antanis3
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Come da prefisso questa è una storia vera al 100%. Avevo 19 anni e come tutti a quell'età,anche io avevo un amico del cuore. Si chiamava Marco ,dico si chiamava perchè il passare degli anni ci ha fatto perdere di vista come la maggior parte delle amicizie in quell'età. Dopo il classico continuammo a frequentarci,serate in disco,comitiva che si allargava man mano, e non vi nasconodo che ci divertivamo passandoci qualche ragazza o i primi file con il bluetooth di quelle che riuscivamo a fotografare. Era un pomeriggio estivo, lo ricordo come fosse ieri, avevo appena finito la prima sessione estiva con risultati molto deludenti ,ma mi consolava l'idea che sarebbe cominciata finalmente la tanto agognata estate. L'appuntamento era il solito in piazza ,se non fosse che M. quel pomeriggio mi chiese di salire in casa perchè aveva ancora qualcosa da fare. Sarò salito centinaia di volte da lui,ma quel fatidico pomeriggio,accadde qualcosa di diverso. Salito sopra,faccio i soliti convenevoli con i genitori di M. ,Armando e Tina . La madre era una donna bassina,magra sedere piccolo e con un seno molto prosperoso che rompeva positivamente l'armonia di quel fisico minuto. Il padre un personaggio burbero che non amava avere persone in casa e in più occasioni mi aveva manifestato il suo disturbo,che la madre puntualmente smorzava . M. e il padre erano in un tentativo disperato di montare un mobile e io,che non immaginavo fosse questa la situazione ,pensavo alla rottura di cazzo di restare lì inutilmente per qualche ora,sperando passasse in fretta. Tina mi prese sotto il braccio com'era solita fare e mi disse che a breve mi avrebbe fatto un caffè. Mi accomodai nel salottino sul divano e aspettai quel caffè con in sottofondo le urla di Armando e Marco. Venne Tina con il vassoietto e solo 2 caffè (anche se mi aspettavo ci fosse il caffè per tutti),e notando il mio sguardo interrogativo,mi rispose dicendo che già lo avevano preso. Si sedette accanto a me e mi fece le domande solite,come stavano i miei,come andava con l'università e se avevo trovato l'amore. Qualche risata qualche presa in giro riguardante Marco e passammo una mezz'oretta piacevole. Ad un tratto mi si avvicina,e mi dice che Marco le aveva confidato che frequentava da qualche mese una donna di 43 anni...la cosa mi sembrò paradossale perchè io e Marco parlavamo di tutto,e una notizia del genere non me l'avrebbe risparmiata,ma continuai ad ascoltare. Si passò le mani tra i capelli e mi chiese se mi sembrava possibile che un ragazzo della mia età potesse trovare piacere nel frequentare una che superava i 40, Su due piedi le dissi ciò che pensavo,ossia che le donne di quell'età sono un po' un mito per noi ragazzetti di 19 anni,ed era quindi naturale essersi preso una sbandata. Guardò un po' per la stanza,e disse che probabilmente non comprendeva dato che lei era una donna normalissima e che un ragazzo della mia età mai l'avrebbe guardata. Mi venne naturale di riempirla di complimenti, aggiungendo quanto Armando fosse un uomo fortunato e giuro lo feci senza malizia. Mentre ancora sorrideva per ciò che dissi,si avvicinò chiudendo gli occhi,e mi baciò. Essendo cresciuto con Marco,avevo sempre visto Tina come una sorta di mamma,infatti ero completamente indifferente alle sue curve ,e mai l'avrei pensata in qualche veste diversa da quella che era,ma quando mi baciò, l'istinto che ha sempre fatto da padrone nella mia vita,fece cadere tutte le maschere. Ricambiai quel bacio,e il sottofondo dei 2 che urlavano nella stanza accanto,mi autorizzò a continuare. Le lingua spingevano forti l'una contro l'altra e il mio battito di un allora ragazzetto che viveva un esperienza impensabile ,mi faceva sentire il cuore che esplodeva dal petto. Non volevo staccarmi da quella bocca e sentivo come il nostro scambiare di saliva la faceva sussultare di più. Si staccò alzandosi immediatamente dal divano. Vedevo che voleva aggiustare le tazzine nel vassoietto per sfuggire a ciò che era accaduto cambiando stanza. La fermai immediatamente,ormai il sangue non scorreva più nel cervello,e sapevo che se avessi perso questo treno,avrei solo avuto molti rimorsi. Le sussurrai di calmarsi e le dissi che ciò che era successo era qualcosa di naturale,dato che essendo una donna molto bella,non aveva fatto altro che rispondere ai suoi impulsi naturali. Si definì una stupida e che ignorava il motivo per cui si era comportata così. Le mantenni la mano e le dissi che lo avevo sempre sognato, anche se in quel momento , avrei detto qualunque cosa. La ripresi a baciare lasciandomi guidare dai rumori dell'altra stanza, e senza rispetto di chi fosse la baciai voracemente come fosse una mia coetanea, spingendo la mia lingua nella sua bocca e cominciando a toccarla . Dopo un po' ci staccammo perché capimmo che avevano rallentato nell'altra stanza. Le dissi subito che avremmo dovuto continuare assolutamente, e confermando mi diede il suo numero di cellulare, dicendomi che avrei saputo direttamente da Marco quando il marito non c'era. Avevo un erezione faraonica che andai a spegnere nel loro bagno, ma prima di chiudermi lì,le passai le dita sulle labbra e poi in bocca e le assaporai davanti ai suoi occhi, mentre mi guardava pendendo dalle mie labbra . Quel pomeriggio passò, Marco e il padre terminarono alla meno peggio il lavoro e dopo che salutai in casa, ce ne andammo in centro. Camminando con Marco gli chiesi se aveva qualche novità in fatto di donne,ma non accennò a questa fantomatica donna matura di cui mi parlò sua madre e sinceramente poco m'importò, avevo negli occhi solo la signora Tina...ed era solo l'inizio