A tutti piace credere alle favole, anche io sono convinto che prima o poi riuscirò a dimagrire, ma certe cose sono davvero utopiche.
Racconto una cosa che mi è capitata la settimana scorsa. Mi scrive Giulio (nome inventato) per scambiare contatti su ragazze non professioniste di Bologna, che è un hobby come lo era, da piccolo, giocare con gli album e le figurine. Allora si giocava a figU, oggi si gioca a figA ma la sostanza è che quando ti avvicini a completare l'album (io ne sono ancora ben lontano) è sempre più facile trovare le "doppie" e ti accorgi che invece altre sono proprio rare. Giulio comincia a sciorinare nomi in libertà ed io faccio altrettanto, poi ad un certo punto si ferma e scusandosi mi avverte che non può proprio darmi l'ultimo contatto, quasi se ne vergogna, ha trovato in me un buon interlocutore ed è combattuto. Beh, caro Giulio, nessun problema, se la cosa deve crucciarti così lasciamo perdere. Insomma, mi lascia intendere che lui se ne è un po invaghito e per quanto ne sa è l'unico suo cliente. Se vivessimo in un mondo di coordinate cartesiane potremmo dire che la signorina X, di nazionalità Y, vive in zona Z. Ma, sostiene lui, è meglio lasciarla perdere perchè sta passando un brutto periodo e bla bla bla. Purtroppo uno dei miei numerosissimi difetti è la curiosità, e questa pare proprio una sfida difficile e quindi allettante. Comincio a chiedere alla mia rete di amici, che sono davvero una forza della natura, e nel giro di un paio di ore ho il nome della "sventurata" (cit. AM, la monaca di Monza) il suo indirizzo sommario, un paio di foto, un video, numero di cell. direi che può bastare per placare la mia curiosità, anche perchè è bruttina e mi interessa davvero poco. Ovviamente a Giulio non ho detto nulla, perchè rovinare la sua favola.