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Capitolo 1: Bar Mario
Racconti Erotici
Prime esperienze scambiste di una neo-diciottenne
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<blockquote data-quote="pippo_minn" data-source="post: 17323369"><p><strong>PREMESSA</strong></p><p>Mentre mi accingo a pubblicare il quinto capitolo del mio racconto, devo ringraziare ancora una volta tutti voi che mi leggete con tanto affetto.</p><p>Per me e Francesco è molto eccitante aprire questi “cassetti della memoria” e poterli condividere.</p><p>Unico obiettivo del mettere tutto nero su bianco è potervi rendere partecipi delle nostre sensazioni, esattamente così come le abbiamo provate allora.</p><p>Per questo motivo abbiamo deciso di azzardare un esperimento, nell’ottica di rendere ancora più reale quello che tentiamo di trasmettervi per iscritto. Ecco perché troverete, intercalate al racconto, delle immagini che riteniamo possano rendere al meglio la situazione descritta.</p><p>Per noi è stato un lavoro gravoso ma altrettanto eccitante.</p><p>Un grazie sincero a Francesco per le serate (nottate!) passate al PC alla ricerca e conseguente elaborazione di immagini che meglio potessero essere utilizzate allo scopo.</p><p>Buona lettura e visione.</p><p></p><p><strong>CAPITOLO 5</strong></p><p>Tutto avvenne nello spazio di pochissimi istanti.</p><p>Attendevo di capire che intenzioni aveva il ragazzo.</p><p>L’ennesimo sussulto del suo cazzo mi avvisò dell’arrivo del secondo schizzo, che io già pregustavo interminabile come il primo (merce rara … pensai) ma lui non affondò nella mia bocca come credevo.</p><p>“Vuole proprio sborrarmi in faccia il porco!” mi dissi… e sinceramente l’idea non mi dispiaceva affatto, considerando l’effetto eccitante che mi aveva provocato il primo schizzo.</p><p>Rimasi così a bocca spalancata e occhi chiusi, in attesa che fosse lui a scegliere tra finire di imbrattarmi il viso oppure soffocarmi di sperma.</p><p>[ATTACH=full]17571021[/ATTACH]</p><p></p><p>Gli istanti passavano interminabili e di conseguenza mi aspettavo uno schizzo ancora più vigoroso del primo.</p><p>“Aaaahhh!”. Il gemito di Katia mi fece trasalire. Spalancai gli occhi e vidi che il ragazzo l’aveva penetrata. Ma solo il glande era dentro la sua vagina. Il resto del pene faceva bella mostra di se all’esterno della sua fica.</p><p>Le pulsazioni del cazzo che eruttava sperma all’interno erano evidenti</p><p>Non so come e perché ma mi ritrovai con la bocca ad un centimetro dalla vagina, proprio mentre il ragazzo ormai esausto ritirava il bacino.</p><p>Non gli lasciai nemmeno il tempo di uscire e iniziai a leccare la vulva di Katia, fradicia di umori dovuti alla sua eccitazione e allo sperma che piano piano iniziava a fuoriuscire. Mentre il ragazzo tornava a spingere anche il suo membro nella mia bocca</p><p>[ATTACH=full]17571022[/ATTACH]</p><p></p><p>Poi mi sollevò delicatamente il viso e iniziò a baciarmi, facendo suo buona parte del liquido che avevo raccolto.</p><p>Prima di congedarsi definitivamente mi leccò il viso ancora una volta, raccogliendo parte di quel che restava del suo primo schizzo.</p><p>Mi fissò negli occhi e sorridendo mi disse “grazie!” con un tono e una gentilezza che non dimenticherò mai.</p><p>Io non potei che ricambiare il suo grazie con un sorriso smagliante, mentre con l’indice raccoglievo quel po' di sperma che mi aveva lasciato sul viso, per poi succhiarlo con fare malizioso in segno di riconoscenza.</p><p>[ATTACH=full]17571023[/ATTACH]</p><p></p><p>Intanto, alle mie spalle gli affondi di Morice si facevano sempre più rapidi e insistenti. Mi chiedevo quanto ancora avrei resistito senza venire.</p><p>Stavo giusto scambiando uno sguardo di complicità con Francesco (cercavo costantemente la sua approvazione e trovarla era per me altrettanto appagante) quando…</p><p>“Votre petit ami aime-t-il le prendre dans le cul comme vous le faites?” … la domanda che Morice rivolse a Katia mi colse di sorpresa. Forse non ricordava che anche io so il Francese. Fatto sta che feci finta di niente in attesa della risposta di lei.</p><p>“Je vous ai déjà dit que nous sommes deux petites salopes avec les mêmes goûts! " rispose Katia fra il serio e il faceto…. “Et puis ... pourquoi ne pas lui demander directement?”. Immagino che Katia intendesse ricordargli la mia capacità di comprendere perfettamente il suo idioma ma lui per tutta risposta mi apostrofò nel suo pessimo Italiano, facendo corrispondere ad ogni parola un affondo più deciso del suo cazzo nella mia vagina…</p><p>“Ti…piace…anche…nel…culo… piccola?”</p><p>Ancora una volta, il mandingo sapeva il fatto suo. L’eccitazione dei colpi mi fece uscire dalla bocca un repentino “Ouiiii !!!”.</p><p>“Si…inculami col tuo cazzone nero…!”</p><p>Mi pentii quasi immediatamente di aver pronunciato quelle parole. Non nego che sperai non avesse capito almeno la frase finale. In fin dei conti avevo avuto la mia prima esperienza Anale poche decine di minuti prima, con un signore di mezza età , certamente dotato ma non su questi livelli.</p><p>Ma ormai il dado era tratto.</p><p>Morice uscì dalla mia vagina e iniziò a leccarmi ed insalivarmi il culetto.</p><p>[ATTACH=full]17571024[/ATTACH]</p><p></p><p>Capii che questa volta, diversamente da quanto successo poc’anzi nell’altra stanza, non era previsto alcun lubrificante e mi augurai sinceramente che la saliva dell’uomo potesse essere un altrettanto valido sostituto.</p><p>Poi, tutto ad un tratto, realizzai che eravamo al centro dell’attenzione di tutti gli avventori della sala. Gli “attori” (con noi sul letto) e gli “spettatori” al di là delle tende, erano completamente attratti ed eccitati dal nostro terzetto.</p><p>Probabilmente il botta e risposta intercorso fra noi non era passato inosservato ed ora tutti erano curiosi di vedere come sarebbe andata a finire. Una diciottenne alla prima esperienza che si facevo sodomizzare da un fuori quota assoluto! Non capitava tutti i giorni.</p><p>Katia aveva probabilmente colto la tensione che l’eccitazione e l’ansia per quello che stava accadendo mi provocavano. Sentii le cosce che mi tremavano e lei doveva essersene accorta. Iniziò a leccarmi la fica a fondo e ad accarezzarmi delicatamente.</p><p>[ATTACH=full]17571027[/ATTACH]</p><p></p><p>Stavo godendo … e in quel momento di pura incoscienza desideravo quell’obelisco di carne dentro il mio culo.</p><p>Francesco mi si avvicinò all’orecchio e premurosamente…”sei sicura di volerlo?”.. mi sussurrò.</p><p>“Resta qui vicino a me…” ansimai, prendendogli la mano.</p><p>La tensione eccitata presente in quella stanza si tagliava col coltello.</p><p>Tutti, ad esclusione di noi tre, si masturbavano pregustando la scena.</p><p>Percepii nettamente al di là delle tende il gemito di una donna che stava già raggiungendo l’orgasmo al solo immaginare cosa stava per succedere. La cercai con lo sguardo, mentre Katia e Morice insistevano nel loro lavoro di preparazione.</p><p>La vidi. Era là . Rossa di capelli. Ebbi il tempo di pensare (misteri della psiche umana) che non si trattava di una parrucca, dal momento che anche le sopracciglia erano rosse.</p><p>Appoggiata ad una colonna, accanto al suo uomo che si stava masturbando, come lei. Era una bellissima ragazza, dal seno perfetto incorniciato in uno splendido reggiseno a balconcino di pizzo bianco. Incrociai il suo sguardo e non potei fare a meno di interpretare nei suoi occhi un moto di pura invidia. Occhi che, allo stesso tempo, sembravano dirmi “sei fantastica… continua…godo con te”.</p><p>Stava godendo veramente. Si volse verso l’uomo che le stava accanto e … “sto per venire” gli sussurrò.</p><p>Il tono di voce era sommesso ma il silenzio surreale che si era creato nella stanza (interrotto solo dai gemiti di piacere di altri avventori) mi permise di cogliere abbastanza chiaramente anche la replica di lui: “anch’io …sto per sborrare”.</p><p>La donna, continuando ad accarezzarsi il sesso con la mano infilata nell’ampia gonna al ginocchio che ancora indossava, si accovacciò repentinamente, in modo tale che il suo viso fosse all’altezza del cazzo dell’uomo in procinto di esplodere. Continuava a fissarmi come se volesse condividere con me il suo piacere.</p><p>Si. Avvertii chiaramente che avrebbe voluto essere lì con me.</p><p>Ricambiai con un sorriso di approvazione. Giurerei di avere anche accennato ad un gesto di assenso col capo. Come per dire…”si… godiamo… insieme”.</p><p>Qualche istante e poi… “Mmmmm”…. “aaahhhhhrggg”. Lei e lui. All’unisono. Due modi diversi per esprimere l’orgasmo in corso. In entrambi i casi gemiti strozzati, come se non volessero distogliere l’attenzione degli altri da chi si trovava al centro della scena, ovvero io, Morice e Katia.</p><p>La donna non smise mai di fissarmi, pur socchiudendo gli occhi durante il momento di massimo piacere.</p><p>Anche mentre gli schizzi del compagno iniziavano a bagnarle il viso. Aprì la bocca continuando a guardarmi.</p><p>[ATTACH=full]17571028[/ATTACH]</p><p></p><p>Sembrava volesse contribuire ad aumentare la mia eccitazione, consapevole che comunque stava alla base della buona riuscita della prova a cui mi sarei sottoposta da lì a poco.</p><p>E ci stava riuscendo.</p><p>Apprezzai il fatto che rialzandosi dalla sua posizione accovacciata, mentre si passava un klinex sul viso, non se ne andò. Voleva davvero condividere il mio godimento. Sorridendo, mi fece il segno di vittoria col pollice, come per dire… “ora tocca a te”. Ricambiai il sorriso. Mi dava sicurezza saperla lì.</p><p>Il mio momento era arrivato.</p><p>Mi resi conto solo allora che i numerosi specchi posti lungo le pareti della sala erano strategicamente posizionati, così da riflettere tutta la scena che si svolgeva sul letto/divano al centro. Giurerei che facevano addirittura un effetto ingrandimento, dal momento che vedevo distintamente riflesse le nostre tre figure come se fossero praticamente i nostri alter ego, proprio lì a pochissima distanza da noi. In questo modo si poteva apprezzare anche visivamente ciò che diversamente si sarebbe potuto solo immaginare, in base a quanto percepivano gli altri quattro sensi.</p><p>Mi accorsi subito che Morice grondava sudore. Era visibilmente eccitato. Lo stesso denunciava il viso arrossato di Katia che continuava a leccarmi la fica e ad accarezzarmi il seno. La cosa non fece che aumentare la mia autostima. Non doveva essere semplice stimolare due soggetti ormai avvezzi ad ogni sorta di perversione.</p><p>Ad un tratto il nero sollevò il viso dal mio culetto e posizionò le ginocchia ai lati del viso di Katia. Poi le allontanò leggermente dalle guance di lei facendo in modo che il bacino si abbassasse.</p><p>“Ci siamo. Sta cercando la posizione per riuscire ad incularmi”. Pensai questo, mentre aumentavo la pressione sulla mano di Francesco, convinta di sentire l’enorme glande appoggiarsi al mio sfintere, violandolo brutalmente da un momento all’altro.