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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
L'estate che cambiò la mia vita
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<blockquote data-quote="Andy1976" data-source="post: 20745441" data-attributes="member: 111683"><p><strong>GIORNO 6 <em>(2° parte)</em>: BARCELONA-SETE</strong></p><p></p><p>Sara, Ricky, Patty, Lucia ed io prendemmo la decisione di proseguire oltre il cartello e denudarci. Marco e Marty, invece, non furono della stessa idea e ci dissero che ci avrebbero aspettato nella zona tessile della spiaggia. Da parte nostra c’era della curiosità, indubbiamente, dato che nessuno di noi era mai stato in una spiaggia nudista. Inoltre, parlo per Ricky e per me, l’idea di vedere tre delle nostre quattro ragazze nude era sicuramente allettante. Per quanto riguarda loro, penso ci fosse più curiosità per l’ambiente che non per Ricky e me.</p><p></p><p>La scena fu simile a quella in spiaggia a Barcelona, due giorni prima. Le ragazze si tolsero subito il pezzo sopra, con la disinvoltura che derivava dall’aver fatto la stessa cosa solo due giorni prima, e poi indugiarono un attimo. Le loro tette non erano un segreto, ma le passere lo erano eccome! In verità quella di Patty me la ricordavo benissimo, ma le altre due mi erano ignote. E una di queste mi incuriosiva molto più dell’altra, ovviamente.</p><p></p><p>Lucia ci sfidò: “Siete decisi a proseguire? Dai, pochi scherzi, via quei costumi!”. Ricky ed io non ce lo facemmo ripetere due volte, e i pantaloncini volarono a terra. Sara appariva indifferente, mentre Lucia e Patty sembrarono “soppesare” le nostre dotazioni. Dopo un cenno di approvazione, fu il loro turno. Si tolsero il pezzo sotto in contemporanea, restando completamente nude.</p><p></p><p>Era la fine degli anni ’90 e la depilazione totale, così comune adesso, non era così diffusa. Infatti Patty e Lucia avevano una striscetta curata di pelo e solo Sara, forse perché abituata al nudismo, seppur nella privacy del suo giardino, era totalmente depilata oltre a non avere nessun segno del costume. Ricky le disse: “Vedi che a Barcelona avevo visto giusto?”. Sara ribatté: “E pensare che ti sarebbe bastata un po’ di pazienza per vedere tutto…”.</p><p></p><p>La fighetta perfettamente liscia di Sara non sfuggì neppure a Patty e Lucia, che apparvero subito interessate, e le chiesero informazioni sulle tecniche, sulla frequenza, sui pro e sui contro della sua scelta che per quegli anni era abbastanza avanti. Ricky ed io le lasciammo parlare e ci godemmo lo spettacolo.</p><p></p><p>Le ragazze si incamminarono, e noi le seguimmo, in modo da passare all’operazione “Vota il Culo”. Sara aveva due belle chiappe toniche e muscolari, forse un po’ grosse per i miei gusti. Il culo di Patty era poco pronunciato e abbastanza piatto, ma comunque si lasciava guardare. Considerando fuori categoria Marty che decise di non regalarci la vista del suo bel panettone, Lucia aveva forse il culo più bello dei tre: né grosso né piccolo, molto tonico e senza un filo di cellulite. Una particolarità che notai favorevolmente fu la larghezza dello spazio tra le gambe, che lasciava intravedere una albicocchina super invitante. Ah, che belli i vent’anni…</p><p></p><p>Lasciai a Ricky, in quanto esponente del Team Culo, l’onore di stilare la graduatoria. Lui mise le mani avanti, metaforicamente, e disse: “Qui manca Marty, però dopo averci spalmato su la crema solare e dopo… va beh, lasciamo perdere, il mio verdetto è: 1) Marty, e devi fidarti; 2) Lucia; 3) Sara; 4) Patty”. Non potei che essere d’accordo.