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<blockquote data-quote="CosmicWalker" data-source="post: 20497256" data-attributes="member: 227178"><p>Legenda: <<qui>> per il parlato</p><p>"qui" per i pensieri (solo del protagonista)</p><p>\ messaggi\</p><p></p><p>Arrivò il fatidico giorno. Il giorno del sushi. Mi preparai di tutto punto, mi profumai per bene e partì. Mi ero da poco sentito con Vanessa, mi aveva chiesto di parcheggiare la macchina sotto casa del fidanzato, così da andare al ristorante solo con una, quella del cornuto. Risparmio benzina mi dissi, nonostante fossi un po' titubante. Poco importava comunque. Andai.</p><p>Non appena parcheggiai, le mandai un messaggio, scese subito da casa del fidanzato, lui arrivò poco dopo. Vanessa mi si gettò praticamente in braccio, mi diede un rumoroso bacio sulla guancia e poi fece una piroetta su se stessa chiedendomi come stesse. Beh, mi provocava un misto di eccitazione e meraviglia che non so spiegarvi. Un vestito a fiori molto attillato le abbracciava il corpo, mostrando per bene quelle fantastiche forme che mi facevano girare la testa. Non portava reggiseno e quel ben di dio che aveva sotto il mento era alla mercé di tutti, i capezzoli erano ben visibili sotto il vestito, turgidi per via del freddo che una ragazza della sua età ancora non soffriva.</p><p>[ATTACH]22202659[/ATTACH]</p><p>Le sarei saltato addosso seduta stante, davanti a tutti i passanti, davanti anche a quel cornuto del fidanzato che purtroppo arrivò prima che io potessi dare un parere su quando mi facesse rizzare il cazzo. Vi furono i normali e banali convenevoli di presentazione col fidanzato. Era la prima volta che lo vedevo ma l'impressione iniziale fu pessima ma corretta. Era il classico ragazzo belloccio, col capello laccato, i vestiti firmati e le sopracciglia ad ali di gabbiano che se la crede, il tuttologo della situazione, quello che pensa di essere il centro dell'universo, anche un po' razzista e sessista (come constatai in seguito) ignaro, nonostante tutto questo, che la ragazza era una troia che mandava foto in topless a persone che conosceva da neanche 1 settimana. </p><p>Salimmo in macchina, andammo a questo ristorante di sushi all you can eat. Non male come cibo, qualità accettabile ma non mi colpì particolarmente, quindi non mangiai molto. Vanessa si tenne leggera, sapete come sono alcune donne, devono mantenere la linea a loro dire (io con qualche chilo in piú le preferisco, ma stiamo divagando). Il cornuto invece si strafogó come un maiale, come un galeotto appena uscito di galera che non vede buon cibo da anni. Un animale praticamente e se i modi a tavola erano pessimi, quelli col personale erano anche peggiore. Un perfetto coglione. Anche mentre provavo ad intavolare una discussione faceva la figura del pirla, un concentrato di frasi fatte e luoghi comuni. Una noia incredibile che per fortuna riuscivo a sopportare grazie alle tettone di Vanessa che quasi uscivano dal reggiseno. Ogni tanto mi faceva anche il piedino la troia, era proprio spudorata.</p><p>La cena durò all'incirca un paio d'ore, piú per volere del maiale che nostro. Finimmo finalmente e Vanessa propose di andare a prendere un drink da qualche parte, erano le 23 di sera, il sabato sera era appena iniziato, era un'ottima idea se solo non fosse che il sapientone volle prima passare da casa perché si sentiva poco bene, evidentemente tutto quello che aveva mangiato stava sortendo qualche effetto. Salimmo in macchina, guidava lui in maniera del tutto spericolata, d'altronde, parlandoci chiaro, ero sicuro che si stesse cacando addosso. Arrivammo, salimmo in casa insieme a lui, viveva da solo. Corse in bagno. Ci lasciò solo senza dire nulla. "Che situazione strana, come ci sono finito qui?" Pensai. Tutti avrei pensato meno che questo risvolto. Vanessa mi fece vedere casa, facendomi da Cicerone. Una casa che rispecchiava il padrone, banale, scontata, noiosa. Unica eccezione il letto in camere, grande, molto grande e soprattutto lontano dal bagno usato dal cornuto. </p><p>K. <<È qui che ti scopa il cornuto?>></p><p>V. <<Non è cornuto, Ksante, non essere volgare.>></p><p>K.<<Per carità, non sia mai. Ma è morbido almeno?>></p><p>V. <<Oh sì, molto. Guarda.>></p><p>Disse Vanessa gettandosi di peso sul letto che, con mio incredibile piacere, non emise alcun rumore. Mi gettai accanto a lei, sul letto. Ero pronto a tutto.</p><p>K. <<Molto morbido effettivamente. Però fa attenzione a rimbalzare perché hai una tetta quasi di fuori.