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Capitolo 1: Bar Mario
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LE SPORCHE STORIE: LA SECONDA MOGLIE
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<blockquote data-quote="patrulla" data-source="post: 20509956" data-attributes="member: 293014"><p><strong>Seconda parte</strong></p><p></p><p>Durante questi anni io e mia moglie ci siamo detti tutto dei rapporti passati. Lei ha voluto sapere in maniera minuziosa tutti i particolari delle mie ex e delle amanti occasionali, commentando con frasi tipo “non la facevo così zoccola la Carmen, se ti ci vedo vicino ti stronco!”.</p><p></p><p>Numericamente io ho avuto molte più partner, con lei che in vita sua ha visto solo 5 cazzi: il mio, il suo primo fidanzato, due scopamici e il suo ex marito. La quasi totalità dei discorsi però è stata incentrata su Gennaro, uno dei due scopamici che ha frequentato tra il primo fidanzamento e quello con il suo ex.</p><p></p><p>“Tu sei al primo posto nel mio cuore, ma Gennaro è al primo posto nella classifica dei cazzi” e giù a ridere insieme. Il suo primo ragazzo non l’ha mai fatta godere, con lei che si masturbava furiosamente anche più volte al giorno. Il primo amico era un po’ meglio ma anche lui poco degno di nota.</p><p></p><p>L’ex marito il suo dovere lo faceva soprattutto nel primo periodo, lasciandola poi insoddisfatta per anni. Lei però non l’ha mai tradito anche se diventa quasi irascibile se non gode quando è eccitata.</p><p></p><p>Gennaro invece è stato il ragazzo che l’ha introdotta alle gioie del sesso. All’epoca faceva il militare in città e ha conosciuto Chicca nell’unica discoteca cittadina. Alto e piazzato - spiato su Facebook ancora è un bell’uomo - a detta di Chicca ha un cazzo lungo e sempre durissimo, ma soprattutto era totalmente dominante nei suoi confronti.</p><p></p><p>La trattava da zoccola punto e basta, la insultava quando scopavano e poi non ne voleva sapere anche di prendere un caffè insieme. Quando finì il servizio di leva arrivederci e grazie. Scopavano soprattutto nella macchina di mia moglie, l’obbligava a prendere tutta in gola quella mazza e poi a leccare tutta la sborra. La scopava in ogni modo: in estate vista la stazza uscivano dalla macchina e la sbatteva anche tenendola in braccio come un fuscello.</p><p></p><p>Una volta mi raccontò che si ritrovò con il busto dentro la macchina a pancia in giù e il corpo che usciva fuori dal finestrino e lui che la martellava senza sosta tenendola per le gambe. Delle volte prendeva una camera per potersela scopare con comodo: una sera si presentò al compleanno della zia con la fica dolorante dopo che era stata scopata per 4 ore in ogni modo dal ragazzo. Lui voleva anche incularla ma lei “sei troppo grande per la mia fica figurati per il culo, non se ne parla”.</p><p></p><p>Io la stuzzicavo visto che erano amici su Facebook “non è che ti viene voglia di rivederlo e gli scrivi?”, “seeee lui sta in Germania” “ma non torna mai” “si si torna, ma a Castrovillari…”. Mi fece vedere allora che oltre ai messaggi di auguri la loro chat era silente.</p><p></p><p>Mia moglie nella vita di tutti i giorni veste in maniera abbastanza castigata, quasi sciatta. D’inverno essendo molto freddolosa se la incroci neanche la noti, d’estate invece le sue tettone la anticipano ma difficilmente le mostra anche al mare, dove indossa costumi normali a volte anche interi. Quando va a lavoro si trucca per bene ma indossa una divisa - anche estiva - molto sobria.</p><p></p><p>Quando vuole scopare invece si trasforma: anche dopo la nascita dei figli, sta in bagno una mezzoretta ed esce sempre truccata e vestita da zoccola, tanto da avere un armadietto sotto chiave in bagno dove ha tutte le sue cose di quando vuole fare la troia. Una volta mi addormentai nell’attesa: fui svegliato da uno schiaffo e me la ritrovai sopra che quasi mi soffocava con le sue tettone “ti ho detto che ho voglia di scopare e ora tu mi devi fare godere come una puttana!”