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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
La prima vacanza trasgressiva - Introduzione
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<blockquote data-quote="selpot" data-source="post: 17234465" data-attributes="member: 283814"><p>L'insufficiente asciugatura del costume convinse Diana ad accantonare la sua maglietta, che venne riposta ordinatamente nel nostro zaino. Cinse l'asciugamano alla vita, nascondendo il conturbante perizoma bagnato, mentre il reggiseno ancora umido provocava un accresciuto inturgidimento dei capezzoli, che sembravano intenzionati ad irrompere sfondando da un momento all'altro i sottili triangolini.</p><p></p><p>Stefano si tuffò atleticamente, raggiungendo il gommone con ammirevole destrezza. Mentre ci avviavamo verso l'attracco, i giunonici pettorali di Diana non passarono inosservati, nonostante la copertura a regola d'arte offerta stavolta dal reggiseno: in compenso le generose protuberanze dei capezzoli infreddoliti catturarono più di uno sguardo ammaliato.</p><p></p><p>Guadagnare nuovamente l'esclusivo solarium fu il primo obiettivo di Diana, che snodò con decisione l'asciugamano dai fianchi per stenderlo sopra il morbido materasso triangolare. I piegamenti della schiena esaltavano le rotondità e la pienezza del suo spudorato sedere che invitava ad indecenze irrefrenabili. Prima di tornare a distendersi, slacciò il reggiseno gettandolo con foga sul telo, coprì contestualmente le tettone con un avambraccio e si adagiò a pancia sotto, in attesa di rimetterci in viaggio.</p><p></p><p>"Ok, possiamo ripartire: ora viene il bello!" La categorica affermazione di Stefano, tutta da interpretare, prometteva decisamente bene al pari della sua centuplicata e manifesta attenzione alle forme di Diana: l'interesse del ragazzo per il suo culo abbronzato e per i sollevamenti sui gomiti non mi dispiaceva affatto; speravo ardentemente che il bello venisse davvero ed il prima possibile su quel gommone. Tuttavia l'atteggiamento sornione di Diana denotava la sua propensione a stuzzicarci con misura e furbizia, forse per portare a compimento la sua licenziosa opera di seduzione senza rinunciare ad una suspence intrigante. Il suo sedere, ormai sfacciatamente in mostra, era stato a più riprese scrutato con meticolosità anche dal giovane, che lo aveva imparato pressoché a memoria; per contro, il capriccioso vedo/non vedo che sprigionava dal suo seno e con il quale ci stava provocando da ormai due ore cominciava a farci impazzire, scatenando un desiderio incontenibile di vederla finalmente girarsi per esibire svergognatamente quelle tettone al sole. Fissava ad intervalli regolari i miei occhi e quelli di Stefano, quasi a studiarci e prendersi gioco delle nostre debolezze, con un'espressione del viso astuta e tentatrice. Doveva essere eccitante anche per lei arroventare il nostro turbamento, durante la vana e spasmodica attesa di un suo voltarsi.</p><p></p><p>Il procace e dispettoso adescamento di Diana proseguì a suon di chiappe al vento e di alzate sui gomiti sempre più spregiudicate. Stefano ed io avevamo ormai perfettamente focalizzato i suoi capezzoli, lasciandoci ipnoticamente cullare dalla movimentata gravità dei seni che sfioravano il fortunato asciugamano come volessero solleticarlo.</p><p></p><p>Con qualche imbarazzato affanno Stefano ci avvisò dell'imminente approdo a Cala Biriola, che potevamo già scorgere in lontananza. Diana si scosse e scattò in posizione seduta, coprendo rigorosamente le tette con il solito avambraccio: "E' spettacolare, sembra ancora più bella e candida di Cala Luna" Ruotando con il sedere ci volse le spalle e mirò la spiaggia, prima di abbassare beffardamente il suo braccio per appoggiare le mani sul materasso. Dalle nostre limitate traiettorie, eravamo in grado di ammirare solo la sua schiena nuda, ma l'idea del suo topless su un gommone, a pochi centimetri dal giovane marinaio che ci accompagnava, mi arrapava prepotentemente. I pochissimi privilegiati che sostavano sull'ancor lontana battigia avevano forse potuto godere di un panorama sconvolgente, se dotati di occhi di lince e di attenzione ai particolari.</p><p></p><p>Con il progressivo avvicinamento alla spiaggia, Diana si convinse ad indossare di nuovo il reggiseno, non ancora asciutto completamente. Anche stavolta ci aveva illusi, divertendosi soltanto ad alimentare ed infuocare i nostri vogliosi desideri insoddisfatti...