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Capitolo 1: Bar Mario
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LE SPORCHE STORIE: L'IDEALE DELL'OSTRICA
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<blockquote data-quote="patrulla" data-source="post: 20640450" data-attributes="member: 293014"><p>Prima di passare alla quarta parte è necessaria una piccola appendice. Questa storia è una sorta di spin-off del racconto Il Ripetente, ora fermo probabilmente per sempre ma questa vicenda volevo comunque raccontarvela. Finora nei vari racconti ho sempre riportato fedelmente quanto vissuto o mi è stato raccontato, naturalmente poi rimescolando tutto per garantire al massimo la privacy dei protagonisti.</p><p></p><p>In questa storia però - per la prima volta - quando sentirete parlare di serate in una villa liberty sappiate che volontariamente ho deciso di omettere alcuni i particolari perché… perché credo che sia giusto così. Quando mi è stata raccontata questa cosa stentavo a crederci e sono stato spinto a verificare per vie traverse.</p><p></p><p>Io credo che in questo caso non si possa parlare di perversioni ma solo di cattiveria, una cattiveria brutta e perpetrata nella più totale indifferenza verso gli altri. Infine volevo ribadirvi il mio personale disgusto verso questi comportamenti. Buona lettura, Patrulla.</p><p></p><p><strong>Quarta parte</strong></p><p></p><p>Essendo impossibilitato a raccontarvi tutto quello che successe anche seguendo un ordine cronologico, andrò abbastanza veloce soffermandomi solo in quegli avvenimenti che per me sono stati più significativi. Dovete però immaginare che ogni cosa è stata il frutto di discussioni e confronti tra me e la mia ragazza.</p><p></p><p>Quando Chiara chiese dei consigli a Giusy - l’amica siciliana - lei le disse quali fossero le sue due grandi regole: niente baci in bocca e mai dormire con un cliente. Chiara rispettò solo il secondo consiglio, ma anche lì con alcune eccezioni.</p><p></p><p>Io da quel momento l’ho sempre spinta a fare più incontri possibili e iniziò da Attilio, il nostro padrone di casa che dopo un po’ ci richiese l’appartamento indietro per la figlia ma ci prospettò una bella soluzione: un appartamento più grande e sempre in pieno centro, composto da una cucina-salone, un bagno, una camera grande una più piccola.</p><p></p><p>Si trovava sopra una sartoria in una via defilata, una volta era quella che si diceva casa e bottega. Attilio oltre a scoparla gratis anche più di una volta al mese le portò anche tanti clienti: entravano nella sartoria dove c’era sempre un signore molto affabile e tranquillo - Chiara le scendeva sempre il pranzo - che parlava solo di Lazio e cavalli, poi da una scala interna salivano da noi e facevano quello che dovevano fare.</p><p></p><p>Inizialmente Chiara andava anche a quelle feste dove per due volte aveva preso solo il gettone di 200 euro, facendosi almeno 2 uomini a sera. Diventò presto un’autentica macchina da soldi ma voleva solo clienti over 50 e ricchi. Non le fregava se fossero decrepiti, anzi le piaceva ancora di più.</p><p></p><p>Lei diceva che erano più gentili e che poi sessualmente erano poca roba: ci parlava, li succhiava e poi se la scopavano un po’. La sua tariffa era: 2 ore 500 euro, 700 con anal. Quando andava male incassava 2.000 euro a settimana, quando andava bene invece… veramente tanti soldi.</p><p></p><p>A sua detta il 90% delle volte erano scopate pessime, ma nel restante 10% le capitava anche di venire. Era sempre partecipe e super calda, poi la sera contava i soldi che imbustavamo e nascondevamo in un fondaco che avevamo affittato poco distante da casa. Negli anni le sono capitate anche situazioni movimentate: un politico - un giorno forse vi racconterò la sua di storia - aveva pagato anche per l’anal ma lei poi le ha ridato i soldi perché ce l’aveva troppo grosso, a sua detto come un asino e la stava sfondando essendo anche molto prestante.</p><p></p><p>Stringemmo una sorta di collaborazione con un albergatore che ospitava gruppi di inglesi, irlandesi, scozzesi o gallesi quando venivano a Roma a vedere il 6 Nazioni: sempre rigorosamente over 50, se la scopavano anche in gruppo e alcune volte la facevano tornare a casa a gambe aperte.</p><p></p><p>In due occasioni, dietro un pagamento di un extra, si fece mettere due cazzi in culo insieme, la prima volta anche a ripetizione mentre la seconda poco perché i signori non riuscivano molto a farlo.</p><p></p><p>Quando Giusy si trasferì a Milano lei delle volte andava in trasferta, passando anche alcuni giorni a Lugano in dei veri e propri bordelli di lusso. A Milano conobbe anche un imprenditore molto facoltoso, Gerry, che si innamorò di lei nonostante fosse sposato e con figli.</p><p></p><p>Ecco questo è stato un rapido sunto e ora vi vorrei parlare di soldi e del rapporto tra noi due. Da quel momento io e Chiara abbiamo tentato di fregarci a vicenda ma restando sempre insieme e senza mai litigare. Io nel frattempo alternavo i lavori normali a incontri con uomini - solo oral passivo ma poi iniziai anche a inculare - o con coppie bisex, naturalmente molto facoltose.</p><p></p><p>Io non ero più sotto contratto con l’agenzia ma, aperta la partita iva, ci collaboravo con artista e poi fatturavo. Spesso poi con alcuni clienti mi facevo assumere per qualche lavoro facendomi ben pagare, poi mi facevo pure sbocchinare. I soldi che io incassavo finivano nel mio conto corrente, mio e solo mio.</p><p></p><p>Quelli non li toccavamo e per tutte le cose, dalle spese ai viaggi fino i vestiti, usavamo quelli cash che incassava Chiara. In pratica io ho fatto la bella vita usando i suoi soldi, accumulando sul mio conto corrente una bella cifra. Avevo poi un mio piano: al momento giusto avrei mandato a fanculo Chiara con un prelato che mi aveva promesso l’assunzione in un istituto ecclesiastico. Sarei potuto andare lì fin da subito ma volevo guadagnare il più possibile prima di accettare e lasciare la mia ragazza.</p><p></p><p>Lei anche voleva fregarmi. Parte dei soldi li metteva in una cassetta di sicurezza e si faceva molti più clienti di quello che poi mi diceva. Io lo sapevo perché un giorno, passando davanti a un negozio che vendeva cose per bambini, vidi una telecamera per controllare la cameretta e così acquistai un orologio digitale con telecamera che misi nella camera grande, quella dove faceva gli incontri noi stavamo nell’altra, e un’altra poi la piazzai in soggiorno.