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<blockquote data-quote="patrulla" data-source="post: 20538460" data-attributes="member: 293014"><p><strong>Seconda parte</strong></p><p></p><p>Arrivò poi il Covid che ci costrinse tutti a casa. Entrambi abbiamo continuato a lavorare dal pc e andò tutto abbastanza bene, anche se Giulia era letteralmente furiosa nella convinzione che fosse tutto un complotto dei poteri occulti.</p><p></p><p>Mia madre era preoccupatissima, mi telefonava due volte al giorno e da buona boomer su facebook si leggeva tutto quello che trovava postato. Quando terminò il lockdown Giulia mi costrinse ad andare a un sit-in di protesta contro le misure restrittive.</p><p></p><p>E chi c’era a organizzarlo?? Raul ovviamente insieme ad altri trogloditi. Il Covid è riuscito a mettere sulla stessa frequenza l’estrema destra (Raul) e l’estrema sinistra (Giulia), uniti dal’idea del complotto e del colossale fake di tutta la pandemia.</p><p></p><p>Quando ci vide Raul si avvicinò “siete venuti per chiamare le guardie anche oggi?”, allora Giulia piccata “no, c’era scritto che era una manifestazione aperta a tutti ma se sapevo che c’eri tu di certo stavo a casa”. L’uomo ride e ci lasciò un volantino che la mia ragazza lesse e mise in borsa.</p><p></p><p>Una sera lui ci suonò alla porta e ci lasciò un altro volantino, con Giulia che poi iniziò a seguire un canale Telegram gestito dal gruppo di Raul. Passarono i mesi e arrivò il momento di potersi prenotare per il vaccino.</p><p></p><p>Nel mio ufficio avevano già iniziato a far rientrare in sede e così mi prenotai subito per farlo anche perché non ne vedevo il motivo per non farlo. Giulia invece era contrarissima, provai a convincerla ma nulla. Anche mia madre idem, influenzata da una cogliona che abita di fianco a lei e da tutte le cazzate che leggeva in rete.</p><p></p><p>Quando feci il vaccino stetti male un paio di giorni e poi mi passò, ma soprattutto iniziò a non drizzarmi più il cazzo. Giulia mi succhiava alla grande ma niente, e alla fine sentenziò “è colpa del vaccino, ti sei messo in corpo quella merda”.</p><p></p><p>A ritroso ora ho la certezza che la colpa di quella disfunzione invece è stata degli ansiolitici che avevo iniziato a prendere, visto che la mia dottoressa mi liquidò subito con una ricetto come gli scrissi delle mie ansie.</p><p></p><p>Circa un mese Raul suonò alla porta e questa volta Giulia lo fece entrare. Lui stava organizzando una manifestazione no vax e la mia ragazza gli aveva preparato delle traduzioni di alcuni articoli per fare un comunicato.</p><p></p><p>“Noi stiamo per mangiare, ceni con noi” gli fece per educazione, Giulia confermò l’invito e lui accettò. A conoscerlo meglio era abbastanza simpatico, anche se le sue idee erano da coglione. Bevemmo del vino e poi lui disse che aveva una sorpresa e andò nel suo appartamento. Quando tornò aveva del fumo veramente buono e una bottiglia di vodka da importazione.</p><p></p><p>Fumammo un paio di canne, bevemmo un paio di short e iniziai a non sentirmi molto bene per quanto stavo sballato. Raul vide che ero ko e fece scherzando “non lo reggi eh, non è che è colpa del vaccino”. Giulia che era ancora più fuori di me rispose ridendo “fosse solo quello, da quando si è fatto la puntura manco il cazzo gli funziona più”.</p><p></p><p>Lui scoppiò a ridere e, da che stava sul divano di fianco a lei, si alzò in piedi e tirandosi già la tuta e le mutande mostrò un cazzo duro ma non molto grande, diciamo un pò più lungo e largo del mio ma con delle palle molto grosse.