L’incontro al buio

baruch74

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PREFAZIONE

Io non amo scrivere racconti di fantasia. Ancora meno mi appassiona descrivere situazioni e personaggi lontanissimi da me, ma amo le contraddizioni e quando da una battuta pronunciata in una serata di bevute mi si è materializzata in un lampo la trama di questo racconto non ho potuto fare a meno di svilupparla in una sceneggiatura e concretizzarla nella scrittura. Alla fine devo ammettere che è stato divertente scribacchiare questa storia improbabile, spero che per voi sia eccitante leggerla. Saluti!

L’incontro al buio


“To tread this fantasy, openly
What have I done…”

Portishead - Over



La proposta accettata

“E’ la nostra prima volta, perciò si fa come dico io o non se ne fa nulla”

Quando lei gli si rivolgeva così, lui non aveva nulla da obiettare. Si godeva perverso e compiaciuto il risultato della propria intuizione. L’aveva riconosciuta al volo. Una donna che aveva avuto troppi uomini e nessun complice. Non fu la sua bellezza fisica a colpirlo. Fu il modo in cui accavallava le gambe facendo dondolare il piedino, la scia che i suoi sorrisi lasciavano ai lati degli occhi, furono tutti quei particolari che facevano trasparire un universo non detto e non vissuto che lui era convinto di riuscir a liberare. Lei da parte sua era stata capace di capire che il tono freddo e austero del suo uomo altro non era che la sua particolare rappresaglia verso tutto ciò che gli ruotava solitamente attorno. Da prima fu lusingata dal vederlo animarsi alla sua vista, poi il compiacimento lasciò spazio al crescente interesse e all’amore per un individuo che non assomigliava a nessuno di quelli finora incontrati. Con lui si aprì e si concesse tutto ciò che non si era mai concessa prima. Stimolata e assecondata dal suo uomo scoprì il piacere di sentirsi sessualmente libera e lui, arrivato a questo punto, non poteva certo tirarsi indietro. Si sarebbe accomodato in poltrona, avrebbe lasciato che la sua donna gli legasse i polsi e coprisse gli occhi con una benda e avrebbe ascoltato il suo tradimento consumato proprio li davanti a lui in quella camera d’albergo la cui distanza da casa colmava il percorso tra il dire ed il fare.

La moglie prese il cellulare per chiamare “quel” numero impartendo i suoi ordini all’amante

“entri, non fai una parola, mi scopi come una cagna e te ne vai…intesi?”

Era eccitata e risoluta proprio come lui la sognava.

“Tu non hai idea di che razza di troia hai creato…” gli disse prima di farsi guardare nuda e lasciva per un’ultima volta.
A lui non restò altro che posare gli occhi sulla sua fica più che poteva prima di gettarsi a capo fitto nel buio della propria perversione.


Lui al buio

“Era quello che volevo, era quello che volevo, era quello che volevo”

Se lo ripeteva come un mantra interiore mentre con l’ultimo senso rimasto si faceva martellare la testa da quel che percepiva. Ogni rumore un sussulto. Ogni suono una stilettata che separava chirurgicamente ogni prima da ogni dopo. Un passo alla volta sempre più giù. Sempre più giù. L’uomo posato, lo stimato professionista, il padre di famiglia si trovava nudo, legato ad una sedia, bendato, con il cazzo che gli scoppiava tra le gambe senza possibilità di sollievo a pochi centimetri dal letto nel quale un semi-sconosciuto gli stava scopando la donna. In passato sarebbe morto di vergogna per molto meno, ma ora si sentiva così vivo che dal luogo in cui si trovava gli venne da ridere a ripensare a tutte le maschere che era solito indossare. Grande e grosso com’era non c’avrebbe messo molto per liberarsi e riprendersela, ma non era quello il suo desiderio. Era deciso ad arrivare fino in fondo, a tutti i costi.

Sentì la porta che si apriva e i passi dell’amante che si avvicinava alla sua donna. Il fruscio dei vestiti che volavano via, l’intrecciarsi dei corpi e delle lingue sul letto che cigolava. Furono preliminari lunghi e appassionati coronati dall’inconfondibile risucchio dei pompini della sua puttana traditrice. Un bocchino lento che si fece via via più tumultuoso finché non la senti strozzarsi sul cazzo dell’amante e staccarsi di colpo ridendo di gusto. Era una risata complice, beffarda, insolita…Il suono morbido dei colpi dell’amante sul culo florido della moglie fu la testimonianza inequivocabile che se la stava scopando a pecorina. Colpi secchi e ben assestati, incoraggiati dai gemiti sempre più forti di quella gran troia che aveva sposato.

