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<blockquote data-quote="CosmicWalker" data-source="post: 20479743" data-attributes="member: 227178"><p>Legenda: <<qui>> per il parlato</p><p>"qui" per i pensieri (solo del protagonista)</p><p>\ messaggi\</p><p></p><p>Alcune precisazioni non fatte in precedenza. Ci troviamo a gennaio, fa quindi abbastanza freddo. Nonostante questo Vanessa riusciva a resistere alle temperature basse, forse grazie al calore dell'età, ma aveva sempre almeno un cappotto o un giubbotto con lei.</p><p>L'aula in cui facevamo lezione non era grandissima, per fortuna non eravamo in molto, 13 persone esattamente. Le sedie, quelle con i tavolini laterali per poter scrivere (situati sul bracciolo destro), erano posizionate in 3 file, ogni fila aveva 5 sedie. Davanti, ovviamente, vi era la cattedra dove sedeva il docente. Io presi subito il posto ad angolo a sinistra, lo preferivo. Vanessa, il primo giorno, era più lontana, accanto all'amico sfigato.</p><p>Le lezioni duravano circa 4 ore, con una pausa di 15 minuti a metà.</p><p></p><p>Arrivò finalmente il secondo giorno di corso, oggi avremmo conosciuto un nuovo professore. Salutai tutti con un cenno non appena arrivai e Vanessa era già lì, mi salutò con molto entusiasmo, ero contento di ricevere certe attenzioni da lei. Ovviamente nel farle ignorò totalmente l'amico sfigato, che inizia a pensare ci stesse provando, nonostante fosse fidanzata. Lei comunque mi chiese subito.</p><p>V. <<Dove ti siedi? Mi metto accanto a te!>></p><p>K. << Oh, beh, io mi metto sempre ad angolo, ho una visuale migliore della stanza.>></p><p>Non mi diede modo di dire altro, andò a posizionare la sua borsetta accanto la mia sedia. Oggi era vestita in maniera abbastanza pudica, almeno così mi parve inizialmente. Un maglioncino bianco che NON esaltava le sue forme, purtroppo, rimasi un po' deluso, sopra indossava un montgomery nero. Aveva un bellissimo paio di leggins di leggings bianchi e quelli sì che le esaltavano le forme, doveva avere degli slip anch'essi bianchi, perchè qualsiasi altro colore si sarebbe notato. Sta di fatto che già così era incredibilmente eccitante. </p><p>Prendemmo posto, il docente era arrivato. Era di una noia incredibile, rischiai di addormentarmi almeno 2 volte nei primi 10 minuti. Per evitare di chiudere gli occhi davanti al professore e non fare la figura del fesso, iniziai a parlottare con Vanessa, complice anche il fatto che eravamo ben coperti dai colleghi posti nelle file davanti a noi. Le sedie, per me, erano abbastanza strette, non vi stavo molto comodo o composto. Nonostante parlassimo a bassa voce, quell'idiota del professore ci sentì e ci zittì. Volevo dirgli che se non fosse stato così noioso forse avremmo seguito con più trasporto, evitando di distrarci, ma sarebbe stato inutile. Dopo pochi secondi dal richiamo Vanessa, forse sbadatamente, forse volutamente, mi sfiorò la mano con le dita, accarezzandomele. Mi voltai a guardarla, lei aveva gli occhi fissi sul professore, come se quello che stava facendo era del tutto normale, come se evitasse di guardare me. Senza dire nulla, ne girarsi, si tolse il cappotto e se lo mise sulle gambe, la mano destra era sul tavolino della sedia, quella sinistra, che poco fa mi carezzava, era sotto il montgomery. Quest'ultimo le copriva parte delle gambe e sino a metà busto, era piccoletta d'altronde. Non appena si posizionò come stava più comoda, si girò verso di me, mi guardò negli occhi, poi guardo il cappotto sulle sue gambe, si voltò nuovamente verso di me, mi sorrise ed alzò le sopracciglia come ad indicarmi che dovevo capire cosa lei volesse.</p><p>"Credo di aver capito cosa vuoi, ma sarà davvero così? Non è possibile che tu sia così troia, sei fidanzata, siamo in pubblico, non puoi, non puoi assolutamente essere così puttana.