Io tag dice "Racconto di fantasia", ma chissà se lo è realmente, se è solo un modo per rimanere ancora più nell'ignoto...Storia reale...di finzione...vera a metà...cosa c'è di vero e cosa di falso...davvero ci interessa? A volte il limite tra realtà e finzione e così sottile da confondersi ed è questo il bello dei racconti.
Successe tutto la scorsa primavera. Le temperature erano abbastanza alte, tali da permetterci di girare con abiti leggeri. La natura era al massimo del suo splendore, verde ovunque e il profumo dei fiori ovunque nell'aria. Il clima favorevole dopo un lungo inverno ed una lunga pandemia alle spalle aveva spinto tutti a volersi godere la libertà ed infatti nel pomeriggio la città si riempiva di persone vogliose di uscire di casa. Chi intento soltanto a passeggiare, chi a fare dello sport, chi a portare semplicemente fuori il cane, ma anche tanti bambini che giovavano ovunque.
Fu in uno di quei pomeriggi domenicali che come accadeva ogni settimana mi ero dato appuntamento con Laura, la mia ragazza, nel parco sotto casa per farci una bella passeggiata all'aria aperta prima di tornare tra le quattro mura di casa mia dove vivo da solo da due anni (ora ne ho trentadue), mentre Laura, ventiseienne, vive ancora con i suoi.
Appena la vidi nel punto che avevamo stabilito di incontrarci rimasi strabiliato per quanto fosse particolarmente bella quel giorno. È sempre stata una bella ragazza, alta poco meno di un metro e settanta, mora e snella, con un culo a mandolino e due tette non troppo grandi ma perfettamente sode tanto da stare su da sole anche senza reggiseno, La cosa che ho sempre apprezzato di lei, oltre al fisico è sicuramente la sua aria da brava ragazza, la tipica ragazza della porta accanto, complici anche gli occhi azzurri chiari che risaltano con i capelli scuri. Possiamo dire che è un po' un incrocio tra Taylor Swift per il viso angelico e Lorella Boccia di qualche anno fa per il corpo. In quell'occasione portava un paio di leggins in ecopelle nera che mettevano bene in risalto le gambe affusolate e soprattutto il culo a mandolino, mentre sopra portava una magliettina nera semi trasparente tutta fatta di ricami e fantasie dalle quali si intravvedeva sotto un reggiseno in pizzo anch'esso nero. Il suo essere una brava ragazza e a tratti timida l'ha sempre portata a non mettere spesso in risalto il suo corpo, ho dovuto molto lavorarci per farla un po' sbloccare quindi si capisce che vederla vestita in quel modo era per me una piacevole sorpresa che mi eccitò subito. Purtroppo però non essendo a casa non potevo saltarle addosso e quindi dopo esserci salutati con un bel bacio iniziammo a fare una camminata chiacchierando del più e del meno, per lo più aggiornandoci sulle novità degli ultimi giorni.
Una cosa che ci ha sempre accumunato e la passione per gli animali solo che io non ne ho mai avuti, mentre Laura è sempre cresciuta con un cane e da qualche anno ha un bastardino dopo che il Golden Retriever con il quale era cresciuta era morto pochi mesi prima. Poco distante sul prato avevo notato un labrador che giocava col padrone. Quest'ultimo cercava di prendergli dalla bocca un ramo mentre il cane continuava a tirare rifiutandosi di mollarlo. Sapendo quanto Laura amasse i cani le feci notare la scena e proprio mentre eravamo fermi ad osservarlo, il cane ci notò e dopo essersi bloccato ad osservarci per qualche istante, con mio stupore iniziò a galoppare verso di noi. Rimanemmo entrambi spiazzati per qualche momento, ma quando ci raggiunse ci mise davvero poco per farci capire che le sue intenzioni erano tutto fuorché minacciose e così ci mettemmo a ridere.
Una buona usanza è sempre quella di chiedere il permesso al padrone prima di accarezzare un cane e così portai lo sguardo sul suo amico umano salutandolo mentre ridevo per la scena.
-Buongiorno!-
Se io mi ero trattenuto per buon costume, Laura si accucciò subito ad accarezzare il cane che non perse tempo a farle le feste tutto contento.
