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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Ilenia, una ragazza misteriosa tutta casa e chiesa
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<blockquote data-quote="GIMPIX" data-source="post: 20669512" data-attributes="member: 329494"><p>Rispondo a Ilenia, più o meno abbiamo dieci minuti di strada a testa. </p><p>La sua agenzia si trova vicina alla nostra sede. Sono piccolini, ma per certi lavori è comodo avere un fornitore più flessibile e a portata di mano. Le agenzie milanesi hanno il tassametro, loro invece vivono di clienti come noi.</p><p>Al telefono mi parla di cose futili. Mi ringrazia del tempo passato assieme, dice che ha bisogno di persone stimolanti come me con cui parlare. Mi fa sorridere la cosa perché le nostre conversazioni, tranne un po' di sexting accennato, sono sempre superficiali. </p><p>Inizio forse a capire uno dei motivi per cui la desidero. Le donne che ho sempre frequentato in passato erano intellettualmente impegnative e io ho sempre corso in tutti i campi per provare a crescere in fretta. Lei è il mio desiderio di normalità. Mi chiede cosa ne pensi della guerra in Ucraina. Le dico che è complicato. Mi risponde che dietro le guerre ci sono solo interessi economici. Dentro di me penso "grazie al cazzo". Mi viene in mente la scena in cui il Guidobaldo Maria Ricciardelli chiama Fantozzi sul palco per umiliarlo chiedendogli un penisero critico su "La Corazzata Potemkin". La sua risposta è esattamente quella del ragioniere Ugo. "Per me, la guerra in Ucraina, è una cagata pazzesca!". Chissà quanti libri hai letto per articolare questo profondo pensiero che sintetizza secoli di amore e odio, rivoluzioni, carestie indotte e influenze geopolitiche. </p><p>Eppure nella sua banalità mi sento a casa. Mi fa piacere sentire il suo modo binario di ragionare. Eppure qualcosa stride, continuo a pensare che nella sua narrazione qualcosa non torni. </p><p></p><p>Arrivo in ufficio prima di lei e la saluto. Salgo e trovo Giovanni, il titolare della mia azienda, di buon umore. </p><p></p><p>Giovanni: "Grande Matte, sei andato come i poveri al Centrale?"</p><p></p><p>Matte: "Sì, ma sai che qualcosa di buono lo fanno"</p><p></p><p>Giovanni: "Io sto facendo una dieta americana. Salto il pranzo e mi sfondo la sera". </p><p></p><p>Auguri penso. </p><p></p><p>Giovanni: "Domani avrei una riunione di Confidustria ma devo fare delle cose con mio papà. Arturo non ama queste cose, possiamo delegarti?"</p><p></p><p>Molto bene. Arturo è il direttore generale dell'azienda. Avrebbe senso che ci fosse qualcuno della produzione, visto che so già che si parlerà di inflazione e costo delle materie prime. In ogni caso per me è utile andare in quei consessi, sono relazioni che possono tornare utili. </p><p></p><p>Vado verso il mio ufficio. Incrocio Veronica. </p><p></p><p>Mi squadra dalla testa ai piedi. Non mi ha mai guardato così. </p><p></p><p>Veronica: "Ti vedo diverso dal solito. Hai cambiato profumo?"</p><p></p><p>Mi vengono in mente le parole di Ilenia. Quella lì è una strega. </p><p></p><p>Matteo: "No, sempre lo stesso, perchè?"</p><p></p><p>Veronica si avvicina e mi annusa. </p><p></p><p>Veronica: "Cos'è?"