IDENTITÀ!!!
Aiutato da Vittorio e Beatrice, mi stavo preparando per la festa. Volevo essere impeccabile per poter avere il giusto confronto con Irene. Recuperare era la mission principale e il discorso di Vittorio mi diede una carica diversa: "È SOLO SESSUALITÀ, NON C'ENTRA LA VIRILITÀ" questo mi ripetevo:
- Daje fratè...
- Vitto... Mi fido delle tue parole...
- È così... È solo sessualità.
Mi reco a casa di Irene. Suono, mi apre, salgo e trovo la porta aperta:
- Permesso?
- Dai non fare lo scemo... Questa è casa tua...
Entro e chiudo la porta. Tutta la sala era acchittata per la festa tra festoni, cibarie, bevande e alcol...
"Uhm... Vogliono andarci giù pesante"
Questo pensavo mentre mi guardavo intorno. In cucina trovo le due cugine, gli abbigliamenti erano degni di nota: Irene aveva un vestito fino a mezza coscia, smanicato, scollato avanti e le spalle coperte da un copri spalle mentre Valentina aveva una minigonna nera, maglia bianca attillata con scollo a V, stivali e calze nere.
Rimasi scioccato nel guardarle:
V: Ma che è?!? Non hai mai visto un paio di tette?
I: Dai vale stasera no! È la tua festa e non creiamo casini....
Cazzo quanto ha avuto ragione Valentina... Effettivamente le ho fissato con insistenza le tettone ma erano così evidenti che non potevo non guardare:
P: No Ire tranquilla.... Ha ragione lei...
Le due cugine mi guardarono stupite per la mia ammissione fatta con estrema serenità ma essendo un guardone, guardo....
I: Ah... Be'... Se si può evitare che tra poco arrivano tutti....
Valentina mi guardava con uno sguardo stupito anzi piacevolmente stupito, evidentemente non si aspettava questa mia ammissione di colpa così diretta senza cadere in imbarazzo. Iniziamo col chiacchiere del più e del meno tutti e tre in un clima mediamente tranquillo, senza frecciatine o altro, con un calice di vino davanti, quando ecco sentire il campanello suonare. Irene va sculettando verso la porta mentre io mi stavo, per l'appunto, chiedendo chi potesse mai venire a salutare Valentina se nessuno la conosce, quando nel sentire aprire la porta, ecco che una voce molto familiare mi giunge all'orecchio:
- Ma vuoi farmi svenire stasera o che intenzioni hai? Ahahhahahaha
Michael era a casa....
Entrai nel panico, Michael era stato invitato alla festa ed io non ci potevo credere! Quando poi mi venne in mente che lui bazzicava con Valentina... "Cazzo! Stasera sarà un bordello me lo sento"... Ero agitatissimo all'idea ma le sorprese non finirono qui perché insieme a lui giunsero Gianni, Maurizio, Nadia e Donatella, altri amici dei tempi che furono.
M: Ma allora è vero!?!
Sentii questa frase rivolta verso di me.
P: Vero che cosa?
M: Sei tu la nuova fiamma di Irene.... Il mio sostituto, il mio successore....
Aveva un tono così beffardo che mi sentii le gambe molli ma non volevo cedere terreno. Avrei combattuto quella sera e se poi si finiva a scopate, bene... Mi sarei goduto la serata. Valentina, che era nelle mie vicinanze, interruppe la conversazione:
V: Michael!!!! Da quanto tempo e grazie per essere venuto!
Il saluto fu caloroso tra baci sulle guance e abbracci:
M: Non potevo di certo mancare anche se mi hai offeso non dicendomi che eri in città.
I due si guardavano negli occhi intensamente:
M: Be' che mi racconti? Che fai adesso?
Vale gli mostrò l'anulare con la fede:
V: La moglie e la mamma...
M: Ah sì e da quando?
V: Eh un po'... Non sarai mica geloso?
Lo incalzò Valentina per prenderlo in giro:
M: E anche se fosse? Non mi dire che quello che c'è stato tra noi te lo sei dimenticato...