>></p><p>Lei si guardò il seno, notò che effettivamente entrambe le tettone erano quasi fuori dal vestito e si girò sul letto, sdraiata sulla pancia. Ne approfittai e mi ci misi sopra. Avevo dei pantaloni elegenti ma molto sottili, nonostante il freddo, sapevo mi sarebbero tornati utili. Il mio cazzo era già di marmo e glielo stavo praticamente appoggiando in mezzo al culo.</p><p>V. <<Fai piano che può sentirci.>></p><p>"Faccio piano che può sentirci? Ma allora vuoi essere scopata a secco Vanessa mia. E sia."</p><p>Non mi aspettavo assolutamente questo risvolto ed il sangue, dopo le sue parole, non era piú da nessun'altra parte che nel cazzo, smisi di ragionare. Mi alzai, mi spogliai e poi le tolsi il vestito, scesi verso le sue parti intime e senza indugio le strappai le mutandine all'altezza del buco del culo.</p><p>[ATTACH]22202703[/ATTACH]</p><p>Lei a bassa voce, un po' infastidita disse.</p><p>V. <<Ma che fai? Bastava che me li togliessi!"</p><p>Per me era come se non stesse parlando, il mio cazzo guidava le mie azioni, ero nudo, con lei a culo all'aria, le mutande strappate all'altezza del buco del culo e pronta ad essere sfondate. Non esitai un attimo. Mi avvicinai alla sua bocca, glielo infilai dentro piú possibile per inumidirlo, ritornai al suo culo, le dissi di allargare le natiche altrimenti si sarebbe fatta male. Le allargò per bene ma le dissi di allargare di piú. Mi obbedì. Era completamente dilatata. Forse pensava che volessi scoparla in figa, non si era accorta di quale parte delle mutande le strappai. Col mio cazzo ben inumidito dalla sua saliva e le sue chiappe allargate da lei stessa, non mi restó altro da fare che prendere piú saliva possibile e sputarle nel buco del culo. Lo puntai bene, cercando di non farle accorgere il mio reale obiettivo e mi chinai col busto su di lei sussurrandole.</p><p>K.<<vedrai che ti piacerà, ma sta in silenzio.>></p><p>Lo puntai nel suo buco di culo dilatato dalle sue mani. Ebbe un attimo prima di accorgersi di cosa stesse realmente accadendo ma era troppo tardi. Con un colpo velocissimo 3 deciso di reni le affondai il cazzo in culo. Entrò almeno metà e lei subito cercò di dimenarsi per scappare dalla mia presa. La agganciai a me ed iniziai ad affondarle il cazzo nel culo piú a fondo che potevo.</p><p>[ATTACH]22202724[/ATTACH]</p><p>Era in mio potere. Non ero mai entrato dentro un culo così stretto e piú la scopavo piú il suo buco, ormai non piú vergine, diventava stretto. </p><p></p><p>Ps. Continuo in seguito</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="CosmicWalker, post: 20497256, member: 227178"] Legenda: <<qui>> per il parlato "qui" per i pensieri (solo del protagonista) \ messaggi\ Arrivò il fatidico giorno. Il giorno del sushi. Mi preparai di tutto punto, mi profumai per bene e partì. Mi ero da poco sentito con Vanessa, mi aveva chiesto di parcheggiare la macchina sotto casa del fidanzato, così da andare al ristorante solo con una, quella del cornuto. Risparmio benzina mi dissi, nonostante fossi un po' titubante. Poco importava comunque. Andai. Non appena parcheggiai, le mandai un messaggio, scese subito da casa del fidanzato, lui arrivò poco dopo. Vanessa mi si gettò praticamente in braccio, mi diede un rumoroso bacio sulla guancia e poi fece una piroetta su se stessa chiedendomi come stesse. Beh, mi provocava un misto di eccitazione e meraviglia che non so spiegarvi. Un vestito a fiori molto attillato le abbracciava il corpo, mostrando per bene quelle fantastiche forme che mi facevano girare la testa. Non portava reggiseno e quel ben di dio che aveva sotto il mento era alla mercé di tutti, i capezzoli erano ben visibili sotto il vestito, turgidi per via del freddo che una ragazza della sua età ancora non soffriva. [ATTACH]22202659[/ATTACH] Le sarei saltato addosso seduta stante, davanti a tutti i passanti, davanti anche a quel cornuto del fidanzato che purtroppo arrivò prima che io potessi dare un parere su quando mi facesse rizzare il cazzo. Vi furono i normali e banali convenevoli di presentazione col fidanzato. Era la prima volta che lo vedevo ma l'impressione iniziale fu pessima ma corretta. Era il classico ragazzo belloccio, col capello laccato, i vestiti firmati e le sopracciglia ad ali di gabbiano che se la crede, il tuttologo della situazione, quello che pensa di essere il centro dell'universo, anche un po' razzista e sessista (come constatai in seguito) ignaro, nonostante tutto questo, che la ragazza era una troia che mandava foto in topless a persone che conosceva da neanche 1 settimana. Salimmo in macchina, andammo a questo ristorante di sushi all you can eat. Non male come cibo, qualità accettabile ma non mi colpì particolarmente, quindi non mangiai molto. Vanessa