</p><p></p><p>Matteo: "Creed, non ricordo però il nome giusto. Tanto costano tutti uno stipendio"</p><p></p><p>Veronica: "Lo consiglierò a mio marito. Ma secondo me su di te sta meglio"</p><p></p><p>Oggi mi paiono tutti matti. La saluto e torno in ufficio. </p><p></p><p>Mi siedo alla scrivania. Fortunatamente sono da solo. Uno dei benefit del mio ruolo. La parete che dà sull'esterno è tutta vetrata. La vista in certe giornate, quando la luce cambia, dà soddisfazioni. Una provinciale che taglia la zona industriale, un enorme capannone di un'altra azienda, le Alpi nelle giornate più nitide. </p><p></p><p>Apro le mail. Negli anni ho imparato ad essere metodico e rispondere sempre subito. Così il lavoro non si accumula. Adesso siamo concentrati su un paio di fiere e poi devo seguire io tutto il processo di sostenibilità aziendale. Do un'occhiata poi so che dovrò andare in bagno a farmi una sega. Ripenso a quanto ingiusto sia stato che io abbia dato piacere a lei e lei mi abbia lasciato col cannone carico. </p><p></p><p>Però ripenso anche alla scena in cui strofina il pollice sul mio glande, lo imbeve di liquido seminale e se lo porta alla bocca. E poi mi dice che la gocciolina è buonissima. Mi fa venire una voglia devastante di sborrarle in bocca. Devo scriverglielo. Così. Letterale. </p><p></p><p>Prendo il cellulare. </p><p></p><p>Mi ha già scritto lei e non me ne ero accorto.</p><p></p><p>Ilenia: "Sei rientrato? 😘"</p><p></p><p>Matteo: "Yes, un casino di cose da mandare avanti"</p><p></p><p>Ilenia: "Quella befana di Veronica di è saltata addosso?"</p><p></p><p>Matteo: "Macchè. Mi sa solo chiesto se ho cambiato profumo"</p><p></p><p>Ilenia: "E magari ti ha annusato?? 🤨"</p><p></p><p>Matteo: "No. Ti preoccupi?"</p><p></p><p>Ilenia: "Mi dà fastidio quando ti ronzano intorno"</p><p></p><p>Matteo: "Mi pare che fossi con te fino a poco fa"</p><p></p><p>Ilenia: "Sì, un disastro. Sono arrivata in ufficio e ho la patata che è un lago"</p><p></p><p>Matteo: "Io invece sono carico. Come faccio a lavorare così? Si vede attraverso i pantaloni che è duro"</p><p></p><p>Ilenia: "Sono disperata, avrei voluto fare io ma ero già in ritardo di mezz'ora. Scusami tantissimo. Ma so che poi non mi sarei fermata a dargli un bacino"</p><p></p><p>Matteo: "In che senso?"</p><p></p><p>Ilenia: "L'avrei voluto dentro"</p><p></p><p>Matteo: "Magari riusciamo a trovare una situazione più comoda"</p><p></p><p>Ilenia: "🙈 Hai ragione. Già così in un parcheggio di giorno. Mi vergogno un sacco"</p><p></p><p>Matteo: "Non ci ha visto nessuno. Tranquilla"</p><p></p><p>Ilenia: "Ma adesso è ancora duro?"</p><p></p><p>Matteo: "Parecchio"</p><p></p><p>Ilenia non risponde subito. Io come uno scemo rimango ad aspettare la sua risposta e non riesco a pensare ad altro. Non riesco a concentrarmi. Guardo inutilmente le mail, ma il pensiero è a whatsapp. </p><p></p><p>Finalmente risponde. Vedo dall'anteprima che mi ha mandato una foto con un testo "vuoi mettere la manina qui?" Apro la chat.</p><p></p><p>Nella foto c'è un primo piano delle sue mutandine leggermente abbassate con il pollice. Direi di qualche centimetro. E' in piedi vicino a un lavandino, la foto è scattata dall'alto. I jeans sono addosso ma con la zip completamente tirata giù. Dalle mutande esce un ciuffetto di pelo nero. </p><p></p><p>Corro in bagno. Metto giù la tavoletta e mi ci siedo sopra. Apro i jeans, abbasso leggermente i boxer e me lo prendo in mano. </p><p>Le rispondo al messaggio. </p><p></p><p>Matteo: "Io lì non ci metterei solo la manina"</p><p></p><p>Ilenia: "Cosa vuoi mettere?"</p><p></p><p>Matteo: "La bocca"</p><p></p><p>Ilenia: "Non amo molto farmelo fare. Preferisco la mano o altro.."