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<blockquote data-quote="Medicusxxx" data-source="post: 17644788" data-attributes="member: 295255"><p>Ovviamente vorreste sapere com'è Lara a letto... Massimo ogni volta che ne parliamo, si eccita da morire e ovviamente a me la cosa non disturba, anzi mi intriga molto accendere un fuocherello che, so diventerà un falò.</p><p>Prima, però di dirvi com'è adesso la mia signora dentro il talamo (e più spesso fuori) torno al passato (molto di quanto dirò l'ho appreso dalle sue labbra in momenti diversi, qualcosa l'ho intuito dai sussurri che all'epoca si sentivano su di lei). Questo che sto per raccontarvi l'ho appreso da un testimone oculare dei fatti, che ha vissuto quasi in prima persona gli eventi, quindi è la versione del tutto soggettiva, di un soggetto terzo.</p><p>Lara negli anni 90 era una studentessa di lettere in una università vicino casa sua, non tanto grande, nè tanto famosa, ma comunque di buona fama, frequentata, all'epoca dai figli della buona borghesia. Lei era (a sua detta) ancora vergine quando si iscrisse in facoltà. Dopo i quattro anni canonici aveva culo e figa sfondati e quindi aveva poco altro da offrire al suo primo ragazzo, che per altro arrivò dopo la laurea.</p><p>All'epoca era una gran figa, alta, magra, lunghi capelli neri e occhi verdi, una quarta abbondante di seno e un culo da paura. Era ovvio che presto le avrebbero fatto la festa. </p><p>Il suo docente di filologia (o qualcosa del genere...) era un vecchio porco (che mi pare di ricordare anni dopo fini sui giornali per una storiaccia di ricatti a ragazze in facoltà). Dal primo giorno cominciò a farle laide avances, che neanche agli occhi ancora innocenti di Lara passarono inosservati. Battute volgari, la necessità di ripetizioni fuori orario, gli assistenti che alzavano le spalle alla richiesta di spiegazioni... </p><p>Fatto sta che un pomeriggio di dicembre del primo anno, la studentessa disperata aspettava sconsolata seduta davanti la porta del docente, che la fece attendere ben oltre la fine del consiglio di facoltà... alle sette e mezzo anche in quella città piuttosto a sud erano calate le tenebre e Lara stava per levare le tende, quando un profumatissimo ed elengatissimo signore la chiamò ad entrare e la fece accomodare sul divano nella sua stanza, tra libri, stampe antiche e curricula sparsi su tutte le superfici. Per farla breve, se Lara avesse voluto arrivare alla laurea, avrebbe dovuta dargliela, ma non nel modo classico del termine, cioè non era sufficiente piegarsi a 90 gradi e ricevere in meniera più o meno consensiente il membro del vecchio docente... ma c'era da affrontare un percorso più laido e certamente insopportabile per una ragazza ventenne degli anni 90... almeno così pensavo quando me lo raccontarono!</p><p>Evidentemente non conosco così bene le donne come credevo, infatti dopo una settimana di tentennamenti la povera (?) ragazza finì a cenare con il vecchio docente nel ristorante di fronte al teatro, meta di tutti gli universitari che vedendola a tavola con il noto, scommettevano sul fatto che la avesse già traviata o fosse quella la sera della scena madre.</p><p>Non fu l'anziano cultore di giovani fighe a raccogliere la sua verginità, se è questo che stavate pensando. Lui se la lavorò da dietro, nel senso che le aprì il culo già dalla prima sera. Quanto dovette sudare per entrare in quel pertugio ancora intatto non mi è dato sapere, mai lei me ne ha parlato, mai io ho chiesto, per evitare di svelare la mia fonte, che sarebbe statoa motivo di imbarazzo per entrambi. Fatto sta che, forse per evitare errori imperdonabili alla sua età il vecchio porco era solito farle il culo, tutte le settimane alla fine del primo corso, primo anno. La mia fonte è certa che dopo le prime volte in cui i grugniti di lui coprivano le urla di lei, il dolore parve diminuire e Lara usciva dalla stanza con più grazia di quando vi entrava.</p><p>La storia duò circa otto mesi, che con un rapido calcolo significa almeno trenta rapporti anali, non male per una ragazza di venti anni degli anni 90.