Racconto di fantasia La Spa tessile zero

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Finale


Donatella era in preda a sensazioni devastanti ma indecifrabili. Sentiva tantissimo, ovunque, ma non sapeva bene identificare se godeva più per essere penetrata nell'ano dal pitone del maestrino o dalla biscia del Moretto.
Ma squassata e funestata da spinte frenetiche e focose finalmente coprì con un urlo primordiale un portentoso orgasmo che la lasciò esausta.
Così ad uno dopo l'altro gli uomini levarono il loro sesso dentro di lei ed invitandola a continuare per venire anche loro fuori, la poveretta oramai madida di sudore e stanchissima fu invitata a raccogliere con ogni parte del suo corpo il nettare bianco.
La sua pelle abbronzata, il suo seno grande, la sua bocca di fragola ed i suoi bei capelli lisci e scuri erano pronti quand'ecco che Federico, eccitato persino dalla visione del bel moretto che si masturbava ritto davanti a lui, esplose in un orgasmo incredibile schizzando la pelle ambrata del seno della Donatella, tutto il petto, un fiotto peregrino arrivò fino alla punta dei suoi bei capelli, tanto era il seme quanto il desiderio di lui appagato dal sesso selvaggio appena concluso.
Persino il Moretto dopo qualche scappellata schizzo' ma il perverso sconosciuto volle che ad accogliere il suo sperma fosse il candido viso della maestra, un po' anche bevve, l'insospettabile docente delle elementari, e non pago il ragazzotto di bianco ne coprì le sue bellissime guance intorno alla famelica bocca.
E con la promessa di non rivelare a nessuno ciò che era successo in quel bagno turco i tre si ripromisero di risentirsi in chat per magari organizzare qualcosa altro..
Erano passati i giorni e tutto scorreva come se nulla fosse successo quando Donatella ricevette una telefonata da un numero con il prefisso della sua provincia.
Rispose e piano piano le gambe cedettero quando sentì una voce quasi lasciva che le disse: " Sono il titolare del centro benessere ****, maestra Donatella è meglio se passa da me in ufficio perché ho da farle vedere una cosa...."
 
Siccome mi avete chiesto di proseguire ho scritto un altro episodio...
Vediamo se ci prende...
 
Parte 12

Le ore che separavano l'appuntamento con l'ambiguo titolare della Spa, furono, per la maestra Donatella, attimi Infiniti di grande angoscia.
L'aveva percepito dal tono dell'uomo: non sarebbe stato un incontro piacevole. Forse aveva saputo qualcosa di ciò di cui era stata protagonista nel bagno turco?
Sì vesti' in maniera seria ma scollata, chissà se le sue armi di distrazione di massa sarebbero risultate utili?
L'appuntamento era alla chiusura del centro benessere e già l'orario faceva presagire niente di cristallino.
Avrebbe fatto di tutto purché lo scandalo non venisse alla luce. Era pronta a tutto. Proprio a tutto.