</p><p></p><p>Delle scopate che faceva mi interessava poco, raramente di c’era azione interessante, però la sentivo parlare al telefono soprattutto con Gerry, con lui che le diceva che voleva lasciare la moglie e lei che poteva prendere tutti i soldi e andare a Milano da lui. Una volta Gerry venne anche a Roma e io ripresi la sua scopata con Chiara e quello che dicevano.</p><p></p><p>Inventai poi un lavoro a Milano, spesso capitava, e andai da lui: se la fece subito sotto ma lo tranquillizzai subito e gli spiegai cosa volevo, pena sputtanamento con la moglie. Gli dissi che doveva continuare a illuderla senza lasciare la moglie, allora lui ridendo mi fece “ma secondo te io lascio mio moglie e mi metto con una zoccola che si è scopata tutti i miei migliori amici? Chiara ha un culo… beh credo che la conosci, me la sto solo spassando”.</p><p></p><p>Nonostante entrambi cercavamo di fregarci a vicenda, eravamo in piena sintonia e ci facevamo anche delle grandi scopate: le davo della puttana e la inculavo forte, nonostante tutto ogni volta che la vedevo mi faceva venire voglia di scopare perché è troppo invitante… lei non negava mai nulla, amava farsi dare della troia e una volta tornando a casa mi fece vedere il suo culo letteralmente aperto - capitava comunque raramente - dicendomi “amò guarda che puttana che sono”.</p><p></p><p>Facevamo anche una vita molto mondana: grazie alle mie marchette ho recitato in diversi film e telefilm, anche con ruoli parlanti, mentre Chiara fece pace con Italo il fotografo dell’agenzia - a suon di pompini - che le procurava diversi lavori come fotomodella tipo per campagna pubblicitarie di negozi, supermercati o cose del genere.</p><p></p><p>Ci servivano per salvare l’apparenza anche perché frequentavamo tante persone - aperitivi, cene, feste e anche viaggi - di cui molti vip o pseudo tali. Con nessuno però entravamo troppo in confidenza visto quello che era il nostro vero lavoro. Diverse volte pagammo l’aereo a parenti per farli venire a Roma visto che noi, ma soprattutto lei, non volevamo più rimetterci piede in Sicilia anche per andare al mare.</p><p></p><p>Attilio, il nostro padrone di casa, sapeva che anche io mi prostituivo e spesso trovava clienti anche a me. Alcune volte io e Chiara incontrammo insieme coppie bsx e tra di queste c’erano Lucio e Caty: lei di provenienza nobiliare e lui dirigente d’azienda, molto ricchi e anche maiali.</p><p></p><p>Lucio ha più di 55 anni, occhialini capelli corti e brizzolati a faccia da duro: un po’ assomiglia al Savastano padre di Gomorra. Fisicamente però è piccolino ma tarchiato e muscoloso, con un cazzo poco più lungo del mio ma molto più largo.</p><p></p><p>Caty ha qualche anno in meno del martio ed è super palestrata - passione di entrambi - e rifatta. Alta più di 1,75, bionda platino con i capelli lisci fin poco sotto le spalle, nonostante l’età ha un bel culo alto e sodo, una quarta di seno rifatta come tutta la faccia: zigomi, labbroni e tutta tirata in viso tanto che quasi non le si vedono gli occhi. Perennemente abbronzata per i miei gusto è un po’ troppo muscolosa ma nel complesso una bella milf molto in forma.</p><p></p><p>Ci accolsero in una loro residenza verso il mare, con lui vestito molto elegante e lei con un abito nero e aderente. Ci fecero accomodare in una sala e una cameriera - Adriana rumena di circa trent’anni, carina mora piccolina con poco seno e un bel culo pronunciato, molto acqua e sapone con i capelli tirati indietro con un cerchietto come da noi facevano le bambine quando io ero piccolo - ci servì la cena.</p><p></p><p>Ci chiedevano di noi e poi, finita la cena, andammo in una camera e Lucio ci dette una busta con dentro 5.000 euro. Andammo via dopo circa tre ore entrambi provati: io fatto di viagra ero venuto cinque volte, lei perché è stata abbastanza abusata dalla coppia.</p><p></p><p>Io in pratica inculai tutti e tre i presenti, con Lucio che me lo succhiava come facevano le altre due. Caty con uno strap-on scopava chiara e il marito, inoltre lei era veramente sfondata sia davanti e dietro, con una fica slabbratissima e con un clitoride molto pronunciato.</p><p></p><p>Il marito le mise una mano in fica fino al polso e quasi fece uguale nel culo. La mia ragazza ha patito le dimensioni di Lucio e quelle dello strap-on, anche perché non facevano molti complimenti nello scoparla forte sia in fica sia in culo. Soprattutto erano molto aggressivi verbalmente, quasi da mettere paura, dandoci dei pezzenti marchettari tra le parole più carine usate verso di noi.</p><p></p><p>Però ci pagarono bene e fu un contatto che ci tenemmo. Poco prima del Natale 2019 - quello prima del covid per intenderci - Caty mi scrisse se volevamo vederci tutti e tre per un aperitivo. Dopo i convenevoli di rito arrivò al dunque: insieme ad alcuni loro amici spesso organizzavano delle feste che un paio di volte l’anno si tenevano in una villa liberty fuori Roma e non lontana dai laghi.</p><p></p><p>L’invito era per entrambi e ci specificò subito che avrebbero pagato molto per la nostra presenza ma che la modalità della serata era molto particolare, con le prestazioni richieste che erano di “depravazione totale”. Per spiegarvi meglio come funzionava la festa faccio prima a dirvi che accettammo e cosa successe quando andammo.</p><p></p><p>Eravamo abbastanza tesi anche se ormai molto navigati. Prendemmo una macchina a nolo e arrivammo molto puntuali come ci era stato richiesto: gli arrivi erano minuziosamente scandagliati per non fare incrociare prima i vari partecipanti. Ci accolse un filippino sui 30 anni fisicamente stile Bruce Lee, ci indicò dove parcheggiare e poi ci accompagnò in stanza dove ci dette due dischi che quando è il tuo turno vibrano, come quelli di alcuni fast food per intenderci, dicendoci poi che c’erano degli abiti che dovevamo indossare e che quando il rispetto disco vibrava si doveva uscire dalla stanza e lui ci avrebbe accompagnato sotto.</p><p></p><p>Inoltre ci consegnò una borsa di grande valore a lei e un borsello a me sempre firmato. Dentro c’erano 5.000 euro per lei e 2.000 per me. Avevamo firmato un foglio dove ci impegnavamo alla massima segretezza pena una grossa penale, in più se non fossimo stati almeno un ora dal suono del gong avremmo dovuto non solo restituire il dono con il contenuto, ma anche aggiungere una cifra uguale come penale. In più dovevamo mostrare dei certificati medici che non avevamo malattie.</p><p></p><p>Dovevamo scendere sotto con il borsello e, passata la prima ora, un addetto inseriva dentro altri soldi - pattuiti precedentemente - ogni mezzora. In sostanza a Chiara avrebbero messo mille euro ogni mezzora e a me 500, poi a fine serata potevamo prendere la borsa gonfia in base a quanto tempo restavamo.