.</p><p></p><p>Diverse volte abbiamo fantasticato sui locali per scambisti, io le ho detto che di fondo l’idea di giocare con altre coppie mi stuzzicava ma che non sapevo come poi avrei reagito alla cosa, anche il suo discorso fu simile “intrigante è intrigante, ma poi già sò che se vedo una che ti tocca vado a litigare…”.</p><p></p><p>L’estate in cui abbiamo iniziato a provare ad avere figli una coppia di amici dovette rinunciare all’ultimo a una vacanza in Croazia, così ci chiesero se volevamo andare noi a posto loro visto che già era tutto pagato senza che volessero nulla in cambio, ma poi gli facemmo un bel regalo per la casa.</p><p></p><p>Da soli, lontani km da casa e in quelle belle spiagge Chicca dette il meglio di sé: costumi striminziti e frequenti topless che provocavano sussulti in spiaggia tra gli altri bagnanti. Una sera uscimmo che lei era vestita con un vestito blu elettrico formato da una mini “a pelo di fica” e da un top che a stento conteneva le tettone, indossando poi dei tacchi vertiginosi dello stesso colore. Potete immaginare le scopate che ci facemmo.</p><p></p><p>Ora invece vi porto allo scorso settembre, nel pieno del ritorno al solito tram tram quotidiano dopo che avevamo passato delle tranquille vacanze in famiglia nella casa al mare di una zia di mia moglie.</p><p></p><p>Con la nascita del mio terzo e quarto figlio il tempo per giocare a calcio era sempre meno: già è tanto se riuscivo a giocare il sabato, cosa che per un portiere di buon livello a volte è tollerata. Quando capii che non riuscivo più a spillare qualche rimborso, allora iniziai a giocare a calcetto con un gruppo di amici che partecipavano a un campionato amatoriale dedicato agli over 35.</p><p></p><p>Fu qui che ho conosciuto Michele, un tipo molto particolare che da poco si era trasferito in città per lavorare nella manutenzione dei macchinari nel poliambulatorio dove lavorava anche mia moglie. Altissimo e magro anche se il fisico si vedeva che era muscoloso, ha i capelli biondini e lunghi fino alle spalle tenuti a “onda”, un volto scavato e un naso lungo e aquilino, ma soprattutto degli occhi di un azzurro chiarissimo tanto che indossava sempre cappellini oppure occhiali da sole per proteggerli.</p><p></p><p>Visto sotto la doccia faceva impressione anche per il batacchio che ha in mezzo alle gambe: bello largo e da moscio arriva sotto l’inguine, figuriamoci cos’era quando stava dritto. Per il resto è uno molto tranquillo, non conosceva nessuno in città e delle volte venne a cena anche con noi e alcuni amici visto che comunque con mia moglie ogni tanto si incrociavano a lavoro.</p><p></p><p>Niente moglie niente fidanzata, neanche dei suoi parenti parlava molto. Di lui sapevamo solo che è di Como e che ha viaggiato molto per lavoro anche all’estero. A calcetto era molto bravo e ci dava una gran mano e fu lui a proporsi dopo aver visto la pagina della nostra squadra su Facebook.</p><p></p><p>In sincerità io ho sempre pensato che fosse gay visto che era l’unico a cui non cadeva mai lo sguardo sulle tettone di mia moglie e, fidatevi, è una cosa quasi impossibile. Questo sospetto divenne quasi certezza quando un paio di volte lo incrociammo a fare un aperitivo con un architetto che in città tutti lo conoscono come una checca d’alto bordo.</p><p></p><p>Eccoci allora a quel giorno di settembre che a me sembrava essere uguale a tanti altri: turno di mattina, accompagnare il mio primo figlio agli allenamenti, passare dai nonni a riprendere i due più piccoli, un po’ di parco, poi a casa ad aspettare il ritorno di mia moglie che tornasse da lavoro per andare poi a giocare a calcetto.