</p><p>Provai ad imitarla quindi, mi tolsi il cappotto che avevo addosso, per fortuna non faceva così freddo in aula, e lo misi sulle mie gambe. Non volevo osare troppo, ero comunque molto più maturo di lei e torno a ribadire che era fidanzata, così le diedi possibilità di farmi capire. Non perse molto tempo prima di insinuare la sua mano sotto il mio cappotto, cercando la mia. Me la prese ed iniziò a massaggiarla. Era abile, non c'è neanche bisogno di dirvi che immaginai quella piccola mano massaggiarmi il cazzo allo stesso modo in cui mi stava massaggiando la mia di mano. Il tutto durò pochi secondi, poi rimise la sua mano sinistra sotto il suo cappotto, mi si avvicinò di poco e sottovoce mi parlò.</p><p>V. << Mi viene male col tavolino, metti tu la tua sotto il mio cappotto.>></p><p>A quanto pare era davvero così troia. Non me lo feci ripetere due volte, infilai la mano sotto il suo cappotto, col palmo rivolto verso l'alto (senza quindi toccarle la coscia). Riniziò a massagiarmela, delicatamente, su e giù, come se mi stesse facendo una sega. Poi me la prese tutta e la girò, mi fece poggiare il palmo sulla sua coscia e mi strinse la mano, di conseguenza io le strinsi quella bella cosciotta carnosa che aveva. Era quello che voleva ed era quello che le diedi. Iniziai a massaggiarle la coscia, gliela stringevo e dio se era morbida, iniziai ad insinuarmi sempre più a destra, andando verso l'interno coscia. Per fortuna non si notava molto di quello che stavo facendo, le sedie piccole per me mi costringevano a stare un po' proteso in avanti, quindi arrivavo senza sforzi alle gambe di Vanessa. Continuai a toccarle le cosce e a stringerle, arrivando all'interno coscia. Col mignolo, mentre salivo e scendevo lungo la coscia, riuscivo a toccarle la parte del leggings, che le copriva la figa. Leggings sottilissimo. Non osai andare oltre prima di avere un consenso. Mi voltai verso di lei e la guardai. Lei continuava a guardare il professore che chissà che cazzo stava dicendo, avevo smesso di ascoltarlo da un pezzo. Senza mai voltarsi verso di me mi calò la testa, dandomi il consenso di inoltrarmi. Non aspettavo altro. Stando sempre sopra i leggings, inizia a spostare la mia intera mano sulla figa, nel momento in cui mi insinuai le allargò le gambe, dandomi libero accesso a quel ben di dio. Costatai con piacere che non indossava mutandine, perché non sentivo nulla oltre i leggings. Volli osare di più, iniziai ad andare poco più sopra, dove iniziava il pantalone e neanche lì mi fermò. Scostai il pantalone, andai sotto e più mi avvicinavo al suo buchino, più notavo delle cose. Non indossava realmente slip, quindi o per lei è naturale andare in giro senza intimo oppure aveva già premeditato tutto. Era completamente depilata, non un singolo pelo trovai durante il mio percorso. La terza cosa che notai è che era completamente bagnata. Arrivai all'altezza del clitoride, glielo stimolai lentamente con un dito, poi con due. La osservai, iniziò a diventare rossa, cercava di mantenere un contegno, assumendo una poker face, ma non riusciva benissimo, infatti quasi impercettibilmente, si stava mordendo il labbro inferiore. Andai ancora oltre, iniziai a toccarle le labbra, dal tatto sembrava avere delle belle labbra larghe e lunghe. Mentre ero in procinto di infilarle un dito in figa il professore guardò verso di noi e dovetti tornare indietro. Quell'idiota credo che notò qualcosa, infatti si alzò dalla sedia e si mise a sedere sulla scrivania, continuando la sua noiosa litania. Guardava troppo spesso in nostra direzione perchè io potessi continuare ad insinuarmi nella figa di Vanessa. Ma la lezione sarebbe finita ed ero sicuro che avrei potuto continuare in macchina quello che avevo iniziato a lezione.</p><p></p><p>Non è molto, ma devo fermarmi nuovamente. Possibilmente riprenderò stasera o domani. Continuate a darmi i vostri pareri e soprattutto se c'è qualcosa che vorreste leggere in particolare. Sappiate che ho molta carne al fuoco e che purtroppo, da ora in poi, sarà completamente un racconto di fantasia.