</p><p></p><p>L’unica regola era che bisognava esaudire ogni desiderio sessuale dei “padroni” pena la cacciata con penale, mentre io potevo limitarmi a un bsx orale passivo e a inculare in maniera attiva, ma non inculavano a me o io dovevo succhiare altri. Nel contratto c’era scritto che nelle bevande era somministrato uno stimolante sessuale naturale, ma secondo me c’era un qualche tipo di droga. Nessuno conosceva quanto prendevano gli altri, ogni contrattazione era privata e probabilmente noi eravamo quelli pagati peggio.</p><p></p><p>Quella struttura enorme, in passato probabilmente un hotel di lusso immerso nel verde e isolato dal resto della zona, ci metteva un po’ di timore compreso quella incertezza in merito a ciò che sarebbe successo sotto.</p><p></p><p>Quando vibrò il mio disco guardai Chiara negli occhi, la baciai dicendole che l’amavo e scesi vestito con scarpe nere, calzini, mutanda in pelle con la zip, delle bretelle di colore bianco e un papillon di colore sempre bianco.</p><p></p><p>Mi portarono in un grande salone che era proprio all’ingresso della villa e mi misero di fianco a un ragazzino - Nico di 19 anni, piccolino ma con un bel fisico, capelli lisci tirati all’indietro, labbra molto carnose e un viso dai lineamenti molto femminili - che era vestito come me tranne le bretelle e il papillon che erano rossi: era un segno distintivo con il bianco che indicava orale passivo e anal attivo, rosso solo orale passivo, nero che faceva tutto e giallo solo etero.</p><p></p><p>Arrivò poi un ragazzone basso e palestratissimo - poi ho scoperto pornoattore gay - che aveva il colore nero, due ragazzi giovani anche loro palestrati ma più alti sempre in nero, poi un ragazzetto marocchino alto e magro in bianco come me e poi un tamarrone grosso e muscoloso in giallo.</p><p></p><p>In particolare si notavano dei grossi rigonfiamenti nella patta del marocchino e del tamarro. Eravamo fermi in riga come a servizio, nessuno diceva una parola e poi arrivarono le cameriere. Erano due: Adriana la rumena che avevo conosciuto a casa di Lucia e Diana, una sudamericana con tratti somatici orientali, molto bassa ma tutta tette e culo, biondina e con la faccia rotonda. Erano vestite in tacchi e calze nere, mini perizoma e reggiseno bianche come una sorta di coroncina in testa.</p><p></p><p>Poi scesero i “padroni”. I primi furono il signore e la signora K, entrambi con un forte accento tedesco. Lui vestito come da Casanova, lei invece da padrona sadomaso: bionda credo vicino alla sessantina ma molto ben portati, come Caty bionda abbronzata e palestrata solo con un seno rifatto più piccolo, il culo più piccolo e più bassa, però di viso era più bella grazie anche ai tanti ritocchi.</p><p></p><p>La signora K teneva in mano un foglio e faceva un po’ da padrone di casa o quasi presentatrice, dando ordini al filippino. Poi scesero Caty e Lucio lei vestita come l’altra e lui invece da indiano. Poi scese il signor D, probabilmente credo un bancario o una cosa del genere, piccolino e grassottello vestito da clown.</p><p></p><p>Poi scese il signor e la signora I insieme a loro figlio, Paolone un ragazzone grande e grosso con i capelli rasati e gli occhi chiari, fisicamente una bestia ma probabilmente non un genio per usare un eufemismo.</p><p></p><p>Il signor I era grande come il figlio ed era vestito da Zorro, mentre la signora sui 45 è piccolina e mora, con la carnagione scura e poche tette e poco culo ma molto tonica, con un viso molto bello e lunghi capelli mori tanto da sembrare quasi un’indiana.</p><p></p><p>Poi fu la volta del signor P con un chiaro accento francese, sembrava più vecchietto degli altri piccolo e magro, era vestito da dottore. Per ultimo arrivò il signor D che subito si mostrò molto più caciarone degli altri: sulla cinquantina e con un buon fisico, era tutto sorridente e con un marcato accento romano iniziò subito a scherzare sul fatto che era vestito da Totti.</p><p></p><p>Come furono tutti si sedettero su dei divanetti di fronte a noi tranne la signora K che iniziò a presentare gli ospiti “speciali”. Sedendosi la signora I intanto aveva tirato fuori il cazzo del figlio, un nerchione lungo e largo e già duro, iniziandolo a segare mentre tranquillamente parlava con gli altri.</p><p></p><p>“Iniziamo dai maschietti - fece la signora K - anche se ricordiamo che oggi festeggiamo il compleanno di Paolone e per lui abbiamo diverse sorprese. Questo però è un regalo per il signor P che da tempo ce lo ha segnalato”.</p><p></p><p>Scese così un bel ragazzo, alto e biondo, che di professione fa il modello vestito con solo un paio di mutande in latex e con un braccialetto bianco, segno che come me se lo sarebbe fatto succhiare e poi avrebbe inculato chi avesse voluto.</p><p></p><p>Poi fu chiamato un uomo Aldo, anche lui solo in mutande e con il braccialetto giallo, un tipo sulla cinquantina di media statura ma con un fisico floscio e con la pancia. “Questo è per il signor D, lui si limiterà a guardare e a leccare la sborra a terra addosso ai presenti. Di quanto è esposto caro signor D” e l’uomo rise e fece segno “avoja” con la mano mentre Aldo se ne stava fermo a testa bassa.</p><p></p><p>“Per la felicità delle signore adesso è il momento di qualche bel cazzone, due di loro già li conosciamo e il terzo, Brian, è una chicca esotica che mi sono permessa di portarvi” fece la signora K annunciando la discesa di tre bei ragazzoni, con il bracciale nero, di cui uno nero molto grosso, appunto tale Brian.</p><p></p><p>“Adesso passiamo alla gnocca come dite voi italiani” e si misero a ridere. “Questa la porta Caty che l’ha definita la ragazza culo” e scese allora Chiara che per prima cosa mi cercò con lo sguardo e poi abbozzò un sorriso agli altri: era vestita con tacchi rossi altissimi e un intimo striminzito sempre rosso. La signora K allora la girò e mostrò il suo culo ai presenti “che ve ne pare, Paolone ti piace” e il ragazzo mentre gli altri applaudivano fece segno di sì con la testa mentre la madre non gli mollava quel tronco che ha in mezzo alle gambe.</p><p></p><p>“Questo è un regalo per il signor P invece, ci è costato parecchio… ma alla fine gli abbiamo portato qui una ragazza che lui segue suoi social, insieme a tante altre migliaia come mi pare di aver capito, facendolo impazzire”.</p><p></p><p>Scese così Carmen, una che non vi posso descrivere visto che famosa e ben presente anche in questo forum: mi limiterò a dire che è un personaggio televisivo non di grandissimo livello ma più famosa come influencer, capirete il perché non posso descriverla.