A Roma per un concorso. La sera prima incontro in albergo, per puro caso, una mia vecchia conoscenza, amica di amici. In quel frangente non penso ad altro che alla tensione per la prova che ci aspetta, e la tipa inoltre è un po' troppo curvy per i miei gusti.
Comunque, mi propone di vederci a cena, accetto, si va al, ristorante.
A tavola io e lei, a un certo punto il discorso va sullo stress da concorso, lei mi dice che vorrebbe tanto rilassarsi, comincia ad avere un atteggiamento sempre più dolce e intimo, e di punto in bianco sento, da sotto il tavolo, che solleva le gambe e poggia i suoi piedi sulla mia sedia in mezzo alle mie gambe.
Imbarazzo totale, non so cosa fare, l'istinto mi dice di reagire mettendo una mia mano su quel piede (ero giovane, non avevo ancora scoperto la mia attuale anima feticista). Lei sente la mia mano e subito mi fa "ecco bravo, massaggia i miei piedi, mi serve per rilassarmi".
Anche i suoi piedi sono semplicemente poggiati sulla mia sedia senza sfiorarmi, il mio cazzo reagisce e mi eccito da morire.
Quasi ipnotizzato, la mia mano carezza quei piedi da ogni lato, e poi salgo un po' alle caviglie, per quello che posso fare dato che ci troviamo in un luogo pubblico.
Si va avanti parlando di sciocchezze, con il mio cervello oramai partito in vacanza.
Al termine della cena, lei con tutta la sua sfrontatezza mi chiede di essere accompagnata in camera, mi fa entrare. Senza dire nulla, si butta sul letto, si toglie le scarpe, e mi "ordina" di continuare il massaggio.
Beh ormai la situazione è chiarissima, mentre devotamente le pazzo mani e dita su piedi tallone caviglia etc, lei apre la cerniera dei jeans.
Io sono paralizzato dalla situazione, lei mi fa "non vuoi farmi rilassare anche qui?"
Io, da bravo schiavetto che mi sentivo in quel momento, eseguo, infilo la mano tra i jeans, le mie dita incontrano la sua prima peluria. Ma sono completamente imbambolato, l'imbarazzo è tale che mi muovo maldestramente, la mia mente non è là. Lei lo capisce, prova a guidarmi la mano con la sua, ma io rimango rigido.
Mi alzo, le chiedo scusa, le dico che non sono rilassato per la tensione del concorso dell'indomani.
Mi rialzo, e la lascio là, stesa sul letto a piedi nudi e con i jeans sbottonati fino a primi peli della fica. Esco dalla stanza.
Non lho più rivista.