Io osservavo ed ascoltavo i due dialogare. Ammiravo la prontezza e la sicurezza di Michael nelle risposte: argute e pungenti che per replicare occorreva essere per forza della sua stessa pasta e, forse, con Valentina aveva trovato la sua versione femminile.
Tuttavia non ero il solo ad essere lo spettatore di quella chiacchierata tagliente, Irene era poco lontana che li osservava e non aveva uno sguardo compiaciuto dalla cosa, anzi sembrava proprio infastidita:
I: Ragazzi è pronto a tavola! Andiamo altrimenti si fredda!
Smorzò il dialogo con questo educato invito ma per me che la conoscevo, sapevo che non era educazione. Qualcosa nelle sue certezze stava crollando e questo la faceva innervosire. La cena proseguì amorevolmente tra chiacchiere, battute, vino e risate:
"Non male devo dire..."
Pensavo mentre mi guardavo intorno. A tavola eravamo tutti sparpagliati ma la combinazione nostra era particolare. Tutti vicini ma così disposti: Io, Vale, Irene e Michael.... Mai combinazione fu più sbagliata per via del fatto che sia io che Michael eravamo più concentrati su Valentina che su Irene. Non poteva tollerarlo, glielo leggevo negli occhi....
A cena finita rimanemmo solo noi 4, soli in casa....
Michael iniziò a destreggiarsi tra le due donne ed io che me ne stavo tranquillo per i fatti miei aspettando che ci sarebbe stato il risvolto che, probabilmente, in fondo tutti ci aspettavamo, o almeno così credevo:
I: Allora Michael dimmi un po', ancora in corsa per l'acquisto della casa?
M: Sisì, domani devo vedere il notaio e procedere alla firma
V: Perché prendi casa?
P: Dove?
M: Sisì la sto prendendo, Piero la zona è quella residenziale, non so se hai presente....
P: Ah sisì ho capito dove...
I: Poi me la fai vedere eh!
M: Che problema c'è
Le fece un sorriso così sornione che Irene riprese colore. Valentina, invece, mentre parlava vedevo che mi osservava. Forse la mia tranquillità la disarmava, così come disarmava anche Irene dato che ad ogni proposta a Michael io non facevo alcuna piega anzi, a volte la invogliavo. Finì la bottiglia di vino e Irene mi chiese, con un tono abbastanza arrogante, di andare a prenderne altre, in quel momento Valentina si alzò e disse che aveva preso un vino spettacolare e voleva aprire quello:
V: Solo che è giù in cantina.... Piè, vieni con me con la torcia. L'ho portato proprio per Michael....
Irene si fece nervosa a quella frase. La notai ed ero contento perché più s'ingelosiva e più sapevo che sarebbe caduta nella trappola sessuale. Mi chiedevo se non ci fosse stato un accordo tra lei e Michael ma poco male, volevo vederli scopare e farmi una gran bella sega.
Mi alzo dalla sedia, prendo il cellulare e scendo giù con Valentina:
V: Che intenzioni hai?
P: Niente perché?
V: Sei troppo calmo...
P: Aspetto quello che dovrebbe succedere... Si sa come andrà a finire. Cornuto si ma coglione no....
V: E non hai intenzione di rompere questa catena?
P: Irene è stata chiara così com'è chiara la mia natura. Perché combatterle?
V: E perché hai guardato anche me a inizio serata?
P: Stai così vestita! Cosa dovevo fare girarmi dall'altra parte?
V: E ti limiti solo a guardare e seghe?
P: È la mia natura... Ovvio...
V: Non ci credo....