</p><p></p><p>“Adesso ci sono ben due regali per Paolone. Tua madre ci ha fatto notare come ti piace andare molto in una gelateria perché ci lavora una bella ragazza… allora eccotela qui” e il tempo di farla arrivare dalla camera che il filippino portò Angela: una ragazza sulla trentina, non molto alta e con un fisico burroso, bel culone e belle tette sode credo tra la terza e la quarta misura. Capelli folti ricci e rossicci, il viso rotondo e molto truccato con delle labbra grandi e carnose. Non bellissima ma sicuramente arrapante.</p><p></p><p>“Dicci Angela ti ricordi di Paolone” e lei imbarazzatissima “sì sì certo, spesso viene nella gelateria dove lavoro” disse con un filo di voce. Le chiese poi se fosse fidanzata e lei rispose di no, poi le chiese se le piacesse il suo cazzone e lei sempre imbarazzatissima si limitò a un “è molto grande”, rispondendo a domanda poi che fosse il più grande che avesse mai visto.</p><p></p><p>“La seconda sorpresa per te è quella che tua madre ha detto è stata un tuo grande amore quando andavi a scuola, ma che eri troppo timido per dichiararti. Noi però per festeggiarti a dovere te l’abbiamo portato qui”.</p><p></p><p>Poco dopo così scese Bea, una bella ragazza in intimo nero alta circa 1,75 con un fisico slanciato e longilineo, con il seno piccolo e rifatto credo una terza scarsa. Castana con i capelli lunghi, di viso è particolare con un taglio di occhi quasi orientale e lo sguardo un po’ miope tanto che stava con gli occhiali, ma i lineamenti sono molto carini e dolci con un bocca piccola e sottile.</p><p></p><p>Anche a lei le stesse domande e rispose come l’altra solo che disse che era fidanzata. “Per ultimo ora la sorpresa delle sorprese” poi rivolgendosi ad Aldo - quello che doveva leccare e basta pieno di debiti - gli fece “tu cosa hai detto a tua moglie per essere qui”, e lui “che dovevo fare un viaggio di lavoro e che ero a Firenze”.</p><p></p><p>“E lei cosa ti ha detto invece” fece lei e lui “niente, è normale che io stia via, ma perché mi dici questo?”. Allora la signora K “tua moglie poi ti ha detto cosa avrebbe fatto questa sera?” e lui sbiancò e iniziò e iniziò a balbettare qualcosa tipo “no, no, no…”, “e invece siiiii, guarda chi c’è qui”.</p><p></p><p>Arrivò così Anna che, come vide il marito, trasalì e fece per andarsene. Una bella donna rispetto al marito, più giovane e con un fisico tonico e muscoloso. Il seno piccolo rifatto - male, molto male - capelli castani ricci lunghi che nascondevano un viso non proprio bullismo. Nel complesso comunque una bella femmina, soprattutto cosce e culo.</p><p></p><p>Aldo piangeva con le mani in faccia e poco dopo, a seguito di un colloquio con il filippino che probabilmente le ha ricordato i patti, la moglie è tornata in sala con la signora K che così ha fatto “bene ci siamo tutti, andiamo a mangiare che ci servono energie!”.</p><p></p><p>La tavolata era grande e a ferro di cavallo. In cucina un indiano ci dava i piatti da portare e noi li servivamo, poi ci fermavamo in sala a bere con loro. Chiara era seduta in mezzo tra Lucio e la moglie, era visibilmente nervosa come tutti gli altri ospiti del resto. I “padroni” invece bevevano e scherzavano di cose loro, con o stimolante naturale nelle bevande che presto iniziò a fare effetto visto che mi sentivo accaldato, eccitato ed ebbi un’erezione.</p><p></p><p>A un tratto suonò una sirena, “ragazzi buona festa fece la signora K chiamando un brindisi, a Paolone auguri carooo!!” e tutti facemmo l’ennesimo brindisi. Vedevo Chiara più allegra ora come tutti gli altri, tranne Aldo e la moglie sempre terribilmente imbarazzati e tesi.</p><p></p><p>“Amore di mamma” fece allora la signora I che anche a tavola non mollava il cazzo del figlio “chi vuoi inculare per prima?” e così si alzò sculettando portando in sala e nel salone dei borsoni, ne aprì uno e tirò fuori un tubetto di lubrificante e lo dette al figlio.</p><p></p><p>Lui sempre con lo stesso sguardo, imperturbabile, andò verso Bea e la portò al centro della sala, la chinò facendole mettere le mani sul tavolo, poi le tirò via le mutandine. Si ingellò il cazzone e poi fece lo stesso con il buchino della ragazza che era tesissima e teneva gli occhi chiusi.</p><p></p><p>“Ti consiglio di rilassarti tesoro” le fece Caty facendo ridere i suoi amici, poi sena troppi complimenti il ragazzo iniziò a incularla ma andava piano e si vedeva che entrava solo la cappella e poco più. La ragazza urlava di fare piano e la madre di Paolone salì sul tavolo mettendosi davanti a lei, le sputò diverse volte in faccia iniziando a insultarla “fatti inculare troia, lo schifavi eh il mio piccolo, ora guarda come ti incula lurida zoccoletta che non sei altro”, poi si guardò intorno e vide il cameriere tamarro, gli tirò fuori un cazzo notevole e lo spinse nella bocca della ragazza iniziando a muoverle la testa fino a farla quasi vomitare.</p><p></p><p>Io ero impietrito da quella scena e non avevo notato che intorno era iniziata la festa, con molti che avevano prese le proprie “prede” e le avevano portati sui divani. Me ne accorsi quando Caty mi trascinò in un divano dove la signora K stava martoriando con un frustino il culo di Chiara.</p><p></p><p>Ecco io ora nei particolari non posso andare oltre. Dopo un’ora se ne andò la moglie di Aldo non prima di essere stata abbondantemente inculata dagli stalloni e da alcuni camerieri, me compreso, con il signor D che le pisciò in faccia mentre la faceva inculare dal cameriere marocchino che ha una notevole briscola.</p><p></p><p>Le altre incredibilmente restarono almeno per un’altra ora, con Chiara che disse basta dopo due ore e mezza. Aveva le chiappe viola e quasi sanguinanti, il culo oscenamente aperto con nessuno che l’aveva scopata in fica e lo stomaco pieno di sborra. Poi mi raccontò che Paolone l’aveva inculata senza ritegno - da quel giorno le puoi mettere anche una mano nel culo - ma che anche altri due ragazzi tra cui il nero l’avevano spaccata.</p><p></p><p>Le cameriere e le altre ospiti compresa la vip - che secondo me hanno preso tanti ma tanti soldi - ugualmente devastate in ogni buco, mentre le tre signore erano talmente sfondate che tra loro si fistavano e lo prendevano nel culo come se fosse in fica.</p><p></p><p>Io per conto mio ho dovuto inculare tutti i “signori” tranne Paolone e anche uno dei camerieri, ma ormai era abituato a quella cosa. Fatta la doccia prendemmo il malloppo e tornando a casa non abbiamo detto una parola, poi a casa non riuscivamo a dormire per l’adrenalina e Chiara per il culo aperto e rosso.