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Salve a tutti, sono METTIU, un uomo di 40 anni attratto dalla letteratura erotica in ogni sua sfaccettatura, ho letto con piacere diversi racconti pubblicati e volevo provare (siate clementi) ad accingermi a scrivere iniziando da una mia breve ma intensa esperienza di 10 anni fa.
CAPITOLO 1: mesaaggio inaspettato
-Estate 2015, avevo già compiuto 33 anni, con diverse esperienze e relazioni più o meno serie alle spalle, non ho mai avuto troppa difficoltà nel conquistare le donne, vuoi in parte per la mia simpatia, vuoi per la mia fisicità plasmata da anni e anni di pallacanestro, quindi 1.90 di altezza per un fisico tonico scolpito.
Quell’estate per una serie di vicissitudini uscivo da una relazione complicata durata 3 anni e non avevo alcuna voglia di impegni.
Le mie giornate si dividevano tra lavoro e allenamenti quando la mia routine venne spezzata da un messaggio su Messenger inaspettato da una persona di cui mi ero dimenticato praticamente tutto.
Il messaggio era di ANNA, una donna di 38 anni, 5 anni più di me, minuta ma con le giuste forme, 1.50 di altezza, una terza di seno molto soda, e un culetto da far invidia alle teenager, capelli neri corvini, piercing al labbro inferiore, si era tenuta molto bene fisicamente nonostante 2 gravidanze, di cui una figlia teenager che le somigliava molto.
Ore 18:00 circa
A: Ehi ciao… ti ricordi di me?
M: ehm… mmm… no, ci conosciamo?
A: ahahah magari non ti ricordi di me ma io mi ricordo molto bene.
M: illuminami allora
A: sei quel bimbo che girava nel giardino sotto casa con la bicicletta e giocava a palla…
M: ok mi conosci… ma tu chi sei?
A: abitavo la vicino anche io, mi affacciavo dal balcone di casa e ti ammiravo, eri troppo bello da bimbo.
(In effetti sembravo un angioletto, capelli mossi un po’ lunghi, biondi e con gli occhi grandi grandi)
M: beh non credo di essermi mai accorto di esser osservato.
A: ma c’è di più…
M: non capisco cosa intendi
A: non so se dirtelo perché un po’ me ne vergogno…
M: eh no, ora son curioso io, dimmi tutto senza problemi.
A: uff, e va bene… non pensare male… ma sei diventato la mia ossessione.
M: eh?
A: vedi pensi male…non dico più nulla!
M: ma no scusa, vorrei capire in che senso.
A: ogni volta che mi affacciavo a quel balcone diventavi sempre più grande e bello, e io da bimba fantasticavo e dicevo, sposerò quel bambino


M:
tutto qua… è una cosa dolce dai… però poi ti sarai arresa e avrai cambiato idea.
A: forse…
M: come forse…
A: c’è dell’altro…ma ora non posso stare…mi ha fatto piacere sentirti. (Offline)
Non mi dette nemmeno il tempo di rispondere che andò offline che mi lascio a bocca asciutta, con mille pensieri ad attanagliarmi la mente.
Si fece tardi, le 20:00 circa e mi preparai per andare ad allenamento con la mente pervasa da Anna.
CONTINUA…
CAPITOLO 1: mesaaggio inaspettato
-Estate 2015, avevo già compiuto 33 anni, con diverse esperienze e relazioni più o meno serie alle spalle, non ho mai avuto troppa difficoltà nel conquistare le donne, vuoi in parte per la mia simpatia, vuoi per la mia fisicità plasmata da anni e anni di pallacanestro, quindi 1.90 di altezza per un fisico tonico scolpito.
Quell’estate per una serie di vicissitudini uscivo da una relazione complicata durata 3 anni e non avevo alcuna voglia di impegni.
Le mie giornate si dividevano tra lavoro e allenamenti quando la mia routine venne spezzata da un messaggio su Messenger inaspettato da una persona di cui mi ero dimenticato praticamente tutto.
Il messaggio era di ANNA, una donna di 38 anni, 5 anni più di me, minuta ma con le giuste forme, 1.50 di altezza, una terza di seno molto soda, e un culetto da far invidia alle teenager, capelli neri corvini, piercing al labbro inferiore, si era tenuta molto bene fisicamente nonostante 2 gravidanze, di cui una figlia teenager che le somigliava molto.
Ore 18:00 circa
A: Ehi ciao… ti ricordi di me?
M: ehm… mmm… no, ci conosciamo?
A: ahahah magari non ti ricordi di me ma io mi ricordo molto bene.
M: illuminami allora

A: sei quel bimbo che girava nel giardino sotto casa con la bicicletta e giocava a palla…
M: ok mi conosci… ma tu chi sei?
A: abitavo la vicino anche io, mi affacciavo dal balcone di casa e ti ammiravo, eri troppo bello da bimbo.
(In effetti sembravo un angioletto, capelli mossi un po’ lunghi, biondi e con gli occhi grandi grandi)
M: beh non credo di essermi mai accorto di esser osservato.
A: ma c’è di più…
M: non capisco cosa intendi
A: non so se dirtelo perché un po’ me ne vergogno…
M: eh no, ora son curioso io, dimmi tutto senza problemi.
A: uff, e va bene… non pensare male… ma sei diventato la mia ossessione.
M: eh?
A: vedi pensi male…non dico più nulla!
M: ma no scusa, vorrei capire in che senso.
A: ogni volta che mi affacciavo a quel balcone diventavi sempre più grande e bello, e io da bimba fantasticavo e dicevo, sposerò quel bambino



M:


A: forse…

M: come forse…
A: c’è dell’altro…ma ora non posso stare…mi ha fatto piacere sentirti. (Offline)
Non mi dette nemmeno il tempo di rispondere che andò offline che mi lascio a bocca asciutta, con mille pensieri ad attanagliarmi la mente.
Si fece tardi, le 20:00 circa e mi preparai per andare ad allenamento con la mente pervasa da Anna.
CONTINUA…