</p><p></p><p>“Invece io niente vaccino e guarda qua” fece mostrandoci a entrambi la sua erezione. Il ricordo successivo che ho è di loro due sul divano, lei che lo sega mentre limonavano e lui che alzato il vestitino estivo che portava le palpava le cosce.</p><p></p><p>“Leccala leccala…” ansimava lei quando si misero a 69 sul divano incuranti che io fossi lì, presente e immobile. Lei quasi lo soffocava col suo culone mentre leccava il cazzo duro per poi cuicciarlo forte e per tutta la sua lunghezza.</p><p></p><p>Rual poi la spogliò tutta e la mise a pecora sul divano, iniziando a leccare tutta da dietro. Vide poi una crema per le mani su un tavolino, la prese e iniziò a spalmarla sul suo buchino penetrandola con le dita.</p><p></p><p>“No fermati lì no” fece Giulia tutta paonazza, del resto il culo non l’aveva mai voluto dare a nessuno. Lui diceva solo “che culo che hai… mi fa impazzire… ha la fica che gocciola”. Poi di colpo si sputò un paio di volte sulle mani, lubrificò il cazzo e la inculò di colpo.</p><p></p><p>Io ero immobile e offuscato dal fumo e dall’alcool, con Raul che dopo un paio di minuti già spingeva forte nel culo di Giulia che gridava come un ossessa “maiale mi sfondi cazzo, piano fai piano” ma lui andava sempre più veloce.</p><p></p><p>“Te lo sfondo sto culo puttanella, è duro sto cazzo è duro??” poi non sentendo risposta si fermò, le prese il viso e ripetette la domanda “si è duro cazzo, è durissimo…” e allora lui riprese a pomparla.</p><p></p><p>Dopo un po’ lei venne toccandosi iniziando come a pisciare dalla fica, mentre il suo culo era tutto sporco di merda e di crema. Lui si accorse che era tutto sporco di merda e la prese per un braccio potandola in bagno.</p><p></p><p>“Dai forza caca troia” le disse mettendola sulla tazza mentre lui si puliva in doccia. “Silvio cazzo hai visto che mi sta facendo, ma non dici niente” fece lei ridendo tutta sballata mentre stava cacando. Raul poi disse di entrare con lei in doccia. Pomiciavano e si lavavano a vicenda, poi io passai ai due gli asciugamani e lui con l’aiuto del sapone riprese a incularla a pecora con lei in piedi appoggiata sul lavandino.</p><p></p><p>“Spaccami tutta, mi sfondi il culo maiale, brutto porco mi sfondi” urlava lei mentre lui la sbatteva come se fosse in fica. A me venne il cazzo duro e come d’istinto mi avvicinai a Giulia mettendoglielo in bocca. “Ma allora ti viene duro frocetto, ti piace vederla eh mentre la inculo” e poco dopo venni in faccia alla mia ragazza.</p><p></p><p>Qualche altro e anche Raul versò una quantità incredibile di sborra sul volto della mia ragazza, con lei che poi gli ripulì la cappella. “Sei proprio una troia, grazie di tutto ci vediamo alla manifestazione” fece lui che tornò on sala, si rivestì riprese fumo e vodka e andò a casa sua.</p><p></p><p>Il mattino prima della sveglia furono le urla di Giulia a svegliarmi “Silvio come cazzo fai a dormire, non ti ricordi quello che è successo ieri?”. Lei diceva di essere stata violentata da lui che in qualche modo l’aveva stordita prima, lamentandosi di avere il culo in fiamme.</p><p></p><p>Io le dissi che ricordavo poco, che dopo aver fumato e bevuto la vodka mi si è annebbiato tutto. “Io invece ricordo che invece che fermarlo hai fatto pure tu i porci comodi, quando vuoi ti si rizza eh?!?!”. Le chiesi se voleva denunciarlo e lei “no non servirebbe a nulla” e per un giorno non mi parlò.</p><p></p><p>Poi discutemmo della cosa, ci riappacificammo e lei disse che non sarebbe andata alla manifestazione. Io però ero tormentato dai flash di lei inculata da Raul. Una decina di giorni dopo poi uscimmo con degli amici: era sabato e c’eravamo fatti diversi bicchieri e qualche canna.