Nel terminate questa frase, Valentina mi prese la testa e me la mise tra le tettone. Non so perché, forse gli'istinti repressi o forse perché non ci stavo capendo niente, cominciai a sbranare e sbavare quelle immense tettone mentre lei spingeva più forte la testa. Alzai lo sguardo per guardarla e finimmo col baciarci appassionatamente così che lei con le mani mi tirò fuori il cazzo e cominciò a segarlo mentre io le misi le mani dentro le mutande per farle un ditalino. Gemevamo l'uno nella bocca dell'altro. Non ci dicemmo niente: ne insulti, ne richieste... Eravamo due animali che si volevano in quel momento e si lasciarono andare ai loro istinti. Presi Valentina per i fianchi e la voltai mentre così da spremerle per bene le tettone e poi calarle la mutanda e metterla a pecora. Visione sublime... La penetrai senza dire una parola e cominciai a stantuffare con colpi ben asststati mentre con una mano tenevo la bocca chiusa e con l'altra le raccolsi i capelli a coda di cavallo e glieli tirai su. Feci rompere il silenzio dello scantinato quando la mano che era sopra la bocca di vale passo sotto la maglietta per strizzarle una tetta. Non pensavo più a niente: ne a Irene e Michael da soli, ne a Gianni, ne al barista, ne a Vittorio, ne al guardone... Niente! Mi godevo il fracidume della sua figa che impregnava il mio cazzo, i suoi gemiti e il suono dei colpi delle mie palle. Continuammo in quella posizione per buon 15 Min fino a che non mi svuotai completamente nella sua bocca.... Rimesso il cazzo dentro, Valentina era ancora per terra. L'aiutai ad alzarsi, la guardavo negli occhi:
- Perché vale?
- Perché andava fatto.... Mia cugina si è sempre ritenuta migliore solo perché era l'oggetto del desiderio di molti uomini.
- È stata una ripicca quindi....
- Anche si....
- E che altro allora?
- Non montarti la testa... È da anni che tradisco mio marito con uomini diversi ed ho sempre voluto uno come te con cui poter giocare e tu saresti stato perfetto ma sei capitato a lei che invece deve sempre fare la risentita del passato, quella che tutto le è dovuto. L'ho fatto a suo tempo con Michael ma lui cadde ai suoi piedi, ora spero che tu avrai un risvolto diverso.
Capii immediatamente cosa dovevo fare anche se non sapevo come. Risaliti in casa, siamo rientrati e sentimmo un curioso silenzio. Lei mi guardò e mi fece cenno di andare a vedere senza timore ma quello che trovammo fu ancora più sconvolgente: Irene e Michael che ci guardavano sbigottiti.... Irene prese il telefono e mi mostrò il suo display, c'era una mia chiamata ancora in corso....
Ci guardammo in faccia sbiancando e poi riguardammo loro:
I: Ecco la verità....
P: Irene io.....
I: Tu stai zitto che non devi proprio fiatare.... Tu che hai da dire "cugina"!?!
Valentina era impassibile e anzi divertita:
V: Nulla di più rispetto a quello che hai già sentito...
Irene sbiancò dinanzi a quella muraglia che era Valentina:
I: E tu!?!
Rivolta a Michael
M: Io??? Be'....
Michael non sapeva come reagire a ciò. Il coraggio di Valentina mi diede la forza per fare una cosa:
P: Te la sei creata tu questa situazione...
I: Adesso è colpa mia?
P: Si! Tu e la tua mania di controllo ed esibizionismo, se così si può definire...
I: Ho tutto il diritto di mostrarmi come voglio! È il mio corpo e ci faccio quello che voglio!
P: Ma quando sei in una relazione le cose funzionano in maniera diversa!
Si creò il silenzio nella stanza. Michael non sapeva dove guardare, Irene era arrabbiata, offesa e umiliata dal fatto che il suo cagnolino, cioè io, si stava ribellando e Vale sembrava invece compiaciuta dalla scena.
Mi sentivo forte mentre le due persone che più mi avevano portato all'esasperazione si trovavano crollate dinanzi a me. Mi avvicino a Michael e mi siedo accanto a lui. Gli verso del vino e cominciò:
- Ora, come puoi vedere, è una serata di verità...
- Si...
- Quindi se ti faccio una domanda tu sarai sincero vero?
- Si...
Le cugine non sapevano dove volessi arrivare:
- Qualche giorno fa tu sei uscito con la mia ragazza... Ci hai scopato vero?