</p><p></p><p>Patty e Sara sembravano molto a loro agio, Lucia un po’ meno, però inoltrandosi verso il clou della spiaggia prese confidenza. D’altra parte vi assicuro che essere nudi in mezzo ad altrettanta gente nuda, alla fine, rende tutto più normale. Va detto che i frequentatori della spiaggia erano mediamente abbastanza in là con gli anni. I giovani scarseggiavano, il grosso erano 50-60enni.</p><p></p><p>A parte Sara che, come detto, non aveva segni del costume, noi spiccavamo sul resto proprio perché era evidente che fossimo dei novellini, soprattutto Patty, con la sua carnagione olivastra che contrastava vistosamente con le parti normalmente coperte dal costume. Anche se vista l’ora non c’era il pienone, la spiaggia era abbastanza frequentata. Le nostre tre ragazze sfoggiavano un fisico indubbiamente superiore alla media, soprattutto grazie alla giovane età. Penso che i nostri coetanei si potessero contare sulle dita di due mani.</p><p></p><p>Ricky mi disse a bassa voce: “Spero non mi venga duro…”. Lucia lo sentì e gli rispose con tono caustico: “Perché? Si vede la differenza?”. Effettivamente Ricky non era propriamente superdotato. Le altre ragazze scoppiarono a ridere e Lucia disse, indicandomi: “Il problema è se viene duro a lui, altro che!”. Patty fece un’espressione eloquente e disse tra sé e sé: “A chi lo dici…”, infatti non potei fare a meno di pensare che solo venti ore prima lei stava assaporando i miei 18 centimetri, con evidente soddisfazione reciproca.</p><p></p><p>In effetti non potevo lamentarmi delle mie misure, e neppure le mie ragazze precedenti l‘avevano mai fatto. Capiamoci, gli attori porno giocano in un altro campionato, ma nel mondo di quelli normali posso dire la mia. Ricordo che Chiara, la mia ex, durante una delle nostre prime volte, nel bel mezzo dell’infoiamento pre-orgasmo, mi gridò: “Ma chi sei? Un nero?”, cosa che a posteriori mi portò a pensare: “E lei cosa ne sa?”.</p><p></p><p>Era passata mezz’ora e, considerando che per tornare ci sarebbe servito lo stesso tempo, decidemmo di fare dietrofront per tornare dai due adepti del costume. La passeggiata fu allegra, tra commenti a bassa voce sugli altri nudisti e prese in giro tra di noi. Ormai ci eravamo abituati alle rispettive nudità, a ripensarci fu molto più semplice di quanto ci aspettavamo.</p><p></p><p>A quel punto approfittai per cercare un chiarimento con Lucia. Restammo un po’ dietro agli altri e le chiesi della sera precedente. La risposta mi spiazzò: “Sai Andrea, ieri mattina durante lo shopping Patty mi ha voluto parlare. Mi ha raccontato quello che avete fatto a Girona e poi in mare, ma mi ha confessato che non ti vedeva troppo preso. Mi ha anche detto che per quanto ci conosce io potrei essere ideale per te. Mi ha chiesto un’ultima mezz’ora ieri sera e poi mi ha detto che ti avrebbe lasciato libero di fare le tue valutazioni”.</p><p></p><p>Pensai subito che, a suo modo, Patty mi aveva dimostrato di essere una gran persona. Chiesi a Lucia: “Secondo te dovrei parlarle?”. Lei rispose: “Non lo so, devi decidere tu. Io le ho solo detto grazie, secondo me non è da tutte fare un passo indietro così. Le ho anche promesso che avrei fatto tutto seriamente e che tra me e lei non sarebbe cambiato nulla, tanto che siamo in camera insieme come lo eravamo a Barcelona. Adesso sta a te”.</p><p></p><p>Poi chiesi: “Ma tu non sei gelosa per quello che è successo tra Patty e me?”. Ancora una volta la risposta di Lucia mi fece capire lo spessore della persona: “Siamo in vacanza, c’è caldo, abbiamo gli ormoni a mille ed è normale che sia così. Stiamo facendo cose che a casa non faremmo, per dire, stiamo camminando nudi su una spiaggia… l’avresti mai detto? Io ti sto solo chiedendo di pensare a cosa potrebbe esserci tra noi. Mi conosci ormai da un anno, sai che persona sono e allo stesso modo io ho visto che persona sei tu. Se mi rispetterai e se mi dimostrerai che ci tieni, per me il passato è già dimenticato”.