</p><p></p><p>Lei aveva un bel vestitino e, tornati a casa, iniziammo a baciarci e a toccarci tuffandoci a letto, ma il mio cazzo non dava nessun segno nonostante il suo pompino. In quel momento sentimmo Raul rincasare e parlare al telefono, lei continuava a ciucciarmelo poi si alzò di scatto “Ah Silvio e che cazzo, io ho voglia di scopare devo farmi inculà di nuovo da n0altro pè fattelo drizzà ??”.</p><p></p><p>Così dicendo si rimise solo lo striminzito perizoma che indossava, infilò i tacchi che portava e aprì la porta di casa e suonò al nostro vicino. Mi rivestii e come mi affacciai sul pianerottolo c’era giulia in ginocchio che sbocchinava Raul che stava in piedi sulla porta di casa sua “ciao frocetto, ci si rivede eh”.</p><p>Dopo un po’ lui entrò in casa e uscì con un tubetto di lubrificante in mano e le chiavi di casa. Entrammo tutti e tre in casa e subità Raul iniziò a preparle il culo, per poi incularla di nuovo a pecora. “Cazzo piano maiale pianooo” ma lui anche questa volta inziiò subito a marterlarla, facendola godere così tanto che dovette prendere il mocio per non scivolare.</p><p></p><p>“Ti sfondo puttana, zecca del cazzo ti piace prenderlo nel culo eh, altro che quel frocetto con lo straccio in mano”. Mi prese poi per un braccio e mi obbligò a leccarle la fica e gli umori, mentre lui andò in bagno a pulirsi il cazzo.</p><p></p><p>Quando tornò si mise sul divano e si fece fare un pompino che non può essere chiamato tale: le prendeva la testa e la muoveva su e giù per tutta la lunghezza come se fosse una bambola gonfiabile, con lei che quando le alzava la testa tirava fuori la lingua facendo capire che gradiva quel trattamento.</p><p></p><p>I rumori erano osceni e mi venne duro, così mi oliai il cazzo e presi a incularla pure io. “Cazzo amore, si bravo così spingi spingi non ti fermare” mi fece lei prima che il vicino le rificcasse il cazzo in gola.</p><p></p><p>L’eccitazione era tanta e durai qualche minuto poi le sborrai dentro al culo, con Raul che allora la mise a gambe larghe sul divano e da davanti riprese a incularla senza pietà con lei che si sgrillettava e ogni tanto zampillava dalla fica.</p><p></p><p>Mi rivenne duro e glielo misi in bocca: vedevo il suo volto stravolto dal piacere, con il trucco colato e tutta saliva che colava dal mento e dalle tettine. Quando Raul le venne in faccia inondandola di nuovo schizzai anche io, con lei che ridendo disse “credo di aver bisogno di una doccia…”, andò e l’altro come se nulla fosse si rivestì, riprese il lubrificante e e mi salutò con una pacca “ciao frocetto, infame e cornuto”.</p><p></p><p>Questa volta il giorno dopo dormimmo fino a tardi, poi nessuno aveva coraggio di proferire parola. “Silvio io ho delle esigenze - esordì di colpo lei - a te sto vaccino ti ha reso impotente, ti ecciti solo quando mi vedi con lui… io non voglia che tu soffra, mi sento una merda”.</p><p></p><p>“Non dire così” dissi io abbracciandola “in fondo meglio così che se tu lo facessi di nascosto”. Il mio timore era che diventasse un’abitudine, che lui me la scopasse tutti i giorni, invece tutto tornò quasi normale.</p><p></p><p>La domenica l’altra mia madre piombò di mattina a casa come al solito “ho preso della pasta fresca, pensavo la volevate” e io la invitai a fermarsi a pranzo come lei sperava e come Giulia invece detestava.</p><p></p><p>Mentre pranzavamo suonò Raul che doveva portarci del fumo: come vide mia madre disse che sarebbe ripassato ma Giulia lo invitò a pranzare con noi. Il discorso subito finì su temi no vax con mia madre che dava ragione alle tesi di Raul e Giulia.