</p><p>Controllavo ogni gesto di Morice nello specchio, per non essere colta di sorpresa quando avrebbe affondato il colpo.</p><p>Invece no. Indietreggiò leggermente col bacino e prese on le due mani la testa di Katia, facendo in modo che si allontanasse dalla mia fica e appoggiandole delicatamente la nuca sul letto. Poi si allungò per prendere un cuscino tubolare e glielo pose sotto la testa.</p><p>“Che premuroso …”pensai, presupponendo che altrettanta premura avrebbe usato nei miei riguardi.</p><p>Le mie convinzioni furono immediatamente disattese.</p><p>Infatti Morice aggiustò il cuscino tubolare in modo tale che stazionasse all’altezza del collo di Katia (fra la nuca e le scapole) così che il viso di lei fosse leggermente rivolto all’indietro, oltre che verso l’alto.</p><p>“Sucer ma bite petite salope. Mouillez-le bien pour qu'il s'intègre mieux dans le cul de votre petit ami…” ringhiò. Poi allargò ancora un po' le ginocchia e affondò il cazzo nella bocca che Katia aveva prontamente spalancato.</p><p>Le stava scopando la bocca… con brutalità . Si distingueva distintamente il glande dell’uomo che le gonfiava la gola ad ogni affondo.</p><p>[ATTACH=full]17570232[/ATTACH]</p><p></p><p>Pensai di aiutare la mia nuova amica ricambiando il servizio di cui mi aveva dilettato fino a quel momento. Le allargai le gambe che aveva chiuso come reazione al trattamento (sgradevole?) che stava subendo (o che almeno io reputavo tale). Mi resi immediatamente conto che sbagliavo. Davanti a me si aprì un fiore rosa, pulsante e strabordante umori.</p><p>Katia stava godendo come se stesse scopando.</p><p>Affondai comunque qualche colpo di lingua fra le piccole labbra che sembravano infuocate, tanto era il calore che emanavano.</p><p>Poi tornai a seguire la scena nello specchio.</p><p>La saliva di Katia, mista a liquido prespermatico, fuoriusciva copiosa dai lati della sua bocca.</p><p>[ATTACH=full]17570235[/ATTACH]</p><p></p><p>“Aaaahhhrggg”… il gemito di altri due spettatori a breve distanza l’uno dall’altro si diffuse nella sala. Non resistendo alla scena stavano cedendo all’orgasmo.</p><p>Penso che Morice temesse che mi sarei raffreddata e questo sarebbe stato un problema per entrambi. Attraverso lo specchio lo vidi chiaramente fare un cenno a qualcuno di coloro che stazionavano sul letto masturbandosi, ma non capii a chi si era rivolto.</p><p>Il mistero fu immediatamente svelato, dal momento che il suo “compagno di merende” si prese dal posto dove si trovava e venne verso di me avanzando sulle ginocchia.</p><p>L’attrezzo di Albert non aveva nulla da invidiare a quello che stazionava dietro di me pronto ad assalirmi.</p><p>Non ci furono convenevoli. Mi prese la testa fra le mani e la spinse verso il suo cazzo.</p><p>Iniziò a scoparmi la bocca esattamente come il suo amico stava facendo con Katia.</p><p>[ATTACH=full]17570237[/ATTACH]</p><p></p><p>Subito scomparve in me quel minimo calo di eccitazione che Morice aveva temuto dal momento che lui e Katia avevano smesso di occuparsi dei miei orifizi.</p><p>Con una mano stringevo quella di Francesco, mentre con l’altra masturbavo Albert quando avevo bisogno di qualche istante per riprendere fiato. In uno di quei momenti ebbi un ulteriore scambio di sguardi con la rossa che poco prima aveva goduto fissandomi mentre il compagno le veniva sul volto. Era ancora lì. Mentalmente con me. Su quel letto.</p><p>Ad un tratto percepii le mani di Katia appoggiarsi sulle mie natiche portandole verso l’esterno.</p><p>Il cuore mi balzò in gola.</p><p>Tolsi il glande di Albert dalla bocca e guardai gli specchi.</p><p>Morice sosteneva con una mano il membro eretto, grondante saliva e umori.</p><p>Mi chiesi come avrebbe potuto il mio povero culetto accogliere un siffatto arnese e inconsciamente mi girai a cercare con lo sguardo lo specchio più arretrato rispetto alla mia posizione, per vedere come stava il piccolo amico che da li a poco sarebbe stato violato per la seconda volta nella stessa sera.</p><p>L’azione di divaricazione delle natiche da parte di Katia faceva il resto, permettendomi di distinguere chiaramente il mio buchetto. Si vedeva bene che era ancora praticamente vergine. Rosa e ben strutturato. Senza alcun segno di cedimento. Un culetto praticamente vergine.</p><p>[ATTACH=full]17570238[/ATTACH]</p><p></p><p>Grondava ancora della saliva di Morice e pulsava, invitante.</p><p>Mi ritrovai a pensare che se fossi stato uomo mi sarebbe piaciuto penetrarlo.</p><p>Ma il tempo di pensare era finito.</p><p>Morice avvicinò il cazzo al mio culo, mentre Katia agevolata dal cuscino tubolare, ora posto sotto la sua nuca così da sollevare senza fatica il viso verso di me, riprendeva a leccarmi la fica.</p><p>Nello specchio vidi distintamente quello che stavo anche percependo al tatto.</p><p>Morice appoggiò il glande allo sfintere. Ebbi un attimo di paura e strinsi ulteriormente la mano di Francesco.</p><p>In quegli istanti interminabili, mentre continuavo a masturbare Albert ebbi un ultimo scambio di sguardi con la rossa. Sorridente annuiva e ancora una volta mi tranquillizzo. Ebbi ancora il tempo di dirmi che era veramente una bellissima ragazza e non mi sarei meravigliata se di mestiere avesse fatto la modella.</p><p>La pressione del glande di Morice fu leggera ma repentina.</p><p>Cercai di mettere in pratica la lezione imparata nella stanza affianco all’inizio della serata: mi rilassai al massimo e spinsi leggermente lo sfintere verso l’esterno. La perfetta lubrificazione fece il resto.</p><p>Vidi (e sentii) distintamente il mio buchetto inghiottire in un sol colpo l’intero glande, mentre Katia si precipitava con ingordigia a raccogliere lo schizzo di umore che usciva dalla mia vagina.</p><p>[ATTACH=full]17570239[/ATTACH]</p><p></p><p>Capii che Morice non aveva intenzione di affondare il colpo. Attendeva i miei tempi e la cosa mi tranquillizzò non poco.</p><p>Ripresi in bocca il cazzo di Albert e mi presi un pò di tempo per valutare le sensazioni provocate da quel grosso coso dentro il culetto. Percepivo i muscoli dello sfintere rilassarsi. Si stava rapidamente adattando a quel corpo estraneo. Il senso di stiramento delle pareti dell’ano scomparve quasi immediatamente. Il glande di Morice era già diventato un ospite gradito.</p><p>“Mmmmmm”…. l’ennesimo gemito di piacere da parte di uno spettatore (mi eccitava essere considerata l’attrice principale di questo strano cortometraggio erotico) era quello di una signora di mezza età , accomodata dietro le tende. Godeva, nel vedere una giovane pollastrella inculata da un negro. Probabilmente ricordava i bei tempi andati in cui era lei al mio posto.</p><p>Mano a mano che i secondi passavano diminuiva la tensione che mi aveva dilaniato fino a poco prima. Allentai la presa della mano di Francesco proprio mentre Morice, inaspettatamente, indietreggiava il bacino uscendo dal mio culetto.</p><p>Potei ammirare nello specchio il mio buchino che dopo un istante di totale divaricazione si richiudeva.</p><p>[ATTACH=full]17570240[/ATTACH]</p><p></p><p>Non potei non emettere un gemito di piacere che provocò l’approvazione dell’assemblea. Qualcuno si lasciò scappare un sussurrato “brava!” seguito a ruota da un “sei fantastica!” pronunciato da qualcun altro e accompagnato da un cenno di battito di mani.</p><p>Dallo specchio vidi anche Katia che, mentre allentava la pressione delle mani sulle mie natica, inarcava il collo allungando la nuca oltre il cuscino tubolare come se volesse guardare dietro di se, mentre spalancava la bocca.</p><p>Anche lei conosceva alla perfezione ogni particolare del gioco.</p><p>Il pene dell’uomo riaffondo nella sua gola e la stantuffo a fondo alcune volte, per poi riemergere nuovamente, completamente irrorato di saliva.</p><p>[ATTACH=full]17570242[/ATTACH]</p><p></p><p>Le mie natiche tornarono a divaricarsi sotto l’azione delle mani di Katia. Ero pronta per il secondo assalto.</p><p>Lasciai per un attimo la mano di Francesco, giusto il tempo per prendere con entrambe le mani le natiche di Albert e tirarlo verso di me mentre ingoiavo il suo cazzo.</p><p>[ATTACH=full]17570244[/ATTACH]</p><p></p><p>Il messaggio gli arrivò forte e chiaro. Avevo capito (e lui con me) che il suo glande, quando mi spingeva in gola con la giusta dose di brutalità , mi eccitava da impazzire ed era quello che mi serviva per procedere senza tentennamenti nel mio percorso di perversione.</p><p>Ero consapevole del fatto che Morice stava per affondare il colpo perché, alcuni istanti prima, mentre stavo per avventarmi sul cazzo di Albert, avevo dato un’ultima occhiata allo specchio e avevo visto il glande già puntato verso il mio buchetto.</p><p>L’ulteriore pressione verso l’esterno delle mani di Katia sulle mie natiche e la sensazione della carne liscia che si appoggiava sul mio orifizio, confermavano che era arrivato il momento del secondo assalto.</p><p>Mentre Albert continuava con foga a scoparmi in bocca, presi nuovamente la mano di Francesco ma non sentii la necessità di stringerla. Ero sufficientemente eccitata e tranquilla.</p><p>Questa volta il glande si fece strada di prepotenza, senza attendere che fossi io ad accompagnarlo dentro di me. Ma ero comunque pronta e lo lasciai entrare senza opporre resistenza.</p><p>Mi presi un momento per respirare e non fui sorpresa nel vedere dallo specchio Morice eccitato che guardando l’amico: “cassons cette petite salope!” ansimo. “Si …sfondiamola questa troietta!” rispose di rimando Albert, in un Italiano molto migliore dell’amico.</p><p>Lo scambio fu immediatamente accompagnato da un’esclamazione di approvazione dell’intera sala. I vari “Yesss”… “Yaaaa” … “Ouiii” di consenso che riuscii a percepire mi fecero capire che l’audience era veramente internazionale. E la cosa mi eccitò ancora di più.</p><p>Meglio così, perché Morice non attese l’approvazione dell’amico. Mentre ancora Albert stava terminando la frase, il grosso cazzo si stava già facendo strada nelle mie viscere.</p><p>I “Siii,,,” in varie lingue dell’assemblea accompagnarono la sciabolata che mi stava letteralmente devastando il culo.</p><p>Percepii nettamente il glande liscio che si faceva strada (ripensai ancora una volta con soddisfazione al clistere che avevo deciso di fare poco prima) mentre l’asta nerboruta e grossissima mi allargava oltremisura lo sfintere che da parte sua dimostrava un’elasticità inattesa.</p><p>Mi piaceva quello che sentivo.</p><p>Morice terminò la sua corsa solo nel momento in cui percepii i suoi testicoli appoggiarsi sulle mie natiche.</p><p>Mi aspettavo iniziasse a cavalcare forsennatamente la sua occasionale puledra e mi chiedevo se avrei reagito ribellandomi oppure se mi sarei lasciata domare immediatamente.