“che cazzo che hai…che cazzo che hai….adesso sfondami il culo!!!”

Fu un colpo che lo stordì impedendogli di prestare di nuovo attenzione a quella risata ancora più complice, alla quale seguì un verso strozzato, sgradevole, quasi canzonatorio dell’amante.

“continua…continua così…sto per venire…”

L’amante aumentò il ritmo dei suoi colpi e dalle grida di dolore della moglie capì che si era fatto più violento. La stava prendendo a schiaffi sul culo, la strozzava, forse la stava mordendo sul collo con dei grugniti che lo raggelavano.

Udì l’orgasmo dei due. Quello della moglie accompagnato ancora da quella inconsueta risata, quello dell’amante confuso da quello che gli sembrò il risucchio di un pompino e di nuovo da quel cazzo di verso frenato e incomprensibile che lui davvero non riusciva a capire. Si immagino lei con la bocca piena di sperma di un altro uomo e quella proiezione mentale lo annichilì definitivamente.
Come da accordi l’amante non si trattenne oltre. Uscì velocemente dalla stanza lasciando lei distrutta sul letto e lui sbigottito sulla luna.


Lei la puttana

Quando la porta si chiuse le venne spontaneo liberare dal petto un sospiro di profonda stanchezza. Sentiva l’assoluta necessità di restare un po’ così, nuda, sfatta ed appagata sul letto, ad occhi chiusi per ripensare un secondo a quanto accaduto. Allo sguardo allucinato del marito prima che la benda gli negasse la vista, alla foga animalesca dell’amante, alle vette di perversione che aveva toccato, a quant’era dolce e rassicurante lo sconfinato amore che provava per il suo uomo anche in quel frangente. Nel silenzio irreale di quella stanza le sembrò incredibile percepire tra i mille pensieri che le affollavano la mente l’ambigua sensazione di non essere più la stessa e allo stesso modo di non essere mai stata così vera. Quanto riaprì gli occhi ebbe la conferma che tutto ciò era successo davvero. Lui era ancora li, legato e fremente, lei poteva vedere i segni che l’amante le aveva lasciato sul corpo nella propria immagine riflessa dallo specchio. Si guardò attentamente, si morse un po’ il labbro inferiore e sorrise assottigliando gli occhi. Non si era mai piaciuta così tanto. Fu solo allora che trovò la forza per alzarsi e dirigersi dal marito perfettamente a suo agio nel suo ruolo di puttana.

Quando gli tolse la benda impazzì di gioia nel rivederne lo sguardo lucidamente sconvolto. Forse quei minuti di pausa erano serviti anche a lui per metabolizzare i fatti, per tornare in se, per domare ed indirizzare la sua perversione come aveva sempre fatto: lasciandosi portare esattamente dove voleva essere portato. Si sentì orgogliosa di quel porco e fece due passi indietro perché anche lui potesse ammirare il suo corpo segnato dall’irruenza dell’amante. Civettuola, si spostò i capelli dal collo per fargli vedere quel segno rosso che le sembrava così sexy. Si girò per mostrargli le manate impresse sul culo e si chinò allargandosi oscenamente le chiappe così che potesse valutare bene quanto erano allargati i suoi buchi. Continuò ancora un po’ il suo show da esibizionista poi si avvicinò al marito e, senza slegargli ancora i polsi, gli soffocò il viso con il seno.

“Lo senti il suo odore tesoro?” Lui annuì.
“Allora assaggia anche il suo sapore…”. Abbassò la testa per baciarlo, ma lui spostò la bocca.
“Piacerà anche a te amore mio…bacia la tua zoccola…”

Mollato ogni freno inibitorio il marito ricambiò il bacio. Lei iniziò ad accarezzargli il cazzo dolcemente, sfiorandolo appena con la mano aperta. Gli sussurrò all’orecchio

“Dimmi che sono la tua troia…”
“Sei la mia troia, la mia lurida puttana

A quelle parole cominciò a segarlo lentamente con una presa delicata che si faceva appena più forte quando dalla base saliva alla cappella.
Non ci mise molto per sentire lo schizzo caldo del marito bagnarle il ventre.