</p><p></p><p>Fummo d’accordo subito su una cosa: con quei soldi presi ci saremmo fatti una bella vacanza in un posto caldo visto il periodo invernale e così facemmo. Anche sul fatto che quella esperienza non era da ripetere fummo in piena sintonia, schifati non tanto dal sesso estremo - ci pagavano sapevamo cosa ci aspettava - ma più dagli atteggiamenti e dalle parole dei “padroni” che sono irripetibili. Poi quei rapporti morbosi tra madri e figli e la loro totale mancanza di empatia, che schifo…</p><p></p><p>Come tornammo dalla vacanza però scoppiò il covid e ancora non sapevamo che le circostanze qualche tempo dopo ci avrebbero riportato ancora in quel luogo. CONTINUA…</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="patrulla, post: 20640450, member: 293014"] Prima di passare alla quarta parte è necessaria una piccola appendice. Questa storia è una sorta di spin-off del racconto Il Ripetente, ora fermo probabilmente per sempre ma questa vicenda volevo comunque raccontarvela. Finora nei vari racconti ho sempre riportato fedelmente quanto vissuto o mi è stato raccontato, naturalmente poi rimescolando tutto per garantire al massimo la privacy dei protagonisti. In questa storia però - per la prima volta - quando sentirete parlare di serate in una villa liberty sappiate che volontariamente ho deciso di omettere alcuni i particolari perché… perché credo che sia giusto così. Quando mi è stata raccontata questa cosa stentavo a crederci e sono stato spinto a verificare per vie traverse. Io credo che in questo caso non si possa parlare di perversioni ma solo di cattiveria, una cattiveria brutta e perpetrata nella più totale indifferenza verso gli altri. Infine volevo ribadirvi il mio personale disgusto verso questi comportamenti. Buona lettura, Patrulla. [B]Quarta parte[/B] Essendo impossibilitato a raccontarvi tutto quello che successe anche seguendo un ordine cronologico, andrò abbastanza veloce soffermandomi solo in quegli avvenimenti che per me sono stati più significativi. Dovete però immaginare che ogni cosa è stata il frutto di discussioni e confronti tra me e la mia ragazza. Quando Chiara chiese dei consigli a Giusy - l’amica siciliana - lei le disse quali fossero le sue due grandi regole: niente baci in bocca e mai dormire con un cliente. Chiara rispettò solo il secondo consiglio, ma anche lì con alcune eccezioni. Io da quel momento l’ho sempre spinta a fare più incontri possibili e iniziò da Attilio, il nostro padrone di casa che dopo un po’ ci richiese l’appartamento indietro per la figlia ma ci prospettò una bella soluzione: un appartamento più grande e sempre in pieno centro, composto da una cucina-salone, un bagno, una camera grande una più piccola. Si trovava sopra una sartoria in una via defilata, una volta era quella che si diceva casa e bottega. Attilio oltre a scoparla gratis anche più di una volta al mese le portò anche tanti clienti: entravano nella sartoria dove c’era sempre un signore molto affabile e tranquillo - Chiara le scendeva sempre il pranzo - che parlava solo di Lazio e cavalli, poi da una scala interna salivano da noi e facevano quello che dovevano fare. Inizialmente Chiara andava anche a quelle feste dove per due volte aveva preso solo il gettone di 200 euro, facendosi almeno 2 uomini a sera. Diventò presto un’autentica macchina da soldi ma voleva solo clienti over 50 e ricchi. Non le fregava se fossero decrepiti, anzi le piaceva ancora di più. Lei diceva che erano più gentili e che poi sessualmente erano poca roba: ci parlava, li succhiava e poi se la scopavano un po’. La sua tariffa era: 2 ore 500 euro, 700 con anal. Quando andava male incassava 2.000 euro a settimana, quando andava bene invece… veramente tanti soldi. A sua detta il 90% delle volte erano scopate pessime, ma nel restante 10% le capitava anche di venire. Era sempre partecipe e super calda, poi la sera contava i soldi che imbustavamo e nascondevamo in un fondaco che avevamo affittato poco distante da casa. Negli anni le sono capitate anche situazioni movimentate: un politico - un giorno forse vi racconterò la sua di storia - aveva pagato anche per l’anal ma lei poi le ha ridato i soldi perché ce l’aveva troppo grosso, a sua detto come un asino e la stava sfondando essendo anche molto prestante. Stringemmo una sorta di collaborazione con un albergatore che ospitava gruppi di inglesi, irlandesi, scozzesi o gallesi quando venivano a Roma a vedere il 6 Nazioni: sempre rigorosamente over 50, se la scopavano anche in gruppo e alcune volte la facevano tornare a casa a gambe aperte. In due occasioni, dietro un pagamento di un extra, si fece mettere due cazzi in culo insieme, la prima volta anche a ripetizione mentre la seconda poco perché i signori non riuscivano molto a farlo. Quando Giusy si trasferì a Milano lei delle volte andava in trasferta, passando anche alcuni giorni a Lugano in dei veri e propri bordelli di lusso. A Milano conobbe anche un imprenditore molto facoltoso, Gerry, che si innamorò di lei nonostante fosse sposato e con figli. Ecco questo è stato un rapido sunto e ora vi vorrei parlare di soldi e del rapporto tra noi due. Da quel momento io e Chiara abbiamo tentato di fregarci a vicenda ma restando sempre insieme e senza mai litigare. Io nel frattempo alternavo i lavori normali a incontri con uomini - solo oral passivo ma poi iniziai anche a inculare - o con coppie bisex, naturalmente molto facoltose. Io non ero più sotto contratto con l’agenzia ma, aperta la partita iva, ci collaboravo con artista e poi fatturavo. Spesso poi con alcuni clienti mi facevo assumere per qualche lavoro facendomi ben pagare, poi mi facevo pure sbocchinare. I soldi che io incassavo finivano nel mio conto corrente, mio e solo mio. Quelli non li toccavamo e per tutte le cose, dalle spese ai viaggi fino i vestiti, usavamo quelli cash che incassava Chiara. In pratica io ho fatto la bella vita usando i suoi soldi, accumulando sul mio conto corrente una bella cifra. Avevo poi un mio piano: al momento giusto avrei mandato a fanculo Chiara con un prelato che mi aveva promesso l’assunzione in un istituto ecclesiastico. Sarei potuto andare lì fin da subito ma volevo guadagnare il più possibile prima di accettare e lasciare la mia ragazza. Lei anche voleva fregarmi. Parte dei soldi li metteva in una cassetta di sicurezza e si faceva molti più clienti di quello che poi mi diceva. Io lo sapevo perché un giorno, passando davanti a un negozio che vendeva cose per bambini, vidi una telecamera per controllare la cameretta e così acquistai un orologio digitale con telecamera che misi nella camera grande, quella dove faceva gli incontri noi stavamo nell’altra, e un’altra poi la piazzai in soggiorno. Delle scopate che faceva mi interessava