Parcheggiò la sua auto nel posteggio ormai quasi vuoto e con la bocca secca e lo stomaco stretto in una morsa giunse alla porta d'ingresso e trovandola chiusa suonò il campanello.
Dopo qualche attimo che sembrava non passare mai venne ad aprire la porta un uomo.
Egli aveva più di cinquant'anni, non molto alto, l'aria tarchiata, i capelli ondulati, davanti stempiati pettinati all'indietro, una camicia rosa, sbottonata di quel tanto da fare uscire il petto villoso ed una vistosa catena d'oro
Aveva gli occhi vivi, di un bel colore ma un po' cerulei. Un braccialetto sempre d'oro ed uno della Juventus di gomma, e sul polso sinistro un Rolex costoso.
La accolse come se fosse uno sbirro e lei una venuta per costituirsi.
Fece cenno di seguirlo e la portò dietro al banco della reception in un ufficio abbastanza ampio.
La fece sedere e cominciò con aria quasi accusatoria a parlare: ' Signora maestra l'ho chiamata poiché volevo per mia gentilezza dirle sta cosa" E si allungò sulla poltrona d'ufficio con aria pensosa manifestando una parlata e modi da chi sebbene viva da anni in Toscana ancora conserva le proprie origini meridionali, campane nello fattispecie.
"Purtroppo le volevo dare contezza del gatto che, c'è stato un problema con le telecamere di videosorveglianza interna e sono rimaste inserite anche durante l'orario di apertura e non solo in chiusura, per scongiurare intrusioni, lei mi capisce no?" Donatella non riusci' a rispondere e stranamente le parole rimanevano in bocca nella gola arsa.
" Le dicevo maestra, la posso chiamare Donatella?" Ed anche stavolta non riusci' a preferire parola se non qualche vagito.
" Purtroppo, per lei soprattutto -e fece un sorriso mellifluo e sardonico-erano rimaste perfettamente attivo ed hanno ripreso tutto.
Tutto, tutto. E quando dico tutto dico tutto".
E fece una specie di occhiolino.
" E le volevo fare i complimenti Donatella, lei è veramente brava " Aggiungendo un altra risatina volgare.
" Pero' certe cose non si possono fare in una struttura pubblica, lei mi capisce Donatella vero?"
"Sì, ha ragione mi scusi. Sono imbarazzata ed umiliata ma la prego..."
E senza farla continuare l'uomo continuò:
" lei capisce che io ste cose non le posso lasciare andare senza fare niente.
C'ho pensato tanto ed ero indeciso su cosa fare. Ho pensato che avrei dovuto denunciare tutto alle autorità giudiziarie e sa come vanno a finire queste cose no?"
E la povera maestra Donatella implorando disse: " la prego non mi rovini, la prego cosa posso fare per rimediare" e un po' per il caldo e un po' per essere più civettuola sì levo' il giacchetto mostrando il suo florido décolleté.
" Vede Donatella fosse per me io chiuderei un occhio però se la cosa si venisse a sapere che figura ci farei io?"
" Non si preoccupi, nessuno lo saprà. Neanche di ciò che ci siamo detti noi e soprattutto cosa faremo noi per mettere a posto la situazione" Sempre più allusiva fece un gesto di aprire le gambe quasi come se fosse un invito.
E lui con l'aria quasi indignata le disse: " Ma assolutamente, con chi crede di avere a che fare? Io facevo il carabiniere sa?"
E lei sempre più imbarazzata gli disse: " Noi scusi, io non intendevo offenderla"
"Vabbè lasciamo perdere. Io per ora non ho intenzione di denunciare il fatto anche se io ho tutto sul mio PC. "E dopo aver avviato di nuovo un file cliccò sopra e improvvisamente si vide nello schermo l'immagine nitida di lei e dei suoi partner che uno dopo l'altro la inondavano del loro seme.
La povera Donatella era blu dall'imbarazzo quando fermo' il video.
" Come vede qui la cosa è piuttosto chiara. Io potrei però ho deciso di lasciarla andare in tranquillità."
"Grazie grazie io non so come ringraziarla della sua sensibilità"
" Mi scusi non ho finito: però lei mi dovrebbe accontentare su delle piccole cose, guardi delle sciocchezze."
Lei ora di nuovo preoccupata chiese che cosa aveva bisogno.
" Ma niente una sciocchezza. Vede io penso che le donne di oggi siano troppo artificiali e finte. Troppo estetica, troppo cura della persona, troppa plastica, troppi tatuaggi, depilazione totale insomma tutto artificiale"
" Capisco" disse la maestra sempre più confusa.
" Ecco lei per cortesia nel prossimo mese a partire da oggi deve smettere di truccarsi troppo, di curare eccessivamente la sua persona ecco. Dovrebbe smettere anche di depilarsi lì e rimanga a disposizione"
Dopodiché le consegnò due scatole, in una c'era uno smartphone da poco con una SIM già inserita, nell'altra una scatola chiusa impacchettata rettangolare più o meno della stessa forma del cellulare.