La resa dei conti


“Era bravo?”
“Si…”
“Ti ha fatto godere?”
“Come non mi sarei mai immaginata…”

Accoccolata sul letto e di nuovo stretta in un abbraccio, la coppia riprendeva il filo della propria esclusiva depravazione. Lui non voleva affrettare i tempi. Non voleva perdersi nulla del suo racconto, ma era chiaro a entrambi che ci stava girando attorno. I due maiali sapevano che il rito dolcemente masochista delle domande post-tradimento non poteva che passare da una domanda in particolare…

“Dimmi com’era il suo cazzo…”
“Di plastica…o di lattice non so…”
“Eh???”
“Si davvero, di plastica, di lattice, di gomma…boh…”
“Che cazzo significa???”
“Derivato del petrolio o qualcosa di simile…non sono ferrata sull’argomento”
“La smetti di prendermi per il culo?”
“No no, sono seria. Se vuoi te lo faccio vedere…l’ha lasciato qui…”

Si staccò dall’abbraccio del marito, frugò sotto il letto e tirò fuori uno strapon doppio di quelli con un cazzo gigante davanti ed uno più piccolo dietro le cinghie.

“Non hai ancora capito?”

Aveva capito eccome. Solo che lo stupore gli toglieva le parole. Quando ritrovò la facoltà del linguaggio balbettando le chiese:
“…ma…chi…chi era con te?”

“La cameriera ai piani. Hai presente quella ragazzona con le tette grandi e le labbra rosse…lei”
Il marito deglutì allibito mentre lei continuava la sua confessione.

“Se aspettavo quel pupetto della reception tornavo vergine…lei è stata molto più intraprendente. L’altra sera eravamo soli in ascensore e niente…ha schiacciato lo stop, mi ha attaccata alle pareti e mi ha cacciato la lingua in bocca. Non ho saputo dirle di no…il resto è quello che hai sentito”
“Hai scopato con una donna??? Le hai leccato la fica????”
“Ma che domande mi fai…certo! Non hai sentito il suo sapore mentre ti baciavo? Pensavi fosse sborra porcone??? Potere della suggestione…Sarai mica deluso? Oppure sei geloso??? Ahahahahah”
“Non ci posso credere…”
“A chi lo dici…mi veniva da ridere mentre mi facevo inculare da quel coso te ne sei accorto? E anche lei ha fatto una gran fatica a trattenersi dalle risate…Non le era mai capitato di scoparsi una con un marito legato e bendato vicino…Ok che è un po’ mascolina nel sesso, ma se rideva o parlava finiva il giochetto…”
“Tu…tu sei una troia…”
“Lo so…però adesso basta chiacchiere tesoro. Scopami che ho voglia di farmi riempire da un cazzo vero…”

Aveva ragione lei.
Lui non aveva la minima idea di che razza di troia aveva creato.

(…ma allo stesso tempo pensò…”Bingo!”)

“…Ma io non posso accontentarmi se
tutto quello che
sai darmi è un amore di…plastica…”

Carmen Consoli – Amore di plastica




POST-FAZIONE

Vi ricordate la scena iniziale di “Le iene” di Tarantino? Quella dove Mr.Brown spiega ai suoi colleghi di rapina il significato di “Like a Virgin” di Madonna? Ecco in una serata di bevute, mentre con i miei amici progettavamo un altro giro al bancone (e non una rapina), ci capitò di finire a reinterpretare il testo di alcune canzoni. Io ad un certo punto me ne uscii così: “E ‘Amore di Plastica’ della Consoli? Parla di una che si lamenta di quello stronzo del ragazzo che la trascura e non la scopa mai…e alla merda mica basta. Per farle un dispetto le regala un vibratore ecco perché lei canta ‘come posso accontentarmi se tutto quello che sai darmi è un amore di plastica?’. Amore è chiaramente un eufemismo per non dire cazzo”. In un secondo mi è venuta in mente la battuta centrale della storia “com’era il suo cazzo? – Di plastica…”, pensare poi alla sceneggiatura da costruirle attorno è stato un giochetto.