</p><p></p><p>Vedevo che il mio vicino spesso fissava le tettone di mia madre, invitandola poi a unirsi ad alcuni gruppi social e Telegram di “gente che la pensa come noi”. Chiacchierarono a lungo poi mia madre se ne andò. Raul allora ci dette il fumo, noi lo pagammo e poi Giualia gli fece “perché non prendi un po’ di quella tua vodka e poi torni qui a farci compagnia?”.</p><p></p><p>Lui non se lo fece ripetere due volte e poco dopo aveva il cazzo piantano nel culone della mia ragazza. La vedevo a pecora in una posizione oscena, con le chiappone che vibravano sotto i colpi dell’uomo. Ci volle un po’ ma poi mi unii anche io, sempre e soltanto inculandola.</p><p></p><p>Finito il primo round ci facemmo una canna sul divano con Giulia tutta sballata che fece “Silvio hai visto che tua madre quando è tornata dal bagno ha lasciato un bottone della camicetta aperto? Come ci teneva a farsi guardare le tette da Raul..”.</p><p></p><p>“Tua madre è proprio una manza, quindi è divorziata?”. Io balbettai di si e Giulia gli fece al vicino “dai scrivile che è stato bello fare la sua conoscenza, secondo me te la scopi subito a quella vecchia troia, chissà da quanto non prende un cazzo duro”.</p><p></p><p>Io non dissi nulla e poco dopo la scena fu la seguente: lui che scriveva a mia madre, la mia ragazza che gli succhiava il cazzo staccandosi solo per dirgli tutta divertita cosa scrivere e io che con il cazzo moscio ero sprofondato nella poltrona.</p><p></p><p>Raul così invitò mia madre a una riunione del loro gruppo nella sua palestra che era chiusa per le misure restrittive, dicendole che ci saremmo stati anche io e Giulia. Mamma così mi scrisse subito per chiedere conferma e io costretto dai due le scrissi di sì.</p><p></p><p>Avuta la conferma della nostra presenza lei accettò l’invito poi mi telefonò “ma è illegale??”. Io le dissi di no ma che doveva entrare dal retro, mentre Raul e Giulia trattenendo le risate facevano gesti volgari mimando una scopata e delle tettone. CONTINUA…</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="patrulla, post: 20538460, member: 293014"] [B]Seconda parte[/B] Arrivò poi il Covid che ci costrinse tutti a casa. Entrambi abbiamo continuato a lavorare dal pc e andò tutto abbastanza bene, anche se Giulia era letteralmente furiosa nella convinzione che fosse tutto un complotto dei poteri occulti. Mia madre era preoccupatissima, mi telefonava due volte al giorno e da buona boomer su facebook si leggeva tutto quello che trovava postato. Quando terminò il lockdown Giulia mi costrinse ad andare a un sit-in di protesta contro le misure restrittive. E chi c’era a organizzarlo?? Raul ovviamente insieme ad altri trogloditi. Il Covid è riuscito a mettere sulla stessa frequenza l’estrema destra (Raul) e l’estrema sinistra (Giulia), uniti dal’idea del complotto e del colossale fake di tutta la pandemia. Quando ci vide Raul si avvicinò “siete venuti per chiamare le guardie anche oggi?”, allora Giulia piccata “no, c’era scritto che era una manifestazione aperta a tutti ma se sapevo che c’eri tu di certo stavo a casa”. L’uomo ride e ci lasciò un volantino che la mia ragazza lesse e mise in borsa. Una sera lui ci suonò alla porta e ci lasciò un altro volantino, con Giulia che poi iniziò a seguire un canale Telegram gestito dal gruppo di Raul. Passarono i mesi e arrivò il momento di potersi prenotare per il vaccino. Nel mio ufficio avevano già iniziato a far rientrare in sede e così mi prenotai subito per farlo anche perché non ne vedevo il motivo