Donatella sempre più sgomenta le chiese:
" cosa c'è nell'altra scatola"
"Non si preoccupi, ogni cosa a suo tempo.
Ed ora Donatella mi spiace ma la devo lasciare perché ho molto da fare.
La chiamerò io nei prossimi giorni, vada tranquilla."
Donatella ovviamente si alzò per nulla tranquilla e sempre
più confusa.
Cosa voleva quest'uomo da lei?
 
XIII


La maestra Donatella uscì sconvolta dopo l'incontro spiacevole con il viscido titolare del centro benessere.
Si sentiva nelle sue mani, inerme, senza possibilità di uscirne indenne.
Sicuramente lui l'avrebbe perseguitata, ricattata e costretta a fare qualsiasi cosa.
Il giorno dopo più combattiva e speranzosa prese appuntamento con un avvocato amico suo, con cui anni fa aveva avuto una relazione clandestina, poiché lui sposato e lei convivente col suo fidanzato storico.
Riuscì a farsi ricevere sul tardo pomeriggio di quello stesso giorno nello studio di lui.
Aprì la porta l'avvocato Fabrizio Testi, con il suo solito sorriso aperto e lo sguardo lievemente lascivo ad indugiare sul suo décolleté e dopo averla fatta entrare sul suo culo formoso.
L'avvocato era un uomo di 56 anni che si teneva bene, faceva più sport che ore di tribunale e si diceva avesse successo in aula soprattutto per i suoi intrallazzi.
"Ne è passato del tempo dall'ultima volta eh?" Disse l'avvocato:" dimmi tutto, che problema hai che hai chiesto di vedermi con urgenza "
"Fabrizio, ho chiesto di vederti subito perché sono nei guai!" E cominciò a piangere.
Fabrizio cerco' di consolarla e di invitarla a continuare.
" La settimana scorsa sono andato in una Spa per nudisti e presa della foga ho fatto all'amore col mio collega di scuola e poi si è unito un'altro uomo che era lì e insomma abbiamo fatto un orgia praticamente"
Mentre le raccontava ciò l'avvocato cominciò ad avvicinarsi ed accarezzala in maniera sempre più sensuale fino a sfiorarla anche nelle parti più sensibili.
" Però la cosa più schifosa è un'altra: ho scoperto che eravamo filmati e il titolare mi sta ricattando"
" Ma che fai? Ti sembra il caso di eccitarsi? Non capisci che sono nei guai?"
Donatella si era accorta che l'avvocato sotto i pantaloni era in erezione e si stava strusciando col pube sul suo corpo"
L'avvocato rispose: " Se vuoi che ti aiuto dobbiamo fare a modo mio e vedrai che risolveremo la situazione e non dovrai neanche pagarmi. Sai l'effetto che mi fai, in nome dei vecchi tempi, fai la brava dai è levati la giacca ed il resto mentre mi racconti i fatti nei minimi particolari senza omettere nessun particolare, soprattutto quelli dell orgia alla Spa."
Detto questo l'avvocato cominciò a slacciare la cinta e tirare fuori il suo cazzo già durissimo.
" Donatella raccontami tutto e toccami il cazzo mentre parli!"
Nella speranza che fosse davvero d'aiuto Donatella esegui' gli ordini e cominciò a mettersi in libertà rimanendo con la camicetta sbottonata e prima cominciò a parlare e poi con la mano destra cominciò ad accarezzare il bel cazzo, non troppo grande non troppo piccolo, con una cappella perfetta, del vecchio amante.
E più si addentrava nel racconto parlando del maestrino che credeva fosse gay ma che si era rivelato non solo eccitato ma con un cazzo veramente enorme, più l'avvocato si eccitava e invitava man a mano che la vicenda si sviluppava a fare in studio ciò che gli veniva raccontato fosse successo nel bagno turco.
Così ad un certo punto la maestra si trovò seduta sulla scrivania, senza mutande e con l'avvocato che le leccava la fica mentre lei raccontava dei preliminari alla Spa.
Così con la voce rotta dal godere la Donatella continuava a raccontare e quando arrivano al punto in cui lei cavalcava il cazzone del maestrino lui presso quasi da una febbre le mise le gambe sulle due sedie degli ospiti e guardandola in faccia, seduta sulla sua scrivania, mentre raccontava con il suo cazzo duro e pulsante glielo schiaffò dentro la sua fichetta aperta e bagnata.
 
