Nudo sulla spiaggia per nudisti in Abruzzo.

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Nudo sulla spiaggia per nudisti in Abruzzo.
Scendo in spiaggia, mi spoglio nudo sotto lo sguardo curioso di bagnanti maschi e femmine e mi sdraio sull’asciugamano. A gambe divaricate, su due minuscole palline lisce e depilate, si erge un piccolissimo e pallido pene di soli due centimetri che adoro tenere scappellato. Così, sdraiato al sole della sera, scorgo un gruppo di donne, più o meno sulla cinquantina di età, venire nella mia direzione. Hanno tutte il costume, non sono nudiste, vengono dalla spiaggia di fianco, appositamente per godere della vista di grossi cazzi dei maschi presenti sulla spiaggia. Le vedo avvicinarsi ed aspetto che mi passino a pochi metri, e non appena mi sono vicine, spalanco le gambe, mettendo in bella mostra, il mio cazzettino scappellato. Sono certo, che non hanno mai visto un cazzo così piccolo, di due centimetri. Ma loro, mi ignorano e tirano dritte allontanandosi. Resto lì deluso, ma non passa una ventina di minuti che le vedo ritornare. Questa volta, non le voglio far scappare, così, mi alzo in piedi e le aspetto. Rosso in viso per l’emozione e la timidezza, col cuore che mi batte in gola, le aspetto tutto nudo e col cazzo ritirato. Mi arrivano davanti, stavolta si fermano, mi guardano ed una con tono di rimprovero, mi dice: “cosa mostri se non hai nulla tra le gambe, devi essere anche impotente”. Non rispondo, resto li impassibile ma la vergogna mi sale fino a frami diventare bordeaux in viso. Un’altra più intraprendente allunga una mano e con la punta di due dita, mi prende il glande del pisellino, me lo tira e mi dice dolcemente, “Non si drizza, vero?” poi con l’altra mano mi palpa le palline. Fammi vedere come diventa duro, insiste e comincia a masturbarmi, più che a masturbarmi è lolo un fare su e giù del prepuzio su un glande inanimato. Ma nonostante il mio cazzo è completamente floscio e ritirato pian piano, quell'inutile pisellino ha una sporadica erezione. Tre, quattro, poi cinque, poi sette ed infine dieci centimetri di cazzetto turgido, il massimo della mia erezione. di fronte a quel turgido cosino di pochi centimetri, scoppiano a ridere, mi danno una pacca sul mio sculettò rotondo e liscio lasciandomi lì col cazzetto dritto. Resto deluso, ma devo dire che sono stati momenti di forte emozione. Il mio cazzo, nemmeno il tempo di veder andare via le signore, che già è tornato ai suoi due centimetri. Così torno al mio asciugamani e mi sdraio di nuovo. Dopo un pò, decido di andare via. In spiaggia, ormai, non c’è quasi più nessuno, a poca distanza da me, solo due ragazze a fighe di fuori, ed un giovane toro tutto solo a qualche metro. Guardo con voglia tra le gambe del giovane e noto un bell'arnese lungo e largo che ciondola, su due palle da toro. Ho voglia di sesso, qualunque esso sia. Così, mi alzo per andare via e decido di passare nudo davanti alle ragazze, col pisellino di fuori, indossando solo la canotta. Quando sono a qualche metro da loro, una delle ragazze con un sorrisetto da troia, cerca di umiliarmi dicendomi: “frocetto, hai un cazzetto veramente inutile”. Rosso in viso, non dico nulla e continuo ad andare via. Il ragazzo a poca distanza, che ha visto e sentito tutto, si alza in piedi al mio passaggio, e prendendosi in mano, il cazzo e le palle, li fa ciondolare, come a mostrarmi, com'è un vero cazzo da maschio. Imbarazzato, abbasso lo sguardo ed accelero il passo. Quel gesto, però mi ha stizzito, pertanto, decido di provocarlo, mi tolgo la canotta, restando totalmente nudo e dandogli le spalle comincio a sculettare come una troia. Mi tremano le gambe, al pensiero di cosa può succedere, ma la voglia