</p><p>Ma si fermò in quella posizione.</p><p>Era bellissimo sentirlo completamente dentro di me.</p><p>Incuriosita, tolsi il cazzo di Albert dalla bocca e masturbadolo guardai nello specchio il motivo di questa sosta inattesa.</p><p>Lo scroto di Morice, altrettanto imponente quanto il membro, faceva bella mostra di sè. Talmente voluminoso da ricoprire quasi interamente la vagina a cui stava appoggiato. Katia era pertanto costretta ad occuparsi di quello piuttosto che della mia vulva. Succhiava le palle di Moric,e ingoiandole completamente di tanto in tanto.</p><p>Anche le natiche di Morice, nella posizione in cui si trovava, a gambe divaricate e cazzo sprofondato nel mio di dietro, erano completamente divaricate e questo permetteva di apprezzare il suo splendido sfintere marrone scuro.</p><p>Pensai che in quel momento di così forte eccitazione mi sarebbe piaciuto leccarlo.</p><p>Come se avesse ricevuto un messaggio telepatico, Morice allungò una mano ad avvinghiare la nuca di Katia. Leì capì immediatamente i desiderata dell’uomo e iniziò a leccargli il buco del culo.</p><p>“Ouais ... mets ta langue dans mon trou du cul” ringhiò l’uomo, osservando anch'esso tramite lo specchio il risultato dell'opera, mentre Katia si affannava a penetrarlo con la lingua.</p><p>Lei per tutta risposta guardò lo specchio strizzando l'occhiolino, soddisfatta.</p><p>[ATTACH=full]17570245[/ATTACH]</p><p></p><p>Poi repentinamente Morice mi sfilò il cazzo dal culo e percepii che si stava alzando in piedi dietro di me, mentre Katia tornava ad occuparsi della mia fichetta sbrodolante. Mi sentivo come una guaina alla quale avessero tolto improvvisamente il suo contenuto.</p><p>Quando sentii le mani di Morice appoggiarsi sulla mia schiena capii dove voleva arrivare.</p><p>Era arrivato il momento di cavalcare per bene la sua cavalla in calore.</p><p>Allontanai Albert per poter inarcare al massimo la schiena e allargai ulteriormente le ginocchia affondando ancora di più le grandi e piccole labbra nella bocca di Katia.</p><p>Guardai nello specchio curiosa a mia volta di gustarmi la scena di cui ero protagonista.</p><p>Il mio culo svettava imperioso mentre Morice, rialzatosi, sostenendo l’enorme cazzo lo fissava dall’alto dei suoi quasi due metri di altezza, come se stesse studiando come affrontare una sfida difficile.</p><p>Poi avanzò leggermente. Le due gambe affusolate e muscolose componevano sulle mie natiche una specie di arco, al centro del quale era pronta ad essere scagliata una freccia fuori dal comune.</p><p>Un’ultima occhiata all’obiettivo come per prendere la mira sul bersaglio. Poi le gambe di Morice iniziarono a flettersi mentre le sue mani tornavano ad appoggiarsi su di me, ma questa volta a prendere le natiche in modo tale da allargarle verso l’esterno.</p><p>Emisi un respiro profondo così da rilassare l’intero corpo, mentre nello specchio seguivo il cazzo di Morice che assecondato dalla flessione delle gambe dell’uomo raggiungeva la meta e iniziava nuovamente il suo percorso dentro di me.</p><p>Nessuna sosta questa volta. Lentamente ma con continuità Morice continuò a flettere le gambe fino a che il suo cazzo non era entrato di nuovo completamente fino in fondo al mio culo.</p><p>La guaina era di nuovo completamente riempita.</p><p>Iniziò a cavalcarmi.</p><p>Dapprima con movimenti lenti. Il cazzo entrava e usciva completamente dal mio culo. Lo sfintere si adattava repentinamente, con un’elasticità che continuava a sorprendermi.</p><p>[ATTACH=full]17570247[/ATTACH]</p><p></p><p>Il piacere era intenso. Katia sotto di me faceva il resto.</p><p>Poi la frequenza e la velocità dei colpi di Morice iniziò ad aumentare così come quello degli astanti che cedevano all’orgasmo di fronte alla scena cui stavano assistendo.</p><p>[ATTACH=full]17571118[/ATTACH]</p><p></p><p>Fissai per un istante Francesco al mio fianco.</p><p>Mi sorrideva e il suo cazzo turgido stava a dimostrare che era anche lui enormemente eccitato.</p><p>Passavo dagli occhi di Francesco allo specchio in un forsennato andirivieni, per non perdermi un secondo delle due scene che in quel momento gratificavano maggiormente la mia vista.</p><p>Mi vedevo ondeggiare … avanti e indietro … sotto i colpi di Morice che nel frattempo aveva fatto dei miei capelli una coda di cavallo, che ora utilizzava come fossero delle redini.</p><p>[ATTACH=full]17570248[/ATTACH] [ATTACH=full]17570262[/ATTACH]</p><p></p><p>Un altro colpo… un altro ancora… ancora uno. Costanti e rapidi, uno via l’altro.</p><p>Il cazzo scivolava su e giù nel mio culo. Non ne era più uscito dal momento in cui era iniziata una vera e propria galoppata da parte di Mourice che continuava a ringhiare alle mie spalle.</p><p>Ad un tratto sentii Katia divincolarsi e uscire da sotto di me.</p><p>Un rapido sguardo d’intesa. Si posizionò alla pecorina al mio fianco, ma girata nel verso opposto al mio. Le mani ancora una volta a fare pressione sulle mie natiche in modo tale da mantenerle ben divaricate. La vedevo riflessa nello specchio.</p><p>Bellissima. Fissava con avidità Morice che entrava ed usciva . Attendeva il suo turno.</p><p></p><p>[ATTACH=full]17570263[/ATTACH]</p><p></p><p>Non dovette attendere molto. Sentii il cazzo uscire dal mio corpo. Sollevai gli occhi giusto in tempo per vederlo sprofondare di nuovo, ma questa volta nella bocca di Katia. Per poi uscirne immediatamente, rituffandosi repentino nel mio culetto.</p><p>[ATTACH=full]17570264[/ATTACH]</p><p></p><p>Avevo visto fare questo in più di un film hard… ma non pensavo sarebbe stato così piacevole.</p><p>Ad un tratto sentii Morice che dopo essere uscito definitivamente dal mio corpo mi prendeva il braccio, invitandomi a mettermi supina.</p><p>Lo accondiscesi volentieri dal momento che a causa della posizione e dell’assalto subito i miei muscoli iniziavano ad indolenzirsi.</p><p>Non feci in tempo a stendermi sulla schiena. Katia si avventò sui miei capezzoli inturgiditi all’inverosimile, mentre Morice tenendomi per le caviglie mi allargava le gambe. In me che non si dica il suo membro era nuovamente dentro di me.</p><p>[ATTACH=full]17570266[/ATTACH]</p><p></p><p>Il cazzo di Albert, che si era posto in ginocchio dietro la mia nuca, svettava bellissimo e imponente alcuni centimetri sopra il mio naso. Avanzò leggermente sopra di me. Le sue cosce statuarie ai lati del mio viso si allargarono quanto bastava a fare sì che la mia lingua potesse essere comodamente a tiro del suo corpo. Si stese in avanti appoggiando le mani a lato dei miei fianchi e iniziò ad ondeggiare avanti indietro. Leccavo tutto quanto mi capitava a tiro. Scroto, asta del cazzo…glande.</p><p>Poi risollevò il busto e avanzo ancora qualche centimetro. Il suo sfintere carnoso era li. Invitante. Iniziai a leccarlo mentre protendevo una mano a cercare quell’asta voluminosa. Leccavo e masturbavo.</p><p>[ATTACH=full]17570268[/ATTACH]</p><p></p><p>“Mmmmm… “ il guaito di Katia era stato accompagnato da una pressione più intensa del suo viso sul mio seno. Francesco era dietro di lei e l’aveva penetrata a fondo. Era giusto che anche lui si divertisse… pensai.</p><p>“Maintenant je veux que tu me baises…”. La frase, pronunciata in modo perentorio da Morice, mi colse di sorpresa.</p><p>Albert, all’udire il comando dell’amico si sollevò da me, mentre Morice si stendeva sulla schiena facendomi un inequivocabile cenno con la mano che voleva dire: “dai… vieni sopra di me”.</p><p>Spostai delicatamente la testa di Katia che oscillando sotto i colpi di Francesco sostava ancora sopra i miei capezzoli, titillandoli con la lingua.</p><p>Ancora uno sguardo di complicità con Francesco e salii sopra Morice.</p><p>Presa dalla foga e dall’eccitazione “Mi stai sfidando? Ora ti faccio vedere io di cosa sono capace…” dissi fra me e fissandolo dritto negli occhi presi a guidare io stessa il suo cazzo all’interno della mia vagina. Affondai subito il primo colpo senza soluzione di continuità .. fino a che non sentii nettamente il suo scroto solleticarmi l’inguine e le mie natiche appoggiarsi alle sue cosce.</p><p>Avevo fatto centro. Il nero strabuzzò dapprima gli occhi verso l’alto per poi socchiuderli in un impeto di piacere.</p><p>Iniziai a galoppare.</p><p>[ATTACH=full]17570270[/ATTACH]</p><p></p><p>“Voyons à quel point tu es capable de résister…”.</p><p>Quando mi resi conto che la frase mi stava uscendo dalla bocca invece di rimanere solo nella mia testa… era ormai troppo tardi. Finii di pronunciarla aggiungendo uno sguardo provocatorio, perché il mio amor proprio non voleva che lui si rendesse conto del mio imperdonabile errore.</p><p>“Tu me défies, salope? " Mi replicò lui. Non replicai ulteriormente ma, supportata dal godimento che mi pervadeva e probabilmente non permetteva alla mia mente di essere completamente lucida, continuai a fissarlo in modo tale che si rendesse conto che accettavo la sfida ed ero anche disposta a rilanciare.</p><p>Morice distolse lo sguardo dai miei occhi solo per un secondo per rivolgerlo altrove. Capii però che si trattava di un cenno d’intesa e mi resi conto altrettanto immediatamente a chi era rivolto.</p><p>Nello specchio esattamente di fronte a me vidi riflessa la figura di Albert che in piedi alle mie spalle si masturbava lentamente mentre fissava il mio fondo schiena. A rinforzare il concetto, uno schiaffetto sul gluteo, come per dire: “prego, assuma la posizione”.</p><p>[ATTACH=full]17570272[/ATTACH]</p><p></p><p>Un brivido mi corse lungo la schiena. Ma ormai il dado era tratto.</p><p>Non avevo mai praticato una doppia penetrazione reale e non avevo la minima idea di come avrei dovuto comportarmi. In quel momento fui comunque grata a Francesco per tutte le volte in cui aveva voluto giocare con entrambe i miei buchini sfruttando qualche giocattolo.</p><p>Morice dovette rendersi conto del panico che mi stava assalendo, perché all’improvviso il suo sguardo di sfida si fece tenero. Mi prese il viso fra le mani, me l’avvicinò al suo e mi baciò sulle labbra.</p><p>“Tranquilla… vedrai che sarà molto bello…” accennò nel suo solito pessimo Italiano. Ma in quel momento fu la cosa più bella che potessi sentire.</p><p>Con dolcezza, ma senza uscire da me, mi fece coricare completamente sul suo corpo facendomi capire che dovevo inarcare al massimo la schiena.</p><p>Ricominciò a scoparmi ma molto lentamente e senza penetrarmi completamente. Il piacere di quella penetrazione era intenso.</p><p>Per farmi rilassare ulteriormente mi fece appoggiare una guancia al lato del suo petto.</p><p>Nonostante gli occhi socchiusi vidi quelli di Francesco che mi guardavano e brillavano di gioia. Anche questo mi rassicurò.</p><p>Katia, pur continuando a godere della sua penetrazione si avvicinò ulteriormente al mio posteriore trascinandosi dietro Francesco che non voleva saperne di uscire da lei. Si portò una mano alla bocca insalivando il più possibile il dito indice e quello medio. Poi con le stesse dita mi accarezzò lo sfintere penetrandolo leggermente.