L'uomo, che avrà avuto si e no sui 45-46 anni, sorridendo si avvicinò a noi
-Scusatemi. È un furbone lui, appena vede che qualcuno gli da attenzioni corre in cerca di coccole-
Laura era persa e continuava ad accarezzarlo salutandolo con tanto di vocine. Alzò lo sguardo solo quando sentì l'uomo parlare
-Ma no si figuri. Probabilmente ha sentito l'odore del mio cane...ma ciao pelosone!! quanto coccolo sei?!-
-Che razza è il suo?- chiese subito lo sconosciuto.
-È un bastardino di taglia media. Anche lui un gran coccolone ma è anche un delinquente. Ne fa di ogni-
A quel punto sì alzò così da parlare meglio con il padrone
-Quanti anni ha?-
-3 anni da poco...il suo?-
-Eh la birba ne ha quasi sette. È un vecchietto- rispose Laura.
Io non avendo cani facevo fatica ad entrare nel discorso, tant'è che mi ritrovai un po' in difficoltà sentendomi tagliato fuori da un discorso nel quale non trovavo appigli. Certo, li amavo, ma non avevo molta esperienza e soprattutto avevo poco da raccontare. Così ne approfittai per accovacciarmi e coccolare un po' il Labrador.
Di tanto in tanto alzavo lo sguardo e quasi subito notai qualcosa di strano perché non mi sembrava che l'uomo tenesse costantemente lo sguardo sugli occhi di Laura mentre parlavano, anzi sembrava abbassarli spesso, ma facevo fatica a giudicare per il mio angolo di visione.
Per lasciarli chiacchierare senza sentirmi in imbarazzo nel silenzio rimasi accovacciato per un po' fingendomi distratto dal cane mentre loro si raccontavano vari aneddoti riguardanti i propri cani.
Dopo un po' le gambe iniziarono a bruciarmi e così mi rialzai sorridendo ad entrambi
-Bhe quella volta Jack ha fatto arrabbiare parecchio tua mamma-
intervenni scherzosamente giusto per partecipare al discorso. Nel dirlo guardai Laura e proprio in quel movimento notai un particolare che mi raggelò la spina dorsale in un secondo facendomi subito salire una vampata di calore. Probabilmente nell'accucciarsi e poi rialzarsi le si erano mossi sia la maglietta che il reggiseno e allineandosi le parti con meno ricami di entrambi, ora si vedeva chiaramente un capezzolo con tanto di areola.
Capii allora perché l'uomo faticava a guardarla negli occhi. Certo! Aveva chiaramente notato quel particolare molto prima di me e si stava godendo il capezzolo in bella vista di una giovane ed avvenente ragazza. Avrei voluto avvertirla del particolare, ma non sapevo come fare. Glielo dicevo così davanti all'uomo? Mi sentii impotente e così buttai soltanto uno sguardo sull'uomo che sorrideva mentre Laura gli raccontava l'aneddoto. Gli occhi del padrone del Labrador per un po' rimasero fissi su quelli della mia ragazza annuendo e sorridendo di tanto in tanto, ma poi si abbassarono nuovamente e indugiarono almeno un paio di secondi ormai chiaramente sul capezzolo in trasparenza che sembrava essere anche parzialmente turgido. Volevo andarmene al più presto, era l'unica soluzione. Mi ritrovai a sorridere nervosamente, ormai spettatore silenzioso della loro chiacchierata, pervaso dalla gelosia all'idea che un uomo nemmeno anziano e devo dire prestante, un uomo che vedevo spesso con il cane in quel parco sotto casa, ora si stesse gustando davanti ai miei occhi il capezzolo con tanto di areola della mia ragazza che non si era nemmeno accorta.
L'impotenza era quella che più mi torturava e l'inconscio mi portò ad immaginare come quell'uomo sapesse che io non potevo fare nulla e a maggior ragione stesse godendo di poter scorgere un qualcosa che teoricamente avrei dovuto poter vedere solo io. E di certo era pure un gran bel vedere!