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Medicusxxx, post: 17644788, member: 295255"] Ovviamente vorreste sapere com'è Lara a letto... Massimo ogni volta che ne parliamo, si eccita da morire e ovviamente a me la cosa non disturba, anzi mi intriga molto accendere un fuocherello che, so diventerà un falò. Prima, però di dirvi com'è adesso la mia signora dentro il talamo (e più spesso fuori) torno al passato (molto di quanto dirò l'ho appreso dalle sue labbra in momenti diversi, qualcosa l'ho intuito dai sussurri che all'epoca si sentivano su di lei). Questo che sto per raccontarvi l'ho appreso da un testimone oculare dei fatti, che ha vissuto quasi in prima persona gli eventi, quindi è la versione del tutto soggettiva, di un soggetto terzo. Lara negli anni 90 era una studentessa di lettere in una università vicino casa sua, non tanto grande, nè tanto famosa, ma comunque di buona fama, frequentata, all'epoca dai figli della buona borghesia. Lei era (a sua detta) ancora vergine quando si iscrisse in facoltà. Dopo i quattro anni canonici aveva culo e figa sfondati e quindi aveva poco altro da offrire al suo primo ragazzo, che per altro arrivò dopo la laurea. All'epoca era una gran figa, alta, magra, lunghi capelli neri e occhi verdi, una quarta abbondante di seno e un culo da paura. Era ovvio che presto le avrebbero fatto la festa. Il suo docente di filologia (o qualcosa del genere...) era un vecchio porco (che mi pare di ricordare anni dopo fini sui giornali per una storiaccia di ricatti a ragazze in facoltà). Dal primo giorno cominciò a farle laide avances, che neanche agli occhi ancora innocenti di Lara passarono inosservati. Battute volgari, la necessità di ripetizioni fuori orario, gli assistenti che alzavano le spalle alla richiesta di spiegazioni... Fatto sta che un pomeriggio di dicembre del primo anno, la studentessa disperata aspettava sconsolata seduta davanti la porta del docente, che la fece attendere ben oltre la fine del consiglio di facoltà... alle sette e mezzo anche in quella città piuttosto a sud erano calate le tenebre e Lara stava per levare le tende, quando un profumatissimo ed elengatissimo signore la chiamò ad entrare e la fece accomodare sul divano nella sua stanza, tra libri, stampe antiche e curricula sparsi su tutte le superfici. Per farla breve, se Lara avesse voluto arrivare alla laurea, avrebbe dovuta dargliela, ma non nel modo classico del termine, cioè non era sufficiente piegarsi a 90 gradi e ricevere in meniera più o meno consensiente il membro del vecchio docente... ma c'era da affrontare un percorso più laido e certamente insopportabile per una ragazza ventenne degli anni 90... almeno così pensavo quando me lo raccontarono! Evidentemente non conosco così bene le donne come credevo, infatti dopo una settimana di tentennamenti la povera (?) ragazza finì a cenare con il vecchio docente nel ristorante di fronte al teatro, meta di tutti gli universitari che vedendola a tavola con il noto, scommettevano sul fatto che la avesse già traviata o fosse quella la sera della scena madre. Non fu l'anziano cultore di giovani fighe a raccogliere la sua verginità, se è questo che stavate pensando. Lui se la lavorò da dietro, nel senso che le aprì il culo già dalla prima sera. Quanto dovette sudare per entrare in quel pertugio ancora intatto non mi è dato sapere, mai lei me ne ha parlato, mai io ho chiesto, per evitare di svelare la mia fonte, che sarebbe statoa motivo di imbarazzo per entrambi. Fatto sta che, forse per evitare errori imperdonabili alla sua età il vecchio porco era solito farle il culo, tutte le settimane alla fine del primo corso, primo anno. La mia fonte è certa che dopo le prime volte in cui i grugniti di lui coprivano le urla di lei, il dolore parve diminuire e Lara usciva dalla stanza con più grazia di quando vi entrava. La storia duò circa otto mesi, che con un rapido calcolo significa almeno trenta rapporti anali, non male per una ragazza di venti anni degli anni 90. [/QUOTE]
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