</p><p></p><p>Questa conversazione mi permise di mettere insieme i vari tasselli della assurda sera precedente. Lucia aveva lasciato mezz’ora di libertà a Patty, ed entrambe sapevano che avrebbe potuto essere l’epilogo della nostra avventura. A sua volta Patty aveva chiesto a Lucia di entrare in camera, dopo una mezz’oretta, e sdraiarsi con noi, anche per “sondare” la mia reazione. Non c’è nulla da fare, le donne quando vogliono sono molto più avanti di noi.</p><p></p><p>Alla fine presi il coraggio a due mani e dissi a Lucia: “Sai, tu mi piaci. Non è solo una questione fisica, mi piace il tuo cervello”. Lei si fermò, mi sorrise e, alzandosi in punta di piedi mi diede un bacio a stampo sulla bocca. Mi rispose: “Andrea, mi hai appena fatto il più bel complimento che potessi sperare. Io ti stavo studiando da qualche mese. Aspettavo solo che tu dimenticassi Chiara, ma in un certo senso ti avevo già scelto e sono partita con l’intenzione di tornare da questo viaggio con le idee totalmente chiare”.</p><p></p><p>Lucia mi fissò, il suo sguardo era magnetico. Dopo una breve pausa mi disse: “Penso di avere le idee chiare, sai?”. Si rialzò in punta di piedi e mi diede un altro bacio, questa volta schiudendo le labbra. Le nostre lingue si incontrarono subito. Sentii le sue tette sode che premevano contro il centro del mio torso, i capezzoli che sfregavano lievemente sulla mia pelle, erano davvero perfette! Fu una sensazione fantastica, che si trasmise immediatamente verso le parti basse.</p><p></p><p>Fu molto dolce e se penso al fatto che eravamo completamente nudi, fu anche comico, a posteriori. Mi fermai e, abbassando lo sguardo, le dissi: “Può bastare, non voglio mica andare in giro con la bandiera dritta”. Lei rise, abbassò lo sguardo e mi diede uno schiaffetto sull’uccello barzotto, per poi incamminarsi verso Patty e Sara.</p><p></p><p>Rimasi un po’ indietro, immerso nei miei pensieri, tanto che Ricky si girò e allargando le braccia mi disse: “Cosa fai? Resti qui? Prendi la cittadinanza francese?”. Io mi avviai verso di loro e gli risposi: “No caro, i senza bidet non mi avranno mai!”. Raggiungemmo Marco e Marty subito dopo, una volta oltrepassato il cartello che divideva la spiaggia nudista da quella tessile.</p><p></p><p>Ci accorgemmo subito che avevano una faccia strana, al che Sara chiese: “Cos’avete voi due?”. Marty rispose: “No, cosa <em>non</em> avete voi cinque!”. Era bastata un’ora per abituarci alla nudità e ci eravamo dimenticati di rimetterci i costumi! Scoppiammo a ridere e indossammo pantaloncini e bikini, mentre Marco esclamò: “Ma no, stavate così bene!”. Sara non si fece sfuggire l’occasione e gli rispose: “Peccato che non sapremo mai come stai tu!”. Marco accusò il colpo, incerto sul senso da dare alla frecciatina di Sara.</p><p></p><p>Tornammo a Sète e dopo la doccia uscimmo per cenare. Sembrava che la Francia vivesse ad un fuso orario diverso rispetto alla Spagna. Niente più cene alle 21-22, stavamo decisamente tornando verso l’Italia e i nostri orari abituali. Il tema della serata fu soprattutto la pianificazione dei giorni successivi. Era venerdì ed avremmo dovuto essere di ritorno il martedì seguente. Perciò decidemmo di puntare verso Lyon, passare il weekend lì e poi tornare in Italia, magari con una tappa a Grenoble.