</p><p></p><p>Matteo: "Puoi prendere quello che vuoi. Ho il cazzo durissimo"</p><p></p><p>Ilenia: "Prima però voglio dargli un bacino"</p><p></p><p>Matteo: "Non credo resisterei molto"</p><p></p><p>Ilenia: "Ho voglia di farti il miglior pompino della mia vita"</p><p></p><p>Matteo: "Posso sbattertelo un po' sulle guance prima?"</p><p></p><p>Ilenia: "Puoi fare tutto quello che vuoi. Di solito prendo io l'iniziativa con lui in bocca"</p><p></p><p>Matteo: "Sbattitelo sulla guancia e poi sulla bocca"</p><p></p><p>Ilenia: "Va bene. Però poi ti lasci fare"</p><p></p><p>Matteo: "Fare cosa?"</p><p></p><p>Ilenia: "Te lo voglio ciucciare"</p><p></p><p>Matteo: "E dove devo venire?"</p><p></p><p>Ilenia: "In bocca"</p><p></p><p>Matteo: "Voglio venirti in faccia"</p><p></p><p>Ilenia: "Non ho mai provato. Poi mi bruciano gli occhi"</p><p></p><p>Matteo: "Come fai a saperlo?"</p><p></p><p>Ilenia: "Perchè una volta mi sono passata per sbaglio una mano"</p><p></p><p>Matteo: "Sto per venire"</p><p></p><p>Ilenia: "Vieni in bocca, lo desidero"</p><p></p><p>Apro la camicia, prendo la carta igienica e scarico tutto il mio sperma sulla carta. Non ho una venuta molto abbondante, ma mi partono almeno cinque schizzi abbondanti. Si vede che mi ha mandato fuori di testa. </p><p></p><p>Ilenia: "Ma ti sei fatto tu veramente?"</p><p></p><p>Matteo: "Certo, secondo te passo tutta la giornata a lavoro con il cazzo duro?"</p><p></p><p>Ilenia: "Devi resistere! Sai che non mi piace se fai da solo"</p><p></p><p>Matteo: "Eh, ma tu sei andata via"</p><p></p><p>Ilenia: "Ero in ritardo 🙈 La prossima volta faccio io, promesso. Tu non fare da solo".</p><p></p><p>Torno in ufficio. </p><p></p><p>Mi manda il link youtube di una canzone di Ligabue. L'amore conta. Tra quelle del Liga buona scelta. Ricordo che il mio prof del liceo ci spiegò la poesia dei baci di Catullo (da mi basia mille) con questa canzone. Conosci un altro modo per fregar la morte se non l'amore? E' la stessa cosa che Catullo dice a Lesbia dopo averle detto a differenza del sole che nasce muore ogni giorno, verrà la notte in cui ci spegneremo. E dunque baciamoci e fregiamocene delle cose che non avranno alcun valore quando saremo morti. Mi tengo per me la riflessione. Temo sarebbero perle ai porci. Le risponderò più avanti. Dopo la sborrata la mia piramide dei bisogni di Maslow torna sull'alimentazione. Devo lavorare per portare il pane a casa.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="GIMPIX, post: 20669512, member: 329494"] Rispondo a Ilenia, più o meno abbiamo dieci minuti di strada a testa. La sua agenzia si trova vicina alla nostra sede. Sono piccolini, ma per certi lavori è comodo avere un fornitore più flessibile e a portata di mano. Le agenzie milanesi hanno il tassametro, loro invece vivono di clienti come noi. Al telefono mi parla di cose futili. Mi ringrazia del tempo passato assieme, dice che ha bisogno di persone stimolanti come me con cui parlare. Mi fa sorridere la cosa perché le nostre conversazioni, tranne un po' di sexting accennato, sono sempre superficiali. Inizio forse a capire uno dei motivi per cui la desidero. Le donne che ho sempre frequentato in passato erano intellettualmente impegnative e io ho sempre corso in tutti i campi per provare a crescere in fretta. Lei è il mio desiderio di normalità. Mi chiede cosa ne pensi della guerra in Ucraina. Le dico che è complicato. Mi risponde che dietro le guerre ci sono solo interessi economici. Dentro di me penso "grazie al cazzo". Mi viene in mente la scena in cui il Guidobaldo Maria Ricciardelli chiama