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<blockquote data-quote="Caraibico1982" data-source="post: 18897297" data-attributes="member: 402305"><p>Continuiamo a chattare per diverso tempo, ammetto che la memoria a riguardo è piuttosto blanda; le conversazioni non erano piccantissime, provocanti sì, ma comunque delicate, quasi reciprocamente intimorite: da parte mia per un eventuale rifiuto/fuga, da parte sua, credo, per il fatto di essere ancora sconosciuti e comunque era fidanzata, ma non parlammo mai di questo, era solo un "vivere il momento".</p><p></p><p>Io mi sentivo implodere per quanto mi eccitavano le sue foto e faticavo non poco a convincerla a lasciarsi andare e incontrarci, ma un giorno il miracolo: accettò l'invito, ma quasi come fosse un favore, quindi non mi aspettavo assolutamente nulla.</p><p></p><p>Non organizzai nulla, era un incontro al parco del mio quartiere, due chiacchiere nulla di più, nessuna pretesa, anche se nella mia mente continuavano a rimbalzare le immagini dei suoi seni imperiali e dei suoi morbidi piedini.</p><p></p><p>Ci sedemmo su una panchina anonima a chiacchierare del più e del meno; lei era molto rigida e distaccata, io mi sentivo scoppiare e credo di aver spesso parlato in modalità automatica, praticamente pensando solo alle sue tette e guardando il suo meraviglioso viso.</p><p></p><p>Provai a polipare un po': sempre più vicino, qualche carezza, ricordo che ad un certo punto la presi anche sulle gambe, ma nulla, non si tirava indietro ma rimaneva di ghiaccio.</p><p></p><p>Sicuramente era in imbarazzo, ma io non capivo più nulla ad averla accanto, cercavo solo di essere il più gentile e delicato possibile, senza tirar fuori integralmente il porco che era in me.</p><p></p><p>Ora, come già detto non ricordo i dialoghi e tentare di ricostruirli non avrebbe senso perchè sarebbero pura fantasia, ma ricordo che alla fine la convinsi a spostarci da lì e finimmo nella mia macchina nel parcheggio di un bar vicino a casa (ovviamente chiuso a quell'ora della sera).</p><p></p><p>Lì pensavo di morire, eravamo sui sedili posteriori, lei a destra e io a sinistra, lei sempre sul "chi va là" e il mio cazzo sull'attenti, provai a baciarla ma era sempre a senso unico: collo, orecchie, guance, le sfiorai le labbra.</p><p>Si lasciava fare, ma non ricambiava.</p><p></p><p>La sua sembrava una prova, un capire cosa si provasse, mentre io non capivo la situazione, ma tanto mi bastava.</p><p></p><p>La presi sulle gambe, a cavalcioni su di me, indossava dei jeans e una camicetta stretta bianca, continuai a baciarla mentre mi sentivo il cazzo esplodere nei boxer: un misto tra tortura e piacere, non che l'avessi cercato, ma quello era.</p><p></p><p>Ad un certo punti presi coraggio e, questo lo ricordo, le chiesi <<Posso scoprirti i seni?>>, lei non fece resistenza e rispose con un flebile sì, non eccitato, ma più tra timidezza e concessione.</p><p></p><p>Aprii la camicetta e poi il reggiseno che aveva un gancio frontale (i miei preferiti): LA MERAVIGLIA!</p><p></p><p>Due seni PERFETTI: tondeggianti, grandi (non sono bravo con le misure, ma direi tra una terza piena e una quarta, aveva il busto piccolo e complessivamente magra, anche se non secca), sodi come non avevo mai visti prima, morbidi ma marmorei alla vista, sembravano scolpiti nella carne, quei capezzoli rosei, l'areola larga ma perfettamente proporzionata, la punta sporgente e di grandezza media. E poi quella forma, io la chiamo "a spina di rosa", sotto bella piena e tonda, sopra che curva in maniera perfetta con il capezzolo quasi all'insù.</p><p></p><p>Ragazzi non so come altro spiegarvi: sembrava la teen di un film porno, tra viso e tette avevo visto una ragazza così veramente solo nei porno. Tutt'ora sono ancora stupito a ripensaci, shoccato.</p><p></p><p>Li palpai, li baciai, li leccai a lungo fino ad arrivare a succhiare i capezzoli, stavo morendo, ma lei zero, sembrava impassibile e questa cosa mi torturava.</p><p></p><p>Provai ad andare oltre, ma nulla, lei si ritrasse e io tornai sui seni.</p><p>Dopo un po' capii che la cosa sarebbe finita lì, almeno per quella sera, e la feci rimettere sul sedile, stavolta leggermente sdraiata e continuando a baciare la sua pelle ancora un po', per poi rimettermi seduto e tentare l'ultimo affondo: i suoi piedini.</p><p></p><p>Le sfilai le scarpe e scoprii questi due piedini perfetti ricoperti da corte calzine bianche in nylon, molto semplici, nessun fronzolo, ma per me eccitanti quasi da farmi venire nei boxer. Erano lisce, perfettamente aderenti al piedino, delicate e non potei fare a meno di portarmi i suoi piedi al viso per annusarli e baciarli.</p><p></p><p>Nessun odore particolare, era pulitissima e si era docciata prima di uscire, ma la sensazione di tenerli tra le mani era potentissima, tanto quanto la mia erezione a cui lei nemmeno fece caso.</p><p>In quel momento era davvero imbarazzata, tanto da non lasciarsi nemmeno sfilare i calzini, così le baciai ancora un po' i piedi sulle calzine e ci salutammo.</p><p></p><p>Inutile sottolineare la quantità di seghe che mi feci quella sera e i giorni a seguire.</p><p></p><p>Speravo in un continuo, ma la cosa morì lì.