-Ma sapete che lui fa anche salvataggio?-
Quelle parole mi punsero come cento aghi dietro la schiena e provai una forte rabbia. Avevo come l'impressione che stesse allungando il brodo pur di continuare a godersi la visione.
-Wow davvero???? Che bello!!-
Laura era entusiasta, era innamorata del cane e continuava a chiacchierare ignara che stava dando spettacolo.
Non mi rimase che stare lì e, sentendomi un po' umiliato, mi arresi partecipando alla conversazione
-Dev'essere molto buono e paziente. Da quant'è che lo fa?- chiesi allora io.
-Eh da quando aveva un anno. Io sono un bagnino e così ho pensato di far provare anche lui e ho visto subito che ama l'acqua-
Dovevo ammetterlo...non mi arrivò subito, ma assieme alla gelosia, la rabbia e il senso di umiliazione, stavo iniziando ad eccitarmi all'idea che un uomo adulto fosse davanti a me a guardarsi il capezzolo della mia ragazza. Appena me ne resi conto, tempo qualche secondo e mi venne un forte erezione sotto i jeans.
Non capivo come potesse eccitarmi una cosa del genere. Mi vergognai di me stesso, mi sentii uno sfigato a provare eccitazione per una cosa del genere, ma era così, tanto che non avevo nemmeno più fretta di andarmene e io stesso mi ritrovai ad osservare quel capezzolo rosa sbarazzino e l'areola leggermente più scura fare capolino tra i ricami della maglietta e del reggiseno.
Dopo quasi un quarto d'ora ci congedammo, l'uomo si riallontanò e così guardai Laura
-Comunque ti si vede il capezzolo sotto la maglia- esclamai con semplicità, come se la cosa non mi desse troppo fastidio.
Lei di colpo abbassò lo sguardo notando finalmente a sua volta il dettaglio e corse a ripararsi
-Eh vabbè...sarà stato contento il signore-
Quella frase, detta con quella nonchalance, non me la sarei proprio aspettata da Laura, ma mi eccitò se possibile ancora di più
-Di sicuro!-
Mi girai verso l'uomo col cane, ormai distante una ventina di metri e lo beccai...si stava gustando il culo della mia ragazza.
Gli sorrisi e con un braccio attorno alla sua vita, mi allontanai con Laura.
Successe tutto la scorsa primavera. Le temperature erano abbastanza alte, tali da permetterci di girare con abiti leggeri. La natura era al massimo del suo splendore, verde ovunque e il profumo dei fiori ovunque nell'aria. Il clima favorevole dopo un lungo inverno ed una lunga pandemia alle spalle aveva spinto tutti a volersi godere la libertà ed infatti nel pomeriggio la città si riempiva di persone vogliose di uscire di casa. Chi intento soltanto a passeggiare, chi a fare dello sport, chi a portare semplicemente fuori il cane, ma anche tanti bambini che giovavano ovunque.
Fu in uno di quei pomeriggi domenicali che come accadeva ogni settimana mi ero dato appuntamento con Laura, la mia ragazza, nel parco sotto casa per farci una bella passeggiata all'aria aperta prima di tornare tra le quattro mura di casa mia dove vivo da solo da due anni (ora ne ho trentadue), mentre Laura, ventiseienne, vive ancora con i suoi.
Appena la vidi nel punto che avevamo stabilito di incontrarci rimasi strabiliato per quanto fosse particolarmente bella quel giorno. È sempre stata una bella ragazza, alta poco meno di un metro e settanta, mora e snella, con un culo a mandolino e due tette non troppo grandi ma perfettamente sode tanto da stare su da sole anche senza reggiseno, La cosa che ho sempre apprezzato di lei, oltre al fisico è sicuramente la sua aria da brava ragazza, la tipica ragazza della porta accanto, complici anche gli occhi azzurri chiari che risaltano con i capelli scuri. Possiamo dire che è un po' un incrocio tra Taylor Swift per il viso angelico e Lorella Boccia di qualche anno fa per il corpo. In quell'occasione portava un paio di leggins in ecopelle nera che mettevano bene in risalto le gambe affusolate e soprattutto il culo a mandolino, mentre sopra portava una magliettina nera semi trasparente tutta fatta di ricami e fantasie dalle quali si intravvedeva sotto un reggiseno in pizzo anch'esso nero. Il suo essere una brava ragazza e a tratti timida l'ha sempre portata a non mettere spesso in risalto il suo corpo, ho dovuto molto lavorarci per farla un po' sbloccare quindi si capisce che vederla vestita in quel modo era per me una piacevole sorpresa che mi eccitò subito. Purtroppo però non essendo a casa non potevo saltarle addosso e quindi dopo esserci salutati con un bel bacio iniziammo a fare una camminata chiacchierando del più e del meno, per lo più aggiornandoci sulle novità degli ultimi giorni.