poco, raramente di c’era azione interessante, però la sentivo parlare al telefono soprattutto con Gerry, con lui che le diceva che voleva lasciare la moglie e lei che poteva prendere tutti i soldi e andare a Milano da lui. Una volta Gerry venne anche a Roma e io ripresi la sua scopata con Chiara e quello che dicevano. Inventai poi un lavoro a Milano, spesso capitava, e andai da lui: se la fece subito sotto ma lo tranquillizzai subito e gli spiegai cosa volevo, pena sputtanamento con la moglie. Gli dissi che doveva continuare a illuderla senza lasciare la moglie, allora lui ridendo mi fece “ma secondo te io lascio mio moglie e mi metto con una zoccola che si è scopata tutti i miei migliori amici? Chiara ha un culo… beh credo che la conosci, me la sto solo spassando”. Nonostante entrambi cercavamo di fregarci a vicenda, eravamo in piena sintonia e ci facevamo anche delle grandi scopate: le davo della puttana e la inculavo forte, nonostante tutto ogni volta che la vedevo mi faceva venire voglia di scopare perché è troppo invitante… lei non negava mai nulla, amava farsi dare della troia e una volta tornando a casa mi fece vedere il suo culo letteralmente aperto - capitava comunque raramente - dicendomi “amò guarda che puttana che sono”. Facevamo anche una vita molto mondana: grazie alle mie marchette ho recitato in diversi film e telefilm, anche con ruoli parlanti, mentre Chiara fece pace con Italo il fotografo dell’agenzia - a suon di pompini - che le procurava diversi lavori come fotomodella tipo per campagna pubblicitarie di negozi, supermercati o cose del genere. Ci servivano per salvare l’apparenza anche perché frequentavamo tante persone - aperitivi, cene, feste e anche viaggi - di cui molti vip o pseudo tali. Con nessuno però entravamo troppo in confidenza visto quello che era il nostro vero lavoro. Diverse volte pagammo l’aereo a parenti per farli venire a Roma visto che noi, ma soprattutto lei, non volevamo più rimetterci piede in Sicilia anche per andare al mare. Attilio, il nostro padrone di casa, sapeva che anche io mi prostituivo e spesso trovava clienti anche a me. Alcune volte io e Chiara incontrammo insieme coppie bsx e tra di queste c’erano Lucio e Caty: lei di provenienza nobiliare e lui dirigente d’azienda, molto ricchi e anche maiali. Lucio ha più di 55 anni, occhialini capelli corti e brizzolati a faccia da duro: un po’ assomiglia al Savastano padre di Gomorra. Fisicamente però è piccolino ma tarchiato e muscoloso, con un cazzo poco più lungo del mio ma molto più largo. Caty ha qualche anno in meno del martio ed è super palestrata - passione di entrambi - e rifatta. Alta più di 1,75, bionda platino con i capelli lisci fin poco sotto le spalle, nonostante l’età ha un bel culo alto e sodo, una quarta di seno rifatta come tutta la faccia: zigomi, labbroni e tutta tirata in viso tanto che quasi non le si vedono gli occhi. Perennemente abbronzata per i miei gusto è un po’ troppo muscolosa ma nel complesso una bella milf molto in forma. Ci accolsero in una loro residenza verso il mare, con lui vestito molto elegante e lei con un abito nero e aderente. Ci fecero accomodare in una sala e una cameriera - Adriana rumena di circa trent’anni, carina mora piccolina con poco seno e un bel culo pronunciato, molto acqua e sapone con i capelli tirati indietro con un cerchietto come da noi facevano le bambine quando io ero piccolo - ci servì la cena. Ci chiedevano di noi e poi, finita la cena, andammo in una camera e Lucio ci dette una busta con dentro 5.000 euro. Andammo via dopo circa tre ore entrambi provati: io fatto di viagra ero venuto cinque volte, lei perché è stata abbastanza abusata dalla coppia. Io in pratica inculai tutti e tre i presenti, con Lucio che me lo succhiava come facevano le altre due. Caty con uno strap-on scopava chiara e il marito, inoltre lei era veramente sfondata sia davanti e dietro, con una fica slabbratissima e con un clitoride molto pronunciato. Il marito le mise una mano in fica fino al polso e quasi fece uguale nel culo. La mia ragazza ha patito le dimensioni di Lucio e quelle dello strap-on, anche perché non facevano molti complimenti nello scoparla forte sia in fica sia in culo. Soprattutto erano molto aggressivi verbalmente, quasi da mettere paura, dandoci dei pezzenti marchettari tra le parole più carine usate verso di noi. Però ci pagarono bene e fu un contatto che ci tenemmo. Poco prima del Natale 2019 - quello prima del covid per intenderci - Caty mi scrisse se volevamo vederci tutti e tre per un aperitivo. Dopo i convenevoli di rito arrivò al dunque: insieme ad alcuni loro amici spesso organizzavano delle feste che un paio di volte l’anno si tenevano in una villa liberty fuori Roma e non lontana dai laghi. L’invito era per entrambi e ci specificò subito che avrebbero pagato molto per la nostra presenza ma che la modalità della serata era molto particolare, con le prestazioni richieste che erano di “depravazione totale”. Per spiegarvi meglio come funzionava la festa faccio prima a dirvi che accettammo e cosa successe quando andammo. Eravamo abbastanza tesi anche se ormai molto navigati. Prendemmo una macchina a nolo e arrivammo molto puntuali come ci era stato richiesto: gli arrivi erano minuziosamente scandagliati per non fare incrociare prima i vari partecipanti. Ci accolse un filippino sui 30 anni fisicamente stile Bruce Lee, ci indicò dove parcheggiare e poi ci accompagnò in stanza dove ci dette due dischi che quando è il tuo turno vibrano, come quelli di alcuni fast food per intenderci, dicendoci poi che c’erano degli abiti che dovevamo indossare e che quando il rispetto disco vibrava si doveva uscire dalla stanza e lui ci avrebbe accompagnato sotto. Inoltre ci consegnò una borsa di grande valore a lei e un borsello a me sempre firmato. Dentro c’erano 5.000 euro per lei e 2.000 per me. Avevamo firmato un foglio dove ci impegnavamo alla massima segretezza pena una grossa penale, in più se non fossimo stati almeno un ora dal suono del gong avremmo dovuto non solo restituire il dono con il contenuto, ma anche aggiungere una cifra uguale come penale. In più dovevamo mostrare dei certificati medici che non avevamo malattie. Dovevamo scendere sotto con il borsello e, passata la prima ora, un addetto inseriva dentro altri soldi - pattuiti precedentemente - ogni mezzora. In sostanza a Chiara avrebbero messo mille euro ogni mezzora e a me 500, poi a fine serata potevamo prendere la borsa gonfia in base a quanto tempo restavamo. L’unica regola era che bisognava esaudire ogni desiderio sessuale dei “padroni” pena la cacciata con penale, mentre io