</p><p></p><p>Prima del rientro all’Ibis io e Lucia ci scambiammo un altro bacio. Era proprio brava, usava benissimo le labbra e la lingua ed aveva un gusto piacevole. Sentivo nel mio intimo che stavo per innamorarmi. Era una sensazione quasi dimenticata, la fine della storia con Chiara mi aveva sfiduciato, sotto quel punto di vista. Ma ero ancora giovane, 22 anni sono pochi per perdere la fiducia nell’amore. D’altra parte avevo ben stampate in mente le parole di Lucia, la sua richiesta di rispetto e di cura per lei. Non volevo rovinare tutto, lei meritava il meglio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Andy1976, post: 20745441, member: 111683"] [B]GIORNO 6 [I](2° parte)[/I]: BARCELONA-SETE[/B] Sara, Ricky, Patty, Lucia ed io prendemmo la decisione di proseguire oltre il cartello e denudarci. Marco e Marty, invece, non furono della stessa idea e ci dissero che ci avrebbero aspettato nella zona tessile della spiaggia. Da parte nostra c’era della curiosità, indubbiamente, dato che nessuno di noi era mai stato in una spiaggia nudista. Inoltre, parlo per Ricky e per me, l’idea di vedere tre delle nostre quattro ragazze nude era sicuramente allettante. Per quanto riguarda loro, penso ci fosse più curiosità per l’ambiente che non per Ricky e me. La scena fu simile a quella in spiaggia a Barcelona, due giorni prima. Le ragazze si tolsero subito il pezzo sopra, con la disinvoltura che derivava dall’aver fatto la stessa cosa solo due giorni prima, e poi indugiarono un attimo. Le loro tette non erano un segreto, ma le passere lo erano eccome! In verità quella di Patty me la ricordavo benissimo, ma le altre due mi erano ignote. E una di queste mi incuriosiva molto più dell’altra, ovviamente. Lucia ci sfidò: “Siete decisi a proseguire? Dai, pochi scherzi, via quei costumi!”. Ricky ed io non ce lo facemmo ripetere due volte, e i pantaloncini volarono a terra. Sara appariva indifferente, mentre Lucia e Patty sembrarono “soppesare” le nostre dotazioni. Dopo un cenno di approvazione, fu il loro turno. Si tolsero il pezzo sotto in contemporanea, restando completamente nude. Era la fine degli anni ’90 e la depilazione totale, così comune adesso, non era così diffusa. Infatti Patty e Lucia avevano una striscetta curata di pelo e solo Sara, forse perché abituata al nudismo, seppur nella privacy del suo giardino, era totalmente depilata oltre a non avere nessun segno del costume. Ricky le disse: “Vedi che a Barcelona avevo visto giusto?”. Sara ribatté: “E pensare che ti sarebbe bastata un po’ di pazienza per vedere tutto…”. La fighetta perfettamente liscia di Sara non sfuggì neppure a Patty e Lucia, che apparvero subito interessate, e le chiesero informazioni sulle tecniche, sulla frequenza, sui pro e sui contro della sua scelta che per quegli anni era abbastanza avanti. Ricky ed io le lasciammo parlare e ci godemmo lo spettacolo. Le ragazze si incamminarono, e noi le seguimmo, in modo da passare all’operazione “Vota il Culo”. Sara aveva due belle chiappe toniche e muscolari, forse un po’ grosse per i miei gusti. Il culo di Patty era poco pronunciato e abbastanza piatto, ma comunque si lasciava guardare. Considerando fuori categoria Marty che decise di non regalarci la vista del suo bel panettone, Lucia aveva forse il culo più bello dei tre: né grosso né piccolo, molto tonico e senza un filo di cellulite. Una particolarità che notai favorevolmente fu la larghezza dello spazio tra le gambe, che lasciava intravedere una albicocchina super invitante. Ah, che belli i vent’anni… Lasciai a Ricky, in quanto esponente del Team Culo, l’onore di stilare la graduatoria. Lui mise le mani avanti, metaforicamente, e disse: “Qui manca Marty, però dopo averci spalmato su la crema solare e dopo… va beh, lasciamo perdere, il mio verdetto è: 1) Marty, e devi fidarti; 2) Lucia; 3) Sara; 4) Patty”. Non potei che essere d’accordo. Patty e Sara sembravano molto a loro agio, Lucia un po’ meno, però inoltrandosi verso il clou della spiaggia prese confidenza. D’altra parte vi assicuro che essere nudi in mezzo ad altrettanta gente nuda, alla