Irene sbiancò... Fece per dire qualcosa ma fu interrotta dalla frase che meno di tutte avrebbe voluto sentire:
- Si Piero... Ci ho scopato....
Irene cadde sulla sedia sconsolata e smascherata. Mi voltai verso Irene e lei, nell'ultimo brandello di orgoglio che le era rimasto mi fa:
- Si è vero ci ho scopato! Ed è stata una grande scopata! Michael sa soddisfarmi, ha il cazzo più grande del tuo! Che ti aspettavi che ti sarei rimasta fedele solo perchè sei tu?
Non risposi alla sua domanda perché le sue parole mi lasciarono un misto tra eccitazione e rabbia.
Pensai a Vittorio e al discorso su mio padre. Tenni lo sguardo basso:
P: Prendiglielo....
Alzai lo sguardo e tutti mi fissarono increduli:
I: Cosa?
V: Ma sei serio?
Michael era visibilmente contento di quella richiesta:
P: Si... Sono serio.... Irene, voglio guardarti mentre scopi con Michael....
V: Ma tu sei tutto scemo!?!
P: Va bene così....
V: Te lo meriti un trattamento così umiliante! Sei un coglione!
P: Forse... Ma io ora voglio vedere la mia donna scopare con Michael... Si può o la richiesta è troppo imbarazzante?
Irene si avvicinò a Michael e i due si guardarono:
P: Forza....
M: Ma sei sicuro?
I: Amore ma....
P: Oh! Vi date una mossa o vi devo guidare come si fa con i cavalli!?!
Michael di getto prese il viso di Irene e le mise la lingua in bocca mentre la palpava con foga ovunque. Quella troia si lasciava fare tutto, era presa e posseduta, come il pomeriggio di tanti anni fa. Valentina anche decise di non rimanere con le mani in mano e si fiondò nel duo, tirando fuori il cazzo di Michael e cominfiandolo a succhiare. Io, dal mio canto, mentre mi godevo la scena mi sfilai il cazzo fuori dai pantaloni e iniziai a segarmelo mentre dinanzi a me c'era questa scena: Michael seduto al centro, Irene in ginocchio sulla sinistra con un braccio di lui che l'abbracciava e le palpava la tetta sinistra, Valentina in ginocchio a succhiare il cazzo e leccare le palle sulla destra mentre Michael con l'altro braccio la mungeva così come si fa con le vacche. Irene decise di non rimanere sulla bocca di lui ma di combattere con la cugina a suon di pompini e così comincio anche lei a leccare l'asta ben messa di Michael che intanto aveva steso le braccia e inarvato il collo verso l'alto e gustarsi il momento. Le due cugine si davano battaglia e li potei notare quanto la troiaggine avesse tante ordini: Valentina lo era di natura perché non disdegnava il contatto lingua-lingua con Irene che, al contrario, se poteva evitare lo faceva, mentre la mia donna era troia perché tutte le attenzioni ricevute in passato, ormai erano diventate una droga per lei. Ne aveva bisogno per riempire il suo ego, doveva essere al centro della mischia per far si che nessuno si dimentichi di lei e per questo era pronta a tutto. Le due cugine decisero di dividersi i compiti: Valentina asta e cappella, Irene palle e culo. Non lo aveva mai fatto con me, anzi quella che vedevo davanti a me non era la mia ragazza, nulla a che vedere con la ragazzina di cui mi ero innamorato ma apparve nella reale forma: era una creatura creata da Michael... Me l'aveva detto piú volte che nella poligamia fu Michael a farle da Caronte, ma mai mi sarei immaginato un lavoro di costruzione della personalità così certosino ed intrinseco. Da leonessa qual'era, agli ordini di Michael diventava un agnellino, infatti quando il maschio decise che la prima figa da esplorare fosse quella Valentina, Irene si fece da parte e lasciò che la cugina cominciasse la cavalcata.... I movimenti partirono lenti per poi aumentare d'intensità, le tettone di Valentina, nonostante fossero sotto la maglia e nel