si tenne leggera, sapete come sono alcune donne, devono mantenere la linea a loro dire (io con qualche chilo in piú le preferisco, ma stiamo divagando). Il cornuto invece si strafogó come un maiale, come un galeotto appena uscito di galera che non vede buon cibo da anni. Un animale praticamente e se i modi a tavola erano pessimi, quelli col personale erano anche peggiore. Un perfetto coglione. Anche mentre provavo ad intavolare una discussione faceva la figura del pirla, un concentrato di frasi fatte e luoghi comuni. Una noia incredibile che per fortuna riuscivo a sopportare grazie alle tettone di Vanessa che quasi uscivano dal reggiseno. Ogni tanto mi faceva anche il piedino la troia, era proprio spudorata. La cena durò all'incirca un paio d'ore, piú per volere del maiale che nostro. Finimmo finalmente e Vanessa propose di andare a prendere un drink da qualche parte, erano le 23 di sera, il sabato sera era appena iniziato, era un'ottima idea se solo non fosse che il sapientone volle prima passare da casa perché si sentiva poco bene, evidentemente tutto quello che aveva mangiato stava sortendo qualche effetto. Salimmo in macchina, guidava lui in maniera del tutto spericolata, d'altronde, parlandoci chiaro, ero sicuro che si stesse cacando addosso. Arrivammo, salimmo in casa insieme a lui, viveva da solo. Corse in bagno. Ci lasciò solo senza dire nulla. "Che situazione strana, come ci sono finito qui?" Pensai. Tutti avrei pensato meno che questo risvolto. Vanessa mi fece vedere casa, facendomi da Cicerone. Una casa che rispecchiava il padrone, banale, scontata, noiosa. Unica eccezione il letto in camere, grande, molto grande e soprattutto lontano dal bagno usato dal cornuto. K. <<È qui che ti scopa il cornuto?>> V. <<Non è cornuto, Ksante, non essere volgare.>> K.<<Per carità, non sia mai. Ma è morbido almeno?>> V. <<Oh sì, molto. Guarda.>> Disse Vanessa gettandosi di peso sul letto che, con mio incredibile piacere, non emise alcun rumore. Mi gettai accanto a lei, sul letto. Ero pronto a tutto. K. <<Molto morbido effettivamente. Però fa attenzione a rimbalzare perché hai una tetta quasi di fuori.>> Lei si guardò il seno, notò che effettivamente entrambe le tettone erano quasi fuori dal vestito e si girò sul letto, sdraiata sulla pancia. Ne approfittai e mi ci misi sopra. Avevo dei pantaloni elegenti ma molto sottili, nonostante il freddo, sapevo mi sarebbero tornati utili. Il mio cazzo era già di marmo e glielo stavo praticamente appoggiando in mezzo al culo. V. <<Fai piano che può sentirci.>> "Faccio piano che può sentirci? Ma allora vuoi essere scopata a secco Vanessa mia. E sia." Non mi aspettavo assolutamente questo risvolto ed il sangue, dopo le sue parole, non era piú da nessun'altra parte che nel cazzo, smisi di ragionare. Mi alzai, mi spogliai e poi le tolsi il vestito, scesi verso le sue parti intime e senza indugio le strappai le mutandine all'altezza del buco del culo. [ATTACH]22202703[/ATTACH] Lei a bassa voce, un po' infastidita disse. V. <<Ma che fai? Bastava che me li togliessi!" Per me era come se non stesse parlando, il mio cazzo guidava le mie azioni, ero nudo, con lei a culo all'aria, le mutande strappate all'altezza del buco del culo e pronta ad essere sfondate. Non esitai un attimo. Mi avvicinai alla sua bocca, glielo infilai dentro piú possibile per inumidirlo, ritornai al suo culo, le dissi di allargare le natiche altrimenti si sarebbe fatta male. Le allargò per bene ma le dissi di allargare di piú. Mi obbedì. Era completamente dilatata. Forse pensava che volessi scoparla in figa, non si era accorta di quale parte delle mutande le strappai. Col mio cazzo ben inumidito dalla sua saliva e le sue chiappe allargate da lei stessa, non mi restó altro da fare che prendere piú saliva possibile e sputarle nel buco del culo. Lo puntai bene, cercando di non farle accorgere il mio reale obiettivo e mi chinai col busto su di lei sussurrandole. K.<<vedrai che ti piacerà, ma sta in silenzio.>> Lo puntai nel suo buco di culo dilatato dalle sue mani. Ebbe un attimo prima di accorgersi di cosa stesse realmente accadendo ma era troppo tardi. Con un colpo velocissimo 3 deciso di reni le affondai il cazzo in culo. Entrò almeno metà e lei subito cercò di dimenarsi per scappare dalla mia presa. La agganciai a me ed iniziai ad affondarle il cazzo nel culo piú a fondo che potevo. [ATTACH]22202724[/ATTACH] Era in mio potere. Non ero mai entrato dentro un culo così stretto e piú la scopavo piú il suo buco, ormai non piú vergine, diventava stretto. Ps. Continuo in seguito [/QUOTE]
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