</p><p></p><p>Come arrivo al palazzetto Michele sempre gentile mi dice se ci facciamo un panino e una birra dopo la partita, gli dico che con tutti come sempre saremmo andati al solito pub ma lui mi fa che mi vorrebbe parlare di una cosa personale e che preferiva se fossimo stati soli.</p><p></p><p>“Certo, allora andiamo alla pizzeria qui dietro la piazza” gli dissi, del resto tra di noi si è creata una certa confidenza e ci poteva stare che volesse parlarmi di qualcosa. Invece ero ignaro che le successive due ore sarebbero state le ultime non tormentate della mia vita.</p><p></p><p>Da qui in poi per motivi che facilmente potreste capire sarà più vago in alcuni dettagli, il tutto per proteggere al massimo la privacy dei protagonisti.</p><p></p><p>Arrivati in pizzeria parlavamo della partita, poi lui si fece serio e mi disse che doveva dirmi una cosa “Alessio io non mi chiamo Michele e il mio vero nome non posso dirtelo, sono un poliziotto e sono infiltrato per conto di un’indagine che riguarda il dottor Rossi, il ginecologo a capo del poliambulatorio dove lavora anche tua moglie”.</p><p></p><p>Mi si gelò il sangue, non riuscivo a pensare a cosa potesse essere successo ma lo ascoltavo impietrito. Lui allora continuò “Naturalmente queste cose non le devi dire a nessuno altrimenti ci saranno grandi conseguenze. Noi stiamo indagando perché sospettiamo che tutta la struttura sia stata tirata su con i soldi della criminalità in un sistema di corruzione sistematica. Il mio compito è quello di piazzare microspie negli uffici e di accedere ai pc delle persone su cui stiamo indagando”.</p><p></p><p>“Entrando nel pc e nel cellulare del signor Rossi e di altri dirigenti e mettendo telecamere nascoste, ho scoperto una cosa molto carina: tua moglie e altre colleghe si scopano dottori, dirigenti, politici e loro amici. Ho filmati, chat e mail che dimostrano tutto. Quindi adesso ti dico questo: o entro una settimana mi dai 10.000 euro in contati quando mercoledì abbiamo la prossima partita, oppure metto in rete il primo filmato di tua moglie che bestemmia mentre viene inculata sul lettino delle visite vestita come in un film porno”.</p><p></p><p>Io stavo per svenire e avevo il cuore che batteva all’impazzata, la prima cosa che balbettai fu “io… mercoledì non ci sono sto tutta la settimana fuori per lavoro, poi non ho questi soldi e chi mi dice che quello che dici sia tutta una cazzata?”. Lui allora tirò fuori un tablet, mi mise le cuffiette e fece partire un audio dove si sentiva un uomo - e dalla voce sembrava essere proprio il dottor Rossi - che diceva a qualcuno - si io ho scopato la Giusy e il romano la tettona, ma ha fatto un casino nella stanza che quella è un animale”.</p><p></p><p>Lui poi rimise tutto in borsa e si alzò “la pizza mangiatela da sola, 10.000 euro tra due settimane oppure i video finiscono in rete”. Capirete subito che non toccai cibo e buttai giù due birre una dietro l’altra. Tornato a casa tutti dormivano ma io non chiusi occhio.</p><p></p><p>Cercavo di fare il punto della situazione: mia moglie da quando è stata promossa - poi ha ottenuto una seconda promozione - spesso ha fatto turni fino a tardi tornando a casa ben oltre l’orario di chiusura della struttura. Poi c’è il dettaglio del bestemmiare che difficilmente può essere stato citato tirando a indovinare. Quanto all’audio facilmente poteva essere stato realizzato appositamente per questo ricatto.</p><p></p><p>Non ci capivo più nulla. Chicca ha iniziato a scopare con i superiori per ottenere il contratto full convincendomi così ad avere altri figli? Conoscendola mai avrebbe tenuto nascosto tale segreto, soprattutto perché Michele mi ha paventato una situazione non da una botta e via, ma una sorta di sistema con coinvolte altre lavoratrici.