di sesso è troppo forte, quindi non desisto. Il ragazzo accetta la provocazione e si incammina dietro di me, anche lui, completamente nudo. Lungo la stradina sterrata che porta ai parcheggi, tra i canneti, lo sento avvicinarsi, il suo respiro è grosso, la sua voglia di me è forte. L’emozione, lo sta invadendo. Mi giro, e lo vedo li a pochi metri da me, nudo, col cazzo già duro che gli ciondola tra le gambe. È lungo. È largo, è enorme. Anche il mio respiro si fa affannoso, cosciente di cosa stava per succedere. Sono spaventato, ed allo stesso tempo, eccitato e voglioso di essere abusato da lui. Percepisco l’odore del suo cazzo e del suo sudore. Ansimo ed ho voglia di essere violentato. Una volta arrivati, sul vecchio tracciato ferroviario, il giovane mi raggiunge, mi afferra per i capelli, mi gira con violenza e mi fa inginocchiare davanti a lui. Tenendosi strozzo il cazzone in mano mi infila in bocca il suo enormemente glande. Glielo succhio, glie lo lecco, lo tengo stretto tra le mie labbra, poi mi spinge in gola tutto il resto del cazzo. Mi sento soffocare, ma nello stesso tempo, voglio tenere in bocca quel grosso palo duro e dritto . Gli afferro le palle, grosse e colme di sborra, glie le lecco, poi do inizio ad un voglioso bocchino. Quando il cazzo gli è diventato duro come un palo, mi alza, mi mi gira di spalle, mi mette a pecora e mi infila su per il culo quel cazzo enorme, con tutta la violenza possibile, me lo infila a pelle, facendomi urlare come una puttana. Ansimo, grido e mi dimeno. Cerco di prenderlo in tutta la sua lunghezza e larghezza. Urlo “dai, dai, inculami, sfondami il culo”. Lui mi chiava con foga e violenza, la sua pancia sbatte forte sulle mie chiappe. Mi sento la sua troia. Tutto intorno, intanto, si sono radunati guardoni, ed altre persone, sia maschi che donne, c'è chi ride, chi è solo incuriosito da quella situazione e ci sono maschi che si sono tirati gli in costume e si masturbano davanti a tutti. Il ragazzo mi monta per più di mezz’ora, dilaniandomi lo sfintere. Lo sento venirmi dentro, mi inonda il buco del culo della sua sborra bollente. Mi spinge a terra, sfilando dal mio buco, il suo grosso cazzo ormai floscio, e se torna in spiaggia. Lasciandomi lì, a terra, davanti a tutte quelle persone, a gambe larghe. Non riesco ancora a rialzarmi, mi tremano le gambe ed ho il buchetto troppo dilatato, mi brucia. È proprio in quel frangente, che noto le due ragazze della spiaggia. Erano salite anche loro ed hanno assistito alla mia sodomizzazione in pubblico. Invidiose che quel bel ragazzo abbia preferito il mio buco del culo, alle loro meravigliose tette e fregne rasate, cercano di umiliarmi davanti a tutti. Così, dopo un primo attimo di imbarazzo, cominciano a dirmi: “ti è piaciuto?, frocetto, hai almeno goduto? spero ti abbia stonato il culo. sei un inutile minidotato impotente. ” Io le guardavo, le ascoltavo, ma ero quasi assente, tanto era stata l'emozione provata. Un filo di sperma, dal mio piccolo glande, mi colava lungo le mie gambe. Visto che non reagivo, una di loro, mi si avvicina, mi afferra le palline, e mi dice: “se domani torni in spiaggia, e ti va, ti sodomizziamo noi. Portiamo anche altre ragazze”. Poi tirandomi per le palle, mi fa fare qualche metro dietro li lei. L'altra dietro di me cerca di infilarmi le dita nel culo. Stufe, vanno via. Non so che fare, resto lì, tutto nudo, davanti a tanti estranei, maschi e femmine che pian piano si allontanano. Sodomizzato davanti a sconosciuti e soprattutto davanti a quelle ragazze. Violentato davanti ai loro sguardi mi ha fatto provare una emozione che non si può descrivere in parole e che rifarei immediatamente.
 

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