Sai come la penso, in merito.
Grazie per quel che ci regali.
Io l'ho apprezzato moltissimo.
Grazie ancora a te per il supporto, rinnovo la mia gratitudine a te e chi come te apprezza quello che scrivo.
Ecco l'ultima parte del racconto:
Le docce di queste villette non sono particolarmente spaziose, per cui entrarci in due non è il massimo della comodità. Ma in questo frangente, stare comodo è l’ultima cosa che mi interessa.
Alice si è già fatta strada con la strafottenza tipica della giovane età e si è accomodata in doccia come fosse a casa sua. Non che a me dia fastidio, intendiamoci.
La sua pelle ambrata viene colpita ripetutamente dal getto d’acqua che esce con pigrizia dal soffione ricurvo e un po’ malconcio. La raggiungo immediatamente sotto il tiepido zampillare della doccia, e ricominciamo immediatamente a baciarci.
Sul mio corpo sento i brividi del bacio sensuale con Alice che contrastano col calore dell’acqua e dell’aria del bagno che sta rapidamente diventando umida. L’eccitazione scende lentamente verso le parti basse. Sento il mio membro risvegliarsi mentre esploro il petto di Alice con la mia lingua.
Mi dedico a palpare insistentemente le sue seppur piccole tette; mi fa impazzire il contrasto della sua abbronzatura con il bianco candido della parte del seno coperto del costume, segno di una zona proibita alla quale solo pochi hanno il privilegio di accedere.
Tasto le sue rotondità iniziando anche a leccarle, cercando di risvegliare i suoi capezzoli pigri che non vogliono mettersi particolarmente in mostra. Lei ricambia vedendo del movimento in mezzo alle mie gambe e guardando con aria interessata. Allunga la mano verso il mio pene ormai barzotto, iniziando a maneggiarlo fino a farlo tornare di una consistenza piuttosto rigida.
La giro di spalle facendole sentire la mia voglia direttamente in mezzo alle sue natiche sporgenti. So che non vuole farlo senza preservativo, quindi la doccia sarà dedicata solo ai preliminari, per cui la abbraccio da dietro mentre le mie mani sul suo ventre cominciano a massaggiarla.
Grazie anche all’acqua che scorre su tutto il suo corpo, sento tra le mie dita la morbidezza delle sue grandi labbra perfettamente lisce, poi mi faccio strada verso le parti più interne del suo sesso. Comincio a masturbarla, lei presa dall’eccitazione allunga di nuovo la mano verso di me e fa lo stesso.
Alice si tende in avanti a causa del piacere che sta provando, finendo quasi con la testa sul vetro della doccia, che comincia ad appannarsi. Continuo nella mia opera. Lo sciabordio che proviene dalle sue gambe, amplificato dall’acqua che scorre, palesa la sua estrema eccitazione.
“Andiamo fuori!” – mi sussurra lei con il fiatone.
Chiudo immediatamente la manopola della doccia e mi fiondo in salone a prendere un altro preservativo, rischiando tra l’altro di scivolare malamente correndo con i piedi bagnati sulle piastrelle lisce del bagno.
Siamo troppo bagnati per sdraiarci sul letto ma troppo eccitati per aspettare di asciugarci. Nella foga, apro velocemente il preservativo con i denti, mentre Alice si accomoda sull’ampio piano del mobile del lavandino, divaricando le sue gambe.
Ho a pochi centimetri da me la sua figa umida e pronta a farmi entrare, ma un’altra leccatina è d’obbligo. Mi inginocchio e mi gusto il suo sapore ormai lieve, lavato via dall’acqua, ed è ancora più piacevole. Alice mi comunica il suo piacere. Mi tiene per i capelli e stringe le gambe attorno al mio viso, sento i suoi piedi irrigidirsi e vedo con la coda dell’occhio la sua testa chinarsi all’indietro. Vedo l’orgasmo riempire a poco a poco i suoi occhi che si chiudono, fino a che non viene.
Alice riprende lentamente fiato ma con veemenza mi fiondo dentro di lei. La posizione mi piace particolarmente, la tengo per le gambe accarezzandole le cosce. A lei bastano pochi secondi per riprendersi dall’orgasmo appena provato e tornare a provare piacere sotto i miei colpi.
Vedo il suo corpo fremere per il nostro amplesso, la sua pelle prima si asciuga per via del caldo, poi si ribagna immediatamente a causa del sudore. Cambiamo posizione mettendoci poco romanticamente sopra il wc, con lei che mi cavalca.
La abbraccio non disdegnando di palparle ancora una volta il sedere, sul quale comincio a passare l’indice su e giù, andando a stuzzicarle anche l’ano ed infilandole poi delicatamente un dito dentro. Lei sussulta ma apprezza, e continua a gemere. Dopo qualche minuto, finalmente, vengo anche io.
Esausti, ci asciughiamo velocemente e ci buttiamo per qualche minuto sul letto, scambiandoci qualche bacio. Poi ci rinfiliamo i costumi e torniamo in spiaggia come se niente fosse, ognuno dalla sua famiglia.
Ci separiamo poco dietro le cabine; Alice mi sorride ancora maliziosamente, io la guardo con la coda dell’occhio tornare sotto l’ombrellone dove noto che chiacchiera con il padre, che probabilmente le avrà chiesto dove sia stata. La guarda con aria paterna pensando che sia ancora una bambina. Se solo invece sapesse che sua figlia è ormai sbocciata in tutta la sua maturità sessuale e che mi ha appena regalato due fantastiche scopate!
Nei tre giorni rimanenti, abbiamo continuato a vederci clandestinamente nei pochi spazi disponibili lontani dalle rispettive famiglie. L’ultima sera l’abbiamo fatto in spiaggia.
Ci siamo scambiati i profili Instagram. I giorni successivi ho esplorato il suo in lungo ed in largo, ammirando le sue foto in pose ammiccanti e dedicandomi qualche momento di piacere guardando il suo bellissimo corpo, col ricordo ancora fresco di averlo posseduto pochi giorni prima.
Alice mi ha fatto tornare per qualche giorno adolescente e mi ha regalato momenti che pensavo di non poter vivere più a 30 anni. Quelle sensazioni di prime esperienze estive, unite al fascino del proibito, ha trasformato la mia vacanza da una noia mortale ad un’esperienza eccitante. Probabilmente resterà solamente un’avventura estiva, complici anche i 500 km e la dozzina di anni che ci separano, anche se nella vita, mai dire mai.