</p><p></p><p>Ci sentimmo ancora un po', ancora qualche foto ma poi le cose si sistemarono con il suo fidanzatino.</p><p></p><p>Lei sparì e io ci rimasi piuttosto male.</p><p></p><p>Continua...</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Caraibico1982, post: 18897297, member: 402305"] Continuiamo a chattare per diverso tempo, ammetto che la memoria a riguardo è piuttosto blanda; le conversazioni non erano piccantissime, provocanti sì, ma comunque delicate, quasi reciprocamente intimorite: da parte mia per un eventuale rifiuto/fuga, da parte sua, credo, per il fatto di essere ancora sconosciuti e comunque era fidanzata, ma non parlammo mai di questo, era solo un "vivere il momento". Io mi sentivo implodere per quanto mi eccitavano le sue foto e faticavo non poco a convincerla a lasciarsi andare e incontrarci, ma un giorno il miracolo: accettò l'invito, ma quasi come fosse un favore, quindi non mi aspettavo assolutamente nulla. Non organizzai nulla, era un incontro al parco del mio quartiere, due chiacchiere nulla di più, nessuna pretesa, anche se nella mia mente continuavano a rimbalzare le immagini dei suoi seni imperiali e dei suoi morbidi piedini. Ci sedemmo su una panchina anonima a chiacchierare del più e del meno; lei era molto rigida e distaccata, io mi sentivo scoppiare e credo di aver spesso parlato in modalità automatica, praticamente pensando solo alle sue tette e guardando il suo meraviglioso viso. Provai a polipare un po': sempre più vicino, qualche carezza, ricordo che ad un certo punto la presi anche sulle gambe, ma nulla, non si tirava indietro ma rimaneva di ghiaccio. Sicuramente era in imbarazzo, ma io non capivo più nulla ad averla accanto, cercavo solo di essere il più gentile e delicato possibile, senza tirar fuori integralmente il porco che era in me. Ora, come già detto non ricordo i dialoghi e tentare di ricostruirli non avrebbe senso perchè sarebbero pura fantasia, ma ricordo che alla fine la convinsi a spostarci da lì e finimmo nella mia macchina nel parcheggio di un bar vicino a casa (ovviamente chiuso a quell'ora della sera). Lì pensavo di morire, eravamo sui sedili posteriori, lei a destra e io a sinistra, lei sempre sul "chi va là" e il mio cazzo sull'attenti, provai a baciarla ma era sempre a senso unico: collo, orecchie, guance, le sfiorai le labbra. Si lasciava fare, ma non ricambiava. La sua sembrava una prova, un capire cosa si provasse, mentre io non capivo la situazione, ma tanto mi bastava. La presi sulle gambe, a cavalcioni su di me, indossava dei jeans e una camicetta stretta bianca, continuai a baciarla mentre mi sentivo il cazzo esplodere nei boxer: un misto tra tortura e piacere, non che l'avessi cercato, ma quello era. Ad un certo punti presi coraggio e, questo lo ricordo, le chiesi <<Posso scoprirti i seni?>>, lei non fece resistenza e rispose con un flebile sì, non eccitato, ma più tra timidezza e concessione. Aprii la camicetta e poi il reggiseno che aveva un gancio frontale (i miei preferiti): LA MERAVIGLIA! Due seni PERFETTI: tondeggianti, grandi (non sono bravo con le misure, ma direi tra una terza piena e una quarta, aveva il busto piccolo e complessivamente magra, anche se non secca), sodi come non avevo mai visti prima, morbidi ma marmorei alla vista, sembravano scolpiti nella carne, quei capezzoli rosei, l'areola larga ma perfettamente proporzionata, la punta sporgente e di grandezza media. E poi quella forma, io la chiamo "a spina di rosa", sotto bella piena e tonda, sopra che curva in maniera perfetta con il capezzolo quasi all'insù. Ragazzi non so come altro spiegarvi: sembrava la teen di un film porno, tra viso e tette avevo visto una ragazza così veramente solo nei porno. Tutt'ora sono ancora stupito a ripensaci, shoccato. Li palpai, li baciai, li leccai a lungo fino ad arrivare a succhiare i capezzoli, stavo morendo, ma lei zero, sembrava impassibile e questa cosa mi torturava. Provai ad andare oltre, ma nulla, lei si ritrasse e io tornai sui seni. Dopo un po' capii che la cosa sarebbe finita lì, almeno per quella sera, e la feci rimettere sul sedile, stavolta leggermente sdraiata e continuando a baciare la sua pelle ancora un po', per poi rimettermi seduto e tentare l'ultimo affondo: i suoi piedini. Le sfilai le scarpe e scoprii questi due piedini perfetti ricoperti da corte calzine bianche in nylon, molto semplici, nessun fronzolo, ma per me eccitanti quasi da farmi venire nei boxer. Erano lisce, perfettamente aderenti al piedino, delicate e non potei fare a meno di portarmi i suoi piedi al viso per annusarli e baciarli. Nessun odore particolare, era pulitissima e si era docciata prima di uscire, ma la sensazione di tenerli tra le mani era potentissima, tanto quanto la mia erezione a cui lei nemmeno fece caso. In quel momento era davvero imbarazzata, tanto da non lasciarsi nemmeno sfilare i calzini, così le baciai ancora un po' i piedi sulle calzine e ci salutammo. Inutile sottolineare la quantità di seghe che mi feci quella sera e i giorni a seguire. Speravo in un continuo, ma la cosa morì lì. Ci sentimmo ancora un po', ancora qualche foto ma poi le cose si sistemarono con il suo fidanzatino. Lei sparì e io ci rimasi piuttosto male. Continua... [/QUOTE]
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