reggiseno, si muovevano con un andamento ipnotico che io mi segavo e rimasi a bocca asciutta, Michael decise di non spogliare nessuno, proprio come si fa con le troie, ed Irene, per non rimanere indietro si diede da fare con i coglioni di quello che, era ormai chiaro, era il suo uomo. Valentina fu dimessa dalla sua cavalcata per far si che anche Irene prendesse la sua dose di cazzo. Messa a pecora, Michael la penetrò con il suo possente cazzo, senza trovare alcuna difficoltà dato il fracidume di Irene dato dalla goduria, così comincio a pomparla da dietro, scoprendo i tettoni dal vestito e lasciarli sballonzolare ovunque, tranne le volte che le prendeva lui tra le mani. Nel mentre continuava questa fantastica pecorina, che io mi godevo e mi stava ad una sborrata quasi prossima, Valentina decise di mettersi seduta davanti a Irene. Si alzò la maglia e rimase a bocca asciutta e non si di fuori anche lei.. Irene, con gli occhi socchiusi, non vide il corpo della cugina a pochi cm da lei ma quando spalancò gli occhi, Michael la mise di faccia tra le tette di Valentina, chiedendole senza dire nulla, di succhiarle i capezzoli. Irene succhiava e sbavava le tette della cugina e alternava tette alla figa, il silenzio era rotto dai gemiti delle cugine e dai grugniti di Michael che, era palese, non stava reggendo più visto che stava scopando le due amanti insieme e io nemmeno potevo più reggere. Il culmine che fece concludere tutto fu quando Michael uscì da Irene e mi chiese di prendere il suo posto... Eravamo alle battute finali così, mentre la vacca della mia ragazza mi aspettava a pecora, Michael prese Valentina e la mise nella medesima posizione. Pentrammo le donne, e con colpi all'unisono, facemmo in modo che le due porche avessero lo stesso movimento così che, guancia a guancia come si erano mesee, tette e capezzoli sbattevano tra loro mentre noi due pompavamo come gli ossessi!
Non si reggeva più, Michael uscì da Valentina ed io da Irene. Lei mi spinse più in là così che mi fece sborrare per terra mentre Michael inondò la faccia e le tette delle due cugine che, meticolosamente, si ripulirono con la lingua e poi ripulirono la sua cappella.
Quel gesto mi fece capire tutto, quella scena mi fece capire tutto. Il silenzio ormai regnava da padrone nella stanza: stanchi e sudati ognuno era rimasto con i suoi pensieri. I gesti furono troppo naturali per mettere la scusa che fosse il momento e ognuno ormai sapeva come sarebbe andata a finire. Il silenzio fu rotto solo da Valentina che disse:
V: Ormai abbiamo gettato tutti le maschere...
Michael di abbracciò Irene e la baciò
P: Già... A carte scoperte è più semplice adesso.
I: Piero io...
P: Non dire nulla... È chiaro che Michael è un ombra del tuo passato che non andrà mai via.
I: Forse hai ragione tu....
V: Ire... Ce l'hai mica con me?
I: No ma figurati... Sei come una sorella per me....
Le due si abbracciarono....
P: Credo che sia il momento di andare....
I: Mi dispiace.....
Michael e Valentina di guardavano un po' dispiaciuti.
P: Ehi... Ognuno ha la sua identità. L'abbiamo scoperto forse nel peggiore dei modi o magari l'abbiamo gestita male...
I: Forse si...
Diedi un ultimo bacio a Irene...
P: Stammi bene...
I: Anche tu....
Valentina smorzò il tutto:
V: Piero....
P: Vuoi una sigaretta?
V: Si...
P: Vieni a prenderla....
Valentina si avvicinò. Sfilai una sigaretta dal pacchetto e la tenni tra le dita. Baciai Valentina dandole un'ultima palpata alle tette, che lei ricambiò toccandomi il cazzo, e poi le misi la sigaretta tra le labbra. Valentina se la sfilò e mi disse solamente:
- Sappi che il tuo numero non ho intenzione di cancellarlo.....
FINE