fine, rende tutto più normale. Va detto che i frequentatori della spiaggia erano mediamente abbastanza in là con gli anni. I giovani scarseggiavano, il grosso erano 50-60enni. A parte Sara che, come detto, non aveva segni del costume, noi spiccavamo sul resto proprio perché era evidente che fossimo dei novellini, soprattutto Patty, con la sua carnagione olivastra che contrastava vistosamente con le parti normalmente coperte dal costume. Anche se vista l’ora non c’era il pienone, la spiaggia era abbastanza frequentata. Le nostre tre ragazze sfoggiavano un fisico indubbiamente superiore alla media, soprattutto grazie alla giovane età. Penso che i nostri coetanei si potessero contare sulle dita di due mani. Ricky mi disse a bassa voce: “Spero non mi venga duro…”. Lucia lo sentì e gli rispose con tono caustico: “Perché? Si vede la differenza?”. Effettivamente Ricky non era propriamente superdotato. Le altre ragazze scoppiarono a ridere e Lucia disse, indicandomi: “Il problema è se viene duro a lui, altro che!”. Patty fece un’espressione eloquente e disse tra sé e sé: “A chi lo dici…”, infatti non potei fare a meno di pensare che solo venti ore prima lei stava assaporando i miei 18 centimetri, con evidente soddisfazione reciproca. In effetti non potevo lamentarmi delle mie misure, e neppure le mie ragazze precedenti l‘avevano mai fatto. Capiamoci, gli attori porno giocano in un altro campionato, ma nel mondo di quelli normali posso dire la mia. Ricordo che Chiara, la mia ex, durante una delle nostre prime volte, nel bel mezzo dell’infoiamento pre-orgasmo, mi gridò: “Ma chi sei? Un nero?”, cosa che a posteriori mi portò a pensare: “E lei cosa ne sa?”. Era passata mezz’ora e, considerando che per tornare ci sarebbe servito lo stesso tempo, decidemmo di fare dietrofront per tornare dai due adepti del costume. La passeggiata fu allegra, tra commenti a bassa voce sugli altri nudisti e prese in giro tra di noi. Ormai ci eravamo abituati alle rispettive nudità, a ripensarci fu molto più semplice di quanto ci aspettavamo. A quel punto approfittai per cercare un chiarimento con Lucia. Restammo un po’ dietro agli altri e le chiesi della sera precedente. La risposta mi spiazzò: “Sai Andrea, ieri mattina durante lo shopping Patty mi ha voluto parlare. Mi ha raccontato quello che avete fatto a Girona e poi in mare, ma mi ha confessato che non ti vedeva troppo preso. Mi ha anche detto che per quanto ci conosce io potrei essere ideale per te. Mi ha chiesto un’ultima mezz’ora ieri sera e poi mi ha detto che ti avrebbe lasciato libero di fare le tue valutazioni”. Pensai subito che, a suo modo, Patty mi aveva dimostrato di essere una gran persona. Chiesi a Lucia: “Secondo te dovrei parlarle?”. Lei rispose: “Non lo so, devi decidere tu. Io le ho solo detto grazie, secondo me non è da tutte fare un passo indietro così. Le ho anche promesso che avrei fatto tutto seriamente e che tra me e lei non sarebbe cambiato nulla, tanto che siamo in camera insieme come lo eravamo a Barcelona. Adesso sta a te”. Poi chiesi: “Ma tu non sei gelosa per quello che è successo tra Patty e me?”. Ancora una volta la risposta di Lucia mi fece capire lo spessore della persona: “Siamo in vacanza, c’è caldo, abbiamo gli ormoni a mille ed è normale che sia così. Stiamo facendo cose che a casa non faremmo, per dire, stiamo camminando nudi su una spiaggia… l’avresti mai detto? Io ti sto solo chiedendo di pensare a cosa potrebbe esserci tra noi. Mi conosci ormai da un anno, sai che persona sono e allo stesso modo io ho visto che persona sei tu. Se mi rispetterai e se mi dimostrerai che ci tieni, per me il passato è già dimenticato”. Questa conversazione mi permise di mettere insieme i vari tasselli della assurda sera