Fantozzi sul palco per umiliarlo chiedendogli un penisero critico su "La Corazzata Potemkin". La sua risposta è esattamente quella del ragioniere Ugo. "Per me, la guerra in Ucraina, è una cagata pazzesca!". Chissà quanti libri hai letto per articolare questo profondo pensiero che sintetizza secoli di amore e odio, rivoluzioni, carestie indotte e influenze geopolitiche. Eppure nella sua banalità mi sento a casa. Mi fa piacere sentire il suo modo binario di ragionare. Eppure qualcosa stride, continuo a pensare che nella sua narrazione qualcosa non torni. Arrivo in ufficio prima di lei e la saluto. Salgo e trovo Giovanni, il titolare della mia azienda, di buon umore. Giovanni: "Grande Matte, sei andato come i poveri al Centrale?" Matte: "Sì, ma sai che qualcosa di buono lo fanno" Giovanni: "Io sto facendo una dieta americana. Salto il pranzo e mi sfondo la sera". Auguri penso. Giovanni: "Domani avrei una riunione di Confidustria ma devo fare delle cose con mio papà. Arturo non ama queste cose, possiamo delegarti?" Molto bene. Arturo è il direttore generale dell'azienda. Avrebbe senso che ci fosse qualcuno della produzione, visto che so già che si parlerà di inflazione e costo delle materie prime. In ogni caso per me è utile andare in quei consessi, sono relazioni che possono tornare utili. Vado verso il mio ufficio. Incrocio Veronica. Mi squadra dalla testa ai piedi. Non mi ha mai guardato così. Veronica: "Ti vedo diverso dal solito. Hai cambiato profumo?" Mi vengono in mente le parole di Ilenia. Quella lì è una strega. Matteo: "No, sempre lo stesso, perchè?" Veronica si avvicina e mi annusa. Veronica: "Cos'è?" Matteo: "Creed, non ricordo però il nome giusto. Tanto costano tutti uno stipendio" Veronica: "Lo consiglierò a mio marito. Ma secondo me su di te sta meglio" Oggi mi paiono tutti matti. La saluto e torno in ufficio. Mi siedo alla scrivania. Fortunatamente sono da solo. Uno dei benefit del mio ruolo. La parete che dà sull'esterno è tutta vetrata. La vista in certe giornate, quando la luce cambia, dà soddisfazioni. Una provinciale che taglia la zona industriale, un enorme capannone di un'altra azienda, le Alpi nelle giornate più nitide. Apro le mail. Negli anni ho imparato ad essere metodico e rispondere sempre subito. Così il lavoro non si accumula. Adesso siamo concentrati su un paio di fiere e poi devo seguire io tutto il processo di sostenibilità aziendale. Do un'occhiata poi so che dovrò andare in bagno a farmi una sega. Ripenso a quanto ingiusto sia stato che io abbia dato piacere a lei e lei mi abbia lasciato col cannone carico. Però ripenso anche alla scena in cui strofina il pollice sul mio glande, lo imbeve di liquido seminale e se lo porta alla bocca. E poi mi dice che la gocciolina è buonissima. Mi fa venire una voglia devastante di sborrarle in bocca. Devo scriverglielo. Così. Letterale. Prendo il cellulare. Mi ha già scritto lei e non me ne ero accorto. Ilenia: "Sei rientrato? 😘" Matteo: "Yes, un casino di cose da mandare avanti" Ilenia: "Quella befana di Veronica di è saltata addosso?" Matteo: "Macchè. Mi sa solo chiesto se ho cambiato profumo" Ilenia: "E magari ti ha annusato?? 