Chiedo che la giuria nel formulare il verdetto tenga conto della semi-infermità mentale dell’autore…
 
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freddolone

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Racconto molto interessante. Molto eccitante il fatto che l'uomo nel racconto sia legato e in balia della donna, anzi di due donne che si divertono a sua insaputa...
 

rud1985

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Uno dei più belli che ho letto qui.
Inizialmente mi pareva la solita storia di corna e mi stupivo, essendone tu lo scrittore... ma immaginavo che ci fosse qualcosa sotto.
Il modo in cui scorre veloce, le parole che hai usato per raccontare gli eventi, la descrizione non ostentata ma esaustiva... ed infine una sorpresa che, come sai, non potevo non gradire moltissimo.

Super, davvero.
 

sormarco

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taranto
complimenti ben scritto, la lettura scorre velocemente per poi arrivare al gran finale, dove il marito scoprendo che c'era un'altra donna avrebbe voluto, a mio avviso, prendere parte alla monta.
 
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baruch74

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complimenti ben scritto, la lettura scorre velocemente per poi arrivare al gran finale, dove il marito scoprendo che c'era un'altra donna avrebbe voluto, a mio avviso, prendere parte alla monta.

...e chi non avrebbe voluto!!! ;)
 
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peppegiuit

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Peccato non ti posso dare Karma due volte...ma l'avresti meritato,per la tua mente perversa con la quale mi hai saputo sorprendere:p:ave::eek::idea::pig::winner:
 

Penetrator

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bel racconto! molto eccitante sopratutto la seconda parte dell'atto :)
la parte del colpo di scena è stata totalmente inaspettata degna del colpevole di un giallo!
l'unica cosa che mi chiedo.. è vero che il marito doveva avere il cervello in pappa per la situazione.. ma come può non riconoscere una donna ascoltando i passi, il profumo, il respiro, l'orgasmo...
 
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baruch74

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bel racconto! molto eccitante sopratutto la seconda parte dell'atto :)
la parte del colpo di scena è stata totalmente inaspettata degna del colpevole di un giallo!
l'unica cosa che mi chiedo.. è vero che il marito doveva avere il cervello in pappa per la situazione.. ma come può non riconoscere una donna ascoltando i passi, il profumo, il respiro, l'orgasmo...

Misteri della suggestione...Grazie per i complimenti!
 

L

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Uno dei più belli che ho letto qui.
Inizialmente mi pareva la solita storia di corna e mi stupivo, essendone tu lo scrittore... ma immaginavo che ci fosse qualcosa sotto.
Il modo in cui scorre veloce, le parole che hai usato per raccontare gli eventi, la descrizione non ostentata ma esaustiva... ed infine una sorpresa che, come sai, non potevo non gradire moltissimo.

Super, davvero.
Sono d'accordo, quoto ogni lettera parola scritta! Fantastico racconto!
 

franky81

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eeeeehh beh...che tu scriva di fatti reali o fantasy raggiungi sempre dei livelli artistici e di porcaggine altissimi!!:ave:
In questo c'è tutto quello che mi piace dei tuoi racconti, il romanticismo, la pervesione, il colpo di scena, l'aspetto pulp-demenziale..
Vale la pena leggerlo più e più volte perché rivela sempre maggiori sfumature...BRAVISSIMO!:winner:

PS come dimenticare la scena iniziale de Le Iene..pensa che nel seguito di La Giusta Punizione c'è un piccolo tributo al discorso su Like a Virgin, ho pensato proprio a quella scena quando ho scritto "quella frase"! 🤭:kiss:
 
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baruch74

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PS come dimenticare la scena iniziale de Le Iene..pensa che nel seguito di La Giusta Punizione c'è un piccolo tributo al discorso su Like a Virgin, ho pensato proprio a quella scena quando ho scritto "quella frase"! 🤭:kiss:

"...but you...You speak my language!"
 

eretico50

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Romagna
Clap clap clap.....:ave: Complimenti vivissimi Baruch.....un bel lessico ed una bella fantasia con colpo di scena finale .....:hand:
 
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baruch74

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Ohhhh grazie, grazie davvero mi fa sempre piacere ricevere commenti sui miei racconti!!! Ce ne sono altri se vuoi leggili. Ciao!
 

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