</p><p></p><p>Esclusi l’opzione di denunciarlo e decisi di andare fino in fondo accettando le sue condizioni, ma 10.000 euro in contanti proprio non li avevo.</p><p></p><p>Soprattutto, chi è veramente Michele? CONTINUA…</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="patrulla, post: 20509956, member: 293014"] [B]Seconda parte[/B] Durante questi anni io e mia moglie ci siamo detti tutto dei rapporti passati. Lei ha voluto sapere in maniera minuziosa tutti i particolari delle mie ex e delle amanti occasionali, commentando con frasi tipo “non la facevo così zoccola la Carmen, se ti ci vedo vicino ti stronco!”. Numericamente io ho avuto molte più partner, con lei che in vita sua ha visto solo 5 cazzi: il mio, il suo primo fidanzato, due scopamici e il suo ex marito. La quasi totalità dei discorsi però è stata incentrata su Gennaro, uno dei due scopamici che ha frequentato tra il primo fidanzamento e quello con il suo ex. “Tu sei al primo posto nel mio cuore, ma Gennaro è al primo posto nella classifica dei cazzi” e giù a ridere insieme. Il suo primo ragazzo non l’ha mai fatta godere, con lei che si masturbava furiosamente anche più volte al giorno. Il primo amico era un po’ meglio ma anche lui poco degno di nota. L’ex marito il suo dovere lo faceva soprattutto nel primo periodo, lasciandola poi insoddisfatta per anni. Lei però non l’ha mai tradito anche se diventa quasi irascibile se non gode quando è eccitata. Gennaro invece è stato il ragazzo che l’ha introdotta alle gioie del sesso. All’epoca faceva il militare in città e ha conosciuto Chicca nell’unica discoteca cittadina. Alto e piazzato - spiato su Facebook ancora è un bell’uomo - a detta di Chicca ha un cazzo lungo e sempre durissimo, ma soprattutto era totalmente dominante nei suoi confronti. La trattava da zoccola punto e basta, la insultava quando scopavano e poi non ne voleva sapere anche di prendere un caffè insieme. Quando finì il servizio di leva arrivederci e grazie. Scopavano soprattutto nella macchina di mia moglie, l’obbligava a prendere tutta in gola quella mazza e poi a leccare tutta la sborra. La scopava in ogni modo: in estate vista la stazza uscivano dalla macchina e la sbatteva anche tenendola in braccio come un fuscello. Una volta mi raccontò che si ritrovò con il busto dentro la macchina a pancia in giù e il corpo che usciva fuori dal finestrino e lui che la martellava senza sosta tenendola per le gambe. Delle volte prendeva una camera per potersela scopare con comodo: una sera si presentò al compleanno della zia con la fica dolorante dopo che era stata scopata per 4 ore in ogni modo dal ragazzo. Lui voleva anche incularla ma lei “sei troppo grande per la mia fica figurati per il culo, non se ne parla”. Io la stuzzicavo visto che erano amici su Facebook “non è che ti viene voglia di rivederlo e gli scrivi?”, “seeee lui sta in Germania” “ma non torna mai” “si si torna, ma a Castrovillari…”. Mi fece vedere allora che oltre ai messaggi di auguri la loro chat era silente. Mia moglie nella vita di tutti i giorni veste in maniera abbastanza castigata, quasi sciatta. D’inverno essendo molto freddolosa se la incroci neanche la noti, d’estate invece le sue tettone la anticipano ma difficilmente le mostra anche al mare, dove indossa costumi normali a volte anche interi. Quando va a lavoro si trucca per bene ma indossa una divisa - anche estiva - molto sobria. Quando vuole scopare invece si trasforma: anche dopo la nascita dei figli, sta in bagno una mezzoretta ed esce sempre truccata e vestita da zoccola, tanto da avere un armadietto sotto chiave in bagno dove ha tutte le sue cose di quando vuole fare la troia. Una volta mi addormentai nell’attesa: fui svegliato da uno schiaffo e me la ritrovai sopra che quasi mi soffocava con le sue tettone “ti ho detto che ho voglia di scopare e ora tu mi devi fare godere come una puttana!”