Che ci crediate o no la mia prima sega fu ai tempi delle scuole medie, più precisamente nell'estate tra la prima e la seconda.
All'epoca avevo tra gli 11 ed i 12 anni, e nel villaggio vacanze dove andava la mia famiglia c'era un chiosco dove lavorava una ragazza mora, già maggiorenne (credo sui 19 anni), di una bellezza strepitosa e che avrebbe fatto concorrenza alle migliori fotomodelle di quegli anni.
La cosa che mi faceva impazzire era che veniva al chiosco con quella che, secondo lei, era la sua corretta uniforme di lavoro. Stava solo a piedi nudi e lo stacco di colore tra la pianta e il collo del piede le esaltava la pelle abbronzatissima quasi da donna latina.
Indossava sempre dei top attillati con pantaloncini di jeans strappati conficcati tra i glutei, il tutto rigorosamente senza l'ombra di mutande. Cosa, questa, che che le esaltava un culo tondo, sodo, abbronzato e granitico che non ne ho più visti di così belli.
Il risultato di tale vista era che ogni giorno, almeno due volte al giorno, andavo a comprare un ghiacciolo al chiosco solo per vederla chinata sul gigantesco frigo a pozzo della Algida per raggiungere la zona dei ghiaccioli in fondo a tutto, mentre il movimento le faceva entrare il cavallo degli shorts dritto dritto nella patata umida.
La prima sega me la feci pensando di leccarle la figa al di sopra dei pantaloncini mentre stava piegata. Ovviamente a partire da quel giorno l'appuntamento con la sega era d'obbligo alla fine di ogni ghiacciolo.
Tenendo presente che si trattava della fine degli anni 80, quindi un periodo molto più pudico di oggi, sono convinto che lei fosse il sogno di ogni uomo nel raggio di 100 chilometri.
Ho trovato queste foto su Google Immagini in modo da darvi da una mezza idea di quello che i miei occhi vedevo ogni santo giorno...
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Credo di essermi devastato di seghe per lei, e
forse devo a lei la TOTALE MANCANZA di acne giovanile e di sfoghi cutanei degli anni successivi.
Eppure, a tutt'oggi non so nemmeno come si chiamava...