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CosmicWalker, post: 20479743, member: 227178"] Legenda: <<qui>> per il parlato "qui" per i pensieri (solo del protagonista) \ messaggi\ Alcune precisazioni non fatte in precedenza. Ci troviamo a gennaio, fa quindi abbastanza freddo. Nonostante questo Vanessa riusciva a resistere alle temperature basse, forse grazie al calore dell'età, ma aveva sempre almeno un cappotto o un giubbotto con lei. L'aula in cui facevamo lezione non era grandissima, per fortuna non eravamo in molto, 13 persone esattamente. Le sedie, quelle con i tavolini laterali per poter scrivere (situati sul bracciolo destro), erano posizionate in 3 file, ogni fila aveva 5 sedie. Davanti, ovviamente, vi era la cattedra dove sedeva il docente. Io presi subito il posto ad angolo a sinistra, lo preferivo. Vanessa, il primo giorno, era più lontana, accanto all'amico sfigato. Le lezioni duravano circa 4 ore, con una pausa di 15 minuti a metà. Arrivò finalmente il secondo giorno di corso, oggi avremmo conosciuto un nuovo professore. Salutai tutti con un cenno non appena arrivai e Vanessa era già lì, mi salutò con molto entusiasmo, ero contento di ricevere certe attenzioni da lei. Ovviamente nel farle ignorò totalmente l'amico sfigato, che inizia a pensare ci stesse provando, nonostante fosse fidanzata. Lei comunque mi chiese subito. V. <<Dove ti siedi? Mi metto accanto a te!>> K. << Oh, beh, io mi metto sempre ad angolo, ho una visuale migliore della stanza.>> Non mi diede modo di dire altro, andò a posizionare la sua borsetta accanto la mia sedia. Oggi era vestita in maniera abbastanza pudica, almeno così mi parve inizialmente. Un maglioncino bianco che NON esaltava le sue forme, purtroppo, rimasi un po' deluso, sopra indossava un montgomery nero. Aveva un bellissimo paio di leggins di leggings bianchi e quelli sì che le esaltavano le forme, doveva avere degli slip anch'essi bianchi, perchè qualsiasi altro colore si sarebbe notato. Sta di fatto che già così era incredibilmente eccitante. Prendemmo posto, il docente era arrivato. Era di una noia incredibile, rischiai di addormentarmi almeno 2 volte nei primi 10 minuti. Per evitare di chiudere gli occhi davanti al professore e non fare la figura del fesso, iniziai a parlottare con Vanessa, complice anche il fatto che eravamo ben coperti dai colleghi posti nelle file davanti a noi. Le sedie, per me, erano abbastanza strette, non vi stavo molto comodo o composto. Nonostante parlassimo a bassa voce, quell'idiota del professore ci sentì e ci zittì. Volevo dirgli che se non fosse stato così noioso forse avremmo seguito con più trasporto, evitando di distrarci, ma sarebbe stato inutile. Dopo pochi secondi dal richiamo Vanessa, forse sbadatamente, forse volutamente, mi sfiorò la mano con le dita, accarezzandomele. Mi voltai a guardarla, lei aveva gli occhi fissi sul professore, come se quello che stava facendo era del tutto normale, come se evitasse di guardare me. Senza dire nulla, ne girarsi, si tolse il cappotto e se lo mise sulle gambe, la mano destra era sul tavolino della sedia, quella sinistra, che poco fa mi carezzava, era sotto il montgomery. Quest'ultimo le copriva parte delle gambe e sino a metà busto, era piccoletta d'altronde. Non appena si posizionò come stava più comoda, si girò verso di me, mi guardò negli occhi, poi guardo il cappotto sulle sue gambe, si voltò nuovamente verso di me, mi sorrise ed alzò le sopracciglia come ad indicarmi che dovevo capire cosa lei volesse. "Credo di aver capito cosa vuoi, ma sarà davvero così? Non è possibile che tu sia così troia, sei fidanzata, siamo in pubblico, non puoi, non puoi assolutamente essere così puttana. Provai ad imitarla quindi, mi tolsi il cappotto che avevo addosso, per fortuna non faceva così freddo in aula, e lo misi sulle mie gambe. Non volevo osare troppo, ero comunque