. Diverse volte abbiamo fantasticato sui locali per scambisti, io le ho detto che di fondo l’idea di giocare con altre coppie mi stuzzicava ma che non sapevo come poi avrei reagito alla cosa, anche il suo discorso fu simile “intrigante è intrigante, ma poi già sò che se vedo una che ti tocca vado a litigare…”. L’estate in cui abbiamo iniziato a provare ad avere figli una coppia di amici dovette rinunciare all’ultimo a una vacanza in Croazia, così ci chiesero se volevamo andare noi a posto loro visto che già era tutto pagato senza che volessero nulla in cambio, ma poi gli facemmo un bel regalo per la casa. Da soli, lontani km da casa e in quelle belle spiagge Chicca dette il meglio di sé: costumi striminziti e frequenti topless che provocavano sussulti in spiaggia tra gli altri bagnanti. Una sera uscimmo che lei era vestita con un vestito blu elettrico formato da una mini “a pelo di fica” e da un top che a stento conteneva le tettone, indossando poi dei tacchi vertiginosi dello stesso colore. Potete immaginare le scopate che ci facemmo. Ora invece vi porto allo scorso settembre, nel pieno del ritorno al solito tram tram quotidiano dopo che avevamo passato delle tranquille vacanze in famiglia nella casa al mare di una zia di mia moglie. Con la nascita del mio terzo e quarto figlio il tempo per giocare a calcio era sempre meno: già è tanto se riuscivo a giocare il sabato, cosa che per un portiere di buon livello a volte è tollerata. Quando capii che non riuscivo più a spillare qualche rimborso, allora iniziai a giocare a calcetto con un gruppo di amici che partecipavano a un campionato amatoriale dedicato agli over 35. Fu qui che ho conosciuto Michele, un tipo molto particolare che da poco si era trasferito in città per lavorare nella manutenzione dei macchinari nel poliambulatorio dove lavorava anche mia moglie. Altissimo e magro anche se il fisico si vedeva che era muscoloso, ha i capelli biondini e lunghi fino alle spalle tenuti a “onda”, un volto scavato e un naso lungo e aquilino, ma soprattutto degli occhi di un azzurro chiarissimo tanto che indossava sempre cappellini oppure occhiali da sole per proteggerli. Visto sotto la doccia faceva impressione anche per il batacchio che ha in mezzo alle gambe: bello largo e da moscio arriva sotto l’inguine, figuriamoci cos’era quando stava dritto. Per il resto è uno molto tranquillo, non conosceva nessuno in città e delle volte venne a cena anche con noi e alcuni amici visto che comunque con mia moglie ogni tanto si incrociavano a lavoro. Niente moglie niente fidanzata, neanche dei suoi parenti parlava molto. Di lui sapevamo solo che è di Como e che ha viaggiato molto per lavoro anche all’estero. A calcetto era molto bravo e ci dava una gran mano e fu lui a proporsi dopo aver visto la pagina della nostra squadra su Facebook. In sincerità io ho sempre pensato che fosse gay visto che era l’unico a cui non cadeva mai lo sguardo sulle tettone di mia moglie e, fidatevi, è una cosa quasi impossibile. Questo sospetto divenne quasi certezza quando un paio di volte lo incrociammo a fare un aperitivo con un architetto che in città tutti lo conoscono come una checca d’alto bordo. Eccoci allora a quel giorno di settembre che a me sembrava essere uguale a tanti altri: turno di mattina, accompagnare il mio primo figlio agli allenamenti, passare dai nonni a riprendere i due più piccoli, un po’ di parco, poi a casa ad aspettare il ritorno di mia moglie che tornasse da lavoro per andare poi a giocare a calcetto. Come arrivo al palazzetto Michele sempre gentile mi dice se ci facciamo un panino e una birra dopo la partita, gli