precedente. Lucia aveva lasciato mezz’ora di libertà a Patty, ed entrambe sapevano che avrebbe potuto essere l’epilogo della nostra avventura. A sua volta Patty aveva chiesto a Lucia di entrare in camera, dopo una mezz’oretta, e sdraiarsi con noi, anche per “sondare” la mia reazione. Non c’è nulla da fare, le donne quando vogliono sono molto più avanti di noi. Alla fine presi il coraggio a due mani e dissi a Lucia: “Sai, tu mi piaci. Non è solo una questione fisica, mi piace il tuo cervello”. Lei si fermò, mi sorrise e, alzandosi in punta di piedi mi diede un bacio a stampo sulla bocca. Mi rispose: “Andrea, mi hai appena fatto il più bel complimento che potessi sperare. Io ti stavo studiando da qualche mese. Aspettavo solo che tu dimenticassi Chiara, ma in un certo senso ti avevo già scelto e sono partita con l’intenzione di tornare da questo viaggio con le idee totalmente chiare”. Lucia mi fissò, il suo sguardo era magnetico. Dopo una breve pausa mi disse: “Penso di avere le idee chiare, sai?”. Si rialzò in punta di piedi e mi diede un altro bacio, questa volta schiudendo le labbra. Le nostre lingue si incontrarono subito. Sentii le sue tette sode che premevano contro il centro del mio torso, i capezzoli che sfregavano lievemente sulla mia pelle, erano davvero perfette! Fu una sensazione fantastica, che si trasmise immediatamente verso le parti basse. Fu molto dolce e se penso al fatto che eravamo completamente nudi, fu anche comico, a posteriori. Mi fermai e, abbassando lo sguardo, le dissi: “Può bastare, non voglio mica andare in giro con la bandiera dritta”. Lei rise, abbassò lo sguardo e mi diede uno schiaffetto sull’uccello barzotto, per poi incamminarsi verso Patty e Sara. Rimasi un po’ indietro, immerso nei miei pensieri, tanto che Ricky si girò e allargando le braccia mi disse: “Cosa fai? Resti qui? Prendi la cittadinanza francese?”. Io mi avviai verso di loro e gli risposi: “No caro, i senza bidet non mi avranno mai!”. Raggiungemmo Marco e Marty subito dopo, una volta oltrepassato il cartello che divideva la spiaggia nudista da quella tessile. Ci accorgemmo subito che avevano una faccia strana, al che Sara chiese: “Cos’avete voi due?”. Marty rispose: “No, cosa [I]non[/I] avete voi cinque!”. Era bastata un’ora per abituarci alla nudità e ci eravamo dimenticati di rimetterci i costumi! Scoppiammo a ridere e indossammo pantaloncini e bikini, mentre Marco esclamò: “Ma no, stavate così bene!”. Sara non si fece sfuggire l’occasione e gli rispose: “Peccato che non sapremo mai come stai tu!”. Marco accusò il colpo, incerto sul senso da dare alla frecciatina di Sara. Tornammo a Sète e dopo la doccia uscimmo per cenare. Sembrava che la Francia vivesse ad un fuso orario diverso rispetto alla Spagna. Niente più cene alle 21-22, stavamo decisamente tornando verso l’Italia e i nostri orari abituali. Il tema della serata fu soprattutto la pianificazione dei giorni successivi. Era venerdì ed avremmo dovuto essere di ritorno il martedì seguente. Perciò decidemmo di puntare verso Lyon, passare il weekend lì e poi tornare in Italia, magari con una tappa a Grenoble. Prima del rientro all’Ibis io e Lucia ci scambiammo un altro bacio. Era proprio brava, usava benissimo le labbra e la lingua ed aveva un gusto piacevole. Sentivo nel mio intimo che stavo per innamorarmi. Era una sensazione quasi dimenticata, la fine della storia con Chiara mi aveva sfiduciato, sotto quel punto di vista. Ma ero ancora giovane, 22 anni sono pochi per perdere la fiducia nell’amore. D’altra parte avevo ben stampate in mente le parole di Lucia, la sua richiesta di rispetto e di cura per lei. Non volevo rovinare tutto, lei meritava il meglio. [/QUOTE]
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