</p><p>[ATTACH=full]17571033[/ATTACH]</p><p></p><p>Gliene fui grata e ricambiai con un sorriso il suo guardo di complicità .</p><p>Ebbi anche il tempo di dare un’occhiata a quelli che ormai consideravo dei veri e propri fans. Gli avventori della sala, i cui sguardi di ammirazione e godimento dicevano più di mille parole. Da quella posizione non vedevo la ragazza dai capelli rossi ma ne immaginavo comunque lo sguardo: fisso su di me come lo era stato fin dall’inizio di quell’assurdo gioco erotico.</p><p>Albert appoggiò i piedi ai lati del bacino di Morice che continuava il suo lento ma incessante su e giù senza però affondare completamente nella mia fica, di nuovo umettata all’inverosimile. Flettè le lunghe gambe appoggiandosi con le braccia ai lati della mia schiena, mentre Morice afferrandomi per i glutei li divaricava.</p><p>Sentii il glande appoggiarsi. Mi rilassai. Entrò.</p><p>[ATTACH=full]17571036[/ATTACH]</p><p></p><p>“Aaahhhrg…”. Il ragazzo (forse uno dei pochissimi single presenti quella sera) sul fondo della sala… raggiungeva l’orgasmo … fissandomi.</p><p>Morice lasciò la presa sulle mie natiche e iniziò ad accarezzarmi dolcemente la schiena, la nuca e le braccia.</p><p>Fermò il suo andirivieni, rimanendo anche lui dentro di me col solo glande.</p><p>A quel punto Albert riprese il suo viaggio, mi baciò e mi penetrò. Lentamente ma profondamente.</p><p>[ATTACH=full]17571037[/ATTACH]</p><p></p><p>Mi aspettavo di sentirlo ritirare il membro, per lasciare spazio a quello dell’amico. Ma non fu così.</p><p>Al contrario, sempre lentamente ma con fermezza, Morice iniziò a penetrarmi a sua volta. Lentamente… ma continuava ad entrare. Percepivo i due cazzi che si strofinavano fra loro, separati solo dalla sottile membrana della mia vagina</p><p>Ebbi un orgasmo. Intenso. Sembrava non finire mai.</p><p>I due ragazzi, probabilmente accortisi della cosa, iniziarono a muoversi aumentando la frequenza dei loro colpi.</p><p>Temevo di perdere i sensi da un momento all’altro… tale era intensa la sensazione di piacere che stavo provando.</p><p>“Sto per venire!!!”. L’erre moscia di Albert mi faceva impazzire e la frase non mi colse di sorpresa. Percepivo già da un pò che il suo cazzo era pronto per esplodere.</p><p>Mi resi conto che se non fosse successo qualcosa entro qualche secondo mi sarei lasciata andare ad un inopportuno “siiii…. sborratemi dentro!”.</p><p>Evidentemente Albert non aveva contemplato questa possibilità e aveva un’idea diversa.</p><p>Uscì dal mio culo e si rialzò in piedi.</p><p>Katia si liberò in men che non si dica di Francesco. Evidentemente conosceva le potenzialità di Albert e non voleva lasciarsi sfuggire l’occasione.</p><p>Colsi il suo cenno d’intesa come un invito a seguirla. Non me lo feci ripetere.</p><p>Memore della sfida in corso con Morice, lo lasciai a mia volta a bocca asciutta, con un provocatorio "Ne t'inquiète pas ... je reviens tout de suite ... ne fais pas trop froid ...” e raggiunsi i due.</p><p>Katia stazionava sotto Albert, che le scopava la bocca sostenendosi ad una delle colonnine accanto al letto.</p><p>Mi avvicinai e … puntai diretta al suo culetto che avevo avuto modo di apprezzare pochi minuti prima. Mentre lo leccavo iniziai a masturbarlo mentre il glande restava nella bocca di Katia.</p><p>[ATTACH=full]17571038[/ATTACH]</p><p></p><p>Mi eccitava da morire l’idea di sentire il cazzo iniziare a pulsare nella mia mano mentre scaricava sperma in bocca a Katia.</p><p>Ma ancora una volta, Albert aveva altri programmi.</p><p>“Succhiatelo un po' insieme…”ordinò perentorio, mentre si sedeva appoggiando la schiena alla colonna.</p><p>Un altro sguardo d’intesa con Katia, della serie “facciamolo impazzire… vediamo quanto regge…” e senza farcelo ripetere iniziammo a lavorarcelo in tutti i modi possibili.</p><p>[ATTACH=full]17571046[/ATTACH][ATTACH=full]17571050[/ATTACH][ATTACH=full]17571051[/ATTACH]</p><p>[ATTACH=full]17571052[/ATTACH][ATTACH=full]17571053[/ATTACH][ATTACH=full]17571054[/ATTACH]</p><p>[ATTACH=full]17571056[/ATTACH][ATTACH=full]17571057[/ATTACH]</p><p></p><p>Poi all’improvviso Albert si rialzò in piedi e iniziò a masturbarsi puntando il cazzo verso il viso di Katia.</p><p>Guardavo estasiata la scena in attesa di vedere partire il primo schizzo, ma quando sentii Albert annunciare “Sborro….!!!” non resistetti e avvicinai la guancia a quella di Katia fissando il grosso cazzo che iniziava a pulsare davanti a noi.</p><p>“Fammi venire nella sua bocca…” mi ordinò Albert prendendomi la mano e facendomi capire che dovevo masturbarlo io, mentre Katia si predisponeva ad accogliere il prezioso nettare.</p><p>Alla fine avevo raggiunto comunque il mio obiettivo. Il cazzo inizio a gonfiarsi e singhiozzare nella mia mano.</p><p>Pochi istanti e il bianco latte iniziò ad uscire dal prepuzio, riversandosi nella bocca di Katia che ingoiava con golosità .</p><p>[ATTACH=full]17571058[/ATTACH] [ATTACH=full]17571060[/ATTACH]</p><p></p><p>Quando il cazzo finì di eruttare Albert si accasciò esausto sul letto.</p><p>Katià si volse verso di me e vidi che buona parte dello sperma era ancora nella sua bocca. Intesi subito che intenzioni aveva. Da li a pochi istanti lo sperma di Albert si confondeva fra le nostre lingue aggrovigliate.</p><p>[ATTACH=full]17571061[/ATTACH] [ATTACH=full]17571062[/ATTACH]</p><p></p><p>“Maintenant c'est mon tour…!”. Anche Morice reclamava attenzioni.</p><p>Poi rivolgendosi a Katia: “Mais d'abord je veux te baiser aussi…”.</p><p>Ma come? Il mio culo non gli era bastato?!</p><p>Considerai che memore della sfida in corso stava solo tentando di provocare il mio amor proprio, facendomi credere che avrei potuto fare di meglio.</p><p>Accolsi la sfida. Feci cenno a Katia di stendersi a 69 sopra di me e nel frattempo mi accomodai il cuscino tubolare sotto la testa.</p><p>Mentre stavo per affondare la bocca nella sua vagina mi resi conto che avevo completamente dimenticato Francesco. Allungai lo sguardo oltre le cosce di quella che ormai era diventata la mia compagna di merende, almeno per quella sera. Vidi con soddisfazione che Francesco non aveva comunque perso tempo e si stava consolando succhiando i capezzoli perfetti della ragazza di Albert.</p><p>[ATTACH=full]17571063[/ATTACH]</p><p></p><p>Affondai la lingua fra le piccole lebbra della vulva di Katia nello stesso momento in cui Morice affondava a sua volta il colpo nella vagina.</p><p>Leccavo in un colpo solo vagina e asta del cazzo. E lo scroto, quando il cazzo scompariva completamente all’interno della ragazza occupandone completamente l’ingresso.</p><p>[ATTACH=full]17571064[/ATTACH]</p><p></p><p>Dopo alcuni istanti, così come aveva fatto pochi minuti prima con Katia, Morice mi sollevò leggermente la nuca, in modo tale da posizionare il cuscino fra nuca e scapole.</p><p>Poi fece scivolare il cazzo fuori dalla fica di Katia e lo puntò verso la mia bocca che avevo prontamente spalancato, per fargli capire che non mi ritiravo certo ora. Me lo affondò in gola.</p><p>[ATTACH=full]17571065[/ATTACH]</p><p></p><p>Per un attimo pensai di soffocare, perché temevo non avesse intenzione di fermare la sua corsa una volta arrivato alla giugulare.</p><p>Invece, questa operazione mi fece produrre una grossa quantità di saliva, che vidi colare dal membro quando finalmente si ritirò dalla mia bocca e senza soluzione di continuità puntò dritto il culo di Katia.</p><p>[ATTACH=full]17571067[/ATTACH]</p><p></p><p>Mi dissi che quel piccolo sacrificio era stato ben riposto e per ricambiare ulteriormente le attenzioni che lei aveva avuto nei miei confronti mi precipitai a solleticarle il clitoride a colpi di lingua, mentre con le mani cercavo i suoi seni da accarezzare.</p><p>Lo scroto di Morice appoggiato al mio naso e il contemporaneo gemito di piacere di Katia furono il segnale che il nero era entrato dentro di lei.</p><p>Iniziò ad incularla freneticamente.</p><p>I colpi del cazzo di Morice andavano all’unisono con i nostri colpi di lingua nelle rispettive fiche.</p><p>[ATTACH=full]17571068[/ATTACH]</p><p></p><p>Sentii che stavo per godere un’altra volta.</p><p>Ma non ero l’unica.</p><p>“Sto per venire…” gemette Katia.</p><p>“Oui…je viens …sto per sboraré anchiò…” replicò Morice ansimando. Mi obbligai a trattenere una risata che in quel momento sarebbe stata fuori luoghi (chissà quanti strafalcioni francesi avevo già pronunciato quella sera).</p><p>Poi, la frase che pronunciò Katia scoperchio il vaso di pandora della mia psiche: “Siii …vieni .. sborrami dentro!....” rantolò con un filo di voce rivolgendosi a Morice.</p><p>Le esclamazioni di apprezzamento degli osservatori in sala indicarono che per quanto fosse stata pronunciata con un sussurro, era stata ben percepita, come stavano a dimostrare i gemiti di godimento che provenivano dai vari punti di osservazione della stanza.</p><p></p><p>Sapevo che lì da qualche parte c’era anche la mia “ragazza in rosso”.</p><p></p><p>Mi aspettavo di rivivere la scena vissuta all’inizio di quella strana e assurda serata, quando il membro del nerboruto signore di mezza età aveva scaricato un fiume di sperma nel culo della moglie e da lì sul mio seno.</p><p>“Aaahhhrggg…sborò”… gemette Morice e nel pronunciare quelle parole sfilò repentinamente il cazzo dal culo di Katia per rituffarlo prontamente nella vagina, dalla quale io fui costretta a ritirare la bocca per lasciare posto.</p><p></p><p>A pochi centimetri dai miei occhi…svettava l’asta, perfetta, colore dell’ebano, in tutta la sua maestosità . Solo il glande era dentro.</p><p>Il canale spermatico iniziò a pulsare a più non posso, mano a mano che il prodotto dell’eiaculazione lo attraversava per fiondarsi nell’anticamera della vagina di Katia.</p><p>[ATTACH=full]17571070[/ATTACH]</p><p></p><p>Sembrava non dovesse finire mai.</p><p>Ai lati dell’asta carnosa, laddove il cazzo scompariva nella fica, iniziava a fare capolino un po' di liquido biancastro a testimonianza della voluminosa eiaculazione appena conclusa.</p><p>[ATTACH=full]17571101[/ATTACH]</p><p></p><p>Quando Morice indietreggiò il bacino accasciandosi esausto sul fianco, vidi distintamente la fica di Katia iniziare a pulsare… segnalandomi l’imminenza dell’orgasmo, testimoniato anche dai suoi gemiti più frequenti e prolungati.</p><p>Rimiravo la sua splendida fica contrarsi di piacere, quando all’improvviso un fiotto di umore biancastro sgorgò come un torrente in piena.</p><p>A quella vista sentii un brivido corrermi lungo la schiena e anche il mio corpo prese a fremere per l’orgasmo incombente.</p><p>Il mio sesso iniziò a contrarsi mentre Katia accompagnava le contrazioni con precisi colpi di lingua.