per non farlo. Giulia invece era contrarissima, provai a convincerla ma nulla. Anche mia madre idem, influenzata da una cogliona che abita di fianco a lei e da tutte le cazzate che leggeva in rete. Quando feci il vaccino stetti male un paio di giorni e poi mi passò, ma soprattutto iniziò a non drizzarmi più il cazzo. Giulia mi succhiava alla grande ma niente, e alla fine sentenziò “è colpa del vaccino, ti sei messo in corpo quella merda”. A ritroso ora ho la certezza che la colpa di quella disfunzione invece è stata degli ansiolitici che avevo iniziato a prendere, visto che la mia dottoressa mi liquidò subito con una ricetto come gli scrissi delle mie ansie. Circa un mese Raul suonò alla porta e questa volta Giulia lo fece entrare. Lui stava organizzando una manifestazione no vax e la mia ragazza gli aveva preparato delle traduzioni di alcuni articoli per fare un comunicato. “Noi stiamo per mangiare, ceni con noi” gli fece per educazione, Giulia confermò l’invito e lui accettò. A conoscerlo meglio era abbastanza simpatico, anche se le sue idee erano da coglione. Bevemmo del vino e poi lui disse che aveva una sorpresa e andò nel suo appartamento. Quando tornò aveva del fumo veramente buono e una bottiglia di vodka da importazione. Fumammo un paio di canne, bevemmo un paio di short e iniziai a non sentirmi molto bene per quanto stavo sballato. Raul vide che ero ko e fece scherzando “non lo reggi eh, non è che è colpa del vaccino”. Giulia che era ancora più fuori di me rispose ridendo “fosse solo quello, da quando si è fatto la puntura manco il cazzo gli funziona più”. Lui scoppiò a ridere e, da che stava sul divano di fianco a lei, si alzò in piedi e tirandosi già la tuta e le mutande mostrò un cazzo duro ma non molto grande, diciamo un pò più lungo e largo del mio ma con delle palle molto grosse. “Invece io niente vaccino e guarda qua” fece mostrandoci a entrambi la sua erezione. Il ricordo successivo che ho è di loro due sul divano, lei che lo sega mentre limonavano e lui che alzato il vestitino estivo che portava le palpava le cosce. “Leccala leccala…” ansimava lei quando si misero a 69 sul divano incuranti che io fossi lì, presente e immobile. Lei quasi lo soffocava col suo culone mentre leccava il cazzo duro per poi cuicciarlo forte e per tutta la sua lunghezza. Rual poi la spogliò tutta e la mise a pecora sul divano, iniziando a leccare tutta da dietro. Vide poi una crema per le mani su un tavolino, la prese e iniziò a spalmarla sul suo buchino penetrandola con le dita. “No fermati lì no” fece Giulia tutta paonazza, del resto il culo non l’aveva mai voluto dare a nessuno. Lui diceva solo “che culo che hai… mi fa impazzire… ha la fica che gocciola”. Poi di colpo si sputò un paio di volte sulle mani, lubrificò il cazzo e la inculò di colpo. Io ero immobile e offuscato dal fumo e dall’alcool, con Raul che dopo un paio di minuti già spingeva forte nel culo di Giulia che gridava come un ossessa “maiale mi sfondi cazzo, piano fai piano” ma lui andava sempre più veloce. “Te lo sfondo sto culo puttanella, è duro sto cazzo è duro??” poi non sentendo risposta si fermò, le prese il viso e ripetette la domanda “si è duro cazzo, è durissimo…” e allora lui riprese a pomparla. Dopo un po’ lei venne toccandosi iniziando come a pisciare dalla fica, mentre il suo culo era tutto sporco di merda e di crema. Lui si accorse che era tutto sporco di merda e la prese per un braccio potandola in bagno. “Dai forza caca troia” le disse mettendola sulla tazza mentre lui si puliva in doccia. “Silvio cazzo hai visto che mi sta facendo, ma non