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<blockquote data-quote="CosmicWalker" data-source="post: 20472017" data-attributes="member: 227178"><p>Legenda: <<qui>> per il parlato</p><p> "qui" per i pensieri (solo del protagonista)</p><p> \ messaggi\</p><p></p><p>Sono Ksante, questa è la mia storia e quella di Vanessa.</p><p> Sono un ragazzo di 34 anni, 187 cm, magro ma ben piazzato, senegalese di origini, ma italiano di nascita. I miei si sono trasferiti qui quando non ero ancora nato. Ho fatto alcune scelte sbagliate durante la mia vita, ma nulla di irrecuperabile o illegale. Non ho mai avuto una stabilità economica, ma ultimamente ho voluto alzarmi le maniche e dare una svolta alla mia vita. Ho iniziato a frequentare un corso di formazione regionale di informatica. Non mi è mai interessata granché la tecnologia, ma dicono che è il futuro, quindi perché non provare? Passai tranquillamente i test d'ingresso e poco prima di questi ebbi modo di conoscere un po' quelli che sarebbero stati i miei futuri colleghi di corso. Tra di loro e tra quelli che non passarono, la persona che più mi colpì fu Vanessa, ragazza italiana di 22 anni con un fisico incredibile. I capelli ondulati e biondo scuri le cadevano sulla schiena arrivando quasi a toccarle il sedere, aveva due occhi grandi e azzurri, un viso angelico ma con uno sguardo accattivante. Le labbra erano quasi rosse, senza alcun tipo di cosmetico addosso, e molto carnose. Era alta poco più di 160 cm, normopeso, un culetto sodo a mandolino stretto da un leggings nero ed un seno che cercava di uscire da un top bianco che doveva essere almeno una quinta coppa d. Iniziai subito ad immaginarmi la forma e la grandezza dei suoi capezzoli, così come anche la larghezza ed il colore delle areole. Inizia quasi ad eccitarmi ma cercai di mantenere un certo decoro. Doveva comunque avere un reggiseno a fascia sotto quel top, perché comunque tutto quel ben di dio stava su molto bene. Poco prima dei test non ebbi modo di parlarci e non vi riuscì neanche dopo. Dovetti invece aspettare l'inizio del corso, dopo 2 settimane dall'evento, per iniziare a parlarle. Non avevo nessuna informazione e non mi piace fare lo stalker, quindi per forza maggiore dovetti aspettare.</p><p> Il primo giorno di corso fu abbastanza noioso, un professore ci fece presentare, la tutor del corso ci indicò il patto d'aula e ci spiegò a grandi linee il percorso che avremmo fatto. Quasi 1000 ore di corso. Quasi mille ore in cui avrei avuto modo di provarci e scoparmi Vanessa. Il lungo discorso di tutor e professore terminò, così come anche le nostre presentazioni e finalmente arrivò la pausa. Non aspettai un secondo. Vanessa stava parlando con un ragazzo, poi scoprì essere un suo conoscente abbastanza sfigato, infatti non ebbi difficoltà ad insinuarmi nella conversazione con un pretesto quasi banale, ma sincero.</p><p>K. << Ciao, scusate se vi interrompo, ma sai che assomigli tantissimo ad una ragazza che conosco? Non è di queste parti, però sei la sua copia, anche se decisamente migliorata. >></p><p> Le dissi facendo un po' il provolone. Come dicevo però, era vero, Vanessa infatti assomigliava molto a Caterina, una mia lontana amica più grande, in carne e sposata. Per il resto erano simili, anche lei rimane stupita dalla cosa. Iniziammo quindi a parlare del più e del meno, ignorando lo sfigato lì accanto. C'era sintonia, ci fu un feeling quasi immediato, lei rideva alle mie battute, io la ascolta con piacere, nonostante fosse un po' una capra, non era molto acculturata, ma per nulla stupida. Era interessante. Tutto quanto però iniziò a svanire quando guardò il telefono chiedendomi di aspettare un attimo perchè doveva rispondere al fidanzato. "Cazzo" pensai, era fidanzata, questo era un problema. Mentre pensavo a questo e a lasciar perdere tutto lei riniziò a parlare dicendo</p><p>V. << Senti, a che ho il telefono in mano, dammi il tuo numero, così possiamo messaggiare un po'.>></p><p> "Ah però, diretta la giovanotta" pensai e mi accorsi soltanto in quel momento che effettivamente ci toglievamo qualche anno. Ero già stato con ragazze più giovani, ma anche fidanzate, l'ho già detto che era un problema? Sta di fatto che le diedi il numero e ritornammo alla lezione, la pausa di 15 minuti era volata come se nulla fosse. Così fece anche la lezione intera. Finimmo la giornata, ci salutammo tutti quanti, salutai lei e andammo tutti quanti ognuno per la propria strada.