Si parte - Incipit
Prima di addentrarci nel cuore del racconto e condividere tutto ciò che è accaduto tra me e la mia fidanzata quando lei è partita per l’Erasmus, credo sia doveroso fare un passo indietro.
Vorrei descrivervi, con un minimo di profondità, com’è fatta Giulia — sia fisicamente che caratterialmente — e raccontarvi anche qualcosa di me.
Solo così potrete comprendere davvero la natura del nostro legame, le dinamiche che ci univano, e il motivo per cui certe cose sono successe, nel modo in cui sono successe.
È una premessa necessaria per capire meglio molte delle decisioni che abbiamo preso… e tutto quello che è cambiato, dentro e fuori di noi.
Spero che sia gradito

Partiamo subito da un punto fermo:
oggi Giulia (nome di fantasia) è mia moglie.
Abbiamo entrambi 31 anni e, a dispetto di quello che alcuni di voi mi hanno scritto in privato, no — non è la mia ex, e no — questa non è la storia di una relazione finita.
Qualcuno ha pensato che ciò che avevo accennato finora su questo forum fosse il preludio a una separazione, magari causata proprio dall’Erasmus.
E invece no.
Lei è ancora mia moglie. E lo è con una complicità che, a mio avviso, abbiamo costruito anche grazie — o a causa — di tutto quello che è successo durante quell’esperienza.
Ai tempi dell’Erasmus, ovviamente, eravamo “solo” fidanzati. Ma stavamo insieme da sempre.
Ci conosciamo da quando avevamo 16 anni, ci siamo incontrati al liceo, e siamo stati l’uno per l’altra la prima esperienza in praticamente tutto.
Solo attorno ai 22-23 anni ci fu una pausa: restammo separati per otto o nove mesi, per mia scelta, durante i quali non ci sentimmo né ci vedemmo.
In quel periodo, entrambi abbiamo vissuto altre esperienze: io con una ragazza e lei con due ragazzi.
Quando poi siamo tornati insieme, ci siamo raccontati tutto.
Ed è stato proprio lì, in quel momento così delicato e sincero, che ho percepito per la prima volta qualcosa che allora non sapevo ancora definire bene.
Quando lei mi parlò delle sue esperienze, non provai gelosia. Al contrario, mi piacque ascoltarla.
Fu in quel momento che iniziai a capire che, forse, certi confini tradizionali non erano poi così rigidi dentro di me.
Ma vi dirò la verità: non è che tutto questo sia stato per me una scoperta improvvisa o una rivoluzione interiore. In realtà, è sempre stato così.
Non sono mai stato un uomo geloso "fisicamente".
Anzi, il fatto che altri uomini trovassero attraente la mia donna è sempre stato, per me, motivo di orgoglio.
Quando qualcuno fa un complimento a mia moglie, io sono solo contento.
Quando un amico, magari con una battuta a metà tra lo scherzo e il vero, mi dice che “ho una moglie bona”, io sorrido.
Quando lei usava più frequentemente Instagram ed aveva i DM di uomini che più o meno elegantemente le facevano apprezzamenti, per me è sempre stato motivo di vanto.
Giulia è sempre stata molto corteggiata.
Fin dai tempi del liceo, e poi ancora di più crescendo, quando è diventata una donna nel pieno del suo fascino.
Gli sguardi, le avances, i messaggi più o meno espliciti… non sono mai mancati.
E io, ogni volta, non ho mai provato fastidio.
Ho sempre visto tutto questo con piacere. Forse con un pizzico di compiacimento. Ma mai con rabbia.
Perché — e lo capii presto — il desiderio degli altri non mi portava via nulla.
Ma ora veniamo a Giulia — che, ne sono certo, è la parte che incuriosisce di più.
E cominciamo subito col dire le cose come stanno: da un punto di vista estetico, Giulia è una bomba.
Se dovessimo darle un voto, sarebbe senza dubbio un 10 su 10. (Per me 10+ ma non esageriamo

)
Non lo dico perché è mia moglie. Sono assolutamente oggettivo.
Se solo fosse stata un po’ più alta — parliamo di 1,65 m, massimo 1,66 — avrebbe potuto fare la modella ad altissimi livelli.
