un modo di fare molto attrattivo ed era trascinante nel suo entusiasmo anche per le piccole cose. Però era ANCHE una questione di aspetto. Quella sera in particolar modo di outfit. Ma cosa ve lo dico a fare. Stivaletti alti, una gonna di jeans grigia a vita alta e un top nero molto, molto scollato. Ma forse scollato non era il termine giusto perché se dovessimo dividere a metà le sue tette orizzontalmente, potrei dire che il semicerchio superiore era completamente scoperto. Una collana (regalata da me) le coronava il collo e la gemma le cadeva proprio tra le tette. Portava i capelli un poco sciolti dietro la nuca, ma con una ciocca acconciata in un codino, sul capo della testa, e due ciuffetti a lambirle i due lati del viso. La guardavo e solo questo mi eccitava incredibilmente. Poi, mentre ero indaffarato nel fare sostanzialmente solo questo bevendomi un cocktail, la musica si fermò e sentii uno stralcio della conversazione di alcuni ragazzi. Stavano in piedi poco distanti da me e ridacchiavano di gusto. Erano lontani anni luce dal mio stile e modo di essere. Pantaloni larghi a vita bassa e t-shirt che esaltavano la marca. Uno di loro portava un cappellino col frontino all’indietro. Però lo stile, evidentemente alla moda, doveva piacere, perché più di qualche ragazza ronzava intorno a loro. Tornando a quanto sentii, ricordo delle frasi sconnesse, ma abbastanza esplicite. “Voglio scoparla porco ***” Poi ridevano e si davano delle pacche. “Il fidanzato… una volta non era così…” “Che figa cazzo!” Poi ripartì la musica e non capii più nulla. Non sentii mai il nome di Susanna, ma qualcosa mi diceva che era proprio lei il soggetto dei loro discorsi. Me lo sentivo nei nervi e sotto la pelle. Susy intanto si scatenava con le amiche, completamente spensierata. Mi alzai per prendere delle patatine e al buffet incrociai le mani con un’altra ragazza. “Scusa fai pure tu.” Ci servimmo e poi lei si presentò. “Comunque piacere, sono Stella.” Le strinsi la mano e mi presentai a mia volta. “Il ragazzo di Susanna, giusto?” “Sì” confermai io. Presi posto su una sedia e lei si sedette vicino a me. La prima cosa che notai di lei fu che era più alta di me. La seconda furono le sopracciglia, che erano molto folte. Nonostante questi dettagli, non era una brutta ragazza. Era vestita piuttosto sportiva rispetto a tutte le altre, con un paio di jeans, scarpe da tennis e una magliettina, mentre portava i capelli castano scuro acconciati in due trecce. Chiacchierammo insieme e la trovai davvero molto simpatica. Nel frattempo Susanna (che non perdevo mai d’occhio) ballava davanti al dj di serata, sempre un invitato alla festicciola. Lui la incitava con svariati gesti della mano e lei ballava con le amiche, facendo ballonzolare le tettone a ogni movimento. Ebbi paura che potessero scappare fuori da un momento all’altro, ma per chissà quale regola della fisica, non successe mai. “Ho l’impressione che Susanna non ti stia troppo simpatica” dissi a Stella senza troppi peli sulla lingua. Lei non si aspettava l’osservazione e fu colta in flagrante. “Tranquilla, non ci possono stare tutti simpatici per forza” la rassicurai. In breve mi raccontò che le piaceva un ragazzo, ma questo spasimava per Susanna, che nel frattempo frequentava un altro. Me lo disse senza troppi giri di parole, diretta come lo ero stato io con la mia domanda. “Devo stare attento a tutte queste minacce” dissi in battuta. “Potrebbero essere qui, in questo momento… chissà …” mi rispose lei stuzzicandomi. Cercai di non dare a vedere d’aver accusato il colpo. “Ma anche lei deve preoccuparsi, perché io ora sto chiacchierando con te.” “Susanna che si preoccupa di me, figurati… ha sempre avuto tutti quelli che voleva.” “Scusa” aggiunse poi, temendo di fare una gaffe. “Fa nulla, tranquilla. Mica stavamo insieme…” “Giusto.” “E dimmi, sono parecchi quelli da cui devo guardarmi le spalle?” insistetti. Stella non si imbarazzò, anzi assunse un cipiglio scocciato o forse di disapprovazione. “Chiedilo a lei.” Cambiammo discorso e dopo non molto mi si avvicinò anche Susanna, che salutò Stella con un sorriso forzato. La serata si concluse senza particolari guizzi. Nessuno ci aveva provato con Susy, complice probabilmente la mia presenza, e al nostro ritorno a casa, per una volta le attenzioni erano tutte concentrate su di me. Susy infatti sembrava particolarmente infastidita dalla mia chiacchierata con Stella e dal fatto che le avevo detto che la trovavo simpatica. “Mi ha detto che le hai fregato il ragazzo” la provocai. “Avevi dubbi? Pensi che sia più carina di me?” ribatté lei prontamente. “No, ma tu eri già impegnata… a quanto pare ce l’hai questo vizietto…” Mi guardò malissimo. “Impegnata è una parola grossa.” “E qual è la parola delle dimensioni giuste?” “Frequentazione.” “Però non è carino scopare con un altro mentre si frequenta un ragazzo.” “Mi stai facendo la morale?” Si era parecchio indispettita. “In realtà no, mi intrigava scoprire cos’ha fatto in passato la mia ragazza… a quanto pare ce ne sono delle belle.” “E cosa vorrebbe sapere il mio ragazzo?” Tra le mille domande improvvisamente non me ne veniva in mente nemmeno una. Esitai e poi feci la più scontata. “Con quanti hai scopato?” “E chi se lo ricorda, ho perso il conto!” e mi fece una linguaccia. [/QUOTE]
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