potevo limitarmi a un bsx orale passivo e a inculare in maniera attiva, ma non inculavano a me o io dovevo succhiare altri. Nel contratto c’era scritto che nelle bevande era somministrato uno stimolante sessuale naturale, ma secondo me c’era un qualche tipo di droga. Nessuno conosceva quanto prendevano gli altri, ogni contrattazione era privata e probabilmente noi eravamo quelli pagati peggio. Quella struttura enorme, in passato probabilmente un hotel di lusso immerso nel verde e isolato dal resto della zona, ci metteva un po’ di timore compreso quella incertezza in merito a ciò che sarebbe successo sotto. Quando vibrò il mio disco guardai Chiara negli occhi, la baciai dicendole che l’amavo e scesi vestito con scarpe nere, calzini, mutanda in pelle con la zip, delle bretelle di colore bianco e un papillon di colore sempre bianco. Mi portarono in un grande salone che era proprio all’ingresso della villa e mi misero di fianco a un ragazzino - Nico di 19 anni, piccolino ma con un bel fisico, capelli lisci tirati all’indietro, labbra molto carnose e un viso dai lineamenti molto femminili - che era vestito come me tranne le bretelle e il papillon che erano rossi: era un segno distintivo con il bianco che indicava orale passivo e anal attivo, rosso solo orale passivo, nero che faceva tutto e giallo solo etero. Arrivò poi un ragazzone basso e palestratissimo - poi ho scoperto pornoattore gay - che aveva il colore nero, due ragazzi giovani anche loro palestrati ma più alti sempre in nero, poi un ragazzetto marocchino alto e magro in bianco come me e poi un tamarrone grosso e muscoloso in giallo. In particolare si notavano dei grossi rigonfiamenti nella patta del marocchino e del tamarro. Eravamo fermi in riga come a servizio, nessuno diceva una parola e poi arrivarono le cameriere. Erano due: Adriana la rumena che avevo conosciuto a casa di Lucia e Diana, una sudamericana con tratti somatici orientali, molto bassa ma tutta tette e culo, biondina e con la faccia rotonda. Erano vestite in tacchi e calze nere, mini perizoma e reggiseno bianche come una sorta di coroncina in testa. Poi scesero i “padroni”. I primi furono il signore e la signora K, entrambi con un forte accento tedesco. Lui vestito come da Casanova, lei invece da padrona sadomaso: bionda credo vicino alla sessantina ma molto ben portati, come Caty bionda abbronzata e palestrata solo con un seno rifatto più piccolo, il culo più piccolo e più bassa, però di viso era più bella grazie anche ai tanti ritocchi. La signora K teneva in mano un foglio e faceva un po’ da padrone di casa o quasi presentatrice, dando ordini al filippino. Poi scesero Caty e Lucio lei vestita come l’altra e lui invece da indiano. Poi scese il signor D, probabilmente credo un bancario o una cosa del genere, piccolino e grassottello vestito da clown. Poi scese il signor e la signora I insieme a loro figlio, Paolone un ragazzone grande e grosso con i capelli rasati e gli occhi chiari, fisicamente una bestia ma probabilmente non un genio per usare un eufemismo. Il signor I era grande come il figlio ed era vestito da Zorro, mentre la signora sui 45 è piccolina e mora, con la carnagione scura e poche tette e poco culo ma molto tonica, con un viso molto bello e lunghi capelli mori tanto da sembrare quasi un’indiana. Poi fu la volta del signor P con un chiaro accento francese, sembrava più vecchietto degli altri piccolo e magro, era vestito da dottore. Per ultimo arrivò il signor D che subito si mostrò molto più caciarone degli altri: sulla cinquantina e con un buon fisico, era tutto sorridente e con un marcato accento romano iniziò subito a scherzare sul fatto che era vestito da Totti. Come furono tutti si sedettero su dei divanetti di fronte a noi tranne la signora K che iniziò a presentare gli ospiti “speciali”. Sedendosi la signora I intanto aveva tirato fuori il cazzo del figlio, un nerchione lungo e largo e già duro, iniziandolo a segare mentre tranquillamente parlava con gli altri. “Iniziamo dai maschietti - fece la signora K - anche se ricordiamo che oggi festeggiamo il compleanno di Paolone e per lui abbiamo diverse sorprese. Questo però è un regalo per il signor P che da tempo ce lo ha segnalato”. Scese così un bel ragazzo, alto e biondo, che di professione fa il modello vestito con solo un paio di mutande in latex e con un braccialetto bianco, segno che come me se lo sarebbe fatto succhiare e poi avrebbe inculato chi avesse voluto. Poi fu chiamato un uomo Aldo, anche lui solo in mutande e con il braccialetto giallo, un tipo sulla cinquantina di media statura ma con un fisico floscio e con la pancia. “Questo è per il signor D, lui si limiterà a guardare e a leccare la sborra a terra addosso ai presenti. Di quanto è esposto caro signor D” e l’uomo rise e fece segno “avoja” con la mano mentre Aldo se ne stava fermo a testa bassa. “Per la felicità delle signore adesso è il momento di qualche bel cazzone, due di loro già li conosciamo e il terzo, Brian, è una chicca esotica che mi sono permessa di portarvi” fece la signora K annunciando la discesa di tre bei ragazzoni, con il bracciale nero, di cui uno nero molto grosso, appunto tale Brian. “Adesso passiamo alla gnocca come dite voi italiani” e si misero a ridere. “Questa la porta Caty che l’ha definita la ragazza culo” e scese allora Chiara che per prima cosa mi cercò con lo sguardo e poi abbozzò un sorriso agli altri: era vestita con tacchi rossi altissimi e un intimo striminzito sempre rosso. La signora K allora la girò e mostrò il suo culo ai presenti “che ve ne pare, Paolone ti piace” e il ragazzo mentre gli altri applaudivano fece segno di sì con la testa mentre la madre non gli mollava quel tronco che ha in mezzo alle gambe. “Questo è un regalo per il signor P invece, ci è costato parecchio… ma alla fine gli abbiamo portato qui una ragazza che lui segue suoi social, insieme a tante altre migliaia come mi pare di aver capito, facendolo impazzire”. Scese così Carmen, una che non vi posso descrivere visto che famosa e ben presente anche in questo forum: mi limiterò a dire che è un personaggio televisivo non di grandissimo livello ma più famosa come influencer, capirete il perché non posso descriverla. “Adesso ci sono ben due regali per Paolone. Tua madre ci ha fatto notare come ti piace andare molto in una gelateria perché ci lavora una bella ragazza… allora eccotela qui” e il tempo di farla arrivare dalla camera che il filippino portò Angela: una ragazza sulla trentina, non molto alta e con un fisico burroso, bel culone e belle tette sode credo tra la terza e la quarta misura. Capelli folti ricci e rossicci, il