</p><p>Ricambiai affondando a mia volta la mia lingua fra le sue grandi labbra … ingorda del nettare che l’uomo aveva scaricato dentro di lei e che ora l’orgasmo della donna contribuiva ad espellere.</p><p>[ATTACH=full]17571108[/ATTACH]</p><p></p><p>Dopo alcuni secondi, quasi perdendo i sensi, mi accasciai sul letto spossata e chiusi gli occhi.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="pippo_minn, post: 17323369"] [B]PREMESSA[/B] Mentre mi accingo a pubblicare il quinto capitolo del mio racconto, devo ringraziare ancora una volta tutti voi che mi leggete con tanto affetto. Per me e Francesco è molto eccitante aprire questi “cassetti della memoria” e poterli condividere. Unico obiettivo del mettere tutto nero su bianco è potervi rendere partecipi delle nostre sensazioni, esattamente così come le abbiamo provate allora. Per questo motivo abbiamo deciso di azzardare un esperimento, nell’ottica di rendere ancora più reale quello che tentiamo di trasmettervi per iscritto. Ecco perché troverete, intercalate al racconto, delle immagini che riteniamo possano rendere al meglio la situazione descritta. Per noi è stato un lavoro gravoso ma altrettanto eccitante. Un grazie sincero a Francesco per le serate (nottate!) passate al PC alla ricerca e conseguente elaborazione di immagini che meglio potessero essere utilizzate allo scopo. Buona lettura e visione. [B]CAPITOLO 5[/B] Tutto avvenne nello spazio di pochissimi istanti. Attendevo di capire che intenzioni aveva il ragazzo. L’ennesimo sussulto del suo cazzo mi avvisò dell’arrivo del secondo schizzo, che io già pregustavo interminabile come il primo (merce rara … pensai) ma lui non affondò nella mia bocca come credevo. “Vuole proprio sborrarmi in faccia il porco!” mi dissi… e sinceramente l’idea non mi dispiaceva affatto, considerando l’effetto eccitante che mi aveva provocato il primo schizzo. Rimasi così a bocca spalancata e occhi chiusi, in attesa che fosse lui a scegliere tra finire di imbrattarmi il viso oppure soffocarmi di sperma. [ATTACH type="full" width="200px"]17571021[/ATTACH] Gli istanti passavano interminabili e di conseguenza mi aspettavo uno schizzo ancora più vigoroso del primo. “Aaaahhh!”. Il gemito di Katia mi fece trasalire. Spalancai gli occhi e vidi che il ragazzo l’aveva penetrata. Ma solo il glande era dentro la sua vagina. Il resto del pene faceva bella mostra di se all’esterno della sua fica. Le pulsazioni del cazzo che eruttava sperma all’interno erano evidenti Non so come e perché ma mi ritrovai con la bocca ad un centimetro dalla vagina, proprio mentre il ragazzo ormai esausto ritirava il bacino. Non gli lasciai nemmeno il tempo di uscire e iniziai a leccare la vulva di Katia, fradicia di umori dovuti alla sua eccitazione e allo sperma che piano piano iniziava a fuoriuscire. Mentre il ragazzo tornava a spingere anche il suo membro nella mia bocca [ATTACH type="full" width="261px"]17571022[/ATTACH] Poi mi sollevò delicatamente il viso e iniziò a baciarmi, facendo suo buona parte del liquido che avevo raccolto. Prima di congedarsi definitivamente mi leccò il viso ancora una volta, raccogliendo parte di quel che restava del suo primo schizzo. Mi fissò negli occhi e sorridendo mi disse “grazie!” con un tono e una gentilezza che non dimenticherò mai. Io non potei che ricambiare il suo grazie con un sorriso smagliante, mentre con l’indice raccoglievo quel po' di sperma che mi aveva lasciato sul viso, per poi succhiarlo con fare malizioso in segno di riconoscenza. [ATTACH type="full" width="111px"]17571023[/ATTACH] Intanto, alle mie spalle gli affondi di Morice si facevano sempre più rapidi e insistenti. Mi chiedevo quanto ancora avrei resistito senza venire. Stavo giusto scambiando uno sguardo di complicità con Francesco (cercavo costantemente la sua approvazione e trovarla era per me altrettanto appagante) quando… “Votre petit ami aime-t-il le prendre dans le cul comme vous le faites?” … la domanda che Morice rivolse a Katia mi colse di sorpresa. Forse non ricordava che anche io so il Francese. Fatto sta che feci finta di niente in attesa della risposta di lei. “Je vous ai déjà dit que nous sommes deux petites salopes avec les mêmes goûts! " rispose Katia fra il serio e il faceto…. “Et puis ... pourquoi ne pas lui demander directement?”. Immagino che Katia intendesse ricordargli la mia capacità di comprendere perfettamente il suo idioma ma lui per tutta risposta mi apostrofò nel suo pessimo Italiano, facendo corrispondere ad ogni parola un affondo più deciso del suo cazzo nella mia vagina… “Ti…piace…anche…nel…culo… piccola?” Ancora una volta, il mandingo sapeva il fatto suo. L’eccitazione dei colpi mi fece uscire dalla bocca un repentino “Ouiiii !!!”. “Si…inculami col tuo cazzone nero…!” Mi pentii quasi immediatamente di aver pronunciato quelle parole. Non nego che sperai non avesse capito almeno la frase finale. In fin dei conti avevo avuto la mia prima esperienza Anale poche decine di minuti prima, con un signore di mezza età , certamente dotato ma non su questi livelli. Ma ormai il dado era tratto. Morice uscì dalla mia vagina e iniziò a leccarmi ed insalivarmi il culetto. [ATTACH type="full" width="225px"]17571024[/ATTACH] Capii che questa volta, diversamente da quanto successo poc’anzi nell’altra stanza, non era previsto alcun lubrificante e mi augurai sinceramente che la saliva dell’uomo potesse essere un altrettanto valido sostituto. Poi, tutto ad un tratto, realizzai che eravamo al centro dell’attenzione di tutti gli avventori della sala. Gli “attori” (con noi sul letto) e gli “spettatori” al di là delle tende, erano completamente attratti ed eccitati dal nostro terzetto. Probabilmente il botta e risposta intercorso fra noi non era passato inosservato ed ora tutti erano curiosi di vedere come sarebbe andata a finire. Una diciottenne alla prima esperienza che si facevo sodomizzare da un fuori quota assoluto! Non capitava tutti i giorni. Katia aveva probabilmente colto la tensione che l’eccitazione e l’ansia per quello che stava accadendo mi provocavano. Sentii le cosce che mi tremavano e lei doveva essersene accorta. Iniziò a leccarmi la fica a fondo e ad accarezzarmi delicatamente. [ATTACH type="full" width="239px"]17571027[/ATTACH] Stavo godendo … e in quel momento di pura incoscienza desideravo quell’obelisco di carne dentro il mio culo. Francesco mi si avvicinò all’orecchio e premurosamente…”sei sicura di volerlo?”.. mi sussurrò. “Resta qui vicino a me…” ansimai, prendendogli la mano. La tensione eccitata presente in quella stanza si tagliava col coltello. Tutti, ad esclusione di noi tre, si masturbavano pregustando la scena. Percepii nettamente al di là delle tende il gemito di una donna che stava già raggiungendo l’orgasmo al solo immaginare cosa stava per succedere. La cercai con lo sguardo, mentre Katia e Morice insistevano nel loro lavoro di preparazione. La vidi. Era là . Rossa di capelli. Ebbi il tempo di pensare (misteri della psiche umana) che non si trattava di una parrucca, dal momento che anche le sopracciglia erano rosse. Appoggiata ad una colonna, accanto al suo uomo che si stava masturbando, come lei. Era una bellissima ragazza, dal seno perfetto incorniciato in uno splendido reggiseno a balconcino di pizzo bianco. Incrociai il suo sguardo e non potei fare a meno di interpretare nei suoi occhi un moto di pura invidia. Occhi che, allo stesso tempo, sembravano dirmi “sei fantastica… continua…godo con te”. Stava godendo veramente. Si volse verso l’uomo che le stava accanto e … “sto per venire” gli sussurrò. Il tono di voce era sommesso ma il silenzio surreale che si era creato nella stanza (interrotto solo dai gemiti di piacere di altri avventori) mi permise di cogliere abbastanza chiaramente anche la replica di lui: “anch’io …sto per sborrare”. La donna, continuando ad accarezzarsi il sesso con la mano infilata nell’ampia gonna al ginocchio che ancora indossava, si accovacciò repentinamente, in modo tale che il suo viso fosse all’altezza del cazzo dell’uomo in procinto di esplodere. Continuava a fissarmi come se volesse condividere con me il suo piacere. Si. Avvertii chiaramente che avrebbe voluto essere lì con me. Ricambiai con un sorriso di approvazione. Giurerei di avere anche accennato ad un gesto di assenso col capo. Come per dire…”si… godiamo… insieme”. Qualche istante e poi… “Mmmmm”…. “aaahhhhhrggg”. Lei e lui. All’unisono. Due modi diversi per esprimere l’orgasmo in corso. In entrambi i casi gemiti strozzati, come se non volessero distogliere l’attenzione degli altri da chi si trovava al centro della scena, ovvero io, Morice e Katia. La donna non smise mai di fissarmi, pur socchiudendo gli occhi durante il momento di massimo piacere. Anche mentre gli schizzi del compagno iniziavano a bagnarle il viso. Aprì la bocca continuando a guardarmi. [ATTACH type="full" width="105px"]17571028[/ATTACH] Sembrava volesse contribuire ad aumentare la mia eccitazione, consapevole che comunque stava alla base della buona riuscita della prova a cui mi sarei sottoposta da lì a poco. E ci stava riuscendo. Apprezzai il fatto che rialzandosi dalla sua posizione accovacciata, mentre si passava un klinex sul viso, non se ne andò. Voleva davvero condividere il mio godimento. Sorridendo, mi fece il segno di vittoria col pollice, come per dire… “ora tocca a te”. Ricambiai il sorriso. Mi dava sicurezza saperla lì. Il mio momento era arrivato. Mi resi conto solo allora che i numerosi specchi posti lungo le pareti della sala erano strategicamente posizionati, così da riflettere tutta la scena che si svolgeva sul letto/divano al centro. Giurerei che facevano addirittura un effetto ingrandimento, dal momento che vedevo distintamente riflesse le nostre tre figure come se fossero praticamente i nostri alter ego, proprio lì a pochissima distanza da noi. In questo modo si poteva apprezzare anche visivamente ciò che diversamente si sarebbe potuto solo immaginare, in base a quanto percepivano gli altri quattro sensi. Mi accorsi subito che Morice grondava sudore. Era visibilmente eccitato. Lo stesso denunciava il viso arrossato di Katia che continuava a leccarmi la fica e ad accarezzarmi il seno. La cosa non fece che aumentare la mia autostima. Non doveva essere semplice stimolare due soggetti ormai avvezzi ad ogni sorta di perversione. Ad un tratto il nero sollevò il viso dal mio culetto e posizionò le ginocchia ai lati del viso di Katia. Poi le allontanò leggermente dalle guance di lei facendo in modo che il bacino si abbassasse. “Ci siamo. Sta cercando la posizione per riuscire ad incularmi”. Pensai questo, mentre aumentavo la pressione sulla mano di Francesco, convinta di sentire l’enorme glande appoggiarsi al mio sfintere, violandolo brutalmente da un momento all’altro. Controllavo ogni gesto di Morice nello specchio, per non essere