</p><p> Durante la stessa serata mi arrivò un messaggio. Era Vanessa, mi chiedeva cosa stessi facendo. In quel momento io ero in bagno ad espletare qualche bisogno fisiologico, ma risposi che ero a letto a leggere un po'. Mi inviò una sua foto, lei era distesa sulla schiena a letto, si riprendeva dall'alto, aveva addosso il pigiama ma era evidente che non indossasse reggiseno, quelle belle tettone infatti si vedevano quasi perfettamente tra la piega della maglietta. Si vedeva solo mezzo volto ed aveva la lingua di fuori chiusa tra le labbra, pare sia un modo di fotografarsi del momento, ma questo particolare lo notai dopo circa 2 minuti che le fissavo le tettone. Più guardavo e più notavo ed una cosa che notai subito era la sporgenza quasi esagerata di quelli che sicuramente erano i suoi capezzoli turgidi. Non avevo più sangue al cervello e non lo avreste avuto neanche voi davanti una foto simile, sta di fatto che dovetti prendermi qualche minuto per ristabilirmi. Le risposi, chiedendole come mai era a letto senza far nulla, mi rispose che stava aspettando il fidanzato. "Quel bastardo fortunato, chissà da quanto stanno insieme e se stanno bene" Lo pensai e glielo chiesi.</p><p>K. \ da quanto state insieme? Non so manco come si chiama. \</p><p>V. \ si chiama Paolo, stiamo insieme da quasi 4 anni. \</p><p>"Cazzo, sono tanti 4 anni. Però aspetta, perchè mi manda queste foto da mignottone? Vuoi vedere che sotto sotto..."</p><p>K. \ e va tutto bene tra di voi? \</p><p>V. \ sì sì, alla grande, tra poco organizziamo pure qualcosa per l'anniversario, non vedo l'ora. \</p><p> Qualcosa non mi quadrava, ma lasciai correre. Volevo fare qualche test, così cambiai discorso e le dissi che il pigiama che indossava era molto carino, aveva Stich di Lilo e Stich stampato in mezzo alle tettone. Mi disse grazie e mi mandò una nuova foto, stavolta però allungo di più le braccia verso l'alto, come a mostrare bene tutto quanto il corpo e signori miei, la fisica la conosciamo tutti, se allunghi le braccia la maglietta che indossi si alza e non so per quanti cm, ma saranno sicuramente stati pochissimi, quelle enormi tettone non le uscirono di fuori. Andai di nuovo in corto e la conversazione terminò poco dopo perchè il fidanzato, evidentemente, arrivò.</p><p> Il giorno dopo ci fu la seconda lezione e fu una lezione indimenticabile.</p><p></p><p>Qui finisce il racconto. Se avete gradito l'inizio e volete il seguito, sono più che felice di continuare.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CosmicWalker, post: 20472017, member: 227178"] Legenda: <<qui>> per il parlato "qui" per i pensieri (solo del protagonista) \ messaggi\ Sono Ksante, questa è la mia storia e quella di Vanessa. Sono un ragazzo di 34 anni, 187 cm, magro ma ben piazzato, senegalese di origini, ma italiano di nascita. I miei si sono trasferiti qui quando non ero ancora nato. Ho fatto alcune scelte sbagliate durante la mia vita, ma nulla di irrecuperabile o illegale. Non ho mai avuto una stabilità economica, ma ultimamente ho voluto alzarmi le maniche e dare una svolta alla mia vita. Ho iniziato a frequentare un corso di formazione regionale di informatica. Non mi è mai interessata granché la tecnologia, ma dicono che è il futuro, quindi perché non provare? Passai tranquillamente i test d'ingresso e poco prima di questi ebbi modo di conoscere un po' quelli che sarebbero stati i miei futuri colleghi di corso. Tra di loro e tra quelli che non passarono, la persona che più mi colpì fu Vanessa, ragazza italiana di 22 anni con un fisico incredibile. I capelli ondulati e biondo scuri le cadevano sulla schiena arrivando quasi a toccarle il sedere, aveva due occhi grandi e azzurri, un viso angelico ma con uno sguardo accattivante. Le labbra erano quasi rosse, senza alcun tipo di cosmetico addosso, e molto carnose. Era alta poco più di 160 cm, normopeso, un culetto sodo a mandolino stretto da un leggings nero ed un seno che cercava di uscire da un top bianco che doveva essere almeno una quinta coppa d. Iniziai subito ad immaginarmi la forma e la grandezza dei suoi capezzoli, così come anche la larghezza ed il colore delle areole. Inizia quasi ad eccitarmi ma cercai di mantenere un certo decoro. Doveva comunque avere un reggiseno a fascia sotto quel top, perché comunque tutto quel ben di dio stava su molto bene. Poco prima dei test non ebbi modo di parlarci e non vi riuscì neanche dopo. Dovetti invece aspettare l'inizio del corso, dopo 2 settimane dall'evento, per iniziare a parlarle. Non avevo nessuna informazione e non mi piace fare lo stalker, quindi per forza maggiore dovetti aspettare. Il primo giorno di corso fu abbastanza noioso, un professore ci fece