XIV

Nello studio di un noto avvocato della provincia toscana, tra le carte e tra i fascicoli sta avvenendo un incontro, più carnale che giurisprudenziale tra un uomo, l'avvocato Testi e la maestra Donatella, già sua amante, ora sua cliente.

L'avvocato è in piedi dalla parte opposta della scrivania dove di solito vi siedono gli ospiti, e la Donatella è seduta sul bordo della scrivania, le sue gambe sono larghe, con i piedi sul sedile delle sedie in legno antico, la passerina, con una leggera striscia di pelo, è spalancata ed il pene turgido del legale è dentro di lei che entra ed esce tenendo le gambe di lei talvolta spalancate talvolta più strette fino a metterle sulle sue spalle così da farle sentire tutto col suo largo cazzo, nelle pareti della di lei bella fighetta.

E putupum putupum putupum..

Lei continua a parlare, un po' per ricostruire gli eventi dell' orgia smascherata al bagno turco, oggetto del ricatto,un po' per reciproca eccitazione.

" Ad un certo punto il Moretto che era lì nel bagno turco si è avvicinato anche lui ed ha un certo punto mi sono trovata il suo cazzo lungo in bocca"

" Oh sì e ti piaceva? L'ho sempre pensato che sei una gran porca"

"Sì mi piaceva da morire soprattutto quando mi hanno penetrato in due e non ho più capito niente, sono andata fuori di testa dal piacere"

E a queste parole della maestrina l'avvocato capitolò e con un grugnito animalesco le venne dentro e lei, forse fingendo o forse no, emise un urletto a sua volta.

Rimasero così uno dentro l'altro il tempo per riprendersi poi mentre si ridavano una sistemata cominciarono a parlare di lavoro.

" Guarda Donatella ora come ora non abbiamo nulla in mano, anzi le carte buone ce l'ha lui, perché la sua al momento non è una vera e propria estorsione. Però il mio consiglio è di registrare tutto di nascosto e vedere di incastrare sto figlio di una buona donna"

Decisero così di aspettare che si facesse vivo.

Passò una settimana e non accadde nulla finché un pomeriggio arrivò un messaggio su telegram sul cellulare che gli aveva dato il tipo losco con scritto:

-CIAO DONATELLA. STA CRESCENDO IL PELO?

Gli rispose di sì così lui aggiunse: - VOGLIO LE PROVE!

Donatella rispose: " Foto non ne mando però se vuoi ci vediamo dal vivo"

- RISPOSTA SBAGLIATA! ORA DOVRAI SUBIRE UNA PUNIZIONE, MA VEDRAI CHE TI PIACERÀ. APRI LA SCATOLA E METTI IL PLUG SUL CLITORIDE. FALLO SUBITO!

La Donatella confusa chiese consiglio al suo avvocato che le rispose di eseguire gli ordini del ricattatore.

Allora la maestra così fece e sebbene non fosse pratica riuscì ad applicare vicino al clito quel sexy toys.

E dopo qualche secondo sentì vibrare il plug e sentì una sensazione strana lì.

Umiliante dal punto di vista personale ma piacevole da un punto di vista fisico.

Arrivò un altro messaggio da parte del viscido titolare della Spa:

-BRAVA ORA ESCI CON IL PLUG E CAMMINA PER IL PAESE FINCHÉ NON TI DICO CHE PUOI LEVARLO.

Allora la maestra si rivesti' aggiornando l'avvocato ed uscì ed ogni 30 secondi era scossa da sensazioni mai provate prima, tanto che doveva fermarsi, vergognandosi ma godendo come non mai.

Appena cominciò la sua passeggiata per le vie della sua cittadina si sento' osservata, come seguita e di tanto in tanto veniva azionato il plug vaginale da remoto. Quel bastardo era lì vicino, chissà dove forse la pedinava e si divertiva con lei, provocandola, umiliandola e facendola godere. Quel porco...
 
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