colta di sorpresa quando avrebbe affondato il colpo. Invece no. Indietreggiò leggermente col bacino e prese on le due mani la testa di Katia, facendo in modo che si allontanasse dalla mia fica e appoggiandole delicatamente la nuca sul letto. Poi si allungò per prendere un cuscino tubolare e glielo pose sotto la testa. “Che premuroso …”pensai, presupponendo che altrettanta premura avrebbe usato nei miei riguardi. Le mie convinzioni furono immediatamente disattese. Infatti Morice aggiustò il cuscino tubolare in modo tale che stazionasse all’altezza del collo di Katia (fra la nuca e le scapole) così che il viso di lei fosse leggermente rivolto all’indietro, oltre che verso l’alto. “Sucer ma bite petite salope. Mouillez-le bien pour qu'il s'intègre mieux dans le cul de votre petit ami…” ringhiò. Poi allargò ancora un po' le ginocchia e affondò il cazzo nella bocca che Katia aveva prontamente spalancato. Le stava scopando la bocca… con brutalità . Si distingueva distintamente il glande dell’uomo che le gonfiava la gola ad ogni affondo. [ATTACH type="full" width="121px" alt="ff69+bbcmouthfucking.gif"]17570232[/ATTACH] Pensai di aiutare la mia nuova amica ricambiando il servizio di cui mi aveva dilettato fino a quel momento. Le allargai le gambe che aveva chiuso come reazione al trattamento (sgradevole?) che stava subendo (o che almeno io reputavo tale). Mi resi immediatamente conto che sbagliavo. Davanti a me si aprì un fiore rosa, pulsante e strabordante umori. Katia stava godendo come se stesse scopando. Affondai comunque qualche colpo di lingua fra le piccole labbra che sembravano infuocate, tanto era il calore che emanavano. Poi tornai a seguire la scena nello specchio. La saliva di Katia, mista a liquido prespermatico, fuoriusciva copiosa dai lati della sua bocca. [ATTACH type="full" alt="ff69+bbcmouthfucking-2.gif"]17570235[/ATTACH] “Aaaahhhrggg”… il gemito di altri due spettatori a breve distanza l’uno dall’altro si diffuse nella sala. Non resistendo alla scena stavano cedendo all’orgasmo. Penso che Morice temesse che mi sarei raffreddata e questo sarebbe stato un problema per entrambi. Attraverso lo specchio lo vidi chiaramente fare un cenno a qualcuno di coloro che stazionavano sul letto masturbandosi, ma non capii a chi si era rivolto. Il mistero fu immediatamente svelato, dal momento che il suo “compagno di merende” si prese dal posto dove si trovava e venne verso di me avanzando sulle ginocchia. L’attrezzo di Albert non aveva nulla da invidiare a quello che stazionava dietro di me pronto ad assalirmi. Non ci furono convenevoli. Mi prese la testa fra le mani e la spinse verso il suo cazzo. Iniziò a scoparmi la bocca esattamente come il suo amico stava facendo con Katia. [ATTACH type="full" width="195px" alt="ff69+bbcmouthfucking-3.gif"]17570237[/ATTACH] Subito scomparve in me quel minimo calo di eccitazione che Morice aveva temuto dal momento che lui e Katia avevano smesso di occuparsi dei miei orifizi. Con una mano stringevo quella di Francesco, mentre con l’altra masturbavo Albert quando avevo bisogno di qualche istante per riprendere fiato. In uno di quei momenti ebbi un ulteriore scambio di sguardi con la rossa che poco prima aveva goduto fissandomi mentre il compagno le veniva sul volto. Era ancora lì. Mentalmente con me. Su quel letto. Ad un tratto percepii le mani di Katia appoggiarsi sulle mie natiche portandole verso l’esterno. Il cuore mi balzò in gola. Tolsi il glande di Albert dalla bocca e guardai gli specchi. Morice sosteneva con una mano il membro eretto, grondante saliva e umori. Mi chiesi come avrebbe potuto il mio povero culetto accogliere un siffatto arnese e inconsciamente mi girai a cercare con lo sguardo lo specchio più arretrato rispetto alla mia posizione, per vedere come stava il piccolo amico che da li a poco sarebbe stato violato per la seconda volta nella stessa sera. L’azione di divaricazione delle natiche da parte di Katia faceva il resto, permettendomi di distinguere chiaramente il mio buchetto. Si vedeva bene che era ancora praticamente vergine. Rosa e ben strutturato. Senza alcun segno di cedimento. Un culetto praticamente vergine. [ATTACH type="full" width="225px" alt="katiallargachiappelaura.gif"]17570238[/ATTACH] Grondava ancora della saliva di Morice e pulsava, invitante. Mi ritrovai a pensare che se fossi stato uomo mi sarebbe piaciuto penetrarlo. Ma il tempo di pensare era finito. Morice avvicinò il cazzo al mio culo, mentre Katia agevolata dal cuscino tubolare, ora posto sotto la sua nuca così da sollevare senza fatica il viso verso di me, riprendeva a leccarmi la fica. Nello specchio vidi distintamente quello che stavo anche percependo al tatto. Morice appoggiò il glande allo sfintere. Ebbi un attimo di paura e strinsi ulteriormente la mano di Francesco. In quegli istanti interminabili, mentre continuavo a masturbare Albert ebbi un ultimo scambio di sguardi con la rossa. Sorridente annuiva e ancora una volta mi tranquillizzo. Ebbi ancora il tempo di dirmi che era veramente una bellissima ragazza e non mi sarei meravigliata se di mestiere avesse fatto la modella. La pressione del glande di Morice fu leggera ma repentina. Cercai di mettere in pratica la lezione imparata nella stanza affianco all’inizio della serata: mi rilassai al massimo e spinsi leggermente lo sfintere verso l’esterno. La perfetta lubrificazione fece il resto. Vidi (e sentii) distintamente il mio buchetto inghiottire in un sol colpo l’intero glande, mentre Katia si precipitava con ingordigia a raccogliere lo schizzo di umore che usciva dalla mia vagina. [ATTACH type="full" width="181px" alt="glandeBBCinculoekatialeccaumori.gif"]17570239[/ATTACH] Capii che Morice non aveva intenzione di affondare il colpo. Attendeva i miei tempi e la cosa mi tranquillizzò non poco. Ripresi in bocca il cazzo di Albert e mi presi un pò di tempo per valutare le sensazioni provocate da quel grosso coso dentro il culetto. Percepivo i muscoli dello sfintere rilassarsi. Si stava rapidamente adattando a quel corpo estraneo. Il senso di stiramento delle pareti dell’ano scomparve quasi immediatamente. Il glande di Morice era già diventato un ospite gradito. “Mmmmmm”…. l’ennesimo gemito di piacere da parte di uno spettatore (mi eccitava essere considerata l’attrice principale di questo strano cortometraggio erotico) era quello di una signora di mezza età , accomodata dietro le tende. Godeva, nel vedere una giovane pollastrella inculata da un negro. Probabilmente ricordava i bei tempi andati in cui era lei al mio posto. Mano a mano che i secondi passavano diminuiva la tensione che mi aveva dilaniato fino a poco prima. Allentai la presa della mano di Francesco proprio mentre Morice, inaspettatamente, indietreggiava il bacino uscendo dal mio culetto. Potei ammirare nello specchio il mio buchino che dopo un istante di totale divaricazione si richiudeva. [ATTACH type="full" width="169px" alt="glandeescedalculo.gif"]17570240[/ATTACH] Non potei non emettere un gemito di piacere che provocò l’approvazione dell’assemblea. Qualcuno si lasciò scappare un sussurrato “brava!” seguito a ruota da un “sei fantastica!” pronunciato da qualcun altro e accompagnato da un cenno di battito di mani. Dallo specchio vidi anche Katia che, mentre allentava la pressione delle mani sulle mie natica, inarcava il collo allungando la nuca oltre il cuscino tubolare come se volesse guardare dietro di se, mentre spalancava la bocca. Anche lei conosceva alla perfezione ogni particolare del gioco. Il pene dell’uomo riaffondo nella sua gola e la stantuffo a fondo alcune volte, per poi riemergere nuovamente, completamente irrorato di saliva. [ATTACH type="full" width="164px" alt="REVERSEBlow.gif"]17570242[/ATTACH] Le mie natiche tornarono a divaricarsi sotto l’azione delle mani di Katia. Ero pronta per il secondo assalto. Lasciai per un attimo la mano di Francesco, giusto il tempo per prendere con entrambe le mani le natiche di Albert e tirarlo verso di me mentre ingoiavo il suo cazzo. [ATTACH type="full" width="184px" alt="albertforced.gif"]17570244[/ATTACH] Il messaggio gli arrivò forte e chiaro. Avevo capito (e lui con me) che il suo glande, quando mi spingeva in gola con la giusta dose di brutalità , mi eccitava da impazzire ed era quello che mi serviva per procedere senza tentennamenti nel mio percorso di perversione. Ero consapevole del fatto che Morice stava per affondare il colpo perché, alcuni istanti prima, mentre stavo per avventarmi sul cazzo di Albert, avevo dato un’ultima occhiata allo specchio e avevo visto il glande già puntato verso il mio buchetto. L’ulteriore pressione verso l’esterno delle mani di Katia sulle mie natiche e la sensazione della carne liscia che si appoggiava sul mio orifizio, confermavano che era arrivato il momento del secondo assalto. Mentre Albert continuava con foga a scoparmi in bocca, presi nuovamente la mano di Francesco ma non sentii la necessità di stringerla. Ero sufficientemente eccitata e tranquilla. Questa volta il glande si fece strada di prepotenza, senza attendere che fossi io ad accompagnarlo dentro di me. Ma ero comunque pronta e lo lasciai entrare senza opporre resistenza. Mi presi un momento per respirare e non fui sorpresa nel vedere dallo specchio Morice eccitato che guardando l’amico: “cassons cette petite salope!” ansimo. “Si …sfondiamola questa troietta!” rispose di rimando Albert, in un Italiano molto migliore dell’amico. Lo scambio fu immediatamente accompagnato da un’esclamazione di approvazione dell’intera sala. I vari “Yesss”… “Yaaaa” … “Ouiii” di consenso che riuscii a percepire mi fecero capire che l’audience era veramente internazionale. E la cosa mi eccitò ancora di più. Meglio così, perché Morice non attese l’approvazione dell’amico. Mentre ancora Albert stava terminando la frase, il grosso cazzo si stava già facendo strada nelle mie viscere. I “Siii,,,” in varie lingue dell’assemblea accompagnarono la sciabolata che mi stava letteralmente devastando il culo. Percepii nettamente il glande liscio che si faceva strada (ripensai ancora una volta con soddisfazione al clistere che avevo deciso di fare poco prima) mentre l’asta nerboruta e grossissima mi allargava oltremisura lo sfintere che da parte sua dimostrava un’elasticità inattesa. Mi piaceva quello che sentivo. Morice terminò la sua corsa solo nel momento in cui percepii i suoi testicoli appoggiarsi sulle mie natiche. Mi aspettavo iniziasse a cavalcare forsennatamente la sua occasionale puledra e mi chiedevo se avrei reagito ribellandomi oppure se mi sarei lasciata domare immediatamente. Ma si fermò in quella posizione. Era bellissimo sentirlo completamente dentro di me. Incuriosita, tolsi il cazzo di Albert dalla bocca e masturbadolo guardai nello specchio il motivo di questa sosta inattesa. Lo scroto di Morice, altrettanto