dico che con tutti come sempre saremmo andati al solito pub ma lui mi fa che mi vorrebbe parlare di una cosa personale e che preferiva se fossimo stati soli. “Certo, allora andiamo alla pizzeria qui dietro la piazza” gli dissi, del resto tra di noi si è creata una certa confidenza e ci poteva stare che volesse parlarmi di qualcosa. Invece ero ignaro che le successive due ore sarebbero state le ultime non tormentate della mia vita. Da qui in poi per motivi che facilmente potreste capire sarà più vago in alcuni dettagli, il tutto per proteggere al massimo la privacy dei protagonisti. Arrivati in pizzeria parlavamo della partita, poi lui si fece serio e mi disse che doveva dirmi una cosa “Alessio io non mi chiamo Michele e il mio vero nome non posso dirtelo, sono un poliziotto e sono infiltrato per conto di un’indagine che riguarda il dottor Rossi, il ginecologo a capo del poliambulatorio dove lavora anche tua moglie”. Mi si gelò il sangue, non riuscivo a pensare a cosa potesse essere successo ma lo ascoltavo impietrito. Lui allora continuò “Naturalmente queste cose non le devi dire a nessuno altrimenti ci saranno grandi conseguenze. Noi stiamo indagando perché sospettiamo che tutta la struttura sia stata tirata su con i soldi della criminalità in un sistema di corruzione sistematica. Il mio compito è quello di piazzare microspie negli uffici e di accedere ai pc delle persone su cui stiamo indagando”. “Entrando nel pc e nel cellulare del signor Rossi e di altri dirigenti e mettendo telecamere nascoste, ho scoperto una cosa molto carina: tua moglie e altre colleghe si scopano dottori, dirigenti, politici e loro amici. Ho filmati, chat e mail che dimostrano tutto. Quindi adesso ti dico questo: o entro una settimana mi dai 10.000 euro in contati quando mercoledì abbiamo la prossima partita, oppure metto in rete il primo filmato di tua moglie che bestemmia mentre viene inculata sul lettino delle visite vestita come in un film porno”. Io stavo per svenire e avevo il cuore che batteva all’impazzata, la prima cosa che balbettai fu “io… mercoledì non ci sono sto tutta la settimana fuori per lavoro, poi non ho questi soldi e chi mi dice che quello che dici sia tutta una cazzata?”. Lui allora tirò fuori un tablet, mi mise le cuffiette e fece partire un audio dove si sentiva un uomo - e dalla voce sembrava essere proprio il dottor Rossi - che diceva a qualcuno - si io ho scopato la Giusy e il romano la tettona, ma ha fatto un casino nella stanza che quella è un animale”. Lui poi rimise tutto in borsa e si alzò “la pizza mangiatela da sola, 10.000 euro tra due settimane oppure i video finiscono in rete”. Capirete subito che non toccai cibo e buttai giù due birre una dietro l’altra. Tornato a casa tutti dormivano ma io non chiusi occhio. Cercavo di fare il punto della situazione: mia moglie da quando è stata promossa - poi ha ottenuto una seconda promozione - spesso ha fatto turni fino a tardi tornando a casa ben oltre l’orario di chiusura della struttura. Poi c’è il dettaglio del bestemmiare che difficilmente può essere stato citato tirando a indovinare. Quanto all’audio facilmente poteva essere stato realizzato appositamente per questo ricatto. Non ci capivo più nulla. Chicca ha iniziato a scopare con i superiori per ottenere il contratto full convincendomi così ad avere altri figli? Conoscendola mai avrebbe tenuto nascosto tale segreto, soprattutto perché Michele mi ha paventato una situazione non da una botta e via, ma una sorta di sistema con coinvolte altre lavoratrici. Esclusi l’opzione di denunciarlo e decisi di andare fino in fondo accettando le sue condizioni, ma 10.000 euro in contanti proprio non li avevo. Soprattutto, chi è veramente Michele? CONTINUA… [/QUOTE]
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