dici niente” fece lei ridendo tutta sballata mentre stava cacando. Raul poi disse di entrare con lei in doccia. Pomiciavano e si lavavano a vicenda, poi io passai ai due gli asciugamani e lui con l’aiuto del sapone riprese a incularla a pecora con lei in piedi appoggiata sul lavandino. “Spaccami tutta, mi sfondi il culo maiale, brutto porco mi sfondi” urlava lei mentre lui la sbatteva come se fosse in fica. A me venne il cazzo duro e come d’istinto mi avvicinai a Giulia mettendoglielo in bocca. “Ma allora ti viene duro frocetto, ti piace vederla eh mentre la inculo” e poco dopo venni in faccia alla mia ragazza. Qualche altro e anche Raul versò una quantità incredibile di sborra sul volto della mia ragazza, con lei che poi gli ripulì la cappella. “Sei proprio una troia, grazie di tutto ci vediamo alla manifestazione” fece lui che tornò on sala, si rivestì riprese fumo e vodka e andò a casa sua. Il mattino prima della sveglia furono le urla di Giulia a svegliarmi “Silvio come cazzo fai a dormire, non ti ricordi quello che è successo ieri?”. Lei diceva di essere stata violentata da lui che in qualche modo l’aveva stordita prima, lamentandosi di avere il culo in fiamme. Io le dissi che ricordavo poco, che dopo aver fumato e bevuto la vodka mi si è annebbiato tutto. “Io invece ricordo che invece che fermarlo hai fatto pure tu i porci comodi, quando vuoi ti si rizza eh?!?!”. Le chiesi se voleva denunciarlo e lei “no non servirebbe a nulla” e per un giorno non mi parlò. Poi discutemmo della cosa, ci riappacificammo e lei disse che non sarebbe andata alla manifestazione. Io però ero tormentato dai flash di lei inculata da Raul. Una decina di giorni dopo poi uscimmo con degli amici: era sabato e c’eravamo fatti diversi bicchieri e qualche canna. Lei aveva un bel vestitino e, tornati a casa, iniziammo a baciarci e a toccarci tuffandoci a letto, ma il mio cazzo non dava nessun segno nonostante il suo pompino. In quel momento sentimmo Raul rincasare e parlare al telefono, lei continuava a ciucciarmelo poi si alzò di scatto “Ah Silvio e che cazzo, io ho voglia di scopare devo farmi inculà di nuovo da n0altro pè fattelo drizzà ??”. Così dicendo si rimise solo lo striminzito perizoma che indossava, infilò i tacchi che portava e aprì la porta di casa e suonò al nostro vicino. Mi rivestii e come mi affacciai sul pianerottolo c’era giulia in ginocchio che sbocchinava Raul che stava in piedi sulla porta di casa sua “ciao frocetto, ci si rivede eh”. Dopo un po’ lui entrò in casa e uscì con un tubetto di lubrificante in mano e le chiavi di casa. Entrammo tutti e tre in casa e subità Raul iniziò a preparle il culo, per poi incularla di nuovo a pecora. “Cazzo piano maiale pianooo” ma lui anche questa volta inziiò subito a marterlarla, facendola godere così tanto che dovette prendere il mocio per non scivolare. “Ti sfondo puttana, zecca del cazzo ti piace prenderlo nel culo eh, altro che quel frocetto con lo straccio in mano”. Mi prese poi per un braccio e mi obbligò a leccarle la fica e gli umori, mentre lui andò in bagno a pulirsi il cazzo. Quando tornò si mise sul divano e si fece fare un pompino che non può essere chiamato tale: le prendeva la testa e la muoveva su e giù per tutta la lunghezza come se fosse una bambola gonfiabile, con lei che quando le alzava la testa tirava fuori la lingua facendo capire che gradiva quel trattamento. I rumori erano osceni e mi venne duro, così mi oliai il cazzo e presi a incularla pure io. “Cazzo amore, si bravo così spingi spingi non ti fermare” mi fece lei prima che il vicino le rificcasse il cazzo in