imponente quanto il membro, faceva bella mostra di sè. Talmente voluminoso da ricoprire quasi interamente la vagina a cui stava appoggiato. Katia era pertanto costretta ad occuparsi di quello piuttosto che della mia vulva. Succhiava le palle di Moric,e ingoiandole completamente di tanto in tanto. Anche le natiche di Morice, nella posizione in cui si trovava, a gambe divaricate e cazzo sprofondato nel mio di dietro, erano completamente divaricate e questo permetteva di apprezzare il suo splendido sfintere marrone scuro. Pensai che in quel momento di così forte eccitazione mi sarebbe piaciuto leccarlo. Come se avesse ricevuto un messaggio telepatico, Morice allungò una mano ad avvinghiare la nuca di Katia. Leì capì immediatamente i desiderata dell’uomo e iniziò a leccargli il buco del culo. “Ouais ... mets ta langue dans mon trou du cul” ringhiò l’uomo, osservando anch'esso tramite lo specchio il risultato dell'opera, mentre Katia si affannava a penetrarlo con la lingua. Lei per tutta risposta guardò lo specchio strizzando l'occhiolino, soddisfatta. [ATTACH type="full" width="215px" alt="leccaculoesorride.gif"]17570245[/ATTACH] Poi repentinamente Morice mi sfilò il cazzo dal culo e percepii che si stava alzando in piedi dietro di me, mentre Katia tornava ad occuparsi della mia fichetta sbrodolante. Mi sentivo come una guaina alla quale avessero tolto improvvisamente il suo contenuto. Quando sentii le mani di Morice appoggiarsi sulla mia schiena capii dove voleva arrivare. Era arrivato il momento di cavalcare per bene la sua cavalla in calore. Allontanai Albert per poter inarcare al massimo la schiena e allargai ulteriormente le ginocchia affondando ancora di più le grandi e piccole labbra nella bocca di Katia. Guardai nello specchio curiosa a mia volta di gustarmi la scena di cui ero protagonista. Il mio culo svettava imperioso mentre Morice, rialzatosi, sostenendo l’enorme cazzo lo fissava dall’alto dei suoi quasi due metri di altezza, come se stesse studiando come affrontare una sfida difficile. Poi avanzò leggermente. Le due gambe affusolate e muscolose componevano sulle mie natiche una specie di arco, al centro del quale era pronta ad essere scagliata una freccia fuori dal comune. Un’ultima occhiata all’obiettivo come per prendere la mira sul bersaglio. Poi le gambe di Morice iniziarono a flettersi mentre le sue mani tornavano ad appoggiarsi su di me, ma questa volta a prendere le natiche in modo tale da allargarle verso l’esterno. Emisi un respiro profondo così da rilassare l’intero corpo, mentre nello specchio seguivo il cazzo di Morice che assecondato dalla flessione delle gambe dell’uomo raggiungeva la meta e iniziava nuovamente il suo percorso dentro di me. Nessuna sosta questa volta. Lentamente ma con continuità Morice continuò a flettere le gambe fino a che il suo cazzo non era entrato di nuovo completamente fino in fondo al mio culo. La guaina era di nuovo completamente riempita. Iniziò a cavalcarmi. Dapprima con movimenti lenti. Il cazzo entrava e usciva completamente dal mio culo. Lo sfintere si adattava repentinamente, con un’elasticità che continuava a sorprendermi. [ATTACH type="full" width="154px" alt="sfintereadattabile.gif"]17570247[/ATTACH] Il piacere era intenso. Katia sotto di me faceva il resto. Poi la frequenza e la velocità dei colpi di Morice iniziò ad aumentare così come quello degli astanti che cedevano all’orgasmo di fronte alla scena cui stavano assistendo. [ATTACH type="full" width="288px"]17571118[/ATTACH] Fissai per un istante Francesco al mio fianco. Mi sorrideva e il suo cazzo turgido stava a dimostrare che era anche lui enormemente eccitato. Passavo dagli occhi di Francesco allo specchio in un forsennato andirivieni, per non perdermi un secondo delle due scene che in quel momento gratificavano maggiormente la mia vista. Mi vedevo ondeggiare … avanti e indietro … sotto i colpi di Morice che nel frattempo aveva fatto dei miei capelli una coda di cavallo, che ora utilizzava come fossero delle redini. [ATTACH type="full" width="281px" alt="ondeggionellospecchio.gif"]17570248[/ATTACH] [ATTACH type="full" width="280px" alt="ondeggionellospecchio-2.gif"]17570262[/ATTACH] Un altro colpo… un altro ancora… ancora uno. Costanti e rapidi, uno via l’altro. Il cazzo scivolava su e giù nel mio culo. Non ne era più uscito dal momento in cui era iniziata una vera e propria galoppata da parte di Mourice che continuava a ringhiare alle mie spalle. Ad un tratto sentii Katia divincolarsi e uscire da sotto di me. Un rapido sguardo d’intesa. Si posizionò alla pecorina al mio fianco, ma girata nel verso opposto al mio. Le mani ancora una volta a fare pressione sulle mie natiche in modo tale da mantenerle ben divaricate. La vedevo riflessa nello specchio. Bellissima. Fissava con avidità Morice che entrava ed usciva . Attendeva il suo turno. [ATTACH type="full" width="176px" alt="attendeasstomouth.gif"]17570263[/ATTACH] Non dovette attendere molto. Sentii il cazzo uscire dal mio corpo. Sollevai gli occhi giusto in tempo per vederlo sprofondare di nuovo, ma questa volta nella bocca di Katia. Per poi uscirne immediatamente, rituffandosi repentino nel mio culetto. [ATTACH type="full" width="166px" alt="asstomouth.gif"]17570264[/ATTACH] Avevo visto fare questo in più di un film hard… ma non pensavo sarebbe stato così piacevole. Ad un tratto sentii Morice che dopo essere uscito definitivamente dal mio corpo mi prendeva il braccio, invitandomi a mettermi supina. Lo accondiscesi volentieri dal momento che a causa della posizione e dell’assalto subito i miei muscoli iniziavano ad indolenzirsi. Non feci in tempo a stendermi sulla schiena. Katia si avventò sui miei capezzoli inturgiditi all’inverosimile, mentre Morice tenendomi per le caviglie mi allargava le gambe. In me che non si dica il suo membro era nuovamente dentro di me. [ATTACH type="full" width="283px" alt="missionarioelecccatette.gif"]17570266[/ATTACH] Il cazzo di Albert, che si era posto in ginocchio dietro la mia nuca, svettava bellissimo e imponente alcuni centimetri sopra il mio naso. Avanzò leggermente sopra di me. Le sue cosce statuarie ai lati del mio viso si allargarono quanto bastava a fare sì che la mia lingua potesse essere comodamente a tiro del suo corpo. Si stese in avanti appoggiando le mani a lato dei miei fianchi e iniziò ad ondeggiare avanti indietro. Leccavo tutto quanto mi capitava a tiro. Scroto, asta del cazzo…glande. Poi risollevò il busto e avanzo ancora qualche centimetro. Il suo sfintere carnoso era li. Invitante. Iniziai a leccarlo mentre protendevo una mano a cercare quell’asta voluminosa. Leccavo e masturbavo. [ATTACH type="full" width="193px" alt="rimjob+sega.gif"]17570268[/ATTACH] “Mmmmm… “ il guaito di Katia era stato accompagnato da una pressione più intensa del suo viso sul mio seno. Francesco era dietro di lei e l’aveva penetrata a fondo. Era giusto che anche lui si divertisse… pensai. “Maintenant je veux que tu me baises…”. La frase, pronunciata in modo perentorio da Morice, mi colse di sorpresa. Albert, all’udire il comando dell’amico si sollevò da me, mentre Morice si stendeva sulla schiena facendomi un inequivocabile cenno con la mano che voleva dire: “dai… vieni sopra di me”. Spostai delicatamente la testa di Katia che oscillando sotto i colpi di Francesco sostava ancora sopra i miei capezzoli, titillandoli con la lingua. Ancora uno sguardo di complicità con Francesco e salii sopra Morice. Presa dalla foga e dall’eccitazione “Mi stai sfidando? Ora ti faccio vedere io di cosa sono capace…” dissi fra me e fissandolo dritto negli occhi presi a guidare io stessa il suo cazzo all’interno della mia vagina. Affondai subito il primo colpo senza soluzione di continuità .. fino a che non sentii nettamente il suo scroto solleticarmi l’inguine e le mie natiche appoggiarsi alle sue cosce. Avevo fatto centro. Il nero strabuzzò dapprima gli occhi verso l’alto per poi socchiuderli in un impeto di piacere. Iniziai a galoppare. [ATTACH type="full" width="259px" alt="lauracowgirl.gif"]17570270[/ATTACH] “Voyons à quel point tu es capable de résister…”. Quando mi resi conto che la frase mi stava uscendo dalla bocca invece di rimanere solo nella mia testa… era ormai troppo tardi. Finii di pronunciarla aggiungendo uno sguardo provocatorio, perché il mio amor proprio non voleva che lui si rendesse conto del mio imperdonabile errore. “Tu me défies, salope? " Mi replicò lui. Non replicai ulteriormente ma, supportata dal godimento che mi pervadeva e probabilmente non permetteva alla mia mente di essere completamente lucida, continuai a fissarlo in modo tale che si rendesse conto che accettavo la sfida ed ero anche disposta a rilanciare. Morice distolse lo sguardo dai miei occhi solo per un secondo per rivolgerlo altrove. Capii però che si trattava di un cenno d’intesa e mi resi conto altrettanto immediatamente a chi era rivolto. Nello specchio esattamente di fronte a me vidi riflessa la figura di Albert che in piedi alle mie spalle si masturbava lentamente mentre fissava il mio fondo schiena. A rinforzare il concetto, uno schiaffetto sul gluteo, come per dire: “prego, assuma la posizione”. [ATTACH type="full" width="254px" alt="lauraassumetheposition.gif"]17570272[/ATTACH] Un brivido mi corse lungo la schiena. Ma ormai il dado era tratto. Non avevo mai praticato una doppia penetrazione reale e non avevo la minima idea di come avrei dovuto comportarmi. In quel momento fui comunque grata a Francesco per tutte le volte in cui aveva voluto giocare con entrambe i miei buchini sfruttando qualche giocattolo. Morice dovette rendersi conto del panico che mi stava assalendo, perché all’improvviso il suo sguardo di sfida si fece tenero. Mi prese il viso fra le mani, me l’avvicinò al suo e mi baciò sulle labbra. “Tranquilla… vedrai che sarà molto bello…” accennò nel suo solito pessimo Italiano. Ma in quel momento fu la cosa più bella che potessi sentire. Con dolcezza, ma senza uscire da me, mi fece coricare completamente sul suo corpo facendomi capire che dovevo inarcare al massimo la schiena. Ricominciò a scoparmi ma molto lentamente e senza penetrarmi completamente. Il piacere di quella penetrazione era intenso. Per farmi rilassare ulteriormente mi fece appoggiare una guancia al lato del suo petto. Nonostante gli occhi socchiusi vidi quelli di Francesco che mi guardavano e brillavano di gioia. Anche questo mi rassicurò. Katia, pur continuando a godere della sua penetrazione si avvicinò ulteriormente al mio posteriore trascinandosi dietro Francesco che non voleva saperne di uscire da lei. Si portò una mano alla bocca insalivando il più possibile il dito indice e quello medio. Poi con le stesse dita mi accarezzò lo sfintere penetrandolo leggermente. [ATTACH type="full" width="304px"]17571033[/ATTACH] Gliene fui grata e ricambiai