molto più maturo di lei e torno a ribadire che era fidanzata, così le diedi possibilità di farmi capire. Non perse molto tempo prima di insinuare la sua mano sotto il mio cappotto, cercando la mia. Me la prese ed iniziò a massaggiarla. Era abile, non c'è neanche bisogno di dirvi che immaginai quella piccola mano massaggiarmi il cazzo allo stesso modo in cui mi stava massaggiando la mia di mano. Il tutto durò pochi secondi, poi rimise la sua mano sinistra sotto il suo cappotto, mi si avvicinò di poco e sottovoce mi parlò. V. << Mi viene male col tavolino, metti tu la tua sotto il mio cappotto.>> A quanto pare era davvero così troia. Non me lo feci ripetere due volte, infilai la mano sotto il suo cappotto, col palmo rivolto verso l'alto (senza quindi toccarle la coscia). Riniziò a massagiarmela, delicatamente, su e giù, come se mi stesse facendo una sega. Poi me la prese tutta e la girò, mi fece poggiare il palmo sulla sua coscia e mi strinse la mano, di conseguenza io le strinsi quella bella cosciotta carnosa che aveva. Era quello che voleva ed era quello che le diedi. Iniziai a massaggiarle la coscia, gliela stringevo e dio se era morbida, iniziai ad insinuarmi sempre più a destra, andando verso l'interno coscia. Per fortuna non si notava molto di quello che stavo facendo, le sedie piccole per me mi costringevano a stare un po' proteso in avanti, quindi arrivavo senza sforzi alle gambe di Vanessa. Continuai a toccarle le cosce e a stringerle, arrivando all'interno coscia. Col mignolo, mentre salivo e scendevo lungo la coscia, riuscivo a toccarle la parte del leggings, che le copriva la figa. Leggings sottilissimo. Non osai andare oltre prima di avere un consenso. Mi voltai verso di lei e la guardai. Lei continuava a guardare il professore che chissà che cazzo stava dicendo, avevo smesso di ascoltarlo da un pezzo. Senza mai voltarsi verso di me mi calò la testa, dandomi il consenso di inoltrarmi. Non aspettavo altro. Stando sempre sopra i leggings, inizia a spostare la mia intera mano sulla figa, nel momento in cui mi insinuai le allargò le gambe, dandomi libero accesso a quel ben di dio. Costatai con piacere che non indossava mutandine, perché non sentivo nulla oltre i leggings. Volli osare di più, iniziai ad andare poco più sopra, dove iniziava il pantalone e neanche lì mi fermò. Scostai il pantalone, andai sotto e più mi avvicinavo al suo buchino, più notavo delle cose. Non indossava realmente slip, quindi o per lei è naturale andare in giro senza intimo oppure aveva già premeditato tutto. Era completamente depilata, non un singolo pelo trovai durante il mio percorso. La terza cosa che notai è che era completamente bagnata. Arrivai all'altezza del clitoride, glielo stimolai lentamente con un dito, poi con due. La osservai, iniziò a diventare rossa, cercava di mantenere un contegno, assumendo una poker face, ma non riusciva benissimo, infatti quasi impercettibilmente, si stava mordendo il labbro inferiore. Andai ancora oltre, iniziai a toccarle le labbra, dal tatto sembrava avere delle belle labbra larghe e lunghe. Mentre ero in procinto di infilarle un dito in figa il professore guardò verso di noi e dovetti tornare indietro. Quell'idiota credo che notò qualcosa, infatti si alzò dalla sedia e si mise a sedere sulla scrivania, continuando la sua noiosa litania. Guardava troppo spesso in nostra direzione perchè io potessi continuare ad insinuarmi nella figa di Vanessa. Ma la lezione sarebbe finita ed ero sicuro che avrei potuto continuare in macchina quello che avevo iniziato a lezione. Non è molto, ma devo fermarmi nuovamente. Possibilmente riprenderò stasera o domani. Continuate a darmi i vostri pareri e soprattutto se c'è qualcosa che vorreste leggere in particolare. Sappiate che ho molta carne al fuoco e che purtroppo, da ora in poi, sarà completamente un racconto di fantasia. [/QUOTE]
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