viso rotondo e molto truccato con delle labbra grandi e carnose. Non bellissima ma sicuramente arrapante. “Dicci Angela ti ricordi di Paolone” e lei imbarazzatissima “sì sì certo, spesso viene nella gelateria dove lavoro” disse con un filo di voce. Le chiese poi se fosse fidanzata e lei rispose di no, poi le chiese se le piacesse il suo cazzone e lei sempre imbarazzatissima si limitò a un “è molto grande”, rispondendo a domanda poi che fosse il più grande che avesse mai visto. “La seconda sorpresa per te è quella che tua madre ha detto è stata un tuo grande amore quando andavi a scuola, ma che eri troppo timido per dichiararti. Noi però per festeggiarti a dovere te l’abbiamo portato qui”. Poco dopo così scese Bea, una bella ragazza in intimo nero alta circa 1,75 con un fisico slanciato e longilineo, con il seno piccolo e rifatto credo una terza scarsa. Castana con i capelli lunghi, di viso è particolare con un taglio di occhi quasi orientale e lo sguardo un po’ miope tanto che stava con gli occhiali, ma i lineamenti sono molto carini e dolci con un bocca piccola e sottile. Anche a lei le stesse domande e rispose come l’altra solo che disse che era fidanzata. “Per ultimo ora la sorpresa delle sorprese” poi rivolgendosi ad Aldo - quello che doveva leccare e basta pieno di debiti - gli fece “tu cosa hai detto a tua moglie per essere qui”, e lui “che dovevo fare un viaggio di lavoro e che ero a Firenze”. “E lei cosa ti ha detto invece” fece lei e lui “niente, è normale che io stia via, ma perché mi dici questo?”. Allora la signora K “tua moglie poi ti ha detto cosa avrebbe fatto questa sera?” e lui sbiancò e iniziò e iniziò a balbettare qualcosa tipo “no, no, no…”, “e invece siiiii, guarda chi c’è qui”. Arrivò così Anna che, come vide il marito, trasalì e fece per andarsene. Una bella donna rispetto al marito, più giovane e con un fisico tonico e muscoloso. Il seno piccolo rifatto - male, molto male - capelli castani ricci lunghi che nascondevano un viso non proprio bullismo. Nel complesso comunque una bella femmina, soprattutto cosce e culo. Aldo piangeva con le mani in faccia e poco dopo, a seguito di un colloquio con il filippino che probabilmente le ha ricordato i patti, la moglie è tornata in sala con la signora K che così ha fatto “bene ci siamo tutti, andiamo a mangiare che ci servono energie!”. La tavolata era grande e a ferro di cavallo. In cucina un indiano ci dava i piatti da portare e noi li servivamo, poi ci fermavamo in sala a bere con loro. Chiara era seduta in mezzo tra Lucio e la moglie, era visibilmente nervosa come tutti gli altri ospiti del resto. I “padroni” invece bevevano e scherzavano di cose loro, con o stimolante naturale nelle bevande che presto iniziò a fare effetto visto che mi sentivo accaldato, eccitato ed ebbi un’erezione. A un tratto suonò una sirena, “ragazzi buona festa fece la signora K chiamando un brindisi, a Paolone auguri carooo!!” e tutti facemmo l’ennesimo brindisi. Vedevo Chiara più allegra ora come tutti gli altri, tranne Aldo e la moglie sempre terribilmente imbarazzati e tesi. “Amore di mamma” fece allora la signora I che anche a tavola non mollava il cazzo del figlio “chi vuoi inculare per prima?” e così si alzò sculettando portando in sala e nel salone dei borsoni, ne aprì uno e tirò fuori un tubetto di lubrificante e lo dette al figlio. Lui sempre con lo stesso sguardo, imperturbabile, andò verso Bea e la portò al centro della sala, la chinò facendole mettere le mani sul tavolo, poi le tirò via le mutandine. Si ingellò il cazzone e poi fece lo stesso con il buchino della ragazza che era tesissima e teneva gli occhi chiusi. “Ti consiglio di rilassarti tesoro” le fece Caty facendo ridere i suoi amici, poi sena troppi complimenti il ragazzo iniziò a incularla ma andava piano e si vedeva che entrava solo la cappella e poco più. La ragazza urlava di fare piano e la madre di Paolone salì sul tavolo mettendosi davanti a lei, le sputò diverse volte in faccia iniziando a insultarla “fatti inculare troia, lo schifavi eh il mio piccolo, ora guarda come ti incula lurida zoccoletta che non sei altro”, poi si guardò intorno e vide il cameriere tamarro, gli tirò fuori un cazzo notevole e lo spinse nella bocca della ragazza iniziando a muoverle la testa fino a farla quasi vomitare. Io ero impietrito da quella scena e non avevo notato che intorno era iniziata la festa, con molti che avevano prese le proprie “prede” e le avevano portati sui divani. Me ne accorsi quando Caty mi trascinò in un divano dove la signora K stava martoriando con un frustino il culo di Chiara. Ecco io ora nei particolari non posso andare oltre. Dopo un’ora se ne andò la moglie di Aldo non prima di essere stata abbondantemente inculata dagli stalloni e da alcuni camerieri, me compreso, con il signor D che le pisciò in faccia mentre la faceva inculare dal cameriere marocchino che ha una notevole briscola. Le altre incredibilmente restarono almeno per un’altra ora, con Chiara che disse basta dopo due ore e mezza. Aveva le chiappe viola e quasi sanguinanti, il culo oscenamente aperto con nessuno che l’aveva scopata in fica e lo stomaco pieno di sborra. Poi mi raccontò che Paolone l’aveva inculata senza ritegno - da quel giorno le puoi mettere anche una mano nel culo - ma che anche altri due ragazzi tra cui il nero l’avevano spaccata. Le cameriere e le altre ospiti compresa la vip - che secondo me hanno preso tanti ma tanti soldi - ugualmente devastate in ogni buco, mentre le tre signore erano talmente sfondate che tra loro si fistavano e lo prendevano nel culo come se fosse in fica. Io per conto mio ho dovuto inculare tutti i “signori” tranne Paolone e anche uno dei camerieri, ma ormai era abituato a quella cosa. Fatta la doccia prendemmo il malloppo e tornando a casa non abbiamo detto una parola, poi a casa non riuscivamo a dormire per l’adrenalina e Chiara per il culo aperto e rosso. Fummo d’accordo subito su una cosa: con quei soldi presi ci saremmo fatti una bella vacanza in un posto caldo visto il periodo invernale e così facemmo. Anche sul fatto che quella esperienza non era da ripetere fummo in piena sintonia, schifati non tanto dal sesso estremo - ci pagavano sapevamo cosa ci aspettava - ma più dagli atteggiamenti e dalle parole dei “padroni” che sono irripetibili. Poi quei rapporti morbosi tra madri e figli e la loro totale mancanza di empatia, che schifo… Come tornammo dalla vacanza però scoppiò il covid e ancora non sapevamo che le circostanze qualche tempo dopo ci avrebbero riportato ancora in quel luogo. CONTINUA… [/QUOTE]
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