gola. L’eccitazione era tanta e durai qualche minuto poi le sborrai dentro al culo, con Raul che allora la mise a gambe larghe sul divano e da davanti riprese a incularla senza pietà con lei che si sgrillettava e ogni tanto zampillava dalla fica. Mi rivenne duro e glielo misi in bocca: vedevo il suo volto stravolto dal piacere, con il trucco colato e tutta saliva che colava dal mento e dalle tettine. Quando Raul le venne in faccia inondandola di nuovo schizzai anche io, con lei che ridendo disse “credo di aver bisogno di una doccia…”, andò e l’altro come se nulla fosse si rivestì, riprese il lubrificante e e mi salutò con una pacca “ciao frocetto, infame e cornuto”. Questa volta il giorno dopo dormimmo fino a tardi, poi nessuno aveva coraggio di proferire parola. “Silvio io ho delle esigenze - esordì di colpo lei - a te sto vaccino ti ha reso impotente, ti ecciti solo quando mi vedi con lui… io non voglia che tu soffra, mi sento una merda”. “Non dire così” dissi io abbracciandola “in fondo meglio così che se tu lo facessi di nascosto”. Il mio timore era che diventasse un’abitudine, che lui me la scopasse tutti i giorni, invece tutto tornò quasi normale. La domenica l’altra mia madre piombò di mattina a casa come al solito “ho preso della pasta fresca, pensavo la volevate” e io la invitai a fermarsi a pranzo come lei sperava e come Giulia invece detestava. Mentre pranzavamo suonò Raul che doveva portarci del fumo: come vide mia madre disse che sarebbe ripassato ma Giulia lo invitò a pranzare con noi. Il discorso subito finì su temi no vax con mia madre che dava ragione alle tesi di Raul e Giulia. Vedevo che il mio vicino spesso fissava le tettone di mia madre, invitandola poi a unirsi ad alcuni gruppi social e Telegram di “gente che la pensa come noi”. Chiacchierarono a lungo poi mia madre se ne andò. Raul allora ci dette il fumo, noi lo pagammo e poi Giualia gli fece “perché non prendi un po’ di quella tua vodka e poi torni qui a farci compagnia?”. Lui non se lo fece ripetere due volte e poco dopo aveva il cazzo piantano nel culone della mia ragazza. La vedevo a pecora in una posizione oscena, con le chiappone che vibravano sotto i colpi dell’uomo. Ci volle un po’ ma poi mi unii anche io, sempre e soltanto inculandola. Finito il primo round ci facemmo una canna sul divano con Giulia tutta sballata che fece “Silvio hai visto che tua madre quando è tornata dal bagno ha lasciato un bottone della camicetta aperto? Come ci teneva a farsi guardare le tette da Raul..”. “Tua madre è proprio una manza, quindi è divorziata?”. Io balbettai di si e Giulia gli fece al vicino “dai scrivile che è stato bello fare la sua conoscenza, secondo me te la scopi subito a quella vecchia troia, chissà da quanto non prende un cazzo duro”. Io non dissi nulla e poco dopo la scena fu la seguente: lui che scriveva a mia madre, la mia ragazza che gli succhiava il cazzo staccandosi solo per dirgli tutta divertita cosa scrivere e io che con il cazzo moscio ero sprofondato nella poltrona. Raul così invitò mia madre a una riunione del loro gruppo nella sua palestra che era chiusa per le misure restrittive, dicendole che ci saremmo stati anche io e Giulia. Mamma così mi scrisse subito per chiedere conferma e io costretto dai due le scrissi di sì. Avuta la conferma della nostra presenza lei accettò l’invito poi mi telefonò “ma è illegale??”. Io le dissi di no ma che doveva entrare dal retro, mentre Raul e Giulia trattenendo le risate facevano gesti volgari mimando una scopata e delle tettone. CONTINUA… [/QUOTE]
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