con un sorriso il suo guardo di complicità . Ebbi anche il tempo di dare un’occhiata a quelli che ormai consideravo dei veri e propri fans. Gli avventori della sala, i cui sguardi di ammirazione e godimento dicevano più di mille parole. Da quella posizione non vedevo la ragazza dai capelli rossi ma ne immaginavo comunque lo sguardo: fisso su di me come lo era stato fin dall’inizio di quell’assurdo gioco erotico. Albert appoggiò i piedi ai lati del bacino di Morice che continuava il suo lento ma incessante su e giù senza però affondare completamente nella mia fica, di nuovo umettata all’inverosimile. Flettè le lunghe gambe appoggiandosi con le braccia ai lati della mia schiena, mentre Morice afferrandomi per i glutei li divaricava. Sentii il glande appoggiarsi. Mi rilassai. Entrò. [ATTACH type="full" width="264px"]17571036[/ATTACH] “Aaahhhrg…”. Il ragazzo (forse uno dei pochissimi single presenti quella sera) sul fondo della sala… raggiungeva l’orgasmo … fissandomi. Morice lasciò la presa sulle mie natiche e iniziò ad accarezzarmi dolcemente la schiena, la nuca e le braccia. Fermò il suo andirivieni, rimanendo anche lui dentro di me col solo glande. A quel punto Albert riprese il suo viaggio, mi baciò e mi penetrò. Lentamente ma profondamente. [ATTACH type="full" width="262px"]17571037[/ATTACH] Mi aspettavo di sentirlo ritirare il membro, per lasciare spazio a quello dell’amico. Ma non fu così. Al contrario, sempre lentamente ma con fermezza, Morice iniziò a penetrarmi a sua volta. Lentamente… ma continuava ad entrare. Percepivo i due cazzi che si strofinavano fra loro, separati solo dalla sottile membrana della mia vagina Ebbi un orgasmo. Intenso. Sembrava non finire mai. I due ragazzi, probabilmente accortisi della cosa, iniziarono a muoversi aumentando la frequenza dei loro colpi. Temevo di perdere i sensi da un momento all’altro… tale era intensa la sensazione di piacere che stavo provando. “Sto per venire!!!”. L’erre moscia di Albert mi faceva impazzire e la frase non mi colse di sorpresa. Percepivo già da un pò che il suo cazzo era pronto per esplodere. Mi resi conto che se non fosse successo qualcosa entro qualche secondo mi sarei lasciata andare ad un inopportuno “siiii…. sborratemi dentro!”. Evidentemente Albert non aveva contemplato questa possibilità e aveva un’idea diversa. Uscì dal mio culo e si rialzò in piedi. Katia si liberò in men che non si dica di Francesco. Evidentemente conosceva le potenzialità di Albert e non voleva lasciarsi sfuggire l’occasione. Colsi il suo cenno d’intesa come un invito a seguirla. Non me lo feci ripetere. Memore della sfida in corso con Morice, lo lasciai a mia volta a bocca asciutta, con un provocatorio "Ne t'inquiète pas ... je reviens tout de suite ... ne fais pas trop froid ...” e raggiunsi i due. Katia stazionava sotto Albert, che le scopava la bocca sostenendosi ad una delle colonnine accanto al letto. Mi avvicinai e … puntai diretta al suo culetto che avevo avuto modo di apprezzare pochi minuti prima. Mentre lo leccavo iniziai a masturbarlo mentre il glande restava nella bocca di Katia. [ATTACH type="full" width="305px"]17571038[/ATTACH] Mi eccitava da morire l’idea di sentire il cazzo iniziare a pulsare nella mia mano mentre scaricava sperma in bocca a Katia. Ma ancora una volta, Albert aveva altri programmi. “Succhiatelo un po' insieme…”ordinò perentorio, mentre si sedeva appoggiando la schiena alla colonna. Un altro sguardo d’intesa con Katia, della serie “facciamolo impazzire… vediamo quanto regge…” e senza farcelo ripetere iniziammo a lavorarcelo in tutti i modi possibili. [ATTACH type="full" width="320px"]17571046[/ATTACH][ATTACH type="full" width="272px"]17571050[/ATTACH][ATTACH type="full" width="311px"]17571051[/ATTACH] [ATTACH type="full" width="317px"]17571052[/ATTACH][ATTACH type="full" width="310px"]17571053[/ATTACH][ATTACH type="full" width="284px"]17571054[/ATTACH] [ATTACH type="full" width="202px"]17571056[/ATTACH][ATTACH type="full"]17571057[/ATTACH] Poi all’improvviso Albert si rialzò in piedi e iniziò a masturbarsi puntando il cazzo verso il viso di Katia. Guardavo estasiata la scena in attesa di vedere partire il primo schizzo, ma quando sentii Albert annunciare “Sborro….!!!” non resistetti e avvicinai la guancia a quella di Katia fissando il grosso cazzo che iniziava a pulsare davanti a noi. “Fammi venire nella sua bocca…” mi ordinò Albert prendendomi la mano e facendomi capire che dovevo masturbarlo io, mentre Katia si predisponeva ad accogliere il prezioso nettare. Alla fine avevo raggiunto comunque il mio obiettivo. Il cazzo inizio a gonfiarsi e singhiozzare nella mia mano. Pochi istanti e il bianco latte iniziò ad uscire dal prepuzio, riversandosi nella bocca di Katia che ingoiava con golosità . [ATTACH type="full" width="301px"]17571058[/ATTACH] [ATTACH type="full" width="220px"]17571060[/ATTACH] Quando il cazzo finì di eruttare Albert si accasciò esausto sul letto. Katià si volse verso di me e vidi che buona parte dello sperma era ancora nella sua bocca. Intesi subito che intenzioni aveva. Da li a pochi istanti lo sperma di Albert si confondeva fra le nostre lingue aggrovigliate. [ATTACH type="full" width="173px"]17571061[/ATTACH] [ATTACH type="full" width="227px"]17571062[/ATTACH] “Maintenant c'est mon tour…!”. Anche Morice reclamava attenzioni. Poi rivolgendosi a Katia: “Mais d'abord je veux te baiser aussi…”. Ma come? Il mio culo non gli era bastato?! Considerai che memore della sfida in corso stava solo tentando di provocare il mio amor proprio, facendomi credere che avrei potuto fare di meglio. Accolsi la sfida. Feci cenno a Katia di stendersi a 69 sopra di me e nel frattempo mi accomodai il cuscino tubolare sotto la testa. Mentre stavo per affondare la bocca nella sua vagina mi resi conto che avevo completamente dimenticato Francesco. Allungai lo sguardo oltre le cosce di quella che ormai era diventata la mia compagna di merende, almeno per quella sera. Vidi con soddisfazione che Francesco non aveva comunque perso tempo e si stava consolando succhiando i capezzoli perfetti della ragazza di Albert. [ATTACH type="full" width="253px"]17571063[/ATTACH] Affondai la lingua fra le piccole lebbra della vulva di Katia nello stesso momento in cui Morice affondava a sua volta il colpo nella vagina. Leccavo in un colpo solo vagina e asta del cazzo. E lo scroto, quando il cazzo scompariva completamente all’interno della ragazza occupandone completamente l’ingresso. [ATTACH type="full" width="164px"]17571064[/ATTACH] Dopo alcuni istanti, così come aveva fatto pochi minuti prima con Katia, Morice mi sollevò leggermente la nuca, in modo tale da posizionare il cuscino fra nuca e scapole. Poi fece scivolare il cazzo fuori dalla fica di Katia e lo puntò verso la mia bocca che avevo prontamente spalancato, per fargli capire che non mi ritiravo certo ora. Me lo affondò in gola. [ATTACH type="full" width="164px"]17571065[/ATTACH] Per un attimo pensai di soffocare, perché temevo non avesse intenzione di fermare la sua corsa una volta arrivato alla giugulare. Invece, questa operazione mi fece produrre una grossa quantità di saliva, che vidi colare dal membro quando finalmente si ritirò dalla mia bocca e senza soluzione di continuità puntò dritto il culo di Katia. [ATTACH type="full" width="159px"]17571067[/ATTACH] Mi dissi che quel piccolo sacrificio era stato ben riposto e per ricambiare ulteriormente le attenzioni che lei aveva avuto nei miei confronti mi precipitai a solleticarle il clitoride a colpi di lingua, mentre con le mani cercavo i suoi seni da accarezzare. Lo scroto di Morice appoggiato al mio naso e il contemporaneo gemito di piacere di Katia furono il segnale che il nero era entrato dentro di lei. Iniziò ad incularla freneticamente. I colpi del cazzo di Morice andavano all’unisono con i nostri colpi di lingua nelle rispettive fiche. [ATTACH type="full" width="314px"]17571068[/ATTACH] Sentii che stavo per godere un’altra volta. Ma non ero l’unica. “Sto per venire…” gemette Katia. “Oui…je viens …sto per sboraré anchiò…” replicò Morice ansimando. Mi obbligai a trattenere una risata che in quel momento sarebbe stata fuori luoghi (chissà quanti strafalcioni francesi avevo già pronunciato quella sera). Poi, la frase che pronunciò Katia scoperchio il vaso di pandora della mia psiche: “Siii …vieni .. sborrami dentro!....” rantolò con un filo di voce rivolgendosi a Morice. Le esclamazioni di apprezzamento degli osservatori in sala indicarono che per quanto fosse stata pronunciata con un sussurro, era stata ben percepita, come stavano a dimostrare i gemiti di godimento che provenivano dai vari punti di osservazione della stanza. Sapevo che lì da qualche parte c’era anche la mia “ragazza in rosso”. Mi aspettavo di rivivere la scena vissuta all’inizio di quella strana e assurda serata, quando il membro del nerboruto signore di mezza età aveva scaricato un fiume di sperma nel culo della moglie e da lì sul mio seno. “Aaahhhrggg…sborò”… gemette Morice e nel pronunciare quelle parole sfilò repentinamente il cazzo dal culo di Katia per rituffarlo prontamente nella vagina, dalla quale io fui costretta a ritirare la bocca per lasciare posto. A pochi centimetri dai miei occhi…svettava l’asta, perfetta, colore dell’ebano, in tutta la sua maestosità . Solo il glande era dentro. Il canale spermatico iniziò a pulsare a più non posso, mano a mano che il prodotto dell’eiaculazione lo attraversava per fiondarsi nell’anticamera della vagina di Katia. [ATTACH type="full" width="263px"]17571070[/ATTACH] Sembrava non dovesse finire mai. Ai lati dell’asta carnosa, laddove il cazzo scompariva nella fica, iniziava a fare capolino un po' di liquido biancastro a testimonianza della voluminosa eiaculazione appena conclusa. [ATTACH type="full" width="276px"]17571101[/ATTACH] Quando Morice indietreggiò il bacino accasciandosi esausto sul fianco, vidi distintamente la fica di Katia iniziare a pulsare… segnalandomi l’imminenza dell’orgasmo, testimoniato anche dai suoi gemiti più frequenti e prolungati. Rimiravo la sua splendida fica contrarsi di piacere, quando all’improvviso un fiotto di umore biancastro sgorgò come un torrente in piena. A quella vista sentii un brivido corrermi lungo la schiena e anche il mio corpo prese a fremere per l’orgasmo incombente. Il mio sesso iniziò a contrarsi mentre Katia accompagnava le contrazioni con precisi colpi di lingua. Ricambiai affondando a mia volta la mia lingua fra le sue grandi labbra … ingorda del nettare che l’uomo aveva scaricato dentro di lei e che ora l’orgasmo della donna contribuiva ad espellere. [ATTACH type="full" width="214px"]17571108[/ATTACH] Dopo alcuni secondi, quasi perdendo i sensi, mi accasciai sul letto spossata e chiusi gli occhi. [/QUOTE]
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