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="selpot, post: 17234465, member: 283814"] L'insufficiente asciugatura del costume convinse Diana ad accantonare la sua maglietta, che venne riposta ordinatamente nel nostro zaino. Cinse l'asciugamano alla vita, nascondendo il conturbante perizoma bagnato, mentre il reggiseno ancora umido provocava un accresciuto inturgidimento dei capezzoli, che sembravano intenzionati ad irrompere sfondando da un momento all'altro i sottili triangolini. Stefano si tuffò atleticamente, raggiungendo il gommone con ammirevole destrezza. Mentre ci avviavamo verso l'attracco, i giunonici pettorali di Diana non passarono inosservati, nonostante la copertura a regola d'arte offerta stavolta dal reggiseno: in compenso le generose protuberanze dei capezzoli infreddoliti catturarono più di uno sguardo ammaliato. Guadagnare nuovamente l'esclusivo solarium fu il primo obiettivo di Diana, che snodò con decisione l'asciugamano dai fianchi per stenderlo sopra il morbido materasso triangolare. I piegamenti della schiena esaltavano le rotondità e la pienezza del suo spudorato sedere che invitava ad indecenze irrefrenabili. Prima di tornare a distendersi, slacciò il reggiseno gettandolo con foga sul telo, coprì contestualmente le tettone con un avambraccio e si adagiò a pancia sotto, in attesa di rimetterci in viaggio. "Ok, possiamo ripartire: ora viene il bello!" La categorica affermazione di Stefano, tutta da interpretare, prometteva decisamente bene al pari della sua centuplicata e manifesta attenzione alle forme di Diana: l'interesse del ragazzo per il suo culo abbronzato e per i sollevamenti sui gomiti non mi dispiaceva affatto; speravo ardentemente che il bello venisse davvero ed il prima possibile su quel gommone. Tuttavia l'atteggiamento sornione di Diana denotava la sua propensione a stuzzicarci con misura e furbizia, forse per portare a compimento la sua licenziosa opera di seduzione senza rinunciare ad una suspence intrigante. Il suo sedere, ormai sfacciatamente in mostra, era stato a più riprese scrutato con meticolosità anche dal giovane, che lo aveva imparato pressoché a memoria; per contro, il capriccioso vedo/non vedo che sprigionava dal suo seno e con il quale ci stava provocando da ormai due ore cominciava a farci impazzire, scatenando un desiderio incontenibile di vederla finalmente girarsi per esibire svergognatamente quelle tettone al sole. Fissava ad intervalli regolari i miei occhi e quelli di Stefano, quasi a studiarci e prendersi gioco delle nostre debolezze, con un'espressione del viso astuta e tentatrice. Doveva essere eccitante anche per lei arroventare il nostro turbamento, durante la vana e spasmodica attesa di un suo voltarsi. Il procace e dispettoso adescamento di Diana proseguì a suon di chiappe al vento e di alzate sui gomiti sempre più spregiudicate. Stefano ed io avevamo ormai perfettamente focalizzato i suoi capezzoli, lasciandoci ipnoticamente cullare dalla movimentata gravità dei seni che sfioravano il fortunato asciugamano come volessero solleticarlo. Con qualche imbarazzato affanno Stefano ci avvisò dell'imminente approdo a Cala Biriola, che potevamo già scorgere in lontananza. Diana si scosse e scattò in posizione seduta, coprendo rigorosamente le tette con il solito avambraccio: "E' spettacolare, sembra ancora più bella e candida di Cala Luna" Ruotando con il sedere ci volse le spalle e mirò la spiaggia, prima di abbassare beffardamente il suo braccio per appoggiare le mani sul materasso. Dalle nostre limitate traiettorie, eravamo in grado di ammirare solo la sua schiena nuda, ma l'idea del suo topless su un gommone, a pochi centimetri dal giovane marinaio che ci accompagnava, mi arrapava prepotentemente. I pochissimi privilegiati che sostavano sull'ancor lontana battigia avevano forse potuto godere di un panorama sconvolgente, se dotati di occhi di lince e di attenzione ai particolari. Con il progressivo avvicinamento alla spiaggia, Diana si convinse ad indossare di nuovo il reggiseno, non ancora asciutto completamente. Anche stavolta ci aveva illusi, divertendosi soltanto ad alimentare ed infuocare i nostri vogliosi desideri insoddisfatti... [/QUOTE]
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