presentare, la tutor del corso ci indicò il patto d'aula e ci spiegò a grandi linee il percorso che avremmo fatto. Quasi 1000 ore di corso. Quasi mille ore in cui avrei avuto modo di provarci e scoparmi Vanessa. Il lungo discorso di tutor e professore terminò, così come anche le nostre presentazioni e finalmente arrivò la pausa. Non aspettai un secondo. Vanessa stava parlando con un ragazzo, poi scoprì essere un suo conoscente abbastanza sfigato, infatti non ebbi difficoltà ad insinuarmi nella conversazione con un pretesto quasi banale, ma sincero. K. << Ciao, scusate se vi interrompo, ma sai che assomigli tantissimo ad una ragazza che conosco? Non è di queste parti, però sei la sua copia, anche se decisamente migliorata. >> Le dissi facendo un po' il provolone. Come dicevo però, era vero, Vanessa infatti assomigliava molto a Caterina, una mia lontana amica più grande, in carne e sposata. Per il resto erano simili, anche lei rimane stupita dalla cosa. Iniziammo quindi a parlare del più e del meno, ignorando lo sfigato lì accanto. C'era sintonia, ci fu un feeling quasi immediato, lei rideva alle mie battute, io la ascolta con piacere, nonostante fosse un po' una capra, non era molto acculturata, ma per nulla stupida. Era interessante. Tutto quanto però iniziò a svanire quando guardò il telefono chiedendomi di aspettare un attimo perchè doveva rispondere al fidanzato. "Cazzo" pensai, era fidanzata, questo era un problema. Mentre pensavo a questo e a lasciar perdere tutto lei riniziò a parlare dicendo V. << Senti, a che ho il telefono in mano, dammi il tuo numero, così possiamo messaggiare un po'.>> "Ah però, diretta la giovanotta" pensai e mi accorsi soltanto in quel momento che effettivamente ci toglievamo qualche anno. Ero già stato con ragazze più giovani, ma anche fidanzate, l'ho già detto che era un problema? Sta di fatto che le diedi il numero e ritornammo alla lezione, la pausa di 15 minuti era volata come se nulla fosse. Così fece anche la lezione intera. Finimmo la giornata, ci salutammo tutti quanti, salutai lei e andammo tutti quanti ognuno per la propria strada. Durante la stessa serata mi arrivò un messaggio. Era Vanessa, mi chiedeva cosa stessi facendo. In quel momento io ero in bagno ad espletare qualche bisogno fisiologico, ma risposi che ero a letto a leggere un po'. Mi inviò una sua foto, lei era distesa sulla schiena a letto, si riprendeva dall'alto, aveva addosso il pigiama ma era evidente che non indossasse reggiseno, quelle belle tettone infatti si vedevano quasi perfettamente tra la piega della maglietta. Si vedeva solo mezzo volto ed aveva la lingua di fuori chiusa tra le labbra, pare sia un modo di fotografarsi del momento, ma questo particolare lo notai dopo circa 2 minuti che le fissavo le tettone. Più guardavo e più notavo ed una cosa che notai subito era la sporgenza quasi esagerata di quelli che sicuramente erano i suoi capezzoli turgidi. Non avevo più sangue al cervello e non lo avreste avuto neanche voi davanti una foto simile, sta di fatto che dovetti prendermi qualche minuto per ristabilirmi. Le risposi, chiedendole come mai era a letto senza far nulla, mi rispose che stava aspettando il fidanzato. "Quel bastardo fortunato, chissà da quanto stanno insieme e se stanno bene" Lo pensai e glielo chiesi. K. \ da quanto state insieme? Non so manco come si chiama. \ V. \ si chiama Paolo, stiamo insieme da quasi 4 anni. \ "Cazzo, sono tanti 4 anni. Però aspetta, perchè mi manda queste foto da mignottone? Vuoi vedere che sotto sotto..." K. \ e va tutto bene tra di voi? \ V. \ sì sì, alla grande, tra poco organizziamo pure qualcosa per l'anniversario, non vedo l'ora. \ Qualcosa non mi quadrava, ma lasciai correre. Volevo fare qualche test, così cambiai discorso e le dissi che il pigiama che indossava era molto carino, aveva Stich di Lilo e Stich stampato in mezzo alle tettone. Mi disse grazie e mi mandò una nuova foto, stavolta però allungo di più le braccia verso l'alto, come a mostrare bene tutto quanto il corpo e signori miei, la fisica la conosciamo tutti, se allunghi le braccia la maglietta che indossi si alza e non so per quanti cm, ma saranno sicuramente stati pochissimi, quelle enormi tettone non le uscirono di fuori. Andai di nuovo in corto e la conversazione terminò poco dopo perchè il fidanzato, evidentemente, arrivò. Il giorno dopo ci fu la seconda lezione e fu una lezione indimenticabile. Qui finisce il racconto. Se avete gradito l'inizio e volete il seguito, sono più che felice di continuare. [/QUOTE]
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