Il resto, però, è da copertina.
Ha lunghi capelli neri che le scendono fino al fondo della schiena, quasi fino al sedere.§
Labbra carnose, sensuali, e occhi castani grandi, quasi insolitamente grandi.
Ha un seno pieno — una terza abbondante — sodo, naturale.
E poi c’è il suo punto forte: il lato B.
Un sedere alto, rotondo, scolpito. Di quelli che si notano anche sotto i vestiti più larghi per intenderci.
Un corpo che attira sguardi ovunque vada, e che lei ha sempre saputo valorizzare con grazia, senza mai sembrare eccessiva.
Va detto: Giulia è sempre stata una ragazza sportiva.
Pilates, corsa, allenamenti regolari…
E in alcuni periodi della sua vita — in particolare proprio durante l’Erasmus — il suo fisico era particolarmente definito.
Non muscolosa in modo maschile, ma tonica, scolpita, con addominali che si intravedevano nitidamente.
Insomma, un corpo allenato, curato, desiderato.
E lei ne era perfettamente consapevole.
Per farvela conoscere un po’ di più anche da un punto di vista caratteriale — e, volendo, anche sessuale — Giulia è sempre stata una ragazza estremamente vanitosa.
Fin dai tempi del liceo, ancora prima che ci mettessimo insieme, aveva questa capacità innata di attirare l’attenzione su di sé.
Non solo quella maschile, ma anche quella femminile.
È sempre stata consapevole del proprio fascino, e non ha mai avuto paura di mostrarlo.
Gli sguardi — ovunque andasse — erano inevitabili.
E con gli sguardi, a volte, arrivava anche l’invidia.
Non esagero nel dire che ha sempre avuto, oltre a una grande quantità di attenzioni, anche un certo “odio silenzioso” da parte di alcune ragazze.
Perché sì, Giulia è sempre stata bellissima.
E quando una bellezza è così evidente, spesso non viene perdonata facilmente.
Sul piano sessuale, devo dirlo con sincerità: tra me e Giulia è sempre stata lei la più intraprendente.
Fin dall’inizio.
Quando eravamo ancora agli inizi della nostra relazione, era lei che si proponeva di venire a casa mia per passare del tempo insieme, per fare petting, per esplorare.
Fu sempre lei, dopo circa quattro mesi, a voler fare un passo avanti, con naturalezza ma anche con una determinazione che le è sempre appartenuta.
Ricordo perfettamente un episodio — eravamo insieme da appena due settimane — in cui, a casa di un amico, fu lei a voler prendere l’iniziativa in modo esplicito, senza esitazioni nel prendemi il cazzo in bocca e ingoiare fino all'ultima goccia.
E fu sempre lei, tempo dopo, a propormi di sperimentare il sesso anale, cosa che abbiamo provato un paio di volte… salvo poi lasciar perdere, almeno fino a dopo l’Erasmus.
(Tranquilli, ci tornerò più avanti su quel “fino a dopo l’Erasmus”, perché c’è un motivo.)
Anche in pubblico, in contesti magari un po’ imbarazzanti o poco adatti, era sempre lei a lanciare l’idea, con quell’irruenza sensuale che la contraddistingue.
A volte si trattava di situazioni davvero insolite — luoghi e momenti che la maggior parte delle coppie avrebbe evitato — ma Giulia non ha mai avuto troppi freni, soprattutto quando era più giovane.
Non voglio farla passare per qualcosa che non è, ma va detto chiaramente: è sempre stata una ragazza estremamente vogliosa.
Desiderosa di sentire, di vivere, di esplorare il piacere senza tabù.
E vi dico la verità: anche oggi, dopo tutti questi anni, la nostra vita sessuale è ancora molto intensa.
Non sto qui a fare classifiche o a vantarmi di nulla, ma vi confesso con naturalezza che questa intensità, nella maggior parte dei casi, parte più da lei che da me.
Non perché io sia remissivo, tutt’altro.
Ma è proprio che Giulia ha una sessualità molto sviluppata.
Non patologica, ovviamente, ma viva.
Per lei, il desiderio è una parte importante dell’equilibrio.
E io l’ho sempre saputo.