Una cosa che ci ha sempre accumunato e la passione per gli animali solo che io non ne ho mai avuti, mentre Laura è sempre cresciuta con un cane e da qualche anno ha un bastardino dopo che il Golden Retriever con il quale era cresciuta era morto pochi mesi prima. Poco distante sul prato avevo notato un labrador che giocava col padrone. Quest'ultimo cercava di prendergli dalla bocca un ramo mentre il cane continuava a tirare rifiutandosi di mollarlo. Sapendo quanto Laura amasse i cani le feci notare la scena e proprio mentre eravamo fermi ad osservarlo, il cane ci notò e dopo essersi bloccato ad osservarci per qualche istante, con mio stupore iniziò a galoppare verso di noi. Rimanemmo entrambi spiazzati per qualche momento, ma quando ci raggiunse ci mise davvero poco per farci capire che le sue intenzioni erano tutto fuorché minacciose e così ci mettemmo a ridere.
Una buona usanza è sempre quella di chiedere il permesso al padrone prima di accarezzare un cane e così portai lo sguardo sul suo amico umano salutandolo mentre ridevo per la scena.
-Buongiorno!-
Se io mi ero trattenuto per buon costume, Laura si accucciò subito ad accarezzare il cane che non perse tempo a farle le feste tutto contento.
L'uomo, che avrà avuto si e no sui 45-46 anni, sorridendo si avvicinò a noi
-Scusatemi. È un furbone lui, appena vede che qualcuno gli da attenzioni corre in cerca di coccole-
Laura era persa e continuava ad accarezzarlo salutandolo con tanto di vocine. Alzò lo sguardo solo quando sentì l'uomo parlare
-Ma no si figuri. Probabilmente ha sentito l'odore del mio cane...ma ciao pelosone!! quanto coccolo sei?!-
-Che razza è il suo?- chiese subito lo sconosciuto.
-È un bastardino di taglia media. Anche lui un gran coccolone ma è anche un delinquente. Ne fa di ogni-
A quel punto sì alzò così da parlare meglio con il padrone
-Quanti anni ha?-
-3 anni da poco...il suo?-
-Eh la birba ne ha quasi sette. È un vecchietto- rispose Laura.
Io non avendo cani facevo fatica ad entrare nel discorso, tant'è che mi ritrovai un po' in difficoltà sentendomi tagliato fuori da un discorso nel quale non trovavo appigli. Certo, li amavo, ma non avevo molta esperienza e soprattutto avevo poco da raccontare. Così ne approfittai per accovacciarmi e coccolare un po' il Labrador.
Di tanto in tanto alzavo lo sguardo e quasi subito notai qualcosa di strano perché non mi sembrava che l'uomo tenesse costantemente lo sguardo sugli occhi di Laura mentre parlavano, anzi sembrava abbassarli spesso, ma facevo fatica a giudicare per il mio angolo di visione.
Per lasciarli chiacchierare senza sentirmi in imbarazzo nel silenzio rimasi accovacciato per un po' fingendomi distratto dal cane mentre loro si raccontavano vari aneddoti riguardanti i propri cani.
Dopo un po' le gambe iniziarono a bruciarmi e così mi rialzai sorridendo ad entrambi
-Bhe quella volta Jack ha fatto arrabbiare parecchio tua mamma-
intervenni scherzosamente giusto per partecipare al discorso. Nel dirlo guardai Laura e proprio in quel movimento notai un particolare che mi raggelò la spina dorsale in un secondo facendomi subito salire una vampata di calore. Probabilmente nell'accucciarsi e poi rialzarsi le si erano mossi sia la maglietta che il reggiseno e allineandosi le parti con meno ricami di entrambi, ora si vedeva chiaramente un capezzolo con tanto di areola.