🤨" Matteo: "No. Ti preoccupi?" Ilenia: "Mi dà fastidio quando ti ronzano intorno" Matteo: "Mi pare che fossi con te fino a poco fa" Ilenia: "Sì, un disastro. Sono arrivata in ufficio e ho la patata che è un lago" Matteo: "Io invece sono carico. Come faccio a lavorare così? Si vede attraverso i pantaloni che è duro" Ilenia: "Sono disperata, avrei voluto fare io ma ero già in ritardo di mezz'ora. Scusami tantissimo. Ma so che poi non mi sarei fermata a dargli un bacino" Matteo: "In che senso?" Ilenia: "L'avrei voluto dentro" Matteo: "Magari riusciamo a trovare una situazione più comoda" Ilenia: "🙈 Hai ragione. Già così in un parcheggio di giorno. Mi vergogno un sacco" Matteo: "Non ci ha visto nessuno. Tranquilla" Ilenia: "Ma adesso è ancora duro?" Matteo: "Parecchio" Ilenia non risponde subito. Io come uno scemo rimango ad aspettare la sua risposta e non riesco a pensare ad altro. Non riesco a concentrarmi. Guardo inutilmente le mail, ma il pensiero è a whatsapp. Finalmente risponde. Vedo dall'anteprima che mi ha mandato una foto con un testo "vuoi mettere la manina qui?" Apro la chat. Nella foto c'è un primo piano delle sue mutandine leggermente abbassate con il pollice. Direi di qualche centimetro. E' in piedi vicino a un lavandino, la foto è scattata dall'alto. I jeans sono addosso ma con la zip completamente tirata giù. Dalle mutande esce un ciuffetto di pelo nero. Corro in bagno. Metto giù la tavoletta e mi ci siedo sopra. Apro i jeans, abbasso leggermente i boxer e me lo prendo in mano. Le rispondo al messaggio. Matteo: "Io lì non ci metterei solo la manina" Ilenia: "Cosa vuoi mettere?" Matteo: "La bocca" Ilenia: "Non amo molto farmelo fare. Preferisco la mano o altro.." Matteo: "Puoi prendere quello che vuoi. Ho il cazzo durissimo" Ilenia: "Prima però voglio dargli un bacino" Matteo: "Non credo resisterei molto" Ilenia: "Ho voglia di farti il miglior pompino della mia vita" Matteo: "Posso sbattertelo un po' sulle guance prima?" Ilenia: "Puoi fare tutto quello che vuoi. Di solito prendo io l'iniziativa con lui in bocca" Matteo: "Sbattitelo sulla guancia e poi sulla bocca" Ilenia: "Va bene. Però poi ti lasci fare" Matteo: "Fare cosa?" Ilenia: "Te lo voglio ciucciare" Matteo: "E dove devo venire?" Ilenia: "In bocca" Matteo: "Voglio venirti in faccia" Ilenia: "Non ho mai provato. Poi mi bruciano gli occhi" Matteo: "Come fai a saperlo?" Ilenia: "Perchè una volta mi sono passata per sbaglio una mano" Matteo: "Sto per venire" Ilenia: "Vieni in bocca, lo desidero" Apro la camicia, prendo la carta igienica e scarico tutto il mio sperma sulla carta. Non ho una venuta molto abbondante, ma mi partono almeno cinque schizzi abbondanti. Si vede che mi ha mandato fuori di testa. Ilenia: "Ma ti sei fatto tu veramente?" Matteo: "Certo, secondo te passo tutta la giornata a lavoro con il cazzo duro?" Ilenia: "Devi resistere! Sai che non mi piace se fai da solo" Matteo: "Eh, ma tu sei andata via" Ilenia: "Ero in ritardo 🙈 La prossima volta faccio io, promesso. Tu non fare da solo". Torno in ufficio. Mi manda il link youtube di una canzone di Ligabue. L'amore conta. Tra quelle del Liga buona scelta. Ricordo che il mio prof del liceo ci spiegò la poesia dei baci di Catullo (da mi basia mille) con questa canzone. Conosci un altro modo per fregar la morte se non l'amore? E' la stessa cosa che Catullo dice a Lesbia dopo averle detto a differenza del sole che nasce muore ogni giorno, verrà la notte in cui ci spegneremo. E dunque baciamoci e fregiamocene delle cose che non avranno alcun valore quando saremo morti. Mi tengo per me la riflessione. Temo sarebbero perle ai porci. Le risponderò più avanti. Dopo la sborrata la mia piramide dei bisogni di Maslow torna sull'alimentazione. Devo lavorare per portare il pane a casa. [/QUOTE]
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