Capii allora perché l'uomo faticava a guardarla negli occhi. Certo! Aveva chiaramente notato quel particolare molto prima di me e si stava godendo il capezzolo in bella vista di una giovane ed avvenente ragazza. Avrei voluto avvertirla del particolare, ma non sapevo come fare. Glielo dicevo così davanti all'uomo? Mi sentii impotente e così buttai soltanto uno sguardo sull'uomo che sorrideva mentre Laura gli raccontava l'aneddoto. Gli occhi del padrone del Labrador per un po' rimasero fissi su quelli della mia ragazza annuendo e sorridendo di tanto in tanto, ma poi si abbassarono nuovamente e indugiarono almeno un paio di secondi ormai chiaramente sul capezzolo in trasparenza che sembrava essere anche parzialmente turgido. Volevo andarmene al più presto, era l'unica soluzione. Mi ritrovai a sorridere nervosamente, ormai spettatore silenzioso della loro chiacchierata, pervaso dalla gelosia all'idea che un uomo nemmeno anziano e devo dire prestante, un uomo che vedevo spesso con il cane in quel parco sotto casa, ora si stesse gustando davanti ai miei occhi il capezzolo con tanto di areola della mia ragazza che non si era nemmeno accorta.
L'impotenza era quella che più mi torturava e l'inconscio mi portò ad immaginare come quell'uomo sapesse che io non potevo fare nulla e a maggior ragione stesse godendo di poter scorgere un qualcosa che teoricamente avrei dovuto poter vedere solo io. E di certo era pure un gran bel vedere!
-Ma sapete che lui fa anche salvataggio?-
Quelle parole mi punsero come cento aghi dietro la schiena e provai una forte rabbia. Avevo come l'impressione che stesse allungando il brodo pur di continuare a godersi la visione.
-Wow davvero???? Che bello!!-
Laura era entusiasta, era innamorata del cane e continuava a chiacchierare ignara che stava dando spettacolo.
Non mi rimase che stare lì e, sentendomi un po' umiliato, mi arresi partecipando alla conversazione
-Dev'essere molto buono e paziente. Da quant'è che lo fa?- chiesi allora io.
-Eh da quando aveva un anno. Io sono un bagnino e così ho pensato di far provare anche lui e ho visto subito che ama l'acqua-
Dovevo ammetterlo...non mi arrivò subito, ma assieme alla gelosia, la rabbia e il senso di umiliazione, stavo iniziando ad eccitarmi all'idea che un uomo adulto fosse davanti a me a guardarsi il capezzolo della mia ragazza. Appena me ne resi conto, tempo qualche secondo e mi venne un forte erezione sotto i jeans.
Non capivo come potesse eccitarmi una cosa del genere. Mi vergognai di me stesso, mi sentii uno sfigato a provare eccitazione per una cosa del genere, ma era così, tanto che non avevo nemmeno più fretta di andarmene e io stesso mi ritrovai ad osservare quel capezzolo rosa sbarazzino e l'areola leggermente più scura fare capolino tra i ricami della maglietta e del reggiseno.
Dopo quasi un quarto d'ora ci congedammo, l'uomo si riallontanò e così guardai Laura
-Comunque ti si vede il capezzolo sotto la maglia- esclamai con semplicità, come se la cosa non mi desse troppo fastidio.
Lei di colpo abbassò lo sguardo notando finalmente a sua volta il dettaglio e corse a ripararsi
-Eh vabbè...sarà stato contento il signore-
Quella frase, detta con quella nonchalance, non me la sarei proprio aspettata da Laura, ma mi eccitò se possibile ancora di più
-Di sicuro!-
Mi girai verso l'uomo col cane, ormai distante una ventina di metri e lo beccai...si stava